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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 286 di venerdì 19 febbraio 2010

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 9,40.

LORENA MILANATO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Bonaiuti, Bongiorno, Brunetta, Caparini, Casero, Cicchitto, Colucci, Cossiga, Cota, Crimi, Crosetto, D'Alema, Donadi, Franceschini, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Jannone, Lombardo, Mantovano, Martini, Meloni, Menia, Molgora, Leoluca Orlando, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Urso, Vitali e Vito sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente settantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1956 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile (Approvato dal Senato) (A.C. 3196-A) (ore 9,45).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed alla protezione civile.
Ricordo che nella seduta di ieri si è concluso l'esame degli emendamenti.
Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5 del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3196-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 3196-A).
Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento, in quanto estranei rispetto alla materia trattata dal provvedimento in esame, i seguenti ordini del giorno: Ferranti n. 9/3196-A/13, che definisce un piano di assunzioni relativo al Pag. 2personale che opera nelle carceri (polizia penitenziaria, educatori, assistenti sociali e psicologi); Rao n. 9/3196-A/24, volto a definire una politica di contenimento del sovraffollamento delle carceri mediante il rafforzamento di taluni istituti processuali, nonché l'incremento della dotazione organica della polizia giudiziaria e di ulteriori figure professionali presenti nelle carceri.
La Presidenza non ritiene altresì ammissibile l'ordine del giorno Commercio n. 9/3196-A/6 che, prevedendo con atto amministrativo la sospensione ovvero il differimento dei versamenti tributari e contributivi da parte di cittadini che hanno subito danni, non può considerarsi recante istruzioni al Governo in relazione alla legge in esame, che invece prevede che ai predetti adempimenti si dia luogo con legge.
L'onorevole Tassone ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno Occhiuto n. 9/3196-A/21, di cui è cofirmatario.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, il collega Occhiuto ed io abbiamo sottoscritto questo ordine del giorno, che intende porre la questione, del resto più volte richiamata anche nel corso dei lavori di ieri, della regione calabrese. Noi abbiamo sempre questo pensiero che ci accompagna, ossia di attribuire agli ordini del giorno una dignità, una forza cogente anche sul piano politico. Sono atti di indirizzo che dovrebbero essere considerati nella loro importanza, in tutta la loro portata ed efficacia rispetto agli impegni che sia il Parlamento sia il Governo assumono. La situazione della Calabria è drammatica: abbiamo anche notizie di queste ore che la situazione va sempre più degenerando.
Signor Presidente, lo dicevo anche ieri sera: c'è un cedimento idrogeologico del territorio. Ci sono oltre settanta comuni a rischio. Le vicende dei giorni scorsi, che hanno riguardato Maierato ed anche il collegamento della statale che va da Pizzo a Vibo Marina, sono indicative di una situazione che non può essere considerata di ordinaria amministrazione, come fenomeno passeggero. Certamente, è una realtà estremamente preoccupante, che si evidenzia in tutta la sua drammaticità.
L'unico strumento di cui disponiamo in questo momento, signor Presidente, è l'ordine del giorno in esame che portiamo all'attenzione dell'Aula e del Governo, anche perché il disegno di legge di conversione in discussione parla di Napoli, dell'Abruzzo, ma anche di una sistemazione, per quanto riguarda la Protezione civile, su cui abbiamo dato il nostro contributo.
L'onorevole Mauro Libè è più volte intervenuto nella giornata di ieri, dell'altro ieri e in Commissione per fornire il nostro apporto al fine di migliorare il suddetto testo. Signor Presidente, vi è la situazione, che richiamavo, di Maierato, ma vi è anche quella di Lattarico, di S. Marco Argentano, di Cetraro, di Cetraro Marina; inoltre vi è quella che si sta evidenziando in questi giorni anche nello stesso hinterland della realtà di Cosenza e nello stesso comune di Cosenza, anche a Carolei.
Il sottosegretario Bertolaso si è recato in Calabria e ha preso consapevolezza e coscienza di tutto ciò. Vi è l'impegno di far dichiarare lo stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri che è convocato oggi, ma non credo che sia sufficiente.
Bisogna mantenere un certo impegno in questa situazione per capire se l'incuria del passato e soprattutto i guasti che si sono evidenziati possano essere ridimensionati con una strategia politica efficace, che porti avanti un'azione senza tentennamenti e senza frammentazioni che, certamente, non fanno che appesantire e non aiutano una situazione già pesante e difficile.
Signor Presidente, vorrei dire un'ultima cosa: quando parlavo della quasi totalità dei comuni della Calabria, è perché vi è stata una cementificazione. Vi sono delle responsabilità, lo dicevo anche ieri sera: è una responsabilità anche in loco, da parte delle realtà calabresi.
Parliamoci con estrema chiarezza: non è soltanto responsabilità del Governo centrale, ma vi è anche una responsabilità da parte delle autonomie e della regione. Pag. 3Ecco perché il Governo dovrebbe aiutare a capire qual è il percorso e quali sono gli intendimenti.
Siamo veramente in uno stato di emergenza; forse, non è rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica come la vicenda di Napoli o dell'Abruzzo (purtroppo, lì vi è stata una situazione drammatica e forte), ma siamo già alla vigilia di una situazione che rischia di non essere recuperabile.
Questo è il nostro intendimento, questo è l'intendimento del collega Occhiuto e del sottoscritto, ma anche del mio gruppo parlamentare: un richiamo forte attraverso un atto di indirizzo parlamentare, che mi auguro il Governo possa accogliere in tutta la sua importanza e in tutto il suo significato.

PRESIDENTE. L'onorevole Di Giuseppe ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3196-A/27.

ANITA DI GIUSEPPE. Signor Presidente, questo provvedimento contiene delle norme che incidono sull'edilizia carceraria, oltre a quelle attuative del piano carceri. Una novità, che è sicuramente importante nel settore degli appalti, riguarda la possibilità per le aziende di avere una black list, in modo da non dover fare delle indagini a monte e di sapere già a chi poter affidare gli appalti, senza il timore che vi siano infiltrazioni mafiose.
Sempre nel provvedimento, è prevista l'emanazione da parte del Presidente del Consiglio dei ministri di un decreto, che dovrebbe dare la possibilità ai prefetti, che sono territorialmente competenti, di predisporre un elenco di fornitori e prestatori di servizi che non siano soggetti a rischio di inquinamento mafioso, ai quali possano rivolgersi gli esecutori dei lavori e le aziende.
Si prevede, quindi, l'emanazione di un decreto interministeriale, che stabilisca le modalità con le quali, presso la prefettura, siano pubblicati gli elenchi di questi fornitori e prestatori di servizi che non siano soggetti a rischio di inquinamento mafioso.
A nostro avviso, però, sarebbe più ragionevole elencare i fornitori ed i prestatori di servizio che sono a rischio di infiltrazioni criminali. Non ci sembra poi giusto che, laddove si faccia riferimento alle infiltrazioni della criminalità organizzata negli interventi per la costruzione degli istituti penitenziari, non sia prevista la black list: noi diamo ad essa un'importanza rilevante.
Nell'ordine del giorno che oggi il gruppo dell'Italia dei Valori presenta si vuole appunto impegnare il Governo a prevedere la possibilità per le aziende di avere un elenco di fornitori e prestatori di servizi che invece sono a rischio di infiltrazione mafiosa: giusto il contrario di quello che è previsto dal provvedimento, perché è chiaro che le aziende interessate alla costruzione degli istituti penitenziari devono conoscere i nominativi di questi fornitori. È una sicurezza in più per stipulare i contratti con maggiore serenità con fornitori che non abbiano comunque nulla a che fare con la mafia. Si tratta quindi di una black list al contrario appunto, che noi invitiamo il Governo a predisporre; o perlomeno i prefetti che agiscono sul territorio devono compilare questa lista, per la tranquillità e la serenità delle aziende che devono provvedere alla costruzione degli istituti penitenziari.

PRESIDENTE. L'onorevole Lovelli ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3196-A/54.

MARIO LOVELLI. Signor Presidente, l'ordine del giorno che sottopongo all'attenzione dell'Assemblea, chiedendo al Governo, in particolare al sottosegretario Bertolaso, di dare in proposito una valutazione positiva, è emblematico del modo con cui nel nostro Paese si sono affrontate, e si continuano ad affrontare, le emergenze di carattere ambientale ed idrogeologico ed anche nel provvedimento ciò trova una conferma: infatti, ai sensi dell'articolo 17 del provvedimento che questa mattina sarà messo in votazione, si conferma l'impostazione, già ormai invalsa da tempo, di utilizzare la dichiarazione dello Pag. 4stato di emergenza e poi lo strumento della nomina di commissari straordinari delegati come modalità con cui affrontare di volta in volta interventi particolari in situazioni a rischio idrogeologico e ambientale e salvaguardare la sicurezza delle infrastrutture ed il patrimonio ambientale e culturale.
Nel caso specifico, sottopongo all'attenzione dell'Assemblea una situazione che ormai dal 2003 è stata individuata dal Governo come area soggetta ad un piano di bonifica nazionale, per la quale opera un commissario delegato, un commissario straordinario che, dal 24 maggio 2007, è stato individuato nel prefetto della provincia di Alessandria. Si tratta dello stabilimento Ecolibarna di Serravalle Scrivia, un sito dove si sono realizzati depositi illegali di sostanze nocive ed inquinanti, e che da allora è oggetto di interventi gestiti in una situazione di emergenza e che a tutt'oggi non hanno trovato una soluzione.
Il fatto paradossale è che in questo caso il commissario straordinario, che è il prefetto della provincia di Alessandria, oltre a godere dell'appoggio degli enti locali e della regione ha presentato un dettagliato programma di intervento di messa in sicurezza e di bonifica. Da questo punto di vista il Governo non solo è stato perfettamente attenzionato, ma l'Assemblea della Camera ha potuto già esaminare due precedenti ordini del giorno, nelle sedute del 26 febbraio e del 16 dicembre 2009, con i quali il Governo era stato impegnato ad assumere le decisioni conseguenti e sui quali il Governo stesso aveva espresso parere favorevole.
Successivamente, il 20 febbraio scorso con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il Governo ha prorogato lo stato di emergenza ed oggi il prefetto di Alessandria si trova a disporre dei poteri del commissario delegato, ma non delle risorse; anzi, il Dipartimento della protezione civile nella prima metà di gennaio ha chiesto alla regione ed agli enti locali di trovare loro le risorse per intervenire.
La situazione è paradossale ed emblematica perché, se osserviamo quello che è successo e quanto si rileva dalle indagini in corso rispetto a svariati interventi attuati con i poteri del commissario, vedremo come di risorse a disposizione ve ne fossero molte e come sono state anche mal spese.

PRESIDENTE. Onorevole Lovelli, deve concludere.

MARIO LOVELLI. In questo caso chiediamo al Governo - in particolare, ripeto, al sottosegretario Bertolaso - di esprimere un parere finalmente positivo all'avvio della fase dell'intervento definitivo, a cominciare dal recupero di una somma non elevata (800 mila euro) di residui perenti che servono per sbloccare la fase operativa.
Chiedo quindi un parere favorevole da parte del Governo ed un impegno ad iniziare e proseguire con determinazione la bonifica di un'area, che è attesa con intensità da tutto il territorio interessato.

PRESIDENTE. L'onorevole Cambursano ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno Piffari n. 9/3196-A/30, di cui è cofirmatario.

RENATO CAMBURSANO. Signor Presidente, l'ordine del giorno Piffari n. 9/3196-A/30 da me condiviso riguarda il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico. Stiamo parlando dell'articolo 5-bis del provvedimento che abbiamo discusso ieri e sul quale oggi avrà luogo la votazione finale.
Il Corpo nazionale del soccorso alpino, come i colleghi sicuramente sapranno, è una sezione particolare del Club alpino italiano, composta da 7.000 tecnici, tutti soci del CAI, che operano prevalentemente luogo tutto l'arco alpino e naturalmente lungo anche la dorsale appenninica.
Data l'entità così numerosa dei suoi componenti, vi è un turn over ed un ricambio annuale piuttosto ampio, circa di 4-500 unità. L'articolo 5-bis del provvedimento modifica e novella la legge n. 74 del 2001, che dettava proprio disposizioni per favorire l'attività svolta dal Corpo nazionale del soccorso alpino e stabiliva già Pag. 5allora alcune cose: ossia che il Corpo nazionale del soccorso alpino contribuisse alla prevenzione ed alla vigilanza degli infortuni nell'esercizio delle attività alpinistiche, sci-alpinistiche ed anche escursionistiche, che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano potessero, come poi hanno fatto, stipulare apposite convenzioni con le strutture operative regionali e provinciali del Corpo nazionale del soccorso alpino e che altrettanto potessero fare e facessero le società esercenti o concessionarie di impianti funicolari in servizio pubblico (anche queste, cioè, possono stipulare convenzioni con il Corpo nazionale del soccorso alpino).
L'articolo 5-bis, al comma 4, prevede lo stanziamento o meglio un'integrazione, a decorrere proprio dall'esercizio 2010, di 250 mila euro al contributo annuo a carico dello Stato utile per provvedere al pagamento dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni, contro l'invalidità permanente, contro addirittura i decessi e per la responsabilità civile verso terzi. Il contributo originario era stato previsto già nel lontano 1992 con la legge n. 162, e nel 2008 - sono i dati ultimi che abbiamo a disposizione, molto presto avremo quelli relativi al 2009 - gli interventi e compiuti sono stati quasi seimila. Sono state soccorse oltre 6 mila 500 persone e impegnati 27 mila 746 volontari del Corpo nazionale, oltre ovviamente, in alcune occasioni più urgenti e più gravi, alla collaborazione dei militari (circa ottocento).
Nel solo 2009 il Corpo nazionale ha registrato il decesso di otto soccorritori, di cui quattro nella caduta dell'elicottero Falco 2 a Cortina D'Ampezzo nel mese di agosto, e ricorderemo tutti quanti ciò che è accaduto due mesi fa in Val di Fassa a seguito di una operazione di soccorso post valanga provocata da quegli incoscienti che sciano fuori pista, il cui intervento ha provocato anche reazioni forti non solo dal CAI ma anche dal Corpo nazionale del soccorso alpino, addirittura arrivando ad invocare, come invochiamo anche noi con questo ordine del giorno nel secondo capoverso dell'impegno che chiediamo al Governo, modifiche corpose anche normative atte a realizzare una maggiore sicurezza dell'attività sciistica ed escursionistica.
Invece - concludo - con il primo capoverso dell'impegno chiediamo un'ulteriore integrazione finanziaria perché quei 250 mila euro messi a disposizione non sono sufficienti, data l'estensione territoriale del soccorso che deve essere svolto nel nostro Paese.

PRESIDENTE. L'onorevole Mariani ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3196-A/64.

RAFFAELLA MARIANI. Signora Presidente, questo ordine del giorno riassume un po' alcune delle richieste che avevo fatto al Governo nell'arco della discussione di questi giorni in relazione ai bisogni delle tre regioni colpite dall'alluvione del 25 dicembre. Noi abbiamo chiesto su indicazione di quelle regioni un contributo da parte del Governo che si aggira intorno a 700 milioni. Non è un contributo esagerato, anche se la cifra appare non esigua, ma corrisponde all'esigenza di danni già rilevati e certificati dagli enti locali, dalle regioni e dalle imprese.
In questo periodo, oltre ai danni che sono stati immediatamente riparati per restituire la viabilità, le risorse idriche e anche per far ripartire un minimo di sistema economico delle imprese gravemente danneggiate (che corrispondono a circa 80 milioni di euro, solo per la regione Toscana, spesi in «somme urgenze», si è fatto un primo calcolo delle risorse necessarie alla messa in sicurezza del territorio e ai lavori strutturali che devono essere impostati. Questo corrisponde ad una necessità che è urgentissima, quella di mettere i cittadini nelle condizioni di non avere più paura, abitando in territori che in quel caso sono esposti al rischio idraulico (mi riferisco alla zona del bacino del Serchio), cittadini che possono purtroppo trovarsi di nuovo (nessuno è in grado di sapere quando, ma i cambiamenti climatici possono causare nuovamente precipitazioni esagerate) in eventi di questo genere e che, quindi, Pag. 6devono avere una risposta da parte delle istituzioni.
Occorre fare lavori che del resto le nostre regioni e, in questo caso, l'autorità di bacino del Serchio hanno previsto da tempo: rispetto a quel bacino idrografico sono state indicate tutte le misure per la messa in salvaguardia del territorio dopo l'approvazione del piano di bacino (PAI) e sono state minuziosamente indicate anche le opere di messa in sicurezza che devono essere approntate.
Si tratta, tuttavia, in questo momento di prevedere gradualmente - di questo siamo consapevoli - un piano che possa far tornare alla normalità e ricostruire quello che in questi pochissimi giorni è stato distrutto. Non c'è soltanto un problema legato all'idraulica e al rischio di esondazione del Serchio ma, come in molti altri territori del nostro Paese, abbiamo assistito anche ad un innumerevole innescarsi di frane e dissesti che hanno compromesso, come dicevo, la viabilità e persino molti territori, intere frazioni dei nostri comuni, a conferma, se ve ne fosse bisogno, della fragilità del territorio e ciò chiama in causa non solo la Protezione civile ma anche il Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare.
Abbiamo bisogno - come sempre ricordiamo - di pianificare a breve, medio e lungo termine la messa in sicurezza del territorio. Abbiamo svolto una discussione molto ampia nel corso dell'anno passato circa la difficoltà del Governo di reperire e individuare le risorse per un grande piano di messa in sicurezza del territorio e quei 1000 milioni stanziati nella legge finanziaria dai fondi CIPE per il dissesto idrogeologico rappresentano oggi soltanto un primo segnale nella direzione di pianificare e risolvere alcuni problemi urgentissimi del nostro Paese. Riteniamo, tuttavia, che debba essere assolutamente fondamentale il ruolo delle regioni e delle autorità di bacino anche nell'attuazione dell'articolo 17, che richiama l'utilizzo dei commissari, nel quale non si tiene abbastanza in considerazione il ruolo di concerto con le regioni e le autorità di bacino. È un aspetto fondamentale perché si è già fatta la pianificazione, si sono già individuate le emergenze e i gradi di rischio: utilizziamoli.
Signor Presidente, l'ultima considerazione prima di concludere: anche le regioni fanno la loro parte. Nel caso della regione Toscana per questa emergenza sono stati stanziati circa 67 milioni di euro che, a fronte dei 100 che riteniamo debbano essere i primi da parte dello Stato centrale, a noi sembra che rappresentino uno sforzo importante. Nella stessa proporzione si sono comportate la regione Liguria e la regione Emilia-Romagna. Vorremmo che questo fosse riconosciuto dal Governo nel senso che non siamo a chiedere soldi in forma assistenziale ma siamo a dire che ognuno faccia la sua parte e il Governo deve farla in modo particolare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. L'onorevole Favia ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3196-A/37.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, signori del Governo, colleghi, non vi è dubbio che negli ultimi dieci anni si sia instaurata una vera e propria legislazione d'urgenza che ha prodotto centinaia di dichiarazioni di stato di emergenza. Infatti tra il 2001 e il 2009 sono state promanante ben 587 ordinanze emergenziali di cui solo una piccola parte fa riferimento alle calamità naturali. Il nodo politico-istituzionale è da ricercarsi nelle disposizioni legislative che equiparano le emergenze post-calamità naturali ai cosiddetti grandi eventi.
La normativa inserisce tra i compiti della Protezione civile, oltre alle calamità naturali e alle catastrofi, anche altri grandi eventi che determinino situazioni di grave rischio. Già questo è legislativamente anomalo. Basta una dichiarazione di grande evento per chiamare in causa le competenze dei poteri del Dipartimento della protezione civile che sono poteri completamente diversi da quelli previsti per gli stati emergenziali per calamità naturali. Tutte queste disposizioni svincolano il soggetto predetto dal controllo Pag. 7preventivo di legittimità di cui all'articolo 3 della legge n. 20 del 1994.
In realtà abbiamo visto che vi sono notevoli manifestazioni che non sono assolutamente situazioni di grave rischio, talché l'ordinanza di Protezione civile è diventata soltanto uno strumento utile per poter derogare a decine di leggi, senza alcun effettivo controllo delle spese effettuate. Basti dire che la presidenza dell'ANCE, l'associazione dei costruttori aderente a Confindustria, ma anche la presidenza stessa di Confindustria hanno lamentato che questo sistema, oltre ad avere effetti devastanti sul mercato e sulla libera concorrenza, tanto da azzerare la libera concorrenza e quindi la libertà del mercato per quanto riguarda miliardi e miliardi di spese che potrebbero altrimenti essere messe in gara di appalto, rinuncia di fatto ad un buon governo da parte dei Ministeri competenti e rinuncia soprattutto alle regole della concorrenza.
Basti dire che, oltre alle vere emergenze, si è trasformato in stato di necessità, tanto per fare un esempio: l'anno giubilare paolino del 2008, la visita a Cagliari di Papa Benedetto XVI del 2008, i funerali di Papa Woityla, i mondiali di nuoto a Roma, i campionati del mondo di ciclismo, le cerimonie per la Presidenza Ue del 2002, il congresso dell'Azione cattolica nelle Marche del 2004, il Congresso europeo delle famiglie numerose, l'Expo di Milano, il 400o anniversario della nascita di San Giuseppe di Copertino a Lecce, addirittura la gara velistica Louis Vuitton World Series da tenere in Sardegna ed anche il congresso eucaristico nazionale previsto nella mia città, ad Ancona, nel 2011.
Noi crediamo che sia difficile, ma soprattutto è scandaloso considerare emergenze questi eventi, tra i quali vi sono eventi programmati con largo anticipo, alcuni addirittura anni prima. Inoltre ci sia consentito dire che l'ordinanza di Protezione civile, oltre ad aver completamente svuotato di funzioni i Ministeri dell'ambiente, dei beni culturali, della sanità, delle infrastrutture, la stessa Presidenza del Consiglio ed il Parlamento, che ormai siamo abituati a vedere svuotato, è diventata uno strumento giuridico che limita le competenze del Presidente della Repubblica in quanto, modificando leggi, evita il controllo preventivo di legittimità costituzionale del Presidente della Repubblica.
Dunque, noi crediamo che sia giunta l'ora di far rientrare la Protezione civile nell'alveo delle proprie caratteristiche originarie e delle proprie funzioni, affinché siano solo e veramente funzioni emergenziali e che le funzioni normali tornino agli altri ministeri. Quindi chiediamo che il Governo valuti quali iniziative prendere affinché ciò avvenga. Signor Presidente, chiederei un attimo di attenzione al sottosegretario Bertolaso.

