Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Focus sicurezza. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di sicurezza.
Serie: Focus sicurezza    Numero: 11
Data: 15/10/2008
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   STATI ESTERI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

 

FOCUS SICUREZZA

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di sicurezza

 

(a cura dell’Ufficio Legislazione Straniera)

 

Anno II, n. 11                                                                                             15 Ottobre 2008

 

Regno Unito

A seguito di un intenso dibattito, il 13 ottobre 2008 la Camera dei Lord ha respinto l’emendamento del Counter – Terrorism Bill nel testo prima approvato, a stretta maggioranza, dalla Camera dei Comuni (http://www.publications.parliament.uk/pa/ld200708/ldbills/065/08065.i-v.html).

Il progetto di legge, destinato a modificare con le sue disposizioni la legislazione vigente in materia di terrorismo, fissa ad un massimo di 42 giorni (dal limite attuale di 28) la durata della detenzione senza formale incriminazione per i sospettati di coinvolgimento in attività terroristiche (pre-charge detention). Nel testo non approvato dai Lord, si prevede che tale misura sia rimessa all’apprezzamento del giudice su istanza dell’organo titolare dell’azione penale (Crown Prosecution Service - CPS), e sia preliminarmente sottoposta allo scrutinio di quest’organo la fondatezza della richiesta formulata dalle autorità inquirenti.

Un identico bill era stato presentato dal Governo nella precedente sessione parlamentare (nel 2007), prevedendo la maggior durata di queste misure cautelari, applicabile in caso di “gravi ed eccezionali” minacce per la sicurezza pubblica e bilanciata – nei propositi dei proponenti - da disposizioni di salvaguardia dei diritti dell’individuo conformi al vigente Human Rights Act. La necessità di integrare con ulteriori previsioni la legislazione vigente e la ricerca, nei provvedimenti da adottare, di un punto di equilibrio tra la sicurezza dello Stato e le libertà individuali, erano stati i temi di approfondimenti e di studi affidati dal Governo a personalità indipendenti (tra cui l’indagine svolta da Lord Carlile sullo stato di attuazione del Terrorism Act del 2000 e del Prevention of Terrorism Act del 2005), con l’obiettivo di procurare il più largo consenso possibile alle proposte concernenti la durata della pre-charge detention. Le critiche provenienti da ampi settori del parlamento (non esclusa la stessa maggioranza) avevano spinto il Governo a rinunciare ad una iniziale previsione di un limite massimo di 90 giorni; ciò non valeva tuttavia a far confluire i necessari consensi sulla proposta alternativa di limitare agli ordinari 28 giorni la durata della pre-charge detention, e di permetterne l’estensione fino ad un termine massimo di 56 giorni, condizionata alla previa dichiarazione dello stato d’emergenza e all’emanazione di provvedimenti giudiziali di durata settimanale e di volta in volta notificati al Parlamento.

Le difficoltà in precedenza sperimentate dal Governo nel conseguire un largo consenso sulla sua proposta non lo avevano dunque scoraggiato dal ripresentare, nella sessione parlamentare corrente, il disegno di legge contenente la controversa disposizione, di cui veniva mantenuto il nucleo sostanziale (ossia l’estensione temporale della pre-charge detention) in considerazione di una minaccia terroristica ritenuta oggi non meno attuale (il livello di allerta, nel Regno Unito, è considerato Severe, ovvero al quarto dei cinque gradi di intensità). Né la bocciatura ora pronunciata dai Lord (tra cui, significativamente, Lord Goldsmith, che ha precedentemente ricoperto la carica di Attorney General), sembra, d’altra parte, aver indotto il Governo a rinunciarvi. Intervenendo alla Camera dei Comuni la sera dello stesso 13 ottobre, il Ministro dell’Interno Jaqui Smith ha infatti deplorato che, malgrado la previa approvazione dei Comuni e la formulazione di pareri favorevoli da parte degli organi di polizia e da Lord Carlile nella sua qualità di revisore indipendente, l’altra Camera abbia soppresso la disposizione senza alcuna alternativa: «[...] the other place has tonight voted to remove from the Counter-Terrorism Bill the protections that the Government believe should be in place – not to amend, not to strengthen, simply to remove». Il Governo, nelle parole del Ministro, non intende tuttavia abbandonare il suo obiettivo e limitarsi «a tenere incrociate le dite sperando per il meglio».

