ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06336

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 478 del 09/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/09/2015
Stato iter:
20/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/10/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 20/10/2016
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/09/2015

DISCUSSIONE IL 20/10/2016

SVOLTO IL 20/10/2016

CONCLUSO IL 20/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06336
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Mercoledì 9 settembre 2015, seduta n. 478

   ZOLEZZI, TERZONI, BUSTO, DE ROSA, DAGA, MICILLO e MANNINO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il virus del Nilo occidentale (noto anche con la denominazione inglese West Nile Virus, WNV) è un flaviviridae del genere Flavivirus (di cui fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell'encefalite di Saint-Louis, il virus dell'encefalite di Murray Valley e il virus dell'encefalite giapponese). Il suo nome viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna che soffriva di una febbre particolarmente alta. In seguito è stato trovato negli uomini, negli uccelli e nei moscerini in Egitto negli anni cinquanta, diffondendosi infine anche in altri Paesi. La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed inizialmente risultava diffusa soprattutto in Africa (specie in Egitto), Medio Oriente, India. Ad oggi il virus del Nilo occidentale deve essere ormai considerato un patogeno endemico in Africa, Asia, Australia, Medio Oriente, Europa e negli Stati Uniti;
   nel 2012 si è verificata una delle peggiori epidemie virali, nel corso della quale sono morte 286 persone negli Stati Uniti, con lo stato del Texas che è risultato particolarmente interessato dall'infezione virale. Sempre nel 2012 in Italia è stato identificato un nuovo ceppo del virus. Il virus colpisce sia gli animali, in particolare i cavalli, sia gli esseri umani. All'apice del focolaio epidemico del 2002, sono stati registrati 15.000 casi solo nei cavalli. L'impatto dell'infezione virale sui cavalli e nell'industria americana dell'allevamento equino è stato devastante, con un tasso di mortalità circa del 40 per cento. Nel 2008 un focolaio endemico in Italia ha determinato casi sia nelle persone sia nei cavalli. Sono stati riportati casi di infezione in 77 cavalli e due persone;
   approssimativamente circa l'80 per cento delle infezioni da West Nile Virus, nell'essere umano non causano sintomi evidenti. Il periodo d'incubazione è tipicamente compreso tra 2 e 15 giorni. Nel caso, invece, si verifichi una sintomatologia, questa è generalmente dominata dalla febbre, e da qui il nome di febbre del Nilo occidentale. Raramente oltre alla febbre possono comparire alcune gravi complicazioni neurologiche, quali meningite e encefalite;
   la modalità principale di trasmissione del virus del Nilo occidentale è rappresentata da diverse specie di zanzare, che sono il primo vettore. Tra queste, in particolare, riveste un ruolo primario il genere Culex. Ovviamente tutti i fattori che favoriscono la proliferazione delle zanzare, come ad esempio le piogge abbondanti, le irrigazioni dei terreni agricoli o condizioni climatiche con temperature alte, determinano un importante aumento del numero dei casi di contagio. Gli uccelli, siano essi stanziali, migratori o domestici, giocano un ruolo cruciale nella disseminazione del virus essendo l'animale più comunemente infettato e rappresentando il primo serbatoio. Tra gli uccelli sono soprattutto i passeriformi, il più grande ordine di uccelli, a rappresentare il serbatoio naturale del virus. Gli uccelli migratori permettono invece lo spostamento del virus dall'Africa, prima zona endemica, verso altre zone temperate. Le zanzare, in particolare del genere Culex, pungendo gli uccelli migratori asportano sangue infetto, infettano sé stesse e quindi ogni altro animale, uomo compreso, di cui assumono il sangue successivamente. Bisogna comunque tenere presente che non tutte le specie animali suscettibili di infezione da virus, WNV (compresi gli esseri umani), così come non tutte le specie di uccelli, sono in grado di sviluppare nel sangue concentrazione virali sufficienti per poter trasmettere la malattia alle zanzare infettandole. Pertanto non tutti gli animali suscettibili possono essere considerati fattori principali di trasmissione virale;
   in Italia è in vigore dall'anno 2008 una ordinanza del Ministero della salute (Ordinanza 5 novembre 2008 West Nile Disease – Notifica alla Commissione europea e all'OIE – Piano di sorveglianza straordinaria) che dà il via ad un piano di sorveglianza Straordinaria della West Nile Disease. Il virus del Nilo è stato infatti dichiarato endemico nel nostro Paese dalle autorità sanitarie. Questa ordinanza prevede anche il coinvolgimento dei medici veterinari liberi professionisti. Con il piano di sorveglianza straordinaria si intensificano le misure straordinarie di sorveglianza «finalizzate alla cognizione dell'espansione del fenomeno». L'attenzione al fenomeno è rivolta ad uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio (Gazza, Cornacchia grigia, Tortora dal collare orientale), e alla fauna culicidica (anche con posizionamento di trappole per la cattura di zanzare);
   la segnalazione dei casi sospetti nei cavalli è stata incoraggiata anche dalla Società italiana dei veterinari per equini (SIVE), secondo le linee guida fornite dall'Istituto zooprofilattico di Teramo: I medici veterinari pubblici e liberi professionisti sono tenuti alla sorveglianza sindromica nei cavalli. L'attività prevede la messa a punto e distribuzione di un questionario ai medici veterinari con la finalità di individuare cavalli in cui, nel periodo di attività dei vettori, si sono manifestate sindromi neurologiche riferibili alla malattia;
   la malattia può essere anche mortale, specialmente in individui anziani e immunodepressi. In Italia nell'agosto 2008 si è registrata la presenza del virus West Nile in alcune province dell'Emilia-Romagna, del Veneto e della Lombardia, tutte in prossimità del fiume Po e del suo delta. Il primo caso, nel corso del 2009, è stato confermato in un cavallo il 29 luglio 2009, a nord di Correggio, una cittadina che dista 60 chilometri da Ferrara, luogo dove ha avuto inizio l'epidemia del 2008, che ha colpito complessivamente una settantina di cavalli e sei esseri umani. Dopo questa epidemia il WNV è stato dichiarato endemico in Italia. Sono 86 casi documentati in Italia fino alla fine del 2014, che hanno portato a 10 decessi;
   nel 2015 in provincia di Mantova sono stati già documentati 3 casi di WNV in realtà comunali segnate da impatti ambientali notevoli (Pegognaga, Moglia, Revere);
   si segnala come a Pegognaga siano in funzione, fra l'altro, due impianti notevolmente inquinanti: la Copernit spa (bitumificio), che ha recentemente ottenuto di costruire una nuova linea produttiva nonostante le segnalazioni di molestie odorigene e le emissioni importanti, e l'impianto a biomasse Unitea, che tratta scarti di macellazione provenienti da buona parte della provincia di Reggio Emilia; ad oggi è anche in corso la sperimentazione Gedis per l'incenerimento del digestato; vedi l'interrogazione 4/10179 a prima firma Zolezzi;
   nel comune di Moglia è prevista la costruzione di un impianto di trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi da parte della azienda Ecologia Papotti srl, (vedi interrogazione numero 4/09809) che comprometterebbe notevolmente la qualità dell'aria in tale comune;
   il WNV si manifesta più facilmente in persone anziane, immunodepresse o in condizioni di salute scadenti; l'inquinamento atmosferico è causa intrinseca di incremento di mortalità (dati AIRC 2014) e di morbilità e può predisporre la riduzione delle difese immunitarie –:
   quali iniziative intendano adottare i Ministri interrogati, per quanto di competenza, per arginare la diffusione del virus;
   se in particolare i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non intendano adoperarsi, in raccordo con gli enti territoriali competenti, per contrastare il più efficacemente possibile, specie nelle aree limitrofe al Po, la presenza di elementi inquinanti che possono favorire tale diffusione. (5-06336)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 ottobre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-06336

