ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03609/088

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 696 del 18/05/2022
Firmatari
Primo firmatario: EHM YANA CHIARA
Gruppo: MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
Data firma: 18/05/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENEDETTI SILVIA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA 18/05/2022
SARLI DORIANA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA 18/05/2022
SURIANO SIMONA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA 18/05/2022
ROMANIELLO CRISTIAN MISTO-EUROPA VERDE-VERDI EUROPEI 18/05/2022


Stato iter:
18/05/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 18/05/2022
GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 18/05/2022
Resoconto EHM YANA CHIARA MISTO-MANIFESTA, POTERE AL POPOLO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 18/05/2022

PARERE GOVERNO IL 18/05/2022

DISCUSSIONE IL 18/05/2022

RESPINTO IL 18/05/2022

CONCLUSO IL 18/05/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03609/088
presentato da
EHM Yana Chiara
testo di
Mercoledì 18 maggio 2022, seduta n. 696

   La Camera,

   premesso che:

    il presente provvedimento prevede, all'articolo 29-bis – che novella l'articolo 2-bis del decreto-legge n. 14 del 2022 –, che le somme in entrata, derivanti dai decreti ministeriali che definiscono l'elenco dei mezzi, dei materiali e degli equipaggiamenti militari oggetto di cessione alle autorità governative dell'Ucraina e le modalità di realizzazione della stessa, debbano essere riassegnate integralmente sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa;

    il comma 1 dell'articolo 2-bis del decreto-legge n. 14 del 2022 ha autorizzato, fino al 31 dicembre 2022, la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, in deroga alle disposizioni di cui alla legge n. 185 del 1990 e agli articoli 310 e 311 del codice dell'ordinamento militare;

    il terzo decreto per l'invio di armi in Ucraina, già esecutivo, autorizza la cessione alle autorità governative dell'Ucraina dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari;

    il provvedimento è accompagnato da un allegato che contiene l'elenco – secretato – degli armamenti da cedere;

    esso autorizza lo Stato maggiore della Difesa ad adottare le procedure più rapide per assicurare la tempestiva consegna dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari;

    i mezzi, i materiali e gli equipaggiamenti sono ceduti a titolo non oneroso per la parte ricevente;

    questa scelta non ha richiesto l'adeguato coinvolgimento del Parlamento, essendo stata sufficiente l'audizione del Ministro della difesa presso il Copasir, con l'elenco segretato degli armamenti che ricade sotto l'ombrello della conversione in legge del cosiddetto «Decreto Ucraina» del 25 febbraio scorso;

    dopo quasi tre mesi di conflitto, si assiste ad un progressivo e costante peggioramento delle condizioni belliche e umanitarie: una guerra che colpisce sempre di più i civili e che vede l'utilizzo di armamenti ad alto potenziale distruttivo anche vietati, come le bombe a grappolo;

    sono ampiamente documentate aggressioni a civili, alla stampa, a ospedali, esecuzioni sommarie, con le violazioni del diritto umanitario ed internazionale che continuano a crescere;

    cresce nell'opinione pubblica la consapevolezza che con l'invio di armi ogni risoluzione del conflitto si allontana progressivamente, a solo danno delle popolazioni civili;

    la maggioranza degli italiani è contraria alla guerra, ma non trova adeguata rappresentanza in Parlamento, che al contrario ha votato in maniera quasi unanime la cessione di armi all'Ucraina, l'aumento delle spese militari, e la totale adesione alle scelte della NATO;

    anche tra le forze di maggioranza, tuttavia, rispetto a due mesi fa, cresce la presa di coscienza su quanto l'invio massiccio di armi sia solo destinato ad alimentare l'«escalation» militare, riconoscendo la necessità di una trattativa che si incardinerebbe in un quadro molto diverso da quello di due mesi fa;

    la scelta di inviare armi ancora non è accompagnata da una politica europea di difesa comune, imprescindibile per la costruzione di un percorso di pace;

    nessuna soluzione può ottenersi se ognuno persegue finalità non di pace ma di vittoria sulla Russia;

    secondo le previsioni economiche della Commissione europea, l'invasione russa dell'Ucraina sta esacerbando i venti contrari alla crescita dell'intera Eurozona, che rallenterà al 2,7 per cento nel 2022 e al 2,3 per cento nel 2023, in controtendenza rispetto alle stime di febbraio, con livelli record dell'inflazione che toccherà il 6,1 per cento;

    sull'Italia, le stime della Commissione calcolano che la crescita del PIL passerà dal +4,1 per cento previsto prima del conflitto, al +2,4 per cento;

    il Commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni ha dichiarato che l'incertezza sulle prospettive è aumentata e il ribasso della crescita sono legati alla durata della guerra, manifestando la necessità di ulteriori misure di sostegno in campo fiscale;

    ciò dimostra che l'eventuale prosecuzione del conflitto produrrebbe altre vittime e ripercussioni ancor più gravi sul nostro sistema economico e sociale;

    in Italia il rialzo dei prezzi energetici su imprese e famiglie, nonostante l'intervento del Governo, condiziona pesantemente il potere d'acquisto delle famiglie, il cui indice di fiducia sta subendo un drastico calo;

    Istat, già prima del conflitto, rilevava enormi difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, soprattutto tra le donne e i giovani, con l'esplosione di contratti precari e part time involontari, e con un lavoratore su dieci che si trova in situazione di povertà;

    il provvedimento in esame non contiene misure economiche che possano produrre effetti positivi a lungo termine, né prevede investimenti strutturali, limitandosi a includere sostegni temporanei inidonei a mutare le condizioni sopra citate;

    le spese militari comportano un aumento dell'indebitamento netto, che si ripercuoterà sulle future generazioni;

    l'Italia è all'ultimo posto dei Paesi UE sugli investimenti in istruzione e ricerca, e la spesa per la sanità sarà ridimensionata di un punto di PIL nei prossimi tre anni, quando la pandemia ha ampiamente dimostrato che la tenuta e l'efficienza del sistema socio-sanitario nazionale costituisce la base per l'intero sistema economico e sociale della Nazione,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di ritirare le spese per armamenti militari, concentrando le risorse a favore di investimenti sui comparti della sanità, dell'istruzione, università e ricerca, su una politica fiscale che incentivi l'occupazione a tempo indeterminato, su misure di contrasto contro la povertà;

   ad avviare, in accordo con tutti i membri dell'Unione europea, una strategia di politica estera e di difesa comune, tesa a favorire l'immediato superamento del conflitto armato, attraverso negoziati con la Russia, e attraverso la promozione di una Conferenza di Pace tra le nazioni dell'Occidente e la Russia, da tenersi nella città di Roma.
9/3609/88. Ehm, Benedetti, Sarli, Suriano, Romaniello.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comune di difesa

politica europea di difesa

guerra