Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 22/XVI GIUGNO 2010
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 22    Progressivo: 2010
Data: 30/06/2010
Descrittori:
CONTROLLO SUL GOVERNO     


Notiziario mensile

Numero 22/XVI

GIUGNO 2010

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare

INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a maggio 2010 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di maggio 2010 13

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di aprile 2010 o previste in scadenza entro il 31 luglio 2010 22

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 31 luglio 2010 31

Sezione II 33

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 33

In evidenza a maggio 2010 34

Note annunciate al 31 maggio 2010 in attuazione di atti di indirizzo 41

Ministero degli affari esteri 41

Ministero della difesa 58

Ministero dell'economia e delle finanze 70

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 71

Ministero dell'interno 80

Ministero del lavoro e delle politiche sociali 88

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali 94

Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione 96

Ministro per i rapporti con le regioni 98

Ministero della salute 99

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 31 maggio 2010 100

Sezione III 103

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 103

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 104

In evidenza a maggio 2010 105

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°- 31 maggio 2010 107

Relazioni governative 107

Relazioni non governative 113

Nuove relazioni previste da fonti normative 114

Relazioni governative 114

Relazioni non governative 114


AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.



















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI





















La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici nel mese di maggio 2010 (e nella prima parte del mese di giugno 2010), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 luglio 2010 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate e di quelle in scadenza in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 31 luglio 2010, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a maggio 2010


La prima sezione della pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti, monitorando il mese di maggio 2010 (e la prima parte di quello di giugno 2010), con una proiezione previsionale sulle cariche in scadenza fino alla fine di luglio2010. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nel mese di maggio e nella prima decade di giugno 2010, sia di quelle da rinnovare entro la fine di luglio 2010, nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.


IN QUESTO NUMERO:


- A maggio 2010 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato la nomina dei commissari straordinari degli enti parco nazionali del Gran Paradiso,Italo Cerise,del Gargano,Stefano Pecorella, e dell'Appennino lucano - Val d'Agri -Lagonegrese, Domenico Totaro.


- Il 31 maggio 2010, sempre il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nominato Benedetto Fiori presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi e ha prorogato il mandato di Giancarlo Cugiolu a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale dell'Asinara.


- Al 10 giugno 2010 erano ancora in corso le procedure di nomina di Arturo Diaconale a presidente dell'Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e quella di Cristiano Bettini a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate.



- Nel mese di giugno 2010 sono previsti in scadenza i mandati del presidente dell'Ente parco nazionale dell'Alta Murgia, Girolamo Pugliese, del presidente, del vicepresidente e dei componenti del Cda dell'Opera nazionale dei figli degli aviatori ONFA, del presidente della Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB, Lamberto Cardia, del commissario straordinario dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica ANSAS, Stefania Fuscagni, e dei componenti del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, in corso di trasformazionein Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR.


- Entro il mese di luglio 2010 è previsto in scadenza il mandato del commissario straordinario dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ANSV, Bruno Franchi.


- Al 10 giugno 2010 era ancora in corso la procedura di nomina di Ludovico Ortona a presidente della Società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo ARCUS S.p.a.


Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti si rinvia alle relative note.


Cenni sul processo di riforma del comparto degli enti pubblici:


A) Il D.L. 31 maggio 2010, n. 78


Da tempo la presente pubblicazione segue l'evolversi delle normative riguardanti il processo di riforma, accorpamento e soppressione di enti pubblici, noto come normativataglia-enti, su cui si veda infra al punto "B" nella presente introduzione.

A tale processo aggiunge una nuova e importante tappa l'articolo 7, soppressione ed incorporazione di enti ed organismi pubblici; riduzione dei contributi a favore di enti, delD.L. 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 31 maggio 2010, n. 125 (supplemento ordinario).

Riassumiamo le norme contenute nell'articolo 7 che riguardano il monitoraggio sulle nomine governative negli enti pubblici, oggetto della presente sezione della pubblicazione.

- I commi da 1 a 17 riguardano il riordino di enti vigilati dai Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute. In particolare:

- Comma 1: con effetto dall'entrata in vigore del D.L. al fine di assicurare la piena integrazione delle funzioni assicurative e di ricerca connesse alla materia della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e il coordinamento stabile delle attività previste dall'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, ottimizzando le risorse ed evitando duplicazioni di attività, l'Istituto di previdenza per il settore marittimoIPSEMA e l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro ISPESL sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all'Istituto nazionale per l'assicurazione degli infortuni sul lavoroINAIL, che succede ad essi in tutti i rapporti attivi e passivi.

- Commi 2 e 3: allo stesso modo e con motivazioni analoghe viene altresì soppresso l'Istituto postelegrafonici IPOST, le cui funzioni sono trasferite all'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, che succede ad esso in tutti i rapporti attivi e passivi.

- I commi 4 e 5: specificano checon decreti di natura non regolamentare del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nonché, per quanto concerne la soppressione dell'ISPESL, con il Ministro della salute, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono trasferite le risorse strumentali, umane e finanziarie degli enti soppressi, sulla base delle risultanze dei bilanci di chiusura delle relative gestioni alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge. Le dotazioni organiche dell'INPS e dell'INAIL sono incrementate di un numero pari alle unità di personale di ruolo trasferite in servizio presso gli enti soppressi (...).

- Commi 7, 8 e 9: l'art. 3, del D.Lgs. 30 giugno 1994, n. 479 (attuazione della delega conferita dall'art. 1, comma 32, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, in materia di riordino e soppressione di enti pubblici di previdenza e assistenza) è modificato in modo da eliminare i consigli di amministrazione di tali enti, attribuendone alcune funzioni ai presidenti, i quali tra l'altro potranno assistere alle sedute dei consigli di indirizzo e vigilanza (organi che continuano a sussistere con i collegi dei revisori dei conti e i direttori generali) e continueranno ad essere nominati ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14 (che, come si vedrà infra, all'articolo 1 prevede la richiesta di parere parlamentare sulle proposte di nomina), con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, come previsto all'art. 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400, con l'aggiunta però che si dovrà acquisire l'intesa del consiglio di indirizzo e vigilanza degli enti entro trenta giorni, decorsi i quali si procederà comunque alla nomina dei presidenti. Inoltre quando verranno rinnovati i consigli di indirizzo e vigilanza di questi enti, il numero dei loro componenti verrà ridotto almeno del trenta per cento.

- Nei commi successivi (dal 10 al 14), si prevede tra l'altro, l'adeguamento dei rispettivi regolamenti, che disciplinano l'organizzazione ed il funzionamento degli enti in oggetto, in modo da adeguarli alle nuove norme e si specifica che le disposizioni dell'articolo in esame si applicano anche all'organizzazione ed al funzionamento dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, a cui il comma 16 trasferisce anche funzioni e personale di ruolo (nonché attività e passività di bilancio) del soppresso Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici ENAPPSMAD. Dell'ENPALS si dispongono anche le conseguenti modifiche statutarie e la permanenza in carica del commissario straordinario e del direttore generale attualmente in carica, fino alla scadenza dei mandati prevista dai relativi decreti di nomina.

- Nel comma 15: viene soppresso l'Istituto affari sociali IAS e le relative funzioni sono trasferite all'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori ISFOL, nel cui ambito viene costituita un'apposita macroarea per lo svolgimento delle attività di ricerca a supporto dell'elaborazione delle politiche sociali, e che succede allo IAS in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, compresi i rapporti di lavoro in essere, adeguando anche il proprio statuto entro il 31 ottobre 2010.

- Il comma 18 sopprime un ente vigilato dal Ministero dell'economia e delle finanze, l'Istituto di studi e analisi economica ISAE, le cui risorse e funzioni sono assegnate al ministero vigilante a cui vengono trasferite con uno o più decreti di natura non regolamentare dello stesso ministro, con i quali vengono anche stabilite le date di effettivo esercizio delle funzioni trasferite e sono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie riallocate presso il Ministero dell'economia e delle finanze, nonché, limitatamente ai ricercatori e ai tecnologi, anche presso gli enti e le istituzioni di ricerca. I dipendenti a tempo indeterminato sono inquadrati, nei ruoli del Ministero sulla base di apposita tabella di corrispondenza approvata con uno dei decreti di cui al presente comma; le amministrazioni di cui al presente comma provvedono conseguentemente a rideterminare le proprie dotazioni organiche (...).

- Il comma 19 sopprime un ente di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri, l'Ente italiano montagna EIM, al quale la Presidenza succede a titolo universale con il trasferimento delle relative risorse strumentali e di personale al proprio Dipartimento per gli affari regionali. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze sono stabilite le date di effettivo esercizio delle funzioni trasferite e sono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie riallocate presso la Presidenza, nonché, limitatamente ai ricercatori e ai tecnologi, anche presso gli enti e le istituzioni di ricerca. I dipendenti a tempo indeterminato sono inquadrati, nei ruoli della Presidenza sulla base di apposita tabella di corrispondenza. (...).

- Il comma 20 sopprime una serie di enti elencati nell'allegato 2 al decreto, che specifica le amministrazioni a cui sono trasferiti i rispettivi compiti e attribuzioni. Si tratta prima di tutto di enti vigilati dal Ministero dello sviluppo economico, e cioè tutte le otto stazioni sperimentali per l'industria, a cui subentrano le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura CCIAA territorialmente competenti1 e l'Istituto per la promozione industriale IPI, a cui subentra direttamente il Ministero dello sviluppo economico.In dettaglio, alla soppressa Stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari SSICA, subentra la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Parma; alla Stazione sperimentale del vetro subentra la CCIAA di Venezia; alle Stazioni sperimentali per la seta SSS, per i combustibili, per la carta, cartoni e paste per carta SSCCP e per le industrie degli oli e dei grassi SSOG, subentra la CCIAA di Milano; alla Stazione sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati dagli agrumi SSEA subentra la CCIAA di Reggio Calabria e alla Stazione sperimentale delle pelli e materie concianti SSIP subentra la CCIAA di Napoli.

Inoltre siaun altro ente vigilato dal Ministero dello sviluppo economico, l'Istituto nazionale per le conserve alimentari INCA (di cui peraltro, come riportato nella nota 1, era già prevista la soppressione dall'articolo 46, comma 2 della citata legge 23 luglio 2009, n. 99), sia un ente vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, l'Ente nazionale delle sementi elette ENSE, vengono soppressi e ad entrambi subentra l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione INRAN, anch'esso vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Vengono altresì soppressi altri due enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e cioè il Centro per la formazione in economia e politica dello sviluppo rurale di Portici e il Comitato nazionale italiano per il collegamento tra il Governo e la FAO, i cui compiti e attribuzioni passano al suddetto Ministero.

Viene infine soppresso l'Ente teatrale italiano ETI, a cui subentra il vigilante Ministero per i beni e le attività culturali. Riguardo a quest'ultimo ente si ricorda che esso, nell'ambito del procedimento taglia-enti (di cui alla parte "B" della presente introduzione) era stato confermato in vita dal D.M. 19 novembre 2008, come specificato infra alla nota 3.

Il comma 20 prosegue stabilendo che: il personale a tempo indeterminato attualmente in servizio presso i predetti enti è trasferito alle amministrazioni e agli enti rispettivamente individuati ai sensi del predetto allegato, e sono inquadrati sulla base di un'apposita tabella di corrispondenza approvata con decreto del Ministro interessato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Le amministrazioni di destinazione adeguano le proprie dotazioni organiche in relazione al personale trasferito mediante provvedimenti previsti dai rispettivi ordinamenti. (...). Alle medesime amministrazioni sono altresì trasferite tutte le risorse strumentali attualmente utilizzate dai predetti enti. Le amministrazioni di destinazione esercitano i compiti e le funzioni facenti capo agli enti soppressi con le articolazioni amministrative individuate mediante le ordinarie misure di definizione del relativo assetto organizzativo. Al fine di garantire la continuità delle attività di interesse pubblico già facenti capo agli enti di cui al presente comma fino al perfezionamento del processo di riorganizzazione indicato, l'attività facente capo ai predetti enti continua ad essere esercitata presso le sedi e gli uffici già a tal fine utilizzati.

- Il comma 21 sopprime l'Istituto nazionale per studi e esperienze di architettura navale INSEAN e trasferisce le sue funzioni e risorse al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e agli enti e alle istituzioni di ricerca, con uno o più decreti di natura non regolamentare del suddetto Ministro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; con gli stessi decreti sono stabilite le date di effettivo esercizio delle funzioni trasferite e sono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie riallocate presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nonché, limitatamente al personale con profilo di ricercatore e tecnologo, presso gli enti e le istituzioni di ricerca. I dipendenti a tempo indeterminato sono inquadrati nei ruoli del Ministero sulla base di apposita tabella di corrispondenza approvata con uno dei decreti di natura non regolamentare di cui al presente comma. Le amministrazioni di cui al presente comma provvedono conseguentemente a rimodulare o a rideterminare le proprie dotazioni organiche. (...).

- Il comma 24 stabilisce chea decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto gli stanziamenti sui competenti capitoli degli stati di previsione delle amministrazioni vigilanti relativi al contributo dello Stato a enti, istituti, fondazioni e altri organismi sono ridotti del 50 per cento rispetto all'anno 2009. Al fine di procedere alla razionalizzazione e al riordino delle modalità con le quali lo Stato concorre al finanziamento dei predetti enti, i Ministri competenti, con decreto da emanare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, stabiliscono il riparto delle risorse disponibili.

- Infine il comma 30 modifica la normativa taglia-enti, specificando che non sono soggetti alla prevista soppressione gli enti non inclusi nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione individuati nell'apposito elenco dell'ISTAT, norma di cui si dà conto separatamente infra, inserendola nel contesto della procedura taglia-enti, per maggiore chiarezza espositiva.


B) Aggiornamento sultaglia-enti come modificato dal

comma 30 dell'articolo 7 del D.L. n. 78/2010


Si ricorda che nel supplemento ordinario n. 39 alla Gazzetta ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2010 era stata pubblicata la legge 26 febbraio 2010, n. 25 di conversione in legge con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, che all'art. 10-bis, termini in materia di “taglia-enti“ e di “taglia-leggi", tornava sulla suddetta normativa taglia-enti, volta a ridurre di numero, riformare e razionalizzare gli enti pubblici non economici, che ha come fondamento la legge 24 dicembre 2007, n. 244, finanziaria per il 2008, (comma 634 e seguenti dell’articolo 2) e l’articolo 26 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, come modificato dalla legge di conversione n. 133 del 6 agosto 2008.

Riassumendo, quest'ultima norma (come interpretata e modificata dalle nuove), stabiliva che dovessero essere soppressi gli enti pubblici non economici:

a) con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, con determinate esclusioni2 e ad eccezione di quelli confermati con decreto dei Ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione e per la semplificazione normativa da emanarsi entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione n. 133/2008, e cioè entro il 20 novembre 20083, che possono, specifica l'art. 10-bis della citata legge di proroga di termini n. 25/2010, essere riordinati ai sensi dei commi 634 e seguenti dell’articolo 24della finanziaria 2008, con regolamenti sui quali il parere parlamentare non espresso dalle competenti Commissioni, non equivale più al parere favorevole;

b) quelli con dotazione pari o superiore a 50 unità, con esclusione degli stessi enti citati supra alla nota 1,nonché di quelli comunque non inclusi nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuati dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (periodo aggiunto, come anticipato supra, dal comma 30 del citato articolo 7 del D.L. n. 78 del 31 maggio 2010), per i quali alla scadenza del 31 ottobre 2009 non fossero stati emanati i regolamenti di riordino ai sensi della citata legge finanziaria 2008 o non fossero stati approvati in via preliminare dal Consiglio dei ministri i relativi schemi di regolamento di riordino. Per evitare la soppressione di questi ultimi la norma dell'articolo 10-bis della supra citata legge di proroga termini n. 25 del 2010, aveva stabilito che gli schemi di regolamento di riordino dovessero essere adottati in via definitiva entro il 31 ottobre 2010 (salvando comunque dalla soppressione gli enti oggetto di apposite previsioni legislative di riordino entrate in vigore nella XVI legislatura).


C) Schemi di decreto di riordino di enti pubblici attualmente all'esame della Camera

ai sensi dei supra citati art. 2, co. 634 e 635 della L. n. 244/2007 e art. 26, co. 1,

del D.L. n. 112/2008, convertito dalla L. n. 133/2008 (taglia-enti)


Il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha trasmessolo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riordino dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ANSV, annunciato alla Camera e assegnato alla Commissione per la semplificazione, il 25 maggio 2010 (atto n. 216).

Riguardo a tale schema si veda infra nella sottosezione "b" alla nota relativa alla prevista scadenza del mandato del commissario straordinario dell'Agenzia.


Lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riordino degli enti vigilati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (atto n. 203), trasmesso dal Ministro per i rapporti con il Parlamento sempre ai sensi delle supra citate norme, si propone di riordinare gli enti vigilati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, allo scopo di raggiungere obiettivi di contenimento della spesa pubblica riducendo il numero dei componenti degli organi di governo degli stessi (senza quindi procedere alla loro soppressione o trasformazione). I primi quattro articoli dello schema prevedevano quindi riduzioni dei componenti del consiglio dei revisori dell'Aero club d'Italia (art. 1), del consiglio direttivo dell'Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale INSEAN (art. 2; ma come riportato supra in "A", tale ente è stato poi soppresso dal comma 21 dell'art. 7 del citato D.L. n. 78/2010), del comitato portuale e del collegio dei revisori dei conti delle autorità portuali (art. 3) e del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori dei conti dell'Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC (art. 4). Quest'ultimo articolo porta anche da 4 a 5 gli anni di mandato del presidente, del direttore generale (dei quali non si prevede più il limite alla rinnovabilità dei mandati per una sola volta) e del Cda dell'ENAC (i cui componenti restano rinnovabili una sola volta). Durante l'esame dello schema di decreto presso la Commissione per la semplificazione (a cui è stato assegnato l'8 aprile 2010) e presso la IX Commissione trasporti della Camera (che lo ha esaminato ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4 del Regolamento della Camera), è stato rilevato che la normativa taglia-enti, come modificata e integrata (si veda supra in "B"), esclude dal suo campo di applicazione sia le autorità portuali sia gli enti di ricerca (si veda supra alla nota 1) come l'INSEAN (di cui peraltro si è visto in "A" che ne è stata prevista la soppressione con altra norma) per cui il Governo, secondo quanto dichiarato dal presidente della Commissione per la semplificazione nella seduta del 21 aprile 2010, e confermato alla stessa Commissione dal rappresentante del Governo nella seduta del 13 maggio 2010, avrebbe eliminato gli articoli 2 e 3 dallo schema di decreto, destinando ad altri provvedimenti la riorganizzazione di tali enti, mantenendo invece gli articoli riguardanti l'AeC d'Italia e l'ENAC. Nella seduta del 19 maggio 2010, la IX Commissione ha concluso l'esame del provvedimento e ha approvato la proposta di rilievi alla Commissione parlamentare per la semplificazione, che ha continuato l'esame dello schema di D.P.R. nelle sedute del 19 e 26 maggio 2010.

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di maggio 2010


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.

Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, (convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444), sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gran Paradiso

Commissario straordinario:


Italo Cerise


Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della

L. n. 14/1978 con lettera dell'11/5/2010 annunciata alla Camera il 19/5/2010

28/4/2010

(con decorrenza dal 30/4/2010)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Il commissario straordinario uscente dell'Ente parco nazionale del Gran Paradiso, Domenico Picco, che era stato nominato per tre mesi con D.M. del 16 febbraio 2010, con decorrenza dal 29 gennaio 2010, alla fine del suo precedente incarico da presidente (lo era stato dal dicembre 2004), è stato sostituito, alla scadenza del suo mandato, da un nuovo commissario, Italo Cerise, nominato con D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 28 aprile 2010 (con decorrenza 30 aprile), per tre mesi, e comunque non oltre la nomina del presidente. Tale nomina è stata comunicata alle Camere dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera dell'11 maggio 2010, ai sensi dell'articolo 9 della L. n. 14/1978.

