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PDL 3779-A-3778-A

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3779-A
   N. 3778-A



 

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ALLEGATO 3
ORDINI DEL GIORNO DELLE COMMISSIONI PERMANENTI

DISEGNO DI LEGGE
N. 3779

presentato dal ministro dell'economia e delle finanze
(TREMONTI)

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013

Presentato il 15 ottobre 2010

e

DISEGNO DI LEGGE
N. 3778

presentato dal ministro dell'economia e delle finanze
(TREMONTI)

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)

Presentato il 15 ottobre 2010

(Relatori per la maggioranza:
MARSILIO, per il disegno di legge n. 3779;
MILANESE, per il disegno di legge n. 3778)


NOTA: Ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalle Commissioni permanenti sugli stati di previsione del disegno di legge di bilancio e sulle parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza.

 

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ALLEGATO 3

ORDINI DEL GIORNO ACCOLTI DAL GOVERNO O APPROVATI DALLE COMMISSIONI PERMANENTI     

 

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INDICE

ORDINI DEL GIORNO RELATIVI AL DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO PER L'ANNO 2011 E PER IL TRIENNIO 2011-2013

IV COMMISSIONE PERMANENTE  
(Difesa)
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ORDINI DEL GIORNO RELATIVI
AL DISEGNO DI LEGGE DI STABILITÀ PER L'ANNO 2011

II COMMISSIONE PERMANENTE  
(Giustizia)
Pag.   17
 
X COMMISSIONE PERMANENTE  
(Attività produttive, commercio e turismo)
  »     21
 
XII COMMISSIONE PERMANENTE  
(Affari sociali)
  »     27

 

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ORDINI DEL GIORNO

BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L'ANNO FINANZIARIO 2011 E PER IL TRIENNIO 2011-2013 (A.C. 3779)

 

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IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

 

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IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

      La IV Commissione, Approvato dalla Commissione
          premesso che:  
              la nota aggiuntiva allo stato di previsione del Ministero della difesa del bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2011 (C. 3779) indica tra le priorità politiche del Ministero la realizzazione delle attività necessarie per la dismissione degli alloggi non più utili e non più funzionali alle esigenze istituzionali, come previsto dal Piano annuale di gestione del patrimonio abitativo in dotazione al Ministero, al fine anche di poter realizzare un'adeguata leva finanziaria a sostegno del progetto di acquisizione/realizzazione di nuovi alloggi da immettere rapidamente in ciclo logistico per le esigenze del personale della Difesa in attuazione di quanto previsto dall'articolo 2, comma 189, della legge n. 191 del 2009 (legge finanziaria 2010) e dal decreto ministeriale n. 112 del 2010, recante il regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare;  
              il regolamento di cui al decreto ministeriale n. 112 del 2010, anche su indicazione di questa Commissione, ha  
 

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indicato una serie di criteri per l'alienazione degli immobili di servizio non più funzionali alle esigenze istituzionali, al fine di tutelare le fasce di conduttori più deboli;  
              in particolare, il comma 6 dell'articolo 7 ha riconosciuto il diritto di prelazione all'acquisto degli immobili per gli attuali conduttori, ad un prezzo che, rispetto al valore di mercato, subirà delle riduzioni percentuali variabili dal 10 al 25 per cento in funzione del reddito degli occupanti;  
              inoltre, il comma 4 del successivo articolo 7, ha riconosciuto il diritto all'acquisto dell'usufrutto per i conduttori ultrasessantacinquenni ovvero per quelli nel cui nucleo familiare siano inclusi soggetti portatori di handicap; per i conduttori ultrasessantacinquenni con reddito familiare lordo non superiore a quello individuato dal piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della difesa è data la facoltà di rateizzare l'importo per l'acquisto dell'usufrutto in rate mensili di importo non superiore al 20 per cento del reddito mensile;  
              ai sensi del comma 5 dell'articolo 6 il valore dell'usufrutto è determinato in base al canone di conduzione e alla aspettativa di vita dei conduttori acquirenti;  
              il comma 4 dell'articolo 7 riconosce altresì il diritto alla continuazione della conduzione dell'alloggio esclusivamente per i conduttori con reddito familiare lordo non superiore a quello individuato dal piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della difesa, ovvero per quelli nel cui nucleo familiare sia presente un portatore di handicap grave;  
          la procedura per la vendita è subordinata all'adozione, da parte del Ministero della difesa, dell'elenco degli alloggi, non più funzionali alle esigenze istituzionali, da alienare;  
              successivamente, l'articolo 6, comma 21-quater, del decreto-legge n. 78  
del 2010 ha stabilito che, con decreto del Ministero della difesa, si provvederà alla  
 

