Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Controllo Parlamentare | ||||||
Titolo: | L'attività di controllo parlamentare n. 36/XVI OTTOBRE 2011 | ||||||
Serie: | L'attività di controllo parlamentare Numero: 36 Progressivo: 2011 | ||||||
Data: | 27/10/2011 | ||||||
Descrittori: |
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Notiziario mensile Numero 36/XVI OTTOBRE 2011 L’attività di controllo parlamentare
MONITORAGGIO DI: NOMINE GOVERNATIVE ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI
a cura del Servizio per il Controllo parlamentare |
INDICE
NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3
In evidenza a luglio e agosto 2011 4
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 27
In evidenza a luglio-agosto 2011 28
Note annunciate al 31 agosto 2011 in attuazione di atti di indirizzo 36
Ministero degli affari esteri 36
Ministro per le pari opportunità 56
RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 75
L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 76
In evidenza a luglio-agosto 2011 77
Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° luglio - 31 agosto 2011 83
Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.
A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.
La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.
Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.
La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.
La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.
Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.
Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.
Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.
La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, nei mesi di luglio e agosto 2011 (e nella prima parte del mese di settembre 2011), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 ottobre 2011 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate e di quelle in scadenza in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 31 ottobre 2011, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.
La prima sezione della pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti, monitorando i mesi di luglio e agosto e l'inizio di quello di settembre 2011, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di ottobre 2011. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nei mesi di luglio e agosto 2011, sia di quelle da rinnovare entro la fine di ottobre 2011, nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.
IN QUESTO NUMERO:
- Tra luglio e l'inizio di settembre 2011 sono stati prorogati i mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese, Domenico Totaro, dell'Alta Murgia, Massimo Avancini, del Gargano, Stefano Pecorella, della Majella, Franco Iezzi e delle Cinque terre, Aldo Cosentino (con il subcommissario Silvio Vetrano); è stato inoltre prorogato il mandato del commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Antonio Granara.
- Alla chiusura della presente pubblicazione la Commissione trasporti della Camera aveva all'esame la proposta di nomina di Piergiorgio Massidda a presidente dell'Autorità portuale di Cagliari, la Commissione agricoltura la proposta di nomina di Domenico Sudano a presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA e la Commissione cultura di Paolo Tenna e Alberto Contri a componenti del Cda della Fondazione centro sperimentale di cinematografia CSC.
- Tra agosto e l'inizio di settembre 2011 il Ministro dell'istruzione, università e ricerca ha nominato la maggior parte dei presidenti e dei membri dei consigli degli enti di ricerca.
- Alberto Gauzolino è stato nominato presidente della Cassa di previdenza delle forze armate con D.P.R 11 luglio 2011.
- A luglio 2011 è scaduto il mandato di Amalia Ghisani come presidente dell'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS.
- Ad agosto 2011, essendo trascorsi sette anni dalla loro nomina da parte dei Presidenti delle Camere, sono scaduti i mandati di Giuseppe Brienza e Alessandro Botto come componenti del consiglio dell'Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
- Nel mese di settembre 2011 sono all'esame della Commissione affari costituzionali della Camera le proposte di nomina di Alessandro Natalino e Romilda Rizzo a componenti della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche CIVIT.
Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti si rinvia alle relative note.
a) Principali
nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo
in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n.
14/1978 nei mesi di luglio e agosto 2011
In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.
In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.
La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.
Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.
Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.
Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.
Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.
Con D.P.R 11 luglio 2011 Alberto Gauzolino è stato nominato presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate. Il precedente presidente, Cristiano Bettini, era stato nominato per tre anni con D.P.R. 2 luglio 2010, con decorrenza 1° luglio 2010 (a seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della difesa del 18 giugno 2010) ed era previsto in scadenza il 1° luglio 2013, ma a maggio 2011 è stato nominato Sottocapo di Stato Maggiore della difesa. Veniva pertanto richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Gauzolino a nuovo presidente, sulla quale le competenti Commissioni di Camera e Senato hanno formulato parere favorevole rispettivamente l'8 e il 1° giugno 2011.
Il consiglio di amministrazione della Cassa era stato nominato con D.M. del Ministro della difesa del 21 aprile 2010, con decorrenza dal 1° luglio 2010, poi integrato con decreto del 27 luglio 2010 dei due membri effettivi mancanti.
Le sei preesistenti casse militari di Esercito, Marina militare, Aeronautica militare e Arma dei carabinieri, sono state riordinate attraverso il loro accorpamento e la razionalizzazione dei relativi organi di indirizzo, amministrazione, gestione e controllo, con D.P.R. 4 dicembre 2009, n. 211, pubblicato sulla G.U. del 29 gennaio 2010, n. 23, al fine di conseguire generali economie d'impiego delle risorse umane, strumentali e finanziarie, nonché di incrementare l'efficienza e migliorare la qualità dei servizi resi agli iscritti. Le suddette casse sono state accorpate quindi nella Cassa di previdenza delle Forze armate, quale organo con personalità giuridica di diritto pubblico istituito nell'ambito della struttura organizzativa del Ministero della difesa, alla cui vigilanza è sottoposta, avvalendosi del Capo di stato maggiore della difesa.
Il consiglio di amministrazione è costituito da tredici membri titolari, nominati con decreto del Ministro della difesa, e ha poteri di indirizzo, programmazione, amministrazione e controllo strategico nei confronti di ciascun fondo previdenziale. Il presidente è scelto tra i membri effettivi del consiglio di amministrazione, e nominato su proposta del Ministro della difesa, secondo le modalità previste dall'articolo 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni. Per la nomina a presidente è designato un ufficiale di grado non inferiore a generale di divisione o corrispondente, in base a un criterio di rotazione tra le Forze armate, sentito il Capo di stato maggiore della difesa e previa intesa con gli organi di vertice delle Forze armate. È coadiuvato o, in caso d'impedimento, sostituito da un vice presidente, nominato con decreto del Ministro della difesa tra i consiglieri, su proposta dello stesso presidente. Se militare, il vice presidente è di grado non inferiore a generale di brigata o corrispondente, nonché di Forza armata diversa dal presidente.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale delle Cinque terre |
Commissario straordinario:
Aldo Cosentino (con il sub commissario Silvio Vetrano) |
Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 15/07/2011 |
(con decorrenza 1/7/2011) |
D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare |
Ente parco nazionale dell'Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
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Commissario straordinario:
Domenico Totaro |
Nomine comunicate al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciate alla Camera il 6/09/2011 |
28/07/2011 (con decorrenza 6/08/2011) |
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Ente parco nazionale dell'Alta Murgia |
Commissario straordinario:
Massimo Avancini |
(con decorrenza 11/08/2011) |
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Ente parco nazionale del Gargano |
Commissario straordinario:
Stefano Pecorella |
Nomine non ancora comunicate al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
30/08/2011 (con decorrenza 4/09/2011) |
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Ente parco nazionale della Majella |
Commissario straordinario:
Franco Iezzi |
15/9/2011 (con decorrenza 19/9/2011)
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Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera in data 11 luglio 2011, annunciata alla Camera il 15 luglio 2011, ha dato comunicazione della proroga, per tre mesi e comunque non oltre la nomina del presidente, dei mandati del commissario straordinario Aldo Cosentino e del sub commissario Silvio Vetrano all'Ente parco nazionale delle Cinque terre e con lettere del 5 e 11 agosto 2011, annunciate alla Camera il 6 settembre 2011, ha comunicato la conferma, rispettivamente di Domenico Totaro a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale dell'Appennino Lucano - Val d'Agri – Lagonegrese e di Massimo Avancini acommissario straordinario dell'Ente parco nazionale dell'Alta Murgia.
Lo stesso ministro, con D.M. del 30 agosto 2011, con decorrenza dal 19 settembre 2011, ha prorogato per tre mesi e comunque non oltre la nomina del presidente, l'incarico di Stefano Pecorella a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Gargano. Inoltre, si anticipa che, con D.M. n. 137 del 15 settembre 2011, con decorrenza dal 19 settembre 2011, il Ministro ha prorogato l'incarico diFranco Iezzi a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale della Majella fino al 19 dicembre 2011.
La nomina dei presidenti degli enti parco è disciplinata dal comma 3 dell’articolo 9 della legge n. 394/1991, secondo cui: il presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente d'intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'ente parco, ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del consiglio direttivo nella seduta successiva. Il successivo comma 4 specifica che: il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate (…), mentre il comma 12 (come modificato dal comma 8 dell’articolo11-quaterdecies del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248) stabilisce che gli organi dell'ente parco durano in carica cinque anni. Sulle nomine dei presidenti di questi enti viene richiesto il parere parlamentare ai sensi dell’articolo 1 della citata L. n. 14/1978.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna |
Commissario straordinario:
Antonio Granara |
Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 19/09/2011 |
1/8/2011 (con decorrenza 4/8/2011)
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D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare |
Con D.M. n. 120 del 1° agosto 2011, con decorrenza 4 agosto 2011, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha prorogato il mandato di Antonio Granara a commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna (si anticipa che la nomina è stata comunicata e annunciata alla Camera il 19 settembre 2011). Granara, nominato per la prima volta con decreto del 27 gennaio 2009 (ma l'ente è commissariato dal 2 febbraio 2007), è stato più volte confermato nell'incarico, per sei mesi, e comunque non oltre la ricostituzione degli organi.
Il Parco è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il decreto del 9 marzo 2004, recante lo statuto dell’ente, all’art. 1 stabilisce che: per la gestione del Parco (...) riconosciuto dall'UNESCO, è costituito il Consorzio di cui all'art. 114, comma 10, prima parte, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 ed all'art. 4 del decreto ministeriale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 16 ottobre 2001, prot. DEC/SCN/999, adottato d'intesa con la regione autonoma della Sardegna.Il Consorzio è un ente di diritto pubblico, vigilato dai tre suddetti ministeri insieme a quello per i beni e le attività culturali e dalla regione ed ha sede nel territorio del Comune di Iglesias. L’ente promuove, valorizza e conserva il patrimonio geominerario, artistico e culturale dell’area ed è governato dal presidente, dal consiglio direttivo e dalla comunità del Parco.
Ente |
Carica di riferimento e titolari
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Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Cagliari |
Presidente:
Piergiorgio Massidda |
Parere favorevole espresso ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 dalla Commissione 8° Lavori pubblici, comunicazioni (Senato) il 14/9/2011; in corso di esame presso la Commissione IX trasporti (Camera) |
Procedura di nomina in corso |
D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio |
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 31 agosto 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978 n. 14, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Piergiorgio Massidda a presidente dell'Autorità portuale di Cagliari. Il mandato del precedente presidente Paolo Fadda, attualmente in prorogatio, è scaduto il 14 settembre 2011.
Le autorità portuali sono state istituite dalla legge 28 gennaio 1994, n. 84, con compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali e delle altre attività commerciali ed industriali esercitate nei porti. L’autorità portuale ha inoltre poteri di regolamentazione e di ordinanza, anche in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti connessi alle suddette attività ed alle condizioni di igiene del lavoro, sovrintende alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell'ambito portuale, compresa quella per il mantenimento dei fondali, previa convenzione con il Ministero delle infrastrutture, ed ha competenza nell’affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. L'autorità portuale ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L’art. 8 della suddetta legge n. 84/1994 stabilisce che i presidenti di questi enti siano nominati dall’allora Ministro dei trasporti e della navigazione (oggi Ministro delle infrastrutture e dei trasporti), d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Istituto italiano di studi germanici
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Presidente:
Fabrizio Cambi
Componenti del consiglio di amministrazione:
Sergio Belardinelli, Giorgio Manacorda |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011 |
D.M. del Ministro dell'istruzione, università e ricerca di cui 2, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro e 1 designato dal presidente del Consiglio universitario nazionale
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Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM |
Presidente:
Alberto Carpinteri
Componenti del consiglio di amministrazione:
Paolo Vigo e Aldo Godone |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011 |
D.M. del Ministro dell'istruzione, università e ricerca di cui 2, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro e 1 dalla comunità scientifica |
Stazione zoologica "Anton Dohrn" |
Presidente:
Enrico Alleva
Componenti del consiglio di amministrazione:
Mauro Magnani |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011 |
D.M. del Ministro dell'istruzione, università e ricerca di cui 2, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro e 1 dalla comunità scientifica
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Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale OGS |
Presidente:
Maria Cristina Pedicchio
Componenti del consiglio di amministrazione:
Gianluca Valansise e Sergio Persoglia |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011 |
D.M. del Ministro dell'istruzione, università e ricerca di cui 2, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro e 1 dalla comunità scientifica
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Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV |
Presidente:
Domenico Giardini
Componenti del consiglio di amministrazione:
Stefano Gresta, Bernardino Chiaia, Antonio Meloni e Alessandro Nicola Pino |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/8/2011 |
D.M. del Ministro dell'istruzione, università e ricerca di cui 3, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro e 2 dalla comunità scientifica |
Istituto nazionale di fisica nucleare INFN
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Presidente:
(In corso di nomina)
Componenti del consiglio direttivo:
Angela Bracco, Paolo Bonifazi |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/8/2011 |
D.M. del Ministro dell'istruzione università e ricerca, di cui 3, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro, 2 dalla comunità scientifica |
Istituto nazionale di astrofisica INAF |
Presidente:
Giovanni Fabrizio Bignami
Componenti del consiglio di amministrazione:
Massimo Capaccioli, Stefano Cristiani, Monica Tosi, Maria Schirru
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Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/8/2011 (Capaccioli 15/09/2011) |
D.M. del Ministro dell'istruzione, università e ricerca di cui 3, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro e 2 dalla comunità scientifica |
Museo Storico della Fisica e Centro di Studi e Ricerche “Enrico Fermi” |
Presidente:
Luisa Cifarelli
Componenti del consiglio di amministrazione: Francesco Triscari Bonomi |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011 |
D.M. del Ministro dell'istruzione università e ricerca, di cui 2, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro, 1 dal Museo stesso
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ASI |
Presidente:
Enrico Saggese
Componenti del consiglio di amministrazione:
Marco Airaghi, Ezio Bussoletti, Vito Pertosa
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Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011 |
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Consiglio nazionale delle ricerche CNR |
Presidente:
Francesco Profumo
Componenti del consiglio di amministrazione:
Maria Cristina Messa, Gloria Saccani , Vivo Valassi
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Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011 (Valassi 15/09/2011) |
D.M. del Ministro dell'istruzione, università e ricerca di cui 3, compreso il presidente, designati dal suddetto Ministro e 2 su indicazione dei ricercatori CNR, della Conferenza dei rettori delle università italiane, della Conferenza Stato - Regioni e Province autonome, di Confindustria e di Unioncamere |
Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste |
Presidente:
Corrado Clini
Componenti del consiglio di amministrazione:
Paola Secchiero
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Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011
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D.M. del Ministro dell'istruzione università e ricerca, di cui 2, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro, 1 dalla comunità scientifica |
Istituto nazionale di alta matematica "Francesco Severi" INDAM |
Presidente:
Vincenzo Ancona
Componenti del consiglio di amministrazione:
Vincenzo Vespri, Elisabetta Strickland
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Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 11, co. 5 del D.Lgs. 213/2009 e dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/08/2011 |
D.M. del Ministro dell'istruzione università e ricerca, di cui 2, compreso il presidente, sono designati dal suddetto Ministro, 1 dalla comunità scientifica |
Tra agosto e settembre 2011 il Ministro dell'istruzione università e ricerca ha nominato i presidenti e i componenti dei consigli (salvo alcune successive integrazioni) degli enti di ricerca .
Tali nomine sono state effettuate con la nuova procedura stabilita dal D.Lgs. 31 dicembre 2009, n. 213,che(come recita l'articolo 1, comma 1),allo scopo di promuovere, sostenere, rilanciare e razionalizzare le attività nel settore della ricerca, di garantire autonomia, trasparenza ed efficienza nella gestione e di provvedere al riordino della disciplina relativa agli statuti e agli organi degli enti pubblici nazionali di ricerca, vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (...), reca ilriordino degli enti di ricerca1 in attuazione dell'articolo 1 della legge 27 settembre 2007, n. 165, delega in materia di riordino degli enti di ricerca2, sul cui schema di decreto legislativo la VII Commissione Cultura aveva espresso parere favorevole, con osservazioni e condizioni, il 16 dicembre 2009, e che era stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 dicembre 2009.
Ai fini del controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, principale oggetto di questa sezione della pubblicazione, il citato D.Lgs. n. 213/2009apportava, tra le altre, importanti innovazioni come la riduzione del numero dei componenti3 dei consigli degli enti, la modifica della composizione e delle relative modalità di nomina4, anche per i presidenti5, sulle cui candidature non si esprimono più le Commissioni parlamentari competenti6, restando prevista solo lacomunicazione alParlamentodelle nomine effettuate dal Ministro dell'istruzione, università e ricerca7.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA |
Presidente:
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Proposta di nomina trasmessa il 6/09/2011 per il parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 e assegnata alle Commissioni 13ª Agricoltura e produzione agroalimentare (Senato) e XIII Agricoltura (Camera) |
Procedura di nomina in corso |
D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competenti |
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 1° settembre 2011, ha trasmesso ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 14 del 1978, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Domenico Sudano a presidente delConsiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA. Il 5 dicembre 2010 era scaduto il mandato del precedente presidente Romualdo Coviello (nominato per un quadriennio con D.P.C.M. del 5 dicembre 2006). Alla conclusione del successivo periodo di 45 giorni di prorogatio, di cui al D.L. n. 293/1994, convertito dalla L. n. 444/1994, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali aveva nominato Paolo Cescon commissario straordinario dell’ente, coadiuvato da tre subcommissari.
Il CRA è stato istituito con il D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454 di riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59. E’ un ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale e con istituti distribuiti sul territorio. Il CRA ha personalità giuridica di diritto pubblico, è posto sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed è dotato di autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Gli istituti scientifici e tecnologici e le relative sezioni operative, di cui al D.P.R. 23 novembre 1967, n. 1318, e alla legge 6 giugno 1973, n. 306, costituiscono gli istituti del Consiglio, mantenendo la propria autonomia scientifica, amministrativa, contabile e finanziaria. Il Consiglio, attraverso tali istituti, svolge, valorizza e promuove la ricerca scientifica e applicata e l'innovazione, anche al fine di promuovere uno sviluppo agricolo e rurale sostenibile; individua processi produttivi e tecniche di gestione innovativi anche attraverso miglioramenti genetici e l’applicazione e il controllo delle biotecnologie; fornisce consulenza ai ministeri, alle regioni e alle province autonome; favorisce il processo di trasferimento dei risultati ottenuti alle imprese e collabora a tal fine con le regioni; esegue ricerche a favore di imprese del settore agricolo, ittico e agroindustriale. Tali attività sono svolte anche nel quadro della collaborazione scientifica e tecnologica con le università e le loro strutture di ricerca, con gli istituti e laboratori del Consiglio nazionale delle ricerche e con altri enti pubblici di ricerca.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Fondazione Centro sperimentale di cinematografia CSC |
Componenti del Consiglio di amministrazione:
Paolo Tenna, Alberto Contri
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Proposta di nomina trasmessa il 6/09/2011 per il parere parlamentare ai sensi dell’articolo 6 del D.Lgs. n. 426 del 18/9/1997 e dell’art. 1 della L. n. 14/1978 alle Commissioni VII Cultura (Camera) e 7° Istruzione (Senato)
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Procedura di nomina in corso |
D.M. del Ministro per i beni e le attività culturali su designazione, rispettivamente, delle Regioni Piemonte e Lombardia, in quanto soggetti che contribuiscono per almeno un milione l'anno alla Fondazione |
Con lettera del 1° settembre 2011 il Ministro per i beni e le attività culturali ha trasmesso le proposte di nomina a componenti del Cda della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia di Paolo Tenna e Alberto Contri. La richiesta è stata trasmessa alle Camere ai sensi dell'articolo 1 della legge 14 del 1978 e dell’articolo 6, comma 1 del decreto legislativo 18 novembre 1997, n. 426, come modificato e integrato dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 32, secondo cui: il consiglio di amministrazione è nominato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, ed è composto dal presidente, indicato dal medesimo Ministro, e da quattro componenti, designati, rispettivamente, tre dal Ministro per i beni e le attività culturali ed uno dal Ministro dell'economia e delle finanze. I componenti del consiglio di amministrazione sono individuati tra personalità di elevato profilo culturale, con particolare riguardo al campo cinematografico ed audiovisivo, e con comprovate capacità organizzative. Possono far parte del consiglio di amministrazione due ulteriori rappresentanti di soggetti pubblici o privati che partecipino alle attività della Fondazione con un contributo annuo di almeno un milione di euro. Essi restano in carica per l'anno cui si riferisce il contributo. Il contributo annuo può essere erogato anche per più anni, in tal caso i consiglieri in questione possono restare in carica per periodi più lunghi. Tenna e Contri sono stati proposti appunto come i due rappresentanti di cui al secondo capoverso del comma 1, in particolare come rappresentante delle Regioni, rispettivamente, Piemonte e Lombardia in seno al consiglio. Il presidente e gli altri componenti del Cda di competenza del Ministero per i beni e attività culturali furono invece nominati per quattro anni lo scorso 23 luglio 2008, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni competenti di Camera e Senato alla metà del mese di luglio 2008. Si trattava di Francesco Alberoni (già nominato presidente per due precedenti mandati il 5 marzo 2002 e il 17 giugno 2004) e dei consiglieri di amministrazione Giuseppe (Pupi) Avati, Dario Edoardo Viganò e Giancarlo Giannini (anche quest’ultimo, come il presidente, è al terzo mandato, mentre gli altri due sono stati nominati per la prima volta) e il 13 ottobre 2009 è stato nominato anche il consigliere di competenza del Ministro dell’economia e delle finanze, Giorgio Tino.
Il Centro, nato nel 1935, trasformato in fondazione con il citato D.Lgs. n. 426/1997 e riordinato con il D.Lgs. n. 32/2004, si occupa di alta formazione, conservazione e ricerca nel campo della cultura cinematografica.
b) Principali
cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di
applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora
rinnovate nei mesi di luglio e agosto 2011
o previste in
scadenza entro il 31 ottobre 2011
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS |
Presidente:
Amalia Ghisani |
Parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 |
31/7/2011
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D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti e d'intesa con il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'ente |
Il secondo mandato della presidente dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, Amalia Ghisani, essendo stato rinnovato con D.P.R. del 31 luglio 2007, è scaduto il 31 luglio 2011 (il primo era scaduto il 29 maggio 2007, essendo stata nominata con D.P.R. del 29 maggio 2003). Si anticipa che, con decreto interministeriale del 13 settembre 2011, Amalia Ghisani è stata nuovamente nominata (essendo già stata nominata commissario straordinario l'11 settembre 2008 e più volte prorogata) commissario straordinario dell'ENPALS sino al completamento del processo di incorporazione del soppresso Ente nazionale di assistenza e previdenza per i pittori e scultori, musicisti scrittori e attori drammatici ENAPPSMSAD, e comunque non oltre il 31 gennaio 2012.
