Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: FOCUS SICUREZZA 13/2008. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di sicurezza
Serie: Focus sicurezza    Numero: 13
Data: 17/11/2008
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   STATI ESTERI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

 

FOCUS SICUREZZA

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di sicurezza

 

(a cura dell’Ufficio Legislazione Straniera)

 

Anno II, n. 13                                                                                         15 Novembre 2008

 

 

Regno Unito

Il 3 novembre 2008 è stato pubblicato il resoconto non corretto (uncorrect oral evidence) dell’audizione dello Home Secretary, Jacqui Smith, svoltasi alcuni giorni prima (il 28 novembre) dinanzi alla Commissione bicamerale sui diritti umani (Joint Committee on Human Rights) (http://www.publications.parliament.uk/pa/jt200708/jtselect/jtrights/uc1142-i/uc114202.htm). L’audizione ha avuto a principale oggetto il tema dell’equilibrio tra le esigenze della sicurezza nazionale e la salvaguardia delle libertà civili, con particolare riferimento alla previsione, contenuta nel disegno di legge governativo in materia di terrorismo (CounterTerrorism (Temporary Provisions) Bill), di una misura cautelare consistente nell’arresto, senza incriminazione (pre-charge detention) e per un periodo massimo di 42 giorni (rispetto al termine vigente di 28), degli individui sospettati di coinvolgimento in attività terroristiche. Tale previsione, introdotta dal Governo già nella precedente legislatura senza riuscire però ad ottenerne la finale approvazione, durante la sessione corrente è stata approvata ai Comuni a stretta maggioranza, ma è stata poi respinta dalla Camera Alta (il 13 ottobre 2008).

Rispondendo alle domande dei membri della Commissione bicamerale, il Ministro ha difeso la validità della scelta del Governo e ne ha ribadito la volontà di ricercare il più ampio consenso attorno ad essa. Peraltro, le dichiarazioni rese ai Comuni dallo stesso Ministro Smith dopo la bocciatura dei Lords (con cui ella aveva accusato gli oppositori di “leggerezza”, e di non tenere nel dovuto conto l’esigenza di munire l’ordinamento di norme proporzionate alla gravità della minaccia terroristica), erano state tali da suscitare reazioni risentite in alcuni settori parlamentari. Al Ministro è stato dunque rimproverato, nel corso dell’audizione, di aver commentato la votazione del 13 ottobre con espressioni denigratorie, offensive e idonee ad inasprire il confronto politico sul tema; ed è stato chiesto al ministro se critiche come quelle da lei rivolte a quanti avevano espresso voto contrario all’emendamento del Governo potessero essere riferite a chi, come Lord Carrington, è noto per aver partecipato al D-Day, ricevuto decorazioni militari e ricoperto la carica di Ministro della Difesa.

La misura dell’estensione temporale della pre-charge detention è stata discussa dal Joint Committe anche sotto il profilo della sua compatibilità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (art. 5). La posizione del Governo, che nell’adozione di tale misura non ravvisa una deroga alla Cedu, è stata criticata da alcuni membri della Commissione, i quali hanno ritenuto preferibile l’introduzione di un quadro legislativo che consenta al Governo, per fronteggiare gravi minacce alla sicurezza nazionale, di dichiarare la deroga alla Cedu, e abiliti il Parlamento al controllo su tale decisione.

Gli ulteriori temi esaminati nell’audizione del Ministro hanno avuto riguardo ai livelli di allerta per la sicurezza nazionale (threath assessment, attualmente qualificato come severe), con particolare riferimento ai criteri di analisi in base ai quali essi vengono determinati dai servizi di sicurezza e all’informazione al pubblico relativamente a tali condizioni di rischio per la sicurezza; il Ministro è stato ascoltato, infine, sulla questione della raccolta e del trattamento dei dati delle comunicazioni.

 

 

 

Stati Uniti

Il 14 novembre 2008 il Presidente della Commissione per la sicurezza nazionale e gli affari governativi del Senato, Joe Lieberman, ha pubblicamente manifestato il suo disappunto per la decisione del Dipartimento per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti di certificare come “pienamente operativo” l’Electronic System for Travel Authorization(ESTA), sistema elettronico che dovrebbe consentire ai cittadini o ai nativi di paesi aventi diritto a partecipare al Visa Waiver Program (VWP), programma di viaggio con partenza da paesi senza necessità di visto, di richiedere un’autorizzazione anticipata a visitare gli Stati Uniti nell’ambito del programma (testo del comunicato stampa consultabile in

http://hsgac.senate.gov/public/index.cfm?Fuseaction=PressReleases.Detail&PressRelease_id=a0a4816d-a8a4-48ef-b083-a58d3701cc3b&Month=11&Year=2008&Affiliation=C).

Il sistema ESTA, nato per rendere più sicura l’identificazione di terroristi che cercano di entrare negli Stati Uniti attraverso paesi per i quali non è richiesto un visto d’ingresso (attualmente fanno parte del programma VWP i seguenti paesi: Andorra, Australia, Austria, Belgio, Brunei, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Italia, Giappone, Liechtenstein, Lussemburgo, Monaco, Nuova Zelanda, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, San Marino, Singapore, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera), non è infatti operante a pieno regime secondo Lieberman, il quale ha ricordato gli esempi di Zacarias Moussaoui, cittadino francese, e di Richard Reid, cittadino britannico, terroristi che hanno cercato di entrare nel territorio americano dai loro paesi di provenienza.

In particolare, il sistema ESTA dovrebbe consentire il controllo dei dati forniti anticipatamente dai passeggeri, verificandoli attraverso la consultazione di banche dati con informazioni su terroristi, ma il Government Accountability Office (GAO) ha recentemente sostenuto che il Dipartimento per la sicurezza nazionale non può al momento valutare i rischi con assoluta certezza, ed anche alcuni responsabili del Dipartimento hanno dichiarato che le compagnie aeree non possono attualmente verificare con sicurezza se i viaggiatori abbiano ottenuto autorizzazioni attraverso ESTA. GAO ha inoltre citato altri problemi: lo sviluppo di un sistema che sia maggiormente user-friendly, la diffusione di maggiori informazioni al pubblico attraverso le ambasciate dei paesi partecipanti al programma VWP, l’aumento di lavoro nei consolati americani e l’impatto sui vettori aerei e terrestri; il Dipartimento infine, secondo GAO, “non ha seguito un processo trasparente” nello sviluppo del VWP.

Il testo del comunicato si conclude con la menzione dell’audizione al Congresso del Direttore del National Intelligence, avvenuta nel settembre 2007, nella quale fu segnalato che al Qaeda stava reclutando cittadini europei per organizzare attentati terroristici negli Stati Uniti, proprio perché molti paesi europei partecipano al programma VWP.

 

 

 

 

 

 

 

XVI Legislatura – Focus sicurezza, Anno II, n. 13 – 15 Novembre 2008