Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza 9/2010. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera, difesa e sicurezza
Serie: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza    Numero: 9    Progressivo: 2010
Data: 22/12/2010
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI MILITARI   RELAZIONI INTERNAZIONALI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

Testatine Biblioteca internazionale.jpg

 

 

RASSEGNA PARLAMENTARE COMPARATA
 DI POLITICA INTERNAZIONALE E SICUREZZA

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di politica estera, difesa e sicurezza

 

 

Anno IV, n. 9                                                                                           31 ottobre 2010

 

 

Regno Unito

Le misure di revisione della spesa pubblica (Spending Review) adottate dal Governo liberal-conservatore del Regno Unito stabiliscono, per il quadriennio 2011-2015, la distribuzione di risorse tra i Dipartimenti governativi e fissano limiti di spesa per ciascuno di essi. Nel quadro di tali iniziative, preordinate ad una graduale diminuzione del deficit di bilancio, sono contemplati interventi di contenimento della spesa per la difesa, i cui criteri il Governo ha illustrato nel documento pubblicato il 19 ottobre 2010 in tema di sicurezza e difesa strategica. Nelle valutazioni del Governo britannico, a motivare la necessità della revisione della spesa in un settore il quale, in ragione delle responsabilità ed ambizioni globali che tradizionalmente orientano l’azione del Regno Unito sulla scena delle relazioni internazionali, ha natura certamente “sensibile” per la politica del Paese, è il rapporto di reciproca dipendenza sussistente tra sicurezza nazionale e sicurezza economica: in tale prospettiva, il contenimento della spesa per la difesa è necessario al generale riequilibrio del deficit della finanza pubblica e a preservare la stessa sicurezza nazionale. Il perseguimento di tali finalità richiede l’individuazione di criteri generali (principles) per l’impiego delle forze armate, improntati ad una maggiore selettività seppure mantenute nella loro capacità di tutelare gli interessi nazionali nella più ampia dimensione geografica. Tali criteri, precisati nel documento dal titolo Securing Britain in an Age of Uncertainty: The Strategic Defence and Security Review (consultabile all’indirizzo http://www.direct.gov.uk/prod_consum_dg/groups/dg_digitalassets/@dg/@en/documents/digitalasset/dg_191634.pdf), riguardano - oltre alla necessaria sussistenza dell’interesse nazionale - la chiarezza degli obiettivi strategici, la proporzionalità dei benefici rispetto ai rischi politici, economici, nonché alla perdita di vite umane, l’esistenza di politiche praticabili successivamente all’intervento militare (exit strategy) ed infine la giustificabilità dell’intervento militare sul piano del diritto internazionale.

A questi criteri generali si correlano alcuni fondamentali ambiti di operatività, articolati in sette Military Tasks (a loro volta specificati in Defence Planning Assumptions). Tali compiti sono individuati nella difesa del Regno Unito e dei suoi Territori d’oltremare, nella intelligence strategica, nel mantenimento dei dispositivi di deterrenza nucleare nazionale, nell’esercizio di compiti di protezione civile a sostegno delle competenti organizzazioni, e, più in generale, nella difesa degli interessi nazionali attraverso il mantenimento di uno status di potenza militare ed attraverso la partecipazione a operazioni militari multinazionali.

Le forze armate così prefigurate (The Future Force) risulteranno quindi costituite da tre elementi, differenziati, a seconda delle diverse modalità operative, in Deployed Force, High Readiness Force e Lower Readiness Force. La prima comprende contingenti militari impegnati in ambiti operativi ritenuti vitali per la sicurezza nazionale, come la difesa aerea territoriale, la presenza della marina militare nel Sud Atlantico e il deterrente nucleare; peraltro, anche l’attuale impegno in Afghanistan è fatto rientrare in questa categoria di operazioni. La seconda è preordinata principalmente alla reazione rapida in caso di crisi, ma può includere la partecipazione di contingenti militari in operazioni multinazionali. La terza è costituita essenzialmente da personale militare già addestrato per l’ingaggio in operazioni protratte nel tempo, che con criteri di flessibilità può tuttavia essere addestrato in prospettiva di operazioni di intervento rapido.

