Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||||||
Titolo: | I temi della Big Society - Il dibattito nel Regno Unito (Parte I) | ||||||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 252 | ||||||
Data: | 07/07/2011 | ||||||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari | ||||||
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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Documentazione e ricerche |
I temi della Big Society
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Il dibattito nel Regno Unito |
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n. 252 |
Parte I |
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7 luglio 2011 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri ( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it |
Hanno partecipato alla redazione del dossier i seguenti Servizi e Uffici: |
Segreteria generale – ufficio stampa – u.o. Documentazione e rassegne stampa - * 06 6760-3703 – rassegnastampa@camera.it
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File: es0834.doc |
INDICE
Guida alla lettura - La Big Society: raccolta di documentazione
Standard Note della House of Commons Lybrary su The Big Society and the Voluntary Sector, 17 maggio 2011 (Versione in inglese)
Standard Note della House of Commons Library sulla Big Society Bank, 16 maggio 2011
Standard Note della House of Commons Library sulla Spending Review Britannica, ottobre 2010
La spending review britannica 2010 - Appunto del Servizio Studi (15 novembre 2010)
Pubblicistica
§ F. Mazzotti, R. Marmo ‘Alla ricerca di nuovi strumenti per garantire solidarietà – Non solo Stato’, in: Formiche, novembre 2010
§ G. Cittadini ‘La buona idea di Cameron’, in: Formiche, novembre 2010
§ E. F.M. Emanuele ‘E’ giunto il tempo di dare una scossa al sistema – Siamo un Paese da big society’, in: Formiche, dicembre 2010
§ M. Sacconi ‘Meno stato, piu’ società’, in: L’ircocervo, settembre 2010
§ N. Novene ‘La trappola della Big Society’, in: Paneacqua, marzo 2011
§ N. Wei ‘La ricetta di Cameron’, in: Formiche, giugno 2011
§ M. Granata ‘Economia sociale – economia reale’, dal sito www.italianieuropei.it, marzo 2011
§ S. Zamaghi ‘Economia civile e nuovo welfare’, dal sito www.italianieuropei.it, marzo 2011
Nella raccolta sono ricompresi:
- il documento del governo britannico Building the Big Society del maggio 2010 che delinea le linee essenziali degli interventi previsti dalla coalizione tra conservatori e liberaldemocratici sul punto (del documento è fornita anche una traduzione in italiano a cura del Servizio studi);
- la Standard Note della House of Commons Library su The Big Society and the Voluntary Sector che ricostruisce il dibattito britannico e le prime iniziative governative in tema di Big Society; della Standard Note è fornita anche una traduzione in italiano dei passaggi più significativi, a cura del Servizio studi;
- la Standard Note della House of Commons Library sulla Big Society Bank, istituzione bancaria che costituisce, insieme al Transition Fund una delle prime concrete realizzazioni del programma della Big Society;
- la Standard Note della House of Commons Library sulla Spending Review Britannica dello scorso ottobre, alla luce dell’interrelazione evidente tra la politica economica di rigore finanziario del governo Cameron e il programma della Big Society;
- un appunto del Servizio studi della Camera sulle linee essenziali della medesima Spending Review;
- una raccolta di pubblicistica italiana sul tema che contiene, tra gli altri, interventi del ministro Maurizio Sacconi, del presidente della fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini e di Nuccio Iovene, già portavoce nazionale del Forum del Terzo settore, nonché un intervento dell’economista, studioso di economia sociale, Stefano Zamagni.
A metà giugno è stata annunciata la presentazione di un Libro bianco del governo britannico sulla Big Society. Il documento però non risulta ancora disponibile.
Our Conservative - Liberal Democrat Government has come together with a driving ambition: to put more power and opportunity into people’s hands.
We want to give citizens, communities and local government the power and information they need to come together, solve the problems they face and build the Britain they want. We want society – the families, networks, neighbourhoods and communities that form the fabric of so much of our everyday lives – to be bigger and stronger than ever before. Only when people and communities are given more power and take more responsibility can we achieve fairness and opportunity for all.
Building this Big Society isn’t just the responsibility of just one or two departments. It is the responsibility of every department of Government, and the responsibility of every citizen too. Government on its own cannot fix every problem. We are all in this together. We need to draw on the skills and expertise of people across the country as we respond to the social, political and economic challenges Britain faces.
This document outlines the already agreed policies that we believe will help make that possible. It is the first strand of a comprehensive Programme for Government to be published in the coming days, which will deliver the reform, renewal, fairness and change Britain needs.
1. Give communities more powers
We will radically reform the planning system to give neighbourhoods far more ability to determine the shape of the places in which their inhabitants live.
We will introduce new powers to help communities save local facilities and services threatened with closure, and give communities the right to bid to take over local state-run services.
We will train a new generation of community organisers and support the creation of neighbourhood groups across the UK, especially in the most deprived areas.
2. Encourage people to take an active role in their communities
We will take a range of measures to encourage volunteering and involvement in social action, including launching a national ‘Big Society Day’ and making regular community involvement a key element of civil service staff appraisals.
We will take a range of measures to encourage charitable giving and philanthropy.
We will introduce a National Citizen Service. The initial flagship project will provide a programme for 16 year olds to give them a chance to develop the skills needed to be active and responsible citizens, mix with people from different backgrounds, and start getting involved in their communities.
3. Transfer power from central to local government
We will promote the radical devolution of power and greater financial autonomy to local government, including a full review of local government finance.
We will give councils a general power of competence.
