ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06844

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 513 del 30/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 30/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 30/10/2015
Stato iter:
28/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2016
Resoconto BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
 
REPLICA 28/07/2016
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/10/2015

DISCUSSIONE IL 28/07/2016

SVOLTO IL 28/07/2016

CONCLUSO IL 28/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06844
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Venerdì 30 ottobre 2015, seduta n. 513

   SCOTTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   Augusto Di Meo è un testimone oculare dell'omicidio di don Peppe Diana avvenuto a Casal di Principe, nella chiesa di San Nicola di Bari, il 19 marzo del 1994;
   Di Meo, infatti, riconobbe la persona che aveva sparato quella mattina in uno dei killer del cartello De Falco – Caterino, all'epoca in guerra contro il gruppo camorristico degli Schiavone Bidognetti;
   dopo quella testimonianza, tuttavia, a Di Meo non è stata concessa alcuna protezione, tanto che, temendo probabili ritorsioni, egli fu costretto a chiudere la sua attività di fotografo a San Cipriano di Aversa ed a recarsi insieme con la moglie e i due figli piccoli in Umbria, dove tentò di trasferire la sua attività professionale;
   nonostante i tanti ostacoli Di Meo non ha mai fatto un passo indietro né ha deciso, come molti in terra di camorra, di ritrattare la propria testimonianza pur di vivere con maggiore serenità;
   egli si è, anzi, sempre recato a testimoniare a tutte le udienze del processo in cui erano necessarie le sue dichiarazioni, a sue spese e senza essere protetto;
   negli anni passati in Umbria Di Meo ha dovuto attingere a tutti i suoi risparmi per poter continuare l'attività di fotografo, unico sostentamento della sua famiglia;
   nel 2012 egli, versando in gravi difficoltà economiche dovute anche a quegli anni passati fuori dal suo territorio, ha inoltrato alla commissione centrale per la definizione e applicazione delle misure di protezione istituita presso il Ministero dell'interno una richiesta d'indennizzo economico per la collaborazione prestata con la giustizia;
   è stata anche avviata un'azione giudiziaria per stimolare gli organi competenti ad una decisione sulla richiesta d'indennizzo, ma l'Avvocatura dello Stato ha sollevato numerose eccezioni di merito e processuali contestando la richiesta in base ad un parere negativo espresso dalla Direzione nazionale antimafia;
   il contributo di Augusto Di Meo nel processo è stato riconosciuto come fondamentale dalla Corte di Cassazione, I sezione penale, che nella sentenza n. 15498/04 affermava che «al movente la Corte arriva dopo aver valutato l'assoluta credibilità del riconoscimento effettuato dal teste oculare estraneo all'ambiente, il Di Meo, che per caso si trovava in chiesa. Il suo riconoscimento, definito dubbio dal giudice del primo grado solo perché il teste aveva riferito che non era stato in grado di vedere le particolarità del volto dell'assassino, appariva in realtà assolutamente credibile perché egli aveva descritto caratteristiche fisiche dell'assassino troppo particolari per essere inventate e del tutto riferibili al Quadrano che ha una struttura fisica molto specifica. [...] Inoltre non si era provato alcun legame tra il teste Di Meo e le cosche che operavano nel territorio e pertanto non poteva ritenersi il teste indotto ad accusare il Quadrano per interesse degli Schiavone»;
   Augusto Di Meo è, ormai da 21 anni, un punto di riferimento per migliaia di giovani che arrivano a Casal di Principe e che vogliono sapere la storia di don Giuseppe Diana;
   inoltre egli è stato insignito, il 16 dicembre 2014, dell'alta onorificenza di Ufficiale della Repubblica dal Presidente della Repubblica per il suo contributo fondamentale fornito nel processo contro gli assassini di Don Diana;
   il comitato «Don Peppe Diana» e l'associazione «Libera» si sono fatte portatrici di una serie di appelli, rivolti anche ai Ministeri interrogati, affinché vengano avviate le procedure per il riconoscimento dello status di testimone di giustizia per Augusto Di Meo –:
   se non ritengano, per quanto di competenza, urgente e doveroso assumere ogni iniziativa di competenza per avviare finalmente le procedure per il riconoscimento dello status di testimone di giustizia per Augusto Di Meo. (5-06844)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-06844
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

udienza giudiziaria

organo di decisione

procedura penale