IV Commissione

Difesa

Difesa (IV)

Commissione IV (Difesa)

Comm. IV

Difesa (IV)
SOMMARIO
Mercoledì 31 luglio 2013

RELAZIONI AL PARLAMENTO:

Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015 (Seguito esame ai sensi dell'articolo 124 del regolamento e conclusione) ... 140

ALLEGATO (Intervento conclusivo del Relatore, On. Villecco Calipari) ... 145

IV Commissione - Resoconto di mercoledì 31 luglio 2013

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 31 luglio 2013. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa, Roberta Pinotti.

  La seduta comincia alle 14.30.

Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015.
(Seguito esame ai sensi dell'articolo 124 del regolamento e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del documento in titolo, rinviato nella seduta del 30 luglio 2013.

  Luca FRUSONE (M5S) osserva che nelle precedenti sedute è stata più volte evidenziata l'esistenza di una problematica legata alle differenze che si riscontrano nelle cifre dei bilanci della difesa a seconda della fonte di riferimento presa in considerazione (SIFRI, NATO o fonti nazionali).
  Per tale ragione, ritiene auspicabile, anche alla luce dei sempre più frequenti richiami al tema della difesa europea nelle dichiarazioni del Ministro della difesa, che il nostro Paese possa promuovere opportune iniziative volte a definire standard comuni a livello internazionale nell'ambito della redazione dei bilanci della difesa.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), relatore, ringrazia, innanzitutto, i colleghi dei gruppi di maggioranza e di opposizione, nonché il rappresentante del Governo, per il contribuito costruttivo assicurato nel corso di questo dibattito sui contenuti del Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015. In particolare, esprime apprezzamento al collega Cicu per avere dato rilievo nel suo intervento all'opportunità di guardare ai programmi d'arma non solo sul piano dell'incidenza finanziaria, ma anche sul piano dell'innovazione e dell'impatto sull'industria nazionale, nonché all'opportunità di leggere il Documento in chiave storica e in modo integrato rispetto agli altri provvedimenti di tipo contabile. Quanto alle considerazioni svolte dall'onorevole Rossi, condivide il richiamo del collega al tema del piano per gli alloggi, con riferimento al dettato dell'articolo 2, comma 7, della legge n. 244 del 2012, e della preoccupante carenza di risorse per l'esercizio. Con riferimento, invece, all'intervento dell'onorevole Duranti, evidenzia di aver accolto con favore le sollecitazioni per una contestualizzazione politica del Documento che favorisca l'avvio di un ampio dibattito pubblico in materia di difesa, con la prospettiva di un Libro bianco nazionale ed anche europeo. Ringrazia, infine, anche i colleghi Corda e Artini del Movimento Cinque Stelle per aver assicurato il loro contributo costruttivo, in particolare sottolineando la necessità che la parte introduttiva del Documento sia integrata da maggiori spunti politici, anche in riferimento al tema delle missioni internazionali, nonché di un'approfondita analisi sulla spesa complessiva per gli investimenti.
  Ciò premesso, rileva che il dibattito svolto, che avviene sulla scorta delle novità introdotte dalla legge n. 244 del 2012, valorizza il ruolo della Commissione, che per la prima volta ha valutato doveroso, oltre che opportuno, esaminare questa importante relazione al Parlamento, nel rispetto del dettato regolamentare. Se è vero che il Documento ha inteso aprire una nuova stagione di collaborazione interistituzionale tra Governo e Parlamento, fondata sul dialogo, sulla trasparenza e sulla responsabilità, è necessario che il patrimonio di idee e di spunti di lavoro, rappresentato dai contributi di tutti i gruppi, non vada perduto, ma anzi costituisca una solida base di lavoro per il Governo, da tenere nell'opportuna considerazione nel corso dell'intero percorso di riforma dello strumento militare.
  Sottolinea come il clima collaborativo che si è instaurato tra tutti i gruppi ha permesso di elaborare una visione ampia ed approfondita sulle sfide e sugli impegni che attendono il Comparto della Difesa e ha consentito di tracciare un quadro generale di riferimento che potrà essere validamente speso anche in occasione dell'esame dei provvedimenti attuativi della legge delega e nel corso della stessa indagine conoscitiva sui sistemi d'arma, da poco avviata.
  Da ultimo, ritiene opportuno integrare la relazione iniziale precisando meglio che, ai fini della piena realizzazione del «piano degli alloggi», occorre perseguire tale obiettivo anche nell'ambito degli schemi di decreti legislativi in attuazione della legge n. 244 del 2012, apportando una significativa correzione delle norme regolamentari attraverso le quali razionalizzare e semplificare tutte le fasi del piano stesso.
  Alla luce di tali premesse, consegna alla presidenza della Commissione un intervento conclusivo affinché sia allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato) e con cui ha inteso, in qualità di relatrice, rappresentare i punti salienti del dibattito, includendo le diverse posizioni portate dai gruppi e le questioni che sono state oggetto di specifiche segnalazioni, rivolte al rappresentante del Governo. In conclusione, ringrazia nuovamente il sottosegretario Pinotti per la sensibilità, la disponibilità e lo spirito collaborativo manifestato nel corso dell'intero dibattito.