We will abolish Regional Spatial Strategies and return decision-making powers on housing and planning to local councils.
4. Support co-ops, mutuals, charities and social enterprises
We will support the creation and expansion of mutuals, co-operatives, charities and social enterprises, and support these groups to have much greater involvement in the running of public services.
We will give public sector workers a new right to form employee-owned co-operatives and bid to take over the services they deliver. This will empower millions of public sector workers to become their own boss and help them to deliver better services.
We will use funds from dormant bank accounts to establish a Big Society Bank, which will provide new finance for neighbourhood groups, charities, social enterprises and other nongovernmental bodies.
5. Publish government data
We will create a new ‘right to data’ so that government-held datasets can be requested and used by the public, and then published on a regular basis.
We will oblige the police to publish detailed local crime data statistics every month, so the public can get proper information about crime in their neighbourhoods and hold the police to account for their performance.
Costruire la Big Society
(documento del governo britannico maggio 2010)
Il nostro governo conservatore - liberaldemocratico si è formato con un’ambizione che lo guida: porre maggior potere e più opportunità nelle mani della gente.
Vogliamo dare ai cittadini, alle comunità e ai governi locali il potere e le
informazioni di cui hanno bisogno per incontrarsi, risolvere i problemi che
devono affrontare e costruire la Gran Bretagna che vogliono. Vogliamo che la
società - le famiglie, le reti, i quartieri e le comunità che formano il
tessuto sociale di gran parte della nostra vita quotidiana – torni ad essere
più grande e più forte che mai. Solo quando le persone e le comunità avranno
più potere e maggiore responsabilità potremo raggiungere equità e opportunità
per tutti.
La costruzione della Big Society non
è solo la responsabilità di uno o due dipartimenti. E' responsabilità di ogni
dipartimento di governo, e responsabilità di ogni cittadino. Il governo da solo
non può risolvere ogni problema. Siamo tutti sulla stessa barca. Abbiamo
bisogno di attingere alle capacità e alle conoscenze delle persone in tutto il
paese per rispondere alle sfide sociali, politiche ed economiche che la Gran
Bretagna deve affrontare.
Questo documento traccia le politiche già concordate che noi crediamo
possano contribuire al raggiungimento di questi obiettivi. E’ la prima parte di
un programma globale per il governo che sarà pubblicato nei prossimi giorni,
che illustrerà la riforma, il rinnovamento, la giustizia e il cambiamento dei
quali la Gran Bretagna hanno bisogno.
§ Noi riformeremo radicalmente il sistema di pianificazione per dare ai quartieri maggiori capacità per determinare la fisionomia dei luoghi in cui vivono i loro abitanti.
§ Introdurremo nuovi poteri per aiutare le comunità a salvare strutture e servizi locali che rischiano la chiusura, e daremo alle comunità il diritto di provare a prendere in consegna i servizi dello stato locale.
§
Noi formeremo una nuova generazione di organizzatori di comunità
e sosterremo la creazione di gruppi di quartiere in tutto il Regno Unito,
soprattutto nelle aree più svantaggiate.
2. Incoraggiare la gente ad assumere un ruolo attivo nelle loro comunità
§ Prenderemo una serie di misure per incoraggiare il volontariato e il coinvolgimento nell'azione sociale, incluso il lancio di una “Giornata della Big Society” e facendo del regolare coinvolgimento nella comunità un elemento chiave della valutazione del personale del servizio civile.
§ Prenderemo una serie di misure per incoraggiare la beneficenza e la filantropia.
§ Introdurremo un Servizio Nazionale del Cittadino. Il progetto pilota iniziale prevederà un programma per i sedicenni per dare loro la possibilità di sviluppare le competenze necessarie per essere cittadini attivi e responsabili, mescolarsi con persone di diversa provenienza, e iniziare a essere coinvolti nelle loro comunità.
3. Trasferire potere dal governo centrale al locale
§ Promuoveremo un radicale passaggio di potere e maggiore autonomia finanziaria agli enti locali, tra cui una revisione completa della finanza pubblica locale.
§ Daremo ai consigli un potere generale di competenza.
§ Aboliremo le Strategie Regionali Spaziali e restituiremo i poteri decisionali in materia di alloggi e pianificazione ai consigli locali.
4. Supportare le cooperative e le imprese comuni, di beneficienza e sociali
§ Sosterremo la creazione e l'espansione delle cooperative, imprese comuni, delle istituzioni di beneficenza e delle imprese sociali e sosterremo questi gruppi affinché abbiano un coinvolgimento maggiore nella gestione dei servizi pubblici.
§ Offriremo ai lavoratori del settore pubblico un nuovo diritto di formare cooperative di proprietà dei dipendenti e tenteremo di rilevare i servizi che offrono. In questo modo consentiremo a milioni di lavoratori del settore pubblico di diventare i dirigenti di se stessi e li aiuteremo a fornire servizi migliori.
§ Useremo i fondi dei conti bancari dormienti per creare una Banca della Big Society, che fornirà nuovi finanziamenti per gruppi di quartiere, associazioni di beneficenza, imprese sociali e altri organismi non governativi.
5. Pubblicare i dati del governo
§ Creeremo un nuovo “diritto di accesso ai dati” in modo che i dati tenuti nella banca dati del governo possano essere richiesti e utilizzati dal pubblico,e poi pubblicati su base regolare.
§ Obbligheremo la polizia a pubblicare ogni mese statistiche dettagliate sui dati relativi alla criminalità locale, in modo che il pubblico possa avere una corretta informazione sulla criminalità nei suoi quartieri e costringere la polizia a render conto delle sue prestazioni.
