Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento difesa
Titolo: Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2016, concernente acquisizione di veicoli "Blindo Centauro 2" - (art. 536, co. 3, lett. b), del codice dell'ordinamento militare, di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66)
Riferimenti:
SCH.DEC 339/XVII     
Serie: Atti del Governo    Numero: 337
Data: 10/10/2016
Descrittori:
ARMAMENTI E APPARECCHIATURE MILITARI   CODICE DELL'ORDINAMENTO MILITARE
DL 2010 0066   EQUIPAGGIAMENTO E MEZZI MILITARI
PROGRAMMI E PIANI     
Organi della Camera: IV-Difesa
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Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2016, concernente acquisizione di veicoli "Blindo Centauro 2"

(art. 536, co. 3, lett. b), del codice dell'ordinamento militare, di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66)

(A.G. n. 339)

 

 

 

 

 

 

 

n. 337

 

 

 

10 ottobre 2016

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Difesa

( 066760-4939– * st_difesa@camera.it

 

 

 

 

 

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File: DI0562.docx


INDICE

Schede di lettura

Quadro normativo                                                                                              3

Contenuto                                                                                                            8

Pubblicistica

§  M. Nones e A. Marrone ‘La trasformazione delle Forze Armate’, in: Quaderni IAI, novembre 2011 (stralcio)                                                                         17

§  Generale di Brigata S. Polimeno ‘La digitalizzazione dell’esercito’, in: Rivista Militare, n. 4/2013                                                                                          74

§  ‘Esercito 2025. Quale futuro?’, in: Rivista Militare, numero Speciale 2015   84

§  Ministero della Difesa – ‘Forza NEC (Network Enabled Capability) Programmi e prospettive future’, in: Rapporto esercito, 2015                                          92

Allegato

Pareri parlamentari sui Programmi d’arma dal 1989 al 2016                             97

 

 


Schede di lettura

 


Quadro normativo

1.  La procedura per l'acquisto dei nuovi sistemi d'arma finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio

L'attività del Parlamento in merito all'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, si svolge essenzialmente attraverso l'esame dei relativi programmi che il Governo presenta alle Camere ai fini dell'espressione del prescritto parere da parte delle Commissioni difesa della Camera e del Senato.

Tale procedura originariamente contemplata dalla legge 4 ottobre 1988, n. 436 (cosiddetta legge Giacchè), è successivamente confluita negli articoli 536 e seguenti del Codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010).

Al riguardo, nel corso dell'esame parlamentare della legge n. 244 del 2012, recante "Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia" la normativa recata dall'articolo 536 del Codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, relativo ai programmi di ammodernamento e rinnovamento della Difesa, è stata profondamente rivisitata anche al fine di recepire alcune importanti conclusioni dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione difesa della Camera nel corso della XVI legislatura nella parte in cui veniva auspicato un ancor più incisivo controllo parlamentare sugli investimenti e una più profonda condivisione delle responsabilità tra Governo e Parlamento per l'adeguamento dei sistemi e delle dotazioni dei militari.

Nello specifico, la nuova formulazione della norma in esame prevede che per i programmi finanziati attraverso gli ordinari stanziamenti di bilancio, lo schema di decreto venga trasmesso alle Camere per l'espressione del parere delle Commissioni competenti.

 

I pareri dovranno essere espressi entro quaranta giorni dalla data di assegnazione ed è previsto che il Governo, qualora non intenda conformarsi alle condizioni formulate dalle Commissioni competenti, ovvero quando le stesse Commissioni esprimano parere contrario, trasmetta nuovamente alle Camere lo schema di decreto corredato delle necessarie controdeduzioni per i pareri definitivi delle Camere da esprimere entro trenta giorni dalla loro assegnazione. In tal caso, qualora entro il termine indicato le Commissioni competenti esprimano sullo schema di decreto parere contrario a maggioranza assoluta dei componenti, motivato con riferimento alla mancata coerenza con il piano di impiego pluriennale della Nota aggiuntiva, il programma non potrà essere adottato. In ogni altro caso, il governo potrà invece procedere all'adozione del decreto. Con riferimento alla pianificazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, la nuova formulazione dell'articolo 536 prevede, inoltre, al comma 1, che annualmente, entro la data del 30 aprile, il Ministro della difesa provveda a trasmettere al Parlamento, nell'ambito della nota aggiuntiva di cui agli articoli 12 e 548, il piano di impiego pluriennale che riassume:

 

1.     il quadro generale delle esigenze operative delle Forze armate, comprensive degli indirizzi strategici e delle linee di sviluppo capacitive;

2.     l'elenco dei programmi d'armamento e di ricerca in corso ed il relativo piano di programmazione finanziaria, indicante le risorse assegnate a ciascuno dei programmi per un periodo non inferiore a tre anni, compresi i programmi di ricerca o di sviluppo finanziati nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico.

3.     Nell'elenco sono altresì indicate le condizioni contrattuali, con particolare riguardo alle eventuali clausole penali.

 

Nell'ambito della medesima documentazione, dovranno essere riportate, sotto forma di bilancio consolidato, tutte le spese relative alla funzione difesa, comprensive delle risorse assegnate da altri Ministero.

2. Il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma.

Il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma, approvato dalla Commissione difesa nel corso della seduta del 7 maggio 2014, riferisce in merito ai numerosi ed autorevoli contributi acquisiti nel corso dell'indagine - provenienti da esponenti istituzionali, del mondo imprenditoriale, degli apparati amministrativi coinvolti a livello nazionale, nonché da istituti di ricerca e da esperti del settore - e al contempo formula alcune considerazioni in merito ai principali argomenti trattati. http://www.camera.it/leg17/1102?id_commissione=04&shadow_organo_parlamentare=&sezione=commissioni&tipoDoc=elencoResoconti&idLegislatura=17&tipoElenco=indaginiConoscitiveCronologico&calendario=false&breve=c04_arma&scheda=true

L'indagine ha affrontato, in particolare, due tematiche tra loro collegate: la prima, riguardante la dimensione europea della difesa e le prospettive di una maggiore integrazione europea in questo settore; la seconda, concernente più specificatamente la pianificazione dello strumento militare nazionale con particolare riferimento alle esigenze di operatività delle singole forze armate e ai programmi di ammodernamento e di rinnovamento dei sistemi d'arma.

 

 

Gli elementi raccolti nel corso dell'indagine conoscitiva convergono, in primo luogo, sulla estrema delicatezza dell'attuale quadro geo-politico e sulla presenza di numerosi fattori che, allo stato, contribuiscono a delineare un quadro della sicurezza quanto mai complicato ed imprevedibile.

È stato fatto presente come numerosi focolai di tensione e crisi interne a singoli Stati sono potenzialmente in grado di destabilizzare intere regioni ed è stato, altresì, evidenziato come l'emergere di nuovi attori quali Cina, India e Brasile, incida sul quadro strategico e quello degli equilibri geopolitici.

A fronte di tale contesto geopolitico, la realizzazione di una maggiore integrazione a livello europeo nel settore dalla difesa rappresenta un obiettivo condiviso dall'ampia platea dei soggetti ascoltati dalla Commissione difesa, i quali, pur individuando talune difficoltà nella realizzazione di questo importante obiettivo, hanno sottolineato i vantaggi che un rafforzamento della politica di sicurezza e difesa comune, nell'ambito della più generale politica estera e di sicurezza comune, può comportare al sistema della difesa in termini operativi, capacitivi ed economici.

Al contempo, il documento pone in evidenza come alcuni importanti fattori di rischio devono essere affrontati con strumenti complessivi, ed in particolare quelli della cooperazione, della diplomazia preventiva, della politica estera e del rispetto dei trattati internazionali.

