Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||||
Titolo: | Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza 3/2009. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera, difesa e sicurezza | ||||
Serie: | Rassegna parlamentare comparata di politica internazionale e sicurezza Numero: 3 | ||||
Data: | 02/03/2009 | ||||
Descrittori: |
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Organi della Camera: |
III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa |
L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti
in materia di politica estera, difesa e sicurezza
Anno III, n. 3 2 Marzo 2009 |
Francia
Il 17 febbraio è stato presentato, presso la Commissione per gli affari esteri dell’Assemblea Nazionale, il Rapporto di informazione sul bilan de la présidence française de l’Union européenne (http://www.assemblee-nationale.fr/13/rap-info/i1473.asp#P293_27436).
La relatrice, Nicole Ameline, ha riassunto le azioni condotte dalla Francia nel semestre giugno-dicembre 2008, ricordando come sia ancora prematuro stabilire un bilancio esaustivo, ma sottolineando che fin d’ora è possibile affermare che la presidenza francese è stata condotta con un alto grado di professionalità che ha consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Ricordando che la politica della Presidenza francese si basava sulla volontà di promuovere un’Europa che non subisce, che agisce e che protegge. La relatrice ha sottolineato che l’Unione europea, nel secondo semestre 2008, ha saputo rispondere alle sfide esterne e apportare risposte collettive agli importanti problemi presentatisi, in particolare la crisi georgiana e la crisi finanziaria internazionale, grazie alla leadership politica esercitata dalla Francia. Il semestre ha altresì consacrato il ritorno della Francia in Europa e riaffermato l’influenza del paese sia in seno all’Unione che a livello internazionale. Nel rapporto infine viene evidenziata l’efficacia della costante collaborazione tra le diverse istituzioni europee promossa dalla Francia.
Spagna
Il 19 febbraio 2009, presso la Commissione Affari esteri del Senato, si è tenuta un’audizione delSegretario di Stato per gli Affari esteri, Ángel Lossada Torres-Quevedo, per la presentazione della politica estera spagnola verso l’Asia (testo del resoconto della seduta consultabile in http://www.senado.es/legis9/publicaciones/pdf/senado/ds/CS0107.PDF), che ha fatto seguito alla precedente audizione in commissione del 21 ottobre 2008, riguardante la politica estera verso l’Africa (si veda la “Rassegna parlamentare di politica internazionale”, 2008, n. 14, 31 ottobre 2008).
Il Segretario di Stato ha annunciato, in apertura del dibattito, la presentazione ufficiale, nel prossimo mese di marzo, del Piano Asia-Pacifico 3, che fa seguito ai piani approvati nel 2000 e nel 2004, in apertura delle legislature settima e ottava, precedenti l’attuale nona legislatura. Torres-Quevedo ha quindi esposto le linee principali del piano, che si applica al periodo 2009-2012 e che vuole soddisfare un triplice obiettivo: aumentare la presenza e la visibilità spagnola nell’area; consolidare i risultati ottenuti nella scorsa legislatura; cercare nuove vie per il rafforzamento dell’immagine e dell’attività spagnola nella regione.
Il piano vuole, innanzi tutto, mantenere una fitta agenda di viaggi, visite e incontri di alto livello con i rappresentanti della maggior parte dei paesi asiatici, favorendo al contempo le imprese spagnole con le loro iniziative e investimenti locali. Particolare rilievo assumono anche la cooperazione scientifica e tecnologica e la promozione del turismo, così come il sostegno alla diffusione della cultura spagnola nel continente, passando, ad esempio, da un unico centro Cervantes, operante ora in Asia, ai sei che presto saranno funzionanti. La cooperazione allo sviluppo e gli aiuti umanitari di fronte alle eventuali catastrofi naturali saranno un altro versante di attività privilegiato, così come la lotta alle nuove minacce per la sicurezza internazionale: a tale proposito, viene posto l’accento sulla collaborazione con i centri regionali di contrasto al terrorismo esistenti in Indonesia, Malaysia e Singapore. Anche il tema dell’immigrazione illegale deve rimanere, come nei quattro anni precedenti, una questione di particolare rilevanza nell’agenda politica con l’Asia, visto l’aumento degli immigrati clandestini provenienti da India, Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, assieme alla lotta contro il narcotraffico, alla prevenzione della pirateria marittima e alle azioni diplomatiche in favore della non proliferazione delle armi nucleari. Un altro obiettivo fondamentale della politica estera spagnola verso l’Asia sarà la protezione dei diritti umani, anche attraverso la continuazione della battaglia, già intrapresa, per l’eliminazione della pena di morte in altri paesi, dopo il successo ottenuto nelle Filippine, dove la pena capitale è stata abolita nel giugno 2006. Tra le altre priorità indicate dal Segretario di Stato per gli Affari esteri nella parte iniziale del suo discorso, si segnalano le politiche a favore dell’eguaglianza di genere e il sostegno al dialogo interreligioso, con particolare riguardo, in quest’ultimo ambito, alle iniziative avviate nei vertici ASEM (forum euroasiatico).