LA “BIG SOCIETY” E IL SETTORE DEL VOLONTARIATO
(House of Commons Library Standard Note – Estratti - Traduzione a cura del Servizio studi)
Indice:
1. Che cos’è la Big Society?
2. Che ruolo può giocare il settore del volontariato nella Big Society?
3. Che cosa ha fatto il governo?
4. Che cosa è accaduto dopo la Spending Review?
1. Che cos’e’ la Big Society?
Alcuni dei temi chiave relativi al concetto di “Grande società” (Big Society) del Primo Ministro Cameron si possono far risalire al suo primo discorso in qualità di leader del Partito Conservatore nel dicembre 2005, In tale discorso, David Cameron parlò di "riparare la nostra società spezzata" e rilevò che "esiste una cosa come la società, che non è proprio la stessa cosa dello stato", un riferimento al commento della signora Thatcher del settembre 1987 per cui "non esiste una cosa come la società".Cameron affermò anche di voler "liberare il settore del volontariato e le imprese sociali per affrontare i problemi ad essi correlati che rovinano tante delle nostre comunità" e riformare i servizi pubblici. Queste idee sono state ripetute nel corso degli anni seguenti. Nel suo discorso alla conferenza del partito conservatore nel mese di ottobre 2009, David Cameron ha parlato dei difetti del "big government", di come esso mini "la responsabilità personale e sociale che dovrebbe essere la linfa vitale di una società forte", e della necessità di "una società più forte ... di più forti comunità ... tutto per ricostruire la responsabilità ".
In un discorso del novembre 2009, David Cameron citò Phillip Blond, direttore di ResPublica [centro di ricerca indipendente britannico specializzato nei temi della politica sociale ed economica ndt]:
Lo Stato [...] ha espropriato il
popolo e ammassato tutto il potere a se stesso [...] Questa centralizzazione
del potere ha reso la gente passiva quando dovrebbe essere attiva, e cinica
quando dovrebbe essere idealista. Questo atteggiamento non fa che peggiorare le
cose – sempre più persone pensano di non poter fare la differenza, sempre più
si emarginano dalla società.
David Cameron ha poi affermato: "la nostra alternativa al Big Government è la Big Society [...] Abbiamo bisogno di usare lo stato per ricostruire la società". Camerino identificava il decentramento, la trasparenza e la responsabilità come i tre fattori chiave per una redistribuzione del potere da parte dello Stato alle comunità locali:
Il primo passo è quello di ridistribuire il potere e il
controllo dallo Stato centrale e dalle sue agenzie agli individui e alle
comunità locali.
In questo modo, possiamo creare l’opportunità per le persone di assumersi la
propria responsabilità ...
Quindi dovremo prendere il potere dallo Stato centrale e darlo agli individui,
se possibile ...
Dove non ha senso dare il potere direttamente agli
individui, ad esempio dove c'è una funzione che è di natura collettiva, allora
ci sarà il trasferimento di potere ai quartieri.
(...)
Dove il rafforzamento dei quartieri non è praticabile, ridistribuiremo il potere al livello più basso possibile di governo, e la rimozione dei controlli burocratici sui consigli permetterà loro di offrire alla gente qualsiasi servizio locale essi vogliano, nel modo che vogliono, con nuovi sindaci nelle nostre grandi città che fungeranno da punto di riferimento per l’orgoglio civico e la responsabilità.
Questo decentramento del potere dal centro a livello locale non solo aumenterà la responsabilità, porterà all'innovazione, in quanto le persone avranno la libertà di cercare nuovi approcci per risolvere i problemi sociali, e la libertà di imitare ciò che funziona altrove.
La necessaria contropartita al decentramento è una maggiore trasparenza.
Questo perché l'informazione è potere, in modo che dare ai cittadini maggiori informazioni è come dargli più potere.... i nostri piani di pubblicare i dettagli di tutta la spesa del governo centrale e locale, non solo forniscono un formidabile controllo sugli sprechi, ma contribuiranno ad aprire la fornitura di servizi statali alle piccole imprese, imprese sociali o di beneficenza affinché giudichino ciò che viene fatto dallo stato e come loro potrebbero farlo meglio.
Il terzo elemento dello slittamento di potere che vogliamo
sottolineare è la responsabilità ... Noi richiederemo alle persone e alle
organizzazioni che operano per lo Stato di essere direttamente responsabili nei
confronti del popolo che sono chiamati a servire.
(...)
Attraverso il decentramento, la trasparenza e la responsabilità possiamo dare alle persone potere sui servizi che utilizzano, sul modo in cui i soldi dei contribuenti vengono spesi, su come il loro territorio viene gestito.
Nello
stimolare l'azione sociale, Cameron ha identificato tre gruppi che potrebbero
avere un ruolo:
§ Gli imprenditori sociali che hanno la capacità di eseguire con successo programmi sociali nelle comunità con maggiori esigenze.... si individueranno comprovati programmi sociali, concederemo questi per agli imprenditori sociali con performance passate di successo e li finanzieremo direttamente coi bilanci statali esistenti per produrre servizi pubblici.
§ attivisti di comunità ... A differenza degli imprenditori sociali, non svolgono un ruolo formale nelle loro comunità ... ma vogliono aiutare. Gestendo gruppi di genitori, organizzando giri d’ispezione con la polizia, raggruppando le persone in una unico luogo per discutere i vari modi per poter migliorare il quartiere.
