Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Rassegna parlamentare di politica internazionale 14/2008. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera e difesa
Serie: Rassegna parlamentare di politica internazionale    Numero: 14
Data: 31/10/2008
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   RELAZIONI INTERNAZIONALI
STATI ESTERI     
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

 

RASSEGNA PARLAMENTARE
 DI POLITICA INTERNAZIONALE

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di politica estera e difesa

 

(a cura dell’Ufficio Legislazione Straniera)

 

Anno II, n. 14                                                                                            31 Ottobre 2008

 

Francia

Presso la commissione per gli affari esteri dell’Assemblea nazionale, il 15 ottobre si è svolta l’audizione del generale Emmanuel Beth, direttore della cooperazione militare e di difesa (DCMD) del Ministero degli affari esteri (http://www.assemblee-nationale.fr/13/cr-cafe/08-09/c0809006.asp#P13_269), al fine di informare la commissione in merito a tale organismo.

In primo luogo egli ha tracciato una breve storia della DCMD, nata nel 1998 dalla fusione tra la missione militare della cooperazione e la sotto-direzione dell’aiuto militare. Egli ha poi illustrato l’organigramma e l’operato della DCMD, che comprende due sotto-direzioni corrispondenti ai due ambiti di azione della stessa, a cui si aggiungono compiti in materia di accordi di cooperazione e relativi ai seminari internazionali. L’audito ha sottolineato come la DCMD sia incaricata solo della cooperazione strutturale, a vocazione preventiva e post-conflitto: il suo compito essenziale è la formazione di quadri e di élites militari, essa non è pertanto direttamente coinvolta nelle operazioni. Benché la DCMD possa operare dappertutto, il campo principale di intervento è rappresentato dall’Africa, con particolare riferimento all’Africa sub-sahariana, dove è impegnata nel miglioramento degli strumenti nazionali e regionali di pace e sicurezza. Essa inoltre opera, nel quadro della politica di influenza nazionale, anche in America latina e in Asia, nonché in Europa orientale e nei paesi mediterranei; la DCMD è presente in circa 45 Stati, coinvolgendo a vario titolo 27.000 persone nelle attività di formazione. Collabora inoltre con numerose organizzazioni internazionali. Il bilancio a disposizione è di 97 milioni di euro per il 2008 (circa 88 nel 2009), di cui quasi l’80% impegnato sullo scenario africano. Uno degli strumenti di azione è costituito dalle scuole nazionali a vocazione regionale presenti, tra l’altro, in Niger e in Mali, che costituiscono poli di eccellenza con compiti di formazione in materia di sicurezza e mantenimento della pace, con il coinvolgimento di numerosi paesi stranieri. Uno di questi è il Centro di perfezionamento nelle azioni post-conflittuali di sminamento e bonifica (CPADD), in Benin, che si occupa di “sminamento umanitario”.

Uno sguardo è stato volto anche all’organizzazione futura della DCMD, che dovrebbe diventare Direzione della cooperazione, della difesa e della sicurezza, al fine di pervenire ad azioni più coerenti in determinati campi, con il coinvolgimento di 3 Ministeri (esteri, difesa, interni). Infine il generale Beth ha lamentato i tagli degli ultimi anni (40% delle risorse), che comporteranno un disimpegno della DCMD dagli scenari asiatici, europei e del vicino Oriente, nonché la riduzione delle attività in alcuni Stati africani.

Facendo seguito alle osservazioni del Presidente della commissione, il generale ha ricordato che la scelta di concentrarsi sull’Africa deriva da alcune decisioni del Consiglio di difesa.

Un membro della commissione, Rochebloine, ha chiesto a cosa si riferisse l’audito con l’espressione “sminamento umanitario”. Egli ha risposto che in tale campo esistono due approcci: il primo, anglo-sassone, consiste nella distruzione degli esplosivi, con le possibili conseguenze negative, il secondo, francese, tende invece alla neutralizzazione delle mine. L’espressione “sminamento umanitario” è utilizzata dalle organizzazioni internazionali e dagli specialisti, e come tale era stata ripresa nel suo intervento.

All’osservazione di Myard sulla necessità di focalizzare l’importanza nazionale dell’operato della DCMD, in un campo dove vi sono altri concorrenti, il generale Beth ha ribattutto che l’opzione del multilateralismo apporta grande legittimità alle azioni condotte e che si tratta di una necessità ineludibile.

Quanto a eventuali presenze in Iraq e in Afghanistan, egli ha sottolineato l’assenza della DCMD dal primo paese, mentre ha ricordato il suo impegno in attività formative in favore dell’esercito afgano.

