Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna in materia di politica estera, difesa e sicurezza. Aprile 2015
Serie: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza    Numero: 16
Data: 11/05/2015
Descrittori:
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE   DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI   ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI MILITARI
POLITICA ESTERA   RELAZIONI INTERNAZIONALI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

Master Documentazione Commissioni
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


RASSEGNA PARLAMENTARE COMPARATA
 DI POLITICA INTERNAZIONALE E SICUREZZA

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna

in materia di politica estera, difesa e sicurezza

 

 

n. 16                                                                                                                    30 aprile 2015

 

 

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Nel mese di marzo la Biblioteca della Camera dei Comuni ha pubblicato un fascicolo di politica internazionale sul tema ISIS e conflitti settari in Medio oriente.

Dopo un’ampia introduzione sullo scenario mediorientale, e più specificamente sul sedicente Stato islamico, si approfondiscono i temi dei foreign fighters, della reazione internazionale al fenomeno ISIS e delle sanzioni irrogate ai finanziatori del movimento terroristico: ampio riscontro è dato alla discussione parlamentare della mozione del Governo sulla partecipazione alla campagna di bombardamenti in Iraq, tuttora in corso.

Dopo un’ampia panoramica sulle forze spiegate in campo dalla coalizione internazionale per contrastare le compagini dell’ISIS, si fa il punto sul peso dell’intervento britannico a seguito dell’approvazione, con 524 voti a favore contro i 43 a sfavore, della mozione del 26 settembre 2014 sulla volontà del Governo di intervenire a fianco della coalizione contro l’ISIS in Iraq, ma non in Siria. Segue una cronistoria dei diversi interventi del Regno Unito sin dall’inizio delle ostilità, accompagnata da considerazioni sulle implicazioni a livello internazionale dell’intervento militare britannico, condotto in assenza di una formale risoluzione delle Nazioni Unite.

 

Sempre in tema di affari esteri, la Biblioteca della Camera dei Comuni ha inoltre pubblicato un documento di informazione sull’Assistenza militare britannica all’Ucraina fornita negli ultimi sei anni, frutto di una intensa collaborazione tra i due Paesi che risale a prima dell’inizio del conflitto in corso.

Dal principio della crisi attuale in Ucraina orientale, l'assistenza è stata intensificata attraverso la fornitura di materiale “non letale” per l’esercito ucraino e il dispiegamento di una squadra di addestratori militari: questo personale non è impiegato in Ucraina orientale, ed è stato dislocato in risposta a una espressa richiesta da parte del Governo ucraino.

Da aprile 2009 il Ministero della difesa ha speso circa 4 milioni di sterline per sostenere il Paese attraverso forniture finalizzate al miglioramento delle capacità di comando, controllo e comunicazione in ambito militare. Recentemente, il Governo ha annunciato l’invio di una ulteriore fornitura di materiale richiesta dall’Ucraina, riconfermando la scelta del Regno Unito di escludere eventuali forniture belliche: il Governo ha disposto, tuttavia, l’invio di circa 75 unità che, da marzo, affiancano le forze armate ucraine in qualità di preparatori o figure apicali di coordinamento militare e logistico.

 

 

 

 

 

 

Spagna bandera[1] 

Il 16 aprile il Presidente del Governo, Mariano Rajoy Brey, ha reso al Congresso dei deputati comunicazioni sul Consiglio europeo del 19 e 20 marzo 2015.

Nell’introduzione e nella replica seguita ai numerosi interventi nel corso del dibattito, Rajoy si è intrattenuto anche sul tema delle relazioni esterne dell’UE, che è stato oggetto delle discussioni e conclusioni del Consiglio europeo, dedicato per la gran parte alle questioni economiche. Il Presidente ha esordito affermando che gli Stati dell’Ue rimangono determinati e uniti di fronte a chi cerca di attentare alla democrazia e alle libertà dell’Europa: una solida cooperazione europea è fondamentale per debellare il terrorismo internazionale, in particolare quello jihadista.

Nelle sue conclusioni sulle relazioni esterne, il Consiglio si sofferma su quattro temi: la politica europea di Vicinato; il vertice dell’Associazione orientale; la crisi in Ucraina e le relazioni con la Russia; la situazione in Libia.

Rajoy ha in particolare sottolineato l’importanza che nella politica di Vicinato riveste la dimensione mediterranea: la Spagna continua a insistere sulla necessità di prestare maggiore attenzione politica ai vicini mediterranei dell’UE. Per tale ragione la Spagna ha preteso e ottenuto che nelle conclusioni del Consiglio europeo si facesse riferimento alla necessità che la revisione in corso della politica europea di Vicinato garantisca l’impegno costante e profondo della Ue verso i suoi vicini meridionali.

In relazione al Vertice dell’Associazione orientale, che si svolgerà a Riga il 21 e 22 maggio, l’attenzione si è incentrata soprattutto sulla necessità di sviluppare la cooperazione con Ucraina, Moldavia, Bielorussia, Georgia, Azerbaijan e Armenia, seguendo il principio di differenziazione.

Per quanto riguarda la situazione in Ucraina e le relazioni con la Russia, il Consiglio europeo ha insistito – con il pieno appoggio della Spagna – che in questo momento è di prioritaria importanza che le parti si attengano agli Accordi di Minsk. A tal fine, il Consiglio europeo ha manifestato la disponibilità a monitorare il processo di pace, in particolare sostenendo l’attività dell’OSCE. Nel paragrafo relativo alle sanzioni contro la Russia, le conclusioni del Consiglio ribadiscono che esse rimangono vincolate al grado e al ritmo con cui si dà attuazione agli accordi sottoscritti a Minsk. La Spagna ritiene essenziale che su tale questione l’Europa proceda con la massima unità.

Quanto alla Libia, il Consiglio europeo ritiene che sia fondamentale arrivare a un “cessate il fuoco” immediato e incondizionato e che le diverse parti realizzino un accordo per la formazione di un governo di unità nazionale. Il Consiglio europeo rinnova il suo appoggio alle Nazioni Unite, e apprezza il lavoro del rappresentante speciale del Segretario generale dell’ONU, Bernardino León; nel contempo sottolinea la connessione tra la crisi in Libia e l’immigrazione, e l’immane tragedia che rappresenta la perdita di vite umane in mare. Per questo motivo, il Consiglio chiede che s’intensifichi l’applicazione dei mezzi per gestire meglio i flussi migratori, e accoglie favorevolmente l’iniziativa della Commissione europea di presentare entro maggio un programma europeo sull’immigrazione.

 

 

 

 

 

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