Glienti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, legge quadro sulle aree protette, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.

La nomina dei presidenti degli enti parco è disciplinata dal comma 3 dell’articolo 9 dalla supra citata legge n. 394/1991, secondo cui: il presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente d'intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'ente parco ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del consiglio direttivo nella seduta successiva.

Il successivo comma 4 specifica che: il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate (…), mentre il comma12 (come modificato dal comma 8 dell’articolo11-quaterdecies del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248) stabilisce che gli organi dell'ente parco durano in carica cinque anni (eliminando così il precedente limite di una sola possibilità di riconferma).Sulle nomine dei presidenti di questi enti viene richiesto il parere parlamentare ai sensi dell’articolo 1 della citata L. n. 14/1978.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale dell'Appennino lucano - Val d'Agri - Lagonegrese


Commissario straordinario:


Domenico Totaro




Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della

L. n. 14/1978 con lettera dell'11/5/2010 annunciata alla Camera il 19/5/2010

28/4/2010

(con decorrenza dal 4/5/2010)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Domenico Totaro è stato confermato per ulteriori tre mesi nel suo incarico di commissario straordinario dell'Ente parco nazionale dell'Appennino lucano - Val d'Agri - Lagonegrese, con D.M. del 28 aprile 2010, con decorrenza dal 4 maggio 2010, comunicato al Parlamento dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Totaro è commissario dell'ente parco in questione dal 24 ottobre 2008.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gargano


Commissario straordinario:


Stefano Pecorella




Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della

L. n. 14/1978 con lettera del 28/5/2010 che, si anticipa, è stata annunciata alla Camera il 7/6/2010

12/5/2010

(con decorrenza dal 30/4/2010)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Con proprio decreto del 12 maggio 2010 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nominato, per tre mesi con decorrenza dal 30 aprile 2010, e comunque non oltre la nomina del presidente, Stefano Pecorella nuovo commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Gargano, al posto di Giacomo Diego Gatta, che era stato a sua volta nominato commissario il 27 luglio 2009 e prorogato nell'incarico varie volte, da ultimo il 29 gennaio 2010, e scaduto il 29 aprile 2010. Gatta era stato anche presidente dell'ente parco in questione tra il giugno 2004 e il giugno 2009.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi

Presidente:


Benedetto Fiori

Pareri favorevoli espressi, ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978, dalla Commissione 13° Territorio, ambiente e beni ambientali (Senato) il 21/4/2010 e dalla Commissione

VIII Ambiente (Camera) il 28/4/2010


31/5/2010

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare d'intesa con la regione

interessata


Con proprio decreto del 31 maggio 2010, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nominato, conformemente ai pareri favorevoli espressi nel mese di aprile 2010 dalle competenti Commissioni parlamentari, Benedetto Fiori presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Sul nominativo di Fiori, finora commissario straordinario dell'ente,era stata acquisita l'intesa con la competente Regione Veneto, ai sensi del supra citato comma 3, articolo 9, della legge 6 dicembre 1991, n. 394.

Fiori è stato commissario dell'ente parco dal 25 gennaio 2010, a seguito della scadenza dell'incarico del precedente presidente, Guido De Zordo, e il suo mandato commissariale era stato prorogato per altri tre mesi, e comunque non oltre il perfezionamento della sua nomina a presidente, con D.M. del 19 aprile 2010, comunicato al Parlamento con lettera del 23 aprile 2010.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale dell'Asinara

Commissario straordinario:


Giancarlo Cugiolu


Si attende la comunicazione della nomina al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978

31/5/2010

(con decorrenza dal 6/6/2010)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Si anticipa che il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale dell'Asinara, Giancarlo Cugiolu, che era stato nominato inizialmente per tre mesi con D.M. dell'8 marzo 2010, con decorrenza 5 marzo 2010 e comunicato alla Camera lo scorso mese di marzo, è stato nuovamente prorogato con D.M. del 31 maggio 2010, con decorrenza dal 6 giugno 2010, di cui si attende la comunicazione alle Camere. Cugiolu aveva sostituito il precedente commissario Silvio Vetrano, che era stato nominato il 2 febbraio 2009 a seguito della scadenza del mandato del primo presidente dell'ente parco, Piero Deidda, ed era stato prorogato più volte nell'incarico.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Presidente:


Arturo Diaconale

Parere favorevole espresso, ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978, dalla Commissione 13° Territorio, ambiente e beni ambientali (Senato) il 25/5/2010 e in corso d'esame presso la Commissione

VIII Ambiente (Camera)


In corso di nomina


D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare d'intesa con le regioni

interessate



Alla chiusura del presente numero della pubblicazione (nella prima decade di giugno 2010) la Commissione ambiente dalla Camera aveva all'esame la proposta di nomina di Arturo Diaconale a presidente dell'Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, trasmessa dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e annunciata all'Assemblea il 18 maggio 2010, mentre la 13° Commissione del Senato aveva espresso su di essa parere favorevole il 25 maggio 2010. Su tale proposta di nomina è stata acquisita la prescritta intesa con le competenti Regioni Abruzzo, Lazio e Marche. Diaconale è commissario straordinario dell'ente parco in questione dal 2 marzo 2009 e l'ultima proroga del suo mandato commissariale è prevista in scadenza entro il 4 luglio 2010, e comunque non oltre la nomina a presidente.

Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Cassa di previdenza delle Forze armate

Presidente:


Cristiano Bettini

Pareri favorevoli espressi, ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978, dalla Commissione 4° Difesa (Senato) il 5/5/2010 e dalla Commissione

IV Difesa (Camera)

il 19/5/2010

In corso di nomina


D.P.R. emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del Ministro della difesa (è componente del Cda, designato a rotazione tra le Forze armate, sentito il Capo di stato maggiore della difesa, previa intesa con gli organi di vertice delle Forze armate)

Componenti del consiglio di amministrazione:


Effettivi:

C. Bettini,

C. Lauretta, R.Tortora,

C. D'Angelo,

P. Zingale,

G. O. Graziosi,

P. Stazzani,

S. Cuppone,

M. Aloia,

A. Martino,

A. Ciampa.

Supplenti:

G. Giannuzzi,

E. Ugazzi,

A. D'Orazio,

V. de Marco,

A. Vincenti e

F. Di Bartola


Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della

L. n. 14/1978

21/4/2010

(con decorrenza 1°/7/2010)

D.M. del Ministro della difesa

(2 per l'Esercito, 2 per la Marina militare, 2 per l'Aeronautica militare e 3 per l'Arma dei carabinieri, proposti dai Capi di stato maggiore delle Forze armate e dal Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, in una terna segnalata al Ministro dal Capo di stato maggiore della difesa)



Alla chiusura del presente numero della pubblicazione (nella prima decade di giugno 2010), era ancora in corso di perfezionamento la procedura di nomina di Cristiano Bettini a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate. La relativa richiesta di parere parlamentare, trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978 e annunciata alla Camera il 27 aprile 2010, è stata seguita da pareri favorevoli nel mese di maggio 2010.

Il consiglio di amministrazione della Cassa è intanto stato nominato con D.M. del Ministro della difesa del 21 aprile 2010, con decorrenza dal prossimo 1° luglio, non ancora comunicato al Parlamento. Con successivo decreto il Cda sarà integrato dei due membri effettivi mancanti.

Le sei preesistenti casse militari di Esercito, Marina militare, Aeronautica militare e Arma dei carabinieri, sono state riordinate attraverso il loro accorpamento e la razionalizzazione dei relativi organi di indirizzo, amministrazione, gestione e controllo, con D.P.R. 4 dicembre 2009, n. 211, pubblicato sulla G.U. del 29 gennaio 2010, n. 23, al fine di conseguire generali economie d'impiego delle risorse umane, strumentali e finanziarie, nonché di incrementare l'efficienza e migliorare la qualità dei servizi resi agli iscritti. Le suddette casse sono state accorpate quindi nella Cassa di previdenza delle Forze armate, quale organo con personalità giuridica di diritto pubblico istituito nell'ambito della struttura organizzativa del Ministero della difesa, alla cui vigilanza è sottoposta, avvalendosi del Capo di stato maggiore della difesa.

Il consiglio di amministrazione è costituito da tredici membri titolari, nominati con decreto del Ministro della difesa, e ha poteri di indirizzo, programmazione, amministrazione e controllo strategico nei confronti di ciascun fondo previdenziale. Formano il consiglio: a) personale militare in servizio attivo, rappresentante le singole categorie di personale di Forza armata, di cui due membri per l'Esercito, due per la Marina militare, due per l'Aeronautica militare e tre per l'Arma dei carabinieri, proposti per la nomina, rispettivamente, dai Capi di stato maggiore di Forza armata e dal Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, nell'ambito di una terna di candidati segnalata per ciascun membro al Ministro della difesa dal Capo di stato maggiore della difesa, in modo da garantire anche la piena libertà di scelta nella nomina del presidente e del vice presidente. Con le stesse modalità, dalla medesima terna di candidati sono altresì nominati nove supplenti, i quali possono partecipare con diritto di voto ai lavori del consiglio di amministrazione in sostituzione dei corrispondenti titolari nei casi di assenza o impedimento; b) un magistrato contabile e un dirigente del Ministero dell'economia e delle finanze, designati dalle istituzioni di rispettiva appartenenza, nonché un esperto del settore attuariale o previdenziale, scelto dal Ministro della difesa; c) un rappresentante degli ufficiali in quiescenza titolari dell'assegno speciale, scelto tra il personale in congedo su proposta delle associazioni di categoria. Il presidente è scelto tra i membri effettivi del consiglio di amministrazione, e nominato su proposta del Ministro della difesa, secondo le modalità previste dall'articolo 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni. Per la nomina a presidente è designato un ufficiale di grado non inferiore a generale di divisione o corrispondente, in base a un criterio di rotazione tra le Forze armate, sentito il Capo di stato maggiore della difesa e previa intesa con gli organi di vertice delle Forze armate. È coadiuvato o, in caso d'impedimento, sostituito da un vice presidente, nominato con decreto del Ministro della difesa tra i consiglieri, su proposta dello stesso presidente. Se militare, il vice presidente è di grado non inferiore a generale di brigata o corrispondente, nonché di Forza armata diversa dal presidente.



b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di aprile 2010
o previste in scadenza entro il 31 luglio 2010


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Opera nazionale per i figli degli aviatori ONFA5

Presidente:


Piergiorgio Crucioli

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978

8/6/2010


D.P.R. emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del Ministro della difesa

Vicepresidente:


Giuseppe Montefusco


D.M. del Ministro della difesa

Componenti del consiglio di amministrazione:


Marcello Di Lauro, Ottavio Sarlo, Salvatore Gagliano, Francesco Landolfi, Nicola Catalano, Nicola Diomaiuti e Francesco Balestrino


Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978


L'8 giugno 2010, essendo stati nominati per un triennio l'8 giugno 2007, sono scaduti gli incarichi, e sono iniziati i 45 giorni di prorogatio (di cui supra alla precedente nota), del presidente dell'Opera nazionale dei figli degli aviatori ONFA, Piergiorgio Crucioli, del vicepresidente, Giuseppe Montefusco, e degli altri componenti del consiglio di amministrazione, attualmente sette, ma destinati, come spiegato infra, a ridursi a sei compresi il presidente e il vicepresidente. Infatti sulla Gazzetta ufficiale n. 45 serie generale del 24 febbraio 2010, è stato pubblicato il D.P.R. n. 215 del 23 dicembre 2009, regolamento recante riordino dell’Opera nazionale dei figli degli aviatori ONFA, sempre a norma del più volte citato (si veda supra nell'introduzione alla sezione) articolo 26, comma 1, del D.L. n. 112/2008, convertito con modificazioni dalla L. n. 133/2008, su proposta del Ministro della difesa, di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione, per la semplificazione normativa, per l'attuazione del programma di Governo e dell'economia e delle finanze. L'ONFA è un ente di diritto pubblico dotato di autonomia amministrativa e contabile avente lo scopo di provvedere all’assistenza degli orfani del personale militare dell’Aeronautica militare sotto la vigilanza del Ministro della difesa (art. 1, co. 1) e ne sono organi (art. 2, co. 1): il consiglio di amministrazione, il presidente nazionale e il collegio dei revisori. 2: Il consiglio di amministrazione ha poteri di indirizzo, programmazione, amministrazione e controllo. È formato da: a) il presidente nazionale, che lo presiede; b) un generale in congedo; c) i due generali dell’Aeronautica militare che, nell’ambito dello Stato maggiore dell’Aeronautica, ricoprono incarichi di capi dei reparti preposti ai settori dell’ordinamento e personale, degli affari generali e finanziario; d) un sottufficiale dell’Aeronautica militare in servizio o richiamato in servizio senza assegni dal congedo; e) un genitore di assistito dall’ONFA. 3: Il presidente nazionale è scelto tra i generali dell’Aeronautica militare, appartenenti ad una delle categorie del congedo, e nominato con decreto del Presidente della Repubblica, secondo le procedure dell’articolo 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro della difesa, sentito il Capo di stato maggiore dell’Aeronautica. Ha la rappresentanza legale dell’ente e compie gli atti a lui demandati dallo statuto di cui all’articolo 3. È coadiuvato dal consigliere avente la maggiore anzianità di grado fra quelli di cui al comma 2, lettere b) e c), che assume le funzioni di vicepresidente nazionale (...). 5. (...) i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori sono nominati con decreto del Ministro della difesa, su proposta del Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare. 6. I componenti degli organi di cui al presente articolo sono nominati per la durata di tre anni e possono essere confermati per un ulteriore triennio. Nessun compenso è dovuto agli stessi. Art. 3. 1. L’organizzazione e il funzionamento dell’ONFA sono disciplinati con statuto, redatto in base alle norme generali regolatrici contenute nella legge 20 marzo 1975, n. 70, nel decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 419, e nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni (...). Art. 6. 1. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento è adottato lo statuto di cui all’articolo 3. Fino all’entrata in vigore del nuovo statuto, continua ad applicarsi quello approvato con il decreto del Ministro della difesa in data 18 agosto 1998, in quanto compatibile. 2. Gli organi in carica alla data di entrata in vigore del presente regolamento sono confermati nelle funzioni fino al completamento della durata del mandato. Tale norma conferma quindi la già prevista data dell'8 giugno 2010 per la scadenza dei mandati degli attuali presidente, vicepresidente e componenti del consiglio di amministrazione (e del collegio dei revisori dei conti) di cui supra all'inizio della presente nota.


Ente


Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale dell'Alta Murgia

Presidente:


Girolamo Pugliese

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978

8/6/2010

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare d'intesa con la regione



L'8 giugno 2010 è scaduto il mandato quinquennale di Girolamo Pugliese come presidente dell'Ente parco nazionale dell'Alta Murgia (era stato infatti nominato con D.M. dell'8 giugno 2005) ed è iniziato il periodo di 45 giorni di prorogatio previsti dal D.L. 16 maggio 1994, n. 293, convertito dalla L. 15 luglio 1994, n. 444. Per l'illustrazione sintetica della disciplina e delle funzioni degli enti parco, si veda supra a pagina 14.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB

Presidente: Lamberto Cardia

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978

30/6/2010


D.P.R. adottato su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri previa deliberazione del Consiglio stesso


Il 30 giugno prossimo, se non saranno sopraggiunte proroghe, scadrà l'incarico di Lamberto Cardia a presidente della Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB,essendo egli stato nominato con D.P.R. 30 giugno 2003, inizialmente per cinque anni rinnovabili, poi portati a sette non rinnovabili dall'art. 47-quater della legge 28 febbraio 2008 n. 31. Lo stesso 30 giugno 2010 sarebbe stato previsto in scadenza anche il mandato di un componente della Commissione, Paolo Di Benedetto, nominato il 30 giugno 2003 insieme al presidente Cardia, che si è però dimesso nel mese di marzo 2010, con decorrenza dal primo aprile. Invece i settennati degli altri tre commissari sono previsti in scadenza, rispettivamente, quelli di Michele Pezzinga e Vittorio Conti nel 2013 e quello di Luca Enriques nel 2014.

La CONSOB, istituita con la legge 7 giugno 1974, n. 216, è un'autorità amministrativa indipendente, dotata dalla legge n. 281 del 1985 di personalità giuridica e piena autonomia, la cui attività è rivolta alla tutela degli investitori, all'efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano.

Il presidente e i commissari vengono nominati con decreti del Presidente della Repubblica emanati su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri previa deliberazione del Consiglio stesso e previa espressione del parere da parte delle Commissioni finanze delle Camere, ai sensi l’art. 1 della L. 14/1978.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica

ANSAS


Commissario straordinario:


Stefania Fuscagni


Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

30/6/2010

o al momento della nomina degli organi


D.P.C.M.


Il 30 giugno 2010, o eventualmente prima, qualora venissero nominati gli organi dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica ANSAS a seguito dell'entrata in vigore del regolamento di organizzazione, scadrà il mandato commissariale di Stefania Fuscagni, che era stata nominata con D.P.C.M. del 27 gennaio 2010, al posto dei tre precedenti commissari, Onorato Grassi, Flaminio Galli e Leopolda Boschetti, che erano stati nominati a loro volta con D.P.C.M. del 10 gennaio 2007 e più volte prorogati nell'incarico.

L'ANSASè stata istituita ai sensi dei commi 610 e 611 della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007) e subentra all’Istituto nazionale di documentazione per l’innovazione e la ricerca educativa INDIRE e agli istituti regionali di ricerca educativa IRRE. La norma dispone che allo scopo di sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche nella dimensione dell’Unione europea ed i processi di innovazione e di ricerca educativa nelle medesime istituzioni, nonché per favorirne l’interazione con il territorio, è istituita presso il Ministero della pubblica istruzione, […] l’Agenzia [...], avente sede a Firenze, articolata, anche a livello periferico, in nuclei allocati presso gli uffici scolastici regionali ed in raccordo con questi ultimi, con le seguenti funzioni: a) ricerca educativa e consulenza pedagogico - didattica; b) formazione e aggiornamento del personale della scuola; c) attivazione di servizi di documentazione pedagogica, didattica e di ricerca e sperimentazione; d) partecipazione alle iniziative internazionali nelle materie di competenza; e) collaborazione alla realizzazione delle misure di sistema nazionali in materia di istruzione per gli adulti e di istruzione e formazione tecnica superiore; f) collaborazione con le regioni e gli enti locali.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, in corso di trasformazionein Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR

Componenti del comitato6:


Luigi Biggeri (presidente), Giovanni Azzone (vicepresidente), Carlo Calandra Buonaura, Alessandro Corbino,

Giacomo Elias, Luigi Fabbris, Guido Fiegna, Daniela Primicerio e Patrizio Rigatti

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978

Fino al completamento delle procedure occorrenti a rendere operativa l’ANVUR e comunque non oltre il 30/6/2010


D.M. del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite le competenti Commissioni parlamentari7


Si ricorda che l'articolo 7, comma 1 del supra citato (nell'introduzione alla sezione) D.L. n. 194/2009, convertito nella L. n. 25/2010, prorogava la durata dell'incarico dei componenti del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU,fino al completamento delle procedure occorrenti a rendere effettivamente operativa l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) e, comunque, non oltre il 30 giugno 2010 (...).

Sulla Gazzetta ufficiale n. 122, serie generale del 27 maggio 2010 è stato pubblicato il D.P.R. n. 76 del 1° febbraio 2010 recante il regolamento concernente la struttura ed il funzionamento dell'Agenzia. Imandati dei componenti del CNVSU erano stati nominati inizialmente per 4 anni dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con D.M. del 14 maggio 2004, conformemente ai pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari, e poi più volte prorogati.

I commi 138-142 dell'articolo 2 del D.L. n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito con modificazioni dalla L. n. 286 del 24 novembre 2006, avevano stabilito che il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, insieme al Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca CIVR e ai Comitati di valutazione del Consiglio nazionale delle ricerche CNR e dell'Agenzia spaziale italiana ASI, dovessero essere soppressi e sostituiti dalla nuova Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR. Il CNVSU era stato istituito con l'articolo 2 della L. 19 ottobre 1999, n. 370, come organo istituzionale dell’allora Ministero dell’università e della ricerca.