  Salvatore CICU (PdL) condivide pienamente i contenuti dell'intervento conclusivo della relatrice che ringrazia anche per la sensibilità manifestata nell'accogliere le sollecitazioni provenienti dal gruppo del Popolo delle Libertà.

  Gian Piero SCANU (PD) si associa, a nome del suo gruppo, ai ringraziamenti fatti dall'onorevole Cicu per lo scrupoloso lavoro svolto dalla relatrice, evidenziando in particolare la capacità messa in campo nel tracciare una prospettiva che si identifica con quella voluta dal legislatore nell'approvazione della legge di riforma dello strumento militare.
  Concorda sul fatto che il Documento programmatico pluriennale rappresenti l'inizio di una nuova stagione di collaborazione interistituzionale tra Governo e Parlamento, fondata sul dialogo, sulla trasparenza e sulla responsabilità, rimarcando come attraverso tale Documento sia finalmente stata ridata alla politica la piena titolarità di una materia che da più di trent'anni è stata appannaggio di altri centri decisionali. Ciò è stato possibile anche alla grande disponibilità dimostrata dal Governo.
  Esprime, infine, soddisfazione per il fatto che la relatrice abbia nel suo intervento affrontato con il massimo rigore un tema già in altre occasioni affrontato dalle Commissioni difesa della Camera e del Senato. Si riferisce al delicato tema del passaggio di esponenti dei vertici militari a posizioni apicali all'interno dei consigli di amministrazione di industrie operanti nel settore della difesa e alla necessità di affrontarlo al fine di restituire autorevolezza al mondo militare. Sottolinea, infine, come nell'intervento conclusivo della relatrice siano presenti spunti di lavoro per l'intera legislatura.

  Emanuela CORDA (M5S) ringrazia l'onorevole Villecco Calipari per aver recepito nel suo intervento le indicazioni provenienti dal Movimento Cinque Stelle, soprattutto con riferimento alla necessità di dare nella parte introduttiva del Documento maggiore spazio agli spunti politici e sulla opportunità di avviare un ampio dibattito pubblico sui temi della difesa con il coinvolgimento della maggioranza e dell'opposizione.
  Ritiene questo un segnale positivo e auspica che possa costituire l'inizio di un metodo per sviluppare i lavori delle Commissioni in maniera quanto più possibile condivisa e tale da conferire a questo organo parlamentare la centralità che merita.

  Donatella DURANTI (SEL), associandosi alle parole di ringraziamento alla relatrice già espresse dai colleghi, sottolinea come l'esame del Documento programmatico pluriennale costituisca una novità, ribadendo l'importanza di aprire al più presto nel Paese un dibattito in merito alla realizzazione di un nuovo Libro bianco della difesa.
  Tuttavia, osserva che il quadro strategico, cui il Documento in esame e lo stesso intervento conclusivo della relatrice fanno riferimento, risulta caratterizzato da una perdurante instabilità e che, all'interno di tale contesto, occorrerebbe invece disporre di uno strumento militare differente da quello attuale, posizione che il gruppo di SEL ha sempre sostenuto con convinzione.
  Rileva che molta parte dell'intervento della collega Villecco Calipari appaiono convincenti, come nel caso del richiamo all'urgenza di incrementare le risorse destinate all'esercizio, che attengono al mantenimento delle infrastrutture e degli standard di sicurezza del personale. In sostanza, sottolinea che la posizione del suo gruppo è contraria alle spese per gli F35 in quanto gli stessi stanziamenti potrebbero essere più efficientemente impiegati per meglio equipaggiare i nostri militari ed innalzare gli standard di sicurezza. Richiama il tema urgente relativo al personale civile della Difesa che soffre del blocco del turnover e segnala la necessità che il personale in esubero possa essere messo in mobilità e destinato ad altre amministrazioni. Infine, con riguardo agli schemi attuativi della legge di delega per la revisione dello strumento militare, segnala al rappresentante del Governo che – pur non essendo questi ancora stati presentati – sono già state poste in essere iniziative di consultazione tra i vertici della Marina e le rappresentanze sindacali del personale civile malgrado le Commissioni parlamentari non abbiano ancora avviato l'esame.
  In conclusione, considera un passo avanti nella direzione della trasparenza l'aver evidenziato sia la questione relativa ai valori aggiornati del PIL che il tema delle spese per gli investimenti che risultano superiori al livello del 25 per cento, come pure l'importanza di svolgere un approfondimento sulle missioni internazionali. In conclusione, a fronte di un Documento non soddisfacente rispetto alle aspettative, rinnova il ringraziamento alla relatrice per avere accolto alcune delle questioni sollevate dal suo gruppo nel corso di questo iter.