Si ricorda che con decreto dell'11 settembre 2008, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in vista del riordino dell'ente e dovendo assicurare la continuità dell’azione amministrative dello stesso in modo da favorire la tempestiva adozione dei provvedimenti di riorganizzazione, aveva nominato la presidente Ghisani commissario straordinario dell’ENPALS fino all’adozione dei provvedimenti di riorganizzazione e di riordino sopra richiamati e comunque non oltre la data del 31 marzo 2009. Tale data era stata successivamente prorogata con due decreti ministeriali, non comunicati alle Camere, del 27/3/2009 e del 12/1/2010. Il 20 novembre 2008 (fino al 31 dicembre), al commissario erano stati attribuiti anche i poteri del Consiglio di indirizzo e di vigilanza, quest'ultimo ricostituito a gennaio 2009. L’ENPALS, istituito con D.L.vo C.P.S. 16/7/1947, n. 708, gestisce l’assicurazione obbligatoria (per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti) a favore dei lavoratori dello spettacolo e degli sportivi professionisti.
La figura del presidente dell’ENPALS è disciplinata dagli articoli 2 e 3 del D.P.R. 24 novembre 2003, n. 357 (“regolamento concernente norme per l'organizzazione ed il funzionamento dell'ENPALS in attuazione dell'articolo 43, comma 1, lettera c, della L. 27 dicembre 2002, n. 289”) secondo cui, e secondo quanto previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, e successive modificazioni, il presidente è nominato ai sensi della Legge 24 gennaio 1978 n. 14, con la procedura di cui all’articolo 3 della Legge 23 agosto 1988 n. 400, su proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa espressione del parere parlamentare, dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.
Si ricorda che i commi 7, 8 e 9 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, recantemisure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica,convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 30 luglio 2010dispongono che:l'art. 3, del D.Lgs. 30 giugno 1994, n. 479 (attuazione della delega conferita dall'art. 1, comma 32, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, in materia di riordino e soppressione di enti pubblici di previdenza e assistenza) è modificato in modo da eliminare i consigli di amministrazione di tali enti, attribuendone alcune funzioni ai presidenti, i quali tra l'altro potranno assistere alle sedute dei consigli di indirizzo e vigilanza (organi che continuano a sussistere con i collegi dei revisori dei conti e i direttori generali) e continueranno ad essere nominati ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14 (che all'articolo 1 prevede la richiesta di parere parlamentare sulle proposte di nomina), con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, come previsto all'art. 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400, con l'aggiunta però che si dovrà acquisire l'intesa del consiglio di indirizzo e vigilanza degli enti entro trenta giorni, decorsi i quali si procederà comunque alla nomina dei presidenti. Inoltre quando verranno rinnovati i consigli di indirizzo e vigilanza di questi enti, il numero dei loro componenti verrà ridotto almeno del trenta per cento.
c) Principali
cariche in enti e autorità non ricompresi
nel
campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in
scadenza entro il 31 ottobre2011
Il 4 agosto 2011 sono scaduti i mandati di Giuseppe Brienza e Alessandro Botto presso l'Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Brienza e Bottoerano stati nominati componenti del consiglio dell'Autorità il 4 agosto 2004 dai Presidenti delle Camere, in base all’art. 4 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni, per sette anni non rinnovabili. Sergio Santoro ha assunto la reggenza della carica di Presidente dell’Autorità in virtù del voto espresso dal Consiglio del 29 luglio 2011.
L'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture è un organo collegiale che vigila sul rispetto delle regole che disciplinano la materia dei contratti pubblici ed è dotata di indipendenza funzionale, di giudizio, di valutazione e di autonomia organizzativa. I sette membri del Consiglio sono nominati dai Presidenti della Camera e del Senato, scelti tra personalità che operano in settori tecnici, economici e giuridici con riconosciuta professionalità. Il Presidente è eletto tra i componenti.
Il Codice dei contratti pubblici (D.lgs 12 aprile 2006, n.163) attribuisce all'Autorità, tra l'altro, le seguenti funzioni e competenze:
•vigila sui contratti pubblici, anche regionali, per garantire correttezza e trasparenza nella scelta del contraente, di economicità ed efficienza nell'esecuzione dei contratti e per garantire il rispetto della concorrenza nelle procedure di gara;
•vigila sull'osservanza della legislazione per verificare la regolarità degli affidamenti e l'economicità di esecuzione dei contratti, accertando che da questi non derivi pregiudizio per il pubblico erario;
•segnala al Governo e al Parlamento gravi inosservanze della normativa o la sua distorta applicazione;
•formula al Governo proposte di modifiche alla legislazione che disciplina i contratti pubblici e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti proposte per la revisione del regolamento applicativo del Codice;
•presenta al Governo e al Parlamento una relazione annuale nella quale si evidenziano le disfunzioni riscontrate nel settore dei contratti pubblici;
•vigila sul sistema di qualificazione delle imprese operanti nel settore dei lavori pubblici;
•formula pareri non vincolanti su questioni insorte durante lo svolgimento delle procedure di gara.
Nell'ambito della propria attività l'Autorità ha, inoltre, poteri sanzionatori e ispettivi in relazione ai quali può:
•richiedere documenti, informazioni e chiarimenti alle stazioni appaltanti ed agli operatori economici;
•disporre ispezioni, anche su richiesta motivata con la eventuale collaborazione della Guardia di Finanza e di altri organi dello Stato;
•disporre perizie, analisi economiche e statistiche nonché la consultazione di esperti;
•trasmettere gli atti e i propri rilievi agli organi di controllo e agli organi giurisdizionali competenti, in caso di irregolarità rilevanti;
•irrogare sanzioni pecuniarie per sanzionare: le inottemperanze agli obblighi di collaborazione da parte dei soggetti pubblici e privati, la trasmissione di informazioni e di documentazione false, la mancata trasmissione dei requisiti di partecipazione alle gare da parte delle imprese alle stazioni appaltanti e le società organismo di attestazione (SOA).
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche CIVIT |
Componenti:
e Romilda Rizzo |
Proposta di nomina trasmessa il 6/09/2011 per il parere parlamentare ai sensi del co. 3 dell' art. 13 del D.Lgs.n. 150/2009 alle Commissioni I Affari costituzionali (Camera) e 1° Affari costituzionali (Senato) |
Procedura di nomina in corso |
D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazio-ne e l'innovazione, di concerto con il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti espresso a maggioranza dei 2/3 dei componenti |
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha trasmesso, con lettera del 1° settembre 2011, annunciata alla Camera il 6 settembre 2011, ai sensi dell'articolo 13, comma 3, del D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, le richieste di parere parlamentare sulle proposte di nomina di Alessandro Natalini e Romilda Rizzo a componenti della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, in sostituzione di Pietro Micheli e Luisa Torchia, che si sono dimessi, rispettivamente, il 14 gennaio e il 30 giugno 2011.
Le suddette proposte di nomina dovranno ottenere un parere favorevolecon maggioranza dei due terzi dei componenti della Commissione, secondo quanto richiesto dal citato articolo 13 del D.Lgs. n. 150 del 2009. La norma dispone che: 1. in attuazione dell'articolo 4, comma 2, lettera f) della legge 4 marzo 2009, n. 15 [delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti], è istituita la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (...) che opera in posizione di indipendenza di giudizio e di valutazione e in piena autonomia, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica e con il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ed eventualmente in raccordo con altri enti o istituzioni pubbliche, con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio indipendente delle funzioni di valutazione, di garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione, di assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando annualmente il Ministro per l'attuazione del programma di Governo sull'attività svolta. (...). 3. La Commissione è organo collegiale composto da cinque componenti scelti tra esperti di elevata professionalità, anche estranei all'amministrazione con comprovate competenze in Italia e all'estero, sia nel settore pubblico che in quello privato in tema di servizi pubblici, management, misurazione della performance, nonché di gestione e valutazione del personale. I componenti sono nominati, tenuto conto del principio delle pari opportunità di genere, con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti espresso a maggioranza dei due terzi dei componenti. I componenti della Commissione non possono essere scelti tra persone che rivestono incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano rivestito tali incarichi e cariche nei tre anni precedenti la nomina e, in ogni caso, non devono avere interessi di qualsiasi natura in conflitto con le funzioni della Commissione. I componenti sono nominati per un periodo di sei anni e possono essere confermati una sola volta. In occasione della prima seduta, convocata dal componente più anziano di età, i componenti eleggono nel loro ambito il Presidente della Commissione. (...).
Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.
Le attuazioni governative:
Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 19 ordini del giorno, 10 mozionie di 1 risoluzione.
Di tali attuazioni 19sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri, 6 dal Ministro per le pari opportunità e 5 dal Ministero dell'interno.
Si riscontra pertanto un significativo aumento nel numero delle attuazioni: 30 a fronte delle 10 del mese di giugno, periodo in cui peraltro si è riscontrata una anomala flessione rispetto alla media delle attuazioni dei mesi precedenti.
Sul piano del numero complessivo delle attuazioni trasmesse rispetto al totale degli atti segnalati a ciascun Dicastero, dall’inizio della legislatura ad oggi, nel periodo luglio-agosto si registra quale amministrazione maggiormente adempiente il Ministero della difesa, con 144 atti attuati su 163 (con una percentuale di attuazione dell'88%). Seguono il Ministero degli affari esteri, con 201 atti di indirizzo attuati su 271 segnalati (con una percentuale di attuazione del 74%), il Ministero dell’interno, con 194 atti attuati su 320 (con una percentuale del 60%) edil Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con 222 atti attuati su 458 (con una percentuale di attuazione del 48%).
Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 19 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:
3 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2936, divenuto legge n. 191 del 2009, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri, dal Ministero dell'interno e dal Ministro per le pari opportunità.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 2936, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 243, di cui finora attuati 54;
3 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3638, divenuto legge n. 122 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3638, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 342, di cui finora attuati 39;
2 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3610, divenuto legge n. 126 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102, recante proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3610, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 7, di cui finora attuati 6;
2 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3725, divenuto legge n. 163 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 5 agosto 2010, n. 125, recante misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria. Proroga del termine di esercizio della delega legislativa in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio di amministrazioni pubbliche”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3725, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 32, di cui finora attuati 6;
2 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 1441-quater-A, 1441-quater-C, 1441-quater-E e 1441-quater-F, divenuti leggen. 183 del 2010, concernente “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti agli Atti Camera 1441-quater-A, 1441-quater-C, 1441-quater-E e 1441-quater-F, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 72, di cui finora attuati 37;
2 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3996, divenuto legge n. 9 del 2011, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 228 recante proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia”.Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3996, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 9, di cui finora attuati 4;
1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera2232,divenuto legge n. 38 del 2009,concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministro per le pari opportunità.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.2232, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 4, di cui finora attuato 1;
1attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame degli Atti Camera 2320 e 2320-bis-B, divenuti legge n. 88 del 2009, concernente “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge Comunitaria 2008”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministro per le pari opportunità.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera2320 e 2320-bis-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 21, di cui finora attuati 11;
1attuazionedà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2561, divenuto legge n. 102 del 2009, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.2561, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 164, di cui finora attuati 40;
1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3196, divenuto legge n. 26 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3196, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 52, di cui finora attuati 4;
1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 3594, divenuto legge n. 158 del 2010, concernente “Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 3594, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 4, di cui finora attuati 3.
Le nostre segnalazioni:
Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione dopo la pubblicazione della legge cui essi si riferiscono sulla Gazzetta Ufficiale.
In particolare, nel periodo 1° luglio - 31 agosto 2011 sono stati così sollecitati 167 ordini del giorno*, dei quali :
155 riferiti alla legge n. 106 del 2011, di “Conversione in legge del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, concernente Semestre europeo – Prime disposizioni urgenti per l'economia” (A.C. 4357).
61 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 25 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 13 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 11 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 11 al Ministero dello sviluppo economico, 8 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 8 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 6 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 5 al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, 3 al Ministero della difesa, 3 al Ministero dell'interno, 3 al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, 1 al Ministero degli affari esteri, 1 al Ministero per i beni e le attività culturali ed 1 al Ministero della giustizia;
7 riferiti alla legge n. 112 del 2011 concernente “Istituzione dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza” (A.C. 2008).
5 ordini del giorno sono stati inviati al Ministro per le pari opportunità e 2 alla Presidenza del Consiglio dei ministri;
4 riferiti alla legge n. 95 del 2011, concernente “Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo, fatta a Dublino il 30 maggio 2008, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno” (A.C. 4193).
3 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze ed 1 al Ministero dello sviluppo economico;
1 riferito alla legge n. 85 del 2011, concernente “Proroga dei termini per l'esercizio della delega di cui alla legge 5 maggio 2009, n. 42, in materia di federalismo fiscale” (A.C. 4299) inviato al Ministero dell'economia e delle finanze.
Nel periodo considerato sono state inoltre segnalatedal Servizio per il controllo parlamentare 20 risoluzioni**:
- PECORELLA, BRATTI, VOLPI, PROIETTI COSIMI, GRASSANO, PIFFARI e LIBE' n. 6/00084, sulla Relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Calabria, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (Doc. XXIII, n. 7), al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
- LOVELLI ed altri n. 7/00566,sui collegamenti ferroviari dei territori della provincia di Alessandria e del basso Piemonte, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- LANZARIN ed altri n. 7/00612, sui lavori di riqualificazione della Paullese, ex strada statale 415, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- Paolo RUSSO ed altri n. 7/00614, concernente interventi per le imprese dedite alla cattura del tonno rosso con il sistema della circuizione, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- BERNARDO ed altri n. 7/00649, concernente interventi sulle agenzie di rating, al Ministero dell'economia e delle finanze;
- FLUVI ed altri n. 8/00127, concernente l'iscrizione, a fini tributari, delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche nel registro del CONI, al Ministero dell'economia e delle finanze;
- Paolo RUSSO ed altri n. 8/00128, concernente interventi per sostenere e valorizzare la castanicoltura, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- TEMPESTINI ed altri n. 8/00129, sulla partecipazione italiana a banche e fondi sviluppo a carattere multilaterale, al Ministero degli affari esteri ed al Ministero dell'economia e delle finanze;
- OLIVERIO ed altri n. 8/00130, concernente provvedimenti per fronteggiare la batteriosi che sta colpendo le coltivazioni di kiwi, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- ANGELI ed altri n. 8/00131, sulla situazione del Consolato d'Italia a Rosario, al Ministero degli affari esteri;
- BARBI ed altri n. 8/00132, sulle politiche di cooperazione allo sviluppo, al Ministero degli affari esteri;
- AGOSTINI ed altri n. 8/00133, concernente provvedimenti per l'attuazione del fermo biologico della pesca per il 2011, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- FIORIO ed altri n. 8/00134, sulle iniziative a tutela del comparto vitivinicolo in vista della liberalizzazione dei diritti di impianto, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- MECACCI ed altri n. 8/00135, sulla tutela dei rifugiati iraniani nel campo di Ashraf, al Ministero degli affari esteri;
- MORASSUT n. 8/00136, sulla realizzazione di interventi attuativi della legge per Roma Capitale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- FEDRIGA ed altri n. 8/00137, concernente i contratti a tempo determinato per talune categorie di personale del Parco nazionale dello Stelvio, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale;
- POLLEDRI ed altri n. 8/00138, concernente le partecipazioni di Cassa depositi e prestiti S.p.A. in società di rilevante interesse nazionale, al Ministero dell'economia e delle finanze;
- META ed altri n. 8/00139, concernente iniziative per lo sviluppo e il potenziamento infrastrutturale del porto di Gioia Tauro, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed al Ministero dello sviluppo economico;
- Renato FARINA ed altri n. 8/00140, sulla situazione umanitaria nel Corno d'Africa, al Ministero degli affari esteri;
- DE GIROLAMO ed altri n. 8/00141, concernente interventi per la crisi del settore cunicolo, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- DELFINO ed altri n. 8/00142, concernente interventi per la crisi del settore ortofrutticolo, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Sono state inoltre segnalatedal Servizio per il Controllo parlamentare 33 mozioni:
- FALLICA ed altri n. 1/00605 (Testo modificato nel corso della seduta), concernente iniziative a sostegno dell'economia dell'isola di Lampedusa, con particolare riferimento al settore turistico, al Ministero dell'economia e delle finanze;
- MESSINA ed altri n. 1/00641(Testo modificato nel corso della seduta) e MOSELLA ed altri n. 1/00660(Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative a sostegno dell'economia dell'isola di Lampedusa, con particolare riferimento al settore turistico, al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministro per il turismo;
- SCANDEREBECH ed altri n. 1/00656 e CAPODICASA ed altri n. 1/00659(Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative a sostegno dell'economia dell'isola di Lampedusa, con particolare riferimento al settore turistico, al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- COMMERCIO ed altri n. 1/00665(Testo modificato nel corso della seduta), concernente iniziative a sostegno dell'economia dell'isola di Lampedusa, con particolare riferimento al settore turistico, al Ministero dell'economia e delle finanze, al Ministero dell'interno ed al Ministro per il turismo;
- RUVOLO ed altri n. 1/00666(Testo modificato nel corso della seduta), concernente iniziative a sostegno dell'economia dell'isola di Lampedusa, con particolare riferimento al settore turistico, al Ministero degli affari esteri, al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- POLI ed altri n. 1/00620(Testo modificato nel corso della seduta), DI STANISLAO ed altri n. 1/00622, MIOTTO ed altri n. 1/00626, MOSELLA ed altri n. 1/00630, REGUZZONI, CAZZOLA, MOFFA ed altri n. 1/00682(Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative per l'incremento dei controlli relativi alle pensioni di invalidità, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
- META ed altri n. 1/00642 (Testo modificato nel corso della seduta), PILI ed altri n. 1/00639 (Nuova formulazione), MEREU ed altri n. 1/00657 e PALOMBA ed altri n. 1/00658, concernenti iniziative per garantire la continuità territoriale marittima con la Sardegna e sulle procedure di privatizzazione della società Tirrenia, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- NIRENSTEIN ed altri n. 1/00669(Testo emendato) e Leoluca ORLANDO ed altri n. 1/00687, concernenti iniziative relative alla crisi siriana, al Ministero degli affari esteri;
- ESPOSITO, GHIGLIA, ALLASIA, CALGARO, CAMBURSANO, VERNETTI ed altri n. 1/00638 eDI BIAGIO ed altri n. 1/00698(Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative per destinare le risorse disponibili presso l'Agenzia olimpica Torino 2006 a favore della regione Piemonte, alla Presidenza del Consiglio dei ministri;
- DONADI ed altri n. 1/00670(Nuova formulazione), MOSELLA ed altri n. 1/00677, LIBE', DELLA VEDOVA, LO MONTE ed altri n. 1/00679, BRATTI ed altri n. 1/00680(Testo modificato nel corso della seduta), ZAMPARUTTI ed altri n. 1/00681, concernenti iniziative urgenti sull'emergenza rifiuti a Napoli, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
- REGUZZONI, BALDELLI ed altri n. 1/00671 (Testo modificato nel corso della seduta), CIMADORO ed altri n. 1/00684 (Testo modificato nel corso della seduta), MOFFA ed altri n. 1/00688 (Testo modificato nel corso della seduta), Anna Teresa FORMISANO, DELLA VEDOVA, LANZILLOTTA, LO MONTE ed altri n. 1/00689 (Testo modificato nel corso della seduta)e LULLI ed altri n. 1/00696 (Testo modificato nel corso della seduta),concernenti iniziative volte a contrastare il fenomeno della contraffazione e ad assicurare il rispetto dei requisiti di sicurezza e di conformità dei prodotti all'ordinamento comunitario, al Ministero dello sviluppo economico;
- CAZZOLA ed altri n. 1/00690, concernente iniziative relative alla disciplina dei contributi pensionistici, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
- VANNUCCI, BALDELLI, CICCANTI, FAVIA, PAOLINI, DELLA VEDOVA, TABACCI ed altri n. 1/00693 (Nuova formulazione), concernente iniziative in relazione ai danni causati dall'eccezionale ondata di maltempo che ha colpito le Marche nel mese di marzo 2011, al Ministero dell'economia e delle finanze.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
1/00531 Mozione |
Bocchino |
Assemblea |
20/07/2011 |
III |
Iniziative per il rispetto dei diritti civili e politici in Bielorussia |
1/00535 Mozione |
Di Stanislao |
||||
1/00536 Mozione |
Tempestini |
||||
1/00537 Mozione |
Antonione |
Le mozioni Bocchino ed altri n. 1/00531, Di Stanislao ed altri n. 1/00535, Tempestini ed altri n. 1/00536, accolte dal Governo limitatamente al dispositivo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 26 gennaio 2011,ed Antonione ed altri n. 1/00537, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella medesima seduta, impegnavano l'esecutivo, tra l'altro, a sollecitare ufficialmente al Governo bielorusso l'immediata scarcerazione di quanti siano stati arrestati a seguito delle manifestazioni politiche in occasione delle elezioni presidenziali del 19 dicembre 2010 e dei giorni successivi; ad agire in sede di Unione europea affinché, fino a quando il Governo bielorusso non intraprenderà atti concreti verso la democratizzazione del Paese, siano ripristinate le sanzioni verso i responsabili degli abusi; ad adottare tutte le iniziative possibili per sostenere le attività delle organizzazioni politiche bielorusse ed internazionali impegnate per il consolidamento della democrazia, delle libertà individuali e dei diritti umani.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Le elezioni presidenziali svoltesi in Bielorussia il 19 dicembre 2010, che hanno riconfermato il Presidente uscente Lukashenko con una maggioranza schiacciante, hanno visto diffusi episodi di irregolarità e brogli in sede di conteggio dei voti. Tale valutazione è stata confermata dalla missione elettorale OSCE/ODIHR (Ufficio per le Istituzioni Democratiche ed i Diritti Umani), che peraltro le autorità locali hanno chiuso il 31 marzo u.s., con forte rammarico dell'Italia e di gran parte della Comunità Internazionale.
Quando sono stati diffusi i primi risultati, si sono verificati incidenti tra manifestanti sostenitori delle opposizioni e forze dell'ordine, nel corso dei quali le forze di sicurezza hanno proceduto a numerosi fermi.
Il Governo italiano ha espresso un'immediata condanna degli arresti, motivati esclusivamente da ragioni politiche, in particolare in quanto fra gli arrestati vi erano anche dei candidati presidenziali alle elezioni.
I1 Ministro degli affari esteri Frattini ha chiesto al suo omologo bielorusso Martynov il rilascio di quanti avevano subìto tale trattamento, e nel rivolgere il suo appello per la scarcerazione dei detenuti politici, ha insistito sull'esigenza che le condizioni di detenzione dei detenuti rispettino gli standard europei, e che sia loro assicurato il diritto di essere visitati dai propri familiari, all'assistenza legale e alle cure mediche.
