Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza 2/2011. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera, difesa e sicurezza
Serie: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza    Numero: 2    Progressivo: 2011
Data: 29/04/2011
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI MILITARI   RELAZIONI INTERNAZIONALI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

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RASSEGNA PARLAMENTARE COMPARATA
 DI POLITICA INTERNAZIONALE E SICUREZZA

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di politica estera, difesa e sicurezza

 

 

Anno V, n. 2                                                                                            28 Febbraio 2011

 

Francia  

Il 2 febbraio 2011, la Commissione Affari esteri dell’Assemblea Nazionale e la Commissione Affari europei hanno proceduto, in riunione congiunta, ad un’audizione del Ministro dell’economia, delle finanze e dell’industria, Christine Lagarde, sui temi dell’attualità economica e finanziaria, a livello europeo e internazionale (http://www.assemblee-nationale.fr/13/pdf/cr-cafe/10-11/c1011034.pdf).

Diversi gli argomenti per i quali i deputati hanno chiesto approfondimenti: dalle priorità e le tappe dell’attuazione del semestre europeo di coordinamento economico, alle modalità previste dal governo per l’intervento del Parlamento nel calendario di esame e consegna dei programmi nazionali di stabilità e riforma, all’avvenire dei meccanismi europei di stabilità finanziaria, alla tenuta dell’asse franco-tedesco per superare il periodo di crisi che la zona Euro sta affrontando, ai progetti che la Francia conta di sostenere durante la prossima doppia presidenza francese del G8 e del G20.

Per quanto riguarda la zona Euro il Ministro Lagarde, dopo aver sottolineato che l’euro rimane “desiderato e desiderabile” per molti paesi, come dimostrano il recente ingresso dell’Estonia e la lunga lista dei paesi in attesa di entrare nella zona Euro, ha ricordato il deficit di fiducia scatenato un anno fa dalla crisi greca. Il Ministro ha ripercorso le diverse tappe che hanno portato alla creazione di un temporaneo Fondo europeo di stabilizzazione finanziaria e all’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria fino al recente ’”episodio irlandese” dell’autunno 2010 che ha nuovamente richiesto un complesso piano di sostegno. Passando poi alle misure messe a punto per migliorare la prevenzione macro-economica, il Ministro dell’economia ha parlato delle modalità proposte per il governo economico all’interno della zona euro, che prevedono di aggiungere ai due indicatori, deficit e debito pubblico, previsti nella formulazione attuale del Patto di stabilità e crescita, anche una fase preventiva, consistente in un esame preliminare delle politiche economiche e strutturali in corso in ciascun paese con eventuali raccomandazioni a rimanere nei limiti imposti. In caso di non rispetto dei criteri, l’accordo tra gli Stati prevede l’applicazione di un meccanismo di sanzioni quasi automatico al quale non potranno sottrarsi neanche i grandi paesi dell’UE. Il Ministro ha poi parlato della prevista sostituzione, dopo la scadenza a giugno 2013, del Fondo di stabilizzazione finanziaria con un meccanismo europeo permanente di stabilità per venire incontro alle preoccupazioni degli investitori ed ha accennato alle misure relative alla regolamentazione finanziaria che rafforzeranno la governance economica attraverso la supervisione europea delle banche, delle assicurazioni e dei mercati. I test di resistenza bancaria (stress tests) saranno affidati all’Autorità bancaria europea, creata il 1° gennaio 2011. Tuttavia, secondo il Ministro Lagarde, non sarà sufficiente definire regole precise e armonizzate nel settore finanziario, stabilire la disciplina e il regime di sanzioni in caso di infrazioni e creare un meccanismo permanente di stabilità finanziaria, ma sarà anche necessario un vero e proprio patto di convergenza e competitività che tocchi i sistemi fiscali, la politica sociale, la mobilità delle persone e dei capitali e le politiche di bilancio a lungo termine per superare, il più rapidamente possibile, gli scarti di competitività (ad esempio tra la Germania e l’Irlanda) al fine di assicurare solidità alla zona europea. Per quanto riguarda le iniziative che la prossima presidenza francese seguirà negli appuntamenti internazionali del G8 e del G20, il Ministro ha ricordato che il Presidente Sarkozy ha già evidenziato alcuni nuovi grandi temi da porre nell’agenda dei lavori – in particolare, la riforma del sistema monetario internazionale, la volatilità del prezzo delle materie prime e la governance mondiale - ai quali occorrerà aggiungere i temi dei finanziamenti all’innovazione, dedicati allo sviluppo e alla lotta contro i cambiamenti climatici, e della tassazione sulle transazioni finanziarie, i cui proventi potrebbero, secondo Lagarde, costituire una possibile fonte proprio dei finanziamenti “innovanti”. Il Ministro ha poi risposto alle domande emerse dal dibattito: a proposito dell’eventuale intervento della BCE sui mercati secondari, ha ricordato che dovrebbe essere il nuovo Meccanismo europeo di stabilità a poter intervenire sui mercati primari e secondari, non ha nascosto le enormi difficoltà riguardo alla convergenza fiscale e infine, in materia di paradisi fiscali, ha espresso soddisfazione per i seicento accordi di scambio d’informazioni fiscali firmati nel mondo dopo la richiesta di Sarkozy al G20 di Londra (2 aprile 2009) di rafforzare la lotta contro le giurisdizioni dei paesi che non cooperano, delle quali l’OCDE ha da poco pubblicato la “lista grigia” aggiornata.