  Domenico ROSSI (SCpI) ringrazia l'onorevole Villecco Calipari per aver svolto un lavoro a trecentosessanta gradi che offre una prospettiva entro cui collocare i lavori futuri della Commissione a partire dai provvedimenti attuativi della riforma Di Paola.
  Ringrazia, inoltre, per la disponibilità manifestata nell'accogliere le osservazioni del proprio gruppo relative al piano degli alloggi e alla necessità di destinare in futuro, nell'ambito del bilancio della Difesa, maggiori quantità di risorse alle spese per l'esercizio, per realizzare un modello di difesa che graviti intorno alla persona umana, ai suoi bisogni e alla necessità di garantirle decoro e dignità a fronte del grande sacrificio che le si richiede.

  Marco MARCOLIN (LNA), nell'associarsi ai ringraziamenti per l'accurato lavoro svolto dalla relatrice, che ha valorizzato il ruolo della Commissione, pone all'attenzione dei colleghi il nuovo atteggiarsi dei rapporti tra Governo e Parlamento e il tema della definizione di un nuovo modello di difesa. Nel ricordare il sostegno del suo gruppo al programma sugli F35 già in corso di realizzazione, osserva che puntare all'eccellenza e alla specializzazione corrisponde ad efficienza e, pertanto, valuta favorevolmente un incremento per le spese relative agli investimenti, soprattutto se indirizzate verso la ricerca che, a sua volta, potrebbe stimolare anche analoghe spese di altri dicasteri e ricadute positive in ambito civile.

  Michele PIRAS (SEL), ricollegandosi all'intervento della collega Duranti sui decreti attuativi della riforma Di Paola, manifesta preoccupazione per il fatto che tali schemi siano stati trasmessi per il parere al COCER agli inizi del mese di luglio e che il Consiglio dei ministri si appresti a licenziarli malgrado, nel frattempo, gli stessi schemi abbiano subito diverse modifiche senza che il COCER abbia avuto sufficiente tempo per valutarle. Prospetta possibili iniziative nei confronti del TAR e auspica, quindi, un impegno preciso per scongiurare traumi nel rapporto tra Governo, Parlamento e rappresentanze dei lavoratori.

  Massimo ARTINI (M5S) ritiene, come anche l'onorevole Rossi e l'onorevole Duranti, che il lavoro svolto dalla relatrice costituisca un importante punto di partenza per sviluppare i successivi lavori della Commissione.
  Relativamente all'ultimo periodo dell'intervento consegnato, tuttavia, chiede alla relatrice di precisare a cosa debba riferirsi quella valutazione che va svolta nella considerazione delle diverse priorità perseguite dall'Amministrazione dello sviluppo economico rispetto all'Amministrazione della difesa.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), relatore, precisa che mentre l'Amministrazione del MISE è portata a privilegiare investimenti che promuovono l'innovazione industriale, l'Amministrazione della difesa è più attenta alle esigenze strutturali della difesa stessa e per questa ragione la valutazione sulla destinazione dei risparmi di spesa che potranno derivare dalle misure di razionalizzazione devono tenere conto di queste due diverse priorità. Accoglie quindi la segnalazione del collega Marcolin sull'importanza di valorizzare programmi dual use dal cui investimento possano derivare ricadute positive in ambito civile.

