Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza 10/2010. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera, difesa e sicurezza
Serie: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza    Numero: 10    Progressivo: 2010
Data: 30/11/2010
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI MILITARI   RELAZIONI INTERNAZIONALI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

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RASSEGNA PARLAMENTARE COMPARATA
 DI POLITICA INTERNAZIONALE E SICUREZZA

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di politica estera, difesa e sicurezza

 

 

Anno IV, n. 10                                                                                         30 novembre 2010

 

 

Francia

Il 22 novembre 2010, la Commissione Affari esteri dell’Assemblea Nazionale ha proceduto all’audizione del generale David Petraeus, capo delle truppe internazionali in Afghanistan (http://www.assemblee-nationale.fr/13/cr-cafe/10-11/c1011017.asp#P12_178), svoltasi alla presenza dell’Ambasciatore degli Stati Uniti in Francia, Charles Rivkin. Il generale Petraeus ha espresso apprezzamenti per le decisioni prese dagli alleati sull’Afghanistan, in occasione del Vertice di Lisbona della NATO (19-20 novembre 2010), nella prospettiva di una ritirata progressiva delle Forze alleate e di un totale trasferimento di poteri agli afgani entro il 2014. La nuova impresa nella quale saranno impegnati i Paesi alleati nell’immediato futuro sarà quella di aiutare i partenaires afgani a sviluppare la loro capacità di garantire la sicurezza sui loro territori e l’auto-governo. Negli ultimi due anni un grande impegno è stato profuso nella formazione delle forze nazionali di sicurezza. Dal 2009 infatti gli Stati membri della FIAS hanno dispiegato in Afghanistan 80.000 militari e 1.000 civili supplementari e le forze armate afgane sono state finanziate fino a 100.000 uomini. Inizialmente la struttura della formazione delle forze afgane dipendeva dalla coalizione, non dalla NATO; una nuova entità, la Missione di formazione della NATO in Afghanistan, ha permesso, negli ultimi dodici mesi, d’integrare più di 70.000 uomini nelle forze di sicurezza afgane migliorando la qualità delle truppe.

L’obiettivo del 2014 costituisce uno degli obiettivi dello stesso Presidente afgano Karzai e per la fine di quell’anno le forze afgane dirigeranno le attività di sicurezza in tutto il paese. Nella prospettiva che il 2014 sia un obiettivo ragionevole, il segretario generale dell’ONU e il Presidente USA, Barak Obama, hanno sottolineato comunque che un solido appoggio continuerà ad essere assicurato, soprattutto attraverso il partenariato strategico, firmato durante il Vertice NATO di Lisbona.

Il generale Petraeus, nel rispondere alle diverse domande dei membri della Commissione, ha sottolineato l’impegno del Pakistan contro le forze talebane presenti sul suo territorio, che costituiscono una minaccia reale per lo Stato pakistano, in particolare nella valle di Swat, ed ha affermato che l’esercito americano dovrà svolgere un ruolo molto importante quando il Pakistan si troverà a fronteggiare le diverse fazioni di talebani che agiscono in simbiosi nonostante le tensioni interne.

A proposito del ruolo della Turchia in Afghanistan il generale Petraeus ha ricordato che la Turchia, paese musulmano considerato relativamente moderato, sta dando un contributo significativo sotto diversi aspetti, partecipando alla formazione della polizia afgana e fornendo diciotto-venti compagnie di fanteria. Gli Stati Uniti e la Turchia hanno divergenti opinioni sulla minaccia rappresentata dall’Iran e sul modo di combatterla, ma il generale non ha espresso valutazioni sulle relazioni tra la Turchia e l’Iran che non rientrano nel mandato delle forze internazionali da lui comandate. D’altra parte, secondo il generale, l’Iran e l’Afghanistan hanno interessi comuni nel contrastare il ritorno dei talebani e delle altre organizzazioni sunnite ultraconservatrici. L’Iran, in particolare, ha dichiarato Petraeus, non desidera che l’Afghanistan ricada in una situazione di guerra e nel traffico degli stupefacenti, e tuttavia, non volendo d’altra parte agevolare il lavoro delle forze internazionali, porta avanti una politica bipolare.

Il generale Petraeus ha infine sottolineato, per quanto riguarda Al Qaida, l’importanza della rete internazionale dei servizi segreti quale risposta da opporre efficacemente alla rete internazionale rappresentata da Al Qaida, ricordando che dodici tra le venti più alte personalità estremiste sono state catturate o uccise negli ultimi diciotto mesi.

 

Germania

Nella seduta di Giovedì 11 novembre (resoconto stenografico su http://dipbt.bundestag.de/dip21/btp/17/17071.pdf) il Bundestag ha discusso dell’evoluzione del concetto strategico della NATO, in vista del vertice di Lisbona del 19 e 20 novembre. Il Ministro degli esteri Westerwelle ha sottolineato come la NATO debba mantenere sostanzialmente un ruolo di alleanza difensiva, promuovendo l’affermarsi di una cultura militare improntata alla moderazione. Tra gli elementi più importanti del nuovo corso della NATO, vanno segnalati il coinvolgimento degli alleati nel progetto di scudo missilistico statunitense e l’inclusione della Russia nel progetto.

Stinner (FDP) ha ricordato come la NATO abbia consentito ad 850 milioni di persone di vivere 60 anni di pace ininterrotta e ha concordato sull’importanza della cooperazione con la Russia. Al collega di partito Westerwelle ha chiesto però un impegno per l’introduzione nello statuto della Nato di un aiuto automatico da parte degli alleati in caso di attacco via Internet, non ancora contemplato dall’art. 5.

Erler (SPD) ha chiesto una maggiore trasparenza sui progetti riguardanti la NATO, che dovrebbe impegnarsi maggiormente nella limitazione delle armi nucleari. Lötzsch (die Linke) ha invece posto l’attenzione sul costo troppo elevato dello scudo missilistico, chiedendo nel contempo il ritiro immediato delle truppe dall’Afghanistan e l’eliminazione delle armi nucleari ancora presenti sul territorio tedesco. Secondo Trittin (Verdi) la NATO dovrebbe concentrarsi sul suo compito fondamentale, ossia la sicurezza collettiva in Europa e negli USA; Trittin inoltre ha chiesto che i piani sul futuro della NATO non vengano sottoposti alle regole per la tutela del segreto al Bundestag e che si fissi una data per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan. Schockenhof (CDU/CSU) ha concordato sulla necessità di informare il Parlamento in modo più tempestivo sul futuro della NATO, che si fonda sul diritto internazionale. Il progetto di scudo antimissile ha una particolare importanza e potrebbe essere una misura efficace contro gli attacchi provenienti da Iran o Corea del Nord.

 

 

 

 

 

 

 

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