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rideterminazione, a decorrere dal 1o gennaio 2011, sulla base dei prezzi di mercato, del canone di occupazione dovuto dagli utenti non aventi titolo alla concessione di alloggi di servizio del Ministero della difesa, fermo restando per l'occupante l'obbligo di rilascio entro il termine fissato dall'Amministrazione, anche se in regime di proroga;  
          ritenuto che:  
              tale disposizione non debba trovare applicazione nei confronti dei soggetti ultrasessantacinquenni, ovvero con familiari portatori di handicap o infine per i soggetti con reddito non superiore a quello indicato dal decreto annuale di gestione in quanto destinatari della normativa speciale di cui al comma 4 dell'articolo 7 del decreto ministeriale n. 112 del 2010 sopra richiamata, attuativo del comma 628, lettera b) dell'articolo 1 della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008), sopra richiamata;  
              peraltro l'applicazione della rideterminazione ai sensi del decreto-legge n. 78 del 2010 del canone risulterebbe incongrua, in quanto, sulla base del comma 5 dell'articolo 6 del decreto ministeriale n. 112 del 2010, la rideterminazione comporterebbe un aumento sensibile del valore dell'usufrutto, in contrasto con le finalità di tutela delle categorie disagiate che sottendono le disposizioni del decreto ministeriale n. 112 del 2010;  
          rilevato che:  
              nel corso della seconda metà del mese di settembre 2010, a quanto risulta, centinaia di famiglie attualmente conduttrici di immobili di servizio dell'Aeronautica militare hanno ricevuto comunicazione di recupero dell'alloggio nonché dell'applicazione, nelle more del regime di proroga, di un canone di mercato ai sensi della disposizione da ultimo richiamata del decreto-legge n. 78 del 2010;  
              i soggetti in questione si ritrovano impossibilitati ad esercitare il diritto di  
 

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prelazione all'acquisto degli immobili occupati, riconosciuto dal decreto n. 112 del 2010, in quanto allo stato non risulta ancora predisposto l'elenco degli alloggi di servizio da alienare;  

impegna il Governo
 
 

          a procedere, nel più breve tempo possibile, alla predisposizione dell'elenco degli alloggi di servizio del Ministero della difesa da alienare e quindi all'attuazione del programma di alienazione immobiliare, nel rispetto dei criteri del regolamento di cui al decreto ministeriale n. 112 del 2010, con particolare riferimento al riconoscimento del diritto di prelazione per gli attuali conduttori, con l'applicazione dei criteri agevolativi previsti per i conduttori appartenenti alla fascia di reddito indicata in premessa;

 
              a consentire comunque l'acquisto dell'usufrutto ovvero la continuazione della conduzione dell'alloggio per i soggetti richiamati dal comma 4 dell'articolo 7 del decreto ministeriale n. 112 del 2010, alle condizioni ivi previste.  
0/3779/IV/2. De Angelis, Paglia, Ascierto, Nola, Cicu, Giulio Marini, Rugghia, Recchia, Villecco Calipari, Garofani.  

 

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ORDINI DEL GIORNO

DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE E PLURIENNALE DELLO STATO (LEGGE DI STABILITÀ 2011) (A.C. 3778)

 

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II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

 

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II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

      La II Commissione, Accolto dal Governo
          sottolineata l'esigenza di procedere ad una razionalizzazione dell'attività degli uffici giudiziari, anche al fine di assicurare una maggiore efficienza del servizio giustizia a favore dei cittadini,  
          ritenuto che il predetto obiettivo possa essere perseguito anche attraverso un maggiore ricorso alle notifiche tramite comunicazioni telematiche, nonché attraverso l'attribuzione di una quota delle spese di giustizia direttamente agli uffici giudiziari competenti per i procedimenti cui le stesse si riferiscono,  
          rilevato altresì che tale ultimo intervento avrebbe anche l'effetto di favorire le procedure interne di iscrizione al ruolo,  

impegna il Governo
 

ad adottare tutte le opportune iniziative, anche di natura normativa, per realizzare quanto indicato in premessa.