In conclusione, alla domanda sul valore aggiunto dell’operato della DCMD, il generale Beth ha ricordato che esso è rappresentato dalla presenza di quadri formati in molti paesi e dalla capacità di mantenere legami con tali paesi con conseguenze positive per la Francia, tra cui anche la diffusione della lingua francese.

 

 

Spagna  

Il 21 ottobre 2008, presso la Commissione Affari esteri del Senato, si è svolta un’audizione del Segretario di Stato per gli Affari esteri, Ángel Lossada Torres-Quevedo, per informare sulla politica estera spagnola verso l’Africa (http://www.senado.es/legis9/publicaciones/pdf/senado/ds/CS0069.PDF).

Il Segretario di Stato ha precisato, in apertura del dibattito, che la dimensione africana subsahariana costituisce uno degli obiettivi prioritari della politica estera nazionale, sia in ottemperanza ad un’esigenza proveniente dalla società spagnola, che sostiene la necessità di cooperazione con una delle aree del mondo più povere, sia in base a considerazioni di ordine strategico, dato che l’Africa occidentale, nel contesto della globalizzazione, pone sfide crescenti e , allo stesso tempo, nuove opportunità. A questo proposito, Lossada Torres-Quevedo ha ricordato l’intervento dello scorso giugno del Presidente del Governo, José Luis Rodríguez Zapatero, il quale ha parlato di una politica non “per l’Africa” o “verso l’Africa”, ma “con l’Africa”, ispirata al dialogo e alla cooperazione.

Oltre all’Africa occidentale, il Segretario di Stato ha indicato anche la Guinea equatoriale e il Sahel come aree di azione prioritaria del Governo, senza dimenticare gli impegni assunti con la comunità internazionale, volti al mantenimento ed al consolidamento della pace in zone come il Darfur, il Ciad o la Somalia, e mantenendo al tempo stesso una tradizione e consolidata presenza in paesi come l’Angola e il Mozambico; un’ultima menzione speciale è stata infine dedicata ad una potenza regionale come il Sudafrica.

Una pianificazione dettagliata dei programmi e delle attività da svolgere nel continente africano saranno contenute nel prossimo Plan África 2009-2012, che darà seguito al precedente Piano 2006-2008 e che il Governo sta elaborando con l’apporto di tutti i ministeri interessati. Una novità importante a livello amministrativo, adottata proprio al fine di coordinare meglio la politica estera relativa all’Africa, è costituita dalla creazione, con l’inizio della nona legislatura, di una nuova Direzione generale per l’Africa all’interno del Ministero degli Affari esteri.

Il Segretario di Stato per gli Affari esteri ha comunque anticipato le sette linee di azione del nuovo Piano per l’Africa. In particolare:

·       il consolidamento della democrazia, della pace e della sicurezza nel continente, mediante la partecipazione del paese alle missioni delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea e ad altre iniziative multilaterali;

·       il contributo all’Agenda Africana di Sviluppo, nel quadro della politica di cooperazione allo sviluppo svolta dalla Spagna, che ha visto nel 2007 il sorpasso, per la prima volta, dei fondi nazionali destinati all’Africa rispetto agli stanziamenti previsti in favore dell’America Latina;

·       la cooperazione alla migrazione, attraverso la gestione ordinata dei flussi, la lotta alle reti di traffico illegale e la partecipazione allo sviluppo delle competenze nei paesi di origine;

·       la partecipazione all’elaborazione della strategia dell’Unione Europea nei confronti dell’Africa, mediante il riavvio del dialogo di alto livello con l’Africa, nel quadro della Strategia di Lisbona;

·       la particolare attenzione rivolta al processo di negoziazione e attuazione dei nuovi accordi di associazione economica, tra i quali spicca il piano del Ministero dell’Industria, Turismo e Commercio per il sostegno all’attività imprenditoriale nell’Africa subsahariana;

·       la cooperazione culturale e la promozione della lingua castigliana, che già nella precedente legislatura ha visto l’istituzione di “Casa Africa” nelle Isole Canarie, nonché il riconoscimento dello spagnolo come una delle lingue ufficiali dell’Unione Africana;

·       l’incremento della proiezione politica e della presenza istituzionale della Spagna in Africa.

Il dibattito è poi proseguito con gli interventi dei rappresentanti dei gruppi parlamentari e si è concluso con la replica finale del Segretario di Stato.

 

 

 

XVI Legislatura – Rassegna parlamentare di politica internazionale, Anno II, n. 14 – 31 Ottobre 2008