In occasione della recente condanna a 5 anni di reclusione contro il candidato presidenziale Sannikov, la Farnesina ha subito reiterato la forte preoccupazione del Governo, criticando la sentenza, le cui motivazioni politiche sono state stigmatizzate anche dall'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell'UE, Lady Ashton.
Il Governo ha, inoltre, appoggiato la decisione UE di imporre sanzioni “mirate” (congelamento dei beni e restrizioni in materia di visti) nei confronti di persone a diverso titolo direttamente coinvolte nella repressione.
Queste sono state adottate a gennaio scorso nei confronti di 117 persone, cui si aggiungono le 41 persone oggetto delle precedenti sanzioni, la cui efficacia è stata ripristinata. I1 Consiglio Affari Esteri dell'UE ha voluto in questo modo inviare un messaggio chiaro alla dirigenza bielorussa e allo stesso Presidente Lukashenko.
A fronte della mancanza di progressi da parte di Minsk, al Consiglio Affari Esteri del marzo 2011, l'Italia ha favorito l'inclusione di altre 19 personalità nella lista delle persone oggetto delle sanzioni: si tratta di magistrati, giornalisti e alcuni rettori di Atenei, rei di aver contribuito alla repressione e di aver espulso alcuni studenti partecipanti alle manifestazioni.
D'intesa con i partners europei, e nei diversi Fori internazionali, l'Italia continua a chiedere con forza alla Dirigenza di Minsk - pena l'inasprimento delle misure sanzionatorie - l'immediata liberazione dei prigionieri politici ed il pieno rispetto dei diritti civili e politici e delle libertà democratiche.
Dati l'assenza di progressi e l'arresto in maggio dei candidati presidenziali dell'opposizione (Sannikov, Statkevich e Uss), il Consiglio Affari Esteri della UE, nelle sedute del 23 maggio e 20 giugno, ha deciso, oltre all'ulteriore estensione della lista di persone oggetto di sanzioni individuali, l'adozione di nuove misure di carattere economico. Sono stati infatti decisi: un embargo sulla vendita delle armi e materiali utilizzabili per la repressione interna, anche restrizioni in materia di prestiti della Banca Europea per gli Investimenti e della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo; misure restrittive nei confronti di tre imprese di proprietà dell'uomo di affari Vladimir Petfiev, ritenuto il maggior finanziatore del regime di Lukashenko.
Parallelamente, anche su impulso del nostro Paese, i Ministri della UE hanno convenuto sull'esigenza di inviare concreti segnali di sostegno alla società civile bielorussa e di evitare l'isolamento internazionale del Paese.
Coerentemente con detti principi, il Governo italiano sostiene la società civile bielorussa con iniziative concrete, come la concessione di borse di studio, o sostegno ad ONG operanti nel settore umanitario. In ambito UE siamo attivamente- impegnati nel negoziato per la definizione di un accordo tra l'Unione Europea e la Bielorussia per la facilitazione dei visti, volto ad introdurre una riduzione delle tasse per il rilascio di visti a favore dei cittadini bielorussi, anche valutando l'opportunità di abolirle del tutto nei confronti di studenti, e di esponenti del mondo accademico, scientifico e culturale”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/3725/18 Ordine del giorno |
Evangelisti |
Assemblea |
20/07/2011 |
III |
Iniziative per il consolidamento dell'Unione per il Mediterraneo |
9/3725/44 Ordine del giorno |
Malgieri |
Gli ordini del giorno Malgieri n. 9/3725/44 ed Evangelisti n. 9/3725/18, rispettivamente accolto ed accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 settembre 2010, impegnavano l'esecutivo a stanziare maggiori risorse per l'erogazione del contributo italiano al Segretariato dell'Unione per il Mediterraneo ed a proseguire gli sforzi per il consolidamento delle istituzioni e dell'azione dell'UpM quale priorità essenziale della politica estera nazionale.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Il Governo italiano è fortemente impegnato al consolidamento dell'Unione per il Mediterraneo, nonostante una serie di eventi recenti ne abbiano momentaneamente minato le capacità d'azione.
Permane, infatti, da oltre un anno una situazione di blocco dell'UpM dovuta all'insoddisfazione del gruppo arabo per lo stallo del Processo di Pace in Medio Oriente. Sulla base di tale motivazione lo scorso novembre, il secondo vertice dei Capi di Stato e di Governo UpM è stato rinviato sine die su richiesta della co-Presidenza egiziana e dello stesso gruppo arabo. In questo difficile quadro politico appare problematico anche il tentativo di ridare slancio al disegno iniziale dell'UpM e alla sua componente progettuale mediante l'istituzione del Segretariato.
Quest'ultimo, peraltro, dopo una fase di difficoltà culminata nelle dimissioni del Segretario Generale Ahmad Masa'deh, sembra ora aver ripreso un ritmo operativo, grazie anche all'efficace gestione ad interim del Vice Segretario Generale, l'italiano Lino Cardarelli. Tale fase sarà auspicabilmente confermata dall'assunzione del già nominato nuovo Segretario Generale, il marocchino Youssef Amrani. Sono d'altro canto sempre attuali i timori sulla sostenibilità finanziaria del Segretariato, avendo solo pochi Paesi annunciato i contributi volontari necessari a coprire la metà del bilancio dell'organismo (l'altra metà è coperta da fondi dell'Unione Europea).
Sotto il profilo istituzionale rimane aperta la questione della co-Presidenza UpM, dopo che sia la Francia che l'Egitto (attuali co-presidenti) hanno deciso di lasciare l'incarico. Per la sponda nord, dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, si sta lavorando a una co-presidenza affidata, forse con qualche distinguo in ordine alle materie trattate, all'Unione Europea. Per la sponda sud si attendono indicazioni da parte dei paesi interessati.
Considerato quanto precede, e tenuto conto dell'intenzione dell'Italia di promuovere un significativo miglioramento delle relazioni euro-mediterranee, siamo impegnati ad agire in favore di un rilancio dell'Unione per il Mediterraneo nel segno di una cooperazione basata sulla promozione di progetti concreti e strutturati che favoriscano l'obiettivo di creare uno spazio comune di pace e prosperità condivise nella regione. A tal fine, il Ministero degli affari esteri sta lavorando, in contatto con il Segretariato dell'Unione per il Mediterraneo e con attori nazionali interessati, alla promozione di qualificati progetti.
Per quanto riguarda il contributo italiano al Segretariato Generale, le risorse disponibili nell'attuale congiuntura economico-finanziaria non hanno purtroppo consentito al nostro paese di procedere a erogazioni di maggiore entità. Non si mancherà di prendere in considerazione tale ipotesi, non appena si rendessero disponibili delle eventuali risorse aggiuntive.
Sul piano del consolidamento istituzionale, ora che il vertice del Segretariato è nuovamente coperto, l'Italia contribuisce attivamente alla definizione della formula allo studio in sede Unione Europea per assicurare all'Unione per il Mediterraneo una co-presidenza della sponda nord.
Analogamente l'Italia segue in stretto contatto con i partners l'andamento delle discussioni intese alla definizione di una co-presidenza della sponda sud”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/3594/4 Ordine del giorno |
Di Biagio |
Assemblea |
20/07/2011 |
III |
Reintegro delle risorse a sostegno delle comunità italiane all'estero |
9/3638/151 Ordine del giorno |
Narducci |
Gli ordini del giorno Di Biagio n. 9/3594/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 luglio 2010, e Narducci n. 9/3638/151, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnavano l'esecutivo a valutare l'opportunità di prevedere un'integrazione delle risorse destinate agli specifici capitoli a sostegno delle comunità italiane all'estero nell'ambito del bilancio del Ministero degli affari esteri.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Nella costante attenzione prestata dal Governo attraverso l'attività della rete diplomatico-consolare del Ministero degli affari esteri verso le comunità italiane all'estero, si è fatto il massimo per mantenere ai medesimi livelli l'assistenza per i nostri connazionali, nonostante le rimodulazioni sui relativi capitoli di bilancio.
Tali rimodulazioni, infatti, appaiono ridimensionate se si conteggiano i fondi devoluti quest'anno per la prima volta, in applicazione delle nuove norme sull'autonomia gestionale e finanziaria delle sedi, direttamente agli uffici della rete diplomatico-consolare nei settori dell'assistenza diretta a favore dei connazionali indigenti e delle attività informative e culturali all'estero.
Ugualmente, si sono assicurati i finanziamenti erogati dal Ministero degli esteri alle sedi diplomatico-consolare per i contributi agli Enti che svolgono attività in favore delle collettività italiane, dopo la verifica che le stesse Sedi operano sulla congruità delle richieste di tali Enti in rapporto all'effettiva utilità per la collettività italiana.
Per verificare i margini di una possibile ed auspicata integrazione dei fondi assegnati, sono stati avviati, d'intesa con il MEF, i necessari approfondimenti.
Pur nell'attuale delicata congiuntura finanziaria, il Governo è, infatti, impegnato a realizzare ogni possibile intervento a beneficio dei nostri connazionali mediante le rappresentanze diplomatiche e consolari, le quali svolgono una costante ottimizzazione delle risorse disponibili per assicurare la massima assistenza alle collettività italiane”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/3638/146 Ordine del giorno |
Corsini |
Assemblea |
26/07/2011 |
III |
Recupero di risorse per le attività della rete diplomatico-consolare e la sua razionalizzazione |
L'ordine del giorno Corsini n. 9/3638/146, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a provvedere al ripristino degli stanziamenti in favore dei programmi di rinnovamento tecnologico, di potenziamento dei servizi informatici e telematici a distanza finalizzati alla realizzazione del cosiddetto “consolato digitale” e a reintegrare le risorse atte a garantire il livello dei servizi forniti a cittadini e imprese italiane all'estero.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Il Governo sta procedendo ad una progressiva razionalizzazione delle strutture delle Sedi diplomatico-consolare contemperando le esigenze di contenimento della spesa pubblica con la necessità di rendere la rete dei servizi di assistenza dei connazionali all'estero più adeguata alla nuova realtà internazionale (integrazione europea, Paesi emergenti, mutata presenza italiana all'estero).
Il Ministero degli affari esteri, nell'ottica di perseguire la migliore utilizzazione delle risorse disponibili, mira a “reinvestire” le risorse recuperate nel processo di razionalizzazione della rete per migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi consolare con l'utilizzo dei sistemi informatici.
Particolare attenzione riveste la realizzazione di innovative piattaforme informatiche (Sistema integrato per le funzioni consolare, SIFC -Sistema Integrato di Funzioni Consolare- e Sistema telematico dei Servizi consolare a distanza a cui gli utenti potranno accedere con il proprio personal computer) che costituiscano un Portale facilmente fruibile, progetto cui è stato attribuita priorità dal punto di vista dei tempi di realizzazione e delle risorse dedicate.
Tale piattaforma informatica ha riunito i singoli database consentendo così l'integrazione in un solo programma dei principali servizi consolare, in particolare anagrafe consolare, stato civile, passaporti come pure gli aspetti contabili ad essi relativi; in tal modo le procedure per l'erogazione dei servizi risultano semplificate con positive ricadute sull'utenza.
In dettaglio, l'utente si registrerà sul portale della Sede e potrà così accedere ad una serie di servizi-base, che vanno da informazioni sulla stessa Sede, ai suoi dati anagrafici, nonché alla possibilità di prendere un appuntamento per la risoluzione di una pratica di suo interesse.
Al momento il nuovo programma è stato installato in 112 sedi della rete diplomatico-consolare e si prevede che esso, entro il corrente anno, sia operativo sul totale delle 211 sedi previste.
Il Ministero degli esteri rimane, infine, impegnato ad aggiornare regolarmente il Parlamento sul piano di razionalizzazione della rete”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/3638/150 Ordine del giorno |
Soro |
Assemblea |
26/07/2011 |
III |
Recupero di risorse per le attività della rete diplomatico-consolare e la sua razionalizzazione |
L'ordine del giorno Soro n. 9/3638/150, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di procedere ad una reale razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, mediante la predisposizione di misure volte all'eliminazione delle duplicazioni nella struttura esistente, all'accorpamento in un'unica figura di riferimento diplomatico delle diverse rappresentanze operanti nella stessa sede, all'integrazione degli uffici amministrativi nelle stesse località e alla trasformazione di alcuni consolati generali in agenzie consolari presso le ambasciate presenti nella stessa città; nonché all'adozione di misure di semplificazione amministrativa degli uffici all'estero e alla predisposizione di programmi in grado di rispondere in tempi adeguati alle esigenze delle imprese e dei cittadini italiani all'estero.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Nel perseguire gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica, il MAE sta procedendo ad una progressiva razionalizzazione della struttura delle sedi diplomatico-consolare, mantenendo grande attenzione alle attività a sostegno dei connazionali ivi residenti.
In particolare, il processo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare è stato inquadrato in un progetto complessivo volto ad assicurare, oltre alla qualità dei servizi erogati, una nuova articolazione della rete, più razionale e moderna, con il fine soprattutto di renderla più adeguata alla nuova realtà internazionale.
Le risorse recuperate nel processo di razionalizzazione sono destinate ad essere progressivamente "reinvestite" nella stessa rete, anche alla luce delle nuove esigenze di presenza italiana nello scenario globale (presenza in aree di rilevante importanza geo-economica, come la prevista apertura di un'Ambasciata ad Ashgabad, in Turkmenistan), ed in coerenza con gli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea (creazione del "Servizio europeo per l'azione esterna").
Particolare importanza riveste la realizzazione di innovative piattaforme informatiche (Sistema integrato per le funzioni consolare, SIFC, e Sistema telematico dei Servizi consolare a distanza a cui gli utenti potranno accedere con il proprio personal computer) per costruire un Portale unico facilmente fruibile dagli utenti.
L'Amministrazione degli esteri ha anche proceduto agli approfondimenti logistici sulle sedi interessate e sui servizi all'utenza, che si intende mantenere ad un livello qualitativo elevato.
Con specifico riferimento ai provvedimenti già portati a compimento occorre sottolineare come, al fine di ridurre al minimo l'impatto per le nostre collettività che risiedono in quelle circoscrizioni, è stata prevista in alcuni casi la permanenza in loco di strutture più snelle in luogo degli Uffici in chiusura, a seconda delle prioritarie esigenze prese in considerazione.
Il Ministero degli esteri rimane, infine, impegnato ad aggiornare regolarmente il Parlamento sul piano di razionalizzazione della rete”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
1/00561 Mozione |
Cicu |
Assemblea |
26/07/2011 |
III |
Piano di ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan |
1/00562 Mozione |
Tempestini |
||||
1/00563 Mozione |
Porfidia |
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1/00564 Mozione |
Vernetti |
Le mozioni Cicu ed altri n. 1/00561, Tempestini ed altri n. 1/00562, Porfidia ed altri n. 1/00563 e Vernetti ed altri n. 1/00564, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nellaseduta del 15 febbraio 2011, impegnavano l'esecutivo ad assumere una pluralità di iniziative finalizzate, tra l'altro: a rafforzare la capacità di risposta e di protezione dei soldati italiani in Afghanistan in termini di mezzi e di equipaggiamenti, nonché ad assumere iniziative per adeguare la tutela normativa connessa all'alto rischio che la missione comporta; a confermare, coerentemente con la nuova strategia discussa e condivisa nell'ambito dell'Alleanza atlantica, il proprio contributo di risorse militari agli sforzi internazionali, ai fini dell'avvio della fase di transizione, destinata ad accelerare e completare il processo di trasferimento delle responsabilità in materia di sicurezza alle forze afghane; a valutare l'opportunità di potenziare la capacità addestrativa del contingente italiano mediante l'incremento del numero delle unità addestrative; a promuovere, nelle sedi competenti, le iniziative per sviluppare maggiormente gli interventi di ricostruzione e di assistenza umanitaria alla popolazione afghana, nonché i progetti necessari a favorire la ricostruzione civile ed economica del paese; a promuovere con forza il processo di afghanizzazione della sicurezza dell'area, aumentando le risorse disponibili all'addestramento dell'esercito e della polizia locale, al fine di accelerare il trasferimento dei compiti di controllo del territorio; a verificare l'efficacia dell'azione della comunità internazionale e italiana nel riformare il sistema giudiziario afghano, adottando ogni ulteriore iniziativa utile a combattere con decisione la diffusa corruzione; ad assumere iniziative volte a stanziare adeguate risorse finanziarie, sia destinate direttamente alla popolazione, sia dirette ad incentivare le attività di cooperazione civile presenti in loco, rilanciando nuove strategie atte ad affrontare con efficacia il problema dell'oppio e a garantire la protezione dei civili, anche attraverso la soddisfazione dei loro diritti primari, quali l'educazione, la salute, l'accesso all'acqua e al cibo; ad adottare ogni iniziativa utile volta a sostenere un processo di dialogo tra tutte le componenti politiche della società afghana che accettino di partecipare al processo democratico, di abbandonare la violenza e di avviare così un serio percorso di riconciliazione con tutte le componenti; ad adottare ogni iniziativa utile per la realizzazione di programmi in sostegno delle donne afghane e per la promozione dei loro diritti; a riferire costantemente sull'evoluzione della situazione in Afghanistan, sia sugli aspetti relativi all'impegno militare che sullo stato di attuazione delle attività di sostegno alla ricostruzione ed allo sviluppo dell'Afghanistan.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“L'Italia partecipa attivamente agli sforzi internazionali di stabilizzazione dell'Afghanistan, portando avanti un'azione simultanea sui pilastri della sicurezza, dello sviluppo e del rafforzamento istituzionale e mantenendo vivo il dialogo politico con le Autorità afghane, nel quadro del processo di transizione per renderle auspicabilmente in grado di gestire autonomamente tali settori.
Sul piano politico, il Ministro degli esteri Frattini, in tutte le occasioni di incontri internazionali dedicati all'Afghanistan (CAE, G8), ha promosso l'approccio regionale alla questione e la valorizzazione del profilo di lungo periodo dell'assistenza civile internazionale, assicurando da parte italiana un'attiva partecipazione alle riunioni preparatorie della Conferenza di Kabul e della Conferenza di "Bonn II" per favorire il processo di riconciliazione nazionale.
In vista dell'avvio del processo di transizione, che interessa in prima battuta anche il distretto di Herat, il Ministero degli affari esteri ha promosso il 25 marzo a Roma consultazioni politiche e di sicurezza con i partner presenti nella Regione occidentale-RCW (USA, Spagna, Lituania, Albania e Slovenia) e la NATO, iniziativa che ha suscitato vivo apprezzamento da parte degli alleati. La Farnesina ha inoltre organizzato sia la visita in Italia del Governatore della provincia di Herat, Daud Saba, nostro principale interlocutore istituzionale in quella zona, sia la visita del Presidente Karzai, accompagnato dai Ministri degli esteri e delle finanze, in occasione delle celebrazioni a Roma del 150° anniversario della Repubblica, a margine delle quali è stato firmato l'Accordo di cooperazione contro il traffico di stupefacenti e il MoU di cooperazione tra i due dicasteri degli esteri, a testimonianza della solidità del rapporto bilaterale.
Il contributo dell'Italia si è esplicato dalla fine del 2010 ad oggi su più piani:
- rafforzamento della sicurezza nel contesto afghano, privilegiando gradualmente la componente dell'addestramento, in particolare nella Provincia occidentale di Herat, dove ha sede il Regional Command - West (RC-W) dell'ISAF, del quale siamo titolari;
- coinvolgimento di natura finanziaria, con contributi a favore dei fondi fiduciari NATO per l'addestramento dell'Esercito afghano (ANA);
- sostegno allo sviluppo economico afghano: le visite del nostro Ministro dello sviluppo economico a Herat e Kabul, dove ha incontrato il Presidente Karzai e siglato un MoU di cooperazione con il Ministro degli esteri Rassoul, hanno posto le basi per un salto di qualità nei rapporti economici bilaterali, grazie anche ai contatti avviati dalla delegazione imprenditoriale al suo seguito (Confindustria, ENI, ENEL) in settori di reciproco interesse quali le infrastrutture, l'agro-industria, il tessile;
- sul versante civile e di sviluppo, l'azione italiana è proseguita attraverso la Cooperazione italiana, mantenendo il focus sulla governance, a livello nazionale e locale, lo sviluppo rurale, il sostegno alle fasce vulnerabili (sanità) e le infrastrutture stradali, sostenendo varie iniziative, quali il Programma afghano di Reintegrazione (APRP) gestito dall'UNDP, il Fondo Fiduciario di Ricostruzione (Afghanistan Reconstruction Trust Fund), i nuovi fondi per programmi di sviluppo agricolo e rurale nella Regione Ovest; un'iniziativa bilaterale per la realizzazione di strade rurali nella Provincia di Herat e nella Regione occidentale, un progetto bilaterale di sostegno ai programmi sanitari governativi a Kabul ed Herat;
- sviluppo istituzionale e sostegno alla giustizia, ambiti nei quali vanno menzionati il corso di formazione per funzionari afghani, svoltosi in Italia ed il master di alta formazione per giudici, procuratori e giuristi afghani, entrambi sostenuti dalla Cooperazione italiana. La Guardia di Finanza (Task Force Grifo a Herat) ha inoltre avviato corsi in anti-corruzione per funzionari del Governatorato (oltre che per la polizia di frontiera);
- promozione dei diritti del ruolo delle donne afghane (salute materno-infantile, imprenditorialità femminile, sostegno alle donne parlamentari), con la creazione di un centro di formazione per infermiere presso il Women Garden in Kabul e, di , particolare rilievo, la Conferenza della società civile afghana, promossa da ONG italiane e afgane e svoltasi a Roma il 24-25 maggio grazie al sostegno finanziario della Cooperazione italiana.
