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PDL 5377

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 5377



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

SBROLLINI, D'INCECCO, FONTANELLI, LUCÀ, NARDUCCI

Adeguamento alla media europea del trattamento economico dei titolari di cariche di rappresentanza politica e di governo nazionali e locali

Presentata il 19 luglio 2012


      

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Onorevoli Colleghi! — Il Paese vive una situazione di grave difficoltà. La crisi economica si fa sentire ovunque. Ci sono insicurezza, povertà diffusa, disoccupazione e timori per il futuro. I gruppi dirigenti, in tutte le loro articolazioni dell'Unione europea e nazionali, chiedono sacrifici, austerità, rigore nei conti pubblici, riduzione della spesa e del debito, risanamento. Le manovre approvate finora sono andate in questa direzione, contraendo la ricchezza reale nel Paese e aumentando la forbice tra i redditi alti e il ceto medio.
      Contemporaneamente a questa crisi, sale anche una crisi della politica e della rappresentanza. Le istituzioni stanno perdendo autorevolezza e i partiti stessi, fondamentali per la tenuta democratica, si stanno sfaldando. Chi occupa cariche di vertice e istituzionali è percepito – a torto o a ragione – come un soggetto privilegiato che cura il proprio interesse e non quello della collettività.
      In questo clima appare necessario offrire ai cittadini segnali chiari ed esempi limpidi. Esiste una sproporzione tra retribuzioni percepite dalle varie cariche istituzionali elettive nazionali, regionali, provinciali e comunali, in Italia, rispetto alla retribuzione media percepita a livello europeo per incarichi equivalenti. Una sperequazione a cui deve essere posto rimedio. Anche per rispetto verso i sacrifici
 

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economici che le molte manovre finanziarie, poste in essere durante tale crisi economica, chiedono ai cittadini della Repubblica.
      Un comitato spontaneo di cittadini denominato «Nun te regghe più» ha presentato una proposta di legge d'iniziativa popolare che vuole introdurre una norma per equiparare le indennità dei parlamentari, attualmente determinate dalla legge n. 1261 del 1965, e dei dirigenti pubblici nominati dai politici o eletti dal popolo, alla media degli stipendi europei previsti per le stesse mansioni.
      L'iniziativa è stata pubblicata, come richiesto dalla legge, nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 29 settembre 2011, e da quel giorno è iniziata la raccolta di firme che è terminata alla metà del mese di marzo 2012.
      Sono state raccolte circa 120.000 firme.
      Per dare forza a tale iniziativa, la presente proposta di legge ne fa propri i princìpi e il dettato normativo.
      La presente proposta di legge si compone di un solo articolo, che riguarda diverse cariche elettive, con stipendi ed emolumenti di diversa natura legislativa, in modo da essere intesa come atto d'indirizzo, capace di generare nelle generazioni future una fiducia nelle pubbliche istituzioni, oltre che come unica fonte legislativa per le varie cariche e elettive ed equiparate delle medesime istituzioni.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. I parlamentari eletti al Senato della Repubblica e alla Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio dei ministri, i Ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica e i soggetti equiparati non possono percepire, a titolo di stipendi, emolumenti o indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell'Unione europea, somme superiori alla media europea degli stipendi, emolumenti o indennità percepiti negli altri Paesi membri dell'Unione europea per incarichi equivalenti.


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