 

 

Germania

Durante il mese di febbraio, il Bundestag si è occupato diverse volte dei recenti avvenimenti nei paesi del Nordafrica.

Lo scorso 9 febbraio (resoconto stenografico su http://www.bundestag.de/dokumente/protokolle/plenarprotokolle/17089.pdf) si è svolto in Aula un dibattito, introdotto dal Ministro degli Esteri Westerwelle, sullo sviluppo della situazione in Egitto. Il Ministro ha sottolineato come il Governo tedesco abbia tempestivamente espresso il proprio sostegno ai manifestanti, al quale si accompagneranno interventi di sostegno alla società civile attraverso le fondazioni politiche già attive nel paese. Mützenich (SPD) ha criticato l’ambiguità e l’indecisione manifestate dal Governo di fronte al precipitare degli eventi, mentre sarebbe stato necessario manifestare in modo più diretto e plateale il sostegno ai manifestanti. Kauder (CDU/CSU) ha manifestato una certa preoccupazione per le possibili conseguenze sulle comunità cristiane in Egitto, mentre van Acken (die Linke) ha ricordato le responsabilità tedesche per le armi vendute in passato alle forze di polizia. I verdi hanno invocato la fine della politica dalla doppia morale, in nome della quale si sostengono i tiranni a patto che mantengano l’ordine e la stabilità.

I dibattiti riguardo alla situazione in Libia si sono svolti invece a fine mese. Il 23 febbraio ha avuto luogo un audizione del Governo presso la Commissione per la cooperazione e lo sviluppo, durante la quale è stato escluso che la Germania abbia dato soldi alla Libia nell’ambito di progetti di cooperazione internazionale (notizia su http://www.bundestag.de/presse/hib/2011_02/2011_073/02.html).

Nello stesso giorno, in Aula (resoconto stenografico disponibile all’indirizzo http://www.bundestag.de/dokumente/protokolle/plenarprotokolle/17092.pdf), il Sottosegretario agli Esteri Pieper ha risposto ad alcune interrogazioni urgenti sulla situazione in Libia, sottolineando come il Governo stia monitorando la situazione a livello diplomatico e che si stia sollecitando un intervento delle Nazioni Unite per la difesa dei diritti umani violati.

Sempre in Assemblea il 24 febbraio (resoconto stenografico disponibile all’indirizzo http://www.bundestag.de/dokumente/protokolle/plenarprotokolle/17093.pdf) si è svolto un dibattito ancora più articolato sulla Libia durante la Aktuelle Stunde. Parlamentari di tutti gli schieramenti hanno condannato la dura repressione del leader libico Gheddafi nei confronti della popolazione, mentre riguardo ad un possibile flusso di esuli dal paese le opinioni sono state contrastanti. Il Sottosegretario agli Esteri Hoyer (FDP) ha sottolineato come la situazione libica sia peggiore di quella in Egitto, e che sia necessario innanzitutto preservare l’incolumità dei cittadini tedeschi che si trovano ancora lì. Graf (SPD) ha sottolineato le responsabilità dell’UE sul tema dei rifugiati, chiedendo una maggiore solidarietà nei confronti dell’Italia, primo paese ad essere investito dal nuovo afflusso di profughi. Schockenhoff (CDU) ha chiesto un intervento deciso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul tema dei profughi ed ha sollecitato iniziative per garantire stabilità e prospettive economiche nei paesi di origine, piuttosto che reprimere l’emigrazione in massa. Gehrcke (die Linke) ha chiesto che il Bundestag dichiari il proprio appoggio ai manifestanti libici ed ha aggiunto che. qualora si apra un dibattito sulle no-fly zone, occorrerà prendere atto che si è in guerra. Ströbele (Verdi) ha sottolineato come l’Occidente abbia sbagliato a sostenere, anche di recente, dittatori come Gheddafi, con l’unico obiettivo di mantenere la stabilità della regione. Per ultimo Stinner (FDP) ha dichiarato di essere contrario ad una missione militare in Libia, dove la situazione è troppo confusa e non sono presenti strutture politiche alternative che si possano sostenere dall’esterno.

 

 

 

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