 
0/3778/II/1. Contento.  

      La II Commissione,

Accolto dal Governo

          ritenuto che l'informatizzazione degli uffici giudiziari rappresenti una condizione indispensabile per assicurare un servzio  
 

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giustizia realmente efficace così come lo sarebbe una maggiore razionalizzazione dell'organizzazione giudiziaria anche attraverso la rivisitazione della geografia giudiziaria,  
          sottolineata l'esigenza di finanziare in maniera adeguata un programma di informatizzazione del servizio giustizia,  

impegna il Governo
 

ad adottare tutte le misure necessarie, anche di natura normativa, per realizzare investimenti a favore della informatizzazione della giustizia di almeno 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2011 nonché per ottimizzare i servizi della giustizia, in una ottica di maggiore efficienza della relativa organizzazione.

 
0/3778/II/2. Vitali, D'Ippolito Vitale, Contento, Repetti, Costa.

 

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X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

 

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X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

      La X Commissione, Accolto dal Governo
          premesso che:  
              i disegni di legge di bilancio e di stabilità, cosiddetta legge finanziaria, sono stati ridisegnati nel contenuto, dalla nuova legge di contabilità e finanza pubblica, legge n. 196 del 2009, che ne ha valorizzato la sua funzione propria di definizione del quadro di riferimento finanziario per il triennio compreso nel bilancio pluriennale e di regolazione delle grandezze finanziarie previste dalla legislazione vigente e in ossequio al Patto di stabilità europeo;  
              alla luce della ridefinizione e riforma attuata, il contenuto della legge finanziaria vigente risulta essere più ristretto e appare più difficile inserire nel provvedimento norme finalizzate al sostegno e al rilancio dell'economia;  
              diverse sono le perplessità che si evidenziano rispetto al contenuto del disegno di legge di stabilità, che se pur rechi disposizioni riconducibili al suo contenuto proprio, non contiene materie che, ai sensi dell'articolo 11 della legge n. 196 del 2009, avrebbe potuto contenere per favorire la crescita del Paese;  
 

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          pertanto pur se l'attuale fase congiunturale non permette misure di sviluppo realizzate con incremento della spesa pubblica, sarebbe comunque una occasione di crescita economica e sociale valorizzare gli obiettivi previsti dal patto di Kyoto e dalla Unione Europea, in tema di riduzioni di emissioni di CO2 e di sviluppo delle rinnovabili, i cosiddetti parametri 20-20-20, puntando su una politica industriale sostenibile, che veda una stretta collaborazione tra le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, perché dalla riduzione delle emissioni si potrebbe ottenere un risparmio economico di circa 5,2 milioni di euro;  
          Confindustria proprio su questo tema ha predisposto un imponente studio, stimando che l'impatto economico per il nostro Paese, se si dovesse puntare sul dualismo rinnovabili-efficienza energetica, sarebbe pari a 14 milioni di euro, simulando una politica di incentivi differenziati per le rinnovabili, oltre che confermando le previsioni di detrazioni fiscali per l'efficienza energetica;  
          difatti la legge 27 dicembre 2006 n. 296, integrata e modificata da provvedimenti normativi successivi, ha disposto detrazioni fiscali del 55 per cento della spesa sostenuta per la realizzazione di interventi di risparmio energetico nel patrimonio immobiliare nazionale esistente, prorogandole fino al 31 dicembre 2010, anche se sarebbe energeticamente più corretto fare riferimento a tutte le misure ed ai programmi di miglioramento dell'efficienza energetica ammissibili, richiamati dall'Allegato III della Direttiva 2006/32/CE;

          alla luce di tali efficaci previsioni di crescita economica;

 

impegna il Governo
 

a dare seguito al sistema di incentivi alle fonti rinnovabili, anche in grado di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove

 
 

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tecnologie e a riconfermare la misura fiscale ai fini della riqualificazione energetica degli edifici, trasformandola in intervento strutturale fra tutte le tecnologie riconosciute effettivamente efficienti, estendendo il beneficio fiscale anche alle amministrazioni pubbliche.  
0/3378/X/1. Di Biagio.