La seconda parte dell’intervento di Torres-Quevedo è stata invece dedicata ad osservazioni particolari riguardanti la politica estera verso singoli paesi: Afghanistan, Cina, Giappone, India, Pakistan, Filippine, Australia e Nuova Zelanda.
Il dibattito è poi proseguito con gli interventi dei rappresentanti dei gruppi parlamentari e si è concluso con la replica finale del Segretario di Stato.
Stati Uniti
Il 25 febbraio 2009, presso la Commissione per la sicurezza nazionale della Camera dei rappresentanti, si è svolta un’audizione sul tema “Il Dipartimento per la sicurezza nazionale: il cammino futuro”, nella quale è stato invitato a riferire il nuovo Segretario di Stato alla sicurezza interna dell’amministrazione Obama, Janet Napolitano.
L’intervento del Segretario di Stato è stato preceduto dalle dichiarazioni del Presidente della commissione, Bennie G. Thompson, il quale ha ricordato la particolare attenzione che la commissione ha avuto, negli ultimi due anni, nei confronti delle tematiche riguardanti l’organizzazione interna del dipartimento e l’esistenza di alcune criticità emerse nello svolgimento delle sue attività. Il Presidente Thompson ha ricordato, in particolare, che il dipartimento ha attualmente un budget annuale di più di 40 miliardi di dollari ed una forza lavoro totale, considerate le 22 agenzie dipendenti dalla sede centrale, di più di 200 mila persone, e che opera su un ventaglio molto ampio e diversificato di attività, che comprendono: la sicurezza dei confini, la capacità di risposta ai disastri naturali e agli eventi catastrofici, la sicurezza dei passeggeri e delle merci che transitano per cielo, terra e mare, la salvaguardia delle infrastrutture a rischio e la gestione delle sovvenzioni pubbliche. Inoltre il Dipartimento per la sicurezza nazionale, diversamente da altri dipartimenti governativi, deve lavorare a stretto contatto con i governi e le amministrazioni statali, locali e delle comunità etniche e territoriali del paese. Il Presidente della commissione ha infine fatto riferimento alle iniziative, annunciate dal Segretario di Stato, per il controllo dell’efficienza del dipartimento, al fine di eliminare le spese non necessarie, e per la revisione delle politiche e dei programmi adottati in alcuni settori chiave come la condivisione delle attività di intelligence a livello statale e locale, la sicurezza informatica, l’analisi dei rischi, gli scenari per la pianificazione nazionale e la ricostruzione nella regione della Costa del Golfo degli Stati Uniti (http://homeland.house.gov/SiteDocuments/20090225104120-42935.pdf).
A sua volta il Segretario alla sicurezza nazionale, Janet Napolitano, ha riferito in merito alle direttive d’azione emanate nelle prime settimane successive all’assunzione della carica. In particolare, gli atti approvati hanno riguardato i seguenti aspetti: controllo sull’efficienza (in relazione a costi, trasparenza, snellimento, duplicazioni e servizi al pubblico), condivisione e integrazione con le attività di intelligence svolte a livello statale e locale, ulteriori interventi dopo gli uragani Katrina e Rita, sicurezza dei confini e controlli sull’immigrazione, sorveglianza delle infrastrutture per le ricerche in campo chimico, capacità di intervento in caso di emergenze sanitarie e sviluppo di piani operativi di prevenzione, protezione, risposta e ripresa in situazioni di rischio.
Il processo di attuazione delle direttive d’azione servirà anche a determinare, secondo il Segretario di Stato, le priorità da seguire, anche se al momento è già facile identificare tre aree nelle quali il Dipartimento per la sicurezza nazionale dovrà concentrare i suoi sforzi: le relazioni con le autorità statali e locali interessate; i progressi nel settore della scienza e della tecnologia; la costruzione di un’identità forte e unificante per il dipartimento, pur nella diversità dei compiti svolti dalle sue componenti e dai suoi uomini (http://homeland.house.gov/SiteDocuments/20090225102118-60844.pdf).
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