Per quanto attiene, ad esempio, allo scacchiere del Mediterraneo, è emersa la necessità di una maggiore collaborazione in ambito europeo anche e soprattutto nel settore civile e dell'aiuto umanitario con l'obiettivo di realizzare un'area di pace e di stabilità politica.

Il secondo elemento di riflessione attiene al quadro finanziario dei Paesi europei e alla contrazione dei bilanci della difesa di tutti gli stati membri.

In tale contesto la possibilità di realizzare uno strumento di difesa comune ed integrato è stata considerata come un'ipotesi non solo auspicabile, ma in alcuni casi necessaria, in quanto consentirebbe di evitare inutili sovrapposizioni di capacità, di strumenti militari e di spese.

Da ultimo, nel corso delle audizioni, in diverse occasioni, è stata manifestata l'opportunità di superare l'attuale frammentazione del sistema industriale della difesa europea, in quanto la presenza di una pluralità di mercati nazionali è considerata un ostacolo alla competitività e allo sviluppo di economie di scala .

Con particolare riferimento all'industria della difesa italiana, annoverabile tra le principali a livello europeo e, per alcune specificità, a livello mondiale, le opportunità di un ulteriore sviluppo di questo comparto e del suo bacino occupazionale, dotato di maestranze particolarmente qualificate è in parte legato alla capacità del nostro Paese di affermarsi sulla scena europea come uno degli attori principali del settore, disponibile a mettere a disposizione le proprie specificità industriali e tecnologiche per la realizzazione di programmi comuni, maggiormente efficaci ed economicamente sostenibili, in un'ottica di condivisione delle singole peculiarità dei diversi Paesi.

Il richiamo ad una forte integrazione europea nel settore della difesa è stato ricorrente anche nel corso dell'indagine conoscitiva più direttamente rivolta ad una ricognizione dello stato attuale dei sistemi d'arma nel nostro Paese.

In questo ambito la Commissione ha raccolto una serie di elementi di valutazione che oltre al dato meramente numerico riguardante i principali programmi in corso di esecuzione attengono più genericamente alle singole esigenze operative delle forze armate e alle iniziative che si intendono intraprendere per garantire la piena operatività dello strumento militare in un quadro finanziario caratterizzato, rispetto al passato, da un minor numero di risorse finanziarie a disposizione.

 

I Capi di Stato maggiore di tutte le Forze armate hanno espresso forte preoccupazione per il generale quadro finanziario di riferimento, ma hanno, altresì, valutato positivamente i principi di razionalizzazione dello strumento militare previsti dalla recente legge n. 244 del 2012 che consentiranno di assicurare una più equilibrata ripartizione delle risorse finanziarie nell'ambito delle principali voci del bilancio della difesa.

La prevista riduzione del personale militare e civile della difesa e la conseguente razionalizzazione delle strutture militari consentirà infatti di destinare all'operatività e all'ammodernamento dello strumento militare un maggior numero di risorse con l'obiettivo ultimo di realizzare uno strumento militare numericamente più limitato, ma certamente più efficace, dotato di strumenti operativi efficaci ed integrati con i sistemi operativi dei Paesi alleati in ambito europeo ed internazionale.

  Sono state ribadite a livello istituzionale talune informazioni già contenute nel Documento Previsionale Programmatico del Ministero della Difesa per il triennio 2013-2015 e riguardanti le iniziative di revisione dei programmi attualmente in corso in vista di una pianificazione degli investimenti mirata non alla singola piattaforma ma alla capacità operativa da perseguire in un'ottica interforze e nell'obiettivo di prevenire aggravi di oneri per l'amministrazione Pubblica.

  Inoltre, sono state fornite informazioni su specifici programmi della difesa attualmente in corso di realizzazione, sul possibile sviluppo dual use di taluni sistemi d'arma, sulla necessità di potenziare alcune sistemi di difesa a fronte cyber terrorismo e il cyber warfare.

 

La quantità di informazioni raccolte dalla Commissione provenienti da soggetti autorevoli e qualificati ha consentito di svolgere una serie di riflessioni su profili importanti della complessa materia dei sistemi d'arma.

 

Al contempo, è emersa però la necessità di  approfondire ulteriormente alcune tematiche indicate nel documento conclusivo, anche in considerazione della loro rilevanza e dell'estremo interesse della collettività su questi temi; mantenere costante il confronto istituzionale su alcuni programmi di acquisizione di sistemi d'arma in corso di esecuzione, anche in considerazione dell'ingente numero di risorse pubbliche investite; pervenire quanto prima all'elaborazione di un libro bianco della Difesa che consenta di avviare una riflessione profonda sulle ragioni e i modi di certe scelte[1].

 

È stato, altresì, ribadito che “qualsiasi scelta in materia di difesa non può prescindere dal precetto di cui all'articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra quale strumento di risoluzione dei conflitti ed è stato ricordato l'impegno dell'Europa, della Nato e delle Nazioni unite nel rafforzamento dei processi di democratizzazione e stabilizzazione, secondo una linea che assicuri il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali a tutela della pace e della sicurezza internazionale”.

 

Sul versante parlamentare, un riconoscimento unanimemente positivo è stato espresso nei confronti di quegli strumenti normativi previsti dalla recente riforma sulla revisione dello strumento militare, finalizzati ad assicurare un adeguato controllo parlamentare sul corretto ed efficiente utilizzo delle risorse destinate al finanziamento dei programmi di armamento, in considerazione del carattere di investimento strategico che tali programmi rivestono per la difesa nazionale e per lo sviluppo tecnologico e produttivo del nostro Paese.

 

“Tali strumenti” si legge nel documento conclusivo “contribuiscono a promuovere un dibattito più approfondito e consapevole in materia di difesa in una ottica di sempre maggiore collaborazione interistituzionale tra Governo e Parlamento, fondata sul dialogo, sulla trasparenza e sulla responsabilità”.


 

Contenuto

Il Ministro della difesa, in data 27 settembre 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell'ordinamento militare), la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2016, relativo all'acquisizione di una prima tranche costituita da 11 veicoli pre-serie e 39 veicoli di serie della "Blindo Centauro 2" e del relativo supporto logistico integrato decennale per le unità dell'Esercito Italiano.

 

La richiesta è stata quindi assegnata, in data 29 settembre 2016, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro l'8 novembre 2016.

 

La V Commissione (Bilancio) dovrà invece esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 19 ottobre 2016.

 

Secondo quanto riferito nella scheda illustrativa predisposta dallo Stato Maggiore della Difesa e allegata alla richiesta di parere parlamentare, il programma pluriennale in esame, relativo all'acquisizione dei citati 11 veicoli preserie e 39 veicoli di serie della "Blindo Centauro 2", si inserisce nel più generale programma FORZA NEC (Network Enabled Capability) e persegue lo scopo di dotare l'Esercito Italiano di piattaforme idonee ad operare nell'ambito delle "Brigate Medie" digitalizzate (cfr, infra), nonché caratterizzate dagli stessi standard tecnologici, capacitivi e di supporto logistico del già operativo Veicolo Blindato Medio (VBM) 8x8 "Freccia". Il programma mira, inoltre, a conferire allo Strumento Militare Terrestre la capacità di impiegare le forze terrestri con più elevati livelli di mobilità, sopravvivenza e protezione rispetto alle forze leggere ed anche una maggiore celerità di dispiegamento rispetto alle forze  pesanti.