 

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XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

 

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XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

      La XII Commissione, Accolto dal Governo
          premesso che:  
              la legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006) istituiva il «Fondo per le non autosufficienze» (articolo 1, comma 1264) che recita: «Al fine di garantire l'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti, è istituito presso il Ministero della solidarietà sociale un fondo denominato Fondo per le non autosufficienze», al quale è assegnata la somma di 100 milioni di euro per l'anno 2007 e di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009»;  
          la legge finanziaria 2008 (articolo 104) ha autorizzato un incremento di 100 milioni di euro per l'anno 2008, per un totale di 300 milioni di euro; mentre l'incremento per il 2009 è di 200 milioni di euro, per un totale di 400 milioni di euro;  
          l'ultima legge finanziaria del 2010 ha incrementato il Fondo con euro 400 milioni per il 2010. Dalla legge di bilancio di previsione dello Stato 2011-2013, si evince che il Fondo per le non autosufficienze per il triennio 2011-2013 non risulta finanziato;  
          si ricorda che il Fondo nazionale per la non autosufficienza è una forma di  
 

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finanziamento autonoma, a carattere nazionale, che permette di ripartire annualmente le risorse alle regioni, sulla base dei dati relativi alla popolazione non autosufficiente che vi risiede, e di altri indicatori demografici e socio-economici. Tale Fondo garantisce, per le persone non autosufficienti, i livelli essenziali, e non ha una funzione sostitutiva delle prestazioni sanitarie;  
          in Italia sono 2.615.000 le persone non autosufficienti secondo gli ultimi dati resi disponibili dell'Istat. Si tratta di donne e uomini che riferiscono una totale mancanza di autonomia per almeno una delle funzioni che permettono di condurre una vita quotidiana normale. Perché, se si considerano anche le persone che hanno bisogno di aiuto, anche in parte, per svolgere attività essenziali come alzarsi da un letto o da una sedia, lavarsi o vestirsi, il numero sale di molto fino a quasi sette milioni, circa il 13 per cento dell'intera popolazione;  

impegna il Governo
 

a valutare di adottare le opportune iniziative normative al fine di garantire il rifinanziamento adeguato del Fondo per le non autosufficienze di cui all'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, affinché le regioni e, di conseguenza, anche gli enti locali, possano predisporre ed erogare adeguati servizi di sostegno e presa in carico delle persone non autosufficienti non lasciando così di fatto le famiglie abbandonate e sole ad affrontare un problema così complesso e gravoso.

 
0/3778/XII/1. Di Virgilio, Bocciardo, Patarino.  

      La XII Commissione,

Accolto dal Governo

          premesso che:  
              il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, prevede, all'articolo 81, comma 32, la concessione, ai  
 

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residenti di cittadinanza italiana che versano in condizione di maggior disagio economico, di una carta acquisti, del valore di 40 euro al mese (cosiddetta social card) utilizzabile per il sostegno della spesa alimentare, il pagamento delle bollette energetiche nonché la fornitura di gas, con onere a carico dello Stato;  
          si tratta di uno strumento utile per molte famiglie che vivono in condizione di disagio. Infatti l'Istat, nel suo rapporto annuale, sottolinea che le famiglie in condizioni di povertà relativa sono 2 milioni 657 mila e rappresentano il 10,8 per cento delle famiglie residenti; si tratta di 7 milioni 810 mila individui poveri, il 13,1 per cento dell'intera popolazione. Ma le condizioni peggiorano tra gli operai e nel Mezzogiorno dove vive in condizioni di povertà oltre una famiglia su 5 (il 22,7 per cento);  
          sono invece 1.162 mila le famiglie in condizione di povertà assoluta per un totale di 3 milioni e 74 mila individui (il 5,2 per cento dell'intera popolazione);  
          dalla legge di bilancio di previsione 2011-2013 si evince che non risulta alcun stanziamento a favore della carta acquisti: addirittura il Fondo di cui al decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 è privo di risorse;  

impegna il Governo
 

a valutare di adottare un'idonea iniziativa normativa al fine di garantire il finanziamento del Fondo di cui all'articolo 81, comma 29, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

 
0/3778/XII/2. Fucci, Di Virgilio.  