§
la percentuale significativa
della popolazione che non ha precedenti di
coinvolgimento ... La big society richiede grande impegno di massa:
una cultura diffusa di responsabilità,
di mutualità e obbligazione
... la connessione fisica è fondamentale per costruire fidate e solide comunità ... Questo è il motivo per cui vogliamo costruire forti istituzioni
locali che siano tangibili e
dove la gente - letteralmente - si riuniscano per incontrarsi
e mescolarsi.
Quindi dovremo rafforzare le istituzioni
civiche che già esistono ... Ma possiamo
anche crearne di nuove. Il nostro
piano per il Servizio Nazionale dei Cittadini riunirà
sedicenni ... per
servire la loro comunità, e per
ricevere ... insieme a persone di diverso retroterra.
Queste idee continuato a formare la base della sezione del Manifesto del Partito conservatore 2010 “Costruire la Big Society” :
La nostra alternativa al grande
governo è la grande società: una società con livelli molto più elevati di
responsabilità personale, professionale, civica e sociale; una società in cui
le persone si uniscono per risolvere i problemi e migliorare la vita per se
stessi e per le loro comunità, una società in cui la forza trainante per il
progresso è la responsabilità sociale, non il controllo dello Stato.
La Big Society passa costantemente attraverso il nostro programma politico. I nostri piani di riforma dei servizi pubblici, per riparare la nostra società spezzata, e ricostruire la fiducia nella politica fanno tutti parte della nostra agenda della Big Society. Questi piani implicano la redistribuzione del potere dallo Stato alla società, dal centro alle comunità locali, dando alle persone l'opportunità di assumere un maggiore controllo sulle loro vite.
2. Che ruolo può giocare il settore del volontariato nella Big Society?
Il Consiglio Nazionale delle organizzazioni di volontariato (NCVO) ha osservato che il settore del volontariato e comunitario (VCS) è "una parte vitale e vibrante della società civile", suggerendo così che il settore potrebbe svolgere un importante ruolo nei piani del Governo:
La società civile si hadove le personesi riuniscono perdeterminare una differenza positiva sulle loro vitee sulle vitedegli altri -per ilsostegno
reciproco, per perseguireinteressi comuni, per promuovereuna causache gli
interessao semplicementeper divertirsi e fare amicizia. È dove l’io diventa noi.
Una societàcivile dinamica e attivaaiuta a costruireconnessionie generafiducia econfidenzialitàall'interno etra le comunità,così come tragli individui.Rafforza la democrazia promuovendo la partecipazione, costringendo ilgoverno a rendere conto e creandospaziper le conversazionisu come il mondoè ecome potrebbe essere.
Il settore del volontariato e della comunità (VCS) è una parte vitale e vibrante della società civile.
[…]
3. Che cosa ha fatto il governo?
Nel maggio 2010 il governo ha istituito un nuovo Ufficio per la Società Civile (OCS), sostituendo l'Ufficio per il Terzo Settore presso l’Ufficio del Gabinetto. Esso opera "tra i vari dipartimenti del governo per tradurre l’agenda della Big Society in progetti concreti, offrire supporto alle organizzazioni comunitarie e di volontariato ed è responsabile per il lancio di una serie di importanti programmi della Big Society".
Sempre a maggio 2010 il governo ha pubblicato un documento breve, “Costruendo la Big Society”. Esso suggerisce che la società dovrebbe divenire più grande e più forte:
Vogliamo dare ai cittadini, alle comunità e ai governi locali, il potere e le informazioni di cui hanno bisogno per incontrarsi, risolvere i problemi che devono affrontare e costruire la Gran Bretagna che vogliono. Vogliamo che la società - le famiglie, le reti, i quartieri e le comunità che formano il tessuto di tanta parte della nostra vita quotidiana - sia più grande e più forte che mai. Solo quando alle persone e alle comunità verrà fornito più potere e più responsabilità potremo raggiungere equità e opportunità per tutti.
Il documento continua con l’evidenziare una serie di aree in cui le politiche dovrebbero essere sviluppate: dare alle comunità più poteri, incoraggiare le persone ad assumere un ruolo attivo nelle loro comunità; trasferire potere dal centro alle amministrazioni locali, sostenere cooperative, associazioni di beneficenza, sociali e mutualistiche.
Documento strategico
Il governo ha pubblicato “Costruire una società civile più forte” il 14 ottobre 2010. Gli elementi chiave sono riassunti sul sito web dell'Ufficio per la Società Civile:
Rafforzamento della comunità: fornire ai consigli locali e ai quartieri più potere di
prendere decisioni e modellare la loro area. La nostra pianificazione delle
riforme guidata da CLG (il Dipartimento per il Governo Locale e le Comunità),
sostituiràil vecchio
sistema di pianificazione top-down con il potere reale per i quartieri di
decidere il futuro del loro territorio.
L'apertura dei servizi pubblici: le nostre riforme del servizio pubblico consentiranno alle associazioni di beneficenza e sociali, alle aziende private e alle cooperative di proprietà dei dipendenti di competere per offrire alla gente servizi di alta qualità. Il programma di sussidi al lavoro, guidato dal Ministero del Lavoro e delle Pensioni, consentirà ad una vasta gamma di organizzazioni di aiutare la Gran Bretagna ad uscire dal welfare ed entrare nel lavoro.
L'azione sociale: incoraggiare e permettere alle persone di svolgere un ruolo più attivo nella società. Il Servizio Nazionale per il Cittadino, Organizzatori Comunitari e la First Community incoraggeranno le persone a impegnarsi nelle loro comunità.