 

Il programma pluriennale FORZA NEC (Network Enabled Capability) consiste nel dotare le unità operative schierate in campo, dai posti di comando alle varie piattaforme (carri armati, veicoli di trasporto truppe, sistemi di ricognizione, semoventi di artiglieria) fino al singolo soldato, di opportuni sistemi digitali di elaborazione e di comunicazione, pienamente integrati ed interoperabili tra di loro. La concreta realizzazione del progetto Forza Nec implica il rinnovamento e l’ammodernamento della componente terrestre dello strumento militare in quanto prevede nel tempo, sia la sostituzione dei mezzi ed equipaggiamenti in dotazione, sia l’elaborazione della associata digitalizzazione.

In concreto, il programma mira a creare, in tre step capacitivi successivi, forze digitalizzate, strutturate in modo tradizionale ed equipaggiate per operare in operazioni di Stabilizzazione e Ricostruzione ad elevato indice di rischio. Le nuove Forze Medie (digitalizzate) – il cui principale elemento è rappresentato dalla Brigata Media Digitalizzata – sono ipotizzate in maniera tale da essere più leggere e meno invasive delle forze meccanizzate e, per questo, più idonee all’impiego nelle Crisis Response Operations, garantendo nel contempo una migliore protezione del personale.

 

Sulla prima fase del programma “Forza Nec” la Commissione difesa della Camera aveva espresso un parere favorevole nel corso della seduta dell’8 aprile 2009[2]http://leg16.camera.it/824?tipo=A&anno=2009&mese=04&giorno=08&view=&commissione=04#data.20090408.com04.allegati.all00040 .

 

La prima fase del Programma attiene, in particolare, ad una serie di attività sperimentali e di collaudo che dovranno costituire la base per la successiva fase di digitalizzazione, in tempi ristretti, di una Forza media articolata su una Brigata media (blindati 8x8 e 4x4), completa dei necessari supporti logistici, nonché di una Forza da Sbarco, individuata nel Reggimento Lagunari "Serenissima” e nel Reggimento "San Marco" della Marina militare.

 

Il programma Forza Nec è stato poi oggetto di riflessione nel corso dell’indagine conoscitiva sui sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013, condotta dalla Commissione difesa della Camere nella corrente legislatura. Nel documento conclusivo dell’indagine si legge che il progetto Forza Nec “ attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie informatiche, dovrebbe consentire di ridurre in maniera significativa i tempi di comunicazione e di acquisizione delle informazioni che da sempre rappresentano una criticità nella condotta delle operazioni militari” http://www.camera.it/leg17/1102?id_commissione=04&shadow_organo_parlamentare=&sezione=commissioni&tipoDoc=elencoResoconti&idLegislatura=17&tipoElenco=indaginiConoscitiveCronologico&calendario=false&breve=c04_arma&scheda=true .

 

A sua volta il Veicolo Blindato Medio (VBM) Freccia rappresenta la piattaforma principale della nuova Brigata Terrestre NEC ed è il primo veicolo digitalizzato dell’Esercito Italiano.

Il Freccia, che appartiene alla famiglia del Centauro, è un 8x8 in grado di trasportare 11 uomini completamente equipaggiati: un pilota, due operatori in torre e otto fanti nel comparto posteriore. Il Freccia è armato con una torre HITFIST® Plus da 25mm munita, nella versione anti-tank, di lancia missili Spike.

Le protezioni balistiche modulari unitamente a quella antimina conferiscono al veicolo un particolare potenza e protezione contro armi individuali, artiglieria leggera e schegge di granata nonché contro mine anticarro ed ordigni esplosivi improvvisati (IEDs).

​Introdotto in servizio del 2009, Il VBM ha operato nell’ambito dell’Operazione ISAF a partire dal 2010.

In relazione all'acquisizione di 381 veicoli blindati medi 8x8 "Freccia la Commissione difesa della Camera ha da espresso un parere favorevole con condizione ed osservazione nella seduta del 20 gennaio 2014 (programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2014)"[3]. http://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2015&mese=01&giorno=20&view=&commissione=04#data.20150120.com04.allegati.all00030

 

 

 

A sua volta il programma pluriennale in esame rappresenta la prosecuzione  del Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011, relativo all'acquisizione di due veicoli prototipali della "Nuova Blindo Centauro 2" sul quale la Commissione difesa della Camera, nel corso della precedente legislatura, aveva espresso un parere favorevole con talune osservazioni[4].

 

Per quanto concerne le caratteristiche tecniche del mezzo in esame, la scheda illustrativa allegata al presente programma pluriennale riporta in modo analitico le principali specifiche caratteristiche concernenti il supporto logistico, gli aspetti addestrativi, l’interoperabilità e la standardizzazione. In particolare, viene precisato che le piattaforme  dovranno rispondere  a requisiti di interoperabilità con i mezzi in dotazione  e acquisizione in ambito NATO  nonché rispondere  agli standard  di riferimento del progetto.

 

Secondo quanto riferisce la scheda illustrativa, la durata complessiva prevista del programma pluriennale (prima tranche) è di 8 anni, dal 2016 sino al 2023.

 

Il costo complessivo del programma è stimato complessivamente in 530 milioni di euro. Il costo è ripartito nei seguenti esercizi finanziari:

 

E.F.

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

2023

 

 

Totale

Milioni di euro

1,0

10,3

69,0

50,0

80,0

99,7

140,0

80,0

 

 

530,0

      

 

Secondo quanto riferito nella scheda allegata al programma in esame la spesa, relativamente a 160 milioni di euro graverà sui capitoli di investimento del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), nell'ambito delle risorse previste dalla tabella E della legge n.208/2015 (Legge di stabilità 2016) a loro volta finalizzate a finanziare le attività di cui alla legge n.421/1996, di conversione in legge del D.L. 17 giugno 1996, n. 321, recante disposizioni urgenti per le attività produttive.

Per la restante parte della spesa si provvederà a valere sulle risorse  iscritte nella missione “difesa e sicurezza del territorio”  programma “Pianificazione generale  delle forze armate e degli approvvigionamenti militari” dello stato di previsione del Ministero della Difesa che si renderanno disponibili a seguito  a seguito della preventiva rimodulazione / revisione delle altre spese. A tal fine si precisa nella richiamata nota “ in ogni caso  il programma sarà modulato in modo tale da renderlo compatibile  con le risorse complessivamente disponibili , anche mediante  una sua parziale attuazione  e con  una ridefinizione  dei tempi di attuazione”.

 

In via generale si ricorda che la richiamata Tabella E  determina, per le leggi che dispongono spese a carattere pluriennale in conto capitale, le quote destinate a gravare per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, esposte per programma e missione.

 

Nello specifico la tabella E allegata alla legge di stabilità per l’anno 2016  dispone la rimodulazione di due distinte autorizzazioni di spesa relative a contributi pluriennali previsti dall’articolo 5 del decreto legge n. 321 del 1996 finalizzati ad assicurare la partecipazione di imprese nazionali a programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale e la realizzazione di taluni programmi della Difesa da definire attraverso apposite convenzioni interministeriali.

Non risulta modificata una terza autorizzazione di spesa contemplata anch’essa dall’articolo 5 della legge n. 321 del 2015. In particolare, con riferimento alle autorizzazioni previste al punto b): si conferma l’autorizzazione di spesa di 80 milioni per l’anno 2016; si riducono rispettivamente di 25 e 45 milioni le autorizzazioni di spesa relative agli anni 2017 e 2018; si incrementa di 70 milioni di euro l’autorizzazione di spesa relativa all’anno 2019.

L’importo complessivo per il periodo considerato 2016-2019 e ss.ammonta a 520 milioni.

Con riferimento alle autorizzazioni previste al punto c): si riducono rispettivamente di 46 e 20 milioni le autorizzazioni di spesa relative agli anni 2016 e 2017; si conferma l’autorizzazione di spesa di 135 milioni per l’anno 2018; si incrementa di 66 milioni l’autorizzazione di spesa relativa all’anno 2019.