L'Italia, nel quadro dell'azione della comunità internazionale, rimane quindi impegnata sul piano della formazione delle forze di sicurezza afgane, della ricostruzione civile, del rafforzamento istituzionale e socio-economico”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/3996-A/4 Ordine del giorno |
Touadi |
Assemblea |
01/08/2011 |
III |
Missioni United Nations-African Unione Mission in Darfur (UNAMID) e United Nations Mission in Sudan (UNMIS) e il processo di pacificazione in Sudan |
9/3996-A/9 Ordine del giorno |
Vernetti |
||||
9/3610-A/5 Ordine del giorno |
Evangelisti |
||||
9/3610-A/2 Ordine del giorno |
Mogherini Rebesani |
Gli ordini del giorno Touadi ed altri n. 9/3996-A/4, Vernetti ed altri n. 9/3996-A/9, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 gennaio 2011, Evangelisti n. 9/3610-A/5 e Mogherini Rebesani ed altri n. 9/3610-A/2, accolti come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 luglio 2010, impegnavano l'esecutivo, con particolare riguardo alla missione UNAMID in Darfur, ad attivarsi quanto prima presso i membri del Consiglio di sicurezza affinché si garantiscano tutte le risorse necessarie a dare integralmente attuazione alla risoluzione n. 1769 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; a proseguire con determinazione negli impegni già assunti in ambito internazionale e multilaterale affinché il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite prolunghi il mandato della forza internazionale di peacekeeping in Sudan UNMIS, a protezione dei civili anche nelle zone più remote e instabili del Paese; ad incoraggiare la cooperazione fra le due entità sudanesi, nell'ambito del nuovo quadro politico, con riferimento al delicato processo di transizione del Sudan e al referendum sull'autodeterminazione del Sud Sudan, attivandosi in tutte le sedi multilaterali, per minimizzare i rischi di escalation ed esercitare pressioni nei confronti del governo sudanese affinché vengano rispettati gli standard internazionali in tema dei diritti umani e della libertà religiosa, con particolare riguardo ai soggetti maggiormente colpiti e vessati, come le donne, i minori e le minoranze cristiane; a sostenere e a rafforzare, in sede multilaterale, tutti gli strumenti atti a governare i processi di pace nelle zone di conflitto a più alto rischio dell'Africa, inclusi i programmi europei come African peace facility e i programmi di collaborazione con l'Unione Africana per favorire sistemi di early warning, al fine di prevenire i conflitti e impedire il riaccendersi e il propagarsi di guerre civili nel più grande Stato africano.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“In seguito al referendum che ha sancito la secessione del Sudan meridionale, si è aperta a New York una discussione sul futuro della missione ONU in Sudan (UNMIS). Con la Risoluzione 1978 del 26 aprile u.s. il mandato di UNMIS in scadenza il 30 aprile 2011 era stato temporaneamente esteso al 9 luglio ed era stata ufficializzata l'intenzione di istituire una nuova missione ONU. Il Consiglio di Sicurezza ha quindi approvato all'unanimità l'8 luglio la Risoluzione 1996, con la quale istituisce dal 9 luglio 2011, giorno dell'indipendenza del Sud Sudan, la United Nations Mission in South Sudan (UNMISS), per la durata iniziale di un anno.
UNMISS agisce sulla base del capitolo VII della Carta ONU e si compone di personale militare, per un massimo di 7.000 unità, di 900 poliziotti e di personale civile di sostegno.
La nuova missione, grazie anche al contributo critico in fase di pianificazione della UE e dell'Italia, si incentra sul capacity building e sulla protezione dei civili e lo stato di diritto. Avrà il compito di assistere il Governo a consolidare la pace e la sicurezza, a sviluppare le sue capacità istituzionali e nell'elaborazione di decisioni strategiche. Pertanto le Nazioni Unite dovrebbero essere operative nei seguenti settori: sostegno politico e democratizzazione; governance e stato di diritto; riforma del settore della sicurezza e disarmo, smobilitazione e reintegrazione.
Il Consiglio di Sicurezza ha approvato contestualmente la Risoluzione 1997con cui dispone il ritiro, a partire dal 12 luglio, della precedente missione in Sudan (UNMIS), il cui mandato è scaduto il 9 luglio. Tutto il personale, sia quello civile che quello militare, dovrà lasciare il Sudan entro il 31 agosto prossimo e potrà essere trasferito, insieme a equipaggiamenti e altro materiale, a UNMISS e all'altra nuova missione UNISFA.
Infatti, in seguito al raggiungimento di un accordo tra il Governo di Khartoum e il Sudan People Liberation Movement (SPLM) su Abyei, il 20 giugno u.s., che prevede la demilitarizzazione della regione di Abyei, il ritiro delle truppe appartenenti alle Forze Armate sudanesi e il posizionamento, al loro posto, di forze etiopiche (tre battaglioni), l'ex Presidente sudafricano Mbeki, a capo del Panel dell'Unione Africana per la pacificazione del Sudan (cui l'Italia ha fornito sostegno anche finanziario del valore di 1,5 milioni di euro), aveva auspicato che il CdS autorizzasse una forza da dispiegare ad Abyei. Con la Risoluzione 1990, approvata all'unanimità il 26 giugno, il Consiglio di Sicurezza ha quindi istituito la Forza di Sicurezza ad interim delle NU per Abyei (UNISFA).
UNISFA, che avrà una durata iniziale di 6 mesi, sarà composta da 4.200 unità di personale militare (di cui faranno parte i suddetti battaglioni etiopici), da 50 unità di polizia e da un numero adeguato, non specificato, di civili. UNISFA sarà l'unica presenza militare nel territorio; con l'eccezione della Abyei Police Service.
Il mandato di UNISFA prevede: il monitoraggio del ritiro da Abyei delle Forze armate sudanesi e delle forze del sud (il Sudan People Liberation Army), come stabilito dalla Corte Permanente di Arbitrato; la partecipazione alle Istituzioni create dell'Accordo per la gestione di Abyei; l'assistenza e consulenza per lo sminamento dell'area; la facilitazione dell'assistenza umanitaria; il rafforzamento delle capacità della polizia locale e, se necessario, la protezione delle infrastrutture petrolifere dell'area.
UNISFA, inoltre, agisce ex Capitolo VII per quanto concerne la protezione del personale, delle strutture e degli equipaggiamenti ONU, per assicurare la libertà di movimento e la sicurezza del personale ONU nonché la protezione dei civili in caso di rischio imminente di violenza e per garantire la sicurezza della regione di Abyei.
Quanto al più generale processo di pacificazione del Sudan, l'Italia ha continuato a svolgere il ruolo istituzionale di testimone dell'Accordo di pace tra Nord e Sud del 2005 (il Comprehensive Peace Agreement). Quale membro della Commissione internazionale incaricata di monitorarne l'attuazione (Assessment and Evaluation Commission/AEC), abbiamo versato nel 2011 ulteriori 200.000 euro a favore del funzionamento della Commissione, ove abbiamo presieduto l'importante gruppo dedicato al "power sharing".
Oltre al già citato finanziamento da 1,5 milioni di euro a favore del Panel UA per il Sudan guidato dall'ex-Presidente Mbeki (che ha il compito di facilitare la riconciliazione tra Nord e Sud e promuovere la pace in Darfur), l'Italia ha inoltre svolto un ruolo propulsore per richiedere un più profilato ruolo politico dell'Unione Europea in Sudan. A tal riguardo abbiamo attivamente partecipato, in coordinamento con il Rappresentante Speciale dell'UE in Sudan, l'inglese Rosalind Marsden, a predisporre una "EU comprehensive strategy" nei confronti del Sudan e del Sud Sudan. A livello europeo, inoltre, siamo stati propulsori di uno stretto coordinamento tra i partner UE sulle modalità e la tempistica del riconoscimento del nuovo Stato del Sud Sudan, al fine di fornire un forte segnale di unitarietà dell'azione dell'Unione.
Sempre in ambito europeo, l'Italia ha anche partecipato attivamente alla costituzione della Missione di Osservazione Elettorale che l'Unione Europea ha dispiegato in occasione del referendum che ha democraticamente sancito la secessione del sud del Paese. Guidata dall'europarlamentare belga Veronique De Keyser, questa si è avvalsa della collaborazione del Panel per il referendum istituito dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e dall'Unione Africana, ed ha contribuito allo svolgimento pacifico del voto nonché all'immediato riconoscimento dei risultati da parte delle Autorità sudanesi del nord e del sud. Gli osservatori, infatti, sono stati dispiegati a nord e a sud del Paese e hanno avuto numerosi colloqui con rappresentanti delle Autorità, con la Commissione referendaria e, non ultimo, con rappresentanti della società civile, contribuendo a creare un pacifico clima elettorale.
L'Italia ha riconosciuto immediatamente la nuova Repubblica del Sud Sudan, tramite lettera, a firma Ministro Frattini, che il Sottosegretario Mantica, presente alla cerimonia di indipendenza in rappresentanza del Governo italiano, ha consegnato al nuovo Ministro degli Esteri sud sudanese, Deng Alor. L'indipendenza di Giuba è stata altresì salutata da un comunicato congiunto dell'Unione Europea e degli Stati membri. I1 9 luglio è stato inoltre notificato alle Autorità di Giuba il Delegato Speciale del Governo italiano che avrà il compito di consolidare le relazioni diplomatiche con il nuovo Stato nonché favorire lo sviluppo dei rapporti economico -commerciali bilaterali.
Quanto alla promozione dello sviluppo del nuovo Stato ed alla cooperazione economica bilaterale, il nuovo ufficio del Delegato Speciale del Governo italiano curerà non solo i rapporti di cooperazione politica e allo sviluppo ma approfondirà altresì ogni possibile ambito di cooperazione economica e commerciale con il nuovo Stato del Sud Sudan. La presenza in loco permetterà infatti di effettuare un'attenta azione di early warning economica relativa ai settori potenzialmente più interessanti nonché i bandi per appalti che verranno verosimilmente pubblicati in un Paese ove, come è noto, vi è da costruire un intero sistema infrastrutturale.
Il 13 luglio il Consiglio di Sicurezza ha raccomandato all'Assemblea Generale di aderire alla richiesta del Sud Sudan di divenire il 193 Paese membro delle Nazioni Unite e l'Assemblea Generale ha approvato il giorno 14 all'unanimità la relativa Risoluzione.
Circa la situazione delle comunità cristiane del Sud Sudan residenti nel Nord del paese, questa è stata oggetto delle nostre attenzioni, sia ad alto livello che nei contatti della nostra Ambasciata con i suoi interlocutori in loco. Nell'incontro che ha avuto con l'omologo sudanese Ali Kharti il 5 gennaio 2011 a Roma, il Ministro Frattini ha sottolineato come la protezione delle minoranze religiose, in qualità di principio ispiratore del CPA, resti essenziale anche dopo il periodo transitorio.
Parimenti, tale tematica è stata sollevata dall'On. Margherita Boniver nel corso della sua missione in Sudan dal 15 al 17 marzo 2011, in qualità di inviato Speciale del Ministro degli Esteri per le questioni umanitarie, ove ha incontrato a Khartoum il Ministro degli Esteri Ali Ahmed Karti e il Ministro di Stato per la Cooperazione Internazionale, Yahia Hosein Babiker. Inoltre, tale problematica è stata oggetto dell'Assessment and Evaluation Commission e, su impulso italiano, dell'UE e dell'ONU. L'Ambasciata italiana a Khartoum continuerà ad assicurare un attento monitoraggio della questione anche dopo la secessione del Sud Sudan.
Nonostante l'attenzione della Comunità internazionale sia stata tra il 2010 ed il 2011 rivolta prevalentemente sui rapporti tra nord e sud Sudan, l'Italia ha operato sia in sede multilaterale che bilateralmente per evitare un calo di attenzione internazionale sul Darfur. Oltre ad aver operato a Bruxelles per confermare il ruolo della UE quale primo donatore umanitario (con contributi per 48 milioni di euro per il 2011 e un totale di circa 520 milioni di euro dal 2004), sul piano bilaterale abbiamo continuato a rafforzare la missione ibrida in Darfur dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite (UNAMID) per assicurare un'adeguata cornice di sicurezza. Abbiamo infatti erogato tra il 2010 ed oggi un ammontare, totale di 97.762.490 euro, quale nostra quota di contributo all'operazione nell'ambito dei finanziamenti italiani alle operazioni di peacekeeping dell'ONU”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
0/2936/III/1 Ordine del giorno |
Antonione |
Commissione |
01/08/2011 |
III |
Reperimento delle risorse necessarie a far fronte agli impegni internazionali dell'Italia |
L'ordine del giorno Antonione ed altri n. 0/2936/III/1, accolto dal Governo nella seduta della III Commissione (Affari esteri) del 25 novembre 2009, impegnava l'esecutivo a reperire, nell'ambito del gettito derivante dallo scudo fiscale, le risorse finanziarie necessarie alla ratifica degli accordi internazionali ritenuti prioritari e ad accrescere il livello del contributo italiano al conseguimento degli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio”; a ridotare il Fondo per le missioni internazionali al fine di consentire la programmazione annuale dei relativi interventi militari e civili; a promuovere, coinvolgendo le collettività italiane all'estero, la lingua, la cultura e l'economia italiane.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Le attività di cooperazione allo sviluppo sono state sottoposte nello scorso triennio ad un processo di razionalizzazione strategica ed organizzativa nell'impiego delle risorse, sia per il fine di rientrare nelle limitazioni di bilancio, sia per applicare i principi di efficacia sanciti dalle Dichiarazioni di Roma (2003), Parigi (2005) ed Accra (2008).
Sul piano interno e operativo, tale processo di razionalizzazione si è tradotto nell'adozione di nuove Linee Guida della Cooperazione italiana, aggiornate annualmente, che indicano Paesi e settori prioritari in cui concentrare gli aiuti, e nell'adozione e attuazione di un Piano nazionale per l'efficacia, articolato in azioni puntuali con precise scadenze e un meccanismo di monitoraggio. All'inizio del 2011 è stato, inoltre, adottato il “Secondo Piano programmatico per l'efficacia degli aiuti” (Piano Efficacia 2), che consentirà di portare a termine le attività pendenti e avviare nuove azioni per rendere l'aiuto italiano sempre più efficace e in linea con i criteri dell'OCSE-DAC.
Parallelamente è stato avviato, già dal 2010, un Tavolo interistituzionale d'intesa fra il Ministero degli affari esteri ed il Ministero dell'economia che riunisce le Amministrazioni centrali, le rappresentanze regionali e degli enti locali, il mondo imprenditoriale, le rappresentanze ONG e sindacali della società civile, le Università e le Fondazioni bancarie, allo scopo di costruire operativamente il sistema Italia della cooperazione.
Inoltre, sempre nell'ambito della promozione di principi di efficacia, il Ministero degli esteri si adopera, anche in ambito UE, per cogliere le opportunità derivanti da strumenti internazionali, come quello della “cooperazione delegata”. A tal fine, è stato avviato il processo di audit della Cooperazione italiana da parte della Commissione Europea per consentire alla Direzione Generale di gestire finanziamenti comunitari mediante i c.d. “accordi di delega” tra Stati membri UE.
Il Ministero degli esteri partecipa attivamente alla elaborazione del c.d. “Decreto sulle missioni internazionali” che rappresenta lo strumento legislativo che permette di realizzare numerose iniziative della Cooperazione del MAE, rafforzando l'azione italiana in aree di crisi, in linea con l'impegno complessivo del nostro Paese a favore dei processi di pace, stabilizzazione e ripristino complessivo di condizioni idonee allo sviluppo.
Infine, va sottolineata la partecipazione dell'Italia alle missioni PSDC (Politica di Sicurezza e Difesa Comune) in ambito UE, aspetto altamente qualificante del profilo internazionale del nostro Paese, che implica, pur in una fase delicata della congiuntura economica, la costante ricerca dei mezzi necessari per assicurare il mantenimento ad un livello adeguato del ruolo internazionale dell'Italia.
Le suddette missioni riguardano tre continenti (Europa, Asia e Africa) con compiti che vanno dal mantenimento della pace al monitoraggio dei processi di gestione dei conflitti, alla consulenza nei settori militare, di polizia, di monitoraggio delle frontiere e del consolidamento dello stato di diritto.
Per quanto concerne le attività di promozione della lingua, cultura ed economia italiana all'estero, coinvolgendo le collettività italiane, la Farnesina rimane fortemente impegnata nella promozione del sistema Paese all'estero mettendo in campo una serie di iniziative sinergiche volte a favorire la valorizzazione delle eccellenze del Paese.
A tal fine, la Farnesina ha elaborato, in particolare, un documento programmatico che contiene le linee guida per la promozione linguistico-culturale diramato alla rete diplomatico-consolare.
I punti qualificanti di tale documento sono:
visione di insieme tra sistema culturale e processo di internazionalizzazione delle imprese
incoraggiamento ai partenariati pubblico/privato per realizzare congiuntamente eventi e attività
concezione di un sistema della nostra rappresentazione culturale in divenire e non basata solo su un andamento episodico delle iniziative
visione concreta anche nella promozione della cultura italiana
miglioramento della comunicazione e della percezione del nostro Paese
rafforzamento di mirati strumenti per diffondere e promuovere la lingua italiana”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 agosto 2011) |
271 |
Note di attuazione pervenute |
201 |
Percentuale di attuazione |
74% |
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1441-quater-A/32 Ordine del giorno |
Bellotti |
Assemblea |
15/07/2011 |
I |
Iniziative per evitare l'esclusione dalle procedure di assunzione a tempo indeterminato per il personale precario del Corpo dei Vigili del fuoco |
L'ordine del giorno Bellotti ed altri n. 9/1441-quater-A/32,accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo ad adottare provvedimenti per far sì che una parte del personale precario del Corpo dei Vigili del fuoco non rimanga escluso dalle procedure di assunzione a tempo indeterminato di cui ai commi 519, 523 e 526 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007).
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“La possibilità di attingere al 'serbatoio' dei volontari dei Vigili del Fuoco ha sempre costituito e costituisce ancora oggi una risorsa fondamentale per il Corpo Nazionale.
In base all'ordinamento vigente, disciplinato dall'art. 5, comma 2, del D.Lgs. 13 ottobre 2005, n. 217, è prevista una riserva di posti, nella misura di cui all'art. 13, comma 4, del D.Lgs. 5 aprile 2002, n. 77, in favore del personale volontario del Corpo Nazionale che, alla data di indizione del bando di concorso pubblico per l'accesso alla qualifica di Vigile del Fuoco, sia iscritto negli elenchi del personale volontario da almeno tre anni ed abbia effettuato non meno di 120 giorni di servizio. Trattasi di un ulteriore beneficio a regime (cioè che riguarda i concorsi pubblici per l'accesso alle qualifiche iniziali di Vigile del Fuoco, ai quali possono partecipare tutti i cittadini italiani in possesso dei requisiti fissati dalla legge), rispetto alle procedure di stabilizzazione che, al contrario, sono riservate esclusivamente al personale discontinuo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Si precisa, al riguardo, che la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007) ha previsto, fra l'altro, la trasformazione in rapporti a tempo indeterminato delle "forme di organizzazione precaria del lavoro ", a favore del personale volontario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che, in ragione della particolare natura del servizio svolto a supporto del personale permanente nella fondamentale missione di salvaguardia delle vite umane, non rientra nella generale categoria dei "precari" della Pubblica Amministrazione. E' stato quindi avviato un percorso per la stabilizzazione del rapporto di lavoro di una parte dei Vigili del Fuoco selezionati tra quei soggetti “cd. discontinui”, che prestano servizio volontario nel Corpo Nazionale, in possesso di specifici requisiti (iscrizione negli appositi elenchi da almeno tre anni e con un minimo di 120 giorni di servizio).
Nell'ambito di tale percorso, l'art. 1, comma 346, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008) ha stanziato, per il triennio 2008-2010, apposite risorse da destinare ad assunzioni di personale nella qualifica di Vigile del Fuoco, attraverso le procedure di stabilizzazione del personale volontario del Corpo Nazionale.
Per effetto di tale disposizione, sono state già assunte oltre 1.550 unità, già inserite nei Comandi provinciali. Altre 295 unità provenienti dalla graduatoria della stabilizzazione, da assumere ai sensi della legge finanziaria per il 2008, nel giugno 2010 sono state avviate al corso di formazione per Vigile Permanente. Sono state inoltre autorizzate le assunzioni di ulteriori 95 unità di Vigili discontinui ai sensi del D.Lgs. n. 112/2009, convertito dalla legge n. 133/2009.
Si precisa inoltre che la procedura di stabilizzazione, i cui criteri ed il relativo sistema di selezione sono stati fissati con decreto del Ministero dell'Interno del 30 luglio 2007, è una procedura speciale di accesso.
Ne consegue che ulteriori assunzioni, attingendo dalla graduatoria esistente, ovvero l'avvio di analoga procedura, saranno possibili solo se espressamente previste dalla legge.
Pertanto, allo stato attuale, non essendovi graduatorie di concorso ancora aperte, nel triennio 2010-2012, le assunzioni nel Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco avverranno con lo scorrimento della graduatoria del concorso a 814 posti e, nel prossimo triennio, la copertura del turn-over al 100%, prevista dalla legge finanziaria n. 191 /2009 (legge finanziaria per il 2010) e confermata anche dalla manovra economica di cui alla legge n. 122/2010, avverrà unicamente attingendo dalla graduatoria dei vincitori e degli idonei del citato concorso a 814 posti per Vigile permanente”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2561-A/112 Ordine del giorno |
Fallica |
Assemblea |
15/07/2011 |
I |
Opportunità di prorogare fino al 31 dicembre 2009 la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici già espletati per la qualifica di vigile del fuoco |
9/2936-A/26 Ordine del giorno |
Biava |
Assemblea |
20/07/2011 |
I |
Opportunità di prorogare fino al 31 dicembre 2010 la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici già espletati per la qualifica di vigile del fuoco, anche in funzione dell'autorizzazione alla copertura del turn-over per gli anni 2010 e 2012 |
L'ordine del giorno Fallica ed altri n. 9/2561-A/112, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 27 luglio 2009, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prorogare fino al 31 dicembre 2009 la validità della graduatoria del concorso pubblico a 184 posti di vigile del fuoco, indetto con decreto direttoriale in data 6 marzo 1998, e la graduatoria del concorso per titoli a 173 posti di vigile del fuoco, indetto con decreto direttoriale in data 5 novembre 2001.
L'ordine del giorno Biava ed altri n. 9/2936-A/26, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prorogare al 31 dicembre 2010 la validità delle suddette graduatorie, anche in funzione dell'autorizzazione alla copertura del turn over per gli anni 2010-2012 in corso di approvazione per gli appartenenti ai vigili del fuoco ed alle forze di polizia con la legge finanziaria 2010.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“L'accesso ai ruoli operativi del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, anche in ragione della specificità delle funzioni svolte dal relativo personale, segue un percorso parallelo e derogatorio rispetto a quello previsto per la generalità delle carriere delle Amministrazioni dello Stato.
Infatti, a norma del decreto-legge 1° ottobre 1996, n. 512, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n. 609, le graduatorie dei concorsi a Vigile del fuoco conservano la propria validità fino al limite di tre anni dall'approvazione.
Le graduatorie dei concorsi a 184 e a 173 posti nella qualifica di Vigile del fuoco, peraltro più volte prorogate da intervenute disposizioni di legge, sono scadute, rispettivamente, il 31 dicembre 2008 e il 31 dicembre 2007.
Parimenti scadute risultano le graduatorie dei concorsi per titoli ed esami riservati ai Vigili volontari ausiliari, collocati in congedo negli anni 2004-2005, nonché là graduatoria del concorso a 28 posti per i volontari in ferma breve.
Nell'ambito del processo di stabilizzazione del personale volontario del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, avviato negli anni scorsi, sono state assunte oltre 1.550 unità, già inserite nei Comandi provinciali.
Altre 295 unità provenienti dalla graduatoria della stabilizzazione, da assumere ai sensi delle disposizioni della legge finanziaria per il 2008, nel giugno 2010 sono state avviate al corso di formazione per Vigile permanente.
