Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||
Titolo: | Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera, difesa e sicurezza 8/2010 | ||
Serie: | Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza Numero: 8 Progressivo: 2010 | ||
Data: | 17/11/2010 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: |
III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa |
L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti
in materia di politica estera, difesa e sicurezza
Anno IV, n. 8 30 settembre 2010 |
Francia
Il 29 settembre 2010,
Il Segretario di Stato ha innanzitutto augurato al Belgio di trovare al più presto un accordo per formare un Governo e poter così esercitare più efficacemente il suo attuale ruolo di Presidente di turno del Consiglio dell’UE, e, a seguire, ha affrontato i temi del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) e della situazione dei Rom europei.
Per quanto riguarda il Servizio diplomatico europeo, dopo aver sottolineato che si tratta di un Servizio nuovo necessario a rafforzare la coerenza dell’insieme delle politiche esterne dell’Unione, in particolare, in materia di economia, energia, politica monetaria e aiuto allo sviluppo, ha assicurato l’impegno di continua vigilanza della Francia sul percorso di attuazione del nuovo strumento diplomatico. Il governo francese è attualmente concentrato sulle iniziative volte ad assicurare un’adeguata rappresentanza francese. Al momento sono in corso le designazioni dei capi di delegazione UE e 12 delegazioni dell’UE saranno dirette da francesi, in servizio alla Commissione europea, a partire dal prossimo autunno; ad esse seguiranno le nomine dei diplomatici nazionali.
Per quanto riguarda i Rom europei, il Segretario di Stato ha riferito della probabilità che la prossima Presidenza del Consiglio, la presidenza ungherese, inserisca la questione “Rom” tra le sue priorità. Dal 1° gennaio 2007, con l’entrata della Romania e della Bulgaria nell’UE, l’Unione ha scoperto l’esistenza di 10-12 milioni di persone di etnia rom, provenienti da diversi Stati, che hanno in comune il fatto di vivere in condizioni, definite da Lellouche “spaventose”, di discriminazione e di sottosviluppo, senza accesso a scuole, a cure mediche o ad alloggi. Di questi 10-12 milioni, circa 9 milioni sono cittadini dell’UE (secondo dati della Commissione europea, ancorché non completi per mancanza di censimenti ufficiali). Di fronte ad un dramma umano di tali proporzioni, ha dichiarato Lellouche, il Governo francese è favorevole, piuttosto che restare sul terreno di un dibattito giuridico-ideologico sulla libera circolazione in Europa, ad una soluzione a lungo termine che affronti il problema di base nei Paesi d’origine, attraverso l’utilizzo degli strumenti dell’UE per aiutare questi Paesi ad integrare i Rom che, in alcuni casi, come in Romania, rappresentano il 10% della popolazione. A tale proposito il Segretario di Stato francese ha rammentato che sono stati organizzati due summit europei sui Rom: il primo sotto la Presidenza francese, il secondo a Cordova ad aprile 2010, nel corso del quale egli è stato tra i pochi rappresentanti di Governi europei presenti. Lellouche ha poi espresso soddisfazione per il non avvio di alcuna procedura d’infrazione della Commissione UE nei confronti della Francia per la politica, decisa negli ultimi mesi, di evacuare diversi campi non autorizzati abitati da immigrati Rom europei e di allontanare dal Paese un numero consistente di Rom (politica ritenuta da alcuni una violazione ai principi della libera circolazione). Anche per quanto riguarda il recepimento della direttiva 2004/38/CE sul diritto dei cittadini europei di circolare e soggiornare liberamente nell’Unione, il Segretario di Stato ha menzionato il dialogo giuridico aperto dalla Commissione europea e ancora in corso con diversi Stati membri, compresa la Francia. Inoltre, dopo essersi rallegrato per l’intenzione manifestata dalla Commissione europea di dare nuovo slancio alle politiche di integrazione dei Rom e di utilizzare a tal fine l’insieme degli strumenti dell’Unione, M. Lellouche ha annunciato che il governo francese presenterà un contributo alla definizione di una strategia europea in favore dell’inserimento dei Rom nei loro Paesi d’origine, sulla scia dell’accordo concluso tra il Presidente francese Sarkozy e il Presidente rumeno Basescu all’inizio di settembre 2010.
Spagna
Il 29 settembre 2010, presso la Commissione Difesa del Congresso dei Deputati, la Sottosegretaria alla Difesa, Maria Victoria San José Villacé, è intervenuta al fine di informare sul processo di sviluppo e di applicazione della Legge sulla carriera militare (testo disponibile all’indirizzo internet http://www.congreso.es/public_oficiales/L9/CONG/DS/CO/CO_609.PDF).
La Ley 39/2007, de 19 de noviembre, de la carrera militar è intervenuta in materia di carriera militare, modificando la legislazione previgente relativa alla selezione, l’inquadramento professionale, la formazione e i meccanismi di promozione per gli appartenenti alle Forze armate, con l’obiettivo di assicurare i più elevati standard qualitativi per le risorse umane impiegate, che rappresentano un fattore strategico per delle Forze armate moderne e tecnologicamente avanzate (per maggiori informazioni, si consulti la scheda relativa nel Bollettino LS 6/2007, pp. 24-25).
La Sottosegretaria ha affermato che l’attuazione della legge procede a buon ritmo, avendo prodotto tra l’altro tredici decreti e trenta ordini ministeriali.