PRESIDENTE. Onorevole Baldelli, non distragga il sottosegretario Bertolaso: l'onorevole Favia, anche se ha terminato il suo tempo, vuole concludere. Prego, onorevole Favia.

DAVID FAVIA. Grazie signor sottosegretario, non avevo dubbi. Chiederei, siccome le premesse immagino che potrebbero essere ostiche, la votazione per parti separate...

PRESIDENTE. Onorevole Realacci, anche lei, per cortesia.

DAVID FAVIA. Potrei eventualmente chiedere la votazione per parti separate fra le premesse e l'impegno, qualora sull'impegno il Governo sia disponibile a dare parere favorevole.

PRESIDENTE. L'onorevole Murer ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno 9/3196-A/55.

DELIA MURER. Signor Presidente, con l'ordine del giorno in esame vorrei sottolineare e porre l'attenzione sull'intero sistema di Protezione civile.
In questa sede, abbiamo discusso molto delle emergenze e del fatto che i grandi eventi stanno diventando una modalità di intervento, che non è, e non dovrebbe, essere propria della Protezione civile. Ieri, Pag. 8si è discusso molto di questo e il nostro gruppo ha presentato le relative proposte emendative.
Tuttavia, vorrei ricordare che la Protezione civile, nel nostro Paese, è un sistema di cui fanno parte, in modo molto nobile, le regioni, le autonomie locali e, soprattutto, il volontariato, che, con la legge quadro n. 266 del 1991, è stato disciplinato come espressione di solidarietà, partecipazione e pluralismo. Il volontariato, infatti, rappresenta, ormai, un asse centrale della Protezione civile nel nostro Paese. È un mondo che non merita di essere coinvolto nelle vicende e nelle polemiche che, in questi giorni, ruotano attorno alla Protezione civile. Quello dei volontari e delle autonomie locali è un mondo che, generosamente, interviene, non solo nell'ambito dell'emergenza, ma anche nell'ambito della prevenzione e della previsione.
Con il nostro ordine del giorno, quindi, si vorrebbe che la Protezione civile ritornasse nei ranghi più propri e che, con riferimento ad essa, si potesse parlare ed anche intervenire, dando non solo più strumenti - che mettano in condizione i professionisti del soccorso di avere a disposizione delle forze adeguate (mi riferisco al Corpo dei vigili del fuoco) - ma anche risorse, e modificando ed aggiornando la normativa rispetto ai cambiamenti istituzionali che vi sono stati per quanto riguarda il ruolo delle regioni e degli enti locali.
Il sistema di protezione civile non è solo il Dipartimento: è un sistema in cui varie realtà concorrono a mettere in sicurezza i nostri cittadini. Pertanto, vorrei ricordare questa realtà e questa presenza, e vorrei che il Parlamento fosse attento a prevedere strumenti conseguenti ai cambiamenti istituzionali. Credo che il Parlamento debba tornare a parlare di tutto ciò (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,20).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

TESTO AGGIORNATO AL 30 MARZO 2010

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 3196-A)

PRESIDENTE. L'onorevole Di Stanislao ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3196-A/34.

AUGUSTO DI STANISLAO. Signor Presidente, attraverso l'ordine del giorno in esame, vorrei ricordare che l'articolo 1 del provvedimento che ci accingiamo ad approvare riguarda la fase post terremoto della regione Abruzzo e disciplina anche le modalità di subentro del presidente della giunta in qualità di commissario delegato alla Protezione civile nell'attività di ricostruzione.
Devo riconoscere oggettivamente quanto è stato concretizzato in Abruzzo dalla Protezione civile, segnalando alcuni aspetti che restano ancora appesi e che aspettano una risposta importante. Infatti, a dieci mesi dal sisma, resta ancora molto difficile la situazione del centro storico de L'Aquila, perché risulta inagibile per il 78 per cento: poco o nulla è stato fatto per quanto riguarda gli edifici lì ubicati e, in particolare, per i 1.855 edifici dichiarati, a vario titolo, ancora inagibili. Allo stesso modo, anche la ripresa delle attività produttive è ancora lontana da venire: i problemi rimangono tutti, per quanto riguarda sia le migliaia di lavoratori in cassa integrazione, sia le piccole e medie imprese ancora in grande difficoltà.
L'opera di ricostruzione, peraltro, impone un controllo ed un indispensabile monitoraggio di tutte le procedure di assegnazione dei lavori di ricostruzione in Abruzzo, per il contrasto alla criminalità organizzata e la sua infiltrazione nel contesto economico-istituzionale della regione. Pag. 9
A tal fine, è fondamentale il controllo sul territorio e il coinvolgimento delle imprese locali. Già pochi giorni dopo il sisma, lo stesso procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, aveva invitato tutti a tenere alta l'attenzione e a vigilare su possibili infiltrazioni mafiose negli appalti legati alla ricostruzione delle zone terremotate.
Peraltro, in Abruzzo si sono registrate, già da diverso tempo, presenze mafiose che impongono un controllo capillare sui rischi concreti di infiltrazione della criminalità organizzata nel circuito della ricostruzione. Sono emersi casi, come quello relativo ad un'impresa di Gela - che ho segnalato - priva dei requisiti antimafia rilasciati dalla prefettura di Caltanissetta, che risulta invece già lavorare in alcuni subappalti in Abruzzo.
Sono, inoltre, purtroppo, cronaca di questi giorni gli interessi di imprenditori senza scrupoli, che si sono avventati sull'affare legato alla ricostruzione post-sisma: si tratta, tra l'altro, degli stessi costruttori che sono al centro dell'inchiesta fiorentina su appalti e favori per il G8. Su tutto questo sta, peraltro, indagando da sette mesi anche la procura del capoluogo abruzzese e 123 sono già le imprese sotto la lente di ingrandimento della prefettura e della procura antimafia.
Ricordo, inoltre, che il 13 ottobre 2009 il Governo ha accolto una mozione bipartisan, alla quale ho contribuito nella parte che vi sto per leggere, presentata alla Camera sulla ricostruzione in Abruzzo, con la quale si impegnava, tra l'altro: «a prevedere, ai fini della trasparenza e della conoscibilità degli atti, delle procedure e delle decisioni adottate, la pubblicità, anche tramite i siti Internet della Protezione civile, nonché d'intesa con gli enti locali interessati, della regione Abruzzo e della provincia dell'Aquila, dell'elenco dei fornitori, comprensivo dell'oggetto della fornitura e del relativo importo, dello stato delle somme erogate e dei relativi beneficiari, degli interventi programmati, degli avvisi, dello stato di realizzazione delle opere, nonché di tutta la normativa nazionale, regionale, provinciale e comunale, afferente gli interventi di ricostruzione conseguenti agli eventi sismici del mese di aprile 2009».
Pertanto, con il mio ordine del giorno n. 9/3196-A/34 si impegna semplicemente il Governo: a dare seguito agli impegni previsti da questa mozione unitaria, discussa e accolta dal Governo il 13 ottobre scorso; a rendere pubbliche le liste delle imprese appaltate per la fase della ricostruzione; infine, ad escludere dalle procedure di assegnazione dei lavori di ricostruzione, sia per gli appalti che per i subappalti, le imprese che hanno partecipato alla realizzazione di nuovi edifici, che non hanno retto all'evento sismico e sulle quali gravano pesanti sospetti, sui quali la magistratura ha indagini in corso.

PRESIDENTE. L'onorevole Tidei ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3196-A/10.

PIETRO TIDEI. Onorevole Presidente, se da una parte registriamo con moderata soddisfazione l'accoglimento da parte del Governo di alcune proposte emendative dell'opposizione, dall'altra parte, francamente, non riusciamo a capire l'ostinazione del Governo a mantenere in vita norme che, a nostro giudizio, introducono un forte elemento di pericolosità, sia nella corretta gestione del territorio, sia nel sistema degli appalti e, soprattutto, dei subappalti.
Si tratta dell'articolo 17-ter, che riguarda soprattutto la realizzazione urgente di istituti penitenziari per l'attuazione del cosiddetto piano carceri e con il quale si conferiscono pieni poteri al commissario straordinario, il quale può avvalersi, in questo caso, del Dipartimento della protezione civile. Pertanto, anche in questo caso, la Protezione civile, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando le procedure e semplificando le gare di appalto.
È ovvio che, in questo caso, siamo sicuramente in una situazione di enorme Pag. 10pericolosità. Infatti, se da una parte è vero che vi è la necessità di affrontare l'emergenza carceri in maniera veloce ed efficiente, è altrettanto vero che il reale problema dell'emergenza carceri non riguarda soltanto l'edilizia carceraria: esso riguarda, come abbiamo già detto, la carenza organica, le risorse. Inoltre, tra le altre cose, a fronte di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro, prevediamo che neanche la metà di essi, ossia 750 milioni di euro, saranno assolutamente bastevoli né sufficienti a dare una risposta neanche alla metà di quelle che sono le reali esigenze.
Abbiamo poi parlato di riforma sanitaria e anche di 6 mila agenti penitenziari che mancano, a fronte dei quali se ne assumeranno duecento, che non saranno necessari neanche a sostituire coloro che se ne vanno.
Ma la questione più preoccupante che vorrei illustrare al rappresentante del Governo - lo faccio con un esempio - è che in questi giorni, presso il comune di Roma e la regione Lazio, stanno girando i soliti faccendieri, costruttori noti e meno noti e personaggi di dubbia moralità che si vanno proponendo quali nuovi costruttori di carceri, casomai con il sistema del project financing. In cambio della costruzione delle carceri, magari, in una zona agricola o in zone dove esistono pregi relativi ad un territorio da salvaguardare, alcuni di questi personaggi vorrebbero, probabilmente, che tutto ciò che non sono riusciti a fare entrare dalla porta del piano regolatore, entrasse dalla finestra dell'emergenza carceri.
Il senso del nostro ordine del giorno è proprio quello di evitare che in queste procedure ristrette e soprattutto nell'individuazione delle aree che potrebbero avere pregi archeologici, vegetazionali o agricoli, in nome di questa urgenza si possa arrivare a reintrodurre il «sacco di Roma» o l'aggressione sconsiderata dei territori della capitale e dell'intera regione.
Concludo precisando, peraltro, che il nostro ordine del giorno si riferisce anche alla necessità di imporre dei vincoli di rigida trasparenza nel sistema delle gare, perché quando portiamo la percentuale dei subappalti dal 30 al 50 per cento, sappiamo che con la logica dei subappalti passa di tutto e soprattutto, poi, non c'è quella trasparenza che in casi del genere vorremmo ottenere.
Per questi motivi, vi preghiamo, soprattutto laddove, in nome dell'urgenza, si introducono elementi di forte pericolosità, di prevedere norme stringenti capaci di evitare sia scempi urbanistici, sia enormi speculazioni, truffe e affidamenti a personaggi di dubbia moralità.

PRESIDENTE. L'onorevole Barbato ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3196-A/36.

FRANCESCO BARBATO. Signora Presidente, onorevoli colleghi, voglio illustrarvi questo ordine del giorno perché ritengo che siano in gioco la vita e la salute dei cittadini. Per qualche attimo, cerchiamo di portare l'attenzione soprattutto all'uomo, alla vita, alla salute e non solo agli affari, al denaro e alle speculazioni.
Nel provvedimento legislativo che licenziamo oggi è prevista, all'articolo 6, la quantificazione del costo del termovalorizzatore di Acerra: questo è già un fatto anomalo, perché è la prima volta che si vede la quantificazione di una struttura, di una realizzazione, di una opera pubblica per via legislativa e non, invece, il suo affidamento a strumenti di valutazione e a organismi deputati ad una obiettiva determinazione dell'importo stesso. Già in questo vi è un errore originale, che fissa in 355 milioni di euro il regalo alla Fibe Spa e a Impregilo Spa, cioè alle società che da quindici anni in Campania sono corresponsabili di una mala gestio dell'emergenza rifiuti e della risoluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania. Infatti, fin dal primo momento sono stati disattesi gli impegni e le condizioni contrattuali, che pure erano stati fissati, come viene riscontrato puntualmente dalla magistratura attraverso un'inchiesta ancora in corso, che vede interessato, naturalmente, anche il sottosegretario Pag. 11Bertolaso e la sua gestione commissariale in Campania, che è stata decapitata.
Ebbene, rispetto a tutto ciò a me non interessa l'aspetto giudiziario. A me interessa, invece, lavorare come politici e parlamentari nell'interesse dei cittadini, per il bene dei cittadini e per la salute dei cittadini. All'articolo 7 del provvedimento è previsto il trasferimento del termovalorizzatore di Acerra alla regione Campania o ad altro ente pubblico anche non territoriale, ovvero alla Presidenza del Consiglio dei ministri nella specifica struttura della Protezione civile o, addirittura, ad un soggetto privato.
Ebbene, in questo trasferimento si consegna il termovalorizzatore di Acerra che, come è stato rilevato dalle centraline che ha ivi installato l'ARPAC della regione Campania (l'ARPAC è una struttura che serve appunto per tutelare la salute e per verificare il livello di tutela dell'aria e dell'ambiente) già oggi fa segnalare lo sfondamento del limite massimo consentito alle PM10, ovvero alle cosiddette e terribili polveri sottili.
Allora si determina che in quel territorio, che è chiamato per l'appunto il triangolo della morte (Acerra, Nola, Marigliano) c'è il più alto tasso di mortalità per malattie tumorali. Lì si muore di cancro, perché ci sta questa macchina di morte che è il termovalorizzatore di Acerra che, così come è stato fatto, ossia in base ad un capitolato di appalto che prevedeva delle tecnologie vecchie di vent'anni, obsolete e superate e che non sono rispondenti ai nostri canoni...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

FRANCESCO BARBATO. Ebbene, chiediamo che questo termovalorizzatore, prima di essere trasferito, venga messo in sicurezza. Altrimenti questo Governo e questa Protezione civile pensano solo alla ciccia, non alla salute, diventando un Governo della ciccia, il Governo della «incicciata». Ebbene, è ora che questo Governo e la Protezione civile pensino ai cittadini e alla loro salute (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).

PRESIDENTE. L'onorevole Ferranti ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno Samperi n. 9/3196-A/9, di cui è cofirmataria.

DONATELLA FERRANTI. Signor Presidente, questo ordine del giorno cerca in qualche modo, se possibile, di ottenere un impegno del Governo per evitare i danni che l'approvazione dell'articolo 17-ter porterà nell'ambito del sistema dell'amministrazione e della trasparenza della stessa. È una norma, quella dell'articolo 17-ter, che deroga a tutte le regole ordinarie, dalla localizzazione, alla scelta del contraente, all'aggiudicazione degli appalti per la realizzazione di istituti penitenziari.
Non era necessaria. È un grande vulnus all'intero sistema. Sembra quasi un disegno annunciato, perché ricordo che nella seduta del 12 gennaio, quando nella fase di approvazione della nostra mozione sul carcere chiedemmo il rispetto delle regole e soprattutto della razionalità, trasparenza ed economicità degli interventi di gestione, il Ministro annunciò in quella sede la situazione di emergenza.
Ciò avvenne nonostante vi fosse stato un coro unanime delle opposizioni, che chiedevano che non si derogasse alle regole pur in presenza di una situazione di emergenza, che sicuramente non era correlata a un evento catastrofico - quello che per l'appunto dà l'avvio alle ordinanze di emergenza e quindi alla deroga delle regole - ma che era piuttosto un'emergenza derivante anche dalla incapacità del Governo di far fronte, in quasi due anni, agli impegni che riguardano il sistema carcerario, che non può essere tutto focalizzato solo e soltanto sull'edilizia.
Con questa norma e anche con i finanziamenti stanziati per l'edilizia carceraria sembra che con la localizzazione in deroga, l'aggiudicazione in deroga, la scelta del contraente in deroga, come diceva il collega Tidei anche con la deroga alle norme dei subappalti e quindi alle regole del sistema, in qualche modo si Pag. 12risolva il problema carcerario. In realtà, noi ci ricordiamo quali sono stati gli impegni plurimi del Governo che dovevano portare in primo luogo alla ristrutturazione degli istituti carcerari esistenti con la loro messa a norma anche per quanto riguarda le condizioni igieniche minime e la salvaguardia della dignità umana di queste persone. Poi si prevedeva un piano strategico di interventi edilizi che sicuramente, nell'impegno del Governo che è stato qui assunto con l'approvazione unanime delle mozioni, non comportava la deroga alla normativa sugli appalti.
Non si può dire che stando alle regole sugli appalti, che tra l'altro sono in applicazione anche di normative europee, non si possono costruire le carceri. Bisogna vedere quali sono gli interessi sottostanti. Noi andremo a verificare quali sono gli interessi sottostanti, perché ci si deve spiegare come mai per le carceri che sono in corso di costruzione con i nuovi istituti penitenziari di Cagliari, Sassari, Tempio Pausania, Oristano, Forlì, Rovigo, Savona e Reggio, si è proceduto in deroga alle regole di affidamento degli appalti. Lì vorremmo verificare e chiederemo al Governo - la stessa cosa faremo in sede di attuazione di questo articolo 17-ter - quali ditte, quali imprese verranno poi invitate agli appalti. Non è detto che non si possano realizzare senza venir meno al principio della concorrenza, e quindi con il prezzo più conveniente per l'amministrazione e anche sotto il profilo della qualità delle imprese. Quelle rigorose regole sugli appalti le devono rispettare tutti gli enti pubblici, perché altrimenti si spreca denaro dello Stato, si spende denaro dei cittadini.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

DONATELLA FERRANTI. Non è vero che rispettando quelle regole, onorevole Presidente e onorevoli colleghi, non si arrivi poi al risultato. Quindi, con questo ordine del giorno noi cerchiamo di ridurre il danno, chiediamo un impegno formale del Governo, comunque, anche se in deroga alla trasparenza. Ci auguriamo che il Governo su questo non si tiri indietro.

PRESIDENTE. L'onorevole Capano ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno 9/3196-A/14.

CINZIA CAPANO. Signor Presidente, credo che questo ordine del giorno, con cui si chiede al Governo di utilizzare la cosiddetta black list, ovvero un elenco di fornitori e di prestatori di servizi considerati soggetti a rischio di inquinamento mafioso, sia una misura di prevenzione a tutela della stessa Protezione civile, dello stesso sottosegretario Bertolaso e degli uomini e delle donne della Protezione civile; una misura per tenere il loro lavoro distinto da quel lavoro criminale che altri compiono, come è avvenuto nella vicenda abruzzese.
Del resto la preoccupazione di un'infiltrazione mafiosa è assolutamente avvertita dalla maggioranza visto che al Senato con l'articolo 17-quater si è voluto prevedere una serie di misure volte a prevenire l'infiltrazione della criminalità organizzata. Questa è una misura tipica, non come la norma prevista dal 17-quater, che lascia alla discrezionalità del Ministro e all'azione dei prefetti quest'opera di prevenzione, ma si individua una misura tipica.
Ora noi sappiamo già, dall'ordinanza di custodia cautelare del sottosegretario Cosentino, quanto sia più facile per le organizzazioni criminali infiltrarsi nell'attività economica quando si deroga alle procedure ordinarie, e quindi quando si diminuiscono i controlli. Ricordo il modo in cui in quell'ordinanza viene descritta la capacità di condizionamento dei clan proprio con riferimento alla localizzazione di un termovalorizzatore e ricordo, altresì, che in questo provvedimento la materia della localizzazione degli istituti penitenziari è di fatto lasciata alla Protezione civile, perché ove i comuni e le regioni non concordino, comunque si può emanare un provvedimento di imperio sulla localizzazione.
Pertanto, credo che questa sia una misura a protezione del lavoro della Protezione civile e a protezione delle aziende sane. Nella mia città, Bari, oggi si festeggiano Pag. 13i cento anni di Confindustria; ebbene, Confindustria ha assunto un atteggiamento molto netto prevedendo l'esclusione di quei soci che non denunziano infiltrazioni mafiose. Ritengo che, proprio in un momento di crisi come questo, sia assolutamente necessario supportare l'azione di coloro, soprattutto imprenditori, che si schierano a tutela della legalità, e che sia dovere del Governo impegnarsi in quest'opera, anche per evitare che quegli imprenditori che hanno sghignazzato per il terremoto in Abruzzo, domani possano coincidere con quelle stesse persone che hanno brindato quando è stato ammazzato Falcone (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. L'onorevole Fiorio ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3196-A/53.