Sono state inoltre autorizzate le assunzioni di ulteriori 95 unità di discontinui, ai sensi del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
Nel prossimo triennio, non essendovi, ad oggi, graduatorie di concorso ancora aperte, le assunzioni nella qualifica di Vigile del fuoco potranno avvenire attraverso la graduatoria del concorso pubblico a 814 posti, nell'ambito della quale, proprio in ragione del riconoscimento del fondamentale contributo offerto dal Corpo al dispositivo di soccorso pubblico del Paese, è comunque prevista dal decreto legislativo 217/2005 una significativa riserva in favore del personale volontario del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Si ricorda, infine, che la legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010), con disposizioni confermate anche dalla manovra economica di cui al decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, nella legge 30 luglio 2010, n. 122, ha previsto la copertura del turn-over al 100% nel prossimo triennio, alla quale, nella qualifica indicata, si provvederà unicamente attingendo dalla graduatoria dei vincitori e degli idonei del predetto concorso a 814 posti di Vigile permanente”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/3196-A/27 Ordine del giorno |
Di Giuseppe |
Assemblea |
20/07/2011 |
I |
Opportunità per le aziende di disporre di un elenco di fornitori e prestatori di servizi soggetti a rischio di inquinamento mafioso |
L'ordine del giorno Di Giuseppe n. 9/3196-A/27, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 febbraio 2010, impegnava l'esecutivo, nelle more dell'emanazione del decreto interministeriale che stabilisca le modalità di pubblicazione presso le Prefetture degli elenchi dei fornitori e prestatori di servizi non soggetti a rischio di inquinamento mafioso, a prevedere la possibilità per le aziende di disporre di un elenco di fornitori e prestatori di servizi soggetti a tale rischio.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“L'articolo 17-quater del decreto-legge 30 dicembre 2009, n 195, 'Disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed alla protezione civile', la cui conversione in legge 26 febbraio 2010 n. 26, ha dato luogo all'atto parlamentare in argomento, ha previsto la costituzione presso il prefetto territorialmente competente di elenchi di fornitori e prestatori di servizi, non soggetti a rischio di condizionamento mafioso, ai quali gli esecutori dei lavori possono rivolgersi.
Con direttiva del Ministro dell'interno del 23 giugno 2010, sono fornite ai prefetti indicazioni in materia di contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici, richiamando l'attenzione sulla utilità della formazione di "white lists", elenchi tenuti presso le prefetture competenti e utilizzati finora in evenienze particolari, in cui vengono iscritti gli operatori economici, i fornitori e prestatori di servizi per i quali sia stato possibile escludere, in base a rigorosi accertamenti ed attente attività di monitoraggio, il rischio di condizionamento da parte di organizzazioni di natura mafiosa.
Nulla è, invece, previsto circa la predisposizione di elenchi di fornitori e prestatori di servizi che, al contrario, possano ritenersi soggetti ad influenze di natura mafiosa, ma, come si è già avuto modo di osservare, risulta innegabilmente più efficace l'espletamento di mirati accertamenti antimafia nei confronti dei soggetti effettivamente interessati all'assegnazione degli appalti e alla sottostante "filiera", evitando di disperderli sulle imprese, certamente in numero molto rilevante, che potrebbero non essere mai interessate all'aggiudicazione di commesse pubbliche, e di gravare gli organismi di polizia territoriale di tale ulteriore ingente onere”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1441-quater-A/34 Ordine del giorno |
Formisano Anna Teresa |
Assemblea |
26/07/2011 |
I |
Iniziative volte a favorire l'inserimento delle funzioni svolte dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco tra le attività usuranti |
L'ordine del giorno Anna Teresa Formisano n. 9/1441-quater-A/34, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative legislative necessarie a favorire l'inserimento delle attività svolte dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco tra le attività usuranti e, conseguentemente, a disciplinare tale materia attraverso la delega conferita per gli altri comparti già inclusi.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“L'articolo 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183, la cui approvazione ha dato luogo all'atto parlamentare in argomento, ha riconosciuto la 'specificità' del ruolo delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, ponendo in essere i presupposti affinché, i successivi provvedimenti legislativi di attuazione, di cui al comma 2 dello stesso articolo, possano prendere in considerazione il personale del Corpo anche a tali fini”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 agosto 2011) |
320 |
Note di attuazione pervenute |
194 |
Percentuale di attuazione |
60% |
Ministro per le pari opportunità
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2232-A/4 Ordine del giorno |
Porfidia |
Assemblea |
15/07/2011 |
XII |
Iniziative finalizzate a contrastare il fenomeno della violenza contro le donne |
L'ordine del giorno Porfidia n. 9/2232-A/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea dell'8 aprile 2009, impegnava l'esecutivo a promuovere indagini, con metodologie adeguate, sulla violenza contro le donne ed in particolare sulla violenza domestica; a valutare iniziative specifiche di carattere culturale volte ad illustrare nelle scuole i caratteri sociali del fenomeno, per educare i più giovani al rispetto della donna e agire in via preventiva sui comportamenti violenti, illustrando i danni fisici e psicologici che tali azioni hanno sulle vittime.
In merito a tale impegno il Ministro per le pari opportunità ha trasmesso la seguente nota:
“Si rappresenta che il tema della violenza contro le donne, in tutte le sue forme e manifestazioni, è costantemente all'attenzione del Ministro per le pari opportunità, cui spetta il compito, tra gli altri, di promuovere e coordinare le azioni di Governo in materia violenza di genere.
In tale ambito assumono particolare importanza le iniziative assunte al fine di contrastare, efficacemente, il fenomeno degli 'atti persecutori' che nell'80% dei casi, colpiscono le donne.
Trascorsi due anni dall'entrata in vigore della legge che ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico il reato di “stalking” - art. 612-bis c.p. -, dall'analisi degli ultimi dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno in ordine al numero dei delitti commessi e delle segnalazioni a carico dei presunti autori noti del reato di cui trattasi, emerge un quadro molto chiaro di quanto sia esteso il fenomeno degli atti persecutori.
Infatti, allo stato attuale, si contano circa 14.890 delitti commessi, 15.129 persone denunciate e 2.866 arresti.
Rientrano tra le azioni volte al contrasto di tale fenomeno il Protocollo d'Intesa stipulato il 15 gennaio 2009 tra il Ministro per le pari opportunità ed il Ministro della Difesa, per l'istituzione della Sezione Atti persecutori, una task force composta da 13 carabinieri dediti al monitoraggio geografico dei casi di stalking ed alla stesura di una mappatura comportamentale il cui scopo è quello di tracciare i diversi profili degli stalkers, nonché il Protocollo d'Intesa siglato il 3 luglio 2009 con il Ministro dell'Interno avente lo scopo di migliorare il raccordo con le Forze dell'Ordine e di promuovere, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro misto presso il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, studi e ricerche di settore rivolti all'aggiornamento delle strategie di prevenzione e contrasto della violenza sessuale e di genere.
In tale quadro il Dipartimento per le pari opportunità ha provveduto alla stipula di due Convenzioni riguardanti - la prima - il raccordo tra le Forze dell'Ordine ed il servizio di accoglienza 1522 per le vittime di violenza per ottimizzare il servizio di pubblica utilità, e - la seconda - la realizzazione presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale-Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno di una banca dati per la raccolta e la condivisione dei dati quantitativi e qualitativi sul fenomeno della violenza sessuale e di genere.
Rientrano tra le attività di prevenzione e contrasto della violenza anche le campagne di informazione e sensibilizzazione poste in essere dal Dipartimento per le pari opportunità: “Stalking: quando le attenzioni diventano persecuzione, 1522 - E' l'ora di reagire” che promuove il servizio di accoglienza telefonica e sostegno per le vittime di violenza e la campagna di comunicazione “Respect women Respect world” promossa in occasione della citata Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne.
In merito al numero antiviolenza 1522, si segnala che in data 30 luglio 2009, il Dipartimento per le pari opportunità ha provveduto ad un suo potenziamento, al fine di adeguare il suo funzionamento a quanto prescritto dall'articolo 12 della legge n. 38/2009.
In particolare, si è provveduto all'adeguamento della mappatura nazionale dei servizi dedicati alla tutela delle vittime di violenza e alla formazione specialistica per le operatrici dedicate all'accoglienza e alla risposta all'utenza, volta a fornire adeguate competenze sotto il profilo psicologico e giuridico.
Dal momento che la lotta contro la violenza passa attraverso una modifica della cultura dominante e che nell'educazione al rispetto e alla non violenza il sistema scolastico assume un ruolo determinante, con la stipula di un Protocollo d'intesa tra il Ministro per le pari opportunità ed il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il 3 luglio 2009, è stata istituita la “Settimana contro la violenza”, dal 12 a1 18 ottobre, giunta ormai alla sua seconda edizione, che costituisce un importante momento di riflessione sui temi del rispetto delle differenze, dell'accoglienza e della legalità che coinvolga studenti, docenti e genitori.
Il 15 giugno u.s. è stato altresì sottoscritto dal Ministro per le pari opportunità e dal Ministro dell'Istruzione, un Protocollo d'intesa per la promozione della cultura di genere nel mondo dell'istruzione, il cui scopo è quello di promuovere la cultura di genere nel mondo dell'istruzione attraverso un'innovativa opera di sensibilizzazione in grado di coinvolgere cinque ambiti di intervento: famiglia; lavoro e pari opportunità, donne e scienza, spazio pubblico e gruppi sociali; linguaggio e media. In particolare il sistema scolastico sarà chiamato, tra le altre cose, ad incentivare il miglioramento della qualità dell'offerta formativa delle scuole in materia di pari opportunità. orientamento e attenzione alla differenza di genere.
In merito alle misure volte al contrasto della violenza posta in essere nei confronti di donne e bambine, si ricordano le azioni poste in essere a favore delle vittime di tratta, tra le quali si annoverano la pubblicazione di Avvisi pubblici da parte del Dipartimento per le pari opportunità per finanziare i programmi di assistenza sociale a favore delle vittime di tale reato; il numero verde nazionale anti-tratta 800-290-290 e la ricostituzione della Commissione interministeriale per il sostegno alle vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento.
Per contrastare efficacemente il fenomeno della violenza contro le donne è necessario integrare gli interventi repressivi con politiche ed azioni puntuali e coordinate in ambito sociale, informatico educativo e normativo.
Per tale motivo anche attraverso la proficua collaborazione con il mondo dell'associazionismo e delle rappresentanti dei centri anti-violenza, è stato messo a punto il primo “Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking”.
Il citato Piano d'azione, approvato il 28 ottobre 2010, rappresenta lo strumento per elaborare e sviluppare la strategia nazionale di prevenzione e contrasto della violenza, nonché l'azione di protezione, tutela, inserimento e reinserimento delle vittime.
In sintesi il Piano mira a raggiungere i seguenti obiettivi:
Assicurare un livello di informazione adeguato, diffuso ed efficace sul fenomeno della violenza di genere e lo stalking;
Garantire e implementare una rete di Centri Antiviolenza e un raccordo tra le altre strutture pubbliche e private ed i territori in modo tale da assicurare - in una logica di integrazione e di collaborazione - adeguata assistenza alle vittime su tutto il territorio nazionale;
Assicurare lo sviluppo di tutte le professionalità che entrano in contatto con le tematiche della violenza di genere, al fine di diffondere sempre più la cultura dei diritti della persona e del rispetto tra i generi;
Prevedere una raccolta strutturata su dati e informazioni del fenomeno per comprenderlo meglio e seguirne l'evoluzione;
Potenziare le forme di assistenza e sostegno delle vittime di violenza e dei loro figli;
Accrescere la protezione delle vittime attraverso un'efficace collaborazione con le Forze dell'Ordine.
In particolare, in relazione al secondo obiettivo, si segnala che il Piano intende promuovere lo sviluppo dei servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime, con particolare riferimento ai Centri Antiviolenza ed in generale alle strutture protette in cui sono accolte donne di tutte le età, italiane ed immigrate, vittime di ogni forma di sopruso.
Il fine è quello di sostenere lo sviluppo di strutture in grado di offrire - in particolar modo nei casi in cui sia più a rischio l'incolumità delle vittime - attraverso personale dotato di adeguata formazione, l'ascolto telefonico, colloqui su appuntamento, sostegno nel percorso di uscita dalla violenza, ospitalità nei casi di emergenza, consulenza ed assistenza legale, anche quanto alle modalità per accedere al gratuito patrocinio, consulenza psicologica, sostegno ai bambini testimoni di violenza.
Tra gli obiettivi del Piano merita, poi, particolare attenzione la formazione degli operatori ed operatrici che svolgono attività di prima accoglienza alle vittime di violenza: operatori sanitari dei Dipartimenti di emergenza e accettazione, psichiatri, medici, ginecologi. psicologi, sociologi, operatori di accoglienza. operatori del 118, operatori dei servizi sociali.
Progetti simili sono già oggetto di sperimentazione in alcune realtà ospedaliere e costituiscono un valido punta di partenza per la realizzazione di percorsi di formazione del personale medico e paramedico. Inoltre, attraverso un'azione sinergica con il Ministero dell'Interno e con il Ministero della Difesa verrà affinata la formazione del personale delle forze dell'ordine, per uniformare i metodi dell'accoglienza utilizzati nella gestione dei casi di violenza.
Si intende, inoltre, garantire alle vittime un assistenza immediata e trasversale, comprensiva di adeguate cure mediche e psicologiche: percorsi di sostegno tarati sulle esigenze dell'individuo, tutela del posto di lavoro o sostegno per il reinserimento nel mercato del lavoro.
Si segnala, infine, che nei prossimi mesi verrà pubblicato da parte del Dipartimento per le pari opportunità il terzo Avviso pubblico per il finanziamento di progetti finalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere, attraverso il quale verrà garantito un contributo economico alle reti di soggetti, inclusi gli enti locali, impegnati in progetti integrati di contrasto alla violenza di genere e lo stalking”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2320-A/7 Ordine del giorno |
Saltamartini |
Assemblea |
15/07/2011 |
XI |
Sostegno al lavoro femminile ed attuazione del principio delle pari opportunità |
L'ordine del giorno Saltamartini ed altri n. 9/2320-A/7, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 maggio 2009, impegnava l'esecutivo a predisporre adeguati strumenti legislativi che recepiscano quanto tracciato nella direttiva 2006/54/CE riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego, tenendo anche in dovuta considerazione gli obiettivi sanciti dall'agenda di Lisbona in materia di incentivo al lavoro femminile e ai servizi e alle garanzie che possono sostenerlo e valorizzarlo.
In merito a tale impegno il Ministro delle pari opportunità ha trasmesso la seguente nota:
“Si rappresenta che con il decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 5 è stata data attuazione alla direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego.
Per quanto concerne il contenuto dell'atto di indirizzo in oggetto, in attuazione della direttiva, sono state modificate ed ampliate le nozioni di discriminazione tra uomini e donne di cui al decreto legislativo 198/2006 (Codice per le pari opportunità tra uomo e donna).
E' stata infatti ampliata la nozione di: discriminazione diretta (articolo 25); molestie e molestie sessuali (articolo 26); discriminazione sul lavoro (articolo 27); discriminazione retributiva (articolo 28) e di discriminazione nell'accesso alle prestazioni previdenziali (articolo 30).
E' stato altresì introdotto, tramite l'articolo 30-bis, il divieto di discriminazione nelle forme pensionistiche complementari collettive.
Si segnala, inoltre, la modifica delle sanzioni a carico del datore di lavoro.
Infatti, in caso di inottemperanza alla sentenza che accerta le discriminazioni o al decreto che ordina la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti, nonché in caso di inosservanza di adempimenti amministrativi, troverà applicazione un'ammenda fino a 50.000 euro o l'arresto fino a sei mesi. Identica sanzione è prevista nel caso di inottemperanza al provvedimento emesso in via d'urgenza.
In caso di inosservanza del divieto di discriminazione all'accesso al lavoro, formazione e alla promozione professionale e nelle condizioni di lavoro; del divieto di discriminazione retributiva; del divieto di discriminazione nella prestazione lavorativa e nella progressione di carriera e del divieto di discriminazione nell'accesso alle prestazioni previdenziali è prevista l'ammenda da 250 euro a 1.500 euro.
Inoltre, ai sensi del nuovo articolo 41-bis, la tutela giudiziaria riconosciuta alle vittime di discriminazioni è stata estesa anche a favore di coloro che subiscono un pregiudizio dal datore di lavoro per aver difeso una vittima di discriminazione (c.d. vittimizzazione).
Il recepimento della citata direttiva rappresenta solo una parte delle azioni poste in essere dal Ministro per le pari opportunità al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona in materia di sostegno all'occupazione femminile.
In tale direzione si collocano, infatti, il Piano recante il “Sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” ed il “Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro” elaborato d'intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Piano di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro ha investito 40 milioni di euro del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità in finanziamenti per le tagesmutter, per il telelavoro, per la formazione volta a sostenere il rientro nel lavoro dopo un periodo di congedo per maternità.
In merito all'attuazione del Sistema di interventi si segnala che tutte le fasi ivi previste sono state rispettate dal Dipartimento per le pari opportunità e sono consultabili sul sito istituzionale dello stesso, ove è dedicato un apposito spazio alle attività svolte.
In particolare, si fa presente che sono state sottoscritte le convenzioni con le Regioni che, allo stato attuale, hanno presentato i programmi attuativi del citato accordo.
Grazie a tali sottoscrizioni gli interventi previsti dai programmi attuativi regionali sono già partiti a livello territoriale. A tutt'oggi, sui 40 milioni di euro stanziati, sono stati effettuati impegni giuridicamente vincolanti per circa 37 milioni di euro.
Con il “Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro” strutturato in cinque linee di intervento si intende, in particolare, potenziare i servizi di assistenza per la prima infanzia e rivedere i criteri e le modalità per la concessione di contributi ad aziende per progetti che favoriscano la conciliazione, al fine di rilanciare un sistema di sostegno in favore di progetti i cui beneficiari siano lavoratrici che possano usufruire di forme di flessibilità del lavoro, per esempio il part time o il lavoro a domicilio, il lavoro su sedi diverse.
A questo proposito si rappresenta che il 7 marzo scorso è stato siglato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l'accordo di tutte le parti sociali, un Avviso comune sulle misure a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, con l'obiettivo primario di sostenere l'occupazione femminile.
Si sottolinea, altresì, l'impegno del Ministro per le pari opportunità nel rilancio di misure di sostegno all'imprenditoria femminile, specie nelle Regioni del Sud.
Al riguardo si segnalano le azioni positive poste in essere dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - Dipartimento per le pari opportunità, dirette a promuovere lo sviluppo di microimprese e di imprese gestite da donne immigrate. È stato infatti predisposto dall'UNAR, nell'ottobre 2009, un Avviso Pubblico per la promozione dell'adozione di azioni positive dirette ad evitare o compensare situazioni di svantaggio connesse alla razza o all'origine etnica.
Nell'ambito specifico dello sviluppo di microimprese e di imprese gestite da donne immigrate, si segnala che sono stati 8 i progetti finanziati, per un importo totale di 315.943 euro.
Sempre al fine di sostenere l'imprenditoria femminile, il 24 febbraio 2009, presso il Dipartimento per le pari opportunità; si è insediato il Comitato per l'imprenditoria femminile, presieduto dal Ministro per le pari opportunità e composto dalle rappresentanti di associazioni di categoria, il cui compito è quello di definire indirizzi di programma innovativi per lo sviluppo dell'imprenditoria femminile e di fornire un valido supporto alle donne imprenditrici.
Rientra fra gli elementi essenziali al raggiungimento della effettiva parità tra donne e uomini anche l'ampliamento dei servizi per l'infanzia, dal momento che una maggiore e più diffusa disponibilità di tali servizi favorirebbe una più equa distribuzione dei carichi di cura in ambito familiare consentendo l'accesso e la permanenza delle donne madri nel mondo del lavoro.
Per tale motivo, il 17 dicembre 2009, il Dipartimento per le pari opportunità, di concerto con il Dipartimento delle politiche per la famiglia e il Dipartimento della Funzione Pubblica, ha emanato un bando avente lo scopo di sollecitare l'apertura e la gestione di “nidi aziendali” presso i luoghi di lavoro delle Pubbliche Amministrazioni nazionali, a titolo di progetto pilota cui farà seguito una azione più complessiva indirizzata alle Pubbliche Amministrazioni di tutti i livelli di Governo, avente il medesimo oggetto.
Assumono altresì rilevanza nell'ambito delle misure volte ad incrementare l'occupazione femminile le azioni positive di cui al “Regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi di cui all'articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53 (Disposizioni per il sostegno della maternità e paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città)”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 maggio scorso che disciplina l'erogazione di contributi finanziari a favore dei datori di lavoro privati esercenti o no attività d'impresa, iscritti in pubblici registri, le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliere universitarie, che si vincolino, mediante accordi contrattuali, all'adozione di azioni positive volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori con figli minori ovvero con a carico persone disabili o non autosufficienti, di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, quali il part-time reversibile, telelavoro, lavoro a domicilio, banca delle ore etc.
Tali azioni potranno essere destinate, altresì, al reinserimento lavorativo dei lavoratori e delle lavoratrici, attraverso attività di formazione e aggiornamento, a seguito di un periodo di assenza dal lavoro per motivi legati ad esigenze di conciliazione tra vita familiare e vita professionale. I progetti ammessi al finanziamento per un importo massimo di 500.000,00 euro, avranno una durata di 24 mesi.
Si segnala, infine, che il 17 maggio u.s. si è insediata la Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna - Dipartimento per le pari opportunità, presieduta dal Ministro per le pari opportunità, il cui compito è quello di fornire consulenza e supporto tecnico-scientifico nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche di genere, sui provvedimenti di competenza dello Stato”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2936-A/251 Ordine del giorno |
Codurelli |
Assemblea |
15/07/2011 |
XI |
Adozione di misure volte all'incremento delle risorse a favore dell'occupazione femminile e della conciliazione dei tempi di cura e di lavoro delle lavoratrici |
L'ordine del giorno Codurelli ed altri n. 9/2936-A/251, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare con la massima celerità misure volte all'incremento delle risorse a favore dell'occupazione femminile e della conciliazione dei tempi di cura e di lavoro delle lavoratrici al fine di permettere al nostro Paese di raggiungere in tempi certi gli obiettivi della Strategia di Lisbona per quanto attiene al tasso di occupazione femminile.
In merito a tale impegno il Ministro per le pari opportunità, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Si rappresenta che nell'ultimo decennio, il tema dell'occupazione femminile e le problematiche legate alla crescente difficoltà che le donne incontrano nel conciliare la vita familiare con la vita professionale, hanno assunto un ruolo centrale nelle politiche nazionali ed europee di pari opportunità.
Il ruolo delle donne infatti viene oggi riconosciuto come una fonte di buona salute, maturità e vitalità economica di un Paese.
Tuttavia, secondo quanto appurato in numerosi studi condotti sull'argomento, le donne, pur avendo ottenuto successi significativi hanno ancora forti e giustificati motivi di insoddisfazione dal momento che alle prese con la costante sfida del tempo hanno il doppio dovere di lavorare in ufficio e a casa e sono pertanto in perenne lotta per il mantenimento di un equilibrio fra i due ambiti.