Secondo il D.P.R. n. 76 del 1° febbraio 2010, l'ANVUR ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile. L'articolo 2 sugli scopi e finalità dell'ANVUR, stabilisce tra l'altro che: 1. L'Agenzia opera in coerenza con le migliori prassi di valutazione dei risultati a livello internazionale e in base ai principi di autonomia, imparzialità, professionalità, trasparenza e pubblicità degli atti. 2. L'Agenzia sovraintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle università e degli enti di ricerca e, sulla base di un programma almeno annuale approvato dal Ministro, cura, ai sensi dell'articolo 3, la valutazione esterna della qualità delle attività delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici; indirizza le attività di valutazione demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; valuta l'efficienza e l'efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e di innovazione. 3. L'Agenzia svolge le funzioni di agenzia nazionale sull'assicurazione della qualità, così come previste dagli accordi europei in materia nell'ambito della realizzazione degli spazi europei dell'istruzione superiore e della ricerca. In particolare, essa collabora, anche mediante scambi di esperienze ed informazioni, con gli organismi internazionali e dell'Unione europea, nonché con le agenzie e le amministrazioni degli altri Paesi e con gli organismi scientifici internazionali, anche di settore, operanti nel campo della valutazione dei sistemi dell'istruzione superiore e della ricerca. 4. L'Agenzia svolge, altresì, i compiti di cui all'articolo 2 della legge 19 ottobre 1999, n. 370, all'articolo 1-ter del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, all'articolo 5 del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204 e al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297, già attribuiti al Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario e al Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca e porta a compimento i programmi di attività intrapresi dai predetti Comitati, anche innovando rispetto ai metodi e alle procedure da essi adottati. (...).

Riguardo agli organi dell'Agenzia, l'articolo 8 stabilisce che: 1 Il Consiglio direttivo è costituito da sette componenti, scelti con le modalità di cui al comma 3, tra personalità, anche straniere, di alta e riconosciuta qualificazione ed esperienza nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca, nonché della valutazione di tali attività, provenienti da una pluralità di ambiti professionali e disciplinari.(...). 3. I componenti del Consiglio direttivo sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro, sentite le competenti Commissioni parlamentari. Nel Consiglio direttivo devono comunque essere presenti almeno due uomini e almeno due donne. Ai fini della proposta, il Ministro sceglie i componenti in un elenco composto da non meno di dieci e non più di quindici persone definito da un comitato di selezione appositamente costituito con decreto del Ministro. Il comitato di selezione è composto da cinque membri di alta qualificazione, designati, uno ciascuno, dal Ministro, dal Segretario generale dell'OCSE e dai Presidenti dell'Accademia dei Lincei, dell'European research council e del Consiglio nazionale degli studenti. Il comitato di selezione valuta anche le indicazioni di nominativi, con relativi curricula, fornite, sulla base di bandi ad evidenza pubblica in Italia e all'estero, dagli interessati, da istituzioni, accademie, società scientifiche, da esperti, nonché da istituzioni ed organizzazioni degli studenti e delle parti sociali. Ai componenti del comitato di selezione spetta esclusivamente il rimborso delle spese sostenute per la partecipazione alle sedute, nei limiti della disciplina vigente per i dipendenti dell'amministrazione dello Stato di livello dirigenziale, con onere a carico dell'apposito capitolo di bilancio dello stato di previsione del Ministero.

Riguardo al presidente dell'Agenzia, l'articolo 7 stabilisce che egli, eletto nel proprio ambito dal Consiglio direttivo, a maggioranza di due terzi degli aventi diritto, ha la rappresentanza legale dell'Agenzia, ne assicura il coordinamento e l'unitarietà delle strategie e delle attività, convoca e presiede le sedute del Consiglio direttivo e che nomina, tra i componenti del Consiglio direttivo, un Vicepresidente che lo sostituisce nei casi di assenza o impedimento.(...).

Da segnalare anche il comma 2 dell'articolo 14, norme transitorie e finali, secondo cui: a decorrere dalla data di insediamento del Consiglio direttivo e della nomina del Presidente sono soppressi il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario, il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca ed i Comitati di valutazione di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 127, ed all'articolo 10 del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 128. L'Agenzia subentra nei rapporti giuridici posti in essere dal Ministero per le attività dei soppressi Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario e Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca. È assegnato all'Agenzia, nei limiti dell'organico di cui all'Allegato A, il personale di ruolo e non di ruolo che, a qualsiasi titolo, presta servizio nelle segreterie tecnico-amministrative dei predetti due Comitati, salvo il diritto del personale di ruolo a permanere nei ruoli del Ministero, previa opzione da esercitare entro 30 giorni dalla data indicata al primo periodo del presente comma e con contestuale riduzione della dotazione organica dell'amministrazione di provenienza. Sono altresì assegnate all'Agenzia le risorse strumentali e materiali dei predetti due Comitati.

Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Agenzia nazionale per la sicurezza del volo

ANSV

Commissario straordinario:


Bruno Franchi



Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

Fino all'insediamento dei nuovi organi e comunque non oltre il 27/7/2010


D.P.C.M.


Come anticipato supra nell'introduzione alla sezione, la Commissione per la semplificazione ha attualmente all'esame lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riordino dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ANSV, annunciato alla Camera il 25 maggio 2010 (atto n. 216), trasmesso dal Ministro per i rapporti con il Parlamento ai sensi dei supra citati articolo 2, commi 634 e 635 della L. n. 244/2007 e articolo 26, comma 1, del D.L. n. 112/2008, convertito, dalla L. n. 133/2008 (taglia-enti). Tale schema di decreto, mirando alla razionalizzazione degli organi deputati alle attività di indirizzo, amministrazione, gestione e controllo, al fine di conseguire generali economie di impiego, nonché di incrementare l'efficienza e migliorare la qualità dei servizi istituzionali (articolo 1), prevede, tra l'altro, la riduzione da quattro a tre dei membri del collegio (oltre al presidente), confermabili nell'incarico quinquennale una sola volta (ma non in sede di prima attuazione del regolamento, specifica il comma 2 dell'articolo 6) e la riduzione dei componenti del collegio dei revisori dei conti da tre effettivi e tre supplenti a tre effettivi e un solo supplente. Inoltre il primo comma dell'articolo 6 prevede che: gli organi dell'Agenzia in carica alla data di entrata in vigore del presente regolamento sono confermati nelle funzioni fino all'insediamento dei nuovi organi e, comunque, non oltre il 27 luglio 2010, data di effettiva conclusione dell'attuale mandato del collegio.

A tal proposito si ricorda che i cinque anni dal D.P.R. del 7 febbraio 2005 di nomina di Bruno Franchi per un secondo mandato a presidente dell’Agenziaerano scaduti il 7 febbraio 2010 (Franchi era stato nominato presidente dell'ANSV per la prima volta con D.P.R. del 14 ottobre 1999 e tra il primo e il secondo mandato presidenziale era stato commissario straordinario, mantenendone le funzioni fino al 1° giugno 2005), mentre il quinquennio dalla nomina dei componenti del collegio dell'Agenzia è scaduto il 16 marzo 2010, essendo stati nominati con D.P.C.M. del 16 marzo 2005 (la nomina del quarto componente del collegio, quello designato dal Ministero dell'interno, non fu registrata dalla Corte dei Conti per carenza dei requisiti previsti dal D.Lgs. n. 66/1999, su cui si veda infra, e non fu mai perfezionata). Tali nomine erano state deliberate dal Consiglio dei ministri del 28 gennaio 2005 su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai pareri espressi il 29 dicembre 2004 dall'8° Commissione del Senato e il 18 gennaio 2005 dalla IX Commissione della Camera. L'agenzia era comunque rimasta commissariata fino al 31 maggio 2005, la registrazione delle nomine da parte della Corte dei Conti era stata perfezionata il 1° giugno 2005 e l'insediamento dei nuovi organi era avvenuto il 28 luglio 2005; ciò spiega quindi perché nel supra citato primo comma dell'articolo 6 dello schema di decreto si ponga come data di effettiva conclusione del mandato del collegio il 27 luglio 2010. Peraltro il collegio non è più in carica dal 16 marzo scorso, data in cui il presidente uscente Bruno Franchi è stato nominato con D.P.C.M. commissario straordinario dell'Agenzia.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo è stata istituita con il D.Lgs del 25 febbraio 1999, n. 66, che ha anche modificato il codice della navigazione nella parte riguardante lo svolgimento delle inchieste sui sinistri aeronautici, in attuazione della direttiva comunitaria 94/56/CE del Consiglio del 21 novembre 1994, che richiedeva che l'agenzia fosse un'istituzione pubblica, autonoma e posta in posizione di terzietà rispetto al sistema dell’aviazione civile, ragione per la quale essa è stata posta sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, diversamente da altre istituzioni aeronautiche vigilate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L’ANSV svolge inchieste tecniche sugli incidenti o sugli inconvenienti occorsi ad aeromobili dell’aviazione civile, potendo anche emanare le opportune raccomandazioni di sicurezza; inoltre svolge attività di studio e di indagine al fine di favorire il miglioramento della sicurezza del volo, diversamente dall'ENAC e dall’ENAV che si occupano della regolazione, controllo e gestione del sistema dell’aviazione civile.


c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza entro il 31 luglio
2010


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo ARCUS S.p.a.

Presidente:


Ludovico Ortona

Parere favorevole espresso, ai sensi dell'art. 10, co. 6

della L. n. 352 dell'8/10/1997 e successive modificazioni, dalla Commissione

VII Cultura (Camera) il 26/5/2010 e in corso d'esame presso la 7° Commissione Istruzione (Senato)

In corso di nomina


D.M. del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentite le competenti Commissioni parlamentari


Il Ministro per i beni e le attività culturali aveva trasmesso, con lettera del 5 maggio 2010, annunciata alle Camere l'11 maggio 2010, ai sensi dell'articolo 10, comma 6 della legge n. 352 dell'8 ottobre 1997 e successive modificazioni, la richiesta di parere parlamentare su Ludovico Ortona a presidente della Società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo ARCUS S.p.a. Alla chiusura della presente pubblicazione la proposta di nomina era ancora pendente presso la 7° Commissione del Senato, mentre la Commissione Cultura della Camera ha espresso parere favorevole su di essa il 26 maggio 2010.

Ortona viene candidato a sostituire il precedente presidente Salvatore Italia che, come anticipato negli scorsi numeri della presente pubblicazione, si era dimesso. Italia era stato commissario straordinario della società dal 19 giugno 2008 ed era stato nominato presidente, contestualmente al consiglio di amministrazione della società, con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, del 18 novembre 2008 per un triennio, in conformità con i pareri favorevoli espressi dalle Commissioni cultura e istruzione delle Camere, nell'ottobre e novembre 2008, sempre ai sensi del supra citato art. 10, comma 6 della legge n. 352/1997, sostituito dall’articolo 2 della legge 16 ottobre 2003, n. 291 e modificato dall'art. 3 del D.L. 22 marzo 2004, n. 72, secondo cui: il consiglio di amministrazione della società è composto da sette membri, compreso il presidente, nominati con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Tre dei componenti del consiglio sono nominati su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze. Il presidente è nominato sentite le competenti Commissioni permanenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

ARCUS S.p.a. è stata costituita nel febbraio 2004 dal Ministro per i beni e le attività culturali, ai sensi della citata legge n. 291/2003. Il capitale sociale è interamente sottoscritto dal Ministero dell’economia e delle finanze, mentre i programmi di indirizzo sono oggetto di decreti annuali adottati dal Ministro per i beni e le attività culturali, che esercita altresì i diritti dell’azionista, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Lo scopo della società è quello di sostenere, anche finanziariamente, progetti concernenti il mondo dei beni e delle attività culturali, anche nelle sue possibili interrelazioni con le infrastrutture del Paese.


















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza a maggio 2010


Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 50 ordini del giorno e 12 mozioni.

Di tali attuazioni 20sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri, 11 dal Ministero della difesa, 10 dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 9 dal Ministero dell'interno, 7 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 1 dal Ministero dell'economia e delle finanze, 1 dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 1 dal Ministero della salute, 1 dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione ed 1 dal Ministro per i rapporti con le regioni.

Si riscontra pertanto un andamento pressoché costante nel numero delle attuazioni: 62 a fronte delle 68 del mese di aprile.



Sul piano del numero complessivo delle attuazioni trasmesse rispetto al totale degli atti segnalati a ciascun Dicastero, dall’inizio della legislatura ad oggi, nel mese di maggio si registra quale amministrazione maggiormente adempiente il Ministero della difesa, che ha dato seguito a 82 atti di indirizzo su 95 segnalati (con una percentuale di attuazione dell'86%). Seguono il Ministero degli affari esteri, con 104 atti attuati su 156(con una percentuale di attuazione del 67%), il Ministero dell’interno, con 119 atti attuati su 229 ed il Ministro per i rapporti con le regioni, con 26 atti attuati su 50 segnalati(entrambi con una percentuale di attuazione del 52%), nonché il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con 146 atti attuati su 292 segnalati (con una percentuale di attuazione del 50%).



Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 50 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:

12 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2936, divenuto legge n. 191 del 2009, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri, dal Ministero della difesa, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministero dell'interno e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 2936, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 243, di cui finora attuati 41;


6attuazionidanno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2561, divenuto legge n. 102 del 2009, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.2561, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 164, di cui finora attuati 36;


5 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1386, divenutolegge n. 133 del 2008,di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.1386, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 256, di cui finora attuati 68;


5 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2937, divenuto legge n. 192 del 2009, concernente “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri, dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.2937, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 14, di cui finora attuati 5;


4 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2714, divenuto legge n. 141 del 2009, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri e dal Ministero della difesa.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2714, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 216, di cui finora attuati 35;



4 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 3097 e 3097-B, divenuti legge n. 30 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° gennaio 2010, n. 1, recante disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e disposizioni urgenti per l'attivazione del Servizio europeo per l'azione esterna e per l'Amministrazione della Difesa”. Tali atti di indirizzo sono stai attuati dal Ministero della difesa.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 3097 e 3097-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 10, di cui finora attuati 4;


3 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3210, divenuto legge n. 25 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministero dell'interno e dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3210, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 70, di cui finora attuati 4;


2 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2675, divenuto legge n. 173 del 2009, concernente "Ratifica ed esecuzione del Protocollo V della Convenzione sulla proibizione o limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati (Convention on Certain Conventional Weapons - CCW), fatta a Ginevra il 10 ottobre 1980, relativo ai residuati bellici esplosivi, fatto a Ginevra il 28 novembre 2003, nonché modifiche alla legge 7 marzo 2001, n. 58, recante istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario".Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 2675, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 2, entrambi attuati;


2 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3196, divenuto legge n. 26 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3196, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 52, di cui finora attuati 2;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1366, divenuto legge n. 125 del 2008, di"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica". Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.1366, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 40, di cui finora attuati 22;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1966, divenuto legge n. 1 del 2009, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1966, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 58, di cui finora attuati 1;


1attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2468, divenuto legge n. 77 del 2009, concernente Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2468, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 82, di cui finora attuati 14;


1attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2897, divenuto legge n. 166 del 2009, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di Giustizia delle Comunità europee”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministro per i rapporti con le regioni.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 2897, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 38, di cui finora attuati 4;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame degli Atti Camera 624 e 624-B, divenuti legge n. 38 del 2010, concernente “Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”.Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero della salute.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti agli Atti Camera 624 e 624-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 12, di cui finora attuati 1;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3146, divenuto legge n. 42 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, recante interventi urgenti concernenti enti locali e regioni”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3146, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 15, di cui finora attuati 1;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame della mozione n. 1/00005, riguardante iniziative per la rimozione del sindaco e per lo scioglimento del consiglio comunale di Napoli. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.


Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione dopo la pubblicazione della legge cui essi si riferiscono sulla Gazzetta Ufficiale.

In particolare, nel periodo 1° - 31 maggio 2010 sono stati così sollecitati 2ordini del giorno*, riferiti alla legge n. 69 del 2010, concernente “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Mendrisio-Varese, fatto a Roma il 20 ottobre 2008” (A.C. 3033), entrambi inviati al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.


Nel periodo considerato sono state inoltre segnalatedal Servizio per il controllo parlamentare 7 risoluzioni**:


- ZUCCHI ed altri n. 7/00324, concernente il rifinanziamento del Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

- DEL TENNO ed altri n. 7/00335 (Nuovo testo), concernente la proroga della detassazione degli investimenti in macchinari, al Ministero dell'economia e delle finanze;

- STEFANI ed altri n. 7/00339, sull'integrazione europea dei Balcani occidentali in vista del Vertice di Sarajevo, al Ministero degli affari esteri;

- GHIGLIA ed altri n. 8/00065, concernente l'istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

- VANNUCCI ed altri n. 8/00066, concernente la concertazione tra Stato ed enti territoriali di misure in favore dei territori montani, al Ministero dell'economia e delle finanze;

- VANNUCCI ed altri n. 8/00067, concernente l'utilizzo delle risorse disponibili nei bilanci degli enti previdenziali e assistenziali per il finanziamento di investimenti nel sistema produttivo e infrastrutturale, al Ministero dell'economia e delle finanze;

- VELO ed altri n. 8/00068, concernente il finanziamento e la realizzazione della linea ferroviaria Pontremolese, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

E' stata inoltre segnalatadal Servizio per il Controllo parlamentare 1 mozione*:


- D'ANTONI, BERNARDO, MESSINA, STEFANI, OCCHIUTO, COMMERCIO, IANNACCONE ed altri n. 1/00365, concernente iniziative per l'istituzione della Banca euromediterranea, al Ministero dell'economia e delle finanze.




Note annunciate al 31 maggio 2010
in attuazione di atti di indirizzo


Ministero degli affari esteri


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2675/1

Ordine del giorno

Narducci

Assemblea

12/5/2010

III

Finanziamento del Fondo per lo sminamento umanitario e bonifica di aree con residuati bellici esplosivi

9/2675/2

Ordine del giorno

Evangelisti


Gli ordini del giorno Narducci ed altri n. 9/2675/1 e Evangelisti ed altri n. 9/2675/2, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 settembre 2009, impegnavano l'esecutivo ad adoperarsi per assicurare un'adeguata copertura finanziaria al Fondo per lo sminamento umanitario e la bonifica di aree con residuati bellici esplosivi.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“La legge 23 dicembre 2009 n. 191 (legge finanziaria 2010) ha previsto, a favore del Fondo per lo "sminamento umanitario" e la bonifica di aree con residuati bellici esplosivi, uno stanziamento di competenza e di cassa pari ad 1 milione di Euro, sottoposto, come gli altri capitoli di spesa del Ministero degli Affari Esteri, alla trattenuta relativa all'accantonamento, che riduce l'effettiva disponibilità di cassa a circa 990 mila Euro.

Inoltre, la Legge 5 marzo 2010 n. 30, che ha convertito il decreto-legge 1 gennaio 2010 n. 1 relativo alla proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali per il periodo gennaio-giugno 2010, ha previsto un ulteriore stanziamento di un milione di Euro.

Tali dotazioni consentono una pianificazione delle attività relative agli interventi nazionali nel settore dello sminamento umanitario”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2937-A/2

Ordine del giorno

Di Biagio

Assemblea

12/5/2010

III

Destinazione di risorse a sostegno delle comunità italiane all'estero

9/2937-A/5

Ordine del giorno

Fedi


Gli ordini del giorno Di Biagio ed altri n. 9/2937-A/2e Fedi ed altri n. 9/2937-A/5, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre 2009, impegnavano l'esecutivo a valutare l'opportunità, nell'ambito del bilancio del Ministero degli affari esteri, di integrare le dotazioni dei capitoli destinati alle comunità italiane.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Nella legge di bilancio 2010, il programma “Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali”, rispetto al dato previsionale 2009, presenta un incremento di oltre 2 milioni di Euro.