 

L'articolo 5 del citato decreto -legge n. 321 del 1996 contiene disposizioni in merito al finanziamento dello sviluppo tecnologico nel settore aeronautico. In particolare l'articolo 5 richiama (tramite il rinvio all'articolo 3 della citata L. n. 808 del 1985) le finalità di promuovere lo sviluppo tecnologico dell'industria aeronautica, di consolidare ed aumentare i livelli di occupazione e di perseguire il saldo positivo della bilancia dei pagamenti del settore, nonché di consentire una prima attuazione dei più urgenti interventi relativi ai programmi per la Difesa da definire mediante apposite convenzioni fra il Ministero della difesa ed i Ministeri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del tesoro. A tal fine autorizza appositi limiti di impegno di spesa. L'articolo 3 della legge 24 dicembre 1985 n. 808, richiamato dalla disposizione sopra citata dispone altresì che alle imprese nazionali partecipanti a programmi in collaborazione internazionale per la realizzazione di aeromobili, motori, equipaggiamenti e materiali aeronautici possono essere concessi finanziamenti per l'elaborazione di programmi e l'esecuzione di studi, progettazioni, sviluppi, realizzazione di prototipi, prove, investimenti per industrializzazione ed avviamento alla produzione fino alla concorrenza dei relativi costi, inclusi i maggiori costi di produzione sostenuti in relazione all'apprendi mento precedente al raggiungimento delle condizioni produttive di regime.

 

In particolare, 1 milione di euro sarà utilizzato nell'anno 2016, 10,3 milioni di euro nell'anno 2017, 69 milioni di euro nell'anno 2018, 50 milioni di euro nell'anno 2019, 80 milioni di euro nell'anno 2020, 99,7 milioni di euro nell'anno 2021, 140 milioni di euro nell’anno 2022 e 80 milioni di euro nell’anno 2023.

 

In relazione al programma in esame si osserva che la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione della difesa per l'anno 2016, ne fa menzione nell'ambito dei programmi relativi alla componente terrestre, specificando che si tratta della "prosecuzione dello sviluppo e della realizzaziome del veicolo prototipale, propedeutico all'avvio della successiva fase di produzione in serie".

 

A sua volta, in relazione a questi programma il Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2016-2018 (DPP 2016-2018), nella tabella relativa ai programmi di previsto finanziamento  nel triennio 2014-2016 relativi ai mezzi terrestri, specifica che “il programma Blindo Centauro 2 attiene al completamento dello sviluppo e realizzazione del veicolo prototipale con risorse a valere sul bilancio ordinario della Difesa (8,4M€ per il 2016). Per il prosieguo del programma, si legge nel richiamato Documento programmatico, "è pianificato il finanziamento nell'ambito delle risorse sullo stato di previsione del bilancio del Mi.S.E. (1,0 M€ nel 2016, 10,3 M€ nel 2017 e 69M€ nel 2018.). Il programma necessita per dotare l'E.I. di piattaforme idonee ad operare nell'ambito delle "Brigate Medie" digitalizzate e caratterizzate dagli stessi standard tecnologici, capacitivi e di supporto logistico del Veicolo Blindato Medio (VBM) 8x8 "Freccia", per soddisfare le esigenze di supporto tattico, protezione e sicurezza delle unità dell'esercito impiegate in operazioni”.

 

 

Il programma non prevede alcuna cooperazione internazionale.

 

Per quanto concerne i settori industriali interessati dal programma, la scheda illustrativa indica che tali settori sono prevalentemente quelli della meccanica e dell'elettronica. Si precisa anche che per quanto riguarda le Aree geografiche / Località di produzione, la produzione delle torrette della "Blindo Centauro 2" si svolgerà principalmente nella provincia di La Spezia, mentre le attività connesse con la realizzazione degli scafi avranno luogo prevalentemente nelle aree delle province di Bolzano e Vittorio Veneto. Inoltre, in relazione all'indotto interessato dal programma, la relazione  riporta altresì un elenco dettagliato di piccole e medie imprese in parte coinvolte nel programma, facendo nel contempo presente che, tuttavia, la catena dei fornitori/indotto non è ancora compiutamente definita non essendo ancora avviata la produzione di serie e che in ogni caso, è ipotizzabile che i fornitori coinvolti saranno molti partner che già sono operativi per la produzione del Veicolo Blindato Medio "Freccia".


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(omissis)

 

 

 


Allegato

 


Pareri parlamentari sui Programmi d’arma dal 1989 al 2016

 

Di seguito sono indicati i programmi terrestri, navali, aerei ed interforze esaminati dalla commissione Difesa della Camera dei Deputati dal 1989 al 2016.

 

-      Programma A/R marina militare (costruzione unità navale minore ausiliaria per centro addestramento antimine).

-      Programma A/R aeronautica militare (rifornimento in volo F-104).

-      Programma A/R aeronautica militare (sistemi per la goniometria di radioemissioni da ponti radio).

-      Programma A/R aeronautica militare (versione Combi per due B-0707 Tanker).

-      Programma di ricerca e sviluppo di un sistema elettroacustico per il progetto del sommergibile anni '90.

-      Programma A/R aeronautica militare (infrastrutture programma AM-X).

-      Programma contrattuale concernente lo sviluppo di una famiglia di sistemi missilistici antiaerei futuri FSAF.

-      Programma A/R aeronautica militare (integrazione dei sistemi radar tridimensionali a medio raggio MRCS-403).

-      Programma A/R aeronautica militare (acquisizione del Modular stand of weapon).

 

 



[1]     A questo proposito si ricorda che nel corso della seduta del 14 maggio 2015 la Ministra della Difesa Roberta Pinotti ha illustrato alle Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera e del Senato il Libro bianco per la sicurezza e la difesa 2015. Il Documento era stato previamente presentato al Consiglio supremo di difesa. Il Libro bianco 2015, in linea di continuità con gli obiettivi perseguiti dalla legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare, interviene sull'attuale modello di Difesa individuando una serie di misure sulla cui base si intende avviare una articolata opera di riorganizzazione articolata in quattro aree di intervento (modello operativo, governance, politica del personale, politica industriale) http://www.difesa.it/Primo_Piano/Documents/2015/04_Aprile/LB_2015.pdf

 

[2]     La prima fase del programma sottoposta al parere parlamentare  riguardava, in particolare, una serie d attività funzionali alla successiva fase di digitalizzazione di una Forza media articolata su una Brigata media (blindati 8x8 e 4x4), completa dei necessari supporti logistici, nonché di una forza da sbarco, individuata nel Reggimento Lagunari « Serenissima » e nel Reggimento « San Marco » della Marina militare

[3]     La condizione posta dalla Commissione difesa nel richiamato parere era così formulata: «Per gli anni successivi al 2017, alla copertura dell'intero programma si provvederà a valere sulle risorse iscritte nella missione «Difesa e sicurezza del territorio» programma «pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» dello stato di previsione del Ministero della difesa ed eventualmente, qualora ricorrano le condizioni programmatiche ed economico finanziarie, su quelle individuate con successivi provvedimenti normativi». A sua con  l’osservazione la Commissione difesa chiedeva di “valutare l'opportunità di garantire, nei contratti, che le risorse per l'assistenza logistica siano comprensive dell'addestramento del personale e delle prestazioni da fornire anche fuori area, secondo una percentuale di efficienza che tenga conto delle vigenti prescrizioni normative che, per il fuori area, è fissata al 90 per cento”.

[4]     Le osservazioni formulate dalla IV Commissione della Camera erano volte a valutare  la necessità di procedere ad una complessiva rivalutazione del quadro delle spese militari al fine di:
    a) ridimensionare i programmi di acquisto in corso;
    b) attivare un virtuoso investimento in termini di riqualificazione, addestramento e formazione del personale.