Sotto il profilo della spesa pubblica, la nuova definizione di strutture e di modalità operative delle forze armate, assieme ad interventi di contenimento destinati ad incidere soprattutto sui settori non operativi (personale civile, beni immobili) comporterà, nelle stime del Governo, un risparmio di 4,3 miliardi di sterline nel quadriennio della Spending Review.

Il carattere prioritario riconosciuto alla sicurezza nazionale richiede, tuttavia, che in quest’ambito i tagli della spesa seguano criteri differenziati rispetto a quelli programmati per altri Dipartimenti governativi; a tale riguardo il Governo prevede che gli obiettivi di spesa si attestino sui livelli stabiliti dalla NATO nel prossimo quadriennio, e che in tale arco di tempo il Regno Unito mantenga il quarto posto, su scala mondiale, in ordine agli stanziamenti per la difesa. La definizione di nuovi criteri di spesa è altresì resa finalizzata, nei propositi del Governo, ad una riformulazione degli equipaggiamenti e dei sistemi d’arma in dotazione alle forze armate, che superando le modalità di approvvigionamento fin qui sperimentate, rivelatesi inefficienti, ponga le condizioni per un ammodernamento delle risorse tecniche e per il loro impiego più idoneo.

Limitando l’esame alle linee più generali delle misure annunciate in materia di dotazione delle forze armate, viene in rilievo, in questo quadro, il mantenimento di un ruolo operativo di primo piano dell’Esercito, per il quale si prevede la dotazione di equipaggiamenti più leggeri tali da consentirne l’impiego con carattere di flessibilità. L’operatività delle truppe di terra è assicurata, nelle previsioni del Governo, attraverso il potenziamento della flotta di elicotteri da combattimento e per il trasporto, sia con l’acquisto di nuovi mezzi, sia con il più lungo impiego nel tempo di mezzi già disponibili.

Quanto alla Marina militare, il Governo ha manifestato l’intento di completare la costruzione di due grandi portaerei, nel presupposto che la capacità di dislocare aerei nei teatri di combattimento in assenza di basi di terra costituisca un obiettivo prioritario. La necessità di garantire l’interoperabilità del trasporto di mezzi aerei nel quadro delle alleanze militari è posta a fondamento, tuttavia, della scelta del Governo di procedere alla dismissione degli aerei Harrier e alla modifica dei mezzi navali di trasporto per consentire il decollo di aerei del tipo Joint Strike Fighter. È altresì previsto il potenziamento della flotta sottomarina, componente essenziale del deterrente nucleare britannico, con l’acquisizione di sei sottomarini di classe Type 45. La capacità di lancio di missili nucleari dei sottomarini in dotazione alla Royal Navy verrà comunque ridotta: la misura, da adottare in ottemperanza agli impegni internazionali in materia di disarmo multilaterale, consentirà, nelle stime del Governo, un risparmio di 750 milioni di sterline nel quadriennio della Spending Review e di 3,2 miliardi di sterline nell’arco del prossimo decennio.

Relativamente all’aviazione, il Governo prevede che la Royal Air Force sia dotata, entro il 2020, di versatili e moderni aerei da combattimento aria-aria ed aria-terra di tipo Typhoon, nonché dei già menzionati aerei del tipo Joint Strike Fighter. Verrà inoltre incrementata la dotazione di aerei senza pilota (Unmanned Air Vehicles) per compiti di ricognizione e di combattimento.

Nell’individuare i principali ambiti di intervento, rispetto ai quali è destinata a concentrarsi la spesa destinata alla difesa, il Governo mette al primo posto la partecipazione del proprio contingente alla missione militare a guida NATO dislocata in Afghanistan, in attesa che, a partire dal 2015, la stabilizzazione istituzionale e politica locale consenta il graduale disimpegno e la conversione delle attuali regole di ingaggio in compiti non più operativi ma in prevalenza di addestramento.

La revisione della spesa della difesa intende, tuttavia, mantenere inalterata, con riguardo ai compiti in tali ambiti esercitati da personale militare, l’efficacia dell’azione anti-terrorismo svolta sul territorio nazionale, il contrasto del residuo terrorismo nell’Irlanda del Nord e l’utilizzazione delle forze armate nel far fronte ad emergenze civili o a catastrofi naturali.

 

 

 

 

 

 

 

 

SERVIZIO BIBLIOTECA - Ufficio Legislazione Straniera

tel. 06/6760. 2278 – 3242 ; mail: LS_segreteria@camera.it