In particolare, per quanto attiene alle singole voci del bilancio, la riduzione presente sul capitolo 3121 (quello relativo all'assistenza diretta), dovuta prevalentemente allo scadere di una norma contenuta nella legge finanziaria per il triennio 2007-2009 (art.1, comma 943), è stata parzialmente compensata dall'emendamento approvato in Commissione Bilancio Camera, che ha assegnato 2 milioni di euro. La riduzione è stata quindi di circa 4,5 milioni di Euro (invece che di 6,5 milioni).

Per quanto riguarda, invece, i “contributi agli enti gestori per l'assistenza scolastica”, il relativo capitolo 3153 presenta il medesimo stanziamento iniziale del 2009.

Effettuando un raffronto tra i dati previsionali 2009 e 2010 relativamente al programma “Informazione, promozione culturale, scientifica e dell'immagine del Paese all'estero”, emerge un aumento dello stanziamento di oltre 5 milioni di Euro.

Si ritiene opportuno rammentare che l'incidenza percentuale delle spese della Farnesina (considerate al netto della cooperazione allo sviluppo) sul bilancio dello Stato non è variata significativamente negli ultimi quindici anni, a fronte di esigenze crescenti.

Il Ministero degli affari esteri è impegnato affinché, anche in questo periodo di forte contenimento della spesa pubblica, i capitoli destinati alla tutela e al sostegno delle collettività italiane all'estero, all'informazione e alla promozione culturale dispongano dei fondi necessari per l'espletamento delle relative attività”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/207

Ordine del giorno

Maran

Assemblea

12/5/2010

III

Iniziative in materia di cooperazione allo sviluppo

1/00253

Mozione

Quartiani

1/00254

Mozione

Boniver


L'ordine del giorno Maran ed altri n. 9/2936-A/207, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, e le mozioni Quartiani ed altri 1/00253 e Boniver ed altri n. 1/00254, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 21 ottobre 2009, impegnavano l'esecutivo ad assumere iniziative, anche con il reperimento di adeguate risorse, a sostegno della cooperazione allo sviluppo.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“I1 Governo si adopera per contemperare evidenti esigenze di rigore finanziario con l'impegno a rispettare le istanze di solidarietà e gli impegni internazionali assunti dal nostro Paese sul versante dell'aiuto allo sviluppo. L'attività della Cooperazione italiana è stata improntata alla definizione di uno scenario per un graduale piano di riallineamento delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo. L'obiettivo è quello di raggiungere progressivamente, e compatibilmente con i noti e stringenti vincoli di finanza pubblica, un rapporto tra l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo e il Reddito Nazionale Lordo (cosiddetto “rapporto APS/RNL”) dello 0,7 % che l'Italia si è impegnata a realizzare entro il 2015. Parallelamente, a fronte di limitate dotazioni finanziarie ed in linea con i principali orientamenti internazionali in materia di sviluppo e ad una crescente attenzione ai parametri qualitativi e non solo quantitativi, tale attività è stata maggiormente indirizzata a produrre iniziative e documenti programmatici finalizzati ad una maggiore efficacia e razionalizzazione dell'aiuto allo sviluppo italiano.

A tale ultimo riguardo, già nel corso dello scorso anno, si è giunti alla definizione ed approvazione delle Linee guida di indirizzo triennali (di recente aggiornate, per la parte relativa al volume delle risorse disponibili, al triennio 2010-2012 in base alle disposizioni contenute nella legge finanziaria 2010) che hanno operato un'accurata selezione delle priorità geografiche e settoriali ed una più rigorosa razionalizzazione delle risorse, nonché una più approfondita opera di aggiornamento delle Linee guida settoriali esistenti e la definizione di nuove.

Sempre in quest'ottica, si è proceduto alla finalizzazione ed approvazione del primo Piano Programmatico Nazionale per l'efficacia degli aiuti, che individua principi guida operativi, azioni e scadenze per una progressiva armonizzazione della Cooperazione italiana ai principi fissati dalle dichiarazioni di Parigi del 2005 e di Accra del 2008 in materia di efficacia dell'aiuto allo sviluppo. In tal senso, vale la pena menzionare la recente introduzione, a decorrere dal 2010, di un indicatore (cosiddetto “marker”) sull'efficacia degli interventi di cooperazione finalizzato a monitorare in maniera più adeguata la rispondenza delle iniziative e dei programmi ai criteri internazionali dell'efficacia degli aiuti.

Coerentemente con l'esigenza di consolidare i processi di raccolta dei dati statistici in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, necessari ad una più precisa e tempestiva contabilizzazione di tutte le risorse nazionali destinate allo sviluppo, si è altresì proceduto all'istituzione di un tavolo tecnico interministeriale sull'APS, in collaborazione con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e con la partecipazione delle principali Amministrazioni pubbliche coinvolte nella cooperazione, quali Ministeri Ambiente, Politiche Agricole, Salute e Difesa, Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, OICS (Osservatorio Interregionale Cooperazione Sviluppo) e l'Associazione nazionale dei Comuni d'Italia, ed enti quali la Croce Rossa Italiana.

Inoltre, nell'ottica di rafforzare la collaborazione tra i diversi attori dello sviluppo, si è scelto di realizzare una consultazione sempre più organica e strutturata con le rappresentanze delle imprese (Confindustria) e della società italiana, anche tramite apposite convenzioni finalizzate a porre in essere forme di collaborazione e consultazione tra il Ministero degli Affari Esteri (Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo) e le rappresentanze delle ONG. Il percorso intrapreso s'ispira, infatti, ad un concetto di aiuto pubblico allo sviluppo onnicomprensivo, basato sulla valorizzazione di tutte le fonti di finanziamento - da quelle tradizionali agli strumenti finanziari innovativi - e su responsabilità condivise tra tutti i soggetti coinvolti, donatori e beneficiari, settore pubblico e privato, società civile, enti centrali e territoriali.

Per far fronte al decrescere delle risorse disponibili, la Farnesina sta anche operando in modo da cogliere le opportunità derivanti da strumenti internazionali, come quello della cooperazione delegata in ambito UE, per poter gestire risorse comunitarie per la realizzazione di progetti di sviluppo”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00239

Mozione

Di Pietro

Assemblea

12/5/2010

III

Situazione in Afghanistan e prospettive dell'impegno del contingente italiano

1/00313

Mozione

Fassino

1/00314

Mozione

Cicu

1/00315

Mozione

Bosi


Le mozioni Di Pietro ed altri 1/00239, Fassino ed altri n. 1/00313, Cicu ed altri n. 1/00314 e Bosi ed altri n. 1/00315, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 20 gennaio 2010, impegnavano l'esecutivo ad assumere iniziative, anche nell'ambito delle istituzioni internazionali, per favorire la stabilizzazione della situazione in Afghanistan e l'affermazione in quel Paese della pace e della democrazia, nonché a riferire sulle modalità con cui opera il contingente italiano e sulle eventuali misure per rafforzare la protezione dei militari impegnati nello svolgimento della missione.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“1. La Conferenza di Londra del 28 gennaio scorso ha avviato una nuova fase. Più di 70 Paesi e organizzazioni internazionali hanno convenuto che transizione e assunzione di responsabilità da parte afghana, ad iniziare dal settore della sicurezza, costituiscano priorità operative. A fronte di un rinnovato impegno internazionale, il Governo afghano dovrà essere in grado di estendere il proprio controllo su tutto il territorio nazionale, di creare le condizioni per la ricostruzione economica e di svolgere un ruolo costruttivo nella regione.

La Conferenza di Kabul, prevista per giugno, costituirà l'occasione di verifica e formulazione degli impegni concreti da parte afghana. Non è una exit strategy, ma una transition strategy che mira a mettere in grado gli afghani di occuparsi della propria sicurezza in un arco temporale ragionevole e previa intensificazione dell'addestramento delle forze afghane. La transizione, sarà graduale e avverrà valutando la situazione sul terreno. Essa potrà avviarsi, secondo gli auspici, già alla fine del 2010 - inizio 2011. A Londra si è fissato l'obiettivo di 171.000 effettivi per l'esercito e 134.000 per la polizia afghana entro la fine del 2011.

Centralità della cooperazione civile, leadership afghana dei processi di stabilizzazione e ricostruzione, cooperazione regionale per l'attivazione di virtuose dinamiche economico-commerciali, impiego efficace dell'aiuto che la Comunità internazionale si è impegnata a fornire: questi i presupposti che ispirano la nostra azione e che consentiranno al Governo dell'Afghanistan di soddisfare, in misura sempre crescente, i bisogni della popolazione.

L'assistenza internazionale sarà condizionata d'ora in poi ai risultati conseguiti dalle istituzioni afghane. Si è stabilito di aumentare il coordinamento e la coerenza delle politiche di sviluppo attraverso la creazione di gruppi che riuniscono Ministeri ed enti afghani competenti per specifiche macro-aree (infrastrutture, sviluppo rurale, risorse umane, capacità di governo). Sull'esempio di quanto l'Italia sta già facendo, si è concordato di accrescere la quota degli aiuti internazionali indirizzata a programmi nazionali afghani e che transiteranno nel bilancio statale di quel Paese. Vi è ampia consapevolezza della necessità di avviare un processo di reintegrazione trasparente, aperto e sostenibile per consentire il recupero alla vita civile degli insorgenti disposti ad accettare la Costituzione e a rinunciare alla violenza. Si tratterà comunque di un processo necessariamente condotto dagli stessi Afghani e che dovrà essere condiviso con la comunità internazionale.

2. Obiettivo primario dell'intervento civile italiano in Afghanistan è promuovere la stabilizzazione, migliorando le condizioni di vita della popolazione, favorendo la crescita delle istituzioni rappresentative afghane, centrali e locali, sostenendo il processo elettorale, il funzionamento del Parlamento, la partecipazione delle donne e la creazione della rete delle amministrazioni locali.

L'impegno italiano si concentra sui settori: agricoltura e sviluppo rurale, governance, sanità e servizi di base, infrastrutture stradali. Sul piano geografico, gli interventi riguardano l'intero territorio nazionale, con particolare e crescente attenzione per la Provincia di Herat, dove ha sede il PRT (Provincial Reconstruction Team) italiano, e la regione occidentale.

Lo sviluppo rurale appare fondamentale per migliorare le condizioni di vita degli afghani e contrastare la coltivazione dell'oppio. Il nostro Paese sostiene la crescita delle attività economiche ed imprenditoriali e l'accesso al credito in favore delle PMI afghane. Il Governo italiano ha avviato un programma di microcredito nella Regione Ovest, destinato ai microimprenditori rurali per consentire investimenti produttivi. L'intenzione è di passare gradualmente dall'assistenza al commercio e agli investimenti. Ciò appare di particolare interesse nella regione di Herat, ricca di risorse non adeguatamente utilizzate per mancanza di capacità tecniche e manageriali e di mezzi finanziari per passare alla fase di lavorazione in loco e commercializzazione. Sono state attuate iniziative in tale direzione (incontro tra imprenditori di Herat e operatori e associazioni italiane a Roma) ed altre sono allo studio.

L'Italia porta avanti inoltre, con un contributo (finora di circa 3 milioni di euro), un programma di rafforzamento dell'Educational Radio TeleVision afghana. La Farnesina ha recentemente organizzato un Forum fra giornalisti afghani e stampa italiana, per contribuire a sviluppare il sistema mediatico afghano e farne un veicolo di tolleranza, contro il radicalismo militante e le sue derive terroristiche.

Per l'assistenza umanitaria è previsto un impegno di 6,5 milioni di euro, tramite interventi distribuiti tra il canale bilaterale, con il coinvolgimento delle ONG italiane, e il canale multilaterale. Le iniziative bilaterali sono destinate alle fasce più vulnerabili della popolazione - sfollati, bambini di strada, donne maltrattate -e al settore sanitario (fornitura di attrezzature di base, farmaci, materiale di consumo e attività di formazione). Particolare attenzione viene, inoltre, riservata sia all'approvvigionamento idrico di istituzioni, scuole, centri salute ed orti familiari, sia all'emergenza abitativa che grava su Herat. Per fronteggiare tale problema è allo studio la possibilità di realizzare, con il concorso di alcune Agenzie Internazionali e d'intesa con le Autorità locali, un piano di sviluppo di tre aree periferiche della città.

Sul canale multilaterale, la Cooperazione italiana conta di sostenere le attività della ICRC (riabilitazione fisica, assistenza ai disabili) e della FICROSS (emergenze sanitarie).

La dimensione civile dell'impegno internazionale può essere favorita, rafforzando in primis UNAMA, la missione ONU, per consentirle di adempiere pienamente al suo mandato, recentemente rinnovato per un altro anno. L'Italia sostiene UNAMA, quale referente principale dell'azione di assistenza civile, in stretto raccordo con le altre componenti internazionali in Afghanistan ed ha espresso pieno appoggio a Staffan de Mistura, il Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU in Afghanistan, confermando l'ampia disponibilità del governo a fornire un gruppo di esperti senior nel settore della cooperazione.

3. Sulla scia di quanto concordato al G8 di Trieste, stabilizzazione e lotta al terrorismo vengono inserite in una prospettiva di più ampio respiro, che riconosce la rilevanza delle dinamiche regionali e l'esigenza di una collaborazione di lungo corso con il Pakistan, la cui stabilità resta inscindibile dalla questione afghana. La cooperazione regionale, che l'Italia ha da sempre posto in rilievo, è ormai un concetto acquisito, come confermato dalla Conferenza di Londra e, ancor prima, dal Piano d'Azione adottato a Bruxelles in ambito UE. La cooperazione nella gestione dei confini e nel contrasto ai traffici rappresenta una delle chiavi per la soluzione di problemi la cui natura transnazionale rende insufficienti gli sforzi dei singoli, essendo invece soprattutto lo sviluppo socio-economico, quale fonte di alternative concrete per la popolazione, a costituire il fattore centrale per un contrasto efficace alla diffusione endemica dell'estremismo.

4. Difesa delle popolazioni civili, addestramento intensificato per la progressiva afghanizzazione della sicurezza e sulla transizione sono capisaldi della missione ISAF in Afghanistan. In vista della Conferenza di Kabul prevista per il 10 giugno prossimo, il Joint Coordination and Monitoring Board (JCMB), meccanismo di coordinamento fra il governo afghano e la comunità internazionale, dovrebbe approvare la Strategia di Sicurezza Nazionale e un piano di progressiva transizione alle forze di sicurezza della responsabilità su determinate aree del Paese. Il JCMB dovrebbe anche varare un piano dettagliato per la reintegrazione degli insorgenti, tramite un apposito Fondo, cui l'Italia è disponibile a contribuire una volta che saranno noti i meccanismi di funzionamento.

Il contributo attuale dell'Italia alla missione ISAF ammonta ad oltre 3.000 unità, per la quasi totalità dispiegate nella regione occidentale del Paese (Herat, Adraskan e Farah), sotto comando italiano. Ad oggi l'Italia è per numero di unità il quinto contributore alla missione, dopo USA, Regno Unito, Germania e Francia.

Nell'arco del 2010 - come da impegni assunti a Bruxelles, in sede di riunione ministeriale Esteri NATO, nel dicembre dello scorso anno - la presenza italiana in Afghanistan sarà incrementata di ulteriori 1.000 unità, raggiungendo così la cifra complessiva di quasi 4.000 uomini dispiegati nell'area. A dispiegamento completato, 500 saranno gli addestratori (235 carabinieri e 265 di altre Forze Armate), così come annunciato dal Ministro della Difesa La Russa al Segretario Generale della NATO Rasmussen. Anche nel cruciale settore dell'addestramento delle forze di sicurezza afghane, l'Italia fornisce un contributo di primaria importanza. Militari italiani operano nell'ambito della NATO Training Mission (NTM-A), sotto forma di 7 Operational Mentoring Liaison Teams (OMLTs) dell'Esercito, che svolgono assistenza e tutoraggio a reparti del 207.mo Corpo d'Armata dell'Esercito afghano (ANA) di stanza nella regione occidentale.

In materia di addestramento alla polizia, la NATO ha riconosciuto all'Italia rilevanti responsabilità affidandoci il coordinamento del Quartiere Generale di NTM-A. Sono attualmente in Afghanistan oltre 100 unità dei Carabinieri nell'ambito di NTM-A, fra cui un contingente nella base addestrativa di Adraskan (Herat) per la formazione dell'Afghan National Civil Order Polite (ANCOP) ed altre squadre di formatori a Kabul ed Herat. Infine, la Guardia di Finanza si accinge ad avviare, presso il proprio centro in Orvieto, un corso di formazione e addestramento per 20 tra ufficiali della Polizia di Frontiera afghana e funzionari doganali che svolgano mansioni operative e di controllo. Il corso è impostato secondo la logica della 'formazione di formatori' ed è complementare rispetto alle attività di formazione condotte dalla task force della Guardia di Finanza ad Herat, composta da 17 unità. Completa il 'pacchetto' degli impegni italiani la decisione di raddoppiare nel 2010 (da 2 a 4 milioni di Euro) il contributo all'Afghan National Army Trust Fund gestito dalla NATO”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00056

Mozione

Casini

Assemblea

12/5/2010

III

Iniziative volte a favorire il processo di pace nella repubblica democratica del Congo e fronteggiare l'emergenza umanitaria in atto

1/00059

Mozione

Fava

1/00327

Mozione

Orlando Leoluca

1/00328

Mozione

Touadi

1/00329

Mozione

Boniver


Le mozioni Casini ed altri 1/00056, Fava ed altri n. 1/00059, Leoluca Orlando ed altri n. 1/00327, Touadi ed altri 1/00328 e Boniver ed altri n. 1/00329, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 16 febbraio 2010, impegnavano l'esecutivo ad assumere iniziative volte a favorire il processo di pace nella repubblica democratica del Congo e fronteggiare l'emergenza umanitaria in atto.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione alla missione MONUC, va registrato un fondamentale elemento di novità. Lo scorso 3 Marzo il Presidente della Repubblica democratica del Congo Kabila ha formalizzato ad Alain Le Roy, Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, il suo desiderio di vedere, a partire dal prossimo 30 Giugno, ritirati progressivamente gli effettivi della MONUC secondo uno scadenzario che lo stesso Kabila ha così formulato: 2.000 uomini nel giugno 2010 e 9.000 uomini nel dicembre 2010.

A questi due primi provvedimenti, dovrebbe far seguito una “valutazione” congiunta della RDC e delle Nazioni Unite, per delineare un piano di ritiro di tutto il restante contingente, sia pure in maniera “flessibile”, possibilmente nel corso del 2012. Va altresì aggiunto che il Governo congolese desidererebbe che i costi e le dotazioni finora allocate alla MONUC (1,6 miliardi di dollari all'anno) venissero destinati allo sviluppo della RDC.

Mentre a tutt'oggi, non vi è nulla di definito - ciò che lascia presumere che vi sia ancora uno spazio di manovra - la Comunità Internazionale e, quindi, anche il nostro Paese, non può non tener conto delle richieste del Governo della RDC considerando naturalmente i possibili scenari futuri che ne potrebbero conseguire.

Per quanto concerne la situazione nelle province orientali del Paese, va ricordata la recente missione dell'Onorevole Margherita Boniver, "Inviato Speciale per le Emergenze Umanitarie e le situazioni di vulnerabilità" a Kinshasa e a Goma, capitale della Provincia Orientale del Kivu. Nel corso dei numerosi contatti con il Governo di Kinshasa è stato possibile apprezzare i risultati ottenuti sul piano diplomatico dalla RDC nel corso del 2009: il positivo ruolo svolto a livello regionale, culminato con l'organizzazione a Kinshasa dei Vertici della SADC (South African Development Community) e della CEEAC (Comunità Economica degli Stati dell'Africa Centrale); il miglioramento dei rapporti intervenuto con i Paesi vicini; gli incontri con i Presidenti ugandese e ruandese; la riunione della Grande Commissione Mista RDC-Angola per appianare le divergenze sui confini terrestri e marittimi insorte tra i due Paesi; il relativo miglioramento della sicurezza dell'Est; i progetti ultimati o avviati per ricostruire le infrastrutture di base.