La Commissione, invitava, inoltre ad aver “cura di individuare finanziamenti selettivi che tengano conto delle priorità e delle necessità delle Forze armate coerentemente con il ruolo che l'Italia riveste nel contesto europeo”.

SERVIZIO STUDI

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2016, concernente acquisizione di veicoli "Blindo Centauro 2"

(art. 536, co. 3, lett. b), del codice dell'ordinamento militare, di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66)

(A.G. n. 339)

 

 

 

 

 

 

 

n. 337

 

 

 

10 ottobre 2016

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Difesa

( 066760-4939– * st_difesa@camera.it

 

 

 

 

 

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File: DI0562.docx


INDICE

Schede di lettura

Quadro normativo                                                                                              3

Contenuto                                                                                                            8

Pubblicistica

§  M. Nones e A. Marrone ‘La trasformazione delle Forze Armate’, in: Quaderni IAI, novembre 2011 (stralcio)                                                                         17

§  Generale di Brigata S. Polimeno ‘La digitalizzazione dell’esercito’, in: Rivista Militare, n. 4/2013                                                                                          74

§  ‘Esercito 2025. Quale futuro?’, in: Rivista Militare, numero Speciale 2015   84

§  Ministero della Difesa – ‘Forza NEC (Network Enabled Capability) Programmi e prospettive future’, in: Rapporto esercito, 2015                                          92

Allegato

Pareri parlamentari sui Programmi d’arma dal 1989 al 2016                             97

 

 


Schede di lettura

 


Quadro normativo

1.  La procedura per l'acquisto dei nuovi sistemi d'arma finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio

L'attività del Parlamento in merito all'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, si svolge essenzialmente attraverso l'esame dei relativi programmi che il Governo presenta alle Camere ai fini dell'espressione del prescritto parere da parte delle Commissioni difesa della Camera e del Senato.

Tale procedura originariamente contemplata dalla legge 4 ottobre 1988, n. 436 (cosiddetta legge Giacchè), è successivamente confluita negli articoli 536 e seguenti del Codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010).

Al riguardo, nel corso dell'esame parlamentare della legge n. 244 del 2012, recante "Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia" la normativa recata dall'articolo 536 del Codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, relativo ai programmi di ammodernamento e rinnovamento della Difesa, è stata profondamente rivisitata anche al fine di recepire alcune importanti conclusioni dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione difesa della Camera nel corso della XVI legislatura nella parte in cui veniva auspicato un ancor più incisivo controllo parlamentare sugli investimenti e una più profonda condivisione delle responsabilità tra Governo e Parlamento per l'adeguamento dei sistemi e delle dotazioni dei militari.

Nello specifico, la nuova formulazione della norma in esame prevede che per i programmi finanziati attraverso gli ordinari stanziamenti di bilancio, lo schema di decreto venga trasmesso alle Camere per l'espressione del parere delle Commissioni competenti.

 

I pareri dovranno essere espressi entro quaranta giorni dalla data di assegnazione ed è previsto che il Governo, qualora non intenda conformarsi alle condizioni formulate dalle Commissioni competenti, ovvero quando le stesse Commissioni esprimano parere contrario, trasmetta nuovamente alle Camere lo schema di decreto corredato delle necessarie controdeduzioni per i pareri definitivi delle Camere da esprimere entro trenta giorni dalla loro assegnazione. In tal caso, qualora entro il termine indicato le Commissioni competenti esprimano sullo schema di decreto parere contrario a maggioranza assoluta dei componenti, motivato con riferimento alla mancata coerenza con il piano di impiego pluriennale della Nota aggiuntiva, il programma non potrà essere adottato. In ogni altro caso, il governo potrà invece procedere all'adozione del decreto. Con riferimento alla pianificazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, la nuova formulazione dell'articolo 536 prevede, inoltre, al comma 1, che annualmente, entro la data del 30 aprile, il Ministro della difesa provveda a trasmettere al Parlamento, nell'ambito della nota aggiuntiva di cui agli articoli 12 e 548, il piano di impiego pluriennale che riassume:

 

1.     il quadro generale delle esigenze operative delle Forze armate, comprensive degli indirizzi strategici e delle linee di sviluppo capacitive;

2.     l'elenco dei programmi d'armamento e di ricerca in corso ed il relativo piano di programmazione finanziaria, indicante le risorse assegnate a ciascuno dei programmi per un periodo non inferiore a tre anni, compresi i programmi di ricerca o di sviluppo finanziati nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico.

3.     Nell'elenco sono altresì indicate le condizioni contrattuali, con particolare riguardo alle eventuali clausole penali.

 

Nell'ambito della medesima documentazione, dovranno essere riportate, sotto forma di bilancio consolidato, tutte le spese relative alla funzione difesa, comprensive delle risorse assegnate da altri Ministero.

2. Il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma.

Il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma, approvato dalla Commissione difesa nel corso della seduta del 7 maggio 2014, riferisce in merito ai numerosi ed autorevoli contributi acquisiti nel corso dell'indagine - provenienti da esponenti istituzionali, del mondo imprenditoriale, degli apparati amministrativi coinvolti a livello nazionale, nonché da istituti di ricerca e da esperti del settore - e al contempo formula alcune considerazioni in merito ai principali argomenti trattati. http://www.camera.it/leg17/1102?id_commissione=04&shadow_organo_parlamentare=&sezione=commissioni&tipoDoc=elencoResoconti&idLegislatura=17&tipoElenco=indaginiConoscitiveCronologico&calendario=false&breve=c04_arma&scheda=true

L'indagine ha affrontato, in particolare, due tematiche tra loro collegate: la prima, riguardante la dimensione europea della difesa e le prospettive di una maggiore integrazione europea in questo settore; la seconda, concernente più specificatamente la pianificazione dello strumento militare nazionale con particolare riferimento alle esigenze di operatività delle singole forze armate e ai programmi di ammodernamento e di rinnovamento dei sistemi d'arma.

 

 

Gli elementi raccolti nel corso dell'indagine conoscitiva convergono, in primo luogo, sulla estrema delicatezza dell'attuale quadro geo-politico e sulla presenza di numerosi fattori che, allo stato, contribuiscono a delineare un quadro della sicurezza quanto mai complicato ed imprevedibile.

È stato fatto presente come numerosi focolai di tensione e crisi interne a singoli Stati sono potenzialmente in grado di destabilizzare intere regioni ed è stato, altresì, evidenziato come l'emergere di nuovi attori quali Cina, India e Brasile, incida sul quadro strategico e quello degli equilibri geopolitici.

A fronte di tale contesto geopolitico, la realizzazione di una maggiore integrazione a livello europeo nel settore dalla difesa rappresenta un obiettivo condiviso dall'ampia platea dei soggetti ascoltati dalla Commissione difesa, i quali, pur individuando talune difficoltà nella realizzazione di questo importante obiettivo, hanno sottolineato i vantaggi che un rafforzamento della politica di sicurezza e difesa comune, nell'ambito della più generale politica estera e di sicurezza comune, può comportare al sistema della difesa in termini operativi, capacitivi ed economici.

Al contempo, il documento pone in evidenza come alcuni importanti fattori di rischio devono essere affrontati con strumenti complessivi, ed in particolare quelli della cooperazione, della diplomazia preventiva, della politica estera e del rispetto dei trattati internazionali.

Per quanto attiene, ad esempio, allo scacchiere del Mediterraneo, è emersa la necessità di una maggiore collaborazione in ambito europeo anche e soprattutto nel settore civile e dell'aiuto umanitario con l'obiettivo di realizzare un'area di pace e di stabilità politica.