MASSIMO FIORIO. Signor Presidente, sarò breve, anche perché su questo tema siamo intervenuti più volte. L'ordine del giorno riguarda la possibilità di utilizzare le somme previste dalla legge n. 35 del 1995, che, attraverso l'addizionale di un'imposta di bollo sugli invii degli estratti conto, metteva a disposizione di un territorio, individuato nel bacino del Po e soprattutto in quelle aree colpite dall'alluvione del 1994, risorse per la loro messa in sicurezza.
Questo ordine del giorno chiede che vengano definiti interventi in materia di protezione civile per un territorio che in questi anni è stato più volte sottoposto ad eventi atmosferici che hanno danneggiato - e continuano purtroppo a danneggiare - strutture e infrastrutture, sia pubbliche, sia private. Chiediamo che finalmente vengano messe a disposizione queste somme, che sappiamo che di anno in anno ammontano a qualche centinaia di milioni di euro.
Per la verità, già un intervento del 2007, attraverso la legge n. 17 del 2007, aveva definito che questo gettito fosse disponibile per le aziende che chiedevano la rilocalizzazione rispetto alle situazioni attuali in uno stato di pericolosità. Sappiamo che molte aziende hanno aderito al bando, sappiamo che le somme disponibili erano di circa 140 milioni; molte aziende hanno sottoscritto i contratti con le banche per procedere negli investimenti, ma quelle risorse non sono andate a destinazione o almeno non completamente.
Nel 2008 il Governo è intervenuto e Mediocredito, che era l'ente erogatore, ha dovuto bloccare gli interventi. Allora, chiediamo che attraverso la legge n. 35 del 1995 si rimettano a disposizione le somme che la legge n. 17 del 2007 rendeva disponibili per le aziende che chiedevano la rilocalizzazione e che, finalmente, ogni anno la posta generata dall'addizionale dell'imposta di bollo sugli invii degli estratti conto sia disponibile per il territorio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati?

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 1...

PRESIDENTE. Mi scusi, signor sottosegretario, la pregherei di dirci il numero e il primo firmatario di ciascun ordine del giorno.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Zeller n. 9/3196-A/1, purché venga riformulato il dispositivo nel seguente modo: «a valutare l'opportunità di adottare in tempi brevi...»; inoltre, le funzioni che si chiede di conferire non devono essere conferite al commissario straordinario, bensì a un soggetto attuatore per l'emergenza carceri. Il commissario straordinario, infatti, è uno solo ed è il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP). Di conseguenza, si chiede di sostituire nel dispositivo le parole: «commissario straordinario» con il termine: «soggetto attuatore». Pag. 14
Il Governo accetta l'ordine del giorno Stradella n. 9/3196-A/2 purché venga riformulato il dispositivo nel seguente modo: «a valutare l'opportunità di predisporre ogni utile provvedimento...».

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, mentre chiedo al sottosegretario di alzare un po' il tono di voce, chiedo a voi un po' di silenzio perché altrimenti non riusciamo a capire l'oggetto della riformulazione. Ad esempio, sull'ordine del giorno Stradella n. 9/3196-A/2 non ho capito il parere del Governo. La prego di ripeterla, signor sottosegretario.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo scusa, ma purtroppo oggi la voce è rimasta a casa.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Stradella n. 9/3196-A/2, purché venga riformulato il dispositivo nel seguente modo: «a valutare l'opportunità di predisporre ogni utile provvedimento...». Il Governo, altresì, accetta l'ordine del giorno Tommaso Foti n. 9/3196-A/3, purché venga riformulato il dispositivo nel seguente modo: «a valutare l'opportunità di mettere in atto le azioni...». Il Governo accetta gli ordini del giorno D'Ippolito Vitale n. 9/3196-A/4 e Lombardo n. 9/3196-A/5. L'ordine del giorno Commercio n. 9/3196-A/6 è stato dichiarato inammissibile. Il Governo accetta l'ordine del giorno Lo Monte n. 9/3196-A/7, purché venga riformulato il dispositivo nel seguente modo: «a valutare l'opportunità di predisporre di concerto...».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Latteri n. 9/3196-A/8 purché riformulato, in quanto anticipo che in questo momento il Consiglio dei ministri sta esaminando la richiesta di deliberare lo stato di emergenza per la regione Calabria e per i comuni della provincia di Messina interessati dai fenomeni franosi dell'altro giorno. Quindi, il Governo accetta l'ordine giorno purché, del primo capoverso del dispositivo, si mantenga solo la parte: «a dichiarare immediatamente lo stato di calamità e di emergenza per i comuni della provincia di Messina», escludendo il resto del capoverso. Il secondo capoverso del dispositivo deve essere soppresso, perché le azioni di sostegno e di emergenza ai cittadini sono state già garantite dai primi istanti. Il terzo capoverso del dispositivo, invece, va bene. Quindi, con questa riformulazione il Governo può accettare l'ordine del giorno.
Il Governo chiede che l'ordine del giorno Samperi n. 9/3196-A/9 sia trasformato in una raccomandazione, mentre accetta l'ordine del giorno Tidei n. 9/3196-A/10. Il Governo chiede che l'ordine del giorno Rossomando n. 9/3196-A/11 sia trasformato in una raccomandazione, mentre il Governo accetta l'ordine del giorno Melis n. 9/3196-A/12, purché venga riformulato il dispositivo nel seguente modo: « a valutare l'opportunità di garantire...». Il Governo chiede che l'ordine del giorno Capano n. 9/3196-A/14 sia trasformato in una raccomandazione. Il Governo accetta l'ordine del giorno Franzoso n. 9/3196-A/15, purché venga riformulato il dispositivo nel seguente modo: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di dare coerenza...».
Il Governo accetta gli ordini del giorno Guido Dussin n. 9/3196-A/16, Mantini n. 9/3196-A/17 e Compagnon n. 9/3196-A/18. Il Governo non può che accettare l'ordine del giorno Casini n. 9/3196-A/19, nel quale si chiede al Governo un piano strategico nazionale per la riduzione del rischio idrogeologico e sismico, nonché l'ordine del giorno Galletti n. 9/3196-A/20. Il Governo accetta, altresì, l'ordine del giorno Occhiuto n. 9/3196-A/21, con riferimento al quale, come sa l'onorevole Tassone, ho già detto che il Governo sta esaminando in questo momento l'adozione del piano per la dichiarazione dello stato di emergenza. Domani e dopodomani sarò in Calabria e in Sicilia per lavorare con i sindaci, i presidenti delle province, i due presidenti delle regioni e i prefetti sugli interventi da attuare immediatamente e sulle iniziative per la messa in sicurezza del territorio.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Naro n. 9/3196-A/22, mentre non accetta Pag. 15l'ordine del giorno Ria n. 9/3196-A/23, perché in contrasto con il decreto-legge. Il Governo non accetta gli ordini del giorno Libè n. 9/3196-A/25 e Palomba n. 9/3196-A/26, mentre accetta gli ordini del giorno Di Giuseppe n. 9/3196-A/27 e Paladini n. 9/3196-A/28. Il Governo accetta l'ordine del giorno Borghesi n. 9/3196-A/29, a condizione che sia riformulato aggiungendo all'inizio del dispositivo le parole: «valutare l'opportunità di avvalersi delle norme...». Il Governo accetta gli ordini del giorno Piffari n. 9/3196-A/30 e Aniello Formisano n. 9/3196-A/31. Il Governo, altresì, chiede che gli ordini del giorno Zazzera n. 9/3196-A/32 e Scilipoti n. 9/3196-A/33 siano trasformati in raccomandazione. Il Governo, altresì, accetta l'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/3196-A/34. Non mi sto soffermando a commentare i contenuti dei vari ordini del giorno per il rispetto dei tempi che sono stati indicati: ci vorrebbero ore per puntualizzare, chiarire e spiegare, ma mi auguro che vi saranno altre occasioni in futuro. Tutto quello che viene chiesto nell'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/3196-A/34, come nei precedenti e nei successivi ordini del giorno (nei quali si chiede di avere conoscenza delle liste pubbliche delle imprese e che vi sia l'esclusione delle imprese non a norma), è già in corso, con particolare riferimento all'emergenza Abruzzo.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Cimadoro n. 9/3196-A/35: il Parlamento viene informato periodicamente sulle attività. In particolare, per quanto riguarda le risorse che sono state impiegate, derivanti dalle donazioni degli italiani, abbiamo addirittura pubblicato volumi certificati dai vari comitati dei garanti: non sto a ricordare i nominativi degli illustri rappresentanti che ne hanno fatto parte e che ne fanno parte anche in questo momento, con riferimento all'emergenza Abruzzo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE (ore 11)

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo chiede che l'ordine del giorno Barbato n. 9/3196-A/36 sia trasformato in una raccomandazione. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Favia n. 9/3196-A/37, mentre chiede che l'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/3196-A/38 sia trasformato in una raccomandazione.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Andrea Orlando n. 9/3196-A/39, a condizione che sia riformulato aggiungendo all'inizio del dispositivo le parole: «valutare l'opportunità di». Il Governo accetta gli ordini del giorno Iannuzzi n. 9/3196-A/40 e Margiotta n. 9/3196-A/41. Con riferimento all'ordine del giorno Bratti n. 9/3196-A/42, per come esso è formulato, diventa estremamente complicato garantire ciò che si chiede al Governo nel passaggio delle funzioni, quindi chiediamo che esso sia trasformato in una raccomandazione. Il Governo accetta gli ordini del giorno Morassut n. 9/3196-A/43 e Vico n. 9/3196-A/44.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Villecco Calipari n. 9/3196-A/45, accetta l'ordine del giorno Maran n. 9/3196-A/46, purché riformulato premettendo nel dispositivo le parole: «a valutare l'opportunità di...», non accetta l'ordine del giorno Bossa n. 9/3196-A/47, e accetta l'ordine del giorno Peluffo n. 9/3196-A/48, purché il dispositivo venga riformulato nel modo seguente: «ad escludere in ogni caso l'applicazione di procedure di emergenza su eventi programmati e comunque prevedibili, garantendo in ogni caso che in occasione dell'organizzazione del »grande evento« EXPO Milano verranno adottate le procedure previste dalla normativa in materia di grandi eventi».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Lenzi n. 9/3196-A/49, limitatamente alla seguente parte del dispositivo: «a garantire che il termine del 31 dicembre 2010 di cui all'articolo 15, comma 1, non sia prorogato». Il Governo accetta gli ordini del giorno Lulli n. 9/3196-A/50 e Motta n. 9/3196-A/51, mentre chiede che l'ordine del giorno Mattesini n. 9/3196-A/52 venga trasformato in una raccomandazione al Governo. Pag. 16
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Fiorio n. 9/3196-A/53, mentre chiede che l'ordine del giorno Lovelli n. 9/3196-A/54 venga trasformato in una raccomandazione al Governo. Ho spiegato all'onorevole Lovelli come intendo procedere. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Murer n. 9/3196-A/55, nonché l'ordine del giorno Burtone n. 9/3196-A/56, perché con il passaggio delle competenze le attività competono ora alla regione Campania e non più del Governo.
L'ordine del giorno Miotto n. 9/3196-A/57 può essere trasformato in una raccomandazione - anche in questo caso le competenze passano alle autorità locali - affinché il Governo vigili che non si compia lo scarico dei rifiuti speciali in premessa, come previsto dal decreto-legge n. 90 del 2008. Il Governo chiede che l'ordine del giorno Amici n. 9/3196-A/58 venga trasformato in una raccomandazione al Governo, mentre accetta l'ordine del giorno Braga n. 9/3196-A/59. Il Governo accetta l'ordine del giorno Rosato n. 9/3196-A/60, purché riformulato premettendo nel dispositivo le parole: «a valutare l'opportunità di predisporre le misure necessarie...». Il Governo non accetta gli ordini del giorno Cavallaro n. 9/3196-A/61 e Touadi n. 9/3196-A/62, mentre accetta l'ordine del giorno Realacci n. 9/3196-A/63.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Mariani n. 9/3196-A/64, purché riformulato nel modo seguente: «ad adottare ogni misura utile al fine di assicurare le opportune risorse per il risanamento dei territori...» e sopprimendo la parola «aggiuntive» dopo la parola «risorse». Il Governo non accetta l'ordine del giorno Lolli n. 9/3196-A/65, ma solo perché la norma è già nel decreto-legge, poiché è stata inserita con un emendamento approvato ieri dall'Assemblea. Il Governo chiede che l'ordine del giorno Lo Presti n. 9/3196-A/66 venga trasformato in una raccomandazione, mentre accetta l'ordine del giorno Garofalo n. 9/3196-A/67, limitatamente alla seguente parte del dispositivo così riformulata: «a rafforzare la propria azione per la prevenzione del rischio idrogeologico, attraverso l'adozione di misure, anche di carattere finanziario, che diano adeguate possibilità - mediante il cofinanziamento - in favore degli enti locali, singoli o associati, i cui territori presentano condizioni di pericolosità idrogeologica e sismica».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Lo Moro n. 9/3196-A/68, a condizione che venga riformulato nella premessa, perché la regione Calabria ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza e non di calamità naturale.
Come sapete, ho già detto all'inizio che credo che il Governo a quest'ora abbia già approvato la dichiarazione dello stato di emergenza sia per la Calabria sia per la provincia di Messina per i recenti eventi di dissesto idrogeologico.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, intervengo semplicemente per chiarire a noi tutti come dobbiamo interpretare, una volta per tutte, una riformulazione di un ordine del giorno, che è impegnativo per il Governo nel caso in cui venga accettato o votato dalla Camera, laddove l'ordine del giorno sia riformulato, o formulato fin dall'inizio, nel dispositivo, nei seguenti termini: «valuti il Governo l'opportunità di».
Che differenza c'è fra questa formulazione dell'ordine del giorno che viene accettato e l'istituto della raccomandazione, che comunque consente sempre al Governo di «valutare l'opportunità di»? Capisco che un ordine del giorno è un impegno esigibile anche dal punto di vista giurisdizionale, mentre la raccomandazione è solo un impegno politico del Governo; tuttavia, la formulazione: «il Governo valuti l'opportunità di» non consente ad alcuno di utilizzare l'ordine del giorno per impegnare il Governo anche ai fini dell'attività esterna al Parlamento, per la ricaduta che esso può avere nei rapporti con l'Esecutivo. Pag. 17
Da questo punto di vista, chiederei, non magari a lei adesso, di sciogliere il nodo; certamente, questa questione, anche per ciò che attiene alle relazioni tra Governo e Parlamento va definitivamente sciolta.
Infatti, se il Governo non ha la disponibilità di ciò che è contenuto in un ordine del giorno, è bene che si indichi, a mio modo di vedere, che l'ordine del giorno si trasforma in raccomandazione, e non si adottino formule di carattere più o meno chimico, che trasformano un ordine del giorno, senza che questo possa impegnare in alcun modo il Governo, anche dal punto di vista legislativo e della sua attività e funzione amministrativa.
Signor Presidente, questa è una questione importante, perché, altrimenti, facciamo degli ordini del giorno che sono all'«acqua di rosa» e il Governo non avrà mai un impegno a doverli attuare.

PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, la ringrazio per il problema che ha posto, che sarà sicuramente approfondito. Vi è solo una cosa, nell'immediatezza della sua riflessione: non è che un ordine del giorno si trasforma in raccomandazione.
Impropriamente il sottosegretario parlava di trasformare l'ordine del giorno in raccomandazione. Si tratta di accoglimento come raccomandazione, che ha un significato diverso rispetto all'accettazione di un ordine del giorno. Comunque, lei ha ragione nel momento in cui, da un punto di vista lessicale, valutare o meno, alla fine, comporta quasi una sorta di sovrapponibilità rispetto alla raccomandazione. Comunque, è un approfondimento e la ringrazio di questo.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Zeller n. 9/3196-A/1, accettato dal Governo, purché riformulato.

KARL ZELLER. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Zeller accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione, rispettivamente degli ordini del giorno Stradella n. 9/3196-A/2 e Tommaso Foti n. 9/3196-A/3, accettati dal Governo, purché riformulati.
Prendo altresì atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno D'Ippolito Vitale n. 9/3196-A/4 e Lombardo n. 9/3196-A/5, accettati dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Commercio n. 9/3196-A/6 è stato dichiarato inammissibile.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Lo Monte n. 9/3196-A/7 e Latteri n. 9/3196-A/8, accettati dal Governo, purché riformulati.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Samperi n. 9/3196-A/9, accolto dal Governo come raccomandazione.

MARILENA SAMPERI. Signor Presidente, credo che non possiamo accettare questo invito del Governo ad accogliere questo ordine del giorno come raccomandazione.
Infatti, quello che si chiedeva in questo ordine del giorno era solamente la pubblicazione on line dei dati relativi alle gare, all'aggiudicazione degli appalti e alle ditte incaricate.
Si chiedeva quindi solamente un atto di trasparenza, che diventa tanto più necessario quanto più le procedure diventano più rapide e poco controllate.
In Italia non si riesce più ad organizzare e risolvere le situazioni per via ordinaria: c'è sempre bisogno di una dichiarazione di emergenza che superi le pastoie burocratiche. L'emergenza richiede la straordinarietà, la straordinarietà richiede le procedure rapide, le procedure rapide richiedono il taglio dei controlli, e questo Paese sta diventando un Paese commissariato e un Paese che si muove solo sulla scia dell'emergenza.

PRESIDENTE. Per cortesia, colleghi!

Pag. 18

MARILENA SAMPERI. Chiederei non al sottosegretario responsabile della Protezione civile, ma al Presidente Berlusconi come mai, dopo quasi sette anni di governo quasi ininterrotto, può ancora andare avanti a governare un Paese che si muove soltanto sulle emergenze; come mai ancora non ha normalizzato, con i poteri che ha avuto e con il consenso di cui ha goduto, questo Paese, che è commissariato in tutte le sue parti e che non può più seguire regole ordinarie, ma deve appellarsi sempre a regole straordinarie.
La Corte dei conti ha descritto un quadro inquietante, signor Presidente, una rappresentazione impietosa del sistema di corruzione italiano, cifre e fatti inequivocabili che sono stati ricordati in Aula: le denunce arrivate alla polizia per corruzione sono aumentate del 229 per cento, i casi di concussione hanno subito un incremento del 153 per cento, nel 2009 sono state presentate 1.714 denunce per abuso d'ufficio. Di fronte a questo quadro inquietante, continuiamo a tagliare i controlli e continuiamo ad accelerare le procedure, non dentro un quadro normativo sistematico, ma sempre attraverso provvedimenti di emergenza episodici, che hanno ormai una loro continuità e stabilità.
Credo allora che l'emergenza, promuovendo ampie discrezionalità, dovrebbe essere accompagnata da grande rigore e da grande senso di responsabilità. Ambedue questi elementi, come ci raccontano le cronache dei nostri giorni e come ci conferma l'inquietante rapporto della Corte dei conti, non sono assolutamente rispettati. Invito il sottosegretario a ripensare alla «derubricazione» a raccomandazione che ha deciso dell'ordine del giorno in esame, e a riconsiderare il parere sull'ordine del giorno. Quanto più ampia è la discrezionalità, tanto più intensa dev'essere la trasparenza dei comportamenti.

PRESIDENTE. Onorevole, chiedo scusa, ove mai non fosse accolta la sua richiesta, chiede che esso venga posto in votazione?

MARILENA SAMPERI. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione, perché non possiamo accettare altrimenti. Sono elementi indispensabili quelli che noi chiediamo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, in breve, la richiesta dell'ordine del giorno in esame è quella di dare le garanzie di massima trasparenza, in particolare di mettere on-line una serie di informazioni. Dato il suo contenuto quasi precettivo (somigliava di più ad una norma di legge), avevamo ritenuto di accoglierlo come raccomandazione; ma, avendo come Governo le stesse esigenze di trasparenza e di pubblicità che vengono sollecitate, non ho alcun problema ad accoglierlo integralmente, quindi a non «derubricarlo» come raccomandazione (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà e di deputati del gruppo Partito Democratico).

DOMENICO SCILIPOTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DOMENICO SCILIPOTI. Signor Presidente, avevo chiesto di parlare sull'ordine del giorno Latteri n. 9/3196-A/8, ma capisco che diventa difficoltoso vedermi quando alzo la mano. Chiarito questo, avrei voluto soltanto dirle che sottoscrivo tale ordine del giorno. Era soltanto per dire ciò.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo dunque atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Samperi n. 9/3196-A/9, accettato dal Governo. Prendo altresì atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Tidei n. 9/3196-A/10, accettato dal Governo. Pag. 19
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Rossomando n. 9/3196-A/11, accolto dal Governo come raccomandazione.

ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, non possiamo accettare l'accoglimento come raccomandazione perché la questione è tutta politica e molto concreta. In sostanza, come già si è detto in sede di illustrazione dell'ordine del giorno in esame, chiediamo che invece di adottare queste procedure emergenziali che bypassano i controlli e tutte le procedure normali della pubblica amministrazione (in particolare, bypassano la tutela dei diritti soggettivi e la possibilità di interloquire nell'ambito del procedimento amministrativo), si dia priorità, garantendo il necessario finanziamento, alla ristrutturazione degli edifici carcerari e alla messa a norma delle numerose case circondariali attualmente esistenti.
Perché tale questione è politica, e mi rivolgo soprattutto ai colleghi della maggioranza che spesso ci richiamano alla cultura delle garanzie (non so se sono presenti in Aula i colleghi Paniz, Sisto, Pecorella e Contento, solo per citarne alcuni)?
La cultura delle garanzie è antitetica alla legislazione di emergenza: nemmeno per fatti di sangue molto gravi questo Paese e questo Parlamento hanno scelto ed adottato culture emergenziali parallele e procedure parallele (ad esempio, nei processi penali).
La cultura delle garanzie significa poter tutelare il diritto del singolo e gli interessi soggettivi e poter ricorrere, qualora eventualmente detti interessi soggettivi venissero lesi. Quanto invece al tema della velocità e dell'efficienza della macchina dello Stato, se ricorriamo all'emergenza o ad una struttura emergenziale, delle due l'una: o è una resa di questa maggioranza che intendeva attuare delle riforme per far funzionare meglio la macchina dello Stato, o invece - molto più pericolosamente - queste sono le riforme che questa maggioranza propone al Paese, questo è il tipo di Stato e di legislazione che si intende appunto proporre, attraverso una personalizzazione delle norme e delle procedure.
Abbiamo infatti deroghe alla normativa che addirittura danno la possibilità di non indicare neanche a quali norme si intende derogare. Infine, le regole che noi invochiamo non sono una questione astratta, cari amici e colleghi della maggioranza, perché le regole servono ad assicurare migliori condizioni per la pubblica amministrazione e quindi per i cittadini (il che significa anche pagare meno tasse), servono per la qualità delle opere, servono a garantire la concorrenza e quindi quella libertà anche sul mercato che spesso voi evocate, servono ad evitare il lievitare dei subappalti nei quali, come sappiamo, si annidano anche pericolose mancanze in tema di sicurezza sul lavoro.
Sul piano dunque delle riforme - e concludo - per far funzionare meglio lo Stato siamo ancora in attesa di proposte concrete e costruttive (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, anche l'ordine del giorno Rossomando n. 9/3196-A/11 potrebbe essere accolto integralmente, preciso però solo un elemento: il testo del dispositivo dell'ordine del giorno in esame in sostanza reca l'impegno «a dare priorità, garantendo il necessario finanziamento, alla ristrutturazione (...)». Non credo che sia opportuno insistere sul dato della priorità - ossia stabilire se prioritariamente sia meglio costruire un nuovo carcere o ristrutturarlo - quanto piuttosto sulla garanzia del finanziamento. Se dunque il dispositivo viene riformulato nel senso di sopprimere le parole: «dare priorità» mantenendo invece le seguenti: «garantendo il necessario finanziamento alla ristrutturazione», mi pare che l'obiettivo Pag. 20rimanga lo stesso e non viene indicato un ordine di priorità che può essere quanto meno discutibile.