  Il sottosegretario Roberta PINOTTI ritiene che il dibattito svolto dalla Commissione possa costituire un'utile base di riferimento per l'elaborazione del prossimo Documento programmatico pluriennale che in futuro potrà essere reso ancora più leggibile proprio grazie ai suggerimenti che sono emersi.
  In relazione alle spese per pensioni provvisorie del personale in ausiliaria e all'incremento di 74,6 milioni di euro rispetto alla dotazione del 2012, evidenzia che tale incremento emerge contabilmente dal confronto fra gli stanziamenti iniziali autorizzati dalle leggi di bilancio per il 2012 e per il 2013. In realtà il dato non può far emergere che nell'anno 2012 le previsioni di spesa predisposte dal dicastero ammontavano a 363 milioni di euro, dei quali, 345,1 milioni di euro sono stati ricompresi nel disegno di legge di bilancio e che, con riguardo all'effettivo andamento della spesa, nel corso del 2012, nella legge di assestamento, sono state approvate integrazioni per complessivi 73,5 milioni di euro che portano il totale delle disponibilità a 418,6 milioni di euro. I dati così rideterminati evidenziano un incremento rispetto al 2012 di circa 22,5 milioni di euro, ben inferiore al dato contabile derivante dalla metodologia utilizzata per la redazione del Documento programmatico pluriennale e riconducibile al numero di persone che accedono effettivamente a tale posizione pensionistica, in costante incremento negli ultimi anni ed, in particolare, dal 2011.
  Per quanto riguarda la questione alloggiativa, la Difesa sosterrà, come anche riportato nel citato Documento, le politiche che consentano di ampliare la disponibilità di alloggi mediante la promozione di programmi esecutivi, anche innovativi, volti alla loro costruzione o acquisto di alloggi, nonché all'individuazione di nuove aree da destinare all'edilizia cooperativa. Inoltre, già nell'ambito degli schemi di decreto legislativo in corso di predisposizione per l'esercizio della delega di cui alla legge 244 del 2012 si sta provvedendo ad introdurre disposizioni volte a dare nuovo e maggiore impulso alla possibilità di accesso a mutui agevolati al personale per l'acquisto della prima casa, mediante l'utilizzo delle risorse del cosiddetto «Fondo casa».
  Con riferimento, infine, alla questione inerente ad una più dettagliata descrizione delle tipologie contrattuali relative ai sistemi d'arma, evidenzia che la norma in vigore richiede che vengano riportate le condizioni contrattuali con particolare riguardo alle eventuali clausole penali. In tal senso con l'allegato C, appendice 1, del Documento, la Difesa ha inteso dare una prima risposta riportando le diverse casistiche rilevabili dall'attività amministrativa svolta in precedenza, sia per quanto concerne i contratti nazionali che per i programmi svolti in cooperazione o tramite agenzie internazionali riconducendo a tali tipologie i principali programmi. È evidente che un approfondimento sistematico dei singoli contratti o programmi è reso difficile dalla molte degli atti e della estrema complessità di tale materia che comportano di fatto l'emersione di specifiche peculiarità quasi in ogni singolo atto adottato dall'amministrazione. Tuttavia, conferma la disponibilità ad individuare inizialmente anche a titolo sperimentale un percorso che, nei futuri Documenti, porti ad un progressivo approfondimento riferito ai più rilevanti programmi sotto il profilo economico-finanziario o di particolare rilevanza strategica.
  Sottolinea che lo sforzo per una maggiore trasparenza è nel pieno interesse della Difesa, al fine di migliorare il rapporto con l'opinione pubblica. Quanto agli schemi di decreti legislativi attuativi della legge Di Paola, sottolinea che si tratta di un percorso in continua evoluzione e che la trasmissione anticipata dei testi provvisori ai COCER serviva a consentire la formazione di un consenso a monte e l'individuazione tempestiva di possibili problematiche. Sorprende che un gesto di dialogo e di collaborazione possa essere equivocato al punto da prefigurare ricorsi amministrativi. Sottolinea la particolare complessità del procedimento finalizzato alla attuazione della delega e la necessità di collaborare affinché tale percorso non fallisca. Concorda con la segnalazione operata al tema del dual use, segnalando a tal riguardo una collaborazione tra Marina e CNR da cui potrà derivare un risparmio e un beneficio in termini di innovazione. Rinnova infine i ringraziamenti alla relatrice per l'encomiabile lavoro.

  Elio VITO, presidente, concorda con quanti hanno sottolineato che l'esame del Documento in titolo ha avviato una nuova stagione nella collaborazione tra Governo e Parlamento.