Il secondo elemento di riflessione attiene al quadro finanziario dei Paesi europei e alla contrazione dei bilanci della difesa di tutti gli stati membri.

In tale contesto la possibilità di realizzare uno strumento di difesa comune ed integrato è stata considerata come un'ipotesi non solo auspicabile, ma in alcuni casi necessaria, in quanto consentirebbe di evitare inutili sovrapposizioni di capacità, di strumenti militari e di spese.

Da ultimo, nel corso delle audizioni, in diverse occasioni, è stata manifestata l'opportunità di superare l'attuale frammentazione del sistema industriale della difesa europea, in quanto la presenza di una pluralità di mercati nazionali è considerata un ostacolo alla competitività e allo sviluppo di economie di scala .

Con particolare riferimento all'industria della difesa italiana, annoverabile tra le principali a livello europeo e, per alcune specificità, a livello mondiale, le opportunità di un ulteriore sviluppo di questo comparto e del suo bacino occupazionale, dotato di maestranze particolarmente qualificate è in parte legato alla capacità del nostro Paese di affermarsi sulla scena europea come uno degli attori principali del settore, disponibile a mettere a disposizione le proprie specificità industriali e tecnologiche per la realizzazione di programmi comuni, maggiormente efficaci ed economicamente sostenibili, in un'ottica di condivisione delle singole peculiarità dei diversi Paesi.

Il richiamo ad una forte integrazione europea nel settore della difesa è stato ricorrente anche nel corso dell'indagine conoscitiva più direttamente rivolta ad una ricognizione dello stato attuale dei sistemi d'arma nel nostro Paese.

In questo ambito la Commissione ha raccolto una serie di elementi di valutazione che oltre al dato meramente numerico riguardante i principali programmi in corso di esecuzione attengono più genericamente alle singole esigenze operative delle forze armate e alle iniziative che si intendono intraprendere per garantire la piena operatività dello strumento militare in un quadro finanziario caratterizzato, rispetto al passato, da un minor numero di risorse finanziarie a disposizione.

 

I Capi di Stato maggiore di tutte le Forze armate hanno espresso forte preoccupazione per il generale quadro finanziario di riferimento, ma hanno, altresì, valutato positivamente i principi di razionalizzazione dello strumento militare previsti dalla recente legge n. 244 del 2012 che consentiranno di assicurare una più equilibrata ripartizione delle risorse finanziarie nell'ambito delle principali voci del bilancio della difesa.

La prevista riduzione del personale militare e civile della difesa e la conseguente razionalizzazione delle strutture militari consentirà infatti di destinare all'operatività e all'ammodernamento dello strumento militare un maggior numero di risorse con l'obiettivo ultimo di realizzare uno strumento militare numericamente più limitato, ma certamente più efficace, dotato di strumenti operativi efficaci ed integrati con i sistemi operativi dei Paesi alleati in ambito europeo ed internazionale.

  Sono state ribadite a livello istituzionale talune informazioni già contenute nel Documento Previsionale Programmatico del Ministero della Difesa per il triennio 2013-2015 e riguardanti le iniziative di revisione dei programmi attualmente in corso in vista di una pianificazione degli investimenti mirata non alla singola piattaforma ma alla capacità operativa da perseguire in un'ottica interforze e nell'obiettivo di prevenire aggravi di oneri per l'amministrazione Pubblica.

  Inoltre, sono state fornite informazioni su specifici programmi della difesa attualmente in corso di realizzazione, sul possibile sviluppo dual use di taluni sistemi d'arma, sulla necessità di potenziare alcune sistemi di difesa a fronte cyber terrorismo e il cyber warfare.

 

La quantità di informazioni raccolte dalla Commissione provenienti da soggetti autorevoli e qualificati ha consentito di svolgere una serie di riflessioni su profili importanti della complessa materia dei sistemi d'arma.

 

Al contempo, è emersa però la necessità di  approfondire ulteriormente alcune tematiche indicate nel documento conclusivo, anche in considerazione della loro rilevanza e dell'estremo interesse della collettività su questi temi; mantenere costante il confronto istituzionale su alcuni programmi di acquisizione di sistemi d'arma in corso di esecuzione, anche in considerazione dell'ingente numero di risorse pubbliche investite; pervenire quanto prima all'elaborazione di un libro bianco della Difesa che consenta di avviare una riflessione profonda sulle ragioni e i modi di certe scelte[1].

 

È stato, altresì, ribadito che “qualsiasi scelta in materia di difesa non può prescindere dal precetto di cui all'articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra quale strumento di risoluzione dei conflitti ed è stato ricordato l'impegno dell'Europa, della Nato e delle Nazioni unite nel rafforzamento dei processi di democratizzazione e stabilizzazione, secondo una linea che assicuri il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali a tutela della pace e della sicurezza internazionale”.

 

Sul versante parlamentare, un riconoscimento unanimemente positivo è stato espresso nei confronti di quegli strumenti normativi previsti dalla recente riforma sulla revisione dello strumento militare, finalizzati ad assicurare un adeguato controllo parlamentare sul corretto ed efficiente utilizzo delle risorse destinate al finanziamento dei programmi di armamento, in considerazione del carattere di investimento strategico che tali programmi rivestono per la difesa nazionale e per lo sviluppo tecnologico e produttivo del nostro Paese.

 

“Tali strumenti” si legge nel documento conclusivo “contribuiscono a promuovere un dibattito più approfondito e consapevole in materia di difesa in una ottica di sempre maggiore collaborazione interistituzionale tra Governo e Parlamento, fondata sul dialogo, sulla trasparenza e sulla responsabilità”.


 

Contenuto

Il Ministro della difesa, in data 27 settembre 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell'ordinamento militare), la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2016, relativo all'acquisizione di una prima tranche costituita da 11 veicoli pre-serie e 39 veicoli di serie della "Blindo Centauro 2" e del relativo supporto logistico integrato decennale per le unità dell'Esercito Italiano.

 

La richiesta è stata quindi assegnata, in data 29 settembre 2016, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro l'8 novembre 2016.

 

La V Commissione (Bilancio) dovrà invece esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 19 ottobre 2016.

 

Secondo quanto riferito nella scheda illustrativa predisposta dallo Stato Maggiore della Difesa e allegata alla richiesta di parere parlamentare, il programma pluriennale in esame, relativo all'acquisizione dei citati 11 veicoli preserie e 39 veicoli di serie della "Blindo Centauro 2", si inserisce nel più generale programma FORZA NEC (Network Enabled Capability) e persegue lo scopo di dotare l'Esercito Italiano di piattaforme idonee ad operare nell'ambito delle "Brigate Medie" digitalizzate (cfr, infra), nonché caratterizzate dagli stessi standard tecnologici, capacitivi e di supporto logistico del già operativo Veicolo Blindato Medio (VBM) 8x8 "Freccia". Il programma mira, inoltre, a conferire allo Strumento Militare Terrestre la capacità di impiegare le forze terrestri con più elevati livelli di mobilità, sopravvivenza e protezione rispetto alle forze leggere ed anche una maggiore celerità di dispiegamento rispetto alle forze  pesanti.

 

Il programma pluriennale FORZA NEC (Network Enabled Capability) consiste nel dotare le unità operative schierate in campo, dai posti di comando alle varie piattaforme (carri armati, veicoli di trasporto truppe, sistemi di ricognizione, semoventi di artiglieria) fino al singolo soldato, di opportuni sistemi digitali di elaborazione e di comunicazione, pienamente integrati ed interoperabili tra di loro. La concreta realizzazione del progetto Forza Nec implica il rinnovamento e l’ammodernamento della componente terrestre dello strumento militare in quanto prevede nel tempo, sia la sostituzione dei mezzi ed equipaggiamenti in dotazione, sia l’elaborazione della associata digitalizzazione.