PRESIDENTE. Chiedo dunque al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Rossomando n. 9/3196-A/11 proposta dal Governo.

ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, non accetto la riformulazione proposta dal Governo ed insisto per la votazione.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rossomando n. 9/3196-A/11, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Barbareschi, Cristaldi, Traversa, Rondini, Marco Carra, Lanzillotta, Coscia, Sardelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 492
Maggioranza 247
Hanno votato
248
Hanno votato
no 244).

Prendo atto che il deputato Cesare Marini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Melis n. 9/3196-A/12, accettato dal Governo, purché riformulato. Ricordo che l'ordine del giorno Ferranti n. 9/3196-A/13 è stato dichiarato inammissibile. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Capano n. 9/3196-A/14, accolto dal Governo come raccomandazione.

CINZIA CAPANO. Si, signor Presidente, insisto per la votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Capano n. 9/3196-A/14, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Sereni, onorevole Cristaldi, onorevole Traversa, onorevole Di Biagio...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 494
Maggioranza 248
Hanno votato
250
Hanno votato
no 244).

Prendo atto che il deputato Cesare Marini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Franzoso n. 9/3196-A/15, accettato dal Governo, purché riformulato.

PIETRO FRANZOSO. Signor Presidente, credo che occorra ancora una riformulazione dell'ordine del giorno in esame, o quanto meno una precisazione della riformulazione dello stesso da parte del Governo, affinché il principio della valutazione dell'opportunità parta...

PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Onorevole Franzoso, si tratta di un aspetto tecnico: lei non può proporre la riformulazione, in quanto tale proposta spetta al Governo. Siccome è già stata avanzata una proposta di riformulazione, forse vuole che sia specificata?

Pag. 21

PIETRO FRANZOSO. Esatto.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare.
Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, si tratta di una banalità. Mi pare di aver capito che in sede di illustrazione del parere del Governo il sottosegretario abbia proposto di premettere l'espressione: «a verificare la possibilità di». In effetti, la logica vuole che la verifica intorno alla «possibilità di» si riferisca alla previsione, nell'emanando decreto legislativo, di estendere l'abrogazione del divieto di arbitrato. Dunque, correttamente il dispositivo dell'ordine del giorno in esame dovrebbe essere riformulato come segue: «a dare coerenza, tenendo conto del quadro normativo europeo e degli atti nazionali di recepimento, all'intera disciplina dell'arbitrato in cui è parte la pubblica amministrazione; in particolare, a verificare la possibilità di prevedere, nell'emanando decreto legislativo (...)», lasciando intatta la parte rimanente dell'ordine del giorno...

PRESIDENTE. Colleghi, vogliamo consentire il proseguimento della discussione, nell'interesse di tutti?

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare.
Quella testé illustrata è la riformulazione corretta che proponiamo.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano l'ulteriore riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Franzoso n. 9/3196-A/15, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione rispettivamente degli ordini del giorno Guido Dussin n. 9/3196-A/16, Mantini n. 9/3196-A/17, Compagnon n. 9/3196-A/18, Casini n. 9/3196-A/19, Galletti n. 9/3196-A/20, Occhiuto n. 9/3196-A/21, Naro n. 9/3196-A/22, accettati dal Governo. Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Ria n. 9/3196-A/23, non accettato dal Governo.

LORENZO RIA. Signor Presidente, chiedo senz'altro il voto. Mi permetto di insistere...

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, lasciate parlare l'onorevole Ria.

LORENZO RIA. Presidente, ho concluso.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, il Governo potrebbe riconsiderare il parere contrario, al massimo accogliendo l'ordine del giorno come raccomandazione nel senso che questo è sostanzialmente un invito ad un principio di concertazione. Così non si può parlare!

PRESIDENTE. Colleghi, ha ragione!

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Stavo dicendo, signor Presidente, che il senso di questo ordine del giorno è quello di condividere in qualche modo con le amministrazioni interessate e, quindi, con il territorio le misure di attuazione del piano carceri. Quindi, sotto questo profilo, si può accogliere come raccomandazione, non di più.

PRESIDENTE. Onorevole Ria, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3196-A/23, accolto dal Governo come raccomandazione?

Pag. 22

LORENZO RIA. Signor Presidente, insisto per la votazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghiglia. Ne ha facoltà.

AGOSTINO GHIGLIA. Signor Presidente, sinceramente non comprendo l'atteggiamento del Partito Democratico. Capisco la gioia per essere riusciti ad avere due voti in più su un ordine del giorno. Non comprendo che si possa da una parte criticare quotidianamente il fatto che le carceri trabocchino, le condizioni di assoluto disagio di migliaia di detenuti, un sovraffollamento che oggettivamente da tanti anni spesso è al di là di ogni umana sopportazione, come si possa - dicevo - coniugare questo con il tentativo disperato di impedire la costruzione di nuovi istituti di pena.
L'ordine del giorno che è stato approvato, ad esempio, quello della collega Rossomando, che dà priorità alla ristrutturazione degli istituti di pena esistenti rispetto alla costruzione di nuove carceri è un non senso, anche perché esistono già fondi finalizzati alle ristrutturazioni e spesso non spesi, ma è un non senso anche perché sembra quasi alternativo alla costruzione di istituti di pena di cui al contrario il nostro Paese ha un enorme bisogno. Sono circa 15-20 mila i posti mancanti e non capisco, non comprendiamo come non si possa avere tutti assieme come prioritaria la necessità indifferibile di costruire nuovi posti carcere.

ANDREA LULLI. Basta! Deve essere una dichiarazione di voto!

AGOSTINO GHIGLIA. E ci chiediamo come faranno i colleghi, e io sono tra quelli, che ogni tanto leggiamo andare a visitare le carceri che insistono sul loro territorio a spiegare ai detenuti, che si lamentano perché magari vivono insieme in sei in una cella, che loro sono contrari e che fanno di tutto per concertare, concordare, aprire tavoli, ristrutturare, tutto tranne costruire. Visto il principio dell'impenetrabilità dei solidi, è difficile che continuando a ristrutturare lo stesso istituto di pena si allarghino gli spazi disponibili. È per questo motivo che noi esprimiamo una forte contrarietà anche a questo ordine del giorno nella speranza che si possano invece sollecitamente costruire nuovi posti per rendere più dignitosa la vita anche in carcere (Applausi polemici dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Voglio chiarire alla collega Bossa che si agita che l'onorevole Ghiglia ha cinque minuti per parlare; se vuole che stracci il Regolamento, per farle piacere lo farò!
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ria n. 9/3196-A/23, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Mazzuca... onorevole Frassinetti... onorevole Di Biagio... Onorevole Sardelli... onorevole Marco Carra... onorevole Agostini... onorevole Cenni... onorevole Gibiino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Italia dei Valori e Unione di Centro - Vedi votazionia ).

(Presenti 500
Votanti 499
Astenuti 1
Maggioranza 250
Hanno votato
250
Hanno votato
no 249).

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, volevo solo dire all'onorevole Ghiglia, che è intervenuto prima, che quando Pag. 23si dichiara «muscolarmente» di essere contrari, poi bisognerebbe essere anche in grado di dimostrarlo.
Inoltre, signor Presidente, poiché è la quarta settimana nella quale almeno un giorno comunque la maggioranza va sotto, volevo suggerire che in occasioni simili il Governo ad un certo punto ha avuto un ripensamento di carattere generale e, per evitare il ripetersi di voti in cui la maggioranza va sotto, ha cambiato il parere, senza aspettare.

MATTEO BRIGANDÌ. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo?

MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, volevo dire che quando uno propone un parere, il meccanismo «muscolare» di dimostrarlo è un sistema esclusivo dei Parlamenti stalinisti.

LORENZO RIA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LORENZO RIA. Signor Presidente, il sottosegretario Bertolaso aveva motivato il parere contrario all'ordine del giorno che è stato appena approvato con questa motivazione: non è possibile accoglierlo perché l'accoglimento determinerebbe una modifica al testo del decreto-legge, quindi alle norme che stiamo e staremmo per approvare definitivamente. Quindi, chiedo al Governo di valutare se al Senato, perché ancora è possibile, ci siano ancora i margini per modificare questa norma, che è un po' il cuore anche politico delle motivazioni politiche che noi abbiamo portato contro l'approvazione del decreto-legge in esame, perché il fare, come diceva il relatore un attimo fa, il costruire, lo si può realizzare a prescindere dal corpo normativo.

PRESIDENTE. Onorevole Ria, lei sta parlando su un ordine del giorno che è stato già approvato.

LORENZO RIA. No signor Presidente, sto parlando sull'ordine dei lavori e sulla base della motivazione che è una norma che di fatto è stata modificata ed il Governo deve prenderne atto.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno Libè n. 9/3196-A/25, sul quale è stato espresso parere contrario.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, volevo rassicurare l'onorevole Libè, perché è stata più volte citata anche durante il dibattito questa direttiva del Presidente del Consiglio del 22 ottobre, che è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2004: per quello che riguarda tutti gli interventi che abbiamo portato avanti abbiamo sempre rispettato questa direttiva. La direttiva l'abbiamo scritta noi al Dipartimento, d'accordo con gli uffici della Presidenza del Consiglio e per quello che riguarda poi le cose che sono state realizzate abbiamo sempre proceduto secondo le normative europee.
Vorrei chiedere quindi all'onorevole Libè se è disposto a trasformare l'ordine del giorno in esame in una raccomandazione al Governo, in modo da dare il nostro parere favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Libè, vi è un accoglimento come raccomandazione del suo ordine del giorno. Lei lo accetta?

MAURO LIBÈ. No signor Presidente, ringrazio la disponibilità del sottosegretario ma la questione è troppo importante e chiediamo che l'ordine del giorno sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghiglia. Ne ha facoltà (Commenti dei deputati Pag. 24del gruppo Partito Democratico). Colleghi, vi sembra normale? Prego, onorevole Ghiglia.

AGOSTINO GHIGLIA. Ho sempre giocato male a pallone, ma se volete potete continuare. Signor Presidente, nell'esprimere la dichiarazione di voto vorrei tranquillizzare l'onorevole Giachetti che il mio scarso atletismo, com'è evidente, mi impedisce manifestazioni di «muscolarità».
Peraltro, rispetto all'ordine del giorno del collega Libè, come torinese ho un'esperienza diretta riguardo alla necessità di ricorrere spesso, per garantire la realizzazione di un grande evento ovvero per garantire efficacemente e con velocità la realizzazione di opere pubbliche, a strumenti fuori dall'ordinario (non eccezionali, fuori dall'ordinario).
Vorrei fare due esempi anche molto recenti, visto che si citano la Vuitton Cup e il G8 di La Maddalena. Le Olimpiadi di Torino del 2006: senza una legge straordinaria, le Olimpiadi di Torino 2006 non si sarebbero mai svolte.

PRESIDENTE. Onorevole Ghiglia, deve concludere.

TERESA BELLANOVA. Tempo!

AGOSTINO GHIGLIA. In quell'occasione, il Toroc fece strame di trattative private - e concludo - e i poteri eccezionali e la legge, tra virgolette, straordinaria, furono sollecitati dal sindaco Chiamparino. Capisco che quando serve, serve, e che quando non serve, serve meno, ma ci vorrebbe un po' di coerenza da parte di tutti (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Esposito. Ne ha facoltà.

STEFANO ESPOSITO. Signor Presidente, intervengo molto rapidamente, solo perché l'onorevole Ghiglia afferma una cosa imprecisa. L'Agenzia Torino 2006 è stata costituita con una legge da parte del Governo...

AGOSTINO GHIGLIA. Ho parlato del Toroc, non dell'Agenzia!

STEFANO ESPOSITO. Ghiglia, lascia stare il Toroc, che si occupava di altro! Il miliardo di euro che è stato stanziato dal Governo è stato gestito e speso dall'Agenzia Torino 2006 con le procedure di gara...

AGOSTINO GHIGLIA. Il Toroc, non l'Agenzia!

PRESIDENTE. Onorevole Ghiglia, per cortesia. Prego, onorevole Esposito.

AGOSTINO GHIGLIA. No, dice bugie!

STEFANO ESPOSITO. Ghiglia, non raccontare cose non vere! Sono stati gestiti con appalti regolari, con gare d'appalto europee.

AGOSTINO GHIGLIA. Non sai cosa dici!

STEFANO ESPOSITO. Segnalo che la bontà di quell'iniziativa è testimoniata dall'avanzo di 27 milioni di euro, che stiamo, faticosamente, cercando di tenere sul territorio, e che voi non ci permettete di farlo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Libè. Ne ha facoltà.

MAURO LIBÈ. Signor Presidente, in risposta al richiamo alla coerenza dell'onorevole Ghiglia, vorrei capire cosa non va bene nell'ordine del giorno in oggetto. Chiediamo il rispetto della direttiva, e il sottosegretario ci ha detto che essa è rispettata; inoltre, chiediamo che il Governo non utilizzi la dicitura «emergenza» per i grandi eventi, quando non vi è l'emergenza. Più di così! Onorevole Ghiglia, mi sembra che la coerenza sia rispettata Pag. 25da noi e non da voi! Pertanto, insisto per la votazione (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Libè n. 9/3196-A/25, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Mazzuca... onorevole Barani... onorevole Di Virgilio... onorevole Coscia... onorevole Lanzillotta... onorevole Sardelli... onorevole Castagnetti... onorevole Simeone... onorevole Marco Carra... Hanno votato tutti?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania - Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 504
Maggioranza 253
Hanno votato
252
Hanno votato
no 252).

Prendo atto che l'onorevole Palomba insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3196-A/26, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Palomba n. 9/3196-A/26, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Sisto... onorevole Barani... onorevole Lanzillotta... Onorevole Cicchitto... Hanno votato tutti?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia - Commenti).

(Presenti e votanti 507
Maggioranza 254
Hanno votato
253
Hanno votato
no 254).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Di Giuseppe n. 9/3196-A/27 e Paladini n. 9/3196-A/28, accettati dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Borghesi n. 9/3196-A/29, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Piffari n. 9/3196-A/30 e Aniello Formisano n. 9/3196-A/31, accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Zazzera n. 9/3196-A/32 e Scilipoti n. 9/3196-A/33, accolti dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Di Stanislao n. 9/3196-A/34 e Cimadoro n. 9/3196-A/35, accettati dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Barbato n. 9/3196-A/36, accolto dal Governo come raccomandazione.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, 1 milione 289 mila uomini e donne veri, puliti, organizzati in associazioni, in organizzazioni, in volontariato: sono la Protezione civile; essi rappresentano lo spaccato di questo Paese, uno spaccato di gente che presta aiuto, soccorso, solidarietà.
Ebbene, il Governo Berlusconi è stato capace di sporcare anche questa cosa bella che avevamo in Italia: la Protezione civile. Infatti, sulla Protezione civile, hanno messo mano i corruttori (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), gli speculatori, gli affaristi, gli sciacalli (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)! La Protezione è diventata corruzione! Pag. 26Questo è diventato il Governo di «Bertoladri» (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)!

PRESIDENTE. Ci dice qualcosa sul suo ordine del giorno, per cortesia?

FRANCESCO BARBATO. Spero che questo Governo e questa maggioranza (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), su questo ordine del giorno, si preoccupino della salute dei cittadini (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)...

PRESIDENTE. Collega, o si attiene all'argomento dell'ordine del giorno, altrimenti le tolgo la parola.

FRANCESCO BARBATO. Sul termovalorizzatore di Acerra, bisogna preoccuparsi della salute dei cittadini (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), della vita dei cittadini, della tutela dell'ambiente. Con il termovalorizzatore di Acerra, le centraline hanno rilevato che vi è un inquinamento che supera i limiti di PM 10, se le nano particelle (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)...

MAURIZIO BIANCONI. Basta! Vergognati!

FRANCESCO BARBATO. Posso parlare (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)?

PRESIDENTE. Colleghi!

FRANCESCO BARBATO. Le polveri sottili hanno sforato i limiti consentiti dalla legge e in Campania, si registra la massima mortalità per morti da tumori. Noi abbiamo questo primato, in Campania, di morti per malattie cancerogene: siamo al 71,84 per cento di morti per tumori; 12 mila 484 persone muoiono in Campania per tumori.
Questo provvedimento non aiuta la Campania e non risolve l'emergenza rifiuti, ma ammazza i cittadini con la macchina da guerra, con la macchina di morte che è il termovalorizzazione di Acerra, dove voi regalate 355 milioni di euro a Fibe, perché vi preoccupate solo di aiutare gli amici! Allora questo è un Governo che pensa solo alla «ciccia» e non ai cittadini (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)! È il Governo della «cicciata» (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)...

GIOVANNI DIMA. Smettila! Porta rispetto!

GENNARO MALGIERI. Signor Presidente, gli tolga la parola! È una vergogna!

FRANCESCO BARBATO. ...è il Governo della «ciccia» (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)!

GENNARO MALGIERI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GENNARO MALGIERI. Signor Presidente, innanzitutto, il nostro Regolamento non consente - come lei sa bene e come sanno bene quasi tutti i colleghi tranne qualcuno in quest'Aula - di intervenire non attenendosi all'oggetto rispetto al quale si è chiesta la parola. Pertanto, a mio avviso, lei doveva togliere la parola a chi mi ha preceduto, immediatamente, considerando che l'andazzo del suo discorso sarebbe stato quello che tutti abbiamo potuto ammirare.
In secondo luogo, vorrei richiamare alla sua attenzione il fatto che il nostro Regolamento vieta lo «stupro» sistematico della lingua italiana. La prego di tenerne conto (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).

PRESIDENTE. Onorevole Malgieri, in relazione all'ultima considerazione, non posso fare nulla. Pag. 27
Per quanto riguarda il richiamo che ha fatto, io, ai sensi dell'articolo 39, comma 3, del Regolamento, ho richiamato per una volta il collega, il quale poi, evidentemente, ha proseguito in un altro modo, a parte la foga. Avrei dovuto richiamarlo una seconda volta per togliergli la parola, cosa che non ho fatto perché non ho ritenuto di farlo.

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, intervengo solo per segnalarle - su questo argomento e, quindi, per un richiamo al Regolamento - che quando esponenti della maggioranza hanno fatto auto-ostruzionismo sugli ordini del giorno perché andavano sotto, ci sono stati interventi, in dichiarazione di voto, che con l'oggetto dell'ordine del giorno non c'entravano assolutamente nulla. Sono intervenuto solo per segnalarglielo.

LUCIO BARANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Sempre sullo stesso argomento?

LUCIO BARANI. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Barani, non è una discussione: la Presidenza ha già fornito una risposta su questo punto.

LUCIO BARANI. Signor Presidente, in merito all'intervento dell'onorevole Barbato. Quando parla di indagine epidemiologica, forse è necessario che qualcuno gli dica che la Campania è stata governata dal presidente Bassolino per dieci anni, che dell'ambiente si occupa l'assessorato all'ambiente della regione Campania e che l'Italia dei Valori ha appoggiato quel Governo e soprattutto bisogna...

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Barani.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Barbato n. 9/3196-A/36, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Sardelli... onorevole Vico... onorevole Galletti... onorevole Cesa... onorevole De Micheli... onorevole Ruben... onorevole Roccella... onorevole Bindi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 503
Votanti 490
Astenuti 13
Maggioranza 246
Hanno votato
208
Hanno votato
no 282).

Prendo atto che il deputato Cesare Marini ha segnalato che non è riuscito a votare e che avrebbe voluto astenersi.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Favia n. 9/3196-A/37, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Favia n. 9/3196-A/37, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli De Micheli... Rossi Luciano... onorevole Mazzuca... onorevole Sardelli... onorevole Stradella... onorevole Ravetto... onorevole Gelmini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 497
Maggioranza 249
Hanno votato
245
Hanno votato
no 252). Pag. 28

Prendo atto che il deputato Nizzi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/3196-A/38, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Andrea Orlando n. 9/3196-A/39, accolto dal Governo purché riformulato.

ANDREA ORLANDO. Signor Presidente, non accolgo la riformulazione, credo anche nell'interesse del Governo, poiché non si capisce cosa si intenda per «valutare l'opportunità» quando una valutazione è già stata fatta. Il sottosegretario Bertolaso si è recato nelle zone colpite, accompagnato da tutte le rappresentanze istituzionali e persino dal candidato del centrodestra alla presidenza della regione Liguria, quindi la valutazione sul campo è stata compiuta.
Sull'opportunità, signor Presidente e signor sottosegretario Bertolaso, non si riesce a capire come si possa reputare inopportuno «adottare ogni misura utile al fine di assicurare le opportune risorse» e ancora come si possa ritenere inopportuno «riconoscere la sospensione, ovvero il differimento dei termini per il pagamento delle imposte», così come si è impegnato ieri il sottosegretario Bertolaso.
Questa richiesta di riformulazione aumenta fortemente l'ambiguità che già ieri gravava sulle affermazioni del sottosegretario Bertolaso e che hanno portato al non accoglimento dell'emendamento che chiedeva impegni seri su questo punto. Credo che se questa riformulazione viene proposta, rischia ancora di più di dare l'idea alle popolazioni colpite che è in corso una gigantesca presa in giro nei loro confronti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevole Andrea Orlando, a me sembra di non aver mai preso in giro nessuno, soprattutto le persone che sono state colpite da fenomeni alluvionali (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico - Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

ANDREA LULLI. Ma falla finita!