A fronte di tutto ciò, resta tuttavia chiaramente ancora irrisolto il principale problema del Paese: l'incapacità da parte dell'esercito di controllare militarmente le province orientali del Paese. La frustrazione del Presidente Kabila a fronte del sostanziale fallimento dell'ultima operazione militare effettuata all'est con il supporto logistico della MONUC (operazione Kimia II) trova corrispondenza nell'irritazione percepita all'interno della Comunità Internazionale di fronte alle violazioni dei diritti umani perpetrate dall'esercito congolese nel corso dell'operazione (e indirettamente attribuite anche alla MONUC, che appoggia logisticamente l'esercito congolese nelle offensive) e nel persistere all'est di milizie e bande armate incontrollabili e mutanti, spesso al soldo di interessi e imprese straniere.

Va, inoltre sottolineato, quale fatto importante per la RDC, la volontà del Presidente Kabila di tenere regolarmente le elezioni generali e locali nel 2011. Si tratta di un passo di grande rilevanza per il consolidamento della pratica democratica e delle istituzioni congolesi. Come già nella precedente tornata elettorale, l'Italia intende fornire, di concerto con gli altri paesi europei, il proprio contributo per il corretto svolgimento della tornata elettorale.

Poiché le missioni europee EUSEC e EUPOL andranno a scadenza rispettivamente a settembre ed a giugno 2010, il nostro paese, d'intesa con la UE si sta adoperando in favore di un'estensione dei mandati, giacché rimane prioritaria per la UE la missione di riformare la giustizia, la polizia e le forze armate della Repubblica Democratica del Congo. In particolare, EUSEC, dal novembre 2009, in base a progetti finanziati dalla UE e dai suoi Stati membri, ha aumentato la propria azione di lotta e contrasto agli autori di crimini e violenza contro i civili, particolarmente le donne, e contro il forzato reclutamento di bambini-soldati. L'Italia, in raccordo con gli altri Stati membri della UE, si adopera per favorire il dialogo politico con il governo di Kinshasa per un consolidamento della stabilità in tutta la regione.

I rapporti di cooperazione intergovernativa tra l'Italia e la Repubblica Democratica del Congo risalgono al 1982 e si sono sviluppati, nel tempo, prevalentemente nei settori dell'agricoltura, dei trasporti, della sanità e dell'approvvigionamento idrico, con iniziative che hanno avuto un forte impatto sullo sviluppo del Paese.

Le ben note esigenze di razionalizzazione delle attività di cooperazione, dettate dai principi e criteri internazionali sull'efficacia degli aiuti e rese inevitabili, per l'Italia, dalla stringente esigenza di rigore finanziario, hanno indotto la Cooperazione italiana ad individuare, in maniera chiara le proprie priorità settoriali e geografiche.

Tuttavia, pur non figurando la RDC tra i Paesi di intervento prioritario, ai sensi delle Linee guida e indirizzi di programmazione aggiornate al triennio 2010-2012, la Cooperazione italiana continua a rimanere particolarmente attenta alla situazione creatasi nel Paese a seguito della guerra civile, con riferimento, in particolar modo, alla Provincia del Nord Kivu dove il conflitto etnico e politico in corso ha generato una drammatica emergenza umanitaria sotto il profilo degli sfollati e delle condizioni igienico-sanitarie, con grave rischio di epidemie per la popolazione vulnerabile.

Nel biennio 2008-2009, lo sforzo complessivo della Cooperazione italiana in attività di emergenza, pari a 7,5 milioni di euro, si è manifestato, sul canale bilaterale, attraverso tre iniziative volte a contrastare l'HIV, controllare le epidemie, sviluppare la sanità di base e, con riferimento alla Provincia del Nord Kivu, fronteggiare l'emergenza sanitaria in atto nella Regione. In dettaglio, la Cooperazione italiana ha realizzato ed equipaggiato laboratori di analisi e formato il personale addetto; a seguito della crisi del 2008 nel Nord Kivu, è stata fornita assistenza d'emergenza distribuendo beni di prima necessità e procedendo alla riabilitazione ed equipaggiamento di strutture medico chirurgiche nonché al sostegno di centri deputati all'accoglienza di bambini abbandonati, bambini soldato e donne oggetto di violenza. Le scarse condizioni igienico-sanitarie hanno indotto, inoltre, a varare un programma per il rafforzamento del controllo delle epidemie e lo sviluppo della sanità di base riguardante la capitale Kinshasa, la Provincia del Kivu, la Provincia Orientale, la Provincia del Basso-Congo e la Provincia dell'Equatore. Grazie a tale ultimo programma sono in fase di realizzazione forniture di farmaci, vaccini e materiale di consumo nonché interventi volti a migliorare l'approvvigionamento idrico e la potabilizzazione delle acque. Al fine di fronteggiare l'insicurezza alimentare che affligge il Paese, nel 2009 si è conclusa, con successo, la distribuzione di un dono alimentare di 500 tonnellate di carne avicola per un valore di 2 milioni di Euro. Sul versante multilaterale, numerosi sono stati i contributi in favore di Organizzazioni Internazionali quali UNICEF, UNHCR, PAM, OMS operanti in risposta all'emergenza umanitaria del Kivu. Si menziona, da ultimo, il contributo di 600.000 Euro erogato in favore del Comitato di Croce Rossa Internazionale nell'ottobre 2009, per la fornitura di beni umanitari, la gestione di centri sanitari e la riabilitazione di sistemi idrici nelle Province del Nord e del Sud Kivu. Il persistere delle precarie condizioni umanitarie nel Paese, ed in Kivu in particolare, ha portato, infine, alla pianificazione di una nuova iniziativa del valore di 1,8 milioni di Euro che l'On. Boniver, in qualità di inviato Speciale del Ministro degli Affari Esteri per le emergenze umanitarie e le situazioni di vulnerabilità, ha potuto annunciare nel corso del suo viaggio nella Repubblica Democratica del Congo lo scorso gennaio. Tale programma si pone l'obiettivo di realizzare interventi in favore della popolazione vulnerabile nei settori della protezione e reintegrazione psicosociale delle donne e dei minori vittime di violenze, nel settore idrico per favorire l'accesso all'acqua e nel settore socio-educativo e sanitario attraverso la riabilitazione di scuole e centri sanitari.

Inoltre, è oggetto di attenta valutazione un prossimo impegno di risorse in risposta all'Appello delle Nazioni Unite per la Repubblica Democratica del Congo.

Tutte le attività di emergenza condotte sul canale bilaterale dalla Cooperazione italiana sono coordinate dall'Ambasciata d'Italia a Kinshasa, che ha altresì il compito di monitorare le attività realizzate dalle Organizzazioni Internazionali e sostenute dall'Italia. Ciò al fine di garantire massima efficacia all'aiuto fornito, sia attraverso il canale bilaterale che multilaterale, in termini di effettivo raggiungimento dei suoi destinatari”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2714/263

Ordine del giorno

Turco Maurizio

Assemblea

12/5/2010

III

Iniziative ed accordi internazionali in tema di contrasto ai reati finanziari


L'ordine del giorno Maurizio Turco ed altri n. 9/2714/263, accolto come raccomandazione dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell'Assemblea del 2 ottobre 2009, impegnava l'esecutivo ad operare attraverso accordi internazionali per contrastare i reati finanziari.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“La Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo (STCE 198) costituisce un aggiornamento della Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato del 1990, ratificata dall'Italia nel 1994. Rispetto alla precedente, la nuova Convenzione contrasta non solo il finanziamento del terrorismo realizzato attraverso il riciclaggio di denaro, ma anche quello conseguito mediante attività lecite.

La Convenzione, aperta alla firma a Varsavia il 16 maggio 2005, e firmata dall'Italia il successivo 8 giugno, è entrata in vigore il primo maggio 2008. Le ratifiche al momento sono 15 a fronte di 32 Stati firmatari; si rileva che Francia, Regno Unito e Germania non hanno firmato.

La Farnesina, nella consapevolezza dell'importanza degli strumenti adottati nel quadro del Consiglio d'Europa, si è adoperata e lavora per favorire il complesso concerto interministeriale necessario a finalizzare il disegno di legge di ratifica.

La Convenzione Civile sulla Corruzione (STCE 174), aperta alla firma a Strasburgo il 4 novembre 1999, rappresenta il primo tentativo di definire regole internazionali comuni nel campo del diritto civile e della corruzione. Essa richiede alle parti contraenti di prevedere, nelle loro legislazioni interne, rimedi efficaci, inclusa una forma di compensazione per le persone vittime di atti di corruzione e che abbiano subito un danno.

Firmata dall'Italia nel 1999 e sinora ratificata da 33 Paesi del Consiglio d'Europa (cui si è aggiunta la Bielorussia), la Convenzione è entrata in vigore nel novembre 2003. Fra i principali partner, si rileva che Regno Unito e Germania non hanno firmato.

La Convenzione Penale sulla Corruzione (STCE 173) è stata aperta alla firma a Strasburgo il 27 gennaio 1999, con l'obiettivo di disciplinare la materia attraverso il rafforzamento della collaborazione fra Stati e fra Stati ed istituzioni internazionali, nonché la criminalizzazione di un vasto numero di pratiche relative alla corruzione. Firmata dall'Italia nel 1999 e finora ratificata da 42 Paesi, è entrata in vigore nel 2002. Tra i principali partner europei, non hanno ancora ratificato Germania e Spagna.

Anche nel caso delle Convenzioni in materia di corruzione, il Ministero degli Affari Esteri è intervenuto presso le amministrazioni competenti per dare il proprio impulso al concerto interministeriale. Si fa comunque presente che l'Italia ha aderito al "Gruppo di Stati contro la Corruzione - GRECO", istituito dalle due citate Convenzioni. La partecipazione ai lavori e l'organizzazione delle visite in Italia del GRECO sono assicurate dal Ministero della giustizia, mentre il contributo obbligatorio annuale a carico dell'Italia è versato, dopo la soppressione dell'Alto Commissariato per la Prevenzione e il Contrasto della Corruzione disposto con decreto-legge n. 112 del 25 giugno 2008, dalla Presidenza del Consiglio - Dipartimento della Funzione Pubblica.

Per quanto riguarda Moneyval, il Comitato di esperti per la valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo ha per scopo di garantire che gli Stati possiedano adeguati sistemi di contrasto del fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo e si conformino alle principali norme internazionali del settore, quali le raccomandazioni del FATF/GAFI (Financial Action Task Force - Gruppo di azione finanziaria sul riciclaggio di capitali), la Convenzione dell'ONU sul traffico illecito di narcotici e sostanze psicotrope del 1988, la Convenzione dell'ONU per la lotta al crimine organizzato, oltre alle principali direttive UE in materia, ed alla citata Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo del Consiglio d'Europa.

Il Comitato emana inoltre raccomandazioni sulle modalità di rafforzamento delle capacità dei sistemi giuridici e legislativi degli Stati membri di combattere il riciclaggio e di favorire la cooperazione internazionale nel settore. Creato nel 1997, il Comitato è attualmente composto da 28 membri effettivi e due membri temporanei (Austria e Regno Unito); assistono ai lavori diversi osservatori, tra cui Israele, gli Stati Uniti ed alcune Organizzazioni Internazionali. La Farnesina ha provveduto a sollecitare alle competenti amministrazioni una riflessione in merito alla possibilità di adesione a Moneyval”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1966/87

Ordine del giorno

Rosato

Assemblea

18/5/2010

III

Finanziamento delle attività del Collegio del mondo unito

9/2937-A/6

Ordine del giorno

Rosato


Gli ordini del giorno Rosato ed altri n. 9/1966/87, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea dell'8 gennaio 2009,e Rosato ed altri n. 9/2937-A/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre 2009, impegnavano l'esecutivo a rifinanziare la legge n. 146 del 2005 o comunque a garantire una posta di bilancio in favore del Collegio del mondo unito.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“I Collegi del Mondo Unito rappresentano una prestigiosa istituzione educativa presente in diversi continenti ed è importante per l'Italia ospitare a Duino il Collegio dell'Adriatico. Il nostro Paese contribuisce, fin dalla sua nascita, a sostenere tale istituto, che ha il pregio di fornire a giovani meritevoli provenienti da tutto il mondo - tramite la concessione di borse di studio - l'opportunità di conseguire il diploma di baccelleriato internazionale.

Purtroppo, il sostegno fornito dall'Italia ha risentito nel tempo della generale e sempre più stringente esigenza di rigore finanziario, imposta dagli stessi vincoli comunitari ai nostri conti pubblici. Nel 2005, la legge 146 prevedeva la concessione di un contributo annuale pari a 2.400.000 Euro per il triennio 2005-2007. Ma già a partire dal 2007, la stretta al bilancio pubblico ha imposto decurtazioni sull'assegnazione dei fondi sul cap. 2741 gestito dal Ministero degli Affari Esteri.

Si assicura che da parte del Ministero degli Affari esteri si è provveduto ogni anno a liquidare tempestivamente le somme assegnate all'amministrazione del Collegio, nei limiti della consistenza del capitolo di bilancio corrispondente. La Farnesina ha provveduto altresì a richiedere la copertura dell'importo residuo in assestamento. Ma il limitato ammontare delle risorse disponibili non ha, appunto, consentito di soddisfare tale richiesta. Rimangono comunque immutati l'attenzione e il forte apprezzamento per il lavoro dei Collegi del Mondo Unito e per il Collegio dell'Adriatico in particolare e si assicura il massimo impegno, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, per sostenerlo nella maniera più efficace”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2714/18

Ordine del giorno

Borghesi

Assemblea

18/5/2010

III

Iniziative in sede OCSE e G20 relative allo scambio di informazioni tra i vari Paesi nella lotta all'evasione fiscale ed all'esportazione illegale di capitali all'estero


L'ordine del giorno Borghesi n. 9/2714/18, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 2 ottobre 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative in sede OCSE e G20 relative allo scambio di informazioni tra i vari Paesi finalizzato alla lotta all'evasione fiscale ed all'esportazione illegale di capitali all'estero.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“L'Unione Europea persegue da tempo, in linea con i principi che ispirano l'attività dell'OCSE, gli obiettivi della lotta alla concorrenza dannosa e alla frode fiscale, nonché della buona governance nel settore fiscale. La crisi del sistema economico-finanziario, ha ulteriormente alimentato il dibattito a livello comunitario sulle giurisdizioni non cooperative. In tale quadro sono stati adottati numerosi strumenti giuridici e sono attualmente al vaglio varie iniziative in materie quali: la cooperazione con i paesi terzi, l'assistenza reciproca, la tassazione dei redditi da risparmio e il recupero di crediti fiscali. Inoltre, per combattere la concorrenza fiscale dannosa è stato adottato un codice di condotta per la tassazione delle imprese.

Più nello specifico, nel campo della tassazione del risparmio, assume particolare rilievo la Direttiva 2003/48/CE, entrata in vigore il primo luglio 2005 con la finalità di garantire all'interno dell'Unione Europea un'imposizione effettiva dei redditi da risparmio conseguiti - sotto forma di interessi – dalle persone fisiche non residenti. La norma comunitaria contempla un regime misto che, accanto al sistema di scambio automatico di informazioni, al quale si è conformata la maggioranza degli Stati Membri, prevede per tre Paesi membri (Austria, Lussemburgo e Belgio, quest'ultimo passato dallo scorso gennaio allo scambio di informazioni) l'applicazione, per un periodo transitorio, di una ritenuta alla fonte sugli interessi da risparmio dei non residenti. Al fine di preservare la competitività dei mercati finanziari europei e per evitare una concorrenza fiscale da parte dei Paesi ove più si indirizzano i capitali da risparmio, sono stati inoltre conclusi accordi con Svizzera, Liechtenstein, San Marino, Monaco e Andorra, nonché con i territori dipendenti ed associati degli Stati membri, volti ad ottenere l'applicazione da parte loro di misure uguali o equivalenti a quelle previste dalla Direttiva 2003/48/CE. La Commissione ha avviato, inoltre, contatti esplorativi con altri Paesi o Regioni a statuto speciale (Hong Kong, Macao e Singapore) per una loro eventuale adesione al regime di tassazione dei risparmi.

Sul piano internazionale, la Commissione ha aperto il negoziato con il Liechtenstein per la conclusione di un accordo contro le frodi fiscali che include una clausola sullo scambio di informazioni. Il Consiglio Ecofin dovrebbe conferire all'Esecutivo comunitario il mandato per avviare analoghi colloqui con Svizzera, Monaco, San Marino e Andorra.

Nel solco delle indicazioni tracciate dal Vertice G20 dell'anno scorso in materia di giurisdizioni fiscali non cooperative ed in linea con la politica comunitaria in campo fiscale, la Commissione ha adottato una Comunicazione volta a delineare le misure che gli Stati membri dovrebbero adottare per promuovere la "buona" governance in campo fiscale, ponendo l'accento in particolare sulla trasparenza, lo scambio di informazioni e la concorrenza leale.

L'Esecutivo comunitario, invita, inoltre, gli Stati membri ad adottare nelle relazioni fiscali bilaterali con i Paesi terzi e nelle sedi internazionali, un approccio maggiormente coerente con i principi di "buona" governance.

In ambito OCSE, l'Italia è inserita attivamente in tutti i gruppi di lavoro che hanno come obiettivo la cooperazione in materia fiscale, gestita in particolare dal Comitato Affari Fiscali dell'Organizzazione.

Si è concluso nello scorso autunno il dibattito in sede OCSE sulla ristrutturazione del “Global Forum on Transparency and Exchange of Informations”, resosi necessario a seguito dell'attenzione politica verso i lavori del Global Forum e l'urgenza di garantire elevati livelli di trasparenza e lo scambio di informazioni tra i Paesi.

Tale foro multilaterale, che dal 2006 ha pubblicato valutazioni annuali del quadro giuridico ed amministrativo per la trasparenza (e lo scambio di informazioni in oltre 80 paesi, ha ora un nuovo mandato, di durata triennale, finalizzato all'implementazione degli standard di trasparenza e cooperazione fiscale, attraverso un sistema di monitoraggio e “peer review”. Al riguardo è stata approvata l'istituzione del Peer Review Group, per l'elaborazione delle metodologie e procedure di monitoraggio. Sono previste due fasi: la prima indirizzata ad analizzare la struttura e l'ordinamento giuridico del Paese esaminato, la seconda consistente in una valutazione (effettuata attraverso una visita sul posto) dell'implementazione degli standard in vigore in quel Paese.

L'Italia è impegnata attivamente in ambito OCSE per accelerare il processo di cooperazione tramite la realizzazione di nuovi strumenti quali la negoziazione multilaterale dei TIEAs (Tax Information ExchangeAgreements)”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

156

Note di attuazione pervenute

104

Percentuale

di attuazione

67%



Ministero della difesa


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/55

Ordine del giorno

Volpi

Assemblea

5/5/2010

IV

Stipula dell'accordo di programma con il comune di Brescia per la trasformazione della caserma Goito-San Gaetano in campus universitario


L'ordine del giorno Volpi ed altri n. 9/2936-A/55, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di attivarsi per la stipula dell'accordo di programma con il comune di Brescia per la trasformazione della caserma Goito-San Gaetano in campus universitario.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare della Difesa è in corso un complesso processo di alienazioni, permute, valorizzazioni dei beni immobili, intrapreso con il principale obiettivo di reperire risorse finanziarie utilizzando il patrimonio in uso alla Difesa, ma non più necessario o rispondente alle mutate esigenze del nuovo modello di Forze armate.