Proprio al fine di facilitare il raggiungimento di tale equilibrio assumono rilevanza sia le azioni volte a favorire la conciliazione, in quanto le stesse consentono una più equa distribuzione dei carichi di cura, sia le azioni volte a creare nuovi modelli di organizzazione del lavoro in grado di assicurare alle donne l'accesso e la permanenza nel mondo del lavoro.
Le politiche di conciliazione sono, dunque strettamente legate all'obiettivo di aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e restringere conseguentemente il gender gap occupazionale.
Allo stato attuale risultano, pertanto, di fondamentale importanza le azioni concrete volte a favorire un incremento diretto del tasso di occupazione femminile, ma anche quelle volte a favorire la conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro, strumento indispensabile per consentire alle donne di collocarsi in maniera adeguata sul mercato del lavoro.
In tale direzione si collocano il Piano recante il “Sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” ed il “Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro” elaborato d'intesa con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Piano di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro ha investito 40 milioni di euro del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità in finanziamenti per le tagesmutter, per il telelavoro, per la formazione volta a sostenere il rientro nel lavoro dopo un periodo di congedo per maternità.
In particolare le risorse sono destinate alla:
Creazione o implementazione - nelle diverse realtà territoriali - di nidi, nidi famiglia, servizi ed interventi similari (mamme di giorno, educatrici familiari o domiciliari);
Facilitazione per il rientro al lavoro di lavoratrici che abbiano usufruito di congedo parentale o per motivi comunque legati ad esigenze di conciliazione anche tramite percorsi formativi e di aggiornamento, acquisto di attrezzature hardware e pacchetti software, attivazione di collegamenti ADSL;
Erogazione di voucher di sostegno all'acquisto di servizi di cura offerti da strutture specializzate (nidi, centri estivi, ludoteche) o in forma di “buoni lavoro” da prestatori di servizio (assistenza domiciliare, pulizia, pasti a domicilio, etc. );
Sostegno di modalità di prestazioni di lavoro e di tipologie contrattuali facilitanti come ad esempio la banca delle ore, il telelavoro, il part-time;
Sostegno di interventi innovativi e sperimentali proposti dalle Regioni e dalle Province autonome.
In merito all'attuazione del Sistema di interventi si segnala che tutte le fasi ivi previste sono state rispettate dal Dipartimento per le pari opportunità e sono consultabili sul sito istituzionale dello stesso, ove dedicato un apposito spazio alle attività svolte.
In particolare, si fa presente che sono state sottoscritte le convenzioni con le Regioni che, allo stato attuale, hanno presentato i programmi attuativi del citato accordo.
Grazie a tali sottoscrizioni gli interventi previsti dai programmi attuativi regionali sono già partiti a livello territoriale.
A tutt'oggi sui 40 milioni di euro stanziati, sono stati effettuati impegni giuridicamente vincolanti per circa 37 milioni di euro.
Anche il “Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro”, si struttura in cinque linee di intervento.
La prima linea di azione prevede il potenziamento dei servizi di assistenza per la prima infanzia e la sperimentazione dei buoni lavoro.
La seconda linea di azione si fonda sulla revisione dei criteri e delle modalità per la concessione di contributi ad aziende per progetti che favoriscano la conciliazione, al fine di rilanciare un sistema di sostegno in favore di progetti i cui beneficiari siano lavoratrici che possano usufruire di forme di flessibilità del lavoro, per esempio il part time o il lavoro a domicilio, il lavoro su sedi diverse.
La terza linea di azione prevede la sperimentazione di nuove relazioni industriali per la promozione della flessibilità del lavoro.
A questo proposito si ricorda che il 7 marzo scorso è stato siglato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l'accordo di tutte le parti sociali, un Avviso comune sulle misure a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, con l'obiettivo primario di sostenere l'occupazione femminile.
Con la quarta linea di azione dedicata all'incentivazione dei lavori verdi al femminile, si intende estendere alle donne la cultura delle nuove professioni nel settore delle energie rinnovabili, dove attualmente si registra una forte presenza maschile.
L'ultima linea di azione comprende misure specifiche per il Mezzogiorno, attraverso l'utilizzo di contratti di inserimento o di reinserimento destinati a chi vuole uscire dallo stato di disoccupazione o a chi desidera rientrare nel mercato del lavoro dopo un lungo periodo di assenza. Tali tipologie contrattuali possono trovare nelle donne le principali destinatarie.
A questo proposito, si sottolinea l'impegno del Ministro per le pari opportunità nel rilancio di misure di sostegno all'imprenditoria femminile, specie nelle Regioni del Sud.
Al riguardo si sottolineano le azioni positive poste in essere dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - Dipartimento per le pari opportunità, dirette a promuovere lo sviluppo di microimprese e di imprese gestite da donne immigrate.
E' stato infatti predisposto dall'UNAR, nell'ottobre 2009, un Avviso Pubblico per la promozione dell'adozione di azioni positive dirette ad evitare o compensare situazioni di svantaggio connesse alla razza o all'origine etnica.
Nell'ambito specifico dello sviluppo di microimprese e di imprese gestite da donne immigrate, si segnala che sono stati 8 i progetti finanziati, per un importo totale di 315.943 euro.
Per quanto concerne le Regioni del Mezzogiorno, si ricordano le misure previste dal Piano per il Sud, approvato nel Consiglio dei Ministri del 26 novembre 2010, il quale prevede, tra le altre azioni, l'adozione di sistemi incentivanti per accrescere la partecipazione femminile al mercato del lavoro mediante strumenti ad esse dedicati, quali i contratti di inserimento che saranno oggetto di un negoziato con la Commissione Europea al fine della loro adozione definitiva.
Si segnala altresì che, al fine di sostenere l'imprenditoria femminile, il 24 febbraio 2009, presso il Dipartimento per le pari opportunità, si è insediato il Comitato per l'imprenditoria femminile, presieduto dal Ministro per le pari opportunità e composto dalle rappresentanti di associazioni di categoria, il cui compito è quello di definire indirizzi di programma innovativi per lo sviluppo dell'imprenditoria femminile e di fornire un valido supporto alle donne imprenditrici.
Fra le iniziative poste in essere dal citato Comitato si segnala che il 15 maggio 2009, presso il Dipartimento per le Pari Opportunità, è stato presentato alla stampa il progetto "La città dell'imprenditoria Femminile", con un CD-Rom ideato e realizzato dal Dipartimento per le Pari Opportunità e da futuro al femminile di Microsoft Italia, per offrire alle donne che desiderano avviare una propria attività imprenditoriale tutti gli strumenti utili a facilitarne la realizzazione.
Assumono altresì rilevanza nell'ambito delle misure volte ad incrementare l'occupazione femminile le azioni positive di cui al “Regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi di cui all'articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53 (Disposizioni per il sostegno della maternità e paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città)”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 maggio scorso che disciplina l'erogazione di contributi finanziari a favore dei datori di lavoro privati esercenti o no attività d'impresa, iscritti in pubblici registri, le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliere universitarie, che si vincolino, mediante accordi contrattuali, all'adozione di azioni positive volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori con figli minori ovvero con a carico persone disabili o non autosufficienti, di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, quali il part-time reversibile, telelavoro, lavoro a domicilio, banca delle ore etc.
Tali azioni potranno essere destinate, altresì, al reinserimento lavorativo dei lavoratori e delle lavoratrici, attraverso attività di formazione e aggiornamento, a seguito di un periodo di assenza dal lavoro per motivi legati ad esigenze di conciliazione tra vita familiare e vita professionale. I progetti ammessi al finanziamento per un importo massimo di 500.000,00 euro, avranno una durata di 24 mesi.
Da ultimo, si ricorda che è attualmente all'esame delle Camere il disegno di legge di conversione del decreto legge n. 70/2011 concernente "Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia" all'interno del quale sono stati inseriti strumenti specifici ai fini della promozione della produttività nelle regioni del Mezzogiorno.
In particolare, al fine di consentire nuove e più facili assunzioni a tempo indeterminato, nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento CE n. 800/2008, della Commissione Europea, il citato decreto stabilisce che ai datori di lavoro che aumentano il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato assumendo lavoratori definiti “svantaggiati” dalla Commissione Europea (lavoratori privi di regolare impiego da almeno 6 mesi o i lavoratori occupati in professioni o settori in cui è elevato il tasso di disparità uomo-donna) nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia), è concesso per ogni nuovo lavoratore assunto un credito di imposta nella misura del 50% dei costi salariali sostenuti nei 12 mesi successivi all'assunzione. Se l'aumento riguarda invece lavoratori definiti dal medesimo Regolamento “molto svantaggiati” (soggetti privi di lavoro da almeno 24 mesi), il credito di imposta è concesso nella misura del 50% degli oneri salariali fino a 24 mesi successivi all'assunzione.
Per agevolare il reinserimento nel lavoro delle donne prive di un regolare impiego, il medesimo decreto stabilisce che i contratti di inserimento potranno essere applicati a donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
1/00079 Mozione |
Delfino |
Assemblea |
15/07/2011 |
XII |
Iniziative a sostegno dei diritti delle persone con disabilità |
1/00084 Mozione |
Molteni |
Le mozioni Delfino ed altri n. 1/00079 e Molteni ed altri n. 1/00084, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 28 gennaio 2009, impegnavano l'esecutivo ad assumere una pluralità di iniziative a tutela e sostegno dei diritti delle persone con disabilità.
In merito a tale impegno il Ministro per le pari opportunità, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Le problematiche che i diversamente abili e le loro famiglie sono costretti ad affrontare quotidianamente costituiscono oggetto di particolare attenzione da parte del Ministro per le pari opportunità, i cui Uffici sono attualmente impegnati nello studio delle soluzioni più idonee a garantire il raggiungimento di un'effettiva parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità al fine di garantire alle stesse il pieno godimento dei loro diritti civili, politici, economici e sociali, così come sancito dall'articolo 3 della Costituzione.
Al fine di promuovere. proteggere e garantire il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone disabili, con la legge 3 marzo 2009, n. 18, il Governo italiano ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, firmata a New York 13 dicembre 2006.
La ratifica di tale Convenzione è stata accompagnata dall'istituzione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di un “Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità”. Rientra tra i compiti dell'Osservatorio, il cui funzionamento è disciplinato dal Decreto Interministeriale del 6 luglio 2010. n. 167, e la cui composizione è stabilita dal Decreto Ministeriale del 30 novembre 2010, la predisposizione di un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione sociale delle persone con disabilità, in attuazione della legislazione nazionale ed internazionale.
In ordine alle iniziative poste in essere dal Dipartimento per le pari opportunità per favorire l'inclusione sociale delle persone diversamente abili, si rappresenta che il 5 febbraio 2010 è stato pubblicato un Avviso per il finanziamento di interventi finalizzati alla promozione delle pari opportunità nel campo dell'arte e dello sport a favore dei soggetti diversamente abili e che il 3 dicembre 2010 sono stati resi noti sul sito del Dipartimento i progetti ammessi al contributo.
Si segnalano, altresì l'iniziativa “Diversità al lavoro” promossa da Fondazione Sodalitas, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - Dipartimento per le pari opportunità, Synesis Career Service e Fondazione Adesco per le Pari Opportunità, il cui obiettivo è facilitare fattivamente l'inserimento lavorativo per persone con disabilità e persone di origine straniera, coinvolgendo aziende ed istituzioni sensibili a valori come diversità e inclusione sociale, nonché la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione del Dipartimento per le pari opportunità sulla disabilità dal titolo “Abilità diverse stessa voglia di vita”, presentata il 20 aprile 2010.
Tuttavia, l'offerta di pari opportunità alle persone disabili passa non solo attraverso la creazione di strumenti volti a facilitarne l'inclusione sociale, ma soprattutto attraverso la creazione di adeguati strumenti di tutela contro le discriminazioni di cui gli stessi possono diventare vittime.
A tale proposito si segnala che la legge n. 67/2006 recante “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, ha introdotto nel nostro ordinamento degli strumenti giuridici che appaiono idonei a garantire l'effettiva parità di trattamento e a promuovere pari opportunità per le persone disabili, estendendo la particolare tutela giurisdizionale già prevista per le persone disabili vittime di discriminazioni in ambito lavorativo a tutte le situazioni che si presentano tali in ambiti diversi dalla sfera lavorativa.
La legittimazione ad agire in giudizio per ricevere tutela contro gli atti discriminatori non spetta solo alla vittima, ma anche alle associazioni e agli enti individuati con decreto del Ministro per le pari opportunità di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
Sulla base del decreto interministeriale del 21 giugno 2007 la “Commissione per la valutazione degli enti legittimati ad agire in giudizio per la tutela delle persone con disabilità”, operante presso il Dipartimento per le pari opportunità, ha predisposto un primo elenco di 43 associazioni legittimate ad agire in giudizio a tutela della persone disabili, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale- del 27 giugno 2008, n. 149, integrato da un nuovo elenco approvato con decreto del 5 marzo 2010 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale- del 9 settembre 2010.
Si rappresenta infine che nel corso del Consiglio dei Ministri del 9 giugno u.s. è stato approvato in via definitiva lo schema di decreto legislativo recante attuazione dell'articolo 23 della legge 4 novembre 2010, n. 183, concernente delega al Governo per il riordino della normativa in materia di congedo aspettative e permessi che, tra le altre, reca modifiche alle norme in materia di congedo per assistenza di soggetto portatore di handicap grave riconoscendo ad entrambi i genitori, anche adottivi, in alternativa alle due ore di riposo giornaliero retribuito, la possibilità di usufruire di tre giorni di permesso retribuito mensile, alternativamente, anche in maniera continuativa nell'ambito del mese.
Si rappresenta, altresì, che sulla base di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 19 del 2009, lo schema di decreto citato ha modificato la platea dei soggetti legittimati ad usufruire del congedo straordinario prevedendo un ordine di priorità tra gli stessi che degrada solo in caso di decesso, mancanza o in presenza di patologie invalidanti dei primi ed inserendo tra i soggetti legittimati a fruire del congedo anche il figlio convivente, in assenza di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00070 Risoluzione conclusiva |
Pelino |
Commissione |
26/07/2011 |
XI |
Politiche a sostegno delle donne e dell'occupazione femminile |
La risoluzione conclusiva Pelino ed altri n. 8/00070, accolta dal Governo ed approvata dalla XI Commissione (Lavoro) nella seduta dell'8 giugno 2010, impegnava l'esecutivo a dare seguito ad iniziative legislative ed amministrative a favore dell'occupazione delle donne, della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro e dell'imprenditorialità femminile, nell'ambito delle risorse disponibili e compatibilmente con i delicati equilibri economico-finanziari derivanti dall'attuale fase di crisi, garantendo un costante monitoraggio attraverso la presentazione di una relazione annuale alla XI Commissione.
In merito a tale impegno il Ministro per le pari opportunità, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Si rappresenta che il tema dell'occupazione femminile e le problematiche legate alla crescente difficoltà che le donne incontrano nel conciliare la vita familiare con la vita professionale, hanno assunto un ruolo centrale nelle politiche nazionali ed europee di pari opportunità.
Allo stato attuale risultano di fondamentale importanza non solo le azioni concrete volte a favorire un incremento diretto del tasso di occupazione femminile, ma anche quelle volte a favorire la conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro.
In tale direzione si collocano il Piano recante il “Sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” ed il “Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro” elaborato d'intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Piano di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro ha investito 40 milioni di euro del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità in finanziamenti per le tagesmutter, per il telelavoro, per la formazione volta a sostenere il rientro nel lavoro dopo un periodo di congedo per maternità.
In proposito si segnala che tutte le fasi ivi previste sono state rispettate dal Dipartimento per le pari opportunità e sono consultabili sul sito istituzionale dello stesso, ove è dedicato un apposito spazio alle attività svolte.
In particolare, si fa presente che sono state sottoscritte le convenzioni con le Regioni che, allo stato attuale, hanno presentato i programmi attuativi del citato accordo.
Grazie a tali sottoscrizioni gli interventi previsti dai programmi attuativi regionali sono già partiti a livello territoriale. A tutt'oggi, sui 40 milioni di euro stanziati, sono stati effettuati impegni giuridicamente vincolanti per circa 37 milioni di euro.
Allo stesso modo, attraverso il “Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro”, si intende potenziare i servizi di assistenza per la prima infanzia e rivedere i criteri e le modalità per la concessione di contributi ad aziende per progetti che favoriscano la conciliazione, al fine di rilanciare un sistema di sostegno in favore di progetti i cui beneficiari siano lavoratrici che possano usufruire di forme di flessibilità del lavoro, per esempio il part time o il lavoro a domicilio, il lavoro su sedi diverse.
A questo proposito si ricorda che il 7 marzo scorso è stato siglato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con l'accordo di tutte le parti sociali, un Avviso comune sulle misure a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, con l'obiettivo primario di sostenere l'occupazione femminile.
Proprio a dimostrazione dell'impegno profuso dal Governo per lo studio di soluzioni volte a facilitare maggiormente l'utilizzo di forme di flessibilità lavorativa che garantirebbero un netto incremento dell'occupazione femminile si rappresenta che, tramite una circolare destinata a tutte le Amministrazioni, sottoscritta dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, dal Ministro per le pari opportunità e dal Sottosegretario per le Politiche per la Famiglia, ed attualmente in attesa di registrazione presso la Corte dei Conti, sono stati definiti i criteri per la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e per la rivalutazione delle situazioni di trasformazione già avvenute alla data di entrata in vigore del decreto legge 112 del 2008, che ha profondamente innovato la disciplina per la concessione del part time.
Tale circolare ha lo scopo di fornire alle Amministrazioni i criteri da seguire nella valutazione delle domande di trasformazione del rapporto di lavoro e nella rivalutazione dei part time già concessi, ponendo particolare attenzione nei confronti di quei lavoratori che godono di un diritto o di un titolo di precedenza nella trasformazione del rapporto di lavoro.
Rientra fra gli elementi essenziali al raggiungimento della effettiva parità tra donne e uomini anche l'ampliamento dei servizi per l'infanzia, dal momento che, una maggiore e più diffusa disponibilità di tali servizi favorirebbe una più equa distribuzione dei carichi di cura in ambito familiare consentendo l'accesso e la permanenza delle donne madri nel mondo del lavoro.
Per tale motivo, il 17 dicembre 2009, il Dipartimento per le pari opportunità, di concerto con il Dipartimento delle politiche per la famiglia e il Dipartimento della Funzione Pubblica, ha emanato un bando avente lo scopo di sollecitare l'apertura e la gestione di “nidi aziendali” presso i luoghi di lavoro delle Pubbliche Amministrazioni nazionali, a titolo di progetto pilota cui farà seguito una azione più complessiva indirizzata alle Pubbliche Amministrazioni di tutti i livelli di Governo, avente il medesimo oggetto.
Si sottolinea, altresì, l'impegno del Ministro per le pari opportunità nel rilancio di misure di sostegno all'imprenditoria femminile, specie nelle Regioni del Sud.
Al riguardo si segnalano le azioni positive poste in essere dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - Dipartimento per le pari opportunità, dirette a promuovere lo sviluppo di microimprese e di imprese gestite da donne immigrate. È stato infatti predisposto dall'UNAR, nell'ottobre 2009, un Avviso Pubblico per la promozione dell'adozione di azioni positive dirette ad evitare o compensare situazioni di svantaggio connesse alla razza o all'origine etnica. Nell'ambito specifico dello sviluppo di microimprese e di imprese gestite da donne immigrate, si segnala che sono stati 8 i progetti finanziati, per un importo totale di 315.943 euro.
Sempre al fine di sostenere l'imprenditoria femminile, il 24 febbraio 2009, presso il Dipartimento per le pari opportunità, si è insediato il Comitato per l'imprenditoria femminile, presieduto dal Ministro per le pari opportunità e composto dalle rappresentanti di associazioni di categoria, il cui compito è quello di definire indirizzi di programma innovativi per lo sviluppo dell'imprenditoria femminile e di fornire un valido supporto alle donne imprenditrici.
Inoltre, il 17 maggio u.s. si è insediata la Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna - Dipartimento per le pari opportunità, presieduta dal Ministro per le pari opportunità, cui spetta, tra gli altri, il compito di fornire consulenza e supporto tecnico-scientifico nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche di genere sui provvedimenti di competenza dello Stato e di controllare sistematicamente gli sviluppi delle politiche delle pari opportunità tra uomini e donne in ambito sopranazionale e comunitario segnalando, altresì, al Ministro per le pari opportunità, le iniziative necessarie per conformare l'organizzazione delle pubbliche amministrazioni alla parità dei sessi e, in generale, per realizzare l'effettiva parità nell'amministrazione.
Assumono, altresì, rilevanza nell'ambito delle misure volte ad incrementare l'occupazione femminile le azioni positive di cui al “Regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei contributi di cui all'articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53 (Disposizioni per il sostegno della maternità e paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città)”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 maggio scorso, che disciplina l'erogazione di contributi finanziari a favore dei datori di lavoro privati esercenti o no attività d'impresa, iscritti in pubblici registri, le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliere universitarie, che si vincolino, mediante accordi contrattuali, all'adozione di azioni positive volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori con figli minori ovvero con a carico persone disabili o non autosufficienti, di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, quali il part-time reversibile, telelavoro, lavoro a domicilio, banca delle ore etc. Tali azioni potranno essere destinate anche al reinserimento lavorativo dei lavoratori e delle lavoratrici, attraverso attività di formazione e aggiornamento, a seguito di un periodo di assenza dal lavoro per motivi legati ad esigenze di conciliazione tra vita familiare e vita professionale. I progetti ammessi al finanziamento per un importo massimo di 500.000,00 euro, avranno una durata di 24 mesi.
Si segnala infine l'approvazione, il 7 luglio u.s., del disegno di legge di conversione del decreto legge n. 70/2011 concernente “Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia” all'interno del quale sono stati inseriti strumenti specifici ai fini della promozione della produttività nelle regioni del Mezzogiorno.