Il documento strategico è stato accompagnato da un documento di consultazione, “Supportare una società civile più forte”, che includeva proposte per migliorare il supporto alle organizzazioni della società civile di prima linea. La consultazione si è chiusa il 6 gennaio 2011.
La Spending Review
Nei primi mesi del nuovo governo, alcuni commentatori hanno discusso se i piani per una Big Society, tra cui un ruolo rafforzato per il VCS, potessero risultare compromessi dalle misure volte alla riduzione del deficit pubblico. Un certo numero di membri della Camera dei Lord ha anche sollevato preoccupazioni per il finanziamento del VCS nel corso di un dibattito nell’ottobre 2010 relativo al settore della beneficenza.
La revisione della spesa del 20 ottobre 2010 ha reso noto che circa 470.000.000 sterline verranno utilizzate per sostenere il lavoro dell'Ufficio per la società civile, di cui £ 100.000.000 per un fondo di nuova transizione:
L'Ufficio per la Società Civile è
stato finanziato per fornire il supporto alla crescita della Big Society che includerà
l’incoraggiamento del volontariato, il rafforzamento delle capacità del
volontariato e della comunità, l’individuazione di organizzatori di comunità e
l’istituzione di un Primo Fondo per la Comunità per sostenere le organizzazioni
locali e della comunità. Inoltre, il Dipartimento è stato finanziato per
pilotare il Servizio Nazionale del Cittadino (NCS). Lo scopo del NCS è quello
di incoraggiare i giovani a impegnarsi e coinvolgersi nell'azione sociale
all'interno delle loro comunità.
In riconoscimento delle sfide affrontate dal settore del volontariato e della comunità, la Spending Review presenta anche un fondo di transizione di 100.000.000 sterline per fornire supporto a quelle organizzazioni che forniscono servizi di prima linea che stanno per essere colpiti nel breve periodo dalla riduzione della spesa, e sono in grado di dimostrare che l'impatto finanziario danneggerà la loro capacità di fornire servizi.
La Review fa anche riferimento all’istituzione di una Banca della Big Society che porterà “nel settore privato fondi in aggiunta a tutti i finanziamenti disponibili per l'Inghilterra dai conti dormienti", quest'ultima cosa già possibile grazie al Dormant Bank and Building Society Accounts Act 2008.
La Banca dovrebbe:
supportare la crescita del
mercato degli investimenti sociali e rendere più facile per le imprese sociali
e le altre organizzazioni intraprendenti della società civile, comprese coloro
che desiderano partecipare al programma di lavoro, accedere al capitale. La
Banca della Big Society, tuttavia, sarà un'organizzazione indipendente
all'ingrosso che sarà libera diprendere le
proprie decisionid’investimentoin base alla qualitàdelle opportunità offertedal mercato.
[…]
Il possibile impatto della revisione di spesa per il VCS è stato sollevato durante le interrogazioni orali il 24 novembre 2010, quando Diana Johnson e Liam Byrne hanno chiesto la prospettiva dei tagli:
Diana Johnson (Kingston upon
Hull Nord) (Lab): Quale valutazione ha fatto dei probabili effetti degli esiti
della Spending Review globale sulle
organizzazioni di volontariato nel periodo considerato dalla stessa spending review .
Il ministro di Stato, Ufficio di
Gabinetto Oliver Letwin: Il nostro programma di riforme strutturali sta
aprendo nuove grandi opportunità per tutto il settore del volontariato e delle
organizzazioni di comunità di prendere parte alla fornitura dei servizi
pubblici. Nello stesso collegio elettorale della rispettabile interrogante,
City Health Care partnership che costituisce un’organizzazione esterna al servizio
sanitario nazionale - sta fornendo visite mediche, infermieri di distretto,
terapie del dolore e una serie di altri servizi. Questo è un mirabile esempio
di cosa può essere fatto, e speriamo che possa essere replicato in altre parti
del paese.
(...)
Mr Liam Byrne (Birmingham, Hodge
Hill) (Lab): Credo che il rafforzamento della società civile è una causa comune
tra noi. Il partito laburista è sicuramente molto orgoglioso che il lavoro nel
settore sia raddoppiato quando eravamo al governo. Ora, però, le istituzioni
benefiche affermano che si troveranno ad affrontare tagli di poco superiori a 3
miliardi di sterline durante i prossimi due anni. Quanti posti di lavoro il
ministro si aspetta di perdere nelle istituzioni benefiche che non hanno
consiglieri conservatori nei loro organi dirigenti? Ad un occhio inesperto
sembra che, in maniera preoccupante, alcuni enti di beneficenza siano più
uguali degli altri.
Mr Letwin: l’onorevole interrogante è ben consapevole che più di tre quarti delle istituzioni benefiche non ricevono finanziamenti dal governo, e quindi non saranno interessati [dalle riduzioni operate con la Spending Review ndt]. Ma egli ignora le opportunità offerte dalle nuove riforme del servizio pubblico. Il programma di lavoro, per esempio, sta creando enormi opportunità per il settore del volontariato e dellae organizzazioni di comunità, e ci sarà un aumento dei fondi provenienti da quel programma. Ci saranno più fondi per la prevenzione della droga, la riabilitazione e il recupero, e per il reinserimento sociale dei detenuti. La formula del contratto “pagamenti sulla base dei risultati” sarà disponibile per una vasta gamma di nuovi operatori nel settore del volontariato e delle organizzazioni di comunità. Mi aspetto che l’onorevole interrogante vedrà un'espansione, non una riduzione, nel settore e nelle sua attività.
