Legislatura: 19Seduta di annuncio: 88 del 17/04/2023
Primo firmatario: MANES FRANCO
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 17/04/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 17/04/2023 STEGER DIETER MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 17/04/2023 GEBHARD RENATE MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 17/04/2023 GALLO FRANCESCO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 17/04/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione DICHIARAZIONE VOTO 26/04/2023 Resoconto BICCHIELLI PINO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE Resoconto BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE Resoconto GATTA GIANDIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE Resoconto FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto BERGAMINI DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA Resoconto ALMICI CRISTINA FRATELLI D'ITALIA PARERE GOVERNO 26/04/2023 Resoconto GAVA VANNIA VICE MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/04/2023
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/04/2023
ACCOLTO IL 26/04/2023
PARERE GOVERNO IL 26/04/2023
DISCUSSIONE IL 26/04/2023
APPROVATO IL 26/04/2023
CONCLUSO IL 26/04/2023
La Camera,
premesso che:
il nostro Paese deve affrontare, con sempre più frequenza, situazioni di siccità prolungate che determinano condizioni critiche per ampie porzioni del territorio, da Nord a Sud. Risorse idriche sempre minori che stanno raggiungendo il loro livello minimo storico;
l'ecosistema montagna appare quello che ha subito in maniera preponderante tale criticità, non solo a causa delle scarse precipitazioni, nevose in quota, ma soprattutto per l'aumento dell'altitudine dello zero termico, che sta determinando una riduzione sensibile dei principali serbatoi di acqua: i ghiacciai. In tal modo viene compromesso il loro fondamentale ruolo «tampone», aggravando le crisi idriche estive;
è nei mesi estivi che si verifica il picco della domanda di acqua per uso civile, sensibile all'enorme fluttuazione di presenze nelle destinazioni turistiche, irriguo ed industriale, innescando conflitti d'uso multiscala (locale, regionale e nazionale) e intersettoriali (primario, secondario e terziario);
tra i servizi ecosistemici forniti dalle montagne, in connessione con le aree a valle, le pianure e le aree costiere, vi è quello di «serbatoi d'acqua» («water towers»);
la cronaca delle ultime settimane indica una situazione di forte riduzione degli stock idrici nivali. Gli ultimi dati (15 febbraio 2023) confermano il persistere di un deficit di risorse idriche nivali a livello nazionale (-45 per cento), con picchi nella zona alpina (-53 per cento) e, in particolare, nel bacino del Po (-61 per cento)(Cima foundation);
le indicazioni sono per un'estate ancora più critica di quella già molto difficile del 2022: Legambiente ricorda che l'Italia – con oltre 33 miliardi di metri cubi di acqua prelevata per tutti gli usi ogni anno – è un Paese a stress idrico medio-alto secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, poiché utilizza il 30-35 per cento delle sue risorse idriche rinnovabili;
la carenza di precipitazioni e l'aumento delle temperature stanno determinando anche una modificazione importante dell'assetto idrogeologico e meccanico delle montagne (Alpi e Appennini), con inevitabili conseguenze sui territori e sulle aree antropizzate;
l'agricoltura tutta dipende dalla risorsa idrica e quella delle regioni, soprattutto del Nord Italia, è legata ai grandi fiumi e ai bacini lacustri di pianura e di quota;
in base ai dati dell'Ispra, la disponibilità di risorsa idrica media annua in Italia, calcolata nel periodo 1951-2020, ammonta a 469,8 millimetri (corrispondente a un volume di circa 142 miliardi di metri cubi), cioè il 19 per cento in meno rispetto al valore medio annuo del trentennio 1921-1950, con un trend negativo che vede stimata una perdita di un ulteriore 40 per cento (con punte del 90 per cento in certe zone del Sud Italia) nei prossimi trent'anni;
la quantità d'acqua utilizzata in Italia ogni anno equivale a circa 26,6 miliardi di metri cubi, distribuiti per il 51 per cento nel settore agricolo, per il 21 per cento nel settore industriale, per quasi il 20 per cento nel civile e per un restante 8 per cento circa tra settore energetico e zootecnia;
la perdurante scarsità di precipitazioni pluviometriche e nevose degli ultimi anni ha, infatti, cagionato una riduzione dei deflussi sia superficiali che stoccati, condizionando in maniera significativa i livelli delle falde freatiche e mettendo in evidenza le importanti criticità strutturali che caratterizzano gli impianti e la rete di distribuzione idrica nazionale, con perdite ingenti;
nel nostro Paese le opere di urbanizzazione primaria, come reti di acquedotto e di fognatura, sono sempre di più datate e raramente si sono immaginati in passato investimenti atti al riuso appropriato, attraverso idonei sistemi di depurazione delle acque di scarico a fini non potabili;
la rete nazionale delle infrastrutture primarie di adduzione e scarico necessita in futuro di interventi di modernizzazione e manutenzione adeguatamente pianificati;
anche la rete per l'irrigazione rurale necessità di adeguati interventi manutentivi e di razionalizzazione funzionale;
il 28 dicembre 2022 si è finalmente giunti alla pubblicazione aggiornata del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, attualmente in fase finale di consultazione pubblica, prevista dalla valutazione ambientale strategica, nel quale sono indicate azioni di adattamento finalizzate all'ottimizzazione della gestione della risorsa idrica;
il Governo il 1° marzo 2023 ha riunito un tavolo sulla crisi idrica dai cui lavori è scaturita l'istituzione di una cabina di regia e la previsione di nominare un commissario straordinario nazionale con poteri esecutivi;
ad inizio aprile 2023 il Consiglio dei ministri ha varato un decreto-legge sulla prevenzione e sul contrasto della siccità e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche,
impegna il Governo:
1) a valutare l'adozione di misure di fiscalità agevolata al fine di incentivare interventi anche di natura locale e privata, indirizzati all'ottimizzazione della risorsa idrica non solo per gli usi civili e/o produttivi, ma soprattutto per ottimizzare gli investimenti in irrigazione di precisione nei settori agronomici, tenendo conto delle tipologie di colture, della configurazione dei territori e delle pratiche e tecniche che rappresentano la nostra storia e cultura;
2) a definire in tempi adeguati un piano per la realizzazione di una rete nazionale di nuovi invasi, a servizio delle imprese agricole, necessari a una maggiore e più capillare capacità di immagazzinamento dell'acqua piovana, oltre che una semplificazione normativa per la gestione dei detriti nella pulizia degli invasi già esistenti, quali i bacini delle dighe e dei laghi artificiali.
(1-00123) (Testo modificato nel corso della seduta) «Manes, Schullian, Steger, Gebhard, Gallo».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):idrogeologia
regione costiera
risorse idriche