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Come ricorderete, il 26 dicembre non sono solo stato a Pisa e Lucca, ma sono anche andato a Bocca di Magra, ma per sgombrare il campo da qualsiasi preoccupazione, modifico il parere del Governo, che accetta l'ordine del giorno Andrea Orlando n. 9/3196-A/39 (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Andrea Orlando n. 9/3196-A/39, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Iannuzzi n. 9/3196-A/40, accettato dal Governo. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Margiotta n. 9/3196-A/41, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Bratti n. 9/3196-A/42, accolto dal Governo come raccomandazione.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, intervengo molto brevemente per chiedere al sottosegretario, così come ha già fatto in Commissione, se si possa impegnare al fine di migliorare la qualità dei dati che oggi vengono comunicati dall'osservatorio, perché poi parecchi dubbi nascono anche dal fatto che, come veniva ricordato in Commissione, rispetto agli inquinanti principali che escono dal camino e non a quelli che vengono misurati fuori, i dati che oggi sono disponibili sono incompleti e fanno prefigurare qualche Pag. 29dubbio rispetto al fatto che le analisi vengono fatte. Quindi le chiederei di assumere anche in Aula lo stesso impegno che ha assunto in Commissione e, a quel punto, non insisto per la votazione del mio ordine del giorno, accolto come raccomandazione.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, confermo l'assoluto impegno a garantire tutte le informazioni su tutti i tipi di emissione non solamente attraverso l'osservatorio, ma anche attraverso quei sistemi di informazione che, come sa l'onorevole Bratti, stiamo anche allestendo nell'ambito della piazza principale di Acerra.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Bratti n. 9/3196-A/42, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Morassut n. 9/3196-A/43, accettato dal Governo. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Vico n. 9/3196-A/44, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Villecco Calipari n. 9/3196-A/45, non accettato dal Governo.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI. Signor Presidente, sono stupita dal fatto che il sottosegretario Bertolaso abbia espresso parere contrario su questo ordine del giorno. Lo sono soprattutto perché quest'ultimo mette in luce quanto tra l'altro noi abbiamo in questi giorni più volte affermato, ossia la necessità di una distinzione tra l'operato della Protezione civile per quanto attiene alle vere emergenze del Paese e per quanto riguarda, invece, la questione dei grandi eventi.
Chiediamo, con questo ordine del giorno, di sottoporre al Parlamento in maniera distinta e dettagliata quali e quante sono le risorse nei confronti dell'una e dell'altra situazione, in maniera specifica e distinta. Signor sottosegretario, le chiedo gentilmente un attimo di attenzione, poi capisco che il collega Baldelli è più importante di quello che io sto dicendo... la ringrazio.
Mi rivolgo a lei, signor sottosegretario, perché ho letto anche la sua intervista di oggi su Panorama e ho notato che lei più volte dice che potrebbe esserle sfuggito qualcosa, anche in riferimento al suo potere di vigilare su quanto è avvenuto e su eventuali fenomeni degenerativi di cui in questi giorni stiamo leggendo su tutti i quotidiani nazionali.
Sicuramente quindi questo ordine del giorno aiuterebbe e garantirebbe anche forse il suo stesso operato quale vero servitore dello Stato, come appunto lei più volte sostiene di essere. Allora in questo senso non riesco a capire, visto che a seguito delle deroghe per la Protezione civile vengono meno tutti gli altri controlli (quelli della Corte dei conti, come quelli dell'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici), come mai non può accettare che almeno il controllo parlamentare sia efficace nei suoi confronti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, volevo semplicemente chiarire alcuni punti sulla base delle domande poste dall'onorevole Calipari, astenendomi dal commentare quelle che sono appunto questioni di carattere assolutamente personale.
Le informazioni che voi richiedete le potete trovare tranquillamente sul sito Pag. 30della Protezione civile e sui siti che abbiamo allestito per quanto riguarda l'emergenza Abruzzo, l'emergenza dei rifiuti in Campania; anche il sito del G8 è ancora attivo. Vi sono tutte le indicazioni che servono.
Ad ogni buon conto, dato che noi, come ho detto più volte e lo ripeto, non abbiamo nulla da nascondere, cambio il parere in parere favorevole.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Villecco Calipari n. 9/3196-A/45, accettato dal Governo.

LUDOVICO VICO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUDOVICO VICO. Signor Presidente, intervengo semplicemente perché riferisca al sottosegretario Bertolaso che siamo in un'Aula del Parlamento: invitare ad andare a guardare i siti è un'iniziativa che egli deve avere con il resto del Paese (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Maran n. 9/3196-A/46, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Bossa n. 9/3196-A/47, non accettato dal Governo.

LUISA BOSSA. Signor Presidente, non avevo dubbi, signor sottosegretario, sulla bocciatura di questo ordine del giorno. Lo dicevo ieri: le procedure da regime speciale a cui avete sottoposto la regione Campania, ahimè non solo su questo decreto, non potevano essere come per incanto ricondotte a procedure normali perché, vede, non è finita l'emergenza. I comuni non contano, le popolazioni meno che mai. C'è un impianto da installare? Lo installiamo dove ci pare. La salute? È un optional. I cittadini campani? Sporchi, brutti e cattivi, per riprendere il titolo di un vecchio film.
Ma ditelo ai vostri sindaci che non contano, dite loro che devono essere supini, obbedir tacendo, come si diceva una volta. Ditelo che questo è il vostro federalismo coatto, quel federalismo che vuole allentare i controlli al nord e stringere nella morsa di leggi speciali il sud. Non abbiamo bisogno di leggi speciali, ma di leggi, semplicemente. Ma a voi piacciono molto gli aggettivi e ritenete inutili i sostantivi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Unione di Centro - Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bossa n. 9/3196-A/47, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole De Micheli... onorevole Agostini... onorevole Scandroglio... onorevole Napoli... onorevole Antonino Foti... onorevole Goisis...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 508
Votanti 507
Astenuti 1
Maggioranza 254
Hanno votato
251
Hanno votato
no 256).

Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Peluffo n. 9/3196-A/48, accettato dal Governo, purché riformulato.

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Signor Presidente, non accetto la riformulazione proposta dal sottosegretario Bertolaso. Vede sottosegretario, l'Expo è stato dichiarato grande evento nel 2007 e da Pag. 31allora sono state emanate due ordinanze di protezione civile previste per i grandi eventi. La prima, nel 2007 consentiva al commissario straordinario, il sindaco di Milano Letizia Moratti, di pulire i graffiti in città in occasione della visita dei delegati del BIE, e va bene.
La seconda ordinanza, del 19 gennaio di quest'anno, è stata sollecitata dal sindaco Moratti, commissario straordinario, per accelerare alcuni interventi del piano triennale delle opere del comune di Milano, il piano parcheggi. Cosa significa questa ordinanza che ha in premessa il fatto che l'Expo è grande evento? Prevede una serie di deroghe alla normativa vigente. Cerchiamo di capire di cosa si tratta, ne cito solo alcune: la possibilità di derogare ai vincoli derivanti dai piani urbanistici, agli atti che comportano la dichiarazione di pubblica utilità, alla valutazione di impatto ambientale.
Ecco, ne ho citato soltanto tre su quarantacinque, ma l'ordinanza consente anche di derogare al codice dei contratti pubblici e qui l'elenco diventerebbe lungo: dal criterio del prezzo più basso alle garanzie a corredo dell'offerta, al collaudo, ai subappalti, potrei andare avanti a lungo, ma non ne ho il tempo. È così che volete gestire l'Expo, anche perché questa ordinanza, che fa riferimento al fatto che l'Expo è un grande evento, può essere estesa al complesso degli interventi. A nostro giudizio, invece, non è così che si deve e si può gestire l'Expo. Per questo motivo non accetto la riformulazione e chiedo anche ai colleghi della maggioranza di votare a favore dell'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Reguzzoni. Ne ha facoltà.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI. Signor Presidente, esprimo rammarico perché non si è trovata un'intesa con il Governo sul testo dell'ordine del giorno in esame, però, mi rivolgo all'amico Peluffo, il testo così com'è noi non possiamo votarlo perché non è accettabile. L'Expo non è soggetto a procedure ordinarie, come qui viene stabilito; l'Expo è un evento straordinario, dichiarato tale dal Governo Prodi, e successivamente, come è stato ricordato, fatto oggetto di provvedimenti varati del nostro Governo, che, tra le altre cose, ha nominato un commissario straordinario nella persona del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che gode da parte nostra di grande stima e di fiducia, anche perché è stata la principale artefice di questo grande successo milanese. Quindi, al di là del fatto che non possiamo condividere le premesse di questo ordine del giorno, non ci possiamo adeguare neanche al contenuto del dispositivo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Peluffo n. 9/3196-A/48, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Gatti, Paolo Russo, Ceroni, Speciale, Ruben, Mondello, Lanzillotta...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 505
Votanti 504
Astenuti 1
Maggioranza 253
Hanno votato
248
Hanno votato
no 256).

Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Lenzi n. 9/3196-A/49, accettato dal Governo, purché riformulato.

DONATA LENZI. Signor Presidente, considero estremamente positivo il fatto che sia stata accolta la prima parte del dispositivo dell'ordine del giorno, che impegna il Governo a garantire che il termine del 31 dicembre 2010, che si riferisce al doppio incarico, non sia prorogato. Vuol Pag. 32dire che la questione dell'imparzialità della pubblica amministrazione, a fronte dello stare in un Governo, che vuol dire stare da una parte, e - mi rivolgo al sottosegretario - non c'è alcuna valutazione negativa in questo, perché tutti noi che stiamo qui, siamo ovviamente di una parte, è stata considerata importante. Tuttavia, la seconda parte del dispositivo, che non è stata accolta, riguarda il principio generale che, a mio parere, è ancora più importante; non se ne vuole fare una questione personale, ma è di principio, quindi non posso accettare la riformulazione.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lenzi n. 9/3196-A/49, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Coscia, Ceroni, Mazzuca, Casini, Marco Carra, Mura...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 507
Maggioranza 254
Hanno votato
250
Hanno votato
no 257).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Lulli n. 9/3196-A/50 e Motta n. 9/3196-A/51, accettati dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Mattesini n. 9/3196-A/52, accolto dal Governo come raccomandazione.

ELISABETTA RAMPI. Signor Presidente, vorremmo intervenire in quanto non possiamo accettare l'accoglimento del nostro ordine del giorno come raccomandazione. Questo perché, nonostante la soppressione degli articoli che istituivano la Protezione civile Spa e lo scudo giudiziario, nel provvedimento in esame permangono elementi di incostituzionalità che chiediamo di correggere, almeno con l'approvazione di alcuni ordini del giorno che riteniamo fondamentali, come questo ordine del giorno che riguarda l'articolo 14, ossia l'assunzione del personale.
Sarebbe un segnale politico importante.
Ricordo che la Commissione lavoro espresse parere favorevole sul provvedimento, subordinandolo alla soppressione dell'articolo 14. Ricordo, inoltre, che questo articolo autorizza il Dipartimento della protezione civile ad avviare procedure straordinarie di reclutamento del personale in deroga e contro quanto previsto dall'articolo 97 della Costituzione. Quindi, l'ordine del giorno sarebbe un segnale importante per avviarsi sulla via della trasparenza e della legalità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mattesini n. 9/3196-A/52, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Coscia e Milanese...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 511
Maggioranza 256
Hanno votato
249
Hanno votato
no 262).

Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Fiorio n. 9/3196-A/53, non accettato dal Governo.

MASSIMO FIORIO. Signor Presidente, ho appreso con piacere l'accettazione dell'ordine giorno Stradella n. 9/3196-A/2, che poneva la questione dei territori piemontesi e lombardi alluvionati. Il mio Pag. 33ordine del giorno riguarda i medesimi territori e pone anche la questione di una posta di gettito disponibile dal 1995 per intervenire anche sugli interventi proposti dall'ordine giorno Stradella n. 9/3196-A/2, accettato dal Governo. Quindi, ritengo che sia un'integrazione che va nell'ordine del corretto uso di risorse già disponibili. Di conseguenza, insisto per la votazione del mio ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fiorio n. 9/3196-A/53, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Sardelli, Brambilla...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 508
Votanti 507
Astenuti 1
Maggioranza 254
Hanno votato
248
Hanno votato
no 259).

Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Lovelli n. 9/3196-A/54, accolto dal Governo come raccomandazione.

MARIO LOVELLI. Signor Presidente, non insisto per la votazione, ma faccio notare al sottosegretario che questa è la terza raccomandazione in un anno. Questo è il sito inquinato più raccomandato d'Italia. Il risultato di questa raccomandazione è che abbiamo il prefetto appena rinominato commissario che è senza soldi e lo facciamo presente ai comuni, alla regione Piemonte, alla provincia di Alessandria e ai comitati dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Murer n. 9/3196-A/55, non accettato dal Governo.

DELIA MURER. Signor Presidente, mi meraviglio del parere contrario, perché questo ordine del giorno chiede di aggiornare la normativa di protezione civile alla luce dei poteri concessi alle regioni e alle autonomie locali. Non capisco un sistema di Protezione civile che non tenga conto di ciò. Non capisco, inoltre, un Governo che parla di federalismo e poi rifiuta di aggiornare la sua normativa a quella generale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Murer n. 9/3196-A/55, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Casini, Moles, Mazzuca, Mondello, Di Stanislao, Duilio...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 482
Astenuti 27
Maggioranza 242
Hanno votato
222
Hanno votato
no 260).

Passiamo all'ordine del giorno Burtone n. 9/3196-A/56, non accettato dal Governo.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Pag. 34Presidente, il parere contrario espresso dal sottosegretario Bertolaso deriva dal fatto che si parla di competenze regionali: per noi l'ordine del giorno potrebbe diventare una raccomandazione, a condizione che esso sia riformulato aggiungendo all'inizio del dispositivo le parole: «a vigilare affinché sia predisposto...». Si riconoscono, quindi, le competenze regionali e da parte nostra vi è un'attività di vigilanza.

Testo sostituito con l'errata corrige del 30 MARZO 2010 PRESIDENTE. Prendo quindi atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Burtone n. 9/3196-A/56, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto, altresì, che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Miotto n. 9/3196-A/57, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Amici n. 9/3196-A/58.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Amici n. 9/3196-A/58, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Onorevoli Sardelli, Mazzuca, Golfo, Bernini, Bianconi, Strizzolo, Coscia...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 510
Maggioranza 256
Hanno votato
249
Hanno votato
no 261).

Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Braga n. 9/3196-A/59, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Rosato n. 9/3196-A/60, accettato dal Governo, purché riformulato.
PRESIDENTE. Prendo quindi atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Burtone n. 9/3196-A/56, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto, altresì, che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Miotto n. 9/3196-A/57, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Amici n. 9/3196-A/58.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Amici n. 9/3196-A/58, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Sardelli, Mazzuca, Golfo, Bernini, Bianconi, Strizzolo, Coscia...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 510
Maggioranza 256
Hanno votato
249
Hanno votato
no 261).

Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Braga n. 9/3196-A/59, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Rosato n. 9/3196-A/60, accettato dal Governo, purché riformulato.

ETTORE ROSATO. Signor sottosegretario, credo che in tanti anni di lavoro nella Protezione civile il sottosegretario Bertolaso si sia reso conto che non esiste la Protezione civile senza i vigili del fuoco. Il mio livello di fiducia negli ordini del giorno non è altissimo, ma aggiungere all'ordine del giorno le parole: «a valutare l'opportunità di...», non serve assolutamente a niente, perché il Governo ha gli ordini del giorno per valutare. Quindi, o si capisce che c'è bisogno di ripianare le carenze organiche dei vigili del fuoco (e il Governo si impegna in tal senso), oppure il Governo, pensando ad altre priorità, ritiene che questa non sia una questione su cui si può impegnare e allora non lo accetta.
Per questo motivo non posso accettare la riformulazione: quindi o c'è un impegno del Governo, che prenda atto che vi è la necessità di ripianare le carenze organiche, oppure, dal momento che non concordo con la riformulazione, il Governo si esprima di conseguenza.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, anche da questo punto di vista, mi sembrava che non cambiasse molto la sostanza, ma evidentemente non sono esperto nella materia, mentre l'onorevole Rosato, essendo esperto di Protezione civile, sa benissimo che i vigili del fuoco sono la Protezione civile. Pertanto, se la riformulazione proposta può indurre qualche perplessità, il Governo modifica il parere ed accetta l'ordine del giorno Rosato n. 9/3196-A/60.

PRESIDENTE. Prendo dunque atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Rosato n. 9/3196-A/60, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Cavallaro n. 9/3196-A/61, non accettato dal Governo.

Pag. 35

MARIO CAVALLARO. Signor Presidente, il mio ordine del giorno n. 9/3196-A/61 fa riferimento puntuale alla necessità che l'individuazione dei siti delle nuove strutture penitenziarie sia adeguata e rispettosa delle norme paesistiche ed urbanistiche, ma il collegamento che esso opera con la mozione Franceschini - che questo Parlamento ha recentemente approvato quasi unanimemente - consente di aggiungere il principio generale che le strutture carcerarie dovrebbero essere tutte realizzate con il rispetto delle regole e non mediante procedure speciali. Credo, quindi, che, anche in relazione ad altri ordini del giorno già votati favorevolmente, il voto di quest'Assemblea debba essere favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cavallaro n. 9/3196-A/61, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Proietti, Ravetto, Traversa, Misiani, Rossi, Di Pietro, Messina, Bernardini, Di Giuseppe...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 512
Maggioranza 257
Hanno votato
251
Hanno votato
no 261).

Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Touadi n. 9/3196-A/62, non accettato dal Governo.

JEAN LEONARD TOUADI. Signor Presidente, sarò breve. Quest'ordine del giorno è a tutela delle zone destinate ad uso agricolo o a verde pubblico, nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti. Non solo quest'ordine del giorno non è stato accettato, non rispettando la mozione Franceschini che è stata qui approvata all'unanimità, ma il Governo deve fare pace con sé stesso. Il sottosegretario per i beni e le attività culturali, Francesco Giro, qui presente, ha posto vincoli ben precisi sull'agro romano, per esempio. Ebbene, i cittadini romani e quelli di altre città sapranno che le carceri d'ora in avanti potranno essere costruite anche in zone destinate ad uso agricolo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Touadi n. 9/3196-A/62, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Sardelli, Veltroni e La Russa...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 484
Astenuti 28
Maggioranza 243
Hanno votato
221
Hanno votato
no 263).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Realacci n. 9/3196-A/63, accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Mariani n. 9/3196-A/64, accettato dal Governo, purché riformulato.

PAOLO FONTANELLI. Signor Presidente, ho apprezzato l'atteggiamento costruttivo del sottosegretario Bertolaso nell'accogliere o nel rivedere i giudizi espressi all'inizio.
Credo che l'ordine del giorno Mariani n. 9/3196-A/64 sia in continuità con l'ordine del giorno Realacci n. 9/3196-A/63, che è stato accettato dal Governo. Tuttavia, Pag. 36sopprimere la parola «aggiuntive» è una contraddizione. Vorrebbe quasi significare che non saranno previste altre risorse oltre a quelle finora impiegate. Siccome credo che le risorse opportune non siano una forzatura, chiedo al sottosegretario di accettare quest'ordine del giorno.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, anche in questo caso vogliamo evitare qualsiasi equivoco, quindi il Governo accetta l'ordine del giorno Mariani n. 9/3196-A/64.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione.
Passiamo all'ordine del giorno Lolli n. 9/3196-A/65.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, vorrei ribadire all'onorevole Lolli, che forse lo ha anche controllato, che quanto previsto dal suo ordine del giorno è già nel testo del decreto-legge, poiché è stato approvato ieri con un emendamento. Quindi, sarebbe meglio se ritirasse il suo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Lolli n. 9/3196-A/65.

GIOVANNI LOLLI. Signor Presidente, vorrei provare ad argomentare la mia posizione. Stiamo parlando della flotta, che è data in assegnazione ad un privato. Non so quando questo sia stato fatto né se sia la cosa migliore. So che, quando c'è un contratto in corso, non si può interrompere per legge. Infatti, come il sottosegretario ci ha detto, il punto in questione è stato corretto. Solo che l'articolo 16 è fatto di due commi: la correzione è riferita al primo comma, dove si parla del commissariamento. Accettando il mio ordine del giorno si chiarisce ogni possibile dubbio ed ogni possibile contenzioso. Quindi, visto che siamo d'accordo, inviterei il sottosegretario Bertolaso ad accettarlo. Stiamo parlando della stessa cosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo accetta l'ordine del giorno Lolli n. 9/3196-A/65 e che i presentatori non insistono per la votazione.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Lo Presti n. 9/3196-A/66, accolto dal Governo come raccomandazione.

ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, non ho alcuna difficoltà a recepire l'invito del Governo ad accogliere il mio ordine del giorno come raccomandazione. Tuttavia, vorrei sottolineare che si tratta di un ordine del giorno che sostanzialmente trasforma una osservazione del Comitato per la legislazione, parzialmente accolta dalla Commissione di merito, con riguardo al regime di pubblicità da dare a queste nuove ordinanze che intervengono in materia tributaria.
Il Governo si assume, dunque, l'importante responsabilità di modificare la legge, che dovrebbe, a questo punto, conferire al Parlamento la possibilità di controllare queste ordinanze. Ovviamente, se non lo fa il Governo, lo farà il Parlamento con una propria iniziativa.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Pag. 37Signor Presidente, il Governo modifica il proprio parere e accetta l'ordine del giorno Lo Presti n. 9/3196-A/66.

