Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Rassegna parlamentare di politica internazionale 15/2008. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera e difesa
Serie: Rassegna parlamentare di politica internazionale    Numero: 15
Data: 17/11/2008
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   RELAZIONI INTERNAZIONALI
STATI ESTERI     
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

 

RASSEGNA PARLAMENTARE
 DI POLITICA INTERNAZIONALE

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di politica estera e difesa

 

(a cura dell’Ufficio Legislazione Straniera)

 

Anno II, n. 15                                                                                         15 Novembre 2008

 

Francia

Il 12 novembre 2008 la Commissione affari esteri dell’Assemblea nazionale ha autorizzato la pubblicazione del Rapporto d’informazione sull’influenza europea nel sistema internazionale (http://www.assemblee-nationale.fr/13/rap-info/i1242.asp) curatodalla deputata Nicole Ameline (UMP). Il Rapporto è stato presentato a conclusione della missione di informazione, di cui la deputata è stata incaricata dalla Commissione, sulla presenza e l’influenza dell’UE negli organismi internazionali (http://www.assemblee-nationale.fr/13/cr-cafe/08-09/c0809015.asp).

La prima parte del Rapporto, dopo una breve analisi storica sulla nascita - dopo le due guerre mondiali - e lo sviluppo dell’attuale sistema delle istituzioni internazionali, ne presenta i principali fattori di crisi: ad esempio il cosiddetto “mosaico dell’ONU”, ossia la frammentazione di strutture emananti da questo organismo; l’emergenza di nuovi attori globali – in particolare Brasile, Russia, India, Cina (BRIC) - che agiscono con strategie nazionalistiche; la presenza di ONG che operano a livello mondiale ed il verificarsi di una nuova opinione pubblica internazionale che si esprime ad esempio attraverso i Forum sociali mondiali.

Una sezione specifica di questa parte del Rapporto è dedicata all’analisi dell’Europa nel sistema internazionale. Da una parte, è evidenziato come l’Europa costituisca una presenza importante nel mondo economico: è infatti precisato che essa rappresenta il primo mercato integrato del mondo, che concentra circa il 25 % del PIL mondiale; che l’euro è dal 2004 la prima valuta mondiale sui mercati obbligazionari; che l’Europa costituisce il più grande fornitore di aiuto allo sviluppo al mondo. Dall’altra parte, è sottolineato come l’Europa non si sia tuttavia ancora affermata come grande potenza politica, capace di avere un ruolo di leadership nel mondo. A tale proposito, è rilevato come l’Europa si esprima solo in pochi casi come soggetto unitario all’interno degli organismi internazionali. Nello studio sono presentate cinque categorie di rappresentazione dell’Europa in tali organismi in base allo statuto riservato all’ UE in senso stretto accanto allo statuto degli Stati membri dell’UE: il modello dell’Organizzazione mondiale del Commercio (in cui la Comunità europea è membro originale); il modello dell’ONU; il modello del FMI e della Banca mondiale; il modello della NATO, il modello del G8-G20.

La seconda parte del Rapporto è dedicata all’esperienza della Presidenza francese dell’UE nel secondo semestre 2008 e alle prospettive dell’Europa del futuro, intesa come “potenza di equilibrio” e capace di diffondere una certa “etica della mondializzazione”.

Con riferimento all’azione del Presidente Sarkozy come presidente di turno dell’UE, è in particolare evidenziata l’importanza di alcune misure di politica estera dell’Unione: guardando verso Sud, la creazione dell’ “Unione per il Mediterraneo”, presentata come una prefigurazione del progetto di Europa come potenza di equilibrio; guardando verso Est, l’elaborazione di una prospettiva europea per i Balcani occidentali. Nel Rapporto è inoltre sottolineato come la presidenza francese abbia saputo prontamente rispondere, parlando in nome dell’Europa, alle due più importanti crisi dell’ultimo semestre - crisi georgiana e crisi finanziaria - e che in generale tale presidenza abbia segnato “il ritorno dell’Europa in Francia e della Francia in Europa”.

Per quanto riguarda le prospettive dell’Unione, nel Rapporto è rilevata la necessità di operare per costruire un’Europa sempre più politica e capace di agire come “attore globale”, anche perché altrimenti il suo futuro, di fronte al dinamismo che si verificherà nel rapporto tra Usa e nuovi paesi emergenti dell’Asia, sarà di marginalizzazione. In questo senso, è auspicata una rapida ratifica del Trattato di Lisbona.

La nuova Europa, prefigurata nel Rapporto, avrà poi il compito di agire sullo scenario internazionale per diffondere una certa “visione europea della mondializzazione”, promuovendo a livello globale i valori di cui è portatrice – il multilateralismo, i principi della pace, della libertà, della democrazia, del rispetto dei diritti umani, ecc. - e affermando, in particolare, una visione europea nei negoziati per la rifondazione delle istituzioni internazionali.

 

 

Spagna 

L’11 novembre 2008 si è discussa nell’Aula del Senato una mozione al Governo, presentata dal Gruppo parlamentare socialista, con la quale si sollecita l’esecutivo ad adottare determinate misure per consolidare la stabilità nell’Africa occidentale (testo presentato il 3 novembre, consultabile in http://www.senado.es/legis9/publicaciones/pdf/senado/bocg/I0119.PDF, p. 14).

La mozione è articolata in tre punti:

·      consolidamento dei risultati raggiunti con il Piano Africa 2006-2008, elaborato dal Governo spagnolo (si veda a tale proposito il precedente numero 14 della Rassegna, del 31 ottobre 2008), in particolare mediante l’avvio di rapporti privilegiati con la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale;

·      partecipazione attiva a favore della stabilità politica e della pace nella regione, mediante il sostegno alle istituzioni democratiche, il consolidamento dello stato di diritto e la difesa dei diritti umani;

·      rafforzamento della cooperazione con tutti gli organismi internazionali che operano nella regione a favore della pace, dello sviluppo economico, della stabilità politica e della promozione del ruolo della donna in ambito politico, sociale, culturale ed economico.

Il dibattito, avviato con l’illustrazione della mozione da parte della senatrice Camacho Vázquez del Gruppo socialista, è proseguito con la presentazione e la difesa di tre emendamenti, rispettivamente da parte di un esponente del Gruppo misto e dai rappresentanti del Gruppo popolare e del Gruppo catalano Convergenza e Unione (testo del resoconto in http://www.senado.es/legis9/publicaciones/pdf/senado/ds/PS0020.PDF, a partire da p. 851). In particolare, con l’intervento del senatore Maldonado i Gili del Gruppo Convergenza e Unione è stato illustrato un emendamento aggiuntivo, con il quale si invita il Governo a sollecitare le Nazioni Unite, affinché adottino misure adeguate ad evitare i massacri in corso nella Repubblica Democratica del Congo che, dietro ai contrasti tra etnie diverse, nascondono gli interessi per il controllo delle risorse naturali del sottosuolo. L’emendamento, condiviso anche dai rappresentanti degli altri gruppi parlamentari intervenuti nel seguito del dibattito (a parte le riserve espresse dal Gruppo popolare), è stato accettato dal Gruppo socialista ed inserito nel testo dell’atto.

La mozione è stata infine approvata con 131 voti a favore, 1 voto contrario, e 112 astenuti.

 

 

 

 

 

 

XVI Legislatura – Rassegna parlamentare di politica internazionale, Anno II, n. 15 – 15 Novembre 2008