PDL 1570

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1570

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
RIZZETTO, FOTI, NOVELLI, PETTARIN, ZUCCONI

Modifiche alla legge 30 marzo 2004, n. 92, per rendere onore e memoria ai martiri delle foibe

Presentata il 5 febbraio 2019

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Onorevoli Colleghi! – Bisogna restituire appieno alla Repubblica italiana un capitolo essenziale degli avvenimenti storici del confine orientale, per troppo tempo rimossi, e recuperare la memoria sulle dolorose e drammatiche vicende che hanno visto la morte e l'esodo di istriani, fiumani e dalmati, a seguito della vittoria militare della Jugoslavia di Tito che, oltre i caratteri di reazione post bellica, si tramutò di fatto, per usare le parole dell'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una pulizia etnica.
I nostri giovani e le future generazioni devono sapere quanto accadde, prima nel settembre-ottobre 1943, poi tra il maggio e il giugno 1945 e anche molto dopo la fine della guerra, a quei migliaia di italiani che furono ferocemente uccisi dai partigiani di Tito e gettati nelle foibe o annegati nel mare Adriatico e agli altri che furono invece obbligati a lasciare la loro terra e deportati nei campi di concentramento sloveni e croati.
Il numero degli infoibati e dei massacrati nei campi di concentramento fu superiore a 10.000 e almeno 250.000 furono gli esuli italiani costretti a lasciare le proprie case. Tra quei morti c'era anche Norma Cossetto, diventata l'esempio emblematico di quello che le donne subirono in quel periodo.
Norma era una ragazza di 23 anni di Santa Domenica di Visinada che, il 25 settembre 1943, fu prelevata da un gruppo di partigiani titini per essere poi seviziata e gettata, la notte tra il 4 e il 5 ottobre, con le braccia legate con il filo di ferro, nella foiba di Villa Surani in Istria, sopra i corpi ammassati di altri cadaveri innocenti.
Per decenni non solo è rimasta nascosta la verità storica degli spietati eccidi delle foibe ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, ma addirittura, ancora oggi, non è stata fatta piena luce su questo dramma. Al riguardo, è quasi sconosciuto l'eccidio che si è consumato in Croazia, nell'isola di Zuri, contea di Sebenico, dove, nel settembre 1943, furono portate e infoibate oltre una cinquantina di ragazze, fucilate dagli uomini di Tito e gettate in una fossa a Gradina. Solo nel 2005 gli italiani sono stati chiamati per la prima volta a celebrare il «Giorno del ricordo», istituito con la legge 30 marzo 2004, n. 92, – «Istituzione del “Giorno del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati» – al fine di conservare la memoria del tragico destino di quei migliaia di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Questo riconoscimento è stato un'importante conquista per contribuire a non dimenticare tali vicende storiche che, per decenni e per ragioni di natura strettamente politica, sono state in ogni modo occultate e stravolte.
Ma i nostri connazionali meritano un ulteriore riconoscimento: essere considerati veri e propri «martiri», «testimoni» di quello che gli italiani residenti nei territori dell'Adriatico orientale hanno dovuto sopportare soltanto perché italiani.
La presente proposta di legge intende, pertanto, apportare modifiche alla menzionata legge d'istituzione del «Giorno del ricordo», per assicurare un'adeguata memoria e celebrazione della tragedia delle foibe e di tutte le vicende del confine orientale, riconoscendo le vittime quali «martiri».

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. Alla legge 30 marzo 2004, n. 92, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 1, comma 1, le parole: «di tutte le vittime» sono sostituite dalle seguenti: «di tutti i martiri»;

b) all'articolo 5, comma 1, le parole: «delle vittime perite ai sensi dell'articolo 3 per le quali» sono sostituite dalle seguenti: «dei martiri periti ai sensi dell'articolo 3 per i quali»;

c) al titolo, le parole: «delle vittime» sono sostituite dalle seguenti: «dei martiri».

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