PRESIDENTE. Onorevole Lo Presti, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3196-A/66, accettato dal Governo?

ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, non insisto per la votazione e voglio ringraziare il Governo per questo ripensamento.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Lo Presti n. 9/3196-A/66, accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Garofalo n. 9/3196-A/67, accettato dal Governo, purché riformulato.

ANTONINO SALVATORE GERMANÀ. Signor Presidente, accettiamo la riformulazione proposta dal Governo e ci tenevo a ringraziare l'Esecutivo, perché, dopo gli eventi franosi che hanno colpito il comune di San Fratello in questi giorni, questo un è segnale molto importante (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Garofalo n. 9/3196-A/67, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lo Moro n. 9/3196-A/68, accettato dal Governo, purché riformulato.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale, con ripresa televisiva diretta, è previsto a partire dalle 12,30.

ROBERTO TORTOLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO TORTOLI. Signor Presidente, le volevo segnalare che, probabilmente, lei non si è accorto delle offese che l'onorevole Barbato ha lanciato al sottosegretario. La prego, pertanto, di verificare il suo intervento.

PRESIDENTE. Onorevole Tortoli, quanto lei ha detto sarà sottoposto all'attenzione della Presidenza.
Sospendo la seduta.

La seduta, sospesa alle 12,20, è ripresa alle 12,30.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3196-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto per le quali è stata disposta la ripresa televisiva diretta.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nucara. Ne ha facoltà.

FRANCESCO NUCARA. Signor Presidente, all'inizio della discussione del decreto-legge che stiamo per approvare la componente dei Repubblicani aveva manifestato pubblicamente il suo dissenso, in particolare sulla privatizzazione degli interventi della Protezione civile con la creazione di una apposita società per azioni ed anche sul cosiddetto scudo giudiziario: siamo pertanto soddisfatti che tutte e due le parti siano state soppresse con il consenso del Governo.
A noi corre l'obbligo di ringraziare le alte autorità istituzionali per il lavoro di persuasione svolto ed anche quella parte dell'opposizione ragionante e non urlante Pag. 38rappresentata dal presidente Casini: voteremo quindi a favore del provvedimento così come risulta oggi emendato.
Ho già parlato l'altro ieri delle condizioni disastrose in cui versa la mia Calabria, «uno sfasciume pendulo sul mare» come diceva Giustino Fortunato, o «una regione che naviga sull'acqua» come affermava Corrado Alvaro.
Eppure, una delle poche cose di cui la Calabria può essere orgogliosa è il piano di assetto idrogeologico approvato dalla regione e redatto sotto la regia dell'allora assessore professor Aurelio Misiti, oggi deputato dell'opposizione.
Al Governo chiediamo di partire da quel piano per iniziare a sistemare le zone a rischio molto elevato che sono veramente tante in quella regione. Per quanto riguarda altri problemi di cui in questi giorni sono piene le pagine dei giornali possiamo affermare in piena coscienza che, pur avendo criticato il capo della Protezione civile in qualche occasione, siamo assolutamente certi della sua onestà (caso mai, il problema è squisitamente politico ed è più ampio).
Signor Presidente, onorevoli colleghi, come presidente della componente Repubblicani, Regionalisti, Popolari del gruppo Misto e come segretario del Partito repubblicano italiano esprimo infine la mia più convinta, sentita ed incondizionata solidarietà al dottor Gianni Letta per i sottili, subdoli e polverosi attacchi a cui è sottoposto in questo periodo.
Ai colleghi dell'opposizione vorrei ricordare soltanto che cosa significa il processo mediatico. Il Governo Prodi è caduto perché arrivò un avviso di garanzia al Ministro della giustizia; recentemente il GUP di Catanzaro ha archiviato quel procedimento per manifesta infondatezza della notizia di reato (non per manifesta infondatezza degli indizi quindi, ma della notizia di reato!): questo succede quando si fanno i processi mediatici invece di quelli nelle aule dei tribunali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Commercio. Ne ha facoltà.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO. Signor Presidente, colleghi, diciamo subito che abbiamo condiviso le modifiche apportate al decreto-legge, che sono state per noi determinanti per esprimere il nostro parere favorevole. Avevamo infatti espresso con chiarezza la nostra contrarietà all'ipotesi, poi superata, di istituire la Protezione civile Spa: l'esigenza di rispondere alle emergenze con celerità determina la necessità di procedure fortemente accelerate spesso in deroga alle norme ordinarie, ma non può in alcun modo essere confusa con meccanismi di privatizzazione inaccettabili per un settore delicato come quello della Protezione civile.
Riteniamo che in questo settore vi sia peraltro la necessità di procedere verso un modello federalista con un forte coinvolgimento delle regioni e dei comuni. È a tutti chiaro che non si tratta solo di affrontare emergenze bensì di percorrere la strada della prevenzione che, per quanto riguarda le ultime crisi, non può che passare dalla mappatura degli interventi e dei fondi necessari per affrontare i gravi dissesti idrogeologici del nostro Paese, da definire di concerto con gli enti locali. La frana di San Fratello e quella di Maierato, che hanno prodotto migliaia di sfollati, la grave situazione di numerosi comuni dei Nebrodi ed il dramma di Giampilieri e di Scaletta, con i loro morti e i loro sfollati, sono solo le testimonianze di una situazione gravissima che attraversa l'intero nostro Paese.
Occorre dare risposte urgenti e convincenti, ma anche e soprattutto risposte strutturali e di lungo periodo, occorre rispondere alle istanze delle popolazioni colpite attraverso la giusta previsione, inserita nel decreto, di una sospensione dei versamenti tributari e contributivi nelle zone colpite (in proposito avremmo preferito un termine di più lungo respiro). Nel complesso giudichiamo il provvedimento positivo e per molte parti necessario e, come Movimento per l'Autonomia - Alleati per il Sud, esprimiamo quindi un voto favorevole al provvedimento in esame. Non dimentichiamo che la Protezione civile italiana ha dato testimonianza Pag. 39di svolgere i suoi ardui compiti con grande professionalità ed efficienza. Lavoriamo affinché tali competenze vengano sempre e comunque salvaguardate e perché sempre di più si vada nel nostro Paese verso una Protezione civile, efficiente, rapida, capace di affrontare le emergenze ma anche - per quanto sia possibile - capace di prevenirle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sardelli. Ne ha facoltà.

LUCIANO MARIO SARDELLI. Signor Presidente, il provvedimento che ci accingiamo ad approvare riguarda alcune situazioni emergenziali che richiedono immediata risposta di governo. La prima attiene all'emergenza dei rifiuti in Campania, un'emergenza che si è protratta per quindici anni, e che il 31 dicembre 2009 ha avuto termine. Grazie allo straordinario lavoro del Governo, del Commissario Bertolaso, quindici anni di inefficienza, che aveva nome centrosinistra e cognome Bassolino, che aveva ridotto la regione Campania in una immensa «monnezzopoli» con un danno per l'agricoltura, per il turismo e per l'immagine smisurato, hanno avuto termine. Ora con il decreto in questione si passa finalmente ad una fase ordinaria. La seconda emergenza che affrontiamo e cui poniamo per certi versi termine è quella che concerne il sisma in Abruzzo, dove per la prima volta nella storia di questo Paese il Governo c'era, i militari c'erano, c'era la Protezione civile, si sono date risposte in tempi certi con uno straordinario lavoro del sottosegretario Bertolaso che ha reso questa esperienza come una delle migliori risposte di efficienza e di efficacia rispetto ad un sisma mai verificatosi in questo Paese. Vorrei fare una riflessione su quello che è il comportamento, rispetto al dibattito che si è svolto in Aula, di questo nostro Parlamento in merito ai problemi del Paese. Noi ragioniamo ancora in termini di amministrazione istituzionale quasi fossimo ancora un Paese rurale del primo Novecento. Purtroppo lo spazio e il tempo si sono accelerati, viviamo in una società ipertecnologica, c'è bisogno di risposte in tempi certi e immediati. Più pronte sono le risposte, maggiore è l'efficacia e l'efficienza del sistema Paese, maggiore è la capacità di competere nella globalizzazione. Abbiamo assistito per troppi anni ad un sistema di veti e di controlli esasperati che aumentavano il potere di rallentamento, che aumentavano la corruzione e che rendevano il sistema inefficace nel suo complesso. Quindi, noi del gruppo Misto-Noi Sud concordiamo con l'indirizzo del Governo: accelerare le grandi opere da una parte e, dall'altra parte, aumentare anche i controlli e le pene per i corrotti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tabacci. Ne ha facoltà.

BRUNO TABACCI. Signor Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, richiamo il contributo fornito dall'onorevole Lanzillotta in sede di discussione sulle linee generali. Non c'è dubbio che la Protezione civile evoca negli italiani sentimenti positivi di solidarietà, di generosità, e di umanità. C'è una forte spinta che viene dal volontariato, ci sono stati in questi anni esperienze sul campo molto efficaci quando si è trattato di rispondere agli effetti devastanti di catastrofi e di eventi malavitosi, e lei - dottor Bertolaso - ne porta i grandi meriti in una linea di continuità con la stagione pionieristica del ministro Zamberletti.
Per questo non si può trascinare questa importante istituzione di cui l'Italia è orgogliosa in una pericolosa delegittimazione. Ma il modo per farlo è quello di una ostinata difesa dell'esistente come ha fatto il Governo. Anzi di più, vi è il tentativo con questo improprio decreto-legge di aggiungere un di più di opacità al bilancio della Presidenza del Consiglio, che già viene trasmesso al Parlamento con un unico aggregato. Avete tentato di consolidare la costruzione di una struttura parallela dello Stato che non deve rendere conto a nessuno e senza le indagini giudiziarie Pag. 40in corso sareste andati avanti sia con il trasferimento di attività della protezione civile ad una società per azioni sia negando la possibilità di attività di controllo giudiziario sui vostri atti. Vi siete fermati su questi punti solo per la profondità delle indagini in corso. Penso che si poteva cogliere questa occasione per una riflessione più penetrante e condivisa. Non si può accettare che alla protezione civile tutto sia consentito, che questo settore della pubblica amministrazione sia sottratto alle norme della Costituzione. Per questo lei, dottor Bertolaso, continua a non vedere la gravità della inosservanza del principio di separazione tra politica e amministrazione. Infatti, se lei è un servitore dello Stato non è al servizio del Governo. Il Governo non è lo Stato ma è un suo organo e Berlusconi non può considerare i servitori dello Stato come suoi dipendenti in quanto capo del Governo. Lo ha già fatto meravigliandosi delle indagini dei magistrati pagati dallo Stato e ora pensando di mettere mano alle intercettazioni. Lei, dottor Bertolaso, come capo della Protezione civile in virtù di questa distinzione avrebbe potuto sollevare l'incongruenza formale e sostanziale di attribuire alla Protezione civile la gestione dei cosiddetti grandi eventi. Non l'ha rilevato perché come sottosegretario del Governo Berlusconi, esaltando la nuova ideologia del fare, doveva dimostrare che si può derogare ad ogni regola purché si faccia. Ma questo è devastante. È per questa idea dello Stato, che voi volete far prevalere, inseguendo interessi particolari, che state incrociando una nuova questione morale. Il sottobosco di mariuoli e farabutti si alza perché non c'è più alcuna barriera morale. Anzi, dalla politica vengono gli esempi più sbagliati: l'esaltazione della furbizia e l'aggiramento delle regole. Ne abbiamo prove quotidiane. Il vostro richiamo ossessivo al consenso elettorale viene fatto per rifiutare i controlli di legalità che devono essere operati da autorità indipendenti, dagli altri poteri dello Stato nonché dal ruolo di terzietà della pubblica amministrazione. Lei, dottor Bertolaso, avrebbe potuto continuare ad operare, esaltando la terzietà della Protezione civile che parla e opera per conto di tutti gli italiani. In realtà - è emerso anche dalle sue interviste - ha voluto essere soltanto il braccio operativo del Governo. In questo senso, il sottosegretario Bertolaso, di fronte alla gravità delle indagini in corso e che quantomeno evidenziano un difetto di controllo, avrebbe fatto molto bene a confermare le dimissioni. Per tutte queste ragioni la componente di Alleanza per l'Italia non può votare la conversione di questo decreto-legge che, sprovvisto delle ragioni di straordinarietà e di urgenza, diventa solo un ulteriore elemento di divisione (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Alleanza per l'Italia e Italia dei Valori e di deputati del Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Donadi. Ne ha facoltà.

MASSIMO DONADI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi l'Aula della Camera si appresta a convertire questo decreto-legge sulla Protezione civile ma lo fa, all'evidenza, senza particolare gioia, senza alcuna euforia e ha ben donde a non avere di che rallegrarsi. Infatti quello che esce oggi da quest'Aula altro non è che brandelli di quanto voi avevate in mente, di quel progetto che avevate con tanto orgoglio e tanta fierezza sbandierato come una delle medaglie al petto di questo Governo. A seguito del pentolone scoperchiato dalle indagini di Firenze, a seguito della pressione dell'opinione pubblica e a seguito anche dell'opposizione ferma fatta dall'opposizione parlamentare in quest'Aula avete dovuto mettere in campo una ritirata nemmeno tanto decorosa.
Ecco allora che il cuore del provvedimento in esame, quello per il quale davvero vi eravate battuti - in testa il sottosegretario Bertolaso ed il Presidente del Consiglio -, e cioè quella privatizzazione della Protezione civile e quell'altra norma odiosa che introduceva una sorta di scudo, una sorta di immunità addirittura per le strutture commissariali, l'avete dovuto completamente abbandonare. Pag. 41
Oggi in quest'Aula si registra una grande vittoria dell'opposizione, una grande vittoria di quella parte del Paese che nella legalità crede ancora, che nelle regole crede ancora (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), che è convinta che non vi possano essere veri servitori dello Stato, se davanti a tutto questi servitori dello Stato non mettono la tutela degli interessi collettivi e non i favori e non gli amici e non i parenti, siano moglie, fratelli, sorelle o cognati. Questo non è essere servitori dello Stato: questo è piegare gli interessi dello Stato agli interessi di pochi, ad interessi particolari, ad interessi che non sono mai né chiari né trasparenti. Oggi, come dicevo, da quest'Aula escono soltanto brandelli, ma anche questi brandelli del vostro decreto-legge sulla Protezione civile per noi sono inaccettabili, perché in realtà la logica che sta dietro al provvedimento in esame è la stessa ed è tutta funzionale a quel vostro progetto.
Sia ben chiaro: da parte nostra non viene la benché minima critica alla Protezione civile intesa come quelle migliaia di persone che con straordinaria competenza, con coraggio, con passione e con abnegazione da anni sono davvero un fiore all'occhiello dell'Italia in tutte le grandi situazioni di emergenza. No, noi non ce l'abbiamo con quelle persone e con la loro straordinaria professionalità: ce l'abbiamo con quella cupola che si è installata al vertice dello Stato, al vertice della Protezione civile e che ha confuso il governo del fare con il governo degli affari (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori) ed ha stravolto progressivamente quella che doveva essere una legittima e comprensibile situazione di eccezionalità e di emergenzialità, legata alle calamità ed a quelle disgrazie che purtroppo in un Paese ogni tanto accadono.
Voi avete preso quella eccezionalità, quella eccezionalità in base alla quale in tutto il decennio degli anni Novanta, dal 1991 fino ai primi del 2000, in tutto nel nostro Paese lo stato di emergenza nazionale è stato dichiarato dieci volte in dieci anni. Da quando è arrivato lei, sottosegretario Bertolaso, da quando è arrivato il Governo Berlusconi, abbiamo assistito ad una mutazione genetica della Protezione civile: nei dieci anni successivi, e cioè dal 2001 ad oggi, lo stato di emergenza nazionale è stato dichiarato 587 volte e di queste 540 volte soltanto negli anni in cui avete governato voi. In tutti gli anni in cui ha governato il centrosinistra solo per 40 volte è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Probabilmente anche quelle erano troppe, ma non è nemmeno paragonabile a quello scempio dello stato di emergenza che voi avete fatto. Questo Governo, soltanto nei primi 40 giorni di quest'anno, ha già dichiarato 30 volte lo stato di emergenza nazionale. Dunque l'emergenza nazionale è diventata dall'eccezione la regola: non riguarda più soltanto le calamità.
Si è passati prima alle grandi opere, poi alle opere medie, poi alle opere piccole. Insomma, dovunque vi erano affari da fare, dovunque vi erano soldi pubblici su cui mettere le mani, voi avete dichiarato lo stato di emergenza nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), che non significa soltanto far le cose in fretta, caro sottosegretario Bortolaso, non significa questo. Questo nessuno lo mette in discussione e nessuno lo dovrebbe negare. Quello che voi avete fatto, grazie a questa sistematica adozione dello stato di emergenza, è stato bypassare tutte le leggi del nostro ordinamento giuridico.
Oggi su questi provvedimenti emergenziali non vi è più il controllo nemmeno di collegialità del Consiglio dei Ministri, non vi è il controllo politico del Parlamento (perché non passano per il Parlamento), non vi è il controllo preventivo contabile della Corte dei conti. Vengono bypassate 40 leggi nazionali ed europee, comprese tutte le norme sulla pubblicità degli appalti pubblici. Ecco allora che si arriva alla lista corta degli imprenditori, amici o amici degli amici, quando non parenti o sodali (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori). Ecco allora che si arriva alla discrezionalità che diventa arbitrio, sottosegretario Bertolaso. Questo è quello di cui noi la riteniamo colpevole, colpevole Pag. 42politicamente e non per indagini che oggi sono soltanto ai primi passi e sulle quali ci guardiamo bene dall'emettere giudizi o valutazioni.
Noi la riteniamo colpevole, senza appello, di avere trasformato, in questi dieci anni, la Protezione civile in una straordinaria macchina di potere e di gestione del denaro pubblico: 10 miliardi di euro spesi in dieci anni, al di fuori di qualsivoglia controllo di legalità è qualcosa che, nemmeno nei più disgraziati Paesi del Terzo mondo, sarebbe possibile.
Questo è ciò che condanniamo, quello che lei, insieme al Presidente del Consiglio, ha fortemente voluto: un sistema criminogeno (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori). Oggi, non dovete meravigliarvi se, all'oscuro, sotto il cono d'ombra di questo sistema che avete voluto, proliferano gli imbroglioni, gli sciacalli e coloro che ridono della notte del terremoto di L'Aquila. Questo, infatti, è il frutto necessario, scontato, prevedibile ed immaginabile di ciò che voi avete messo in piedi, e di cui portate tutta la responsabilità politica.
Per questo motivo, signor sottosegretario Bertolaso, abbiamo chiesto, e continueremo a chiedere, le sue dimissioni, perché lei è colpevole politicamente. Non siamo solo noi a dirlo, perché non si tratta di un problema di maggioranza ed opposizione. Vorrei ricordare le parole del presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE), che di questo sistema sciagurato, che avete messo in piedi, ha detto: crea una discrezionalità totale, che cancella un castello di leggi che regolano il mercato delle opere pubbliche, cancellando ogni principio di concorrenza e di mercato. Sottosegretario Bertolaso, l'ingegner Buzzetti parlava di lei, quando sosteneva che avete creato un sistema che cancella ogni principio di concorrenza e mercato.
Ma con voi se l'è presa anche Confindustria. Il vicepresidente di Confindustria ha affermato che avete messo in piedi un sistema privo di ogni criterio di legalità e totalmente arbitrario, che toglie ai grandi investimenti pubblici che si realizzano in Italia ogni visione di sistema, con l'assunzione di decisioni incoerenti e prive di una visione complessiva di efficienza e di sviluppo del Paese. Questo è ciò di cui vi accusiamo.
Di fronte a tutto questo, di fronte allo scempio delle istituzioni, noi chiediamo, soprattutto, una cosa: chiediamo chiarezza e trasparenza. Infatti, è evidente ed inevitabile che, quando si verificano straordinarie calamità naturali, è necessario azzerare la burocrazia e creare procedure rapide ed efficaci, che consentano allo Stato di intervenire con prontezza. Tuttavia, in una democrazia vera, degna di questo nome, quanto più si toglie da una parte, in termini di passaggi burocratici e di controlli democratici del Governo e del Parlamento, tanto più si deve dare dall'altra parte, con l'altra mano, in termini di trasparenza, dando a tutti gli italiani i mezzi e le condizioni per capire ciò che si sta facendo.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

MASSIMO DONADI. Signor sottosegretario, oggi, dobbiamo contestarle che, anche in Abruzzo, questa trasparenza non vi è stata, se è vero che le famose «casette» sono costate 2.800 euro al metro quadrato, al netto degli espropri, cioè quanto una casa di lusso in una media città italiana. Vogliamo sapere come spendete i soldi, gli italiani hanno diritto di saperlo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Quando il Presidente del Consiglio Berlusconi ci viene a raccontare che metterà al centro della sua azione politica la lotta alla corruzione, noi gli diciamo: caro Presidente del Consiglio, quando parla di lotta alla corruzione, ha la stessa credibilità di una banconota da tre euro, perché, da quindici anni a questa parte, ha creato le condizioni legislative e politiche, affinché la corruzione in Italia la faccia sempre franca e i disonesti vincano sempre.

PRESIDENTE. Deve concludere.

MASSIMO DONADI. Sappiamo, in realtà, cosa voleva dire, e concludo. Il suo Pag. 43vero obiettivo è approvare quel provvedimento che, col pretesto di regolare le intercettazioni, in realtà, le impedisce (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! E non si parlerà più di corruzione, in Italia, perché nessuno scoprirà più le corruzioni (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! Volete creare lo Stato dove regna sovrana l'illegalità, ma noi non ve lo permetteremo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Congratulazioni)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Libè. Ne ha facoltà.

