CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 settembre 2015
512.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 29 settembre 2015. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.10.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2015.
Doc. LVII, n. 3-bis e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, dopo aver ricordato che si è convenuto che la Commissione concluda il proprio esame sulla Nota in titolo nella seduta di domani, propone che questa inizi alle ore 13, anziché alle 8.30.

  La Commissione concorda.

  Carlo GALLI (PD), relatore, introduce l'esame del provvedimento ricordando che, in base alla legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), il Governo è tenuto a presentare una nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (DEF) per dare conto dell'aggiornamento degli obiettivi di finanza pubblica e delle eventuali integrazioni al piano nazionale delle riforme contenuti nel DEF presentato nel mese di aprile. Ricorda, inoltre, che la nota di aggiornamento al DEF è approvata dalle Assemblee di Camera e Senato con apposite risoluzioni, dopo l'esame da parte delle Commissioni Bilancio con il parere di tutte le altre Commissioni permanenti.
  Passando quindi agli aspetti di più diretto interesse della Commissione difesa, rileva che la Nota di aggiornamento si sofferma sul processo di alienazione del patrimonio immobiliare pubblico, nel cui ambito è rilevante – come noto – il patrimonio della Difesa.
  Rammenta, infatti, che la legge di stabilità per l'anno in corso ha previsto la dismissione degli immobili del Ministero della difesa non più utilizzati per finalità istituzionali. L'obiettivo dichiarato dal Governo nel DEF 2015 – esaminato ad aprile – è di realizzare introiti non inferiori a 220 milioni di euro nel 2015 e a 100 milioni in ciascuno degli anni 2016 e 2017. La Nota di aggiornamento al DEF chiarisce Pag. 30che, al fine di realizzare tali introiti, il Ministero della difesa ha messo a disposizione alcuni immobili già valorizzati e disponibili per la vendita e che sono in corso contatti con gli investitori – in particolare con Cassa Depositi e Prestiti – per concludere le operazioni di vendita entro la fine di quest'anno.
  Osserva, poi, che la Nota conferma l'importanza del Piano di valorizzazione del patrimonio pubblico, il quale, congiuntamente alla vendita di partecipazioni azionarie, è volto a reperire risorse aggiuntive da destinare alla riduzione del debito e al finanziamento degli investimenti.
  Al riguardo, ritiene utile ricordare che il Ministero dell'economia e delle finanze e l'Agenzia del demanio, con il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, hanno avviato il progetto «Proposta Immobili 2015» per coinvolgere attivamente enti territoriali e altri soggetti del settore pubblico nell'individuazione di portafogli immobiliari di proprietà pubblica – non solo del Ministero della difesa – da utilizzare per operazioni di valorizzazione e dismissione. La prima fase si è conclusa il 31 maggio con l'individuazione di 686 immobili indicati da regioni, province, comuni e altri enti pubblici – tra cui anche immobili della Difesa – per un valore complessivo di circa 2,7 miliardi di euro. Il portafoglio immobiliare è stato frazionato in portafogli omogenei per essere destinato alla vendita o alla valorizzazione attraverso i diversi canali previsti dalla normativa, tra cui c’è il conferimento in fondi immobiliari gestiti da INVIMIT SGR (Investimenti Immobiliari Italiani, Società di gestione del risparmio). Questa ha l'obiettivo di valorizzare il patrimonio pubblico attraverso quattro fondi diretti (i3-Inail, i3-Regione Lazio, i3-Inps, i3-Università), nonché attraverso il Fondo Stato/Difesa e il Fondo dei fondi (i-3 Core). La Nota di aggiornamento al DEF 2015 rende noto, tra l'altro, che con decreto del Ministero dell'economia è stato avviato il Fondo Stato/Difesa, a cui verranno apportati immobili dismessi dal Ministero della difesa e da altre amministrazioni dello Stato.
  A questo proposito ritiene necessario che il Governo chiarisca alla Commissione, in maniera più dettagliata, la consistenza dei fondi che vedono coinvolti INAIL, Regione Lazio, INPS e Università, il Fondo Stato/difesa e il Fondo dei fondi (i-3 Core), precisando su quali immobili della Difesa intervengono, nonché i tempi e la prevedibile entità delle valorizzazioni degli immobili della Difesa che si intendono portare avanti attraverso i fondi d'investimento.