Il primo dei temi messi a fuoco nel suo intervento è stato l’insegnamento militare, al fine di dotare i membri delle Forze armate della formazione richiesta per l’esercizio professionale da svolgere nei differenti Corpi e nelle varie specialità. In tal senso, il nuovo modello conserva la formazione ai valori militari e l’addestramento tecnico-professionale ed incorpora il conseguimento di un titolo del sistema educativo generale. In particolare, per gli ufficiali sarà prevista anche la possibilità di interscambi culturali con altri Paesi dell’Unione europea.
Il secondo aspetto messo in luce è stata la struttura dei Corpi e dei gradi, caratterizzandosi il nuovo modello per la presenza di una categoria unica di ufficiali, al fine di superare le disfunzioni esistenti nel modello previgente. In tale ambito, ha affermato la Sottosegretaria, è necessario tenere presente il diverso livello di esperienza professionale dei vari soggetti, che seguono due percorsi differenti: uno rivolto a coloro che sono destinati alla carica di capitano, l’altro per quanti sono destinati a divenire comandanti o ad accedere a gradi superiori.
Il terzo dei temi affrontati è stato quello relativo allo sviluppo della carriera militare, allo scopo di incentivare l’impiego professionale in posti operativi con le condizioni adeguate, rafforzando al contempo il merito e le capacità nelle promozioni e nell’assegnazione degli incarichi.
La Sottosegretaria ha posto l’accento, in particolare, sul nuovo “rapporto personale di qualifica” (informe personal de calificación: IPEC), per il quale si è pensato a un sistema di orientamento professionale individualizzato. In particolare, per i sottufficiali è prevista che la loro specializzazione tenga in considerazione le necessità delle Forze armate e i titoli di formazione professionale più adatti ai diversi soggetti. Per quanto concerne i militari semplici, viene presa in considerazione la possibilità di un loro accesso alle amministrazioni pubbliche o all’inserimento nel mondo del lavoro.
L’ultima parte dell’intervento dell’esponente del Governo è stato dedicato ai diritti e doveri del personale militare, annunciando la presentazione di un disegno di legge organica sulla materia.
Spagna
Il 30 settembre 2010, presso la Commissione Affari esteri del Congresso dei Deputati, il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione, Miguel Ángel Moratinos Cuyaubé, è intervenuto allo scopo di informare sulla settimana ministeriale delle Nazione Unite e sul bilancio e sulle prospettive della politica estera spagnola (http://www.congreso.es/public_oficiales/L9/CONG/DS/CO/CO_611.PDF).
Il Ministro ha innanzitutto auspicato che il dibattito in Commissione sulla politica estera possa divenire una consuetudine parlamentare, con l’obbligo del Governo di presentarsi annualmente per tale dibattito. Con l’occasione, il Ministro ha riferito anche in merito ai recenti incontri avuti in occasione della 65° sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nonché su altri argomenti di politica estera (Vicino Oriente, Kosovo, Cuba, tra gli altri).
L’azione politica in ambito multilaterale è, per il Ministro, un obiettivo prioritario del Governo spagnolo, svolta in occasione della Presidenza europea del Consiglio dell’Unione, nonché con riferimento alla riforma delle Nazioni Unite. Tale multilateralismo ha favorito inoltre l’approvazione di alcune risoluzioni dell’ONU in materia di sviluppo, aiuti umanitari, ambiente e uguaglianza di genere.
Quanto alla settimana ministeriale delle Nazioni Unite di New York, tra gli argomenti di discussione si segnala quello relativo agli obiettivi di sviluppo del Millennio, al fine di dare il necessario impulso per portarli a termine entro il 2015, allorquando i Paesi avanzati dovrebbero destinare lo 0,7% del PIL agli aiuti umanitari. Egli ha anche ricordato l’iniziativa del Presidente Zapatero in merito alla possibile istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
Tra gli incontri tenutisi a New York, il Ministro ha ricordato quello dei Paesi latinoamericani, nonché i numerosi vertici bilaterali (con Israele, Palestina, Marocco, Russia, tra i molti). Un tema ricorrente è stato quello del processo di pace in Medio Oriente, per cui la Spagna auspica una soluzione con due Stati, con una Palestina indipendente e democratica, in una condizione di pace e sicurezza.
Altri argomenti del vertice newyorchese sono stati: il Pakistan, Haiti, la Somalia, il quadro di pace e sicurezza, nell’ambito del quale si è parlato del trattato di proibizione completa delle armi nucleari, il mutamento climatico. In sintesi, il Ministro ha sottolineato il generale consenso al fine di dare impulso alla lotta contro la povertà, contro gli effetti nefasti dei mutamenti climatici e allo sforzo per costruire un mondo libero dalle armi nucleari.
In chiusura, egli ha risposto ad alcuni quesiti specifici. In particolare per quanto riguarda i rapporti con il Marocco, il Ministro ha ricordato che il Sahara Occidentale costituisce una priorità, nel quadro delle iniziative decise dalle Nazioni Unite. Ha inoltre ricordato la situazione di Cuba, dove si è assistito alla liberazione di numerosi prigionieri politici.
In tutti questi ambiti, ha concluso il Ministro, la diplomazia spagnola farà sentire la propria voce.
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