In particolare il Ministero della difesa è attento ad una oculata utilizzazione delle risorse finanziarie e dei modelli di flessibilità offerti dall'articolo 14-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, che appronta importantissimi strumenti per la valorizzazione dell'ampio patrimonio immobiliare del Ministero della difesa e l'adeguamento dello stesso alle nuove esigenze delle Forze armate. Ha, infatti, a tale scopo costituito un Comitato di indirizzo strategico sulle problematiche delle dismissioni dei beni del Ministero della difesa incaricato di definire la strategia di base, l'organizzazione delle risorse, nonché le modalità generali di esecuzione del complesso iter di dismissione dei beni della Difesa, articolato sull'intero territorio nazionale, anche al fine di recuperare ulteriori risorse finanziarie da utilizzare per una più efficace e sostenibile dislocazione delle forze.

In particolare, per quanto riguarda l'impegno preso con l'Ordine del Giorno in oggetto si evidenzia che l'aliquota delle caserma Goito-San Gaetano, attualmente in uso al Centro documentale dell'Esercito di Brescia, è stata inserita nel decreto direttoriale del 5 marzo 2010 che individua i beni immobili in uso al Ministero della difesa da alienare, valorizzare, permutare e gestire ai sensi del comma 3 del citato articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008.

Pertanto, una eventuale dismissione del bene in argomento, qualora autorizzata dal Comitato di indirizzo strategico summenzionato, potrebbe avvenire mediante una permuta da formalizzarsi con apposito Accordo di programma tra il Comune di Brescia e il Ministero della difesa, in cambio della realizzazione di nuove infrastrutture o la ristrutturazione di fabbricati esistenti fino alla concorrenza del valore di mercato della caserma Goito-San Gaetano, previa riallocazione delle funzioni ancora svolte all'interno dell'infrastruttura.

Qualora il Comune di Brescia non fosse interessato alla stipula dell'Accordo di programma nel senso indicato, l'alienazione dell'immobile avverrà nel rispetto delle procedure dell'evidenza pubblica”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3097-B/1

Ordine del giorno

Rugghia

Assemblea

5/5/2010

IV

Adeguamento del codice penale militare alla mutata composizione delle Forze armate a seguito della sospensione del servizio militare di leva ed alle nuove realtà operative internazionali

9/3097-B/5

Ordine del giorno

Evangelisti


Gli ordini del giorno Rugghia ed altri n. 9/3097-B/1 e Evangelisti ed altri n. 9/3097-B/5, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 marzo 2010, impegnavano l'esecutivo ad assicurare, prima della presentazione del prossimo decreto-legge di proroga delle missioni militari internazionali, l'adozione di un disegno di legge riguardante un nuovo codice penale militare più adeguato alla realtà delle operazioni internazionali nelle quali l'Italia si trova impegnata, anche in considerazione delle esigenze di garantire una migliore tutela giurisdizionale nelle situazioni in cui i militari italiani si trovano ad operare.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo e, in particolare, il Ministro della difesa, rispondendo ad un'esigenza avvertita dalle Forze armate e già rappresentata in Parlamento, ha pienamente adempiuto all'impegno posto con l'O.d.G. in oggetto.

Infatti, con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 1 marzo u. s., è stato approvato il testo di un disegno di legge per il conferimento della delega al Governo all'emanazione del codice delle missioni militari all'estero che risponde all'esigenza di disporre di una disciplina distinta, specifica e organica per la partecipazione dei militari italiani alle missioni internazionali di supporto alla pace, ponendo come primo riferimento la tutela dei "soggetti deboli" coinvolti nelle operazioni militari (infermi, feriti, popolazione civile, prigionieri), la coesione interna delle Forze e la salvaguardia del personale impiegato nelle operazioni, nel quadro dell'imprescindibile rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.

Il provvedimento, presentato al Senato lo scorso 9 aprile e assegnato alle Commissioni riunite 2^ e 4^, prevede, in sintesi, principi e criteri di delega che introducono, tra l'altro:


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3097-B/8

Ordine del giorno

Cicu

Assemblea

5/5/2010

IV

Esercizio dell'azione risarcitoria per violazione di disposizioni in materia di tutela dell'ambiente e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro da parte di militari e di appartenenti alla Polizia di Stato


L'ordine del giorno Cicu ed altri n. 9/3097-B/8, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 marzo 2010, premesso che l'articolo 9, comma 4, del decreto-legge n. 1 del 2010, come modificato nel corso dell'esame presso il Senato, prevede la non punibilità a titolo di colpa per violazione di disposizioni in materia di tutela dell'ambiente, nonché della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro del militare e dell'appartenente alla Polizia di Stato dai quali non poteva esigersi un comportamento diverso da quello tenuto per fatti commessi nell'espletamento del servizio in relazione ad attività operative o addestrative svolte nel corso di missioni internazionali, impegnava l'esecutivo ad assicurare che, in sede di attuazione, la norma richiamata non precluda il diritto degli interessati a ottenere da parte dell'Amministrazione statale eventuali indennizzi e risarcimenti del danno connessi ai fatti richiamati.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Il comma 4 dell'articolo 3, del decreto-legge n. l del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n.30 del 2010, in applicazione del principio generale di ragionevolezza, intende tutelare il personale impiegato nelle missioni internazionali in caso di violazioni colpose delle disposizioni in materia di tutela dell'ambiente e della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, escludendone la punibilità quando dal personale non si poteva esigere un comportamento diverso da quello tenuto.

La soluzione normativa in questione, come sottolineato il 13 gennaio u.s. dal Sottosegretario di Stato, On.le Cossiga, di fronte alle Commissioni riunite III e IV della Camera, “è necessaria al fine di consentire ai comandanti militari di poter armonizzare l'applicazione della vigente normativa in materia di tutela dell'ambiente e della salute e sicurezza del lavoro con l'assolvimento delle preminenti esigenze poste dall'espletamento delle attività operative o addestrative svolte in condizioni del tutto eccezionali.”

Ciò può essere consentito soltanto tenendo nel debito conto le peculiari e talvolta eccezionali situazioni in cui detti comandanti si trovano ad operare, avuto riguardo ai particolari doveri derivanti dalla specificità del loro ufficio e del loro status.

Ciò stante, va rimarcato come l'esclusione di cui al comma citato si riferisca esclusivamente a responsabilità di carattere penale a carico dei soggetti tenuti all'applicazione delle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui al decreto legislativo n. 81 del 2008 e sue modificazioni, e non interferisca affatto con il diritto degli interessati a proporre un'azione risarcitoria in sede civile, che rimane integra sia sotto il profilo della specifica responsabilità extra-contrattuale di cui all'articolo 2043 c.c., sia sotto il profilo della specifica responsabilità contrattuale di cui all'articolo 2087 c.c., secondo il quale il datore di lavoro è tenuto comunque ad adottare misure che tutelino la salute e la sicurezza del prestatore di lavoro, anche in assenza di specifiche prescrizioni.

Il Governo, e in particolare il Ministro della difesa, non mancheranno di vigilare sulla rispondenza e sulla puntualità dell'azione amministrativa, in piena attuazione dell'impegno posto con l'O.d.G. in oggetto”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/147

Ordine del giorno

De Angelis

Assemblea

18/5/2010

IV

Rifinanziamento del Fondo per la tenuta in efficienza dello strumento militare


L'ordine del giorno De Angelis ed altri n. 9/2936-A/147, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009 impegnava l'esecutivo a valutare le iniziative idonee ad assicurare il rifinanziamento per il 2010 e per gli anni successivi del Fondo per la tenuta in efficienza dello strumento militare.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo ha dato piena attuazione all'impegno di cui all'O.d.G. in oggetto con l'adozione di idonee iniziative per la tenuta in efficienza dello strumento militare, anche con riferimento alla partecipazione italiana alle operazioni internazionali di pace.

La portata delle operazioni in atto e i programmi futuri rappresentano per la Difesa un impegno che deve essere sostenuto con un apparato militare moderno, integrato ed interoperabile con quello dei principali alleati, anche sotto il profilo della sicurezza che costituisce assoluta priorità per il Ministro della difesa, e che rende necessario un processo di razionalizzazione, stabilizzazione e valorizzazione delle risorse disponibili e prevedibili per il futuro.

Il necessario grado di flessibilità per il conseguimento di tali obiettivi è stato impostato con la manovra finanziaria del 2008 e proseguito con gli ulteriori interventi legislativi del 2009, in modo da operare, nell'ambito dei vincoli riduttivi posti dal quadro legislativo vigente intervenendo, su specifici settori di spesa rimodulabili - quali l'esternalizzazione dei servizi, gli interventi sulle infrastrutture, gli oneri delle servitù militari, il trasporto aereo di Stato e il servizio di assistenza al volo per il traffico aereo civile, con l'introduzione di strumenti efficaci per la valorizzazione del patrimonio immobiliare, anche sotto il profilo energetico, con l'ampio ricorso all'istituto della permuta di beni e servizi, per la certa riassegnazione alla Difesa dei proventi derivanti dalle dismissioni di beni immobili e mobili, dall'uso commerciale dei segni distintivi e dalle prestazioni di servizi delle Forze armate”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2714/196

Ordine del giorno

Gaglione

Assemblea

18/5/2010

IV

Destinazione di una quota del gettito derivante dall'applicazione dello scudo fiscale alla costruzione di nuovi alloggi per il personale appartenente alle Forze armate


L'ordine del giorno Gaglione n. 9/2714/196, accolto come raccomandazione dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell'Assemblea del 2 ottobre 2009, impegnava l'esecutivo a destinare una quota del gettito derivante dall'applicazione dello scudo fiscale all'incremento, in via straordinaria per l'anno 2010, delle risorse da destinare alla costruzione di nuovi alloggi per il miglioramento della situazione abitativa del personale appartenente alle Forze armate.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il miglioramento della situazione abitativa del personale militare e civile dell'Amministrazione della difesa rappresenta un obiettivo prioritario del Ministro della difesa e del Governo nell'ambito delle iniziative finalizzate a incrementare il benessere del personale e a garantire la massima operatività dello strumento militare derivato dal nuovo modello organizzativo delle Forze armate.

Infatti, i diversi interventi normativi già adottati o in via di perfezionamento concernenti l'assetto del patrimonio infrastrutturale del Ministero della difesa riflettono il progressivo adeguamento dei beni strumentali al modello professionale di reclutamento.

In particolare, per quanto si riferisce alla realizzazione di nuovi alloggi di servizio destinati al personale militare e civile della Difesa, il Ministero ha provveduto all'emanazione del "Regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare" specialmente destinati al personale volontario che ha sostituito quello di leva a seguito della riforma conseguita all'entrata in vigore della legge n. 226 del 2004.

All'entrata in vigore del regolamento citato, si realizzeranno tutte le condizioni per l'avvio del vasto programma di realizzazioni e acquisizioni di nuovi alloggi mediante il ricorso agli strumenti operativi apprestati dall'articolo 2, comma 628, della legge finanziaria per il 2008, in aggiunta agli stanziamenti specifici che potranno essere annualmente previsti nell'ambito delle risorse finanziarie e dei proventi derivanti dalle dismissioni e dalle valorizzazioni di immobili militari in attuazione delle disposizioni recate dal decreto-legge n. 112 del 2008, convertito dalla legge n. 133 del 2008, e dalla legge finanziaria per il 2010”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2714/236

Ordine del giorno

Vietti

Assemblea

18/5/2010

IV

Destinazione di una quota del gettito derivante dall'applicazione dello scudo fiscale all'incremento delle risorse delle Forze dell'ordine


L'ordine del giorno Vietti n. 9/2714/236, accolto come raccomandazione dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell'Assemblea del 2 ottobre 2009, impegnava l'esecutivo a destinare una quota del gettito derivante dall'applicazione dello scudo fiscale al settore della sicurezza e della difesa, con particolare riferimento al rinnovo dei contratti, all'incremento di personale ed all'ammodernamento del materiale impiegato dalle Forze dell'ordine.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione agli impegni di cui all'O.d.G. in oggetto, accolto dal Governo come raccomandazione, per quanto di competenza del Ministro della difesa, si sottolinea come le problematiche del rinnovo dei contratti e dell'incremento del personale siano state già efficacemente avviate a soluzione.

Infatti, specifiche risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti del comparto sicurezza e difesa e per l'intera copertura del turn-over sono state assegnate con la legge finanziaria per il 2010, che prevede:

Ulteriori risorse, per gli anni futuri, potranno essere previste nell'ambito di finanziamenti recanti prossime manovre finanziarie”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3097-B/6

Ordine del giorno

Orlando Leoluca

Assemblea

18/5/2010

IV

Riforma della disciplina relativa alla partecipazione italiana alle missioni internazionali


L'ordine del giorno Leoluca Orlando ed altri n. 9/3097-B/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 marzo 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare ogni utile iniziativa per la definizione di un testo unico di riforma della partecipazione italiana alle missioni internazionali.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo intende dare piena attuazione all'O.d.G. in argomento.

Infatti, nel corso dell'iter approvativo delle proposte di legge d'iniziativa parlamentare, citate nella premessa dell'atto di indirizzo, esso ha espresso apprezzamento per lo sforzo diretto ad "aprire un dibattito che porti ad una disciplina più organica delle missioni internazionali", esprimendo pieno sostegno al complesso lavoro delle Commissioni riunite (III e IV della Camera) per pervenire alla definizione di un quadro normativo unitario.

Ciò premesso, occorre, però, garantire l'elaborazione di un quadro normativo di riordino che assicuri una capacità di adeguamento del sistema nazionale al contesto delle singole missioni, necessità questa ribadita dal Sottosegretario di Stato, On.le Cossiga, di fronte alla III e IV Commissioni riunite della Camera, in data 23 aprile 2009, sottolineando come "la procedura di autorizzazione per l'invio di contingenti militari all'estero, attualmente seguita in via di prassi, grazie ad un atto di indirizzo a suo tempo approvato alla Camera, è dotata della flessibilità necessaria a consentirne l'adattamento ai diversi contesti internazionali".

Il Governo continuerà a seguire con la massima attenzione l'attività parlamentare in corso per la definizione di una legge-quadro sulle missioni militari all'estero; in particolare seguirà i lavori del Comitato ristretto, la cui costituzione è stata approvata all'unanimità della III e IV Commissioni riunite della Camera, incaricato dell'elaborazione di un testo unificato delle proposte di legge citate”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00315

Mozione

Bosi

Assemblea

20/5/2010

IV

Situazione in Afghanistan e prospettive dell'impegno del contingente italiano


La mozione Bosi ed altri n. 1/00315, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella seduta del 20 gennaio 2010, impegnava l'esecutivo: ad adottare tutte le soluzioni tecniche che possano contribuire ad elevare i livelli di protezione dei militari italiani impegnati in Afghanistan; a valutare l'opportunità di potenziare la capacità addestrativa del contingente italiano mediante l'incremento del numero delle unità addestrative; a sviluppare maggiormente gli interventi di ricostruzione e di assistenza umanitaria alla popolazione afghana; ad adeguare corrispondentemente le risorse necessarie al raggiungimento dei suddetti obiettivi.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“II Governo e, in particolare, il Ministro della difesa ben consapevole delle ragioni di politica interna e internazionale sulle quali si fonda la partecipazione del nostro Paese all'attività di stabilizzazione dell'Afghanistan, ha sempre data la massima priorità all'impegno delle nostre Forze armate in quell'area, nel rispetto delle determinazioni, assunte concordemente agli altri Paesi alleati.

In questo quadro, le forze dell'Alleanza atlantica impegnate nel territorio afghano hanno adottato un approccio globale (comprehensive approach) per associare la contestualità dell'intervento militare alla realizzazione di iniziative di sostegno allo sviluppo sociale, economico, culturale e sanitario del Paese. La nuova strategia per l'area, descritta il 10 dicembre 2009 dal Ministro della difesa nel corso dell'audizione presso le Commissioni riunite III e IV della Camera dei Deputati 3^e 4^ del Senato, affianca a tale approccio un deciso rafforzamento della presenza militare, con un'aspettativa di risultati in tempi brevi e l'incremento delle pressioni sul Governo afghano per il trasferimento in tempi certi alle autorità del Paese asiatico la piena responsabilità della sicurezza nazionale.

Questa è la "strategia di transizione" che il nostro Paese contribuirà a portare avanti, insieme agli alleati, sia attraverso una presenza militare rinforzata per addestrare adeguatamente le forze armate afghane, che in termini finanziari, attraverso il raddoppio contributo al Fondo fiduciario per la ricostruzione dell'Afghanistan (Afghanistan Reconstruction Trust Fund - ARTF), al fine di aiutare il potenziamento della sicurezza afghana.

La nuova strategia italiana in Afghanistan comporta un impiego di più uomini, ma anche un incremento di risorse e mezzi, ponendo sempre come obiettivo prioritario la massima sicurezza possibile in un contesto operativo difficile per i nostri -militari, come ha sottolineato il Ministro della difesa davanti alle Commissioni di Camera e Senato nella medesima audizione.

In questo quadro, la tutela della sicurezza dei militari italiani è garantita mantenendo l'insieme delle dotazioni e degli equipaggiamenti a disposizione del nostro contingente ai più elevati livelli qualitativi e assicurando un costante e adeguato addestramento.

A questo scopo è stato avviata l'immissione delle nuove ralle protette per incrementare la sicurezza del personale a bordo dei veicoli Lince, di altri mezzi a sostegno del quarto battlegroup italiano, di recente schieramento, e di nuovi blindato Freccia. Inoltre, il nostro Paese da tempo compie un continuo sforzo per dotare le Forze armate di un'ampia gamma di mezzi e materiali, inclusi i sistemi di protezione attiva e passiva contro gli IED, ponendo la massima attenzione ai relativi requisiti operativi e all'addestramento del personale per garantirne un efficace impiego.

L'obiettivo di mantenere costantemente il nostro apparato militare aggiornato, integrato e interoperabile con quello dei principali alleati, rende necessario un processo di razionalizzazione, stabilizzazione e valorizzazione delle risorse finanziarie che, peraltro, è stato già da tempo avviato. In tale quadro va valutato l'impegno relativo alla rimodulazione degli investimenti, che segue una pianificazione di medio-lungo termine, legata alle evoluzioni del quadro internazionale e degli scenari di crisi, nonché al rispetto degli impegni internazionali e dei compiti istituzionali dello strumento militare, correlata alle risorse a tali fini rese disponibili e preventivate”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

0/2936/1/4

Ordine del giorno

Cirielli

Assemblea

26/5/2010

IV

Previsione delle risorse necessarie a garantire, per l'anno 2010, la copertura dell'intero turn over delle Forze di polizia


L'ordine del giorno Cirielli ed altri n. 0/2936/1/4, accolto dal Governo nella seduta della IV Commissione (Difesa) del 25 novembre 2009, impegnava l'esecutivo ad apprestare le risorse necessarie a garantire per l'anno 2010 la copertura dell'intero turn over delle Forze di polizia o, quantomeno, a consentire assunzioni in numero non inferiore all'anno 2009, al fine di permettere alle Forze di polizia e al Corpo dei vigili del fuoco di disporre delle risorse umane indispensabili per proseguire con efficacia ed efficienza nello svolgimento dei propri compiti istituzionali; impegnava inoltre il Governo a destinare le assunzioni aggiuntive rispetto a quelle minimali già previste dalla legge interamente ai volontari delle Forze armate, con priorità per quelli in ferma breve e prefissata che hanno prestato servizio per più anni, anche in missioni internazionali.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo e, in particolare, per la parte di competenza, il Ministro della difesa hanno puntualmente adempiuto all'impegno assunto con 1'O.d.G. in oggetto.

Infatti, con un primo intervento legislativo, mai effettuato in anni recenti, l'articolo 2, commi da 206 a 210, della legge n. 191 del 2009 (finanziaria 2010), ha previsto l'intera copertura del turn-over delle Forze di polizia per il triennio 2010-2012, con la conferma esplicita che tutte le assunzioni delle cariche iniziali saranno destinate ai volontari in ferma breve e in ferma prefissata delle Forze armate, in servizio e in congedo.

