Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||
Titolo: | RASSEGNA PARLAMENTARE COMPARATA DI POLITICA INTERNAZIONALE E SICUREZZA 11/2009. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera, difesa e sicurezza | ||
Serie: | Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza Numero: 11 | ||
Data: | 15/09/2009 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: |
III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa |
L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti
in materia di politica estera, difesa e sicurezza
Anno III, n. 11 15 Settembre 2009 |
Francia
Il 15 luglio, presso
Il senatore Dulait ha ricordato che
Il senatore Boutant ha tracciato, a
sua volta, un primo bilancio dell’operazione navale dell’Unione europea
“Atalanta” di lotta contro la pirateria lungo le coste somale. Il fenomeno
della pirateria nel Golfo di Aden,
principale rotta marittima tra l’Europa, il Medio-Oriente e l’Asia, è
letteralmente esploso nel 2008 ed è spiegabile - ha ricordato Boutant - alla
luce della situazione interna della Somalia, dove è in corso dal 1992 una
guerra civile tra diverse fazioni. Gli attacchi mostrano una progressiva
organizzazione dei pirati, con una separazione tra mandanti, forze d’attacco e
negoziatori dei riscatti e si teme l’estensione del fenomeno al Mar Rosso, al
Golfo Persico e all’Oceano Indiano, al largo delle Seychelles. Per far fronte
all’espansione del fenomeno l’Unione europea ha lanciato, a dicembre 2008, la
sua prima operazione navale di lotta contro la pirateria, denominata “Atalanta” o “EU NAVFOR”. L’operazione, diretta da uno Stato maggiore
multinazionale con base a Northwood, nel Regno Unito, conta attualmente dodici
navi da guerra (francesi, spagnole, tedesche, svedesi, italiane e greche), con
una decina di elicotteri imbarcati e tre aerei di sorveglianza. Nell’auspicare
un più efficace coordinamento tra l’Unione europea e le altre forze
multinazionali presenti nella zona, il senatore Boutant ha riconosciuto che
l’operazione “Atalanta” costituisce un successo per l’UE e per la politica europea
di sicurezza e difesa (a fine maggio 2009 erano stati arrestati più di cento
pirati, nella gran parte tradotti in Kenia), al punto tale che ne è stato
deciso il prolungamento di un altro anno e l’estensione del campo delle
operazioni verso l’Oceano Indiano. Il senatore ha poi menzionato la mancanza
nell’ordinamento francese di una specifica legge sulla repressione della
pirateria che disciplini, tra l’altro, le condizioni per l’arresto e le altre
eventuali misure coercitive o restrittive delle libertà individualidei pirati a bordo delle navi francesi (una
precedente legge del 1825 è stata abrogata nel 2007). Per riempire questa
lacuna giuridica il 3 settembre il Ministro della Difesa ha presentato un
disegno di legge al Senato, attualmente in prima lettura presso
Germania
L’Assemblea del Bundestag, nella seduta del 26 agosto (resoconto stenografico disponibile alla pagina http://www.bundestag.de/dokumente/protokolle/plenarprotokolle/16232.pdf), ha discusso la sentenza del Tribunale costituzionale federale del 17 giugno 2009 (2BvE 3/07, disponibile alla pagina http://www.bundesverfassungsgericht.de/entscheidungen/es20090617_2bve000307.html) in merito ai poteri delle commissioni parlamentari d'inchiesta. Il Tribunale ha stabilito che l’atteggiamento dell’Esecutivo, consistente in una sistematica limitazione dell'accesso da parte della 1ª Commissione d’inchiesta (la cosiddetta BND - Untersuchungsausschuss, commissione d’inchiesta sull'operato del governo e dei servizi di intelligence tedeschi nella lotta contro il terrorismo e nella guerra in Iraq) ai documenti governativi, ha violato una prerogativa costituzionale del Parlamento a norma dell'art. 44 della Legge Fondamentale. Alla base della sentenza vi è un conflitto di attribuzione tra Parlamento e Governo, sollevato nel 2007 dalle frazioni della FDP (liberali), della Linke (Sinistra)edei Verdi, nonché da una maggioranza qualificata di membri della commissione stessa. Il documento conclusivo che riassume l'attività svolta dalla Commissione tra il 2006 e il 2009 è stato pubblicato il 18 giugno 2009 (http://dip21.bundestag.de/dip21/btd/16/134/1613400.pdf). Una nota di approfondimento riguardo alla sentenza del Tribunale costituzionale è stata redatta dal Servizio Studi del Bundestag (http://www.bundestag.de/dokumente/analysen/2009/bverfgbndausschuss.pdf). Il dibattito parlamentare ha riguardato le possibili conseguenze della sentenza sull'attività parlamentare, a due anni dalla sollevazione del conflitto di attribuzione. Linke e Verdi hanno proposto la costituzione di una nuova commissione di inchiesta sull'argomento, ma la proposta non ha avuto l’appoggio dei Liberali e quindi non ha raggiunto il quorum necessario per essere approvata dall'Assemblea.