Un'analisi del Consiglio nazionale delle organizzazioni di volontariato sulla Spending Review è stata pubblicata nel mese di novembre. Questo ha riconosciuto che il settore non sarà immune da tagli alla spesa ed ha continuato a sostenere che "l'approccio del Governo deve essere equo, razionale e proporzionato" . Le priorità sono state poi definite come segue:
• l'impatto dei tagli di spesa
sul settore del volontariato deve essere attenuato, soprattutto in un momento
in cui l'ambizione del governo per il settore è fare di più ...
• il governo deve impegnarsi in “buone pratiche di finanziamento” per rendere
possibile al settore del volontariato di lavorare nel modo più efficace
possibile, con risorse più limitate
• bisogna assicurare che il settore abbia le risorse adeguate e il necessario
supporto per operare in un contesto che pone nuove sfide. Il pacchetto di aiuti
annunciato dal governo come parte dello Spending Review, tra cui il fondo di transizione di 100 milioni di sterline ...
giocherà un ruolo importante in questo
• il governo deve assumere i principi del New Compact Agreement [al riguardo cfr. infra ndt]per fornire un quadro chiaro nel quale possa operare l’interrelazione
tra governo e settore
• le modifiche ai servizi pubblici devono avvenire in modo da permettere al
settore di modellare i servizi del futuro, e mettere i bisogni degli individui
e delle comunità nel cuore della riforma
• per operare in parità di condizioni tra pubblico e privato, i tagli alla
spesa dovrebbero essere graduali nel tempo nel settore, con la medesima
gradualità nelle riduzioni dei fondi previsti per le amministrazioni centrali
• il governo dovrà lavorare con il settore per creare il contesto adatto ad un
aumento delle donazioni private.
L'analisi del Consiglio ha osservato che la Spending Review andava oltre la logica dei tagli:
La coalizione ha una visione diversa del ruolo appropriato dello Stato e
del giusto equilibrio tra il settore pubblico, il mercato e la società civile.
Lo stato non solo diventa più piccolo, ma cambierà in natura. Ci sarà un
significativo decentramento del potere dal centro alle amministrazioni locali.
Le amministrazioni locali avranno più potenza, flessibilità e discrezione ...
La relazione tra il settore del volontariato e delle organizzazioni di comunità
e il governo locale cambierà (il che è particolarmente significativo in quanto
la maggior parte dei finanziamenti per legge è già incanalata attraverso il
governo locale) e il settore opererà in un ambiente mutato.
4. Che cosa è accaduto dopo la Spending Review?
Fondo di transizione
Il fondo, trasferito dal BIG Fund (l’operazione di finanziamento non attraverso lotteria del Fondo Grande Lotteria), ha ricevuto domande di finanziamento a valere sulle sue risorse a partire dal 29 novembre 2010. Queste dovevano essere presentate entro il 21 gennaio 2011. Un comunicato dell'Ufficio di Gabinetto del 15 febbraio ha annunciato i primi pagamenti dal Fondo: £ 1,7 milioni a 18 diverse organizzazioni.
Ulteriori informazioni su come il Fondo opera sono disponibili sul sito del Big Lottery Fund.
National Citizen Service (NCS)
Il 10 novembre 2010 è stato annunciato che dodici gruppi erano stati selezionati per eseguire i primi progetti pilota nazionali del National Citizen Service. Secondo il sito web dell’Ufficio per la società civile, il programma NCS promuoverà:
• una società più coesa facendo lavorare insieme persone dai diversi background
• una società più responsabile, sostenendo il passaggio dei giovani verso l'età
adulta
• una società più impegnata consentendo ai giovani di lavorare insieme per
creare progetti di azione sociale nelle loro comunità locali.
Ulteriori informazioni sul programma e sul processo di messa in servizio sono disponibili online.
New Compact Agreement
Il New Compact Agreement è stato pubblicato nel dicembre 2010. L’accordo originale era stato stipulato dal governo laburista nel 1998 e individuava i principi da seguire nella partnership tra settore del volontariato e delle organizzazioni di comunità e governo. Secondo la prefazione al nuovo accordo, esso è ora "più breve e più strettamente focalizzato sui risultati e su impegni pratici". Gli impegni dettagliati del settore e del governo sono finalizzati al raggiungimento dei seguenti risultati:
• Una forte società civile pluralistica e indipendente
• Progettazione efficace e trasparente e lo sviluppo di politiche, programmi e
servizi pubblici
• Programmi di risposta e di alta qualità e servizi
• Chiara disposizione per gestire i cambiamenti di programmi e servizi
• Una società equa e leale
Il nuovo accordo è accompagnato da una guida per la trasparenza e il controllo.
Il Libro Verde“Modernising Commissioning”
Un documento di consultazione sulla Modernising Commissioning: rafforzare il ruolo delle associazioni di beneficenza, imprese sociali, mutue e cooperative nella fornitura di servizi pubblici è stato pubblicato nel dicembre 2010. L’introduzione al documento spiega che si sarebbe dato seguiti agli impegni contenuti nel programma della coalizione per sostenere "la creazione e l'espansione di mutue, cooperative, enti di beneficenza e imprese sociali, e permettere a questi gruppi di avere un coinvolgimento maggiore nella gestione dei servizi pubblici "
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Big Society Bank
Il governo ha affermato che alcune funzioni della banca saranno in vigore da aprile 2011, con i soldi dei conti dormienti resi disponibili a partire dall’estate. Al Question Time del 9 febbraio 2011, il primo ministro David Cameron ha annunciato che la "Big Society Bank prenderà £ 200.000.000 dalle banche della Gran Bretagna per metterli nel settore del volontariato».
