Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: FOCUS SICUREZZA 7/2008. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di sicurezza
Serie: Focus sicurezza    Numero: 7    Progressivo: 2008
Data: 31/05/2008
Descrittori:
DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE   STATI ESTERI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

 

FOCUS SICUREZZA

 

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti

in materia di sicurezza

 

(a cura dell’Ufficio Legislazione Straniera)

 

Anno II, n. 7                                                                                                    31 Maggio 2008

 

Regno Unito

Il tema del bilanciamento tra misure anti-terrorismo e tutela dei diritti fondamentali, posto all’attenzione dalla presentazione di un progetto di legge governativo - ora in seconda lettura alla Camera dei Comuni - contenente nuove e più rigide misure in materia di fermo di polizia, è tornato di attualità parlamentare con la pubblicazione, il 14 maggio 2008, del Decimo rapporto della Commissione bicamerale sui diritti umani (Joint Committee on Human Rights).

Il documento (dal titolo: CounterTerrorism Policy and Human Rights, reperibile all’indirizzo http://www.publications.parliament.uk/pa/jt200708/jtselect/jtrights/108/108pdf), ultimo di una serie dedicata a questo tema, ha ad oggetto la questione della compatibilità con i diritti umani della controversa proposta governativa di introdurre, per ragioni di sicurezza e in presenza di fondati sospetti, una fattispecie di arresto in assenza di formale incriminazione (pre-charge detention); la cui durata massima, fissata a 90 giorni nel progetto iniziale, era stata poi determinata nella misura di 42 giorni a fronte delle difficoltà di approvazione parlamentare. 

In replica al Governo, che nonostante le raccomandazioni già rivoltegli ha mantenuto nel CounterTerrorism Bill la previsione di una durata massima di 42 giorni di questa misura cautelare, la Commissione ritiene che una estensione oltre i 28 giorni non avrebbe adeguata giustificazione né sarebbe compatibile con l’art. 5.4 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Un’opinione radicalmente critica, inoltre, viene espressa dal Joint Committee con riguardo al conferimento, prospettato dal Governo, di competenze decisionali al Parlamento relativamente ai casi in cui applicare le prolungate misure di prevenzione, poiché ciò determinerebbe un’indebita interferenza tra le funzioni parlamentari e quelle propriamente giudiziarie. Il criterio di fondo, osservato dalla Commissione nell’esame del progetto di legge, muove dal presupposto in base al quale l’adozione di misure anti-terrorismo dovrebbe dar luogo non a categorie legislative a sé stanti ma, per quanto possibile, integrate nel comune diritto penale dello Stato.

 

Stati Uniti

Il 22 maggio 2008, presso la Subcommittee on Border, Maritime and Global Counterterrorism, interna alla Commissione sulla Sicurezza nazionale della Camera dei Rappresentanti, si sono svolte audizioni sul tema “La sfida della sicurezza ai confini: sviluppi recenti e proposte legislative”.

Il dibattito è stato introdotto dal Presidente della Commissione, Bennie G. Thompson, il quale ha sottolineato la necessità di un approccio multiorientato al problema della sicurezza ai confini del paese, che il Congresso deve  affrontare sia con iniziative legislative sia con approfondite attività conoscitive. Ha poi ricordato l’importante stanziamento di 14.8 miliardi di dollari, a favore del Dipartimento sulla Sicurezza nazionale, riguardante i programmi di controllo dell’immigrazione ai confini

(http://homeland.house.gov/SiteDocuments/20080522104816-06920.pdf).

E’ poi intervenuta la Presidente della Sottocommissione, Loretta Sanchez, la quale ha ribadito la necessità di una strategia integrata, che comprenda anche la riforma della politica  dell’immigrazione verso il paese. Ha inoltre auspicato che i fondi aggiuntivi stanziati siano diretti, in particolare, a migliorare, quantitativamente e qualitativamente, la situazione degli addetti ai controlli di dogana e di sicurezza nei punti di ingresso al paese e ad investire negli equipaggiamenti e nelle infrastrutture

(http://homeland.house.gov/SiteDocuments/20080522104833-84595.doc).

Alla prima parte del dibattito hanno partecipato diversi membri del Congresso, mentre nella seconda parte sono stati invitati Thomas S. Winkowski, David V. Aguilar ed il generale Michael C. Kostelnik, in rappresentanza della Direzione U.S. Customs and Border Protection (CBP) del Dipartimento sulla Sicurezza nazionale.

Nel testo della dichiarazione congiunta da essi rilasciata

(http://homeland.house.gov/SiteDocuments/20080522104848-45978.pdf), è stato innanzitutto ricordato che i 19.000 agenti del CBP, dei quali 16.000 impegnati nel controllo dei punti di ingresso al paese, hanno non soltanto il compito di impedire l’ingresso illegale nel paese, ma sono anche impegnati nel contrastare il traffico di droga e il contrabbando e nel proteggere gli interessi economici americani, facendo rispettare le norme sui commerci internazionali.

Con il passaggio al CBP, avvenuto nel 2003, degli agenti impegnati nel servizio di pattugliamento dei confini (Border Patrol Agents), prima dipendenti dall’Ufficio Immigrazione del Dipartimento del Lavoro, è stata predisposta una strategia nazionale, basata su cinque obiettivi:

·       la cattura dei terroristi che cercano di entrare illegalmente nel paese;

·       la dissuasione dei tentativi di ingresso illegale, attraverso il rafforzamento delle misure di sicurezza;

·       la scoperta e la cattura dei contrabbandieri di droga e di coloro che fanno commercio di esseri umani;

·       il rafforzamento delle misure tecnologiche a disposizione del personale;

·       la riduzione della criminalità nelle comunità che vivono nelle zone di confine, attraverso il miglioramento della qualità della vita e delle condizioni economiche di tali aree a rischio.

I rappresentanti di CBP hanno, in particolare, segnalato l’adozione di nuove tecnologie basate sui controlli all’infrarosso, sulla videosorveglianza remota e sull’utilizzo di sensori posti nel terreno. Con riguardo alle infrastrutture, è stata invece ricordata la costruzione, al confine sud occidentale del paese, di 370 miglia di recinzioni per fermare il passaggio delle persone e di 300 miglia di recinzioni per impedire il passaggio di veicoli.

Ancora con riferimento al confine sudovest, è stato sottolineato il preoccupante aumento della violenza da parte di coloro che svolgono attività di traffico illegale ai confini.

Un importante elemento di contrasto è attualmente costituito dal migliorato addestramento degli agenti impegnati ai confini i quali, oltre a studiare la legislazione in materia di immigrazione e di criminalità, conoscere le tecniche di difesa personale, ed essere ben addestrati all’utilizzo delle armi, seguono anche corsi intensivi di lingua spagnola.

Un'altra risorsa che si sta rivelando particolarmente utile proviene dalla formazione delle unità cinofile (canine program), le quali sono specializzate non solo nella ricerca delle persone e nella scoperta degli stupefacenti, ma anche nell’individuazione di materiale esplosivo.

Infine, in termini di prevenzione, è stata segnalata un’importante iniziativa per la sicurezza dei container (Container Security Iniziative), adottata assieme ad altri paesi, che prevede l’ispezione dei carichi sospetti nei porti di partenza delle navi, prima del loro imbarco.

 

 

 

 

XVI Legislatura – Focus sicurezza, Anno II, n. 7 – 31 Maggio 2008