Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||||
Titolo: | Rassegna parlamentare di politica internazionale 12/2008. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera e difesa | ||||
Serie: | Rassegna parlamentare di politica internazionale Numero: 12 | ||||
Data: | 15/07/2008 | ||||
Descrittori: |
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Organi della Camera: |
III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa |
L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti
in materia di politica estera e difesa
(a cura dell’Ufficio Legislazione Straniera)
Anno II, n. 12 15 Luglio 2008 |
Francia
Recentemente in Francia è stato pubblicato il Libro bianco sulla difesa e la sicurezza nazionale che delinea la politica da perseguire in questo ambito per i prossimi anni. Parallelamente è stata avviata una profonda riorganizzazione del Ministero della Difesa che va ad integrare la revisione delle politiche pubbliche dal punto di vista ammistrativo. L’8 luglio presso la Commissione difesa dell’Assemblea nazionale sono stati illustrati i lavori, fin qui svolti, della Mission d’information sur la mise en oeuvre et le suivi de la réorganisation du ministère de la défense (http://www.assemblee-nationale.fr/13/pdf/cr-cdef/07-08/c0708033.pdf). affidata a due relatori, Bernard Cazeneuve per l’ opposizione e François Cornut-Gentille per la maggioranza. Quest’ultimo ha presentato il settore di intervento e il metodo di lavoro della Mission d’information sottolineando che essa va a toccare un ambito confidato alle prerogative del Presidente della Repubblica cui spettano le decisioni in materia di difesa. Riguardo al metodo adottato ha precisato che l’attività della Mission si svolge contemporaneamente all’attuazione della riforma e non a posteriori, in modo tale che i relatori possano seguirne l’evoluzione richiedendo approfondimenti e facendo proposte.
François Cornut-Gentille ha poi delineato il perimetro dell’intervento che risulta volontariamente ampio integrando sia le questioni relative alla riorganizzazione territoriale che quelle a carattere finanziario e sociale.
I relatori hanno già proceduto a numerose audizioni in base alle quali sono emersi i principali punti della riforma. In primo luogo, affermando la necessità di dare maggiore impulso alla collaborazione tra il Ministero del bilancio e quello della difesa, si reputa opportuno rafforzare le strutture dedicate agli affari finanziari di quest’ultimo. Anche il servizio delle risorse umane deve essere adeguato alle esigenze legate all’attuazione della ristrutturazione del Ministero. Alcuni problemi potranno sorgere dalla programmata riduzione degli effettivi rendendo necessari dei provvedimenti che incentivino il ritiro volontario.
Tra i punti principali su cui insisterà l’attività della Mission d’information visarà la verifica dell’impatto dei costi dei programmi di armamento sul settore industriale e un’attenzione particolare sarà posta al controllo della coerenza tra la riforma nazionale e lo sviluppo della politica europea di difesa sollecitato dal Presidente Sarkozy.
Nel suo intervento, Bernard Cazeneuve ha insistito sugli aspetti finanziari della riforma del Ministero della difesa sottolineando come ancora non sia disponibile una valutazione precisa dei costi da affrontare ed ha criticato il piano di economie, presentato dal Presidente della Repubblica per garantire il finanziamento dei crediti di equipaggiamento previsto dalla legge di programmazione militare, che incide principalmente sulle spese per la gestione e per il personale del Ministero. Infine il relatore ha sollecitato una riflessione d’insieme sulle capacità di azione in materia di difesa in ambito nazionale, visto l’impegno della Francia nel processo di cooperazione internazionale sia presso la NATO che presso l’Unione europea.
Spagna
Il 7 luglio 2008 è stato pubblicato dal Senato il disegno di legge organica di ratifica del Trattato di Lisbona (testo consultabile in http://www.congreso.es/public_oficiales/L9/SEN/BOCG/II/II0001A.PDF). Il testo è stato trasmesso dal Congresso dei Deputati, dove è stato approvato dall’assemblea il 26 giugno 2008, con 322 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti (discussione disponibile in http://www.congreso.es/public_oficiales/L9/CONG/DS/PL/PL_020.PDF).