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Le preoccupazioni circa le ripercussioni delle politiche di riduzione della spesa pubblica sul settore del volontariato e delle organizzazioni di comunità
I primi mesi del 2011 hanno visto una crescente preoccupazione per quanto concerne l'impatto dei tagli della spesa pubblica nel settore del volontariato e della comunità. Un articolo del Guardian dell'8 febbraio ha dichiarato che i gruppi di volontariato e i sindacati faranno una campagna contro l'impatto dei tagli:
il segretario generale delle Trade Unions, Brendan Barber, ha affermato
che i ministri stanno conducendo tagli selvaggi e che l'impatto più duro
ricadrà sui più poveri, sulle comunità più vulnerabili.
Ha affermato che il settore del volontariato era destinato a perdere circa 4,5
miliardi di sterline a causa delle misure di rigore del governo.
"Questo rigore inutile ed economicamente dannoso renderà la Gran Bretagna
più incattivita, un luogo più ineguale dove vivere, quindi stiamo riunendo i
sindacati e le organizzazioni di volontariato per difendere la nostra società
civile dagli attacchi e dalla campagna contro questi tagli ai servizi di
supporto vitale.
(...)
Belinda Pratten, del Consiglio nazionale delle associazioni di volontariato, ha
dichiarato: "Abbiamo sentito tutti i giorni delle organizzazioni che
temono per il loro futuro, e i tagli alla spesa pubblica stanno già avendo un
grave impatto sulla capacità delle istituzioni di beneficenza 'di fornire
servizi vitali.
(...)
Neil Cleeveley, dell'Associazione Nazionale per il Volontariato e l’azione
comunitaria, ha dichiarato: "i tagli alla spesa pubblica stanno colpendo
duramente le istituzioni di beneficenza locali e le comunità locali. I sussidi
dai bilanci locali vengono ridotti e i servizi locali affrontano tagli in un
momento in cui le persone si rivolgono a enti di beneficenza locali chiedendo
aiuto".
Il leader dell'opposizione, scrivendo sull’ Indipendent il 13 febbraio, ha commentato che "i laburisti hanno preso misure importanti per sostenere sia il settore della beneficenza che del volontariato durante il nostro tempo in carica". Ed Miliband ha continuato:
Ma nessuno può fare il volontario in una biblioteca o un centro di Sure
Start se viene chiuso. Né può questo governo guidato dai Conservatori costruire
una Big societye contemporaneamente minare le sue fondamenta con miliardi di
sterline di tagli al settore del volontariato.
(...)
C'è un modo migliore. Si parte da una convinzione che la nostra economia, della
nostra comunità e della società civile sono state rese più forti, non da
“piccoli governi”, non da "grandi governi", ma da un governo che
valuta ed agisce in partnership con loro. Quindi noi rifiutiamo la visione che
il nostro Paese sarà più forte semplicemente levando di mezzo il governo.
Sono stato chiaro nel dire che dovremmo riconoscere le carenze dello Stato
centralizzato, e capire che l’amministrazione deve essere devoluta e
responsabile ai diversi livelli. Ma se ci preoccupiamo di avere comunità
vibranti, forti istituzioni civiche, se vogliamo apprezzare il valore dei legami
che legano ognuno di noi all'altro attraverso i nostri club, le nostre società
e attraverso le nostre famiglie e amicizie, allora il governo deve agire
sostenendoli se hanno bisogno.
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Discorso del Primo Ministro del 14 febbraio 2011
Il 14 febbraio, David Cameron ha tenuto un discorso in cui ha risposto ad alcune delle principali critiche che erano state sollevate contro i suoi piani per una grande società. Per quanto riguarda la presunta indeterminatezza del concetto, ha commentato:
Alcune persone dicono che è troppo vago. Beh, se si intende con questo
che non c'è una politica unica che viene somministrata a tutto il paese, allora
sì, accetto, perché in realtà quello di cui stiamo parlando qui è un flusso di
cose che devono essere fatte.
Ha poi individuato tre aree
principali di azione:
Prima di tutto, dobbiamo concedere maggiori poteri alle amministrazioni
locali, e oltre i governi locali, in modo che la gente possa effettivamente
fare di più e prendere più potere. In secondo luogo, dobbiamo aprire i servizi
pubblici, renderli meno rigidi ... La terza parte, ma è solo una parte, è sì,
credo che sarebbe bello se avessimo più donazioni filantropiche, più donazioni
e più volontariato nel nostro paese, in modo che tutte queste tre cose possano
accadere.
Ha anche affrontato l'affermazione che i suoi piani erano solo una copertura per i tagli:
Non è una copertura per qualcosa. E' una buona cosa cercare di costruire
una società più grande e più forte, qualsiasi cosa accada alla spesa pubblica.
Ma vorrei affrontare questo argomento: chiunque fosse oggi di fronte a voi come
primo ministro, avrebbe da affrontare la riduzione della spesa pubblica; non è
meglio se noi affrontiamo i tagli alla spesa pubblica, cercando allo stesso
tempo di favorire una più grande e più forte società?
(...)