In particolare, al fine di consentire nuove e più facili assunzioni a tempo indeterminato, nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento CE n. 800/2008 della Commissione Europea, il citato decreto stabilisce che ai datori di lavoro che aumentano il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato assumendo lavoratori definiti “svantaggiati” dalla Commissione Europea (lavoratori privi di regolare impiego da almeno 6 mesi o i lavoratori occupati in professioni o settori in cui è elevato il tasso di disparità uomo-donna) nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia), è concesso per ogni nuovo lavoratore assunto un credito di imposta nella misura del 50% dei costi salariali sostenuti nei 12 mesi successivi all'assunzione. Se l'aumento riguarda invece lavoratori definiti dal medesimo Regolamento “molto svantaggiati” (soggetti privi di lavoro da almeno 24 mesi), il credito di imposta è concesso nella misura del 50% degli oneri salariali fino a 24 mesi successivi all'assunzione. Per agevolare il reinserimento nel lavoro delle donne prive di un regolare impiego, il medesimo decreto stabilisce che i contratti di inserimento potranno essere applicati a donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 agosto 2011) |
58 |
Note di attuazione pervenute |
27 |
Percentuale di attuazione |
47% |
Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite
le note di attuazione annunciate
|
Primo firmatario |
Tipo di Atto |
Numero |
Pag. |
|
On. |
Antonione |
Mozione |
1/00537 |
37 |
On. |
Antonione |
Ordine del giorno |
0/2936/III/1 |
50 |
On. |
Bellotti |
Ordine del giorno |
9/1441-quater-A/32 |
52 |
On. |
Biava |
Ordine del giorno |
9/2936-A/26 |
53 |
On. |
Bocchino |
Mozione |
1/00531 |
37 |
On. |
Cicu |
Mozione |
1/00561 |
43 |
On. |
Codurelli |
Ordine del giorno |
9/2936-A/251 |
63 |
On. |
Corsini |
Ordine del giorno |
9/3638/146 |
41 |
On. |
Delfino |
Mozione |
1/00079 |
67 |
On. |
Di Biagio |
Ordine del giorno |
9/3594/4 |
40 |
On. |
Di Giuseppe |
Ordine del giorno |
9/3196-A/27 |
55 |
On. |
Di Stanislao |
Mozione |
1/00535 |
37 |
On. |
Evangelisti |
Ordine del giorno |
9/3725/18 |
39 |
On. |
Evangelisti |
Ordine del giorno |
9/3610-A/5 |
46 |
On. |
Fallica |
Ordine del giorno |
9/2561-A/112 |
53 |
On. |
Formisano Anna Teresa |
Ordine del giorno |
9/1441-quater-A/34 |
56 |
On. |
Malgieri |
Ordine del giorno |
9/3725/44 |
39 |
On. |
Mogherini Rebesani |
Ordine del giorno |
9/3610-A/2 |
46 |
On. |
Molteni |
Mozione |
1/00084 |
67 |
On. |
Narducci |
Ordine del giorno |
9/3638/151 |
40 |
On. |
Pelino |
Risoluzione conclusiva |
8/00070 |
69 |
On. |
Porfidia |
Mozione |
1/00563 |
43 |
On. |
Porfidia |
Ordine del giorno |
9/2232-A/4 |
57 |
On. |
Saltamartini |
Ordine del giorno |
9/2320-A/7 |
60 |
On. |
Soro |
Ordine del giorno |
9/3638/150 |
42 |
On. |
Tempestini |
Mozione |
1/00536 |
37 |
On. |
Tempestini |
Mozione |
1/00562 |
43 |
On. |
Touadi |
Ordine del giorno |
9/3996-A/4 |
46 |
On. |
Vernetti |
Mozione |
1/00564 |
43 |
On. |
Vernetti |
Ordine del giorno |
9/3996-A/9 |
46 |
La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.
Il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri, nonché altri soggetti non governativi, devono trasmettere periodicamente al Parlamento come stabilito dalle vigenti disposizioni legislative.
A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.
Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.
Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.
Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.
Nell'ambito delle relazioni annunciate nel periodo considerato dalla presente pubblicazione, si evidenzia, in primo luogo, la trasmissione, da parte del Ministro del turismo, della relazione sull'attività svolta nell'anno 2009 dal Club Alpino Italiano, ai sensi dell'articolo 30, comma quinto, della legge 20 marzo 1975, n. 70, in quanto la precedente relazione risaliva al mese di gennaio 2009 e conteneva dati relativi al 2007: con il presente invio si colma pertanto il ritardo nella trasmissione alle Camere, anche se i dati forniti riguardano l'anno 2009. Sotto il medesimo profilo, si evidenzia l'invio, da parte del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, della relazione sullo stato di attuazione degli interventi urgenti per la messa in sicurezza delle grandi dighe (Doc. CXII, n. 2), contenente dati fino al 31 dicembre 2010, mentre la precedente trasmissione risaliva al novembre 2009, con aggiornamenti al 31 dicembre 2008.
Ancor più significativa è la trasmissione, da parte del Ministro dello sviluppo economico, della relazione, contenente dati relativi agli anni dal 2003 al 2009, sull'attività svolta dal Comitato di liquidazione della Società Ristrutturazione elettronica spa (REL) (Doc. CXXIV, n. 1), in quanto il precedente invio alle Camere era avvenuto nel 2006 con informazioni riferite agli anni 2001 e 2002. Va ricordato, peraltro, che, ai sensi dell'articolo 6, comma 17, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, i liquidatori delle società Ristrutturazione Elettronica REL S.p.a sono decaduti dalle loro funzioni alla data di entrata in vigore del decreto stesso e che l'attività di liquidatore di detta società è stata assunta dalla Fintecna spa. Nella relazione trasmessa si fa presente pertanto che, a far data dal 1° giugno 2010, la vigilanza esercitata dal Ministero dello sviluppo economico sul Comitato di liquidazione deve intendersi esaurita.
Altro documento intervenuto a colmare un significativo ritardo nell'adempimento dell'obbligo a riferire al Parlamento è la relazione del Ministro del lavoro e delle politiche socialisullo stato di attuazione delle politiche sulla disabilità (Doc. LXXIX, n. 1), prevista con cadenza biennale, e il cui precedente invio risaliva al 2006. Con la trasmissione avvenuta nel mese di agosto il Dicastero competente fornisce al Parlamento informazioni e dati relativi agli anni 2006, 2007 e 2008.
Sul versante delle nuove relazioni previste da disposizioni legislative pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nei mesi di luglio e agosto, si registrano ben quattordici nuovi obblighi di riferire alle Camere, di cui dodici di natura governativa e due riconducibili a nuovi soggetti istituzionali.
Nello specifico, cinque relazioni di nuova introduzione riproducono, con riferimento allo scostamento rispetto ad una specifica previsione di spesa, un obbligo di riferire alle Camere già introdotto, in via generale, dall'articolo 17, commi 12 e 13, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e, ancor prima, dall'articolo 11-ter, comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468, per tutte le leggi che comportano nuovi o maggiori oneri.
In particolare, l'articolo 8, comma 4, della legge 14 giugno 2011, n. 95, recante “Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno”, e l'articolo 3, comma 2, della legge 14 giugno 2011, n. 96, recante “Ratifica ed esecuzione dello Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM)”, prevedono entrambi che, nel caso in cui si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni di spesa individuate dalle leggi richiamate il Ministro dell'economia e delle finanze provveda, con proprio decreto, alla riduzione, nella misura necessaria alla copertura finanziaria del maggior onere, delle dotazioni finanziarie di parte corrente iscritte nel programma "Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale" della missione "L'Italia in Europa e nel mondo" dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e che riferisca, senza ritardo, alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti ed alle misure adottate.
Del pari, l'articolo 3, comma 2, della legge 14 giugno 2011, n. 97, recante "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania, aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957 ed alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, ed inteso a facilitarne l'applicazione" prescrive che, nel caso in cui si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni di spesa individuate, il Ministro dell'economia e delle finanze provveda, con proprio decreto, alla riduzione, nella misura necessaria alla copertura finanziaria del maggior onere, delle dotazioni finanziarie di parte corrente iscritte, nel programma “Giustizia civile e penale” della missione “Giustizia” dello stato di previsione del Ministero della giustizia e che riferisca, senza ritardo, alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti ed alle misure adottate.
Altre due relazioni, aventi il medesimo tenore, sono previste dal decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, rispettivamente all'articolo 1, comma 5, e all'articolo 2, comma 9: la prima disposizione stabilisce che, nel caso in cui si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni di spesa individuate dallo stesso articolo 1 in materia di credito di imposta per la ricerca scientifica, il Ministro dell'economia e delle finanze provveda, con proprio decreto, alla riduzione lineare, fino alla concorrenza dello scostamento finanziario riscontrato, delle dotazioni finanziarie, iscritte a legislazione vigente nell'ambito delle spese rimodulabili, delle missioni di spesa di ciascun Ministero, e che riferisca, senza ritardo, alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti ed alle misure adottate; la seconda delle norme citate disciplina il credito di imposta per nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno e prescrive che, nel caso si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di spesa, sempre il Ministro dell’economia e delle finanze, con proprio decreto, provveda alla riduzione della dotazione del Fondo per le aree sottoutilizzate in modo da garantire la compensazione degli effetti dello scostamento finanziario riscontrato su tutti i saldi di finanza pubblica, e che riferisca, senza ritardo, alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti ed alle misure adottate.
Il già richiamato decreto-legge n. 70 del 2011 prevede due ulteriori relazioni di diverso tenore rispetto a quelle di cui si è dato conto. La prima, disciplinata dall'articolo 2-bis, comma 5, deve essere presentata dal Ministro dell'economia e delle finanze entro il 31 gennaio di ciascun anno e ha ad oggetto lo stato di attuazione delle misure in materia di credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. L'articolo 2-bis, infatti, ha previsto il rifinanziamento, con fondi strutturali europei, del credito d’imposta per gli investimenti nelle aree sottoutilizzate in coerenza con la decisione assunta nel "Patto Europlus" del 24-25 marzo 2011 e con il Piano per il Sud approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 novembre 2010, che si prefigge, in particolare, l’obiettivo di concentrare nello strumento del credito d’imposta gli interventi rivolti ad aiutare le imprese a superare le strozzature alla loro crescita.
La seconda relazione, invece, è disciplinata dall'articolo 10, comma 14, lettera l), del citato decreto legge n. 70 del 2011, ed è posta in capo ad un soggetto non governativo, l'Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, istituita dal comma 11 del medesimo articolo 10, al fine di garantire l'osservanza dei princìpi contenuti nel decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in tema di gestione delle risorse idriche e di organizzazione del servizio idrico, con particolare riferimento alla tutela dell'interesse degli utenti, alla regolare determinazione e adeguamento delle tariffe, nonché alla promozione dell'efficienza, dell'economicità e della trasparenza nella gestione dei servizi idrici. L'articolo 10 (commi 12 e 13) specifica che l'Agenzia è soggetto giuridicamente distinto e funzionalmente indipendente dal Governo, opera sulla base di princìpi di autonomia organizzativa, tecnico-operativa e gestionale, di trasparenza e di economicità. L'Agenzia è organo collegiale costituito da tre componenti, di cui uno con funzioni di Presidente, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, due su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e uno su proposta della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. All'Agenzia sono trasferite le funzioni già attribuite alla Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche, che è soppressa a decorrere dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 70. Di conseguenza l'obbligo di relazione annuale sullo stato dei servizi idrici previsto in capo alla cessata Commissione dall'articolo 161, comma 4, lettera l), del decreto legislativo n. 152 del 2006, è ora attribuito all'Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, che è tenuta a predisporre una relazione annuale sull'attività svolta, con particolare riferimento allo stato e alle condizioni di erogazione dei servizi idrici e all'andamento delle entrate in applicazione dei meccanismi di autofinanziamento, ed a trasmetterla al Parlamento e al Governo entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello cui si riferisce.
Il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, recante misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, introduce tre nuove relazioni. L'articolo 21, comma 4, lettera b), n. 1, novella il decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 188, sostituendo il comma 1-bis dell'articolo 37, che disciplina l'organismo di regolamentazione per la gestione efficiente e l'utilizzo equo e non discriminatorio dell'infrastrutturazione ferroviaria, ai sensi dell'articolo 30 della direttiva 2001/14/CE. Il testo previgente prevedeva che all'ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che svolge le funzioni di organismo di regolazione fossero assegnate le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per lo svolgimento dei propri compiti, nell'ambito delle risorse stanziate nel bilancio di previsione della spesa del predetto Ministero. Per superare i rilievi mossi dalla Commissione europea in ordine all'inadeguata indipendenza attribuita a tale organismo, il nuovo testo dispone che il predetto ufficio sia dotato di autonomia organizzativa e contabile nei limiti delle risorse economico-finanziarie assegnate e riferisca annualmente al Parlamento sull’attività svolta.
L'articolo 29, comma 1-ter, introdotto in sede di conversione del decreto-legge n. 98 del 2011, dispone invece che il Ministro dell'economia e delle finanze, entro il 31 dicembre 2013, previo parere del Comitato di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni, approvi, su conforme deliberazione del Consiglio dei Ministri, uno o più programmi per la dismissione di partecipazioni azionarie dello Stato e di enti pubblici non territoriali e che riferisca al Parlamento, entro il 30 giugno di ogni anno, sullo stato di attuazione del piano.
Da ultimo, l'articolo 37, comma 16, del medesimo decreto-legge n. 98 del 2011 prevede che, a decorrere dall'anno 2012, il Ministro della giustizia presenti alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sullo stato delle spese di giustizia, comprensiva anche di un monitoraggio delle spese relative al semestre precedente. Se dalla relazione dovesse emergere la possibilità di uno scostamento tra gli stanziamenti di bilancio e le spese di giustizia effettivamente rilevate, il Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con proprio decreto, potrebbe disporre l'aumento del contributo unificato nel processo civile e amministrativo fino all'integrale copertura delle spese, in misura comunque non superiore al 50 per cento.
Per completezza si segnala che il citato decreto-legge n. 98 del 2011 ha inciso anche su alcune relazioni previste da precedenti disposizioni. In particolare, l'articolo 14, al comma 17, ha previsto la soppressione dell'Istituto nazionale per il commercio estero (ICE), a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge stesso, ponendo così termine a vari tentativi di riordino sviluppatisi lungo l'arco delle ultime legislature; inoltre, al comma 27, ha abrogato la legge 25 marzo 1997, n. 68, facendo venir meno, anche formalmente, l'obbligo previsto dall'articolo 7, comma 6, della legge n. 68 del 1997, ai sensi del quale il Ministro dello sviluppo economico doveva presentare alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sui risultati dell'attività promozionale svolta dall'Istituto stesso.
Il comma 28 del medesimo articolo 14 del decreto-legge n. 98 del 2011 ha, invece, disposto la trasformazione dell'Unione nazionale incremento razze equine (UNIRE) in Agenzia per lo sviluppo del settore ippico - ASSI, al fine di conseguire gli obiettivi di crescita del settore ippico, di riduzione della spesa di funzionamento, di incremento dell'efficienza e di miglioramento della qualità dei servizi, nonché di assicurare la trasparenza e l'imparzialità nello svolgimento delle attività di gara del settore. L'Agenzia ha il compito di promuovere l'incremento e il miglioramento qualitativo e quantitativo delle razze equine, gestire i libri genealogici, revisionare i meccanismi di programmazione delle corse, delle manifestazioni e dei piani e programmi allevatoriali, affidare il servizio di diffusione attraverso le reti nazionali ed interregionali delle riprese televisive delle corse, valutare le strutture degli ippodromi e degli impianti di allevamento, di allenamento e di addestramento, secondo parametri internazionalmente riconosciuti. Il potere di indirizzo e vigilanza sull'Agenzia è esercitato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. L'ASSI subentra nella titolarità dei rapporti giuridici attivi e passivi dell'UNIRE: si devono pertanto ritenere riferibili a tale Agenzia gli obblighi di relazione in capo al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali previsti, rispettivamente, dall'articolo 30, comma quinto, della legge 20 marzo 1975, n. 70, sull'attività svolta, il bilancio di previsione e la consistenza dell'organico dell'UNIRE, e dall'articolo 8, comma 19, del decreto-legge 24 giugno 2003, n. 147, sull'attività svolta dall'UNIRE e sull'andamento delle attività sportive e di incremento ippico.
Infine, l'articolo 19, comma 1, sempre del richiamato decreto-legge n. 98 del 2011, ha previsto che, a decorrere dal 1° settembre 2012, sia soppressa l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (ANSAS) e sia ripristinato l'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE), quale ente di ricerca, con autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale, amministrativa e regolamentare. Si considera pertanto trasferito su tale Istituto l'obbligo di relazione, previsto dall'articolo 30, comma quinto, della citata legge n. 70 del 1975 in capo al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sull'attività svolta, il bilancio di previsione e la consistenza dell'organico dell'ANSAS.
Un'ulteriore nuova relazione è poi prevista dalla legge 12 luglio 2011, n. 112, che istituisce (articolo 1, comma 1) l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, al fine di assicurare la piena attuazione e la tutela dei diritti e degli interessi delle persone di minore età, in conformità con quanto previsto dalle Convenzioni internazionali, nonché dal diritto dell'Unione europea e dalle norme costituzionali e legislative nazionali vigenti. L'Autorità è organo monocratico e esercita le funzioni e i compiti ad essa assegnati con poteri autonomi di organizzazione, con indipendenza amministrativa e senza vincoli di subordinazione gerarchica. L'articolo 3, comma 1, nell'elencare le competenza dell'Autorità, prevede, alla lettera p), che essa presenti alle Camere, entro il 30 aprile di ogni anno, una relazione sull'attività svolta con riferimento all'anno solare precedente.
Un nuovo obbligo di trasmissione è previsto anche dall'articolo 36, comma 2, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, emanato in attuazione della delega conferita dall'articolo 2, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e finalizzato all'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi. Tale disposizione prevede che, al fine di verificare l'effettiva rispondenza del nuovo assetto contabile definito dal decreto legislativo stesso alle esigenze conoscitive della finanza pubblica, e per individuare eventuali criticità del sistema e le conseguenti modifiche intese a realizzare una più efficace disciplina della materia, è avviata, a decorrere dal 2012, una sperimentazione, della durata di due esercizi finanziari, riguardante l'attuazione delle disposizioni di cui al titolo I in materia di princìpi contabili generali e applicati per le regioni, le province autonome e gli enti locali con particolare riguardo all'adozione del bilancio di previsione finanziario annuale, di competenza e di cassa, e della classificazione per missioni e programmi. Al termine del primo esercizio finanziario in cui ha avuto luogo la sperimentazione e, successivamente, ogni sei mesi, il Ministro dell'economia e delle finanze deve trasmettere alle Camere una relazione sui relativi risultati. Nella relazione riguardante l'ultimo semestre della sperimentazione il Governo è chiamato inoltre a fornire una valutazione sulle risultanze della medesima sperimentazione.
Infine, l'articolo 3, comma 3, della legge 27 luglio 2011, n. 128, prevede che il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro per i beni e le attività culturali e con il Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero, se nominato, con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all'informazione e all'editoria, nel quadro delle rispettive competenze, trasmetta, entro il 1° settembre 2012, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria, che provvede al successivo inoltro alle Camere, una relazione sugli effetti delle disposizioni della legge stessa sul settore del libro.
Da ultimo,l'articolo 9, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia stabilisce che, entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di applicazione del decreto semestrale o annuale, il Governo presenti al Parlamento una relazione analitica sulle missioni di cui al decreto-legge stesso con riferimento all'evoluzione di ciascuna missione, agli obiettivi prefissati e alla verifica dei risultati conseguiti. La norma citata prevede altresì che, in base alla relazione, ai fini di un contenimento degli oneri relativi alle missioni di pace e di sicurezza, nel rispetto degli impegni internazionali assunti,venga indicato un piano per la rimodulazione dell'impegno militare.