Nella considerazione della necessità di valorizzare e mettere a frutto l'esperienza maturata, anche nell'ambito di interventi fuori area, dai volontari in ferma breve e in ferma prefissata, il Ministro della difesa ha ripetutamente espresso il proprio fermo impegno nel cercare di far in modo che non vi siano riduzioni di organico, nella convinzione che si debba in primo luogo valorizzare l'aspetto umano delle Forze armate, garantendo che il personale sia preparato, motivato e dotato delle migliori attrezzature, come ha ribadito nel corso della seduta del 1° ottobre 2009, all'Assemblea del Senato.

La garanzia per le nostre Forze armate di poter disporre di un afflusso ininterrotto di personale giovane, attratto da chiare prospettive di proseguimento della carriera militare, con contestuale contrazione degli organici di ufficiali e sottufficiali a favore delle categorie dei volontari, è una delle tematiche affrontate dalla Commissione di alta consulenza per la ridefinizione del sistema di difesa e sicurezza nazionale, presieduta dal Ministro della difesa, di cui egli stesso ha illustrato l'esito dei lavori nel corso dell'audizione del 20 gennaio u. s. alle Commissioni congiunte 4^ del Senato e IV Camera.

L'impegno accolto con l'O.d.G. in oggetto persegue allo stesso tempo l'obiettivo affermato dal Ministro della difesa nel suo intervento del 1° ottobre 2009 in Aula Senato: "ridurre al minimo o addirittura di azzerare la necessità di interrompere un rapporto che, si sapeva, sarebbe stato a tempo determinato" e "fare in modo che il personale che non riesce a trovare collocazione venga inserito in altre Amministrazioni dello Stato".

Per il raggiungimento delle finalità suesposte, l'impegno di destinare, in via prioritaria, le risorse disponibili e quelle eventualmente recuperate da altre aree al settore del reclutamento, è stato perseguito nel predisporre le misure di interesse della Difesa contenute nella manovra finanziaria varata dal Governo per l'anno 2010, in modo da operare nell'ambito dei vincoli riduttivi posti dal quadro legislativo vigente, intervenendo su specifici settori di spesa rimodulabili (ad esempio l'esternalizzazione dei servizi, gli interventi sulle infrastrutture, gli oneri delle servitù militari, il trasporto aereo di Stato e il servizio di assistenza al volo per il traffico aereo civile)”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/167

Ordine del giorno

Morassut

Assemblea

26/5/2010

IV

Contenuti della deliberazione dei consigli comunali di approvazione del protocollo di intesa finalizzato alla valorizzazione e alienazione di immobili militari


L'ordine del giorno Morassut n. 9/2936-A/167, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo ad assumere iniziative normative volte a prevedere che la deliberazione del consiglio comunale di approvazione del protocollo di intesa con il Ministero della difesa, corredato dallo schema di accordo di programma finalizzato alla valorizzazione e l'alienazione degli immobili militari, sia comprensiva anche degli studi di fattibilità relativi ad ogni unità immobiliare, corredati di adeguate cartografie che descrivono il profilo volumetrico delle valorizzazioni progettate.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo ha dato piena attuazione all'impegno, accolto come raccomandazione, con 1'O.d.G. in oggetto.

Infatti, successivamente all'entrata in vigore dei commi da 189 a 196 all'articolo 2 della legge n. 191 del 2009 (finanziaria 2010) è intervenuto il comma 4-decies dell'articolo 4 del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2 (Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni), convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 26 marzo 2010, n. 42, il quale dispone che, al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e di dare attuazione all'articolo 2, comma 195, della citata legge n 191 del 2009, il Ministero della difesa, quale amministrazione procedente, convoca conferenze di servizi con i comuni, le province e le regioni interessate secondo le modalità di cui agli articoli da 14 a 14-quater della legge n. 241 del 1990, e successive modificazioni, al fine di acquisire le autorizzazioni, gli assensi e le approvazioni, necessari per la realizzazione di programmi di valorizzazione degli immobili, oggetto di accordi con i comuni, da conferire ai fondi di investimento immobiliare di cui all'articolo 2, comma 189, della richiamata legge n. 191 del 2009. La determinazione finale della conferenza di servizi, dopo la ratifica del consiglio comunale, costituisce provvedimento unico di autorizzazione delle varianti allo strumento urbanistico generale.

L'attività di valorizzazione e alienazione degli immobili del Ministero della difesa ricondotta nell'ambito della conferenza di servizi decisoria consente, al tempo stesso, di semplificare le procedure per ottenere le autorizzazioni e le approvazioni necessarie e di condurre, da parte delle Amministrazioni interessate, le valutazioni e gli approfondimenti tecnici in ordine agli impatti dei singoli interventi sul territorio”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

95

Note di attuazione pervenute

82

Percentuale

di attuazione

86%



Ministero dell'economia e delle finanze


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2937-A/7

Ordine del giorno

Cicu

Assemblea

12/5/2010

V

Attuazione piena della disciplina in tema di compartecipazione della regione Sardegna alle entrate erariali dello Stato a decorrere dal 2010


L'ordine del giorno Cicu ed altri n. 9/2937-A/7, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre 2009, premesso che l'articolo 1, comma 834, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007) ha riformato il titolo terzo dello Statuto speciale della Sardegna definendo, all'articolo 8, a partire dal 2010, un nuovo regime di regolamentazione della compartecipazione della regione Sardegna alle entrate erariali dello Stato, impegnava l'esecutivo a trasferire quanto prima le risorse appostate nel capitolo 2797 del bilancio (Fondo occorrente per l'attuazione dell'ordinamento regionale delle regioni a statuto speciale), al fine di attuare pienamente la legislazione vigente e di compensare inoltre la regione Sardegna dei maggiori oneri derivanti dall'accollo delle spese in materia di sanità e trasporto pubblico locale.

In merito a tale impegno il Ministero dell'economia e delle finanze ha trasmesso la seguente nota:

“Al riguardo, per quanto di competenza, si fa presente che le entrate derivanti dal nuovo ordinamento finanziario, stanziate nel capitolo 2797 del bilancio dello Stato, compensano gli oneri posti a carico della Regione Sardegna per l'esercizio delle funzioni trasferite in materia di sanità e trasporto.

Il relativo trasferimento a favore della Regione - da effettuare nel rispetto del patto di stabilità e della normativa vigente in modo da assicurare i flussi di cassa necessari allo svolgimento dell'attività regionale - è vincolato alle norme di attuazione dello Statuto, disciplinanti i criteri e le modalità di determinazione delle nuove spettanze, che non risultano ancora emanate”.


Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

954

Note di attuazione pervenute

23

Percentuale

di attuazione

2%



Ministero delle infrastrutture e dei trasporti


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/43

Ordine del giorno

Nastri

Assemblea

11/5/2010

IX

Realizzazione della stazione di linea per l'alta velocità nella città di Novara


L'ordine del giorno Nastri ed altri n. 9/2936-A/43, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prevedere la realizzazione della stazione di linea per l'alta velocità nella città di Novara.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“La realizzazione di una stazione AV a Novara è prevista nell'ambito di una serie di interventi, di cui al Protocollo di Intesa Quadro sull'assetto ferroviario del Nodo di Novara sottoscritto il 28 luglio 2004 dal Ministero delle infrastrutture, Regioni Piemonte e Lombardia, Provincia di Novara, Comuni di Novara e Galliate, RFI, TAV, FNM e SATAP.

In tale contesto TAV, nell'ambito dei lavori per la realizzazione della tratta AV/AC, Novara-Milano, ha elaborato la progettazione esecutiva dell'intervento e realizzato il sedime della nuova stazione; questa sarà completata allorquando saranno state realizzate le seguenti opere, previste nel citato Protocollo, che saranno necessariamente integrate e sinergiche alla funzione e all'utilizzazione della nuova stazione AV:

- la prospiciente futura stazione FNM di Galliate e la variante della linea FNM dall'attuale sottopasso dell'autostrada al Km 9+885, da realizzare a cura di FNM e da finanziare a carico del Ministero delle Infrastrutture;

- il collegamento pedonale tra la stazione autostradale Novara est e le stazioni AV e FNM, nonché la realizzazione dei parcheggi posti a sud dell'autostrada, il collegamento viario alla restante viabilità, anche da Novara città per via ordinaria, il tutto da realizzare a cura e spese di SATAP.

Si ritiene di inserire il finanziamento necessario al completamento della stazione nell'ambito dell'aggiornamento annuale del Contratto di Programma in tempi coerenti con le previsioni per la realizzazione delle citate Opere sinergiche ed integrate alla funzionalità della stazione”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/17

Ordine del giorno

Zacchera

Assemblea

11/5/2010

IX

Miglioramento del servizio ferroviario anche a livello locale


L'ordine del giorno Zacchera n. 9/2936-A/17, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo ad intervenire con Trenitalia affinché il servizio ferroviario sia migliorato anche a livello locale, con particolare riguardo ai servizi offerti ai pendolari.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

Occorre premettere che le problematiche rappresentate riguardano servizi di trasporto d'interesse regionale che ai sensi del decreto legislativo 422/1997 e successive modifiche e integrazioni, non sono più di diretta competenza dello Stato ma sono oggetto di diretta regolazione da parte delle Regioni tramite appositi Contratti di Servizio stipulati direttamente con Trenitalia S.p.A. nell'ambito dei quali vengono definiti il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare, sulla base delle risorse economiche rese disponibili.

Ciò premesso, si evidenzia che è stato messo in campo un considerevole impegno del Governo per favorire lo sviluppo ed il miglioramento qualitativo dei servizi di trasporto regionali, come testimoniato dagli stanziamenti di cui all'art. 25 del decreto legge 29/11/2008 n. 185 (convertito con legge 28/1/2009 n. 2).

Infatti, sono stati emanati i Decreti interministeriali che attribuiscono le risorse stanziate nel modo seguente:

Da ultimo si fa presente che non appena sarà attivato l'Osservatorio sul T.P.L, istituito ai sensi dell'art. 1, comma 300, della legge 244/97 (legge finanziaria 2008), le criticità lamentate con l'ordine del giorno di cui trattasi saranno verificate a livello nazionale e comunicate agli enti territoriali competenti affinché adottino i necessari provvedimenti per ovviarle”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/6

Ordine del giorno

Proietti Cosimi

Assemblea

20/5/2010

IX

Misure a sostegno del comparto marittimo-portuale e della logistica nonché di incentivazione al trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia


L'ordine del giorno Proietti Cosimi n. 9/2936-A/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare disposizioni di sostegno al comparto marittimo-portuale e alla logistica, nonché misure specifiche di incentivazione in favore del trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia, utilizzando eventualmente per tale finalità anche gli stanziamenti in favore dell'autotrasporto, destinati agli investimenti.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“Con i recenti interventi del Governo finalizzati al rilancio del settore marittimo e portuale si è provveduto ad inserire nel provvedimento c.d. "milleproroghe" una norma finalizzata a fronteggiare la crisi di competitività dei porti nazionali, con riguardo anche all'attività prevalente di transhipment. L'art. 5 comma 7-duodecies del decreto legge n° 194/2009, convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, prevede infatti, in via sperimentale, per gli anni 2010 e 2011, la possibilità per le Autorità portuali, nell'ambito della loro autonomia di bilancio, di operare variazioni in diminuzione delle tasse di ancoraggio e portuali fino all'azzeramento delle singole tasse medesime.

Ciò comporterà effetti positivi anche in termini di incremento dei traffici e, si ritiene, conseguentemente, anche in termini occupazionali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2937-A/11

Ordine del giorno

Marinello

Assemblea

20/5/2010

VIII

Completamento della tratta stradale Gela-Agrigento-Castelvetrano


L'ordine del giorno Marinello n. 9/2937-A/11, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre 2009, premesso che, nell'ambito delle infrastrutture strategiche da realizzare in Sicilia vi è il completamento della tratta stradale Gela-Agrigento-Castelvetrano, impegnava l'esecutivo ad individuare, tra le possibili tipologie di intervento, l'alternativa più rapidamente realizzabile e più realisticamente attuabile in termini di investimento finanziario, destinando a tale realizzazione le necessarie risorse.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“Le attività del Dicastero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare della Struttura tecnica di Missione a partire del 2002, anno di primo funzionamento della Legge obiettivo fino al 31 12 2009, hanno visto lo Stato approvare opere per un importo complessivo di oltre 8 miliardi di euro nella sola Sicilia, con una copertura complessiva di oltre 5 miliardi di euro ed una esigenza finanziaria da coprire a valere su tutte le opere localizzate in Sicilia di circa 3 miliardi di euro.

Tra le infrastrutture programmate nell'ambito dei corridoi stradali, l'autostrada Palermo Messina, l'Asse Autostradale Messina-Siracusa-Gela, l'Asse Stradale Nord/Sud Stefano di Camastra-Gela, Agrigento-Caltanissetta, la A19 Ragusa-Catania, la Gela-Agrigento-Trapani, Palermo-Agrigento autostrada sono tutte opere a differenti stadi di programmazione e di progettazione.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è ben a conoscenza del dibattito sulla strategicità del completamento della tratta Gela Agrigento Castelvetrano sulla strada statale 115, tuttavia tale progetto ad oggi risulta ancora in una fase di gestazione da parte dell'ANAS che, appena renderà fruibile il progetto preliminare, potrà definitivamente consegnarlo alle procedure di Legge obiettivo.

L'ANAS ha, tuttavia, già predisposto uno studio di fattibilità che definisce gli interventi necessari a migliorare la sicurezza ed il livello di servizio della statale 115 nel tratto in questione. Gli interventi individuati non sono inseriti nell'accordo di programma quadro 2006 e nel Piano degli investimenti ANAS 2007-2011 e, pertanto, non hanno ad oggi la necessaria copertura finanziaria.

Con riferimento alle infrastrutture ferroviarie in Sicilia, si fa presente che per favorire lo sviluppo della rete ferroviaria siciliana RFI è impegnata a dare attuazione ad una serie di interventi infrastrutturali, destinati ad aumentare e migliorare la capacità e la funzionalità della rete in attuazione delle linee strategiche definite dall'Allegato infrastrutture al Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF 2010-2013).

Tali interventi si trovano in diversi stadi di avanzamento anche in relazione alle risorse finanziarie disponibili così come previsto nel vigente Contratto di programma.

Inoltre si segnala che nel 2008/2009 sono state realizzate le seguenti principali opere:

Peraltro, nell'ambito dell'aggiornamento annuale del Contratto di programma 2007 - 2011, in corso di definizione tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e RFI sono state destinate nuove risorse finanziarie derivanti da stanziamenti di Legge obiettivo e fondi FAS per un valore di oltre 500 milioni di euro finalizzati all'avvio delle opere relative al Ponte sullo Stretto di Messina ed ad altri interventi di potenziamento e velocizzazione della linea Siracusa-Ragusa-Gela e della linea Palermo-Catania per adeguamento al nuovo modello di esercizio della regione”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3196-A/16

Ordine del giorno

Guido Dussin

Assemblea

20/5/2010

VIII

Modifica del codice dei contratti dei lavori, servizi e forniture


L'ordine del giorno Guido Dussin ed altri n. 9/3196-A/16, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 febbraio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'adozione di iniziative finalizzate a modificare il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 recante codice dei contratti dei lavori, servizi e forniture, allo scopo di abbreviare i procedimenti di approvazione e realizzazione delle opere pubbliche, semplificando le procedure di gara, la valutazione dei progetti e la realizzazione delle opere.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“Si premette che il codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, decreto legislativo n.. 163/2006 e s.m.i., costituisce l'attuazione delle direttive 17/2004/CE e 18/2004/CE in materia di appalti pubblici, operando la trasposizione nell'ordinamento italiano delle regole e dei principi ivi contenuti e che, pertanto, il medesimo codice non può subire modifiche contrastanti con quei principi comunitari, tra i quali concorrenza, non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza, che le procedure dettate dalla normativa comunitaria tendono a garantire.

Ciò premesso, si evidenzia che il codice dei contratti pubblici già contiene disposizioni aventi ad oggetto procedure di gara semplificate.

In particolare agli artt. 56 e 57 si prevede la possibilità di affidare i contratti mediante procedura negoziata previa pubblicazione o meno di un bando di gara, alle condizioni previste dalle stesse norme.

L'art. 70 del medesimo Codice, al comma 11 (per le procedure ristrette e per quelle negoziate con pubblicazione del bando di gara) e al comma 12 (per le procedure negoziate senza bando), prevede particolari procedure di urgenza ovviamente sempre al verificarsi di particolari condizioni ivi disciplinate.

Inoltre, con l'introduzione del comma 7-bis all'art. 122, operata dalla legge 22 dicembre 2008, n. 201, per far fronte al periodo di crisi e semplificare le procedure di affidamento, è stata prevista un'ulteriore ipotesi di procedura negoziata alla quale possono ricorrere le stazioni appaltanti. Il comma 7-bis, infatti, stabilisce che “i lavori di importo complessivo pari o superiore a 100.000 euro e inferiore a 500.000 euro possono essere affidati dalle stazioni appaltanti, a cura del responsabile del procedimento, nel rispetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza, e, secondo la procedura prevista dall'articolo 57, comma 6; l'invito è rivolto ad almeno cinque soggetti, se sussistono aspiranti idonei in tale numero” .

Si richiama l'attenzione anche sulle disposizioni di cui all'art. 125 del decreto legislativo n. 163/06 e s.m.i. in materia di lavori, servizi e forniture in economia.

Inoltre, nell'ottica della semplificazione dell'attività amministrativa e dello snellimento delle procedure, si segnalano altresì le modifiche apportate al codice dei contratti a cura del terzo correttivo (decreto legislativo n. 152/08) e poi della legge n. 102 del 2009 i n tema di offerte anomale di cui agli artt. 86, 87 e 88 del decreto legislativo n. 163/06 che, oltre a prevedere un ulteriore snellimento dell'intera procedura di anomalia con riferimento ai termini, in particolare, ha soppresso l'obbligo di presentazione per i concorrenti delle giustificazioni in sede di offerta, per cui le giustificazioni possono essere richieste soltanto ex post.

La medesima legge 102 del 2009 ha altresì apportato uno snellimento della procedura con riferimento ai termini di cui agli articoli 165, comma 4 (Progetto preliminare-Procedura di valutazione di impatto ambientale e localizzazione) e 166, commi 3 e 4 (Progetto definitivo - Pubblica utilità dell'opera) del codice dei contratti pubblici con riferimento ai lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3196-A/17

Ordine del giorno

Mantini

Assemblea

20/5/2010

VIII

Previsione di un controllo statale sul sistema degli appalti pubblici assegnati in deroga alla ordinaria disciplina in materia


L'ordine del giorno Mantini n. 9/3196-A/17, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 febbraio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare la previsione di un controllo statale sul sistema degli appalti pubblici assegnati in deroga alla ordinaria disciplina in materia, considerando un coinvolgimento dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture prevista dall'articolo 6 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“In via preliminare, fermo restando l'autonomo potere giudiziario, si segnala che il comma 5 dell'articolo 6 del d.lgs n. 163/06 - codice dei contratti pubblici – individua l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici quale soggetto deputato a vigilare non solo sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture nei settori ordinari e nei settori speciali, ma anche, nei limiti stabiliti dallo stesso codice, sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture esclusi dall'ambito di applicazione del suddetto codice, al fine di garantire l'osservanza dei principi di cui all'articolo 2 e, segnatamente, il rispetto dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure di scelta del contraente, e di economica ed efficiente esecuzione dei contratti, nonché il rispetto delle regole della concorrenza e della pubblicità nelle singole procedure di gara.

Il successivo comma 9, lettera a) stabilisce una facoltà in capo all'Autorità, nell'ambito della propria attività istituzionale, “di richiedere alle stazioni appaltanti, agli operatori economici esecutori dei contratti, alle SOA, nonché ad ogni altra pubblica amministrazione e ad ogni ente, anche regionale, operatore economico o persona fisica che ne sia in possesso, documenti, informazioni e chiarimenti relativamente ai lavori, servizi e forniture pubblici, in corso o da iniziare, al conferimento di incarichi di progettazione, agli affidamenti;" nonché, lettera b), "di disporre ispezioni, anche su richiesta motivata, di chiunque ne abbia interesse, avvalendosi anche della collaborazione di altri organi dello Stato”.