Poi ci sono le persone che dicono: 'Forse non è una copertura per i tagli, ma i
tagli renderanno la costruzione della Big
Society molto più difficile.' Quello
che vorrei dire a questo proposito è: certo, non c'è nessuna area che può
essere davvero immune dai problemi della spesa pubblica che abbiamo di fronte,
ma ... stiamo assumendo iniziative per cercare di rendere la Big Society possibile. Stiamo allestendo
la Big Society Bank, e stiamo
mettendo £ 200.000.000 in essa dalle banche questa settimana. Stiamo
costituendo un fondo di transizione in modo che possiamo realmente aiutare le
organizzazioni che hanno bisogno di finanziamenti in questo ambiente difficile
...
Il Primo Ministro ha concluso ammettendo che alcune delle idee chiave alla base della Grande Società sono "non del tutto nuove". Vi è, tuttavia, "un nuovo approccio del governo per dire: invece di pensare che a Whitehall hanno ottenuto tutte le risposte, quali sono le cose che possiamo fare per aiutarvi a fare di più per costruire una società più forte."
Lo scorso mese di ottobre il Cancelliere dello Scacchiere del governo britannico George Osborne ha presentato la spending review 2010 che delinea la politica di bilancio britannica.
Obiettivo prioritario di tale politica è la riduzione del deficit che, come esplicitamente ammesso dal documento, ha raggiunto in Gran Bretagna il livello più alto dalla fine della II Guerra Mondiale: per il 2009-2010 si prevede 11% del PIL).
Al riguardo, l’obiettivo del Governo britannico è quello di eliminare il deficit di bilancio strutturale corrente in un orizzonte di cinque anni: in particolare si prevede che dall’11 per cento il deficit debba scendere all’1,6 per cento entro il 2014-15.
A tale scopo il Governo britannico dichiara però di non adottare una politica dei “tagli lineari”, individuando invece il focus della propria azione nella riduzione dei costi del welfare e delle spese non necessarie e mantenendo una priorità sul servizio sanitario nazionale, sulla riqualificazione scolastica (anche se per il ministero dell’istruzione sono comunque previsti dei tagli, sia pure molto contenuti) e sugli investimenti di capitale che sostengano la crescita economica di lungo periodo. In questa ottica i budget dei ministeri, fatta eccezione per la salute e per l’aiuto allo sviluppo, saranno tagliati di una media del 19% nei prossimi quattro anni, mentre vi è un impegno all’aumento degli investimenti di capitale di 2,3 miliardi di sterline all’anno entro il 2014-2015.
In particolare, degli 81 miliardi di sterline di risparmi previsti 11 miliardi sono imputati alla riforma del Welfare; 3,3 miliardi dal congelamento di due anni degli stipendi del settore pubblico dal 2011-12; 6 miliardi di riduzioni di spese inefficienti nel 2010-11; 10 miliardi di minori pagamenti sul debito.
La ripartizione degli interventi di riduzione di spesa corrente tra i singoli ministeri prevista dal documento varia tra il 3,4% dell’istruzione, al 21% dei trasporti, al 51% degli enti locali (a cui si aggiungono le riduzioni del 6,8% per la Scozia, del 7,5% per il Galles e del 6,9% per l’Irlanda del Nord), al 7,5% della difesa, al 24% del ministero degli esteri. Si programma invece di aumentare la spesa per il servizio sanitario del 1,3%, per lo sviluppo internazionale del 3,7% e per le pensioni del 2,3%.
Tra i principali interventi previsti si segnalano:
1) nel Welfare State:
§ ritiro dei benefici fiscali per i figli per le famiglie a più alto reddito (risparmi previsti 2,5 miliardi annui entro 2014-2015);
§ tetto ai benefici fiscali per proprietari di case dal 2013 a circa 500 sterline la settimana per le coppie e per i genitori soli e a circa 350 sterline alla settimana per i single (le pensioni di disabilità, per le vedove di guerra e i sussidi di disoccupazione saranno esenti ai fini del calcolo del tetto);
§ limite di un anno all’erogazione dell’indennità di disoccupazione per i disoccupati impiegati nelle attività di formazione lavoro (risparmi previsti 2 miliardi annui entro il 2014-2015);
2) nella scuola e università:
§ estensione a quindici ore a settimana degli asili nido gratuiti per tutti i bambini entro 2 anni di età provenienti da famiglie svantaggiare dal 2012-2013 (costo totale 300 milioni annui);
§ sussidi per l’inserimento scolastico per i bambini provenienti da famiglie svantaggiate;
§ stanziamento aggiuntivo di 250 milioni di sterline per gli studenti provenienti da famiglie a basso reddito;
§ autorizzazione alle università ad aumentare dall’anno accademico 2012-2013 le tasse universitarie, con previsione di un supporto del Governo agli studenti in forma di prestiti d’onore;
3) nel settore pubblico:
- congelamento degli stipendi per due anni;
- risparmi per spese per consulenza e nel supporto alle attività governative;
- devoluzione di funzioni alle autorità locali e alle organizzazioni di volontariato e della società civile
4) nel settore bancario:
a. monitoraggio dei benefici fiscali da parte del settore con adozione del Codice sulle pratiche di tassazione entro la fine di novembre;
b. sostegno all’iniziativa dell’Associazione Bancaria Britannica di prestiti agevolati per le piccole e medie imprese;
5) nella difesa:
a. riduzione delle spese di almeno 750 milioni entro il 2014-2015 attraverso la riprogrammazione degli investimenti per la realizzazione delle portaerei (per le quali si prevede la realizzazione di una sola portaerei in luogo delle due previste) e per l’ammodernamento della flotta sottomarina (cfr. anche dossier La Strategic Defence and Security Review della Gran Bretagna n. 167).