  Segnala, poi, che ulteriori contenuti di interesse della Commissione difesa si rinvengono nella Relazione sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali, elaborata sulla base delle informazioni e dei dati forniti dai diversi Ministeri ed allegata alla Nota aggiuntiva al DEF (Doc. LVII, n. 3-bis, allegato I).
  In particolare, osserva che nella parte della Relazione in questione riguardante l'attuazione delle spese di investimento previste nell'ambito della Missione n. 5 (Sicurezza e difesa del territorio), il Ministero della difesa riferisce che le risorse finanziarie sono compatibili con le attività programmate. Peraltro, dalla Relazione si evince che l'Amministrazione della Difesa auspica un intervento incrementativo delle quote assegnate, al fine – chiarisce la Difesa – di «porre in essere un parziale riequilibrio delle compressioni di bilancio subite dal Dicastero» e «il cui diretto impatto pone a rischio tutta l'impalcatura funzionale degli investimenti collegata alla realizzazione dei programmi attualmente sostenuti con le disponibilità sopra elencate. Tali correlati programmi sono, in particolare, costituiti dai contratti di servizio per manutenzione e supporto logistico integrato». Queste attività addizionali, i cui oneri triennali sono stimati in circa 300 milioni l'anno per il triennio 2015-2017, costituiscono – precisa la Difesa – «importante area da salvaguardare poiché funzionale al buon esito degli investimenti già sostenuti ed appaiono intrinsecamente dotati delle caratteristiche Pag. 31per essere candidati a trovare finanziamento presso le medesime fonti di risorse».
  Evidenzia, a questo riguardo, che le indicazioni contenute in questa parte della Relazione appena citate sembrerebbero fare riferimento a una esigenza di incremento delle risorse da assegnare per le spese di esercizio e ricorda che la Commissione difesa ha più volte rilevato l'esigenza di incrementare le risorse per l'esercizio, ritenendo però che ciò sia possibile soltanto attraverso un ridimensionamento delle altre due principali fonti di spesa (personale e investimenti).
  Sempre con riferimento alla Relazione di cui all'allegato I, osserva che altri punti di interesse della Commissione si trovano nella parte relativa agli investimenti del Ministero dello sviluppo economico. La relazione del Ministero interessato ricorda gli interventi attuati in relazione a diversi programmi di sviluppo e realizzazione per le Forze armate di sistemi ad alta tecnologia funzionali alla sicurezza nazionale e sottolinea che tali programmi contribuiscono al sostegno e al rilancio della competitività e all'innovazione industriale attraverso strumenti di intervento articolati che costituiscono forme di incentivazione diretta ed indiretta alle imprese, con particolare riferimento a quelle operanti nelle aree tecnologiche ritenute strategiche per il rilancio della competitività del sistema economico.
  La Relazione ricorda, in particolare, il contributo del Ministero dello sviluppo economico ai Programmi EFA (European Fighter), FREMM (Fregate europee multi-missione o dal francese Frégates européennes multi-missions) e VBM (veicoli blindati medi 8X8 Freccia).
   Con specifico riferimento al programma European Fighter la Relazione rende noto che sono state avviate tre tranches di produzione destinate all'Italia, di cui le prime due sono concluse, mentre la terza, che dovrebbe portare alla consegna di ventuno velivoli entro il 2017, è in fase di realizzazione. A questo proposito ritiene opportuno che il Governo chiarisca più dettagliatamente i tempi di consegna di questa terza tranche.
  Per quanto concerne, invece, gli stanziamenti previsti per i programmi di acquisizione delle unità navali FREMM, la Relazione in questione segnala che per la prosecuzione e il completamento delle acquisizioni programmate occorreranno ulteriori finanziamenti già dalla prossima legge di stabilità. Osserva, al riguardo, che si è di fronte ad una richiesta generica della quale non viene indicata l'entità né viene specificato se si auspica un incremento per il solo 2016 o per più anni.