  Il virus della West Nile (WNV) è un Flavivirus appartenente alla famiglia Flaviviridae trasmesso da insetti vettori ed attualmente presente nel territorio italiano. Si tratta di un agente zoonotico il cui ciclo biologico è caratterizzato dalla trasmissione tra zanzare ornitofile ed alcune specie di uccelli selvatici. Attraverso la puntura di zanzara il virus può passare, inoltre, dalle popolazioni aviarie ai mammiferi, incluso l'uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.
  In Italia, il primo focolaio di malattia di West Nile (WND) è stato confermato nella tarda estate del 1998 nell'area circostante il Padulle di Fucecchio in Toscana, con alcuni casi clinici nei cavalli.
  A seguito di tale rilevamento, il Ministero della Salute, dal 2002, ha attivato il Piano nazionale di sorveglianza per la WND, con l'obiettivo di rilevare l'introduzione e monitorare la circolazione del WNV sull'intero territorio nazionale. Tale Piano ha consentito di identificare nel 2008, a 10 anni di distanza dal primo focolaio, la circolazione di WNV in Emilia Romagna, Veneto e Lombardia in uccelli, mammiferi e insetti vettori. L'infezione è stata da allora segnalata ogni anno anche nell'uomo.
  Dal 2008 al 2015 sono stati notificati 173 casi autoctoni di malattia neuro-invasiva da West Nile in 8 regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Basilicata, Puglia, Sardegna).
  In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da virus West Nile è regolata da un Piano integrato. Le attività di sorveglianza umana non sono state modificate rispetto alla scorsa stagione e prevedono che vengano individuati e segnalati casi clinici importati (tutto l'anno) e autoctoni (da giugno a ottobre) di forme cliniche neuro-invasive, nelle aree a dimostrata circolazione di WNV.
  Il Piano prevede, inoltre, la sorveglianza entomologica, con l'attuazione di protocolli operativi diversificati in relazione alla presenza o meno di casi umani, basati sia sull'informazione della popolazione che su interventi ordinari di controllo con prodotti larvicidi, al fine di ridurre la presenza di focolai larvali peri-domestici di zanzare, sia l'uso di adulticidi in caso di elevata densità delle zanzare.
  In Italia, quest'anno, sono stati notificati due casi umani in provincia di Bologna, che hanno portato ad un rafforzamento delle misure di controllo nelle zone interessate, intensificando gli interventi di lotta anti-larvale ed effettuando interventi straordinari preventivi con adulticidi.
  Sono inoltre state diramate misure preventive riguardanti i trapianti d'organo, tessuti e cellule e le trasfusioni di sangue.
  Per quanto riguarda le trasfusioni di sangue, le misure preventive, che consistono in una sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato anche solo per una notte nei luoghi in cui è stato riscontrato un pool di zanzare positive o positività in animali, sono state già estese a numerose province, incluso il Polesine (al 4 agosto 2016: Bologna, Cagliari, Carbonia-Iglesias, Cremona, Ferrara, Mantova, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Verona).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

equino

edificio per uso industriale