MAURO LIBÈ. Signor Presidente, rappresentanti del Governo, il provvedimento in oggetto è partito male: è cambiato anche grazie alla volontà collaborativa dell'Unione di Centro, ma - ahimè, dobbiamo dirlo - è cambiato anche per gli eventi esterni che sono accaduti in questi giorni.
Ciò dovrebbe farci riflettere, perché i cambiamenti sono stati significativi. Sicuramente esso non è cambiato per la volontà del Governo, anzi, quando l'opposizione ha dato disponibilità al ritiro degli emendamenti, qualcuno, non capendo, li ha definiti strumentali. Al contrario, vi abbiamo evitato di fare, un'altra volta, una «figuraccia» e di porre la questione di fiducia.
Per noi non c'è guerra tra maggioranza e opposizione, non c'è vittoria di parte. Per noi c'è la vittoria del Paese. Per questo motivo, dovremmo aver capito che, se prevale il buonsenso, ci guadagnano tutti, e quando ci guadagnano tutti, il primo a guadagnarci è proprio il Governo che deve governare. Il buonsenso, però, caro sottosegretario, ci dimostra anche che non si può gestire tutto in emergenza e pochi sono senza colpa, perché è un difetto che viene da lontano.
Ma voi non siete il Governo della semplificazione: il Ministro Brunetta, il Ministro Calderoli ci raccontano ormai, da troppo tempo, che vogliono semplificare quello che avviene in questo Paese, vogliono semplificare le pratiche. Ma semplificare non vuol dire costituire agenzie, commissariamenti e strutture varie, che, purtroppo (speriamo di non essere in malafede), servono o portano a bypassare le regole. Le regole sono farraginose? Allora, cambiamole insieme!
Quando volete cambiare qualche legge che interessa, lo fate con grande rapidità. Le regole farraginose non devono essere un alibi per aggirarle. Ancora due giorni fa (ed anche in questo provvedimento), il Ministro Maroni ha chiesto l'istituzione dell'agenzia per destinare i beni sequestrati alla malavita. Non si può andare avanti con le agenzie! Non si può andare avanti con l'emergenza!
Anche la Protezione civile deve tornare ai suoi compiti. Noi abbiamo fiducia e riconoscimento per quanto la Protezione civile ha fatto: si è fatta un nome non solo in Italia, ma anche nel mondo. Abbiamo, altresì, fiducia in quanto il sottosegretario Bertolaso ha fatto. Tuttavia, signor sottosegretario, mi permetta: in questi giorni lei ha parlato di una trappola. Io credo che, se volontariamente o involontariamente trappola c'è stata, essa proviene da chi le ha chiesto di fare tutto, da chi ha voluto gonfiare le funzioni della Protezione civile, perché non ha detto - e non avete capito - che non si può fare troppo. Il troppo è troppo e poi si sbaglia, lo ha visto anche lei.
Se lei ha commesso un errore politico, signor sottosegretario Bertolaso, è stato quello di non aver avuto il coraggio di dire «no». Vorrei anche che mi ascoltasse e che l'onorevole Verdini la lasciasse un attimo in pace.
Come dicevo, lei non ha avuto il coraggio di dire «no» a questo accumulo di competenze e, come ha ammesso lei stesso, alla fine cosa è successo? Non è riuscito a controllare, e le degenerazioni, ahimè, pur lasciando i compiti di verifica alla magistratura, sono sotto gli occhi di tutti e tutti i giorni si allargano. Dunque, non le perdoniamo e non le togliamo questa responsabilità politica. Per aiutarla, in questo provvedimento abbiamo fatto un'altra proposta: eliminare i grandi Pag. 44eventi, ma voi non ci avete ascoltato, perché i grandi eventi non sono emergenza, sono decisi e conosciuti per tempo. Inoltre, mi rivolgo al Presidente del Consiglio dei ministri e al Governo: quando il sottosegretario, con la Protezione civile, fa tutto, che figura ci fate voi? Dove vanno a finire le vostre competenze? Ciò è la dimostrazione di un Governo che rischia di non essere capace di fare quello per cui è stato nominato.
Non si possono usare provvedimenti definiti «di emergenza», per fare qualunque cosa, promuovere dirigenti o stabilizzare dipendenti. Siamo chiari: noi non siamo contrari alla stabilizzazione, però non accettiamo che vi siano figli di serie A e figli di serie B. In questo Paese abbiamo attenzionato le questioni delle forze dell'ordine, del personale della scuola, della pubblica amministrazione: non può esservi una corsia preferenziale per qualcuno, mentre gli altri restano sempre al palo. Si appronta un provvedimento, caro Governo, che vale per tutti e si mette a posto la questione per tutti.
Se non serviva lo scudo giudiziario, la Spa, che hanno creato un danno di immagine non solo al Governo, ma anche al Paese, perché vi siete accaniti tanto e avete dovuto fare marcia indietro dopo gli eventi che sono successi? Intanto - lo vediamo continuamente - questo Paese sta franando: il 70 per cento del territorio è a rischio alluvione; abbiamo 5 mila 600 comuni a rischio. Questo non è un lavoro di protezione civile, è un lavoro di prevenzione e di programmazione: lo deve fare il Ministero! Cosa stiamo facendo? Per ora, noi crediamo nulla!
Quel piano poliennale che deve vederci tutti coinvolti - perché non può durare una legislatura - dobbiamo metterlo in cantiere e attuarlo in tempi rapidi, però ci vuole uno slogan, anzi, un imperativo: torniamo alla normalità, che vuol dire avere regole efficienti, che danno fiducia e che valgono per tutti. Nessuno, per quanto credibile, può essere al di sopra delle regole e questo deve essere chiaro, ma, purtroppo, i dubbi che ciò non succeda ce li abbiamo.
Di un'altra questione vorrei parlare, che dovrebbe essere di destra e non di sinistra: la questione dei controlli. I controlli sono necessari e sono a tutela di chi lavora seriamente e bene, perché chi lavora bene non ne ha paura, sa che non avrà problemi il giorno dopo, vive tranquillamente l'opera che deve svolgere e continua a farlo.
Caro Governo, la corruzione purtroppo c'è, e non solo c'è, ma è anche percepita bene dai cittadini. Quando il 43 per cento dichiara che è aumentata rispetto a Tangentopoli, un altro 43 per cento dichiara che è rimasta invariata e solo il 9 per cento che è diminuita, dovreste domandarvi, cari colleghi della maggioranza, cosa ne pensano i vostri elettori (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro). Mi fa piacere vedere che forse (forse, perché di spot ne abbiamo visti troppi) anche il Presidente del Consiglio in questi giorni se ne sia accorto, ma dovrebbe accorgersene anche il Ministro Tremonti, perché, come abbiamo visto questa mattina, la corruzione costa mille euro a testa all'anno, compresi i neonati. In un momento di crisi, questo ci dovrebbe far riflettere. Dunque, tutti insieme dobbiamo avere il coraggio di dimostrare che la politica sa recuperare.
C'è un'altra riflessione che non fa nessuno. Ogni volta, dopo le elezioni, ci troviamo a discutere, in percentuale, di quanto abbiamo guadagnato e quanto abbiamo perso e, più o meno, tutti vincono. Nessuno, però, si spiega né si domanda perché ogni volta milioni di cittadini in meno vanno a votare: questa dovrebbe essere una delle riflessioni da fare.
E allora, cosa vogliamo noi, noi politici ma anche, principalmente, i cittadini? Vogliamo una Protezione civile che è quella alla quale eravamo abituati: efficace, capace, tempestiva e credibile. Come cittadini, dobbiamo poter sapere che, se succede qualcosa, la Protezione civile è pronta a intervenire per tutelarci nei momenti di emergenza e sapere che invece non è affannata a fare il general contractor sulle grandi opere, sui grandi eventi e su questioni che non la riguardano per nulla. Pag. 45
Per queste ragioni il nostro sarà un voto contrario, ma un voto di stimolo, costruttivo per tornare a quello che eravamo, almeno in questo campo, perché questo, lo ripeto e ne siamo convinti, è ciò che vogliono i cittadini: le altre cose, se ne è capace, le faccia il Governo, ma su questo qualche dubbio mi resta.
In conclusione, signor Presidente, vorrei ricordare, innanzitutto a me stesso, ma a tutta l'Assemblea, che un legislatore è degno di questo nome quando guarda avanti; le regole non sono per il passato e per l'oggi, ma sono anche e principalmente per il futuro. Non sono gli uomini, non sono i Governi, non sono le maggioranze che danno le garanzie: le garanzie sono date dalle regole, dalle regole imparziali, quelle che sono superiori a tutto e che sono rispettate da tutti. Noi ci crediamo, se altri con noi faranno questo percorso, il Paese avrà un grande futuro (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.

ROBERTO COTA. Signor Presidente, colleghi, sottosegretario Bertolaso, il provvedimento che oggi è all'esame della Camera introduce e fa concretamente delle cose importanti ed è da qui che vorrei partire. Ad esempio, esso sancisce il superamento di due delle fasi emergenziali che più hanno lacerato il nostro Paese. La prima è la fase legata ai rifiuti campani.
Su questo francamente, colleghi, sentire la critica da parte di qualcuno, che oggi fa anche la morale, mi fa sorridere, perché proprio quel qualcuno che critica e che fa la morale appartiene ad una determinata parte politica che ha gestito l'amministrazione regionale della Campania e l'amministrazione comunale della Campania che ha creato questo disastro (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania), un disastro più che ventennale e che oggettivamente ha risolto questo Governo, utilizzando il braccio operativo della Protezione civile.
Inoltre, mi fa riflettere sentire in quest'Aula che non si deve realizzare il termovalorizzatore di Acerra, che invece è già partito. Francamente non capisco che cosa volete: volete ritornare indietro alla fase precedente, quando la camorra imponeva la non costruzione del termovalorizzatore o imponeva la non apertura delle discariche (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)?
Questo finalmente è stato un segnale di civiltà e anche qui questo segnale non è arrivato attraverso la responsabilizzazione delle amministrazioni locali, ma è arrivato per una scelta precisa del Governo che ha utilizzato, e lo ricordo ancora, lo strumento della Protezione civile.
La seconda fase emergenziale che è stata superata è quella legata all'Abruzzo. Anche qui le cose sono abbastanza chiare: il Governo ha fatto quello che non è mai stato fatto. A meno di un anno dal terremoto abbiamo le case collaudate (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) che sono state date ai cittadini e con il provvedimento di oggi superiamo questa fase emergenziale, si inizia un altro tipo di ricostruzione - se volete la ricostruzione vera, la ricostruzione duratura - e si ridanno i poteri alle regioni. Questo provvedimento restituisce poteri alle amministrazioni locali e soprattutto alle regioni e in questo vediamo un'attenzione federalista che condividiamo.
Inoltre, questo provvedimento contiene anche altre norme. Contiene, per esempio, norme relative ad interventi importanti sul dissesto idrogeologico. Certo, non abbiamo la bacchetta magica. Non sono interventi «straordinari» dal punto di vista delle somme destinate, però vorrei semplicemente far notare che questo è il più alto stanziamento effettuato negli ultimi anni che viene reso operativo proprio con questo provvedimento. In un momento di crisi è veramente un segnale importante.
Anche in questo caso gli interventi previsti andranno concertati con le regioni e quindi vi è attenzione ai territori e non un'imposizione dall'alto. Certo, ci aspettiamo che ci siano delle amministrazioni che non si comportino come si è comportata Pag. 46l'amministrazione regionale della Campania con il presidente Bassolino (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) che è ancora oggi in carica con i vostri voti, compresi quelli dell'Italia dei Valori.
Inoltre, c'è una disposizione che prevede interventi per la costruzione di nuove carceri. Anche qui la politica della sicurezza non si fa con le amnistie, non si fa facendo uscire di galera i delinquenti, ma si fa concretamente costruendo nuove strutture (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
In questi giorni poi, come spesso accade, c'è stata una polemica e si è alzato un polverone sulla figura del sottosegretario Bertolaso. In quest'Aula vorrei ribadire al sottosegretario Bertolaso tutta la stima e l'apprezzamento per il suo lavoro (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà).
E, nel ribadire questo, vorrei rimarcare un fatto. Ho veramente trovato irresponsabile l'atteggiamento di chi ha chiesto le sue dimissioni, irresponsabile per il lavoro che ha fatto il sottosegretario Bertolaso e per i meriti che oggettivamente ha.
Tenete conto che oggi voi fate la strumentalizzazione politica e fino a ieri vi facevate fotografare con il sottosegretario Bertolaso (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) perché evidentemente cercavate di vivere anche della luce riflessa di una Protezione civile che oggettivamente è tra le migliori del mondo. Questo anche alla luce del tipo di attacchi che lei ha subito, perché evidentemente siamo alle solite, siamo al gossip, siamo all'uso strumentale delle intercettazioni telefoniche che dovrebbero restare segrete, di questo ancora non si è parlato: è vietata la pubblicazione di determinate intercettazioni telefoniche e questo costituisce il primo reato certo, la violazione del segreto istruttorio attraverso la divulgazione delle intercettazioni telefoniche (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Da questo provvedimento, e mi avvio alla conclusione, sono state tolte alcune parti. È stata tolta la parte che prevedeva la trasformazione della Protezione civile in una Spa e la parte che prevedeva un'incidenza sui processi penali, civili e amministrativi. Vorrei qui rivendicare la giustezza di questa scelta, una scelta che noi abbiamo sostenuto...

ANTONIO BORGHESI. Ma quando?

ROBERTO COTA. ...e che è approdata a questa soluzione attraverso il dibattito parlamentare. A chi strumentalizza vorrei ricordare che queste norme sono state tolte perché la maggioranza, ovvero il relatore, si è espresso in questo senso, quindi non facciamo la solita polemica strumentale. C'è stata una decisione di merito che è ascrivibile a questa maggioranza e alla quale noi abbiamo dato il contributo. Infatti, riteniamo che gli strumenti che la Protezione civile ha oggi siano sufficienti, da un lato, e che garantiscano maggiori controlli, dall'altro, e che inoltre si debba lavorare verso una responsabilizzazione della classe politica delle regioni. Le regioni devono essere il centro delle competenze per quanto riguarda la Protezione civile (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Si parla di controlli, io però vorrei anche dire che per avere dei controlli bisogna avere delle leggi comprensibili. Quando abbiamo delle leggi così burocratiche questa burocrazia rende da un lato, difficili i controlli e, dall'altro, la realizzazione delle opere. Per questo insieme al gruppo della Lega e al collega Dussin stiamo preparando delle proposte che presenteremo in quest'Aula nei prossimi giorni.
Noi abbiamo avuto senso di responsabilità nella gestione di questo provvedimento e abbiamo avuto anche senso di responsabilità non ponendo la fiducia. Quando mettiamo la fiducia dite che mettiamo sempre la fiducia, quando non la mettiamo arrivano anche le critiche perché non si mette la fiducia. Non l'abbiamo messa semplicemente per un motivo: dopo un approfondimento abbiamo visto che il dibattito parlamentare garantiva comunque la certezza dei tempi per la discussione e l'approvazione di questo decreto-legge, Pag. 47che non poteva e non doveva decadere.
Per questi motivi, Presidente, signor sottosegretario, noi voteremo il decreto-legge perché è un altro tassello del programma di cose positive fatte da questo Governo e da questa maggioranza (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Franceschini. Ne ha facoltà.

DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, oggi noi potremmo dire che il bilancio di queste giornate di lavori parlamentari segna una vittoria del Partito Democratico e di tutti i gruppi dell'opposizione. Potremmo dirlo perché sono state fatte profonde modifiche ad un testo che veniva presentato come blindato e immodificabile. Potremmo dirlo perché è stato evitato un altro voto di fiducia e sono stati votati e approvati nostri emendamenti. È scomparsa la privatizzazione definitiva della Protezione civile attraverso la rinuncia alla Spa. È stato eliminato l'ultimo degli scudi, quella assurda norma che non solo sospendeva i processi - come abbiamo visto in tante leggi ad personam - ma che addirittura impediva di avviare azioni giudiziarie nei confronti delle gestioni commissariali: un'altra spudorata norma per garantire l'impunità.
Potremmo dire di aver vinto, perché tutto questo non è avvenuto per una scelta politica lungimirante della maggioranza, ma per la ferma determinazione dei nostri comportamenti parlamentari.
Potremmo, dunque, dire che è stata una nostra vittoria, ma non crediamo che sia così, perché non è successo soltanto questo, è stato qualcosa di più profondo: è stata una vittoria del Parlamento, perché, per una volta, abbiamo restituito a quest'Aula la sua sovranità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Abbiamo restituito a quest'Aula la sua sovranità, dopo un avvio di legislatura in cui la Camera è sembrata destinata a diventare solo il luogo di ratifica delle scelte fatte dal Governo; una Camera soffocata da decreti-legge, da maxiemendamenti, da voti di fiducia, da pareri negativi su ogni proposta, per assenza di copertura.
Abbiamo finalmente ricordato e dimostrato che per la nostra Costituzione è il Governo ad essere espressione del Parlamento, non viceversa, e l'abbiamo fatto su un tema di straordinaria importanza e di assoluta attualità, sentendo soffiare fuori da qui il vento di una bufera che è causata non solo da comportamenti di singoli accusati di aver violato la legge, ma è causata da norme e da scelte politiche colpevoli e sbagliate. Noi abbiamo scelto di lasciare fuori da questo dibattito le vicende giudiziarie, che pure coinvolgono strutture dello Stato ed esponenti del Governo nello stesso settore su cui stiamo legiferando oggi. L'abbiamo fatto perché sappiamo che accertare le violazioni di leggi e regole è competenza della magistratura, mentre la responsabilità della politica è fare le leggi e scrivere regole giuste per il futuro, che correggano gli errori e che evitino di ripeterli. Di errori ce ne sono stati tanti, troppi, errori che hanno mortificato lo straordinario sistema delle Protezioni civili, quella nazionale e quelle regionali e locali.
Il giorno dopo il terremoto di L'Aquila - il sottosegretario Bertolaso se lo ricorda - io sono stato, da segretario del mio partito, tra le macerie e i campi dei terremotati, da solo, senza avvisare giornalisti e telecamere che mi sembravano offensive in mezzo a quel dolore straziante (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e ho visto lo straordinario e silenzioso lavoro di centinaia di donne e di uomini della Protezione civile e delle organizzazioni di volontariato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Quel lavoro che tutti gli italiani conoscono e apprezzano da anni e anni, fin da quando noi, ancora bambini, guardavamo la televisione in bianco e nero e vedevamo i ragazzi più grandi noi, gli angeli del fango, che lavoravano e sudavano in mezzo alle strade di Firenze inondate dall'Arno. Pag. 48
Ecco perché l'abuso delle ordinanze è ancora più grave, ecco perché quello che stiamo leggendo sui giornali, le notizie delle inchieste provocano ancora più dolore, perché si abbattono come una maledizione sulla fatica e sulla passione di migliaia di persone che ogni giorno mettono a disposizione la loro generosità e il loro impegno in nome di una solidarietà concreta e vissuta. Lo fanno con umiltà, sottosegretario Bertolaso, magari non si mettono il maglione blu, ma lavorano con molta umiltà e molto silenzio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Eppure il torto più grande che si poteva fare a tutte queste realtà non sta nei pur gravissimi fatti che stanno emergendo dalle inchieste, quelle sono responsabilità di cui dovranno rispondere gli individui che sono stati chiamati in causa, a tutti i livelli. No, non è questo: il fatto più grave nei confronti della Protezione civile è quello che si produce con la sciagurata scelta di fare di questa realtà, che davvero è patrimonio comune di tutto lo Stato, uno strumento per esercitare fuori dei suoi confini ordinamentali il potere del Governo rendendolo onnipotente, arbitrario, incontrollabile. Questa è la colpa imperdonabile del Governo Berlusconi, il tentativo al quale ci opporremo con tutti gli strumenti parlamentari e politici.
È un disegno senza pudore, che viene ammantato da seducenti obiettivi: la concretezza, il pragmatismo dei cosiddetti uomini del fare. Questa cultura, che vuole apparire moderna e che risolve i problemi aggirando gli ostacoli, forse funziona nelle emergenze, e quando funziona nelle emergenze nessuno ha nulla da dire, ma non tutto è emergenza, e se vengono considerati fastidiosi ostacoli anche i codici, le leggi le procedure parlamentari, l'equilibrio tra i poteri, allora questa presunta «cultura del fare» diventa pericoloso arbitrio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Apre la strada ad una degenerazione in cui il potere finisce per ubriacarsi del suo contenuto fino a diventare illegittimo. Non è un discorso teorico e basta vedere dove sta la fonte delle degenerazioni a cui abbiamo assistito. La degenerazione sta nella scelta di utilizzare lo strumento della dichiarazione dello stato di emergenza per grandi eventi che con l'emergenza non c'entrano nulla. Anche i non addetti ai lavori e anche chi ci sta ascoltando da casa capisce bene che è giusto rendere tutto il più veloce possibile, anche in deroga alle leggi, se si tratta di far fronte ad un terremoto, ad un'alluvione, ad una frana e a un disastro ferroviario. Ma chiunque capisce anche che l'emergenza non c'entra nulla con eventi sportivi o culturali che sono magari programmati da anni. Cosa c'entra l'emergenza con l'Expo, con le celebrazioni per l'unità d'Italia, con i mondiali di nuoto e di ciclismo, con i giochi del Mediterraneo, con l'anno giubilare paolino (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), con l'esposizione delle spoglie di San Giuseppe da Copertino o con la Louis Vuitton Cup? Prendiamo come esempio la Vuitton Cup a La Maddalena, una delle 109 ordinanze del 2009: il 12 gennaio viene classificata come grande evento, per cui si applica il regime dell'emergenza. Nell'ordinanza che nomina il commissario sono previste deroghe praticamente a tutto: alle procedure di affidamento; ai controlli dei requisiti per i contratti; alla procedura per la scelta del contraente; alla pubblicazione dei bandi di gara; agli indizi, ai termini e ai criteri di selezione delle offerte; alla progettazione; alle verifiche archeologiche; al subappalto; alle varianti in corso d'opera; alle penali; all'adeguamento dei prezzi. Tutto in deroga senza nessuna ragione, perché non si tratta di un terremoto o di un'alluvione, ma di una gara di vela (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Tutto avviene senza regole, e senza regole e garanzie le tentazioni e la corruzione sono sempre in agguato. Sappiamo sempre - immagino che tra un po' l'onorevole Cicchitto lo ripeterà - che anche i Governi precedenti hanno usato in qualche caso lo strumento dell'ordinanza per i grandi eventi. È stato un errore e noi oggi vogliamo cambiare la norma, ma voi no. Tuttavia, va detto che durante i Governi di centrosinistra nessuna ordinanza ha causato Pag. 49inchieste giudiziarie e mai a nessuno è venuto in mente di abusarne o di eliminare addirittura, come avete fatto voi, il controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Per questo motivo, nonostante i risultati ottenuti voteremo contro il decreto-legge. Avete, infatti, rifiutato, bocciando ogni nostro emendamento, di distinguere per sempre catastrofi naturali da grandi eventi e perché avete aggravato questa linea pensando di usare l'emergenza carceri per eliminare anche lì regole di trasparenza, nonostante le garanzie che il Ministro Alfano ci aveva dato in quest'Aula. Invece, di fronte agli eventi alluvionali del Natale scorso in Toscana, Liguria e Emilia-Romagna avete destinato 100 milioni di euro rispetto ai 700 milioni di euro chiesti dalle regioni e non avete sospeso i termini per i versamenti tributari. Questa è un'emergenza vera e non una regata velica. Noi vogliamo che questo Parlamento torni a scrivere le regole: non bastano annunci ad effetto come quello slogan affrettato della nuova legge anticorruzione. Servono regole giuste, perché solo regole giuste garantiscono efficienza, trasparenza e pulizia. Questo Paese, per tornare a sperare nel suo futuro, ha bisogno di questo e non di furbizie, di cinismo, di truffe. Ha bisogno di efficienza, di trasparenza e di pulizia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori - Congratulazioni).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Cicchitto. Ne ha facoltà.

FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, permettetemi innanzitutto di esprimere al sottosegretario Bertolaso la solidarietà del nostro gruppo parlamentare (Vivi e prolungati applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Misto-Noi Sud/Lega Sud Ausonia).
Respingiamo il vizio assurdo che c'è tragicamente in questo Paese, per cui i suoi uomini migliori devono essere massacrati e distrutti (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Anche in questo dibattito abbiamo sentito l'urlo dello sciacallo, però riteniamo che sia ancora possibile ragionare in termini diversi. In questo dibattito e in questo confronto c'è stato anche il richiamo alla tutela e alla difesa di quel sistema di protezione civile che rappresenta uno degli elementi più significativi di questo Paese, un elemento che lo rende apprezzato in tutto il mondo. Questo sistema - e chi lo ha diretto - si è misurato non con delle parole, ma con due fatti, innanzitutto: con quello della Campania e con il terremoto dell'Abruzzo.
Ebbene, per quel che riguarda la Campania, noi ci siamo misurati con la storia del vostro fallimento nazionale e della vostra vergogna regionale, in Campania (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)! A questo fallimento abbiamo dato una risposta sul campo. Voglio aggiungere anche che colgo questa occasione per inviare il nostro augurio al nostro collega Stefano Caldoro, candidato alla presidenza della regione Campania, perché ci auguriamo che spazzi via il sistema di Bassolino, che ha portato nel degrado la situazione campana (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
Con questo provvedimento si chiude una fase: esso interviene per dettare la disciplina indispensabile per assicurare il subentro degli enti competenti all'attività svolta finora dal Commissariato per le opere pubbliche.
Il decreto-legge, che stiamo per convertire in legge, stabilisce un altro dato, che è un primato: è il primo che parla della chiusura dello stato di emergenza nella regione Campania. È lì che si comincia a scrivere la parola «fine» ad una delle vicende più allucinanti e certamente, per voi, del tutto imbarazzante.
È così che, grazie a questo Governo, noi abbiamo realizzato una svolta. In Campania abbiamo un impianto di termovalorizzazione tra i più moderni in Italia, il quale brucia oltre 1.800 tonnellate di rifiuti che riconverte in energia elettrica e, in aggiunta a ciò, ci sono già sette discariche Pag. 50che funzionano a tempo pieno e altre due che sono in procinto di entrare in funzione. Queste non sono parole, questa non è propaganda, questi sono fatti (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)!
La seconda esigenza che noi abbiamo affrontato è stata quella dell'Abruzzo. Ebbene, se ci guardiamo indietro nella storia di questo Paese, vediamo - e nessuno lo può contestare - i tempi, i modi, la rapidità e l'efficienza con cui un dramma nazionale di questa entità è stato affrontato dalla Protezione civile e da questo Governo. Non dimentichiamo tutto quello che è stato fatto per L'Aquila, dal punto di vista dell'immagine sia nazionale sia internazionale, con un atto di fantasia, dando un contributo rilevante a quella regione, a quelle popolazioni, all'uscita da quel dramma, con il G8: un'operazione inventata dal Presidente Berlusconi (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
Comunque, accanto a quella operazione di immagine, abbiamo una realtà: in poco meno di novanta giorni, in diciannove aree della città di L'Aquila, sono state realizzate delle abitazioni antisismiche, in modo tale che 18 mila abitanti hanno trovato una loro collocazione. In sostanza, si è intervenuto con tempi che altre vicende e altri drammi, che sono alle nostre spalle, non hanno avuto nel modo più assoluto.
Poi c'è una terza esigenza cui risponde questo decreto-legge, ossia quella della capacità di far fronte agli eventi calamitosi. C'è una quarta esigenza, che è quella di affrontare il rischio idrogeologico. In sostanza, in questo decreto-legge, che veniamo qui a convertire, si misura sul campo la filosofia di un Governo che è un Governo del fare, che non fa propaganda, ma fatti che sono davanti a tutti (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Da questo punto di vista, voglio concludere anche cogliendo positivamente un aspetto che ha sottolineato l'onorevole Franceschini. Onorevole Franceschini, il dibattito fra noi è singolare perché, quando noi mettiamo la fiducia su un provvedimento, sembra che facciamo un oltraggio al Parlamento; quando non la mettiamo, è una nostra sconfitta. Noi non abbiamo messo la fiducia quando ci siamo accordati sul fatto che voi cessavate l'ostruzionismo rispetto a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà) e quando abbiamo realizzato oggi, nella giornata di venerdì, in un dibattito libero e aperto che si è svolto qui in Parlamento, la possibilità di concludere, senza ostruzionismi, il percorso di questo decreto-legge, così importante, perché consente, da un lato, di risolvere problemi che sono alle nostre spalle e, dall'altro, di avere uno strumento che riguarda il presente e il futuro, mi auguro per cose positive e non per cose negative.
Questi sono i termini del confronto che c'è stato e che c'è tra noi e voi: un atteggiamento positivo da parte nostra, un atteggiamento negativo e sempre demonizzante da parte vostra (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Voglio concludere, su come si sono svolti i lavori parlamentari, esprimendo il ringraziamento del nostro gruppo al presidente della Commissione, onorevole Alessandri, al relatore, onorevole Ghiglia, all'onorevole Bonciani per il contributo che ha dato. Concludo, rinnovando il ringraziamento al sottosegretario Bertolaso per l'azione positiva che ha svolto nel corso di questi anni (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà) e che ci auguriamo svolgerà nel tempo futuro (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale con ripresa televisiva diretta.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole La Malfa. Ne ha facoltà.

GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, il punto politico di questa discussione è il seguente e si riassume in una semplice domanda: è giusto, onorevoli colleghi, Pag. 51oggi presentare e far approvare al Parlamento una legge sulla Protezione civile e farlo senza tener conto di quanto sta emergendo, se non in termini di malaffare, quanto meno in termini di caos, nelle procedure interne e nei controlli? Questa è la domanda, alla quale la mia risposta è negativa, ma sono certo che nella coscienza di molti esponenti della maggioranza questa domanda è ben presente.
Il sottosegretario Letta, della cui personale integrità sono assolutamente persuaso, ha scritto oggi in una lettera di essere turbato da ciò che emerge. Il sottosegretario Bertolaso, che non conosco personalmente, ma della cui integrità non ho motivo di dubitare, teme che qualcosa gli possa essere sfuggito. E noi, onorevoli colleghi, di fronte ai dubbi dell'onorevole Letta e del sottosegretario Bertolaso, procediamo come se nulla fosse successo (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico)?
Vi sono tre domande, onorevoli colleghi: la prima riguarda l'estensione delle procedure eccezionali al di là delle calamità naturali. La seconda è il costo che queste procedure possono comportare per una finanza pubblica le cui condizioni, ogni giorno, il Ministro dell'economia e delle finanze si affanna a ricordarci. Terzo, vi è il problema di sapere come sono organizzati i controlli interni alla Protezione civile.
Come vedete, onorevoli colleghi, non tocco le questioni su cui indaga la magistratura, che non interessano il Parlamento, ma, signori del Governo, onorevoli colleghi della maggioranza, bisognava fermarsi, accertarsi su cosa fosse successo e cosa non avesse funzionato e scrivere in questo provvedimento le norme che garantissero agli italiani la trasparenza e il funzionamento della Protezione civile.
Signor Presidente, poiché questo non è successo, annuncio il mio voto contrario e annuncio che presenterò la proposta di istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla Protezione civile, affinché questi temi siano affrontati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Esposito. Ne ha facoltà.

STEFANO ESPOSITO. Signor Presidente, in realtà chiedevo di intervenire sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Esposito, allora interverrà a conclusione della seduta, dopo il voto finale.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Alessandri, presidente della VIII Commissione. Ne ha facoltà.

ANGELO ALESSANDRI, Presidente della VIII Commissione. Signor Presidente, voglio ringraziare per il lavoro svolto tutta la Commissione, in particolare il relatore Ghiglia, ma soprattutto i commissari sia di maggioranza sia di opposizione, che hanno fatto, in occasione di questo provvedimento, una discussione franca, onesta e nel dettaglio. Credo che l'argomento meritasse davvero di essere trattato in questa materia.
In particolare, voglio ringraziare il sottosegretario Bertolaso, che si è reso disponibile - da due anni, devo dire, non solo in questa occasione - per un confronto serio con la nostra Commissione. Insieme a lui, ringrazio tutti gli uffici per il lavoro svolto (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).

(Coordinamento formale - A.C. 3196-A)

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

Pag. 52

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 3196-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di conversione n. 3196-A, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Lanzillotta, Sardelli, Castagnetti, Fassino, Ravetto, Coscia, Cosentino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
S. 1956 - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile» (Approvato dal Senato) (3196-A):

Presenti 529
Votanti 528
Astenuti 1
Maggioranza 265
Hanno votato 282
Hanno votato no 246.
(La Camera approva - Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania - Vedi votazionia ).

Prendo atto che il deputato Fogliato ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 13,40).

MASSIMO DONADI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMO DONADI. Signor Presidente, intervengo solo per farle notare una cosa: dall'inizio di questa legislatura, le opposizioni, in molteplici occasioni, hanno chiesto, ma sempre invano, la presenza del Presidente del Consiglio in qualche discussione particolarmente importante, al Premier question time o altro. Non solo tutto questo, come dicevo, non è mai stato possibile, ma noto che, anche oggi - come è ormai una consuetudine, credo non casuale -, le rarissime volte in cui il Presidente del Consiglio fa capolino in quest'Aula lo fa sempre e solo dopo che gli esponenti dell'opposizione hanno concluso i loro interventi e in concomitanza con l'intervento del rappresentante del Popolo della Libertà. Credo che questa sia, da parte di un Presidente del Consiglio, una straordinaria mancanza di rispetto verso il Parlamento e un atto di slealtà istituzionale verso le opposizioni, che rappresentano una parte importante del popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, premesso che il momento in cui il Presidente del Consiglio entra od esce dall'Aula non nella facoltà di essere deciso dall'onorevole Donadi, al netto anche della solidarietà politica - che condivido - espressa a nome del PdL dal suo capogruppo, l'onorevole Fabrizio Cicchitto, chiedo all'Ufficio di Presidenza di valutare le affermazioni espresse in quest'Aula dall'onorevole Barbato nei confronti del sottosegretario Bertolaso nel corso dell'intervento che l'onorevole Barbato ha tenuto questa mattina, del quale mi permetto - non senza un certo imbarazzo - di citare alcuni brevissimi passi che però danno la cifra della sostanza, della qualità ed anche dell'educazione, oltre che del peso politico e del contenuto diffamatorio, dell'intervento: la Protezione è diventata corruzione Pag. 53- dice l'onorevole Barbato - e questo è diventato il «Governo dei Bertoladri».
Signor Presidente, per cortesia non mi risponda - come mi ha risposto l'altro giorno - che ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità perché è evidente che l'Ufficio di Presidenza, così come è già avvenuto in passato, ha facoltà di sanzionare determinati comportamenti e determinati atteggiamenti da parte dei deputati.
Signor Presidente, le chiedo quindi di nuovo, a nome del gruppo, la possibilità che l'Ufficio di Presidenza valuti anche in questo caso non solo questo intervento dell'onorevole Barbato, ma anche gli altri interventi dell'onorevole Barbato nel corso di tutta questa discussione, che sono stati caratterizzati da un atteggiamento diffamatorio nei confronti non solo del sottosegretario Bertolaso ma anche di altri colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Onorevole Baldelli, riferirò diligentemente al Presidente.

STEFANO ESPOSITO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

STEFANO ESPOSITO. Signor Presidente, circa un'ora fa - in questo momento sono al lavoro gli artificieri della polizia e i carabinieri - a Torino è stata rinvenuta una bomba pare innescata e contenente gelatina e chiodi davanti alla stazione della metropolitana Principi d'Acaja.
Speravo di poter intervenire alla presenza ancora del Governo perché credo che sarebbe necessario che il Governo riferisse su tale questione, anche tenendo presente - senza voler accusare nessuno - che è in atto un clima di tensione relativo alla realizzazione dell'opera Torino-Lione e non vorremmo che anche questo episodio fosse il frutto di quella situazione. Chiedo dunque alla Presidenza di sollecitare il Governo a riferire su tale situazione.

PRESIDENTE. Onorevole Esposito, ciò sarà fatto sicuramente.

MASSIMO VANNUCCI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMO VANNUCCI. Signor Presidente, mi giungono notizie dalle Marche, riprese anche dalle agenzie di stampa, del fatto che circa 300 operai della Antonio Merloni hanno bloccato questa mattina il traffico, dirigendosi anche verso l'innesto con la superstrada Ancona-Roma.
Questi lavoratori sono esasperati perché la Antonio Merloni è in amministrazione straordinaria da quindici mesi e questo provvedimento scade a maggio.
Le parlo di un gruppo che, solo riferendosi ai lavoratori in cassa integrazione, ne conta 3.200 (possiamo quindi immaginare il valore dell'indotto diretto e indiretto), che opera nel nostro Paese in tre regioni (Marche, Umbria ed Emilia-Romagna).
Le ragioni della protesta sono date dal fatto che ancora il Ministro dello sviluppo economico non ha firmato l'accordo di programma che si deve siglare entro il 28 febbraio. Siccome siamo al 19 febbraio e la data non è stata fissata (non sono state convocate le parti) mi sembra che la preoccupazione dei lavoratori sia da tenere in considerazione. Presidente, quindi, chiederei il suo autorevole intervento presso il Ministero dello sviluppo economico perché chiarisca subito questa situazione, indichi la data e tranquillizzi i lavoratori, sbloccando la situazione che si è creata.

GIANNI MANCUSO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANNI MANCUSO. Signor Presidente, in data 5 settembre 2008 ho presentato l'interrogazione a risposta scritta n. 4-00983 relativa alla costruzione della caserma dei carabinieri nel comune di Trecate, in provincia di Novara. Il 13 ottobre del 2009, Pag. 54quindi circa un anno dopo, ho fatto un sollecito alla Presidenza. Dopo quattro mesi registro che non è ancora stata data una risposta; trattandosi del terzo comune della provincia (che ormai ha superato i ventimila abitanti), parliamo di una situazione logistica veramente insostenibile dove l'amministrazione comunale ha fatto la sua parte. Ricordo, inoltre, che c'è un progetto molto avanzato di collaborazione tra amministrazione comunale e Ministero competente per arrivare alla realizzazione di una nuova caserma dei carabinieri.
Presidente, per il suo tramite vorrei sollecitare il Ministero competente, perché l'anno scorso, oltre a registrarsi un aumento significativo della delinquenza e dei reati comuni, si è verificato anche un omicidio. Pertanto, la preoccupazione di quella popolazione, di quella comunità è sempre molto grande.

PRESIDENTE. Onorevole Mancuso, voglio rassicurarla del fatto che la Presidenza provvede a sollecitare il Governo tutte le volte che i singoli parlamentari rivolgono all'Esecutivo delle richieste; è il Governo che tarda ad accogliere le sollecitazioni stesse. Comunque sicuramente la sua richiesta verrà inoltrata nuovamente.

GIOVANNI LOLLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIOVANNI LOLLI. Signor Presidente, ancora oggi su un quotidiano con grande rilievo è stata data la notizia che il sindaco di L'Aquila, Massimo Cialente, con la sua famiglia avrebbe alloggiato da sfollato in una villa con piscina di proprietà di un imprenditore che lui avrebbe agevolato nella ricostruzione, negli interventi da realizzarsi a seguito del terremoto.
Questa notizia è stata data ripetutamente anche su una rete televisiva del gruppo Mediaset già alcuni mesi fa. Sono esattamente sei mesi che ho presentato un'interrogazione al Governo e ho già fatto quattro solleciti; il Governo deve rispondere! Se fosse vero che il sindaco di L'Aquila ha potuto alloggiare con la sua famiglia in una villa con piscina di proprietà di un imprenditore che ha agevolato, questo naturalmente sarebbe gravissimo, ma se ciò non è vero chi continua a mettere in giro queste calunnie se ne dovrà assumere le proprie responsabilità. Non capisco perché il Governo non voglia rispondere a questa mia semplice interrogazione. La prego, Presidente, di sollecitare il Governo. Sono, lo ripeto, quattro volte che sollecito in forma scritta il Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

DAVID FAVIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, l'8 febbraio scorso, al termine di una manifestazione degli operai della Merloni davanti alla sede del Ministero delle attività produttive, ho partecipato ad un incontro al quale era presente il direttore generale del Ministero, ma nessun esponente istituzionale (né il Ministro Scajola, né alcun sottosegretario). Il direttore generale del Ministero, attraverso anche un comunicato stampa, ha garantito al presidente della regione Marche, al presidente della regione Umbria, ai sindaci e ai rappresentanti delle province, nonché ai parlamentari, tra cui il sottoscritto, che si sarebbe proceduto alla firma dell'accordo di programma entro il 28 febbraio.
Ad oggi la data per la firma dell'accordo non è stata ancora fissata tanto che, stamane, i dipendenti della Merloni hanno manifestato sino al punto di occupare la strada per Roma.
Ritengo che questo atteggiamento del Governo sia censurabile in quanto all'indomani o al massimo pochi giorni dopo l'incontro dell'8 febbraio si sarebbe dovuta comunicare la data promessa. Quindi, mi sento di censurare fermamente l'atteggiamento del Ministro dello sviluppo economico, Scajola, di spregio nei confronti di migliaia di persone e di famiglie che temono per il proprio posto di lavoro e per la propria sopravvivenza nonché per la Pag. 55propria dignità in quanto non si può considerare dignitosa la cassa integrazione, per quanto ovviamente sia qualcosa.
Chiediamo fermamente che, con la sua autorevolezza, la Presidenza di questa Camera chieda al Ministro Scajola di evitare di ledere la dignità dei dipendenti della Merloni, di costringerli a manifestare ancora in strada dando loro la certezza di questo accordo di programma che il Ministero si è impegnato a siglare entro il 28 febbraio e, quindi, chiediamo con fermezza che questa data sia resa nota nel più breve tempo possibile (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 22 febbraio 2010, alle 10,30:

1. - Discussione del disegno di legge:
S. 1955 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (Approvato dal Senato) (3210).
- Relatori: Stracquadanio, per la I Commissione; Polledri, per la V Commissione.

2. - Discussione del testo unificato delle proposte di legge:
ROSSA ed altri; ANGELA NAPOLI; MISITI; OLIVERIO ed altri; OCCHIUTO e TASSONE: Disposizioni concernenti il divieto di svolgimento di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione (783-825-954-972-1767-A).
- Relatore: Angela Napoli.

La seduta termina alle 13,55.

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3196-A - odg 9/3196-A/11 492 492 247 248 244 53 Appr.
2 Nom. odg 9/3196-A/14 494 494 248 250 244 53 Appr.
3 Nom. odg 9/3196-A/23 500 499 1 250 250 249 51 Appr.
4 Nom. odg 9/3196-A/25 504 504 253 252 252 49 Resp.
5 Nom. odg 9/3196-A/26 507 507 254 253 254 48 Resp.
6 Nom. odg 9/3196-A/36 503 490 13 246 208 282 47 Resp.
7 Nom. odg 9/3196-A/37 497 497 249 245 252 46 Resp.
8 Nom. odg 9/3196-A/47 508 507 1 254 251 256 43 Resp.
9 Nom. odg 9/3196-A/48 505 504 1 253 248 256 43 Resp.
10 Nom. odg 9/3196-A/49 507 507 254 250 257 43 Resp.
11 Nom. odg 9/3196-A/52 511 511 256 249 262 41 Resp.
12 Nom. odg 9/3196-A/53 508 507 1 254 248 259 41 Resp.
13 Nom. odg 9/3196-A/55 509 482 27 242 222 260 41 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 17)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. odg 9/3196-A/58 510 510 256 249 261 41 Resp.
15 Nom. odg 9/3196-A/61 512 512 257 251 261 41 Resp.
16 Nom. odg 9/3196-A/62 512 484 28 243 221 263 40 Resp.
17 Nom. Ddl 3196-A - voto finale 529 528 1 265 282 246 27 Appr.