  Massimo ARTINI (M5S), intervenendo sui lavori della Commissione, auspica che il rappresentante del Governo possa presenziare alla prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, in vista della trattazione del possibile percorso di esame degli schemi attuativi della legge n. 244 del 2012.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.50.

IV Commissione - mercoledì 31 luglio 2013

ALLEGATO

Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015

INTERVENTO CONCLUSIVO DEL RELATORE, ON. VILLECCO CALIPARI

  L'esame parlamentare del Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015, trasmesso dal Governo al Parlamento in adempimento al dettato dell'articolo 536, comma 1, del codice dell'ordinamento militare, come modificato dalla legge 31 dicembre 2012, n. 244, inaugura un nuovo modello nel rapporto tra Governo e Parlamento in materia di difesa.
  La novità è da porre in relazione con l'entrata in vigore della riforma Di Paola, che ha coronato una stagione di impegno parlamentare, sia sul versante legislativo che sul quello conoscitivo, fortemente incentrato sul rafforzamento del ruolo di controllo esercitato dal Parlamento in materia di difesa. Il valore istituzionale di questo passaggio è stato, peraltro, riconosciuto dallo stesso Ministro della difesa, Mario Mauro, in occasione dell'audizione sulle linee programmatiche del suo Dicastero svolta davanti alle Commissioni congiunte di Camera e Senato.
  Il Documento – chiamato a fornire una lettura di sintesi e al contempo una visione strategica e di prospettiva nel contemperamento delle diverse esigenze in campo: la razionalizzazione della spesa militare; la certezza negli investimenti e nell'uso delle risorse pubbliche; un'adeguata risposta agli scenari geostrategici – rappresenta, dunque, il primo cruciale tassello del percorso di riforma dello strumento militare.
  I contenuti del Documento appaiono coerentemente inquadrati in una visione di politica estera che registra la perdurante instabilità che continua a caratterizzare il quadro internazionale geostrategico, e in particolare il quadrante mediterraneo e mediorientale, e che chiama in causa l'impegno dell'ONU, della NATO e dell'Unione europea nel rafforzamento dei processi di democratizzazione e stabilizzazione, secondo una linea che assicuri il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali a tutela della pace e della sicurezza internazionale.
  L'impianto iniziale del Documento contribuisce a fare emergere, anche se in modo sfumato e non esplicito, un nuovo modello di difesa e in questo senso sollecita per il futuro approfondimenti e integrazioni, ad esempio in materia di partecipazione alle missioni internazionali, al fine di arricchire la componente strategico-programmatica e ancorare il più possibile gli impegni operativi ad una visione consapevole sui successi conseguiti e sulle eventuali criticità.
  Il Documento potrebbe in questo senso validamente contribuire alla promozione di un dibattito pubblico più approfondito e consapevole in materia di difesa, come auspicato dal Ministro Mauro e condiviso da tutte le forze politiche, ed in questo senso può costituire un importante premessa alla stesura di un Libro bianco della difesa.
  Coerentemente alle premesse di tipo politico del Documento, si confermano quali priorità politiche e obiettivi strategici della Difesa per il prossimo triennio l'ammodernamento dello strumento militare, la razionalizzazione del suo modello organizzativo, da perseguire alla luce della corrente situazione finanziaria, con
l'obiettivo di garantire condizioni di interoperabilità con gli alleati. In quest'ottica appare prioritario compiere sostanziali passi avanti nel progetto di difesa europea e in questo senso è auspicabile che muova la posizione del Governo italiano al Consiglio europeo di dicembre 2013.
  Nel contesto delle priorità politiche e degli obiettivi strategici assume sicura rilevanza la conferma di un'architettura istituzionale che, nel pieno primato dell'autorità politica posta alla guida del Dicastero, garantisca autonomia funzionale, alle dirette dipendenze del Ministro, alle due figure di vertice, rispettivamente responsabili dell'area operativa e di quella amministrativa.
  In tale ambito, rimane tuttora aperta la questione sull'opportunità di introdurre, sia sul piano delle prassi amministrative che su quello normativo, limitazioni nelle nomine in società controllate dallo Stato operanti nel settore degli armamenti militari, di soggetti che abbiano ricoperto incarichi di vertice nelle Forze armate.