In base all’articolo 90 della Costituzione spagnola del 1978, il Senato ha due mesi di tempo per approvarlo o per opporre, con messaggio motivato, il suo veto, che dovrà essere votato a maggioranza assoluta. Essendosi conclusa, alla fine di giugno, una delle due sessioni ordinarie annuali delle Cortes, il calcolo dei tempi, in base all’articolo 106 del Regolamento del Senato, è sospeso e riprenderà con l’inizio della nuova sessione ordinaria, a partire dal mese di settembre. In caso di approvazione del veto da parte del Senato, il testo tornerebbe al Congresso per il superamento del veto e l’approvazione definitiva che, trattandosi di un disegno di legge organica, deve avvenire con votazione a maggioranza assoluta.
Stati Uniti
Il 9 luglio 2008, presso la Commissione affari esteri del Senato, si è tenuta un’audizione sul tema “Affrontare la sfida iraniana”, nella quale è stato ascoltato William J. Burns, viceministro del Dipartimento di Stato e responsabile per gli affari politici.
Nel suo intervento introduttivo il
Presidente della Commissione, senatore Biden, ha preconizzato un’azione
diplomatica diretta degli Stati Uniti verso l’Iran, che affianchi la cosiddetta
iniziativa “P 5+
(http://foreign.senate.gov/testimony/2008/BidenStatement080709p.pdf).
Anche il senatore Lugar ha sostenuto le stesse tesi, ossia la necessità di un’azione diplomatica diretta degli Stati Uniti verso l’Iran, e in particolare il tentativo di creare una forma di rappresentanza diplomatica a Teheran (http://foreign.senate.gov/testimony/2008/LugarStatement080709p.pdf).
Ricevendo infine la parola, William J. Burns ha svolto, durante la sua audizione, considerazioni in parte concordanti e in parte divergenti con quelle dei membri della Commissione. Anch’egli ha sottolineato le molteplici “vulnerabilità” dell’Iran, legate alla complessità della società civile e all’assenza di alleati strategici. Solo un pugno di paesi fra loro lontani e diversi (Siria, Bielorussia, Cuba e Venezuela) appoggia l’Iran. Nello stesso Iraq più aumenta l’autorità del governo centrale più esso cerca di rafforzare la sovranità nazionale, anche mediante la repressione militare delle milizie locali sostenute dall’Iran nel sud del paese. Gli stessi rapporti fra Iran e Siria, una volta strettissimi, sono ora variabili. Infine l’attuale dirigenza iraniana conosce una forte opposizione interna, della cui esistenza si hanno larghe prove.
Burns ha tuttavia concluso il suo intervento sottolineando le azioni della diplomazia attuale: scopo degli Stati Uniti è di fare causa comune con la maggior parte possibile della comunità internazionale, questa è infatti più unita che in passato sulla necessità per l’Iran di sospendere le sue attività sensibili di proliferazione nucleare. D’altra parte, ciò permette di continuare ad isolare l’Iran dalla maggior parte possibile del sistema finanziario internazionale. I controlli sempre più penetranti sull’attività delle sue banche costringe questo paese sulla difensiva, alla ricerca di nuovi partner finanziari e commerciali e di nuovi canali di finanziamento, in sostituzione di quelli che giorno dopo giorno sta perdendo per iniziativa della comunità finanziaria mondiale. Inoltre le conversazioni diplomatiche fin qui condotte con l’Iran, svoltesi a Baghdad, non hanno dato alcun risultato per volontà dell’attuale dirigenza politica di quel paese. Ciononostante, gli Stati Uniti non escludono la possibilità di un’azione diplomatica diretta e restano pronti ad esaminare qualsiasi tema l’Iran decida di sollevare in ambito diplomatico
(http://foreign.senate.gov/testimony/2008/BurnsTestimony080709p.pdf).
XVI Legislatura – Rassegna parlamentare di politica internazionale, Anno II, n. 12 – 15 Luglio 2008