In concreto, il programma mira a creare, in tre step capacitivi successivi, forze digitalizzate, strutturate in modo tradizionale ed equipaggiate per operare in operazioni di Stabilizzazione e Ricostruzione ad elevato indice di rischio. Le nuove Forze Medie (digitalizzate) – il cui principale elemento è rappresentato dalla Brigata Media Digitalizzata – sono ipotizzate in maniera tale da essere più leggere e meno invasive delle forze meccanizzate e, per questo, più idonee all’impiego nelle Crisis Response Operations, garantendo nel contempo una migliore protezione del personale.

 

Sulla prima fase del programma “Forza Nec” la Commissione difesa della Camera aveva espresso un parere favorevole nel corso della seduta dell’8 aprile 2009[2]http://leg16.camera.it/824?tipo=A&anno=2009&mese=04&giorno=08&view=&commissione=04#data.20090408.com04.allegati.all00040 .

 

La prima fase del Programma attiene, in particolare, ad una serie di attività sperimentali e di collaudo che dovranno costituire la base per la successiva fase di digitalizzazione, in tempi ristretti, di una Forza media articolata su una Brigata media (blindati 8x8 e 4x4), completa dei necessari supporti logistici, nonché di una Forza da Sbarco, individuata nel Reggimento Lagunari "Serenissima” e nel Reggimento "San Marco" della Marina militare.

 

Il programma Forza Nec è stato poi oggetto di riflessione nel corso dell’indagine conoscitiva sui sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013, condotta dalla Commissione difesa della Camere nella corrente legislatura. Nel documento conclusivo dell’indagine si legge che il progetto Forza Nec “ attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie informatiche, dovrebbe consentire di ridurre in maniera significativa i tempi di comunicazione e di acquisizione delle informazioni che da sempre rappresentano una criticità nella condotta delle operazioni militari” http://www.camera.it/leg17/1102?id_commissione=04&shadow_organo_parlamentare=&sezione=commissioni&tipoDoc=elencoResoconti&idLegislatura=17&tipoElenco=indaginiConoscitiveCronologico&calendario=false&breve=c04_arma&scheda=true .

 

A sua volta il Veicolo Blindato Medio (VBM) Freccia rappresenta la piattaforma principale della nuova Brigata Terrestre NEC ed è il primo veicolo digitalizzato dell’Esercito Italiano.

Il Freccia, che appartiene alla famiglia del Centauro, è un 8x8 in grado di trasportare 11 uomini completamente equipaggiati: un pilota, due operatori in torre e otto fanti nel comparto posteriore. Il Freccia è armato con una torre HITFIST® Plus da 25mm munita, nella versione anti-tank, di lancia missili Spike.

Le protezioni balistiche modulari unitamente a quella antimina conferiscono al veicolo un particolare potenza e protezione contro armi individuali, artiglieria leggera e schegge di granata nonché contro mine anticarro ed ordigni esplosivi improvvisati (IEDs).

​Introdotto in servizio del 2009, Il VBM ha operato nell’ambito dell’Operazione ISAF a partire dal 2010.

In relazione all'acquisizione di 381 veicoli blindati medi 8x8 "Freccia la Commissione difesa della Camera ha da espresso un parere favorevole con condizione ed osservazione nella seduta del 20 gennaio 2014 (programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2014)"[3]. http://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2015&mese=01&giorno=20&view=&commissione=04#data.20150120.com04.allegati.all00030

 

 

 

A sua volta il programma pluriennale in esame rappresenta la prosecuzione  del Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011, relativo all'acquisizione di due veicoli prototipali della "Nuova Blindo Centauro 2" sul quale la Commissione difesa della Camera, nel corso della precedente legislatura, aveva espresso un parere favorevole con talune osservazioni[4].

 

Per quanto concerne le caratteristiche tecniche del mezzo in esame, la scheda illustrativa allegata al presente programma pluriennale riporta in modo analitico le principali specifiche caratteristiche concernenti il supporto logistico, gli aspetti addestrativi, l’interoperabilità e la standardizzazione. In particolare, viene precisato che le piattaforme  dovranno rispondere  a requisiti di interoperabilità con i mezzi in dotazione  e acquisizione in ambito NATO  nonché rispondere  agli standard  di riferimento del progetto.

 

Secondo quanto riferisce la scheda illustrativa, la durata complessiva prevista del programma pluriennale (prima tranche) è di 8 anni, dal 2016 sino al 2023.

 

Il costo complessivo del programma è stimato complessivamente in 530 milioni di euro. Il costo è ripartito nei seguenti esercizi finanziari:

 

E.F.

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

2023

 

 

Totale

Milioni di euro

1,0

10,3

69,0

50,0

80,0

99,7

140,0

80,0

 

 

530,0

      

 

Secondo quanto riferito nella scheda allegata al programma in esame la spesa, relativamente a 160 milioni di euro graverà sui capitoli di investimento del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), nell'ambito delle risorse previste dalla tabella E della legge n.208/2015 (Legge di stabilità 2016) a loro volta finalizzate a finanziare le attività di cui alla legge n.421/1996, di conversione in legge del D.L. 17 giugno 1996, n. 321, recante disposizioni urgenti per le attività produttive.

Per la restante parte della spesa si provvederà a valere sulle risorse  iscritte nella missione “difesa e sicurezza del territorio”  programma “Pianificazione generale  delle forze armate e degli approvvigionamenti militari” dello stato di previsione del Ministero della Difesa che si renderanno disponibili a seguito  a seguito della preventiva rimodulazione / revisione delle altre spese. A tal fine si precisa nella richiamata nota “ in ogni caso  il programma sarà modulato in modo tale da renderlo compatibile  con le risorse complessivamente disponibili , anche mediante  una sua parziale attuazione  e con  una ridefinizione  dei tempi di attuazione”.

 

In via generale si ricorda che la richiamata Tabella E  determina, per le leggi che dispongono spese a carattere pluriennale in conto capitale, le quote destinate a gravare per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, esposte per programma e missione.

 

Nello specifico la tabella E allegata alla legge di stabilità per l’anno 2016  dispone la rimodulazione di due distinte autorizzazioni di spesa relative a contributi pluriennali previsti dall’articolo 5 del decreto legge n. 321 del 1996 finalizzati ad assicurare la partecipazione di imprese nazionali a programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale e la realizzazione di taluni programmi della Difesa da definire attraverso apposite convenzioni interministeriali.

Non risulta modificata una terza autorizzazione di spesa contemplata anch’essa dall’articolo 5 della legge n. 321 del 2015. In particolare, con riferimento alle autorizzazioni previste al punto b): si conferma l’autorizzazione di spesa di 80 milioni per l’anno 2016; si riducono rispettivamente di 25 e 45 milioni le autorizzazioni di spesa relative agli anni 2017 e 2018; si incrementa di 70 milioni di euro l’autorizzazione di spesa relativa all’anno 2019.

L’importo complessivo per il periodo considerato 2016-2019 e ss.ammonta a 520 milioni.

Con riferimento alle autorizzazioni previste al punto c): si riducono rispettivamente di 46 e 20 milioni le autorizzazioni di spesa relative agli anni 2016 e 2017; si conferma l’autorizzazione di spesa di 135 milioni per l’anno 2018; si incrementa di 66 milioni l’autorizzazione di spesa relativa all’anno 2019.