  Sul versante dell'ammodernamento, pur comprendendo che il Documento subisce i limiti dell'essere redatto con riferimento ad un periodo circoscritto a fronte della evoluzione continua che caratterizza la pianificazione degli investimenti, il Documento presenta margini di miglioramento sul piano dell'indicazione delle condizioni contrattuali delle diverse tipologie di programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, con particolare riferimento alle eventuali clausole penali in caso di recesso, conformemente al dettato del già richiamato articolo 536. Al riguardo è emersa l'esigenza di potere acquisire le risultanze dell'approfondita analisi, già condotta dal Governo e di cui il Documento dà conto, in vista di una pianificazione degli investimenti mirata non alla singola piattaforma ma alla capacità operativa da perseguire in un'ottica interforze e nell'obiettivo di prevenire aggravi di oneri per l'Amministrazione Pubblica. Indubbiamente un apporto significativo potrà derivare anche dai lavori dell'indagine conoscitiva, in corso di svolgimento, sui sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013, con riferimento ai programmi d'arma più rilevanti sul piano finanziario ma anche su quello dell'innovazione e dell'impatto sull'industria nazionale, tuttavia è opportuno che le future edizioni del Documento programmatico pluriennale si conformino pienamente al vigente dettato normativo.
  Sul piano degli impegni finanziari, – pur cogliendo la necessaria storicità dei documenti in materia di bilancio e la necessità di darne una lettura il più possibile integrata rispetto ad altri rilevanti provvedimenti di tipo contabile – la valutazione del Documento è da svolgere nella piena contezza del reale quadro macroeconomico nazionale, a partire dalla diminuzione registrata dal valore del PIL nel corso del 2013, da ciò derivando una profonda riconsiderazione dei dati riportati nel Documento. Di tale elemento si dovrà tenere conto in sede di esame degli schemi di decreti legislativi attuativi della legge delega sulla revisione dello strumento militare.
  Nel perseguimento del riequilibrio generale del bilancio della «Funzione difesa» – da ripartire secondo lo standard europeo in 50 per cento per il settore del personale, 25 per cento per l'esercizio e 25 per cento per l'investimento – occorre considerare che gli interventi riduttivi sul personale militare devono essere realizzati nella considerazione del loro impatto sul benessere dello stesso personale e delle relative famiglie e dunque contemplando impegni adeguati sul piano di una non più rinviabile piena realizzazione del «piano alloggi», perseguendo nell'ambito degli schemi di decreti legislativi in attuazione della legge n. 244 del 2012 una significativa correzione delle norme regolamentari attraverso le quali razionalizzare e semplificare tutte le fasi del piano stesso. Conforta l'ipotesi di una «norma di impulso», prospettata dal Governo e inserita nei provvedimenti attuativi della «riforma Di Paola», che potrebbe assicurare agevolazioni finanziarie
per l'acquisto della prima casa, come pure gli avvenuti versamenti per l'anno 2012-2013 per un importo di 28 milioni di euro
  Allo stesso modo occorre completare il quadro del sistema pensionistico con particolare riferimento all'introduzione di strumenti di previdenza complementare. Con riferimento al personale civile, occorre predisporre modelli e strumenti operativi tesi alla valorizzazione delle professionalità e della performance. L'obiettivo di costruire percorsi di collocamento preferenziale nel mondo del lavoro ai volontari congedati senza demerito che hanno completato la ferma deve trovare corrispondenza in un percorso condiviso dai diversi rami della Pubblica Amministrazione coinvolti. In questo senso appare meritevole lo sforzo ad oggi già profuso anche dal Ministero della difesa per l'adozione di misure e l'individuazione di percorsi per sostenere l'inserimento di questi giovani nel mondo del lavoro, per i quali dovrà comunque essere prevista un'adeguata valutazione dei risultati.
  Quanto alle spese per l'esercizio, la perdurante condizione di ipofinanziamento appare incompatibile con il mantenimento di standard qualitativi e con la tutela della stessa sicurezza del personale. I risparmi di spesa che potranno derivare dalla razionalizzazione dagli altri settori dovranno necessariamente, dunque, privilegiare questa area. Tale valutazione va perseguita guardando, con riferimento alla spesa per investimento, agli stanziamenti complessivi, comprensivi delle risorse finanziarie a bilancio ordinario del Ministero per lo sviluppo economico, utilizzate per il finanziamento di specifici programmi della Difesa e che già oggi consente di superare la quota-obiettivo del 25 per cento, come documentato da fonti scientifiche autorevoli. La valutazione va svolta nella considerazione delle diverse priorità perseguite dall'Amministrazione dello sviluppo economico rispetto all'Amministrazione della difesa, la prima portata a privilegiare investimenti che promuovano l'innovazione industriale, la seconda più attenta alle esigenze strutturali della Difesa.