  La Relazione elenca poi una serie di ulteriori programmi di interesse della difesa valutati dal Ministero della difesa come urgenti e prioritari e importanti sul piano tecnologico e produttivo. Si tratta, in particolare, dei programmi Forza NEC, SICRAL 2, M346, SICOTE e Combat SAR, in relazione ai quali la Difesa auspica un rifinanziamento in sede di prossima legge di stabilità attraverso due distinti stanziamenti quindicennali di 40 milioni di euro a partire dal 2016 e dal 2017, al fine di portare a termine i programmi già finanziati e di avviarne di nuovi strategicamente importanti. Osserva che queste richieste prefigurano due piani poliennali di risorse aggiuntive per una serie di sistemi d'arma senza indicarne la ripartizione per ciascuno dei sistemi indicati e comunque per un totale di 600 milioni di euro nel periodo 2016-2031 e di altri 600 milioni nel periodo dal 2017-2032, per un totale complessivo di 1,2 miliardi di euro.
  La Relazione concernente il Ministero dello sviluppo economico si sofferma poi sui progetti di ricerca e sviluppo nei settori dell'aerospazio e dell'alta tecnologia per la difesa. Dopo aver riferito che il 13 per cento circa dei ricavi complessivi delle imprese del settore sono investiti in ricerca e sviluppo, la Relazione ricorda che, con i finanziamenti della legge n. 808 del 1985, sono stati promossi numerosi significativi programmi, tra cui i grandi radar del controllo aereo, i sistemi ad ala rotante e altri.Pag. 32
  Al riguardo osserva che non sono mai stati comunicati a questa Commissione le entità dei ricavi complessivi delle imprese del settore e che, pertanto, il riferimento al 13 per cento rimane un dato non quantizzabile. Anche su questo punto ritiene opportuno un chiarimento da parte del Governo, con particolare riguardo all'entità degli investimenti in ricerca e sviluppo.
  Ciò premesso, la Relazione del Ministero dello sviluppo economico evidenzia che, in assenza di risorse aggiuntive, non potrebbero essere portati a termine nuovi progetti. Per evitarlo, la Relazione riferisce che sarebbe «sufficiente un rifinanziamento della legge n. 808 del 1985 attraverso uno stanziamento di 100 milioni di euro per anno a partire dal 2016 e fino al 2022 o, in alternativa, attraverso due contributi decennali di 50 milioni, il primo dal 2016 e il al 2017». In questo modo – riporta la relazione – «si assicurerebbe continuità ai progetti di ricerca e sviluppo delle imprese del settore che hanno grande rilievo sul piano tecnologico e, quindi, della competitività e della salvaguardia/incremento occupazionale».
  Per quanto riguarda questo ultimo aspetto ritiene assolutamente necessario che il Governo chiarisca quali sono i nuovi progetti cui si fa riferimento, in modo che la Commissione possa valutarli per gli aspetti di propria competenza. Inoltre, anche in questo caso è bene chiarire che, in sostanza, viene ritenuto necessario un piano di investimenti poliennale aggiuntivi a quelli già previsti, che nella prima ipotesi (2016-2022) ammonta a 700 milioni di euro, mentre nella seconda ipotesi ammonta a 500 milioni di euro per il periodo 2016-2026 e ad altri 500 milioni per il periodo dal 2017-2027. In sostanza, la seconda ipotesi ritiene necessario in totale l'investimento di un miliardo di euro in un periodo più lungo.
  Conclude ricordando che nel corso della legislatura la Commissione è già intervenuta più volte sul bilancio della Difesa – da ultimo la scorsa settimana in sede di valutazione dell'assestamento del Bilancio per l'anno in corso, ma già in sede di dibattito sul documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma e con l'approvazione di mozioni in Aula – e che in tutte queste occasioni ha ribadito al Governo, nello spirito della legge n. 244 del 2012, la necessità di ridurre la spesa per i sistemi d'arma, che risulta eccessiva.
  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO si riserva di svolgere i necessari approfondimenti sulle richieste di chiarimento avanzate dal relatore e di replicare nella prossima seduta.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.35.