 

L'articolo 5 del citato decreto -legge n. 321 del 1996 contiene disposizioni in merito al finanziamento dello sviluppo tecnologico nel settore aeronautico. In particolare l'articolo 5 richiama (tramite il rinvio all'articolo 3 della citata L. n. 808 del 1985) le finalità di promuovere lo sviluppo tecnologico dell'industria aeronautica, di consolidare ed aumentare i livelli di occupazione e di perseguire il saldo positivo della bilancia dei pagamenti del settore, nonché di consentire una prima attuazione dei più urgenti interventi relativi ai programmi per la Difesa da definire mediante apposite convenzioni fra il Ministero della difesa ed i Ministeri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del tesoro. A tal fine autorizza appositi limiti di impegno di spesa. L'articolo 3 della legge 24 dicembre 1985 n. 808, richiamato dalla disposizione sopra citata dispone altresì che alle imprese nazionali partecipanti a programmi in collaborazione internazionale per la realizzazione di aeromobili, motori, equipaggiamenti e materiali aeronautici possono essere concessi finanziamenti per l'elaborazione di programmi e l'esecuzione di studi, progettazioni, sviluppi, realizzazione di prototipi, prove, investimenti per industrializzazione ed avviamento alla produzione fino alla concorrenza dei relativi costi, inclusi i maggiori costi di produzione sostenuti in relazione all'apprendi mento precedente al raggiungimento delle condizioni produttive di regime.

 

In particolare, 1 milione di euro sarà utilizzato nell'anno 2016, 10,3 milioni di euro nell'anno 2017, 69 milioni di euro nell'anno 2018, 50 milioni di euro nell'anno 2019, 80 milioni di euro nell'anno 2020, 99,7 milioni di euro nell'anno 2021, 140 milioni di euro nell’anno 2022 e 80 milioni di euro nell’anno 2023.

 

In relazione al programma in esame si osserva che la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione della difesa per l'anno 2016, ne fa menzione nell'ambito dei programmi relativi alla componente terrestre, specificando che si tratta della "prosecuzione dello sviluppo e della realizzaziome del veicolo prototipale, propedeutico all'avvio della successiva fase di produzione in serie".

 

A sua volta, in relazione a questi programma il Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2016-2018 (DPP 2016-2018), nella tabella relativa ai programmi di previsto finanziamento  nel triennio 2014-2016 relativi ai mezzi terrestri, specifica che “il programma Blindo Centauro 2 attiene al completamento dello sviluppo e realizzazione del veicolo prototipale con risorse a valere sul bilancio ordinario della Difesa (8,4M€ per il 2016). Per il prosieguo del programma, si legge nel richiamato Documento programmatico, "è pianificato il finanziamento nell'ambito delle risorse sullo stato di previsione del bilancio del Mi.S.E. (1,0 M€ nel 2016, 10,3 M€ nel 2017 e 69M€ nel 2018.). Il programma necessita per dotare l'E.I. di piattaforme idonee ad operare nell'ambito delle "Brigate Medie" digitalizzate e caratterizzate dagli stessi standard tecnologici, capacitivi e di supporto logistico del Veicolo Blindato Medio (VBM) 8x8 "Freccia", per soddisfare le esigenze di supporto tattico, protezione e sicurezza delle unità dell'esercito impiegate in operazioni”.

 

 

Il programma non prevede alcuna cooperazione internazionale.

 

Per quanto concerne i settori industriali interessati dal programma, la scheda illustrativa indica che tali settori sono prevalentemente quelli della meccanica e dell'elettronica. Si precisa anche che per quanto riguarda le Aree geografiche / Località di produzione, la produzione delle torrette della "Blindo Centauro 2" si svolgerà principalmente nella provincia di La Spezia, mentre le attività connesse con la realizzazione degli scafi avranno luogo prevalentemente nelle aree delle province di Bolzano e Vittorio Veneto. Inoltre, in relazione all'indotto interessato dal programma, la relazione  riporta altresì un elenco dettagliato di piccole e medie imprese in parte coinvolte nel programma, facendo nel contempo presente che, tuttavia, la catena dei fornitori/indotto non è ancora compiutamente definita non essendo ancora avviata la produzione di serie e che in ogni caso, è ipotizzabile che i fornitori coinvolti saranno molti partner che già sono operativi per la produzione del Veicolo Blindato Medio "Freccia".


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(omissis)

 

 

 


Allegato

 


Pareri parlamentari sui Programmi d’arma dal 1989 al 2016

 

Di seguito sono indicati i programmi terrestri, navali, aerei ed interforze esaminati dalla commissione Difesa della Camera dei Deputati dal 1989 al 2016.

 

-      Programma A/R marina militare (costruzione unità navale minore ausiliaria per centro addestramento antimine).

-      Programma A/R aeronautica militare (rifornimento in volo F-104).

-      Programma A/R aeronautica militare (sistemi per la goniometria di radioemissioni da ponti radio).

-      Programma A/R aeronautica militare (versione Combi per due B-0707 Tanker).

-      Programma di ricerca e sviluppo di un sistema elettroacustico per il progetto del sommergibile anni '90.

-      Programma A/R aeronautica militare (infrastrutture programma AM-X).

-      Programma contrattuale concernente lo sviluppo di una famiglia di sistemi missilistici antiaerei futuri FSAF.

-      Programma A/R aeronautica militare (integrazione dei sistemi radar tridimensionali a medio raggio MRCS-403).

-      Programma A/R aeronautica militare (acquisizione del Modular stand of weapon).

 

 



[1]     A questo proposito si ricorda che nel corso della seduta del 14 maggio 2015 la Ministra della Difesa Roberta Pinotti ha illustrato alle Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera e del Senato il Libro bianco per la sicurezza e la difesa 2015. Il Documento era stato previamente presentato al Consiglio supremo di difesa. Il Libro bianco 2015, in linea di continuità con gli obiettivi perseguiti dalla legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare, interviene sull'attuale modello di Difesa individuando una serie di misure sulla cui base si intende avviare una articolata opera di riorganizzazione articolata in quattro aree di intervento (modello operativo, governance, politica del personale, politica industriale) http://www.difesa.it/Primo_Piano/Documents/2015/04_Aprile/LB_2015.pdf

 

[2]     La prima fase del programma sottoposta al parere parlamentare  riguardava, in particolare, una serie d attività funzionali alla successiva fase di digitalizzazione di una Forza media articolata su una Brigata media (blindati 8x8 e 4x4), completa dei necessari supporti logistici, nonché di una forza da sbarco, individuata nel Reggimento Lagunari « Serenissima » e nel Reggimento « San Marco » della Marina militare

[3]     La condizione posta dalla Commissione difesa nel richiamato parere era così formulata: «Per gli anni successivi al 2017, alla copertura dell'intero programma si provvederà a valere sulle risorse iscritte nella missione «Difesa e sicurezza del territorio» programma «pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» dello stato di previsione del Ministero della difesa ed eventualmente, qualora ricorrano le condizioni programmatiche ed economico finanziarie, su quelle individuate con successivi provvedimenti normativi». A sua con  l’osservazione la Commissione difesa chiedeva di “valutare l'opportunità di garantire, nei contratti, che le risorse per l'assistenza logistica siano comprensive dell'addestramento del personale e delle prestazioni da fornire anche fuori area, secondo una percentuale di efficienza che tenga conto delle vigenti prescrizioni normative che, per il fuori area, è fissata al 90 per cento”.

[4]     Le osservazioni formulate dalla IV Commissione della Camera erano volte a valutare  la necessità di procedere ad una complessiva rivalutazione del quadro delle spese militari al fine di:
    a) ridimensionare i programmi di acquisto in corso;
    b) attivare un virtuoso investimento in termini di riqualificazione, addestramento e formazione del personale.

La Commissione, invitava, inoltre ad aver “cura di individuare finanziamenti selettivi che tengano conto delle priorità e delle necessità delle Forze armate coerentemente con il ruolo che l'Italia riveste nel contesto europeo”.