Presidenza del Consiglio dei ministri |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.P.R. 309/1990, art. 131, co. 1 |
Stato delle tossicodipendenze in Italia (Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento) (Dati relativi al 2010, Doc. XXX, n. 4) |
II Giustizia XII Affari sociali |
5/7/2011 |
L. 400/1988, art. 5, co. 3, lett. a-bis) |
Stato di esecuzione delle pronunce della Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato italiano (Dati relativi al 2010, Doc. LXXXIV, n. 4) |
I Affari costituzionali II Giustizia III Affari esteri VI Finanze VIII Ambiente X Attività produttive XIV Politiche dell'Unione europea |
5/7/2011 |
L. 230/1998, art. 20, co. 1
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Organizzazione, gestione e svolgimento del servizio civile (Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento) (Dati relativi al 2010, Doc. CLVI, n. 4) |
I Affari costituzionali
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11/7/2011 |
D.Lgs. 66/1999, art. 12, co. 1* |
Relazione sull'incidente occorso all'aeromobile Stampe SV 4C marche F-BDJP, l'11 settembre 2009, in località Punta Castagna - La Spezia (Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento)
Relazione sull'incidente occorso all'aeromobile Airbus 321 Marche I-BIXK, il 9 aprile 2007, all'aeroporto di Napoli Capodichino (Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento) |
IX Trasporti
IX Trasporti |
11/7/2011
13/7/2011 |
*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che per ciascuna inchiesta relativa ad un incidente, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e modifiche al codice della navigazione - ANSV - rediga una relazione. Tale relazione è trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'invio alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica entro dodici mesi dalla data dell'incidente, salva l'ipotesi in cui l'inchiesta, per la sua complessità, si protragga oltre tale termine. |
Ministero degli affari esteri |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 374/1997, art. 9, co. 2* |
Attuazione della legge recante “Norme per la messa al bando delle mine antipersona” (Trasmessa dal Ministro degli affari esteri per la parte di propria competenza) (Dati relativi al primo semestre 2010, Doc. CLXXXII, n. 4) |
III Affari esteri IV Difesa X Attività produttive |
11/7/2011 |
*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia presentata congiuntamente dai Ministri degli affari esteri, della difesa e dell'industria (ora sviluppo economico). |
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DL. 185/2008, art. 9, co. 1-ter |
Rapporto concernente l'analisi e la revisione delle procedure di spesa e dell'allocazione delle risorse in bilancio* (Dati relativi al 2010, Doc. CCVII, n. 34-bis) |
I Affari costituzionali III Affari esteri V Bilancio |
28/7/2011 |
*Ai sensi dell'articolo 9, comma 1-ter, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, il rapporto costituisce parte integrante della relazione di cui all'articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni, concernente lo stato della spesa, l'efficacia nell’allocazione delle risorse e il grado di efficienza dell’azione amministrativa svolta dal Ministero degli affari esteri, di cui è stato dato annuncio all'Assemblea in data 16 giugno 2011 (Doc. CCVIII n. 34). |
Ministero della difesa |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 70/1975, art. 30, co. quinto |
Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico dell’Unione italiana tiro a segno – UITS (Dati relativi al 2010 con allegati il conto consuntivo e la relativa pianta organica riferiti alla medesima annualità e il bilancio di previsione relativo all'anno 2011) |
IV Difesa |
1°/8/2011 |
L. 70/1975, art. 30, co. quinto |
Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico dell’Unione nazionale ufficiali in congedo – UNUCI (Dati relativi al 2010 con allegati il bilancio consuntivo e la relativa pianta organica riferiti alla medesima annualità e il bilancio di previsione relativo al 2011) |
IV Difesa |
1°/8/2011 |
L. 70/1975, art. 30, co. quinto |
Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico dell’Opera nazionale per i figli degli aviatori – ONFA (Dati relativi al 2010, con allegati la pianta organica e il rendiconto generale riferiti alla medesima annualità e il bilancio di previsione riferito all'anno 2011) |
IV Difesa |
1°/8/2011 |
L. 70/1975, art. 30, co. quinto, Tab. IV |
Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico della Lega navale italiana – LNI (Dati relativi al 2010, con allegati la pianta organica e il bilancio consuntivo riferiti alla medesima annualità e il bilancio di previsione riferito all'anno 2011) |
IV Difesa |
1°/8/2011 |
Ministero dell'economia e delle finanze |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 11/2005, art. 15-bis, co. 2* |
Impatto finanziario derivante dagli atti e dalle procedure giurisdizionali e di precontenzioso comunitari riguardanti l'Italia (Dati aggiornati al 30 settembre 2010, Doc. LXXIII, n. 5; dati relativi al IV trimestre 2010, Doc. LXXIII, n. 6) |
Tutte le Commissioni permanenti |
21/7/2011 |
*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia trasmessa dal Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministro per le politiche europee, tuttavia le relazioni aventi ad oggetto i trimestri 2010 sono state predisposte dal solo Ministero dell'economia. La relazione ha assunto cadenza trimestrale (anziché semestrale) a seguito della modifica introdotta dall'articolo 10, comma 1, lett. a), della L. 96/2010 (legge comunitaria 2009). Ai sensi della lett. b) del medesimo comma, nel caso delle procedure di infrazione avviate ai sensi dell'articolo 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, le informazioni devono essere trasmesse ogni mese. |
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L. 11/2005, art. 15-ter, co. 1 |
Andamento dei flussi finanziari tra l'Italia e l'Unione europea (Dati relativi al I trimestre 2011, Doc. CCXVIII, n. 9) |
V Bilancio XIV Politiche dell'Unione europea |
2/8/2011 |
Ministero della giustizia |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.P.R. 115/2002, art. 294, co. 1 |
Applicazione della normativa in materia di patrocinio a spese dello Stato nei procedimenti penali (Dati relativi al periodo 1° gennaio 1995-31 dicembre 2010, Doc. XCVI, n. 3) |
II Giustizia |
15/07/2011 |
D.P.R. 115/2002, art. 294, co. 1 |
Applicazione della normativa in materia di patrocinio a spese dello Stato nei procedimenti civili (Dati relativi al periodo 1° gennaio 2009-31 dicembre 2010, Doc. XCVI, n. 4) |
II Giustizia |
19/07/2011 |
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 270/1997, art. 2, co. 14 |
Stato di attuazione degli interventi di interesse nazionale relativi a percorsi giubilari e a pellegrinaggi in località al di fuori del Lazio (Dati relativi al II trimestre del 2010, Doc. CIX, n. 10) |
VIII Ambiente |
5/7/2011 |
D.L. 79/2004, art. 4, co. 4-bis |
Stato di attuazione degli interventi urgenti per la messa in sicurezza delle grandi dighe (Dati aggiornati al 31 dicembre 2010, Doc. CXII, n. 2) |
VIII Ambiente |
7/7/2011 |
Ministero dell'interno |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.L. 345/1991, art. 5, co. 1, primo periodo |
Attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) (Dati relativi al II semestre 2010, Doc. LXXIV, n. 6) |
I Affari costituzionali II Giustizia |
15/7/2011 |
Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 438/1998, art. 3, co. 2* |
Contributo statale a favore delle associazioni nazionali di promozione sociale (Dati relativi agli anni 2009 e 2010, Doc. XXVII, n. 31) |
XII Affari sociali |
1°/8/2011 |
*La norma istitutiva dell'obbligo prevedeva l'invio della relazione relativamente agli anni 2000, 2001 e 2002; il Ministero ha tuttavia ritenuto di trasmetterla anche negli anni successivi. |
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L. 845/1978, art. 20, co. secondo, primo e secondo periodo |
Stato e previsioni delle attività di formazione professionale (Dati relativi al 2010 - Allegata allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il 2011)* |
XI Lavoro |
1°/8/2011 |
*La norma istitutiva dell’obbligo prevede che la relazione debba essere inviata in allegato al disegno di legge di bilancio, stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da presentarsi entro il 15 ottobre di ogni anno. |
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L. 104/1992, art. 41, co. 8 |
Stato di attuazione delle politiche per la disabilità in Italia (Dati relativi agli anni dal 2006 al 2008, Doc. LXXIX, n. 1) |
XII Affari sociali |
2/8/2011 |
Ministero della salute |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 40/2004, art. 15, co. 2 |
Stato di attuazione della legge n. 40 del 2004 recante “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” (Dati relativi all'attività del 2009 dei centri di procreazione medicalmente assistita e relativi al 2010 per quanto concerne l'utilizzo dei finanziamenti, Doc. CXLII, n. 4) |
XII Affari sociali |
5/7/2011 |
Ministero dello sviluppo economico |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.L. 79/1993, art. 4, co. 1 |
Attività svolta dal Comitato di liquidazione della Società Ristrutturazione elettronica SpA (REL)* (Dati relativi agli anni dal 2003 al 2009 Doc. CXXIV, n. 1) |
X Attività produttive |
19/7/2011 |
*Ai sensi dell'articolo 6, comma 17, del DL 78/2010, convertito dalla L. 122/2010, i liquidatori della società REL SpA decadono dalle loro funzioni alla data di entrata in vigore del decreto stesso: la funzione di liquidatore della REL è assunta dalla società trasferitaria, di cui al comma 16 del medesimo articolo 6 (Fintecna spa). |
Ministro del turismo |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 70/1975, art. 30, co. quinto |
Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico del Club alpino italiano – CAI (Dati relativi all'attività svolta nell'anno 2009, con allegati il bilancio d'esercizio e la pianta organica riferiti alla medesima annualità) |
VII Cultura |
19/7/2011 |
L. 70/1975, art. 30, co. quinto, Tab. III |
Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Ente nazionale italiano per il turismo – ENIT (Dati relativi all'attività svolta nell'anno 2009, con allegati il bilancio di previsione e le relative variazioni, il conto consuntivo e la pianta organica riferiti alla medesima annualità) |
X Attività produttive |
19/7/2011 |
Fonte istitutiva |
Soggetto competente |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 157/1992, art. 19-bis, co. 5 |
Provincia autonoma di Trento |
Stato di attuazione delle deroghe in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio previste dall'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE (Dati aggiornati al 28 febbraio 2011) |
XIII Agricoltura |
7/7/2011 |
L. 481/1995, art. 2, co. 12, lett. i)
L. 239/2004, art. 1, co. 12 |
Autorità per l'energia elettrica e il gas |
Stato dei servizi ed attività svolta (Dati aggiornati al 31 marzo 2011, Doc. CXLI, n. 4) |
X Attività produttive |
7/7/2011 |
L. 289/2002, art. 52, co. 4, lett. c) |
Regione Veneto |
Attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa (Trasmessa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri) (Dati relativi all'anno 2010, Doc. CCI, n. 31) |
XII Affari sociali |
11/7/2011 |
L. 289/2002, art. 52, co. 4, lett. c) |
Regione Lombardia |
Attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa (Trasmessa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri) (Dati relativi all'anno 2010, Doc. CCI, n. 32) |
XII Affari sociali |
11/7/2011 |
L. 157/1992, art. 19-bis, co. 5 |
Regione Piemonte |
Stato di attuazione delle deroghe in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio previste dall'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE (Dati relativi all'anno 2010) |
XIII Agricoltura |
13/7/2011 |
L. 102/1990, art. 10, co. 1 |
Regione Lombardia |
Stato di attuazione della legge recante disposizioni per la ricostruzione e la rinascita della Valtellina e delle adiacenti zone delle province di Bergamo, Brescia e Como, nonché della provincia di Novara, colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche nei mesi di luglio ed agosto 1987 (Dati relativi al 2010, Doc. CVIII, n. 4) |
VIII Ambiente |
19/7/2011 |
L. 215/2004, art. 8, co. 1 |
Autorità garante della concorrenza e del mercato |
Stato delle attività di controllo e vigilanza in materia di conflitti di interesse (Dati relativi al I semestre 2011, Doc. CLIII, n. 7) |
I Affari costituzionali |
26/7/2011 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della Regione Lazio |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2010) |
VI Finanze |
27/7/2011 |
L. 289/2002, art. 52, co. 4, lett. c) |
Regione Sicilia |
Attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa (Trasmessa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri) (Dati relativi all'anno 2010, Doc. CCI, n. 33) |
XII Affari sociali |
28/7/2011 |
Nuove relazioni previste da fonti normative (*)
Fonte |
Ministero competente |
Oggetto |
L. 95/2011, art. 8, co. 4* |
Ministero dell'economia e delle finanze |
Cause degli scostamenti rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 8, comma 2, della legge n. 95 del 2011, recante “Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo, fatta a Dublino il 30 maggio 2008, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno” e misure adottate a copertura finanziaria del maggior onere |
*Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 4 luglio 2011, n. 153. |
L. 96/2011, art. 3, co. 2* |
Ministero dell'economia e delle finanze |
Cause degli scostamenti rispetto alle previsioni di spesa di cui alla legge n. 96 del 2011, recante “Ratifica ed esecuzione dello Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), fatto a Roma il 19 gennaio e il 24 marzo 2006” e misure adottate a copertura finanziaria del maggior onere |
*Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 5 luglio 2011, n. 154. |
(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino
L. 97/2011, art. 3, co. 2* |
Ministero dell'economia e delle finanze |
Cause degli scostamenti rispetto alle previsioni di spesa di cui alla legge n. 97 del 2011, recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania, aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957 ed alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, ed inteso a facilitarne l'applicazione, fatto a Tirana il 3 dicembre 2007, con Scambio di Note effettuata a Tirana il 18 e 19 settembre 2008”, e misure adottate a copertura finanziaria del maggior onere |
*Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 6 luglio 2011, n. 155. |
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D.L. 70/2011, art. 1, co. 5* |
Ministero dell'economia e delle finanze
|
Cause degli scostamenti rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 1 del decreto-legge n. 70 del 2011, in materia di credito di imposta per la ricerca scientifica, e misure adottate a copertura finanziaria del maggior onere |
*Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 luglio 2011, n. 160. |
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D.L. 70/2011, art. 2, co. 9* |
Ministero dell'economia e delle finanze
|
Cause degli scostamenti rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 70 del 2011, in materia di credito di imposta per nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno, e misure adottate a copertura finanziaria del maggior onere |
*Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 luglio 2011, n. 160. |
||
D.L. 70/2011, art. 2-bis, co. 5* |
Ministero dell'economia e delle finanze
|
Stato di attuazione delle misure in materia di credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno |
*Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 luglio 2011, n. 160. L'articolo 2-bis è stato inserito dalla legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106. |
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D.Lgs. 188/2003, art. 37, co. 1-bis* |
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
|
Attività svolta dall'ufficio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che svolge le funzioni di organismo di regolazione per la gestione efficiente e l'utilizzo equo e non discriminatorio dell'infrastrutturazione ferroviaria, ai sensi dell'articolo 30 della direttiva 2001/14/CE |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo è stata introdotta dall’articolo 21, comma 4, lettera b), n. 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 6 luglio 2011, n. 155, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. |
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D.L. 98/2011, art. 29, co. 1-ter* |
Ministero dell'economia e delle finanze
|
Stato di attuazione del piano per la dismissione di partecipazioni azionarie dello Stato e di enti pubblici non territoriali |
*Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 6 luglio 2011, n. 155. Il comma 1-ter del decreto-legge n. 98 del 2011 è stato inserito dalla legge di conversione 15 luglio 2011, n. 111. |
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D.L. 98/2011, art. 37, co. 16* |
Ministero della giustizia |
Stato delle spese di giustizia |
*Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 6 luglio 2011, n. 155. |
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D.Lgs. 118/2011, art. 36, co. 2* |
Ministero dell'economia e delle finanze |
Risultati dell'attività di sperimentazione sull'attuazione delle disposizioni di cui al titolo I del decreto legislativo n. 118 del 2011 in materia di principi contabili generali e applicati per le regioni, le province autonome e gli enti locali con particolare riguardo all'adozione del bilancio di previsione finanziario annuale di competenza e di cassa e della classificazione per missioni e programmi |
*Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 luglio 2011, n. 172. L'articolo 36, comma 1, prevede l'avvio, a partire dal 2012, di un'attività di sperimentazione della durata di due esercizi finanziari, avente ad oggetto l'attuazione delle disposizioni di cui al titolo I del decreto legislativo n. 118 del 2011, in materia di principi contabili generali e applicati per le regioni, le province autonome e gli enti locali con particolare riguardo all'adozione del bilancio di previsione finanziario annuale di competenza e di cassa, e della classificazione per missioni e programmi. Al termine del primo esercizio finanziario in cui ha avuto luogo la sperimentazione e, successivamente, ogni sei mesi, il Ministro dell'economia e delle finanze trasmette alle Camere una relazione sui relativi risultati. Nella relazione relativa all'ultimo semestre della sperimentazione il Governo fornisce una valutazione sulle risultanze della medesima sperimentazione. |
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D.L. 107/2011 art. 9, co. 2* |
La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la trasmissione della relazione avvenga da parte del Governo senza specificare il Ministero competente |
Evoluzione e verifica dei risultati delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia |
*Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 luglio 2011, n. 160. L'articolo 9 è stato introdotto dalla legge di conversione 9 agosto 2011, n. 130. Tale articolo prevede (co. 2), che entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di applicazione del decreto semestrale o annuale di proroga delle missioni, il Governo presenti al Parlamento una relazione analitica sulle missioni militari e di polizia di cui al decreto-legge stesso con riferimento all'evoluzione di ciascuna missione, agli obiettivi prefissati e alla verifica dei risultati conseguiti. In base alla relazione, ai fini di un contenimento degli oneri relativi alle missioni di pace e di sicurezza, nel rispetto degli impegni internazionali assunti, viene indicato un piano per la rimodulazione dell'impegno militare. |
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L. 128/2011, art. 3, co. 3* |
Presidenza del Consiglio dei ministri |
Effetti delle disposizioni della legge 27 luglio 2011, n. 128, sul settore del libro |
*Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 5 agosto 2011, n. 181. Il comma 3 prevede che a decorrere dal 1° settembre 2012 il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro per i beni e le attività culturali e con il Presidente del Consiglio dei ministri ovvero, se nominato, con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione e all'editoria, nel quadro delle rispettive competenze, trasmetta alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l'informazione all'editoria, che provvede al successivo inoltro alle Camere, una relazione sugli effetti della L. 128/2011, recante nuova disciplina del prezzo dei libri, sul settore del libro. |
D.L. 70/2011, art. 10, co. 14, lett. l)*
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Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua** |
Attività svolta |
*Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 luglio 2011, n. 160. **L'Agenzia è stata istituita dall'articolo 10, comma 11, del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106 e ad essa sono state trasferite le funzioni già attribuite alla Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche dall'articolo 161 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. |
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L. 112/2011, art. 3, co. 1, lett. p)* |
Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza** |
Attività svolta |
*Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 19 luglio 2011, n. 166. ** L'autorità è istituita dall'articolo 1, comma 1, della legge 12 luglio 2011, n. 112. |
1Si ricorda in proposito che l’articolo 27 della legge 18 giugno 2009, n. 69, Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2009, supplemento ordinario n. 95, dal titolo: modifica della legge 27 settembre 2007, n. 165, alcomma1, aveva portato al 31 dicembre 2009 il termine per l’esercizio della delega per il riordino degli enti di ricerca che all’articolo 1, comma 1, della legge n. 165 del 2007 (si veda infra), era previsto in 18 mesi a decorrere dalla data della sua entrata in vigore. Lo stesso comma inoltre, tra le altre modifiche che apportava all’esercizio della delega, riduceva e modificava la composizione del consiglio di amministrazione dell’Agenzia spaziale italiana ASI. I successivi 2 commi stabilivano l’esclusione dallasoppressione prevista dal cosiddettotaglia-enti (di cui al supra citato articolo 26 del D.L. n. 112/2008, come convertito dalla L. n. 133/2008) degli enti di ricerca nel caso in cui, entro il 31 dicembre 2009, fossero stati adottati i previsti decreti legislativi.
2(...) Art. 1. 1. (...) il Governo è autorizzato ad adottare uno o più decreti legislativi, entro il 31 dicembre 2009, al fine di provvedere al riordino della disciplina relativa agli statuti e agli organi di governo degli enti pubblici nazionali di ricerca, vigilati dal Ministero dell'università e della ricerca, nel rispetto dei principi e criteri direttivi indicati nell'articolo 18 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e dei seguenti: a) riconoscimento agli enti della autonomia statutaria (...); b) formulazione e deliberazione degli statuti e dei regolamenti di amministrazione, finanza e contabilità, e del personale da parte degli organi statutari competenti dei singoli enti interessati e loro successiva emanazione da parte dei medesimi organi, previo controllo di legittimità e di merito del Ministro dell'università e della ricerca, nelle forme previste dall'articolo 6, commi 9 e 10, della legge 9 maggio 1989, n. 168 (...); c) formulazione e deliberazione degli statuti, in sede di prima attuazione, da parte dei consigli di amministrazione integrati da cinque esperti di alto profilo scientifico, nominati, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca (...). f) riordino degli organi statutari, con riduzione del numero dei loro componenti, garantendone altresì l'alto profilo scientifico e le competenze tecnico-organizzative e prevedendo nuove procedure di individuazione dei presidenti e dei componenti di nomina governativa dei consigli di amministrazione, che sono l'organo di governo degli enti, tramite scelte effettuate in rose di candidati proposte da appositi comitati di selezione nominati di volta in volta dal Governo, assicurando negli stessi comitati un'adeguata rappresentanza di esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale e, in particolare, di quanti sono stati eletti dai ricercatori in organismi degli enti, ove esistenti, e comunque escludendone il personale del Ministero dell'università e della ricerca; g) composizione del consiglio di amministrazione del Consiglio nazionale delle ricerche in modo da assicurare che la metà dei componenti sia di nomina governativa, nonché del consiglio di amministrazione dell’Agenzia spaziale italiana (ASI), prevedendo che con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca siano nominati il presidente e gli altri quattro componenti, dei quali uno designato dal Ministro degli affari esteri, uno dal Ministro della difesa e uno dal Ministro dell’economia e delle finanze (...). 3. Gli schemi dei decreti legislativi adottati ai sensi del comma 1, ciascuno dei quali deve essere corredato di relazione tecnica sugli effetti finanziari delle disposizioni in esso contenute, sono trasmessi alle Camere ai fini dell'espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per le conseguenze di carattere finanziario, che sono resi entro quarantacinque giorni dalla data di trasmissione dei medesimi schemi di decreto. Decorso tale termine, i decreti possono essere comunque emanati. 4. I decreti di cui al comma 1 sono emanati su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per la semplificazione normativa. 5. Ferme restando le procedure di commissariamento previste dalle norme vigenti, nel caso di modifiche statutarie inerenti alla missione dell'ente e alla sua struttura di governo, ovvero nel caso di comprovata difficoltà di funzionamento o di mancato raggiungimento degli obiettivi indicati dal Governo, il Governo può procedere al commissariamento degli enti attraverso decreti sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari competenti. Le Commissioni si esprimono entro trenta giorni dalla data di trasmissione. Decorso tale termine, il Governo può comunque procedere al commissariamento (...). 6. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti di cui al comma 1, con le medesime procedure di cui ai commi 3 e 4, uno o più decreti legislativi correttivi o modificativi dei medesimi decreti, nel rispetto dei principi e criteri direttivi di cui al comma 1 (...).
3 Art. 8, co. 1. Il numero dei componenti il consiglio di amministrazione, compreso il presidente, non può superare: a) cinque componenti, nel caso di enti che ricevono un contributo pubblico annuale di importo superiore al 20 per cento del fondo di funzionamento ordinario degli enti o che impiegano oltre cinquecento unità di personale; b) tre componenti negli altri casi. Art. 9, co. 1. Il consiglio di amministrazione del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) è composto da sette componenti scelti tra personalità di alta qualificazione tecnico-scientifica nel campo della ricerca, di comprovata esperienza gestionale di enti ed istituzioni pubbliche o private, di cui: quattro, tra i quali il presidente, designati dal Ministro, di cui uno su indicazione del presidente della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome; gli altri tre designati uno dalla Conferenza dei rettori delle università italiane, uno dalla Confindustria ed uno espressione della comunità scientifica di riferimento (...). co. 3. Il consiglio di amministrazione dell'Agenzia spaziale italiana, nominato con decreto del Ministro, è costituito dal presidente e da altri quattro componenti, dei quali uno designato dal Ministro degli affari esteri, uno dal Ministro della difesa e uno dal Ministro dell'economia e delle finanze. co. 4. La composizione del consiglio direttivo dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) è ridotta dei due componenti rappresentativi degli enti di livello non ministeriale. Restano in vigore le particolari disposizioni del vigente ordinamento dell'ente relative alla nomina degli organi statutari.
4 Art. 8, co. 2. I componenti del consiglio di amministrazione, compreso il presidente, sono nominati con decreto del Ministro, durano in carica quattro anni, e possono essere confermati una sola volta. (...)
5 Art. 11, co. 1. Ai fini della nomina dei presidenti e dei membri del consiglio di amministrazione di designazione governativa, con decreto del Ministro è nominato un comitato di selezione, composto da un massimo di cinque persone, scelte tra esperti della comunità scientifica nazionale ed internazionale ed esperti in alta amministrazione, di cui uno con funzione di coordinatore, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio del Ministero. Il comitato di selezione agisce nel rispetto degli indirizzi stabiliti dal Ministro nel decreto di nomina e, per gli adempimenti aventi carattere amministrativo, è supportato dalle competenti direzioni generali del Ministero. Il personale del Ministero non può, in nessun caso, fare parte del comitato di selezione. co. 2. Il comitato di selezione fissa, con avviso pubblico, le modalità e i termini per la presentazione delle candidature e, per ciascuna posizione ed ove possibile in ragione del numero dei candidati, propone al Ministro: a) cinque nominativi per la carica di presidente; b) tre nominativi per la carica di consigliere. co. 3. Nei consigli di amministrazione composti da tre consiglieri, due componenti, incluso il presidente, sono individuati dal Ministro. Il terzo consigliere è scelto direttamente dalla comunità scientifica o disciplinare di riferimento sulla base di una forma di consultazione definita negli statuti. co. 4. Nei consigli di amministrazione composti da cinque consiglieri, tre componenti e tra questi il presidente, sono individuati dal Ministro. Gli altri due componenti sono scelti direttamente dalla comunità scientifica o disciplinare di riferimento sulla base di una forma di consultazione definita negli statuti, fatto salvo quanto specificamente disposto all'articolo 9.
6 A questo proposito nella premessa del decreto è tra l'altro specificato: Ritenuto di non accogliere la condizione espressa dalla VII Commissione permanente del Senato relativa al ripristino del parere delle commissioni parlamentari sulle nomine dei presidenti degli enti in quanto la nuova procedura si fonda su una scelta dei candidati attraverso criteri selettivi e di valutazione operati da uno specifico comitato selettivo di alto profilo; (...).
7 Art. 11. co. 5. I decreti ministeriali di nomina dei presidenti e dei consigli di amministrazione sono comunicati al Parlamento.
*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.
**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.