      La XII Commissione,

Accolto dal Governo

          premesso che:  
              lo stanziamento destinato a supportare i nuclei familiari attraverso la Presidenza del Consiglio è di 52,5 milioni di euro per il 2011, contro i 185 del 2010;  
 

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          la diminuzione dei finanziamenti per le politiche familiari rende impossibile soddisfare i compiti assegnati al sottosegretariato in questione, tanto più che nel 2013 lo stanziamento si ridurrebbe ancora arrivando a 31 milioni;  
          restano non finanziate le funzioni della conciliazione famiglia-lavoro, delle adozioni internazionali, dei finanziamenti agevolati in funzione dei nuovi nati e altro, come il funzionamento dell'Osservatorio nazionale della famiglia;  
          tagli cosi incisivi rischiano di spingere ancora di più verso la povertà molte famiglie, soprattutto giovani, con figli diversamente abili e anziani, già pesantemente colpiti dalla crisi in atto;  

impegna il Governo
 

ad adottare ulteriori e puntuali iniziative atte ad impedire che vengano ridotte le politiche al sostegno delle famiglie e soprattutto delle famiglie maggiormente in difficoltà e con disabili a carico.

 
0/3778/XII/3. Nunzio Francesco Testa, Binetti, De Poli.  

      La XII Commissione,

Accolto dal Governo

          premesso che:  
              l'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ha istituito il Fondo per le non autosufficienze, al fine di garantire l'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni nei confronti delle persone non autosufficienti su tutto il territorio nazionale;  
          dal rapporto 2010 sulla non autosufficienza in Italia presentato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali il 20 luglio 2010 si evince chiaramente quanto la problematica abbia urgente bisogno di essere affrontata in modo organico e strutturale;  
 

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          il mancato rifinanziamento del Fondo avrà delle gravi ripercussioni sulla continuità dei progetti e dei servizi attivati da regioni ed enti locali a sostegno di soggetti e famiglie in cui è presente una persona non autosufficiente;  
              già oggi le famiglie con disabili rischiano il 50 per cento in più di diventare povere; inoltre l'azzeramento del Fondo per la non autosufficienza cancella quello che era anche l'indirizzo nazionale dato alle Regioni;  

impegna il Governo:
 

a valutate l'opportunità di rifinanziare a breve il Fondo per le non autosufficienze molto atteso dalle famiglie con disabili.

 
0/3778/XII/4. Binetti, Nunzio Francesco Testa, De Poli.  

      La XII Commissione,

Accolto dal Governo

          premesso che:  
              il disegno di legge di stabilità, alla Tabella A, prevede, per quanto riguarda il Ministero dell'economia e delle finanze, un accantonamento per la copertura finanziaria della proposta di legge A.S. 2146, già approvata dalla Camera e ora all'esame del Senato, recante l'aumento del contributo dello Stato in favore della Biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» di Monza;  
              nel corso dell'esame presso la Camera la XII Commissione, in sede di espressione del parere di competenza, aveva espresso parere favorevole con una osservazione, con la quale si chiedeva che una parte delle risorse finanziarie stanziate dalla proposta di legge fosse destinata ad altre realtà che svolgono attività analoga;  
              tale osservazione non è stata recepita nel prosieguo dell'esame legislativo;  
 

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              considerato che, oltre alla Biblioteca per ciechi di Monza, svolgono un'importante e meritoria attività a sostegno della integrazione scolastica dei minorati della vista nonché di sostegno e supporto per la soddisfazione delle esigenze culturali di tali soggetti anche altre realtà, come la Stamperia Braille di Catania e il Polo tattile museale ad essa collegato;  
              considerato altresì che il Polo tattile multimediale, unico in Europa, è stato considerato come una struttura d'eccellenza e un esempio da imitare anche in tema di turismo accessibile;  
              considerato, infine, che il centro catanese offre ai ciechi, agli ipovedenti e agli operatori del settore una molteplicità di servizi e opera su tutto il territorio nazionale e anche oltre i confini nazionali;  

impegna il Governo
 

ad adottare opportune iniziative normative al fine di garantire adeguati finanziamenti alla Stamperia Braille e al Polo tattile multimediale di Catania.

 
0/3778/XII/5. Palumbo, Burtone.  


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