Regno Unito
Il 7 luglio 2009
La revisione governativa ha riguardato il piano di azione anti-terrorismo noto con l’acronimo CONTEST, inizialmente predisposto dal Governo nel 2003 e poi modificato a seguito dei gravi attentati di Londra del 2005. L’ulteriore e più recente aggiornamento del piano è stato motivato dalla necessità di adeguarne i contenuti agli indirizzi in materia di sicurezza nazionale, stabiliti nel marzo del 2008 dal Cabinet Office (con il documento “The National Security Strategy. Security in an interdependent world”, http://interactive.cabinetoffice.gov.uk/documents/security/national_security_strategy.pdf). Nella sua nuova formulazione, il piano strategico anti-terrorismo (presentato al Parlamento l’8 maggio 2009 con il Command Paper 7547 “Pursue Prevent Protect Prepare. The United Kingdom’s Strategy for Countering International Terrorism”, consultabile all’indirizzo http://security.homeoffice.gov.uk/news-publications/publication-search/general/HO_Contest_strategy.pdf?view=Binary) è stato articolato dal Governo sulla base di obiettivi fondamentali tra loro correlati, ai quali corrispondono ambiti di operatività a carattere immediato (in reazione a specifiche attività terroristiche) o a più lungo termine (per la prevenzione delle attività suddette e delle forme di estremismo politico, per la protezione delle infrastrutture di rilievo nazionale, per l’adozione di misure idonee a mitigare l’impatto degli eventuali attacchi terroristici).
Un particolare profilo di vulnerabilità
attiene alla rete dei trasporti urbani
di Londra, la cui protezione è tuttora un obiettivo prioritario.
Stati Uniti
Il 10 settembre 2009, presso
Nel suo intervento introduttivo il Presidente della Commissione Kerry ha sottolineato i cambiamenti positivi intervenuti in Iraq sia dal punto di vista militare che politico, nonostante il ripetersi di attacchi ed attentati, sai pur non nascondendo i problemi rimasti irrisolti nel Paese, trai quali la tensione tra arabi e curdi e la presenza di milioni di rifugiati (http://foreign.senate.gov/testimony/2009/KerryStatement090910p.pdf).
Anche il senatore Lugar ha indicato come dall’Iraq provengano dei segnali positivi, pur in presenza di un Governo centrale debole e diviso, ma ha avanzato qualche dubbio sulla possibiltà che le truppe americane possano effettivamente lasciare il Paese entro il termine previsto della fine del 2011 (http://foreign.senate.gov/testimony/2009/LugarStatement090910p.pdf).
Ricevendo infine la parola, Christopher R.
Hill ha svolto un articolato intervento sulla situazione irachena. Egli ha
sottolineato la possibilità offerta oggi all’Iraq di diventare un motore della
crescita economica e della stabilità di tutta la regione, indicando altresì gli
sforzi compiuti nella direzione di un’economia di mercato e di un governo
rappresentativo. Nonostante gli attentati, tra cui quello del 19 agosto,
l’ambasciatore Hill ha ribadito che il popolo iracheno è contrario alla violenza
e il Paese è pronto per le elezioni
generali del gennaio 2010. Anche se l’economia è ancora da migliorare, la
produzione e l’esportazione di petrolio sono in crescita. Il Governo iracheno
ha le capacità per diventare stabile ed efficace, sebbene, anche nel lungo
periodo, esso necessiti di cooperazione e di investimenti stranieri. Anche la
situazione con gli Stati vicini, nonostante le tensioni, soprattutto con
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