Legislatura: 18Seduta di annuncio: 172 del 09/05/2019
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/05/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MANCA ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2019 CILLIS LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2019 CADEDDU LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2019 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2019 DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2019 LOMBARDO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2019 MAGLIONE PASQUALE MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2019 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2019 SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2019
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 27/06/2019 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 27/06/2019 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE ILLUSTRAZIONE 27/06/2019 GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER INTERVENTO PARLAMENTARE 27/06/2019 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 10/07/2019 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE PARERE GOVERNO 10/07/2019 MANZATO FRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E TURISMO)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/06/2019
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/06/2019
DISCUSSIONE IL 27/06/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/06/2019
DISCUSSIONE IL 10/07/2019
ACCOLTO IL 10/07/2019
PARERE GOVERNO IL 10/07/2019
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 10/07/2019
CONCLUSO IL 10/07/2019
La XIII Commissione,
premesso che:
l'Unione europea si colloca al primo posto per la produzione di conigli a livello mondiale, superando l'Asia e in particolare la Cina che tuttavia, con una produzione di 417 mila tonnellate di carcasse, è il maggiore esportatore; l'Unione europea ha un saldo negativo nella bilancia commerciale con la Cina per quanto riguarda la carne di coniglio: il 99 per cento delle importazioni di carne di coniglio nell'Unione europea provengono dalla Cina e questa condizione pone gli allevatori europei, compresi gli italiani, in una situazione di pesante svantaggio commerciale;
l'Italia, fino a pochi anni addietro leader europeo del settore, ha perso il proprio primato produttivo, subendo anche la competizione europea, soprattutto di Francia, Spagna e Ungheria;
la filiera cunicola italiana ancora poco organizzata e piuttosto polverizzata, la bassa competitività dei nostri allevamenti, la competizione europea ed extra europea, hanno causato il fallimento di oltre il 40 per cento degli allevamenti cunicoli italiani e di oltre il 20 per cento dei macelli;
in data 29 aprile 2010 è stato approvato in sede di Conferenza Stato-regioni il Piano di intervento per il settore cunicolo (Atto 22/Conferenza Stato-regioni), ma ad oggi molte previsioni in esso contenute sono ancora disattese; l'istituzione della Commissione unica nazionale dei conigli vivi da carne da allevamento nazionale (C.u.n. cunicola), avviata dopo una lunga gestazione, con lo scopo di formulare le tendenze di mercato e dei prezzi della categoria di prodotto «conigli vivi da allevamento nazionale» in maniera trasparente e neutrale, è una delle poche misure previste dal Piana ad essere stata attuata;
al riguardo, l'Autorità garante del mercato e della concorrenza, nelle sue osservazioni del 29 aprile 2011 inviate al Governo e alle Camere, ha sancito che l'attività della Cun deve ispirarsi ai princìpi di trasparenza e neutralità, elementi fondamentali per tutelare il libero mercato e la libera concorrenza e per consentire di superare i meccanismi discrezionali delle borse merci locali, così decretando l'autorevolezza della Cun stessa;
il Piano di intervento per il settore cunicolo prevedeva anche azioni per l'introduzione dell'etichettatura di origine obbligatoria della carne di coniglio, rimasta disattesa a differenza delle carni bovine, suine, ovine, caprine e di volatili, per le quali l'obbligo è stato introdotto dai regolamenti (CE) n. 1760/2000 e n. 1169/2011;
l'adozione di un sistema di etichettatura corretto e trasparente appare fondamentale per valorizzare la produzione nazionale, consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori, dare maggiore sicurezza sui prodotti e tutelare la salute dei cittadini, del territorio, dell'economia e dell'occupazione;
l'ingerenza nel mercato cunicolo nazionale di carni e prodotti derivati, a prezzi irrisori, provenienti da altri Paesi europei ed extraeuropei, appesantisce il mercato, condizionando negativamente le quotazioni, spesso al di sotto dei costi produttivi;
il settore cunicolo ha risentito molto duramente anche del calo del consumo di carne nell'Unione europea. I dati per il 2016 (gli ultimi disponibili in modo aggregato) indicano una flessione del mercato del 4,7 per cento, dovuta a una tendenza dei consumatori a consumare meno carne di coniglio. Con un consumo medio di 1,70 chili per abitante, la carne di coniglio è una delle carni meno consumate nell'Unione (collocandosi tra l'1 per cento e il 2 per cento del consumo complessivo di carne);
occorre altresì fare una riflessione sul sistema di allevamento: nel nostro Paese la maggioranza dei conigli è allevata in gabbie, ma come emerso dall'indagine «Eurobarometro sul benessere animale 2016», i consumatori sono estremamente interessati al modo in cui gli animali sono allevati,
impegna il Governo:
ad attivarsi, nelle opportune sedi europee, per la revisione della normativa unionale in materia di etichettatura al fine di introdurre l'obbligo dell'indicazione dell'origine per le carni di coniglio e per i prodotti trasformati a base di coniglio, sia intero che porzionato, nonché del Paese di allevamento e di macellazione, al fine non solo di salvaguardare un comparto importante della zootecnia nazionale, ma anche di garantire una maggior certezza giuridica a tutti gli operatori della filiera e una corretta informazione ai consumatori;
a riferire alle competenti commissioni parlamentari sullo stato di attuazione del piano di settore di cui in premessa sull'eventuale presenza di criticità ostative alla sua piena applicazione e in merito alle iniziative eventualmente necessarie per provvedere al suo aggiornamento;
ad assumere iniziative, di concerto, con le amministrazioni periferiche competenti per il monitoraggio del settore, e per un rafforzamento e coordinamento dei controlli sulle importazioni ed esportazioni di carni di coniglio, anche al fine di contrastare più efficacemente la contraffazione, l'agro-pirateria e il commercio di prodotti falsamente indicati come «made in Italy»;
a valutare l'opportunità di richiedere, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, della legge n. 287 del 1990, l'avvio di una indagine conoscitiva da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, per verificare il corretto funzionamento del mercato delle carni di coniglio;
a richiamare l'attenzione delle istituzioni unionali sulla necessità di verificare l'eventuale adozione da parte di alcuni Stati membri di misure che si configurano come lesive degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
a valutare l'opportunità di incentivare l'utilizzo di metodi di allevamento più rispettosi del benessere animale, anche al fine di consentire una maggiore valorizzazione del prodotto nazionale rispetto a quello di importazione.
(7-00244) «Gagnarli, Alberto Manca, Cillis, Cadeddu, Gallinella, Del Sesto, Lombardo, Maglione, Parentela, Sarli».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):importazione comunitaria
consumo alimentare
allevamento