Il Ministro ha quindi annunciato la presentazione del Counter-Terrorism (Temporary Provisions) Bill (http://www.homeoffice.gov.uk/documents/draft-counter-terrorism.pdf?view=Binary), le cui disposizioni, ritenute indispensabili per far fronte a possibili emergenze e per mantenere al più alto livello la capacità investigativa delle autorità inquirenti, abilitano il Director of Public Prosecution (Ufficio al vertice del CPS) a ricorrere alle corti per ottenere provvedimenti (warrants of further detention) che autorizzino la detenzione e l’interrogatorio, oltre i già previsti 28 giorni e fino ad un massimo di 42, degli individui sospettati di attività terroristiche ai sensi del Terrorism Act del 2000. Si tratta di un esempio di sunset legislation, poiché è previsto che la legge, una volta approvata, rimarrà in vigore per 60 giorni, per cessare automaticamente da ogni effetto decorso tale termine.

 

 

Spagna   

Il 30 settembre 2008, presso la Commissione Difesa del Senato, si è svolta l’audizione di Carme Chacón Piqueras, Ministro della Difesa, per informare sulle linee generali della politica del suo dipartimento (http://www.senado.es/legis9/publicaciones/pdf/senado/ds/CS0052.PDF).

Con riferimento alla riorganizzazione del ministero, attuata con l’avvio della nona legislatura e la formazione del nuovo governo, guidato da José Luis Rodríguez Zapatero, il Ministro ha segnalato, tra le novità di maggiore rilievo, la costituzione della nuova Divisione degli Affari Strategici e della Sicurezza, istituita nell’ambito della Segreteria Generale di Politica della Difesa. La creazione della nuova divisione è ritenuta fondamentale per l’elaborazione di una nuova strategia di sicurezza nazionale, di fronte all’apparire di nuovi rischi e minacce, alle implicazioni derivanti dalla globalizzazione e all’aumento della complessità nella risoluzione dei conflitti. La necessità di disporre di una strategia complessiva di sicurezza nazionale, della quale la difesa costituisce un ingrediente fondamentale, si deve, secondo quanto ha dichiarato il Ministro, a due ragioni. In primo luogo, all’esigenza di dotare di coerenza complessiva sia l’azione interna sia quella esterna dello Stato in materia di sicurezza, attraverso tutti i suoi strumenti: politici, diplomatici, economici, sociali e culturali, oltre che quelli strettamente relativi alla difesa e alla sicurezza, al fine di elaborare una strategia a medio e a lungo tempo che serva da punto di riferimento per le attività puntuali o le decisioni nei momenti di crisi; in secondo luogo, al bisogno di incardinare in modo coerente la politica della difesa nel suo contesto, al fine di definire i suoi obiettivi nel quadro più ampio della sicurezza. Fino ad ora, secondo il Ministro, i meccanismi esistenti di collaborazione e cooperazione interministeriale in materia di sicurezza e difesa hanno offerto soluzioni parziali, al momento di affrontare la gestione e la risoluzione di nuovi rischi; si impone quindi una visione ampia e complessiva che diriga e orienti gli sforzi di tutta l’amministrazione in maniera coordinata e integrata, in modo da ottimizzare i risultati.

Al discorso del Ministro sono seguiti gli interventi dei rappresentanti dei gruppi parlamentari. Con riguardo alla nuova strategia di sicurezza nazionale, il senatore Aleu I Jornet, del gruppo Intesa catalana per il progresso, ha chiesto di sapere quale è il livello di pianificazione esistente rispetto alla definizione della nuova strategia di sicurezza; il Ministro Chacón Piqueras, nella sua replica conclusiva, dopo aver riferito in merito all’azione di coordinamento già avviata dalla Spagna con i paesi alleati, nel quadro di una visione globale della sicurezza e degli strumenti multilaterali per la risoluzione dei conflitti, ha annunciato la prossima presentazione al Parlamento della proposta di nuova Direttiva nazionale della sicurezza e la difesa, sostitutiva dell’attuale Direttiva di difesa nazionale, n. 1/2004 (testo consultabile all’indirizzo http://www.mde.es/descarga/ddn_2004.pdf), al fine di discuterla e condividerla sia con il Senato sia con il Congresso dei Deputati, prima della sua approvazione formale da parte del Governo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XVI Legislatura – Focus sicurezza, Anno II, n. 11 – 15 Ottobre 2008