Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza 10/2009. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera, difesa e sicurezza
Serie: Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza    Numero: 10    Progressivo: 2009
Data: 01/07/2009
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   RELAZIONI INTERNAZIONALI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

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RASSEGNA PARLAMENTARE COMPARATA
 DI POLITICA INTERNAZIONALE E SICUREZZA

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di politica estera, difesa e sicurezza

 

 

Anno III, n. 10                                                                                            1 Luglio 2009

 

Regno Unito

Nel quadro di un dibattito politico-istituzionale che, in tempi recenti, ha avuto a principale oggetto le ripercussioni sulle libertà fondamentali dell’introduzione di disposizioni legislative in materia di sicurezza dello Stato e di contrasto del terrorismo, il 17 giugno è stata pubblicata la relazione del Constitution Committee della Camera dei Lord, nella quale si prendono in esame i rilievi che il Governo, in replica ad una precedente relazione della stessa Commissione pubblicata il 6 febbraio (Surveillance: Citizens and the State, http://www.publications.parliament.uk/pa/ld200809/ldselect/ldconst/18/18.pdf), ha svolto il 13 maggio sul tema della sorveglianza e della tutela dei diritti fondamentali dei cittadini (http://www.official-documents.gov.uk/document/cm76/7616/7616.pdf). Nella relazione da ultimo presentata (Analysis of the Government’s Response to Surveillance: Citizens and the State, http://www.publications.parliament.uk/pa/ld200809/ldselect/ldconst/114/114.pdf), la Commissione della Camera dei Lord ha espresso apprezzamento per il Governo che ne ha accolto alcune raccomandazioni; ma lo ha nel contempo criticato per non avere adeguatamente affrontato, nel suo documento di replica, le questioni concernenti l’incidenza delle tecniche di sorveglianza sulla riservatezza delle persone e sulla relazione tra l’individuo e lo Stato. In particolare, si rimprovera al Governo - che ha rinviato a future consultazioni pubbliche una più approfondita riflessione sul punto - di non aver preso in sufficiente considerazione l’equilibrio tra le esigenze della privacy e quelle della sicurezza, e di non avere indicato in quale modo intende garantire il pieno rispetto dei principi di necessità e di proporzionalità nella raccolta e nel trattamento di dati personali. Per contro, il Governo pone eccessivo affidamento su metodiche (come il Privacy Impact Assessment, funzionale ad una preliminare verifica della congruenza e legittimità delle operazioni di raccolta di dati) le quali, in realtà, risultano ancora non avere sistematica ed effettiva applicazione nel settore pubblico. Ulteriori notazioni critiche verso il Governo sono formulate dalla Commissione per non aver questo assunto impegni - come gli era stato raccomandato - circa la definizione mediante la legislazione primaria, anziché attraverso il ricorso alla normativa delegata, delle regole (e non solamente dei principi) applicabili all’esercizio del potere di sorveglianza e di raccolta di dati personali.

 

Regno Unito

Il Public Administration Select Committee (PASC) della Camera dei Comuni ha pubblicato, il 18 giugno 2009, la propria relazione concernente l’avvio, annunciato da parte del Governo, di un’inchiesta sulle circostanze politiche e istituzionali in cui venne adottata la decisione relativa all’impegno militare britannico in Iraq (Iraq Inquiry, http://www.parliament.uk/documents/upload/INQUIRYREPORT.pdf). Facendo seguito ad un seminario tenuto l’11 giugno, la Commissione ha presentato le proprie conclusioni ritenendo che la credibilità e la legittimazione dinanzi all’opinione pubblica dell’inchiesta annunciata dal Governo comportino necessariamente, per un verso, il suo svolgimento in modo rispondente a forme adeguate di pubblicità, e, per altro verso, il coinvolgimento del Parlamento. I lavori della commissione d’inchiesta di cui il Governo ha annunicato la costituzione dovrebbero dunque essere pubblici, con limitate eccezioni stabilite dagli stessi commissari e non dal Governo; d’altra parte, l’individuazione dell’oggetto dell’inchiesta (terms of reference) dovrebbe essere formulata in termini espliciti e rispecchiare le finalità che si intendono perseguire: l’accertamento della verità e delle responsabilità del Governo in ordine alle sue decisioni ed iniziative concernenti la presenza del contingente militare britannico in Iraq. Il riconoscimento del ruolo del Parlamento, inoltre, avrebbe come corollario lo svolgimento di un dibattito e di una votazione della Camera dei Comuni sulla proposta del Governo.

