Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||||||
Titolo: | Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna in materia di politica estera, difesa e sicurezza. Maggio 2015 | ||||||
Serie: | Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza Numero: 17 | ||||||
Data: | 04/06/2015 | ||||||
Descrittori: |
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Organi della Camera: |
III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa |
L’attività parlamentare in Francia,
Germania, Regno Unito e Spagna
in materia di politica estera, difesa
e sicurezza
n. 17 31
maggio 2015 |
Regno
Unito
Il 27 maggio la Regina ha
pronunciato davanti alle Camere riunite
il discorso sul programma del suo nuovo Governo.
Dopo avere illustrato il
programma del Governo sulle questioni interne, la Regina si è soffermata sui progetti internazionali del nuovo
Esecutivo. In primo luogo ha annunciato che il Governo rinegozierà le relazioni del Regno Unito con l’Unione europea,
e perseguirà l’obbiettivo di una riforma dell’Unione a beneficio di tutti gli stati
membri. Nel contempo sarà varata al più presto la legislazione per consentire, prima della fine del 2017, il referendum
sulla permanenza del Regno Unito quale
membro dell’Unione europea.
La Regina ha quindi
dichiarato che il Governo continuerà a
svolgere un ruolo di guida nel contesto internazionale, rafforzando la sua
presenza e il suo impegno per la sicurezza, e per le sfide economiche e
umanitarie. L’Esecutivo rimarrà in prima
linea nell’alleanza NATO e negli sforzi internazionali per indebolire e
infine sconfiggere il terrorismo nel
Medioriente. Il Regno Unito continuerà a cercare un riassetto politico in Siria, e offrirà ulteriore sostegno al
programma del Governo dell’Iraq in
favore di una riforma politica e
della riconciliazione nazionale.
Continuerà, inoltre, a premere sulla
Russia, affinché rispetti l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina, e insisterà
altresì per la piena applicazione degli accordi di Minsk.
In conclusione, la Sovrana
ha assicurato che il Governo si
adopererà per ridurre le minacce provenienti dalle armi nucleari, dagli
attacchi cibernetici e dal terrorismo.
Lo stesso 27 maggio si
svolto alla Camera dei Comuni un dibattito sulle dichiarazioni della
Regina, alla presenza del
Primo Ministro, David Cameron.
Rispondendo ai numerosi
interventi svolti dai rappresentanti dei diversi gruppi politici, Cameron si è
dichiarato del tutto contrario al
progetto di redistribuzione dei migranti tra i Paesi dell’Unione europea,
in quanto si tradurrebbe in una rinnovata attrazione per le bande criminali. A fronte
di questo problema è necessario agire su
due fronti: cercare di stabilire in
Libia un governo autorevole e competente, e nel contempo spezzare il legame tra il salire su una
barca e acquisire il diritto di stabilirsi in Europa. L’approccio del Regno Unito sarà di far ritornare in Africa le persone
che si imbarcano verso l’Europa. Contemporaneamente, insieme ai partner europei, si useranno strumenti
finanziari per stabilizzare e migliorare
le condizioni dei Paesi dai quali provengono i migranti: pochissimi tra di
loro arrivano dalla Libia, nella gran parte sono Eritrei, Somali e Nigeriani.
Occorre quindi stabilizzare quei Paesi, per rimuovere le cause della
migrazione, e nel contempo combattere le bande criminali che sono le uniche a
guadagnare da questo infernale traffico umano.
Cameron si è anche
intrattenuto sulla questione del referendum sulla permanenza del Regno Unito quale membro dell’Unione europea,
promettendo che introdurrà nei tempi
più stretti la legislazione
necessaria per lo svolgimento della
consultazione popolare. Ha poi dichiarato che secondo il Governo, insieme
al referendum, la giusta risposta è
quella di riformare l’Unione europea e rinegoziare le regole di appartenenza.
Il giorno seguente, 28 maggio, presso la Camera dei Lords, è proseguito il dibattito sul discorso della Regina, introdotto
dal Sottosegretario alla difesa per i
rapporti con i Lords, Earl Howe.
Il Sottosegretario ha illustrato
l’impegno primario del Governo britannico a lavorare sulla revisione delle strategie di difesa e sicurezza, in linea con la
comprensibile spendig review in
corso: l’obbiettivo è di stanziare 160
milioni di sterline per la macchina della difesa, in modo da consentire al Regno Unito di avere sempre
un ruolo primario ovunque, dislocando mezzi e personale tra i più
qualificati e professionali al mondo. In uno scenario sempre più incerto e
pericoloso Il Regno Unito non mancherà, tra l’altro, di mantenere attivo l’arsenale nucleare dislocato in mare – presente
da quarantacinque anni – composto da una flotta di almeno quattro sottomarini
deterrenti.
Il Sottosegretario,
richiamandosi al programma elettorale del Governo, ha dichiarato inoltre che le forze armate che conducano
operazioni militari all’estero,
forti del consenso del Paese ampiamente e del Parlamento, saranno messe in condizione di poter lavorare con serenità e nel
rispetto dei diritti umani, senza essere assalite da rivendicazioni strumentali,
che rischiano di minare le capacità operative da mettere in campo.
Inoltre il Governo lavorerà
perché ci siano le condizioni migliori affinché il Regno Unito mantenga il
ruolo guida acquisito di nazione che “modella” il mondo, anche combattendo la povertà nei paesi d’origine
in modo da sradicare le cause scatenanti di traffici di droga, flussi migratori
e terrorismo. Così si sta operando in Afghanistan
- dove i Britannici supportano la scolarizzazione delle ragazze, il servizio
sanitario e la creazione di posti di lavoro - e in Sierra Leone, con un massiccio impegno nella lotta al virus Ebola.
Mantenere l’impegno di spesa consentirà di proseguire a promuovere stabilità e crescita economica per i prossimi anni: ciò
consentirà di salvare la vita di 1,4 milioni di bambini, immunizzare 76 milioni
di persone contro malattie mortali, migliorare
la nutrizione per milioni di individui nei paesi più poveri, favorire
l'accesso a un'istruzione adeguata e incrementare gli sforzi per affrontare la
violenza contro l’universo femminile nei paesi in via di sviluppo.
Infine sul capitolo Europa il Sottosegretario, analogamente
a quanto dichiarato dal Premier Cameron
alla Camera dei Comuni, ha annunciato una svolta
decentralizzante per l’Unione europea, riconsegnando più potere ai Parlamenti
nazionali, e rinegoziando il concetto di una Europa sempre-più-vicina:
l’attuale concezione di Unione europea affascina alcuni Paesi membri, ha
concluso, ma non di certo il Regno Unito.
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