Allegato A
Seduta n. 362 del 25/9/2003


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(Sezione 2 - Procedura di concessione dell'acqua dei fiumi abruzzesi Pescara, Sangro e Vomano alla società AMP)

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, per sapere - premesso che:
in data 15 luglio 2003 è stata presentata un'interrogazione a risposta immediata al ministro interpellato, per chiedere, sulla base delle argomentazioni ivi riportate, l'annullamento della procedura di concessione dell'acqua dei fiumi abruzzesi Pescara, Sangro e Vomano alla società Amp, messa in essere con ordinanza n. 3 del 18 febbraio 2003 della direzione tutela delle acque del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio;


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la riposta data in aula dal ministro per i rapporti con il parlamento è stata totalmente insoddisfacente;
in data 29 luglio 2003 si è tenuta a L'Aquila l'adunanza pubblica prevista dalla citata ordinanza n. 3 del 18 febbraio 2003. Nel corso della sopra citata adunanza, oltre a quelle presentate dagli ambiti territoriali ottimali (Ato), dai comuni e da molti cittadini, sono state presentate opposizioni alla concessione dell'acqua dalla regione Abruzzo e dalla regione Puglia;
entrambe le regioni ritengono illegittima la procedura messa in atto dal ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e ritengono, concordando con quanto evidenziato nell'interrogazione a risposta immediata n. 3-02531, che la procedura per la concessione dell'acqua possa essere avviata solo dopo aver concluso le complesse procedure previste dalla legge n. 183 del 1989 e dalla legge n. 36 del 1994;
in particolare, la regione Puglia ha fatto presente, nel corso della pubblica adunanza e con nota 292/CD/EI rimessa al ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, in data 17 luglio 2003, che, oltre alle illegittimità procedurali e sostanziali, l'acqua oggetto della concessione, se adotta all'impianto di Finocchito, non potrebbe essere potabilizzata, perché l'impianto ivi esistente ha una capacità di soli 2 mc/sec, rispetto ai 6,3 mc/sec previsti dalla concessione, ed inoltre il sistema di distribuzione a valle dell'impianto del sistema di potabilizzazione non è in grado di trasferire e di distribuire tale portata di acqua;
ad avviso degli interpellanti, rimane dunque confermato che a sollecitare la concessione dei fiumi abruzzesi non sono le esigenze idropotabili della popolazione pugliese, mai citate dalla regione Puglia, né dell'adunanza pubblica del 29 luglio 2003, né nella nota del presidente Fitto sopra ricordata, ma solo la società Amp, alias Binnie black & veatch, che vede questa operazione solo dal punto di vista dei suoi interessi aziendali -:
se non ritenga, anche alla luce delle posizioni espresse nell'adunanza pubblica del 29 luglio 2003 dalle regioni Abruzzo e Puglia, di dover annullare la concessione dell'acqua dei fiumi Pescara, Sangro e Vomano avviata con la ricordata ordinanza n. 3 del 18 febbraio 2003.
(2-00873)
«Borrelli, Crisci, Mariotti, Lolli, Bandoli, Roberto Barbieri, Battaglia, Bellini, Buffo, Cabras, Caldarola, Calzolaio, Chianale, Chiaromonte, Cialente, Coluccini, Crucianelli, De Brasi, De Luca, Fluvi, Folena, Franci, Maran, Montecchi, Nannicini, Nigra, Piglionica, Pisa, Preda, Quartiani, Rava, Nicola Rossi, Rossiello, Sciacca, Susini, Vigni».
(1o agosto 2003)