 

Spagna   

Il 17 giugno 2009, presso la Commissione Affari esteri del Congresso dei deputati, il Ministro per gli Affari esteri e la cooperazione, Miguel Ángel Moratinos Cuyaubé, ha presentato una comunicazione al fine di informare sul bilancio e sulle prospettive della politica estera spagnola (http://www.congreso.es/public_oficiales/L9/CONG/DS/CO/CO_311.PDF), analogamente a quanto aveva già fatto in Senato il 23 aprile.

Il Ministro ha tracciato un quadro molto positivo della politica estera spagnola, ponendo le capacità di intervento del Paese all’interno del carattere eccezionale e costituente della situazione internazionale, caratterizzata dalla crisi dell’unilateralismo e delle politiche neoconservatrici e neoliberali e dall’emersione di un quadro di multilateralismo efficace e di un nuovo ordine internazionale. Nell’ambito della crisi economica internazionale, che egli ha valutato come l’esito naturale delle politiche economiche degli anni passati e dell’incapacità delle istituzioni economiche internazionali di prevenire il peggio, la Spagna ha saputo giocare un ruolo importante, in particolare ai vertici dei G-20 di Washington e Londra. Il Ministro ha ritenuto che la solidità del sistema di regolazione del mercato finanziario spagnolo abbia consentito che alcune proposte spagnole in quelle occasioni siano state prese in considerazione, tra cui gli incentivi a famiglie e imprese e la regolazione dei “paradisi fiscali”.

La politica estera spagnola, ha proseguito, mira allo sviluppo di un multilateralismo efficace, fondato sulla difesa della pace, la democrazia, la promozione dei diritti umani, l’uguaglianza e la lotta alla povertà. Tutto ciò è stato perseguito nei vari vertici internazionali tenutisi negli ultimi mesi, tra cui quello della NATO, il vertice Unione europea-Stati Uniti a Praga e il Secondo forum dell’Alleanza della Civiltà a Istanbul.

Il Ministro ha quindi posto l’attenzione su alcuni ambiti geografici, ricordando l’impulso dato dalla Spagna al processo di pace israelo-palestinese, e in generale nel Medio Oriente, nonché le buone relazioni bilaterali con i Paesi del Mediterraneo, e del Maghreb in particolare, con un accento sulla situazione del Sahara Occidentale. Egli ha poi fatto presente l’importante successo di aver ottenuto la sede del Segretariato a Barcellona nell’ambito dell’Unione per il Mediterraneo. Dopo aver ricordato le diverse iniziative in Asia e in Africa, per cui il Governo ha presentato degli appositi piani di intervento, il Ministro ha sottolineato la collaborazione con i paesi dell’America latina e dei Caraibi.

Il Governo, ha ricordato il Ministro, si è inoltre impegnato nell’ambito della promozione dei diritti umani, nonché nella costruzione di positivi rapporti con la nuova amministrazione americana e con la Russia.

Nell’ambito dell’Unione europea, il Ministro ha sottolineato l’importante appuntamento della Spagna, che ne assumerà la presidenza nel primo semestre del 2010. Egli ha infine ricordato l’importanza della questione energetica e della politica culturale nell’ambito della politica estera spagnola.

All’intervento del Ministro è seguito il dibattito. In particolare il rappresentante del Partito popolare ha sottolineato criticamente alcuni passaggi dell’intervento del Ministro, mentre il rappresentante del Gruppo socialista ha valutato in maniera molto positiva la comunicazione del rappresentante del Governo.

 

Stati Uniti

Il 26 giugno, la Commissione per le Forze Armate del Senato degli Stati Uniti (Armed Services Committee) ha annunciato l’approvazione di un disegno di legge le cui disposizioni modificano le regole probatorie applicabili nei procedimenti attribuiti ad apposite “commissioni militari” dal Military Commissions Act del 2006 (il testo della legge del 2006 è consultabile all’indirizzo: http://frwebgate.access.gpo.gov/cgi-bin/getdoc.cgi?dbname=109_cong_bills&docid=f:s3930enr.txt.pdf). Tali modifiche, contenute nel National Defense Authorization Act for Fiscal Year 2010, che prosegue ora nel suo iter di approvazione da parte del Senato (S. 1033 presentato il 13 maggio 2009, il cui testo è consultabile all’indirizzo di rete: http://thomas.loc.gov/cgi-bin/query/z?c111:s.1033:) si sono rese necessarie – ha dichiarato il Presidente della Commissione, Carl Levin - a seguito e per effetto della decisione pronunciata nel 2006 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso Hamdan v. Rumsfeld (il testo della sentenza è consultabile all’indirizzo: http://www.supremecourtus.gov/opinions/05pdf/05-184.pdf), che ha posto fondamentali condizioni affinché le military commissions possano essere considerate “corti regolarmente costituite”.

 

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