Inoltre, l'articolo 6, comma 7, lettera e) del codice stabilisce che l'Autorità ha un potere di segnalazione al Governo e al Parlamento in ordine a “fenomeni particolarmente gravi di inosservanza o di applicazione distorta della normativa sui contratti pubblici”.

Si evidenzia, infine, che i poteri di controllo attribuiti dalla vigente normativa all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture sono previsti in generale per tutte le procedure di appalto pubblico e, pertanto, dovrebbero intendersi comprese anche quelle attuate in deroga alla disciplina ordinaria”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3210/20

Ordine del giorno

Cimadoro

Assemblea

20/5/2010

VIII

Iniziative normative volte a riformare la disciplina degli arbitrati nei contratti pubblici


L'ordine del giorno Cimadoro ed altri n. 9/3210/20, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 febbraio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative volte a riformare in modo chiaro, organico e puntuale la disciplina degli arbitrati nei contratti pubblici.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per quanto attiene ai profili di propria competenza, trasmesso la seguente nota:

“La tematica in questione risulta superata per effetto dell'emanazione del decreto legislativo 20 marzo 2010, n 53, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 12 aprile 2010, di attuazione della direttiva 2007/66/CE che modifica le direttive 89/665/CEE e 92/13/CEE per quanto riguarda il miglioramento dell'efficacia delle procedure di ricorso in materia d'aggiudicazione degli appalti pubblici.

La nuova normativa., entrata in vigore in data 27 aprile 2010, all'articolo 5 dà attuazione al criterio di delega finalizzato a razionalizzare l'arbitrato.

In particolare viene soppresso il divieto di apporre clausole arbitrali nei pubblici contratti d'appalto, prevedendo la facoltatività dell'arbitrato da entrambe le parti.

Infatti la stazione appaltante ha la facoltà di indicare nel bando se il contratto conterrà la clausola arbitrale e l'aggiudicatario può ricusare l'inserimento di tale clausola nel contratto.

Resta in ogni caso vietato il compromesso, cioè la decisione di deferire ad arbitri una lite già insorta.

A pena di nullità del lodo, le funzioni di presidente della commissione possono essere assegnati esclusivamente a professionisti dotati di particolare esperienza nella materia oggetto del conflitto e di indipendenza, che non abbiano svolto funzioni di arbitro in materia di contratti pubblici nel triennio precedente.

Il compenso complessivamente riconoscibile al Collegio arbitrale (incluso il segretario) non può superare 100.000,00 euro.

Il lodo è impugnabile alla Corte d'appello nel termine di 90 giorni, oltre che per vizi formali, anche per violazione delle regole relative al merito della controversia. La Corte può sospenderne l'efficacia per gravi e fondati motivi.

Con la riforma dell'istituto dell'arbitrato operata dai decreto legislativo n. 53/2010 viene, di conseguenza, abolito il divieto disposto dall'art. 3, commi 19, 20 e 21 della legge 244/2007, peraltro mai divenuto efficace poiché oggetto cli continue proroghe (l'ultima disposta dalla legge n. 25/2010).

Ai sensi dell'art. 15, comma 6, del decreto legislativo n. 53/2010 la disciplina introdotta dall'art. 5 si applica ai bandi e avvisi di gara pubblicati successivamente all'entrata in vigore del medesimo decreto, nonché ai contratti aggiudicati sulla base di essi e ai relativi giudizi arbitrali”.




Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

273

Note di attuazione pervenute

37

Percentuale

di attuazione

14%



Ministero dell'interno


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1366/38

Ordine del giorno

Chiappori

Assemblea

12/5/2010

I

Adozione di misure idonee a fronteggiare lo sbarco di immigrati clandestini sull'isola di Lampedusa


L'ordine del giorno Chiappori n. 9/1366/38, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 luglio 2008, impegnava l'esecutivo ad adottare misure idonee a fronteggiare lo sbarco di immigrati clandestini sull'isola di Lampedusa.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Al riguardo, sono stati intensificati gli sforzi per realizzare forme comuni di presidio del Mar Mediterraneo con gli Stati interessati dai flussi migratori verso le coste italiane, anche attraverso la sottoscrizione di numerosi accordi di cooperazione tra le Forze di polizia italiane e quelle dei Paesi del Nord-Africa, tesi a contrastare l'immigrazione clandestina ed il traffico di esseri umani, anche attraverso il pattugliamento congiunto in mare.

Verso la Libia, in particolare, si rammentano le intese intercorse tra i Ministri dell'interno italiano e libico e il programma di assistenza in favore delle autorità di quel Paese, comprendente corsi di formazione professionale e la cessione di mezzi e materiali tecnici, avviato nell'ambito di specifici progetti di cooperazione co-finanziati dall'Unione Europea (Progetto Aeneas 2004: "Across Sahara 1" e Progetto Aeneas 2006: "Across Sahara 2").

Inoltre, 1'organizzazione di dispositivi di pattugliamento congiunto in mare, mediante l'impiego di unità navali cedute dall'Italia, con a bordo equipaggi italiani e libici, impegnati in attività di addestramento, formazione ed assistenza tecnica e in operazioni di controllo, ricerca e salvataggio nelle acque territoriali libiche e in alto mare, nonché l'istituzione, in Libia, di un Comando operativo interforze italo-libico, incaricato della relativa attività di coordinamento, sono previsti dal "Protocollo di cooperazione per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina" e dal "Protocollo aggiuntivo tecnico-operativo", firmati a Tripoli il 29 dicembre 2007, che contemplano altresì iniziative per il coinvolgimento, anche finanziario, dell'Unione Europea e a sostegno degli sforzi del governo libico nella lotta all'immigrazione clandestina.

Il richiamo alla collaborazione in materia di lotta all'immigrazione clandestina è previsto anche nel Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista, sottoscritto a Bengasi il 30 agosto 2008 (art. 19) e con uno specifico riferimento ai protocolli di cooperazione del dicembre 2007, mentre con il Protocollo di attuazione, sottoscritto il 4 febbraio 2009 dai Ministri dell'interno italiano e libico, in attuazione dei protocolli del dicembre 2007, le parti si sono impegnate ad organizzare pattugliamenti marittimi con equipaggi composti da personale italiano e libico, nelle proprie acque territoriali e in quelle internazionali.

Sulla base delle citate intese, l'attività di contrasto all'immigrazione clandestina via mare è stata svolta con continuità e, con positivi risultati.

Infatti, nel 2009 sono giunti illegalmente sulle coste italiane 9.573 stranieri, a fronte dei 36.951 del 2008, con una flessione percentuale del 74%”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2561-A/65

Ordine del giorno

Bressa

Assemblea

11/5/2010

I

Regolarizzazione dei lavoratori stranieri non comunitari a prescindere dalle mansioni a cui gli stessi sono adibiti

9/2561-A/66

Ordine del giorno

Calvisi

9/2561-A/10

Ordine del giorno

Turco Maurizio

12/5/2010


Gli ordini del giorno Bressa ed altri9/2561-A/65, Calvisi ed altri9/2561-A/66 e Maurizio Turcoed altri n. 9/2561-A/10, accolti come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 27 luglio 2009, impegnavano l'esecutivo a favorire la regolarizzazione del lavoro dei cittadini stranieri non comunitari a prescindere dalle mansioni a cui gli stessi sono adibiti, con particolare riferimento a coloro i quali abbiano presentato richiesta di nulla osta al lavoro valida ed ammissibile a norma del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 ottobre 2007, risultati in esubero rispetto alla quota complessiva di ingressi autorizzata sulla base dell'articolo 1 del citato decreto.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 1-ter del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, con la legge 3 agosto 2009, n. 102, ha consentito ai datori di lavoro che occupavano irregolarmente lavoratori italiani e stranieri, comunitari o extracomunitari, adibendoli al lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare o all'assistenza di persone affette da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza, di regolarizzare la loro posizione e di presentare apposita dichiarazione dal 1° al 30 settembre 2009.

Allo scadere del termine utile per la presentazione delle istanze, è stata registrata l'acquisizione di 294.973 domande, confermando le stime che, al momento dell'adozione del richiamato "provvedimento anticrisi", valutavano in 300.000 il numero dei soggetti interessati alla misura.

Ciò premesso, si deve rilevare che la possibilità di estendere il procedimento di emersione ad altri segmenti dell'economia necessita di una approfondita ed attenta riflessione che non può prescindere anche da valutazioni afferenti ai profili relativi all'ordine e alla sicurezza pubblica.

Mentre, peraltro, le iniziative nel settore sono proprie della componente ministeriale del welfare, alla cui competenza spettano le relative proposte, per quanto attiene agli aspetti di pertinenza del Ministero dell'interno, non può non considerarsi che, dai riscontri storici, nel settore del lavoro domesticoe dell'assistenza familiare, si sono constatati scarsi profili di penetrazione criminale, da cui non sempre sono esenti altri ambiti lavorativi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/19

Ordine del giorno

Garagnani

Assemblea

12/5/2010

I

Predisposizione di un'attività di controllo e di monitoraggio sull'installazione e sull'utilizzo degli autovelox a postazione fissa


L'ordine del giorno Garagnani n. 9/2936-A/19, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo a predisporre un'attività di controllo e di monitoraggio sull'installazione e sull'utilizzo degli autovelox a postazione fissa da parte dei comuni, al fine di migliorare la circolazione e la sicurezza stradali e per impedire che servano solo per aumentare gli introiti comunali.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Si premette che la materia è regolamentata dall'art. 142, comma 6, del codice della strada e dal decreto interministeriale 15 agosto 2007, che dettano precise disposizioni in merito alle modalità di impiego delle postazioni di controllo per il rilevamento della velocità dei veicoli sulla rete stradale nazionale e l'obbligo della loro segnalazione e corretta visibilità.

Con direttiva del Ministro dell'Interno del 14 agosto 2009, volta a garantire un'azione coordinata di prevenzione e contrasto dell'eccesso di velocità, si è inteso uniformare i criteri di collocazione ed impiego dei dispositivi di controllo della velocità e fornire dettagliate istruzioni operative agli organi di polizia stradale che fanno uso di tali strumenti, anche conferendo massima trasparenza alla loro attività operativa.

E' stata sottolineata la necessità di sviluppare una maggiore sinergia tra tutti gli organismi deputati alla gestione della sicurezza stradale, attraverso una costante azione di coordinamento delle risorse disponibili a livello provinciale e nel rispetto delle specificità e dell'autonomia organizzativa propria di ciascuna delle componenti coinvolte, da attuarsi anche avvalendosi del contributo delle Conferenze provinciali permanenti.

E' stata, inoltre, prevista l'individuazione, secondo ben precisi criteri, dei cosiddetti "punti critici", nei quali prevedere un diffuso impiego delle tecnologie di controllo da remoto della velocità.

Insieme alla direttiva, alle Forze di polizia ed alle Polizie locali è stato trasmesso un protocollo operativo, riguardante l'utilizzo delle apparecchiature di controllo e le modalità di accertamento delle rilevazioni per eccesso di velocità dei veicoli, in linea con gli indirizzi emessi in ambito comunitario, che hanno ribadito l'importanza dei dispositivi automatici di controllo per il miglioramento dei livelli di sicurezza stradale.

Il protocollo fa anche chiarezza su molte questioni, in passato oggetto di controversia, abrogando precedenti disposizioni impartite in materia, e dettando linee operative in sintonia con l'atto di indirizzo parlamentare in discorso.

Inoltre, al fine di garantire il perseguimento di più elevati standard di sicurezza, presso le Prefetture - Uffici Territoriali del Governo sono stati attivati tavoli tecnici per il coordinamento delle Forze di polizia anche locali ed è stato avviato il monitoraggio dell'attività di controllo svolta, con la pianificazione delle attività e dell'impiego delle apparecchiature e dei sistemi di controllo.

Tale attività monitoria consentirà, a breve, di elaborare una mappatura dei luoghi in cui la verifica della velocità con apparecchiature elettroniche potrà essere espletata in modo pianificato e sistematico a migliore garanzia delle condizioni di sicurezza stradale”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1-00005/1

Ordine del giorno

Zamparutti

Assemblea

12/5/2010

I

Diritto di accesso dei cittadini all'anagrafe pubblica degli amministratori locali


L'ordine del giorno Zamparutti n. 9/1-00005/1 (riferito alla mozione Laboccetta ed altri n. 1-00005), accolto dal Governo limitatamente al primo capoverso del dispositivo nella seduta dell'Assemblea del 4 febbraio 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative perché sia data piena attuazione, con riferimento specifico alla città di Napoli, ma in generale anche agli altri comuni, all'accesso alle informazioni riguardanti gli eletti, anche con il ricorso allo strumento dell'anagrafe degli amministratori locali.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Al riguardo, per la parte di competenza, si fa presente che presso questo Dicastero è istituita l'Anagrafe degli amministratori locali e regionali secondo quanto previsto dall'art. 30 della legge 3 agosto 1999, n. 265, poi confluito nell'art. 76 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

In tale banca-dati vengono inseriti, in occasione di ogni consultazione elettorale, i dati anagrafici dei nuovi amministratori regionali, provinciali e comunali, sia di quelli risultati eletti (presidenti di giunta regionale e di provincia e sindaci dei comuni, consiglieri regionali, provinciali e comunali) sia di quelli non elettivi (cioè nominati assessori, dai presidenti di regione o di provincia e dai sindaci dei comuni, anche al di fuori dei componenti del consiglio), purché, in questo caso, consensualmente forniti dagli interessati.

In particolare, le notizie inserite nella predetta anagrafe riguardano gli estremi anagrafici, la lista o il gruppo di appartenenza politica o di collegamento, il titolo di studio e la professione esercitata.

Al fine di assicurare trasparenza alla composizione degli organi di governo delle amministrazioni regionali e locali, così come stabilito dalla normativa di riferimento, le notizie contenute nella relativa banca dati, acquisite e trattate con modalità prevalentemente informatizzate, sono rese disponibili a chiunque voglia visionarle ed estrarne copia e sono consultabili anche sul sito internet di questo Ministero (www.interno.it). Le relative elaborazioni vengono inoltre inserite, a cura dell'Istituto Nazionale di Statistica, nel P.S.N - Programma statistico nazionale, di cui al decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, e successive modificazioni”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1386/96

Ordine del giorno

Laganà Fortugno

Assemblea

12/5/2010

I

Riconoscimento della precedenza al risarcimento per le vittime dei reati di tipo mafioso


L'ordine del giorno Laganà Fortugno ed altri n. 9/1386/96, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l'esecutivo a garantire la continuità della piena applicazione della legge n. 512 del 1999 e della legge n. 575 del 1965, rispettando la precedenza del diritto ai risarcimenti delle vittime dei reati di tipo mafioso.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 61, comma 23, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ha previsto la creazione di un fondo (Fondo unico di giustizia, affidato alla gestione di Equitalia Giustizia S.p.A.), in cui far confluire le somme di denaro sequestrate nell'ambito di procedimenti penali o per l'applicazione di misure di prevenzione o di irrogazione di sanzioni amministrative anche ai sensi del decreto legislativo 231/2001, ovvero i proventi derivanti dai beni confiscati nell'ambito dei procedimenti penali, amministrativi o di prevenzione ai sensi delle leggi n. 1423/1956 e n. 575/1965.

Le relative disposizioni di attuazione, adottate con decreto interministeriale 30 luglio 2009, n. 127, nel disporre che le quote del predetto Fondo da destinare al Ministero dell'interno siano determinate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottarsi entro il 30 aprile di ogni anno, hanno stabilito che sono fatte salve le riassegnazioni per l'alimentazione al fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive di cui all'articolo 18, comma 1, lettera c), della legge 23 febbraio 1999, n. 44, e al fondo di rotazione per la solidarietà delle vittime dei reati di tipo mafioso di cui all'articolo 1 della legge 22 dicembre 1999, n. 512, che, pertanto, conservano le pregresse priorità”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2468/12

Ordine del giorno

Angeli

Assemblea

18/5/2010

I

Concessione di un permesso di soggiorno con motivazioni umanitarie ai cittadini extracomunitari che, a seguito degli eventi sismici del 6 aprile 2009, abbiano viste compromesse le condizioni per la permanenza regolare in Italia


L'ordine del giorno Angeli ed altri n. 9/2468/12, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 giugno 2009, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di riconoscere ai cittadini extracomunitari i quali, alla data del 5 aprile 2009, erano residenti, avevano sede operativa o esercitavano la propria attività lavorativa o produttiva di funzione nei comuni e nei territori colpiti dagli eventi sismici del 6 aprile 2009, abbiano viste compromesse le condizioni per la permanenza regolare in Italia e che siano in attesa di rilascio o di rinnovo del permesso di soggiorno, la concessione di un permesso di soggiorno con motivazioni umanitarie.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Proprio al fine di evitare ulteriori disagi, si segnala che, previe intese con questo Dicastero, la Questura di L'Aquila ha provveduto al rilascio del permesso di soggiorno "per attesa occupazione" nei confronti di cittadini stranieri, già regolarmente residenti in quella provincia alla data del 6 aprile 2009, che hanno perso il lavoro a causa dell'evento sismico, conformemente a quanto previsto dall'articolo 22, comma 11, del decreto legislativo n. 286/1998, senza peraltro chiedere il possesso del requisito dell'alloggio.

Più in dettaglio, si è ritenuto che la sospensione dei termini legali, prevista dall'art. 6 dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3753 del 6 aprile 2009, costituisse di per sé una misura di sufficiente garanzia, anche nel caso in esame, ferma restando la necessità di applicare il beneficio in parola ai soli stranieri effettivamente presenti nei comuni colpiti dal sisma. Ciò, anche in considerazione del fatto che l'esistenza di una causa di forza maggiore consente di rinnovare i citati titoli di soggiorno pure nel caso di scadenza dei termini. In tale contesto è stata valutata positivamente anche la possibilità di rilasciare permessi "per attesa occupazione" a favore degli stranieri dipendenti di imprese, al momento del rinnovo non in grado di offrire la continuità lavorativa.

Si soggiunge che il Ministero degli Affari Esteri ha previsto una temporanea deroga a precedenti disposizioni, in base alla quale agli stranieri residenti nella provincia di L'Aquila sono stati concessi termini più ampi per il conseguimento del visto di reingresso, previsti per casi di comprovati, gravi motivi di salute.

Sono state, inoltre, poste in essere tutte le attività di competenza dello Sportello Unico per l'Immigrazione presso la Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di L'Aquila, nonché tutte le misure idonee per evitare che la particolare situazione determinata dal sisma avesse ripercussioni sulla posizione dei lavoratori extracomunitari legalmente presenti nel territorio italiano.

Con l'entrata in vigore della legge n. 102 del 3 agosto 2009, recante tra l'altro "emersione del lavoro irregolare nell'attività di assistenza e di sostegno alle famiglie", il menzionato Sportello Unico per l'Immigrazione, in data 17 novembre 2009, ha avviato la procedura di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari svolgenti attività di colf e badanti, la cui definizione prosegue, secondo i tempi indicati dall'Amministrazione dell'Interno.

Da ultimo, si segnala che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in relazione agli Enti interessati, ha congelato le quote inerenti i flussi di lavoro stagionale 2009 e lo Sportello Unico per l'Immigrazione sta svolgendo 1'attività di spettanza, in relazione alle stesse, con attente azioni propulsive di coordinamento degli Enti pure interessati alle procedure”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3210/2

Ordine del giorno

Turco Maurizio

Assemblea

26/5/2010

I

Iniziative volte a favorire il transito nel servizio permanente presso le Forze di sicurezza dei giovani che abbiano completato il periodo di ferma volontaria


L'ordine del giorno Maurizio Turco ed altri n. 9/3210/2, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 febbraio 2010, impegnava l'esecutivo ad individuare misure a favore dei giovani i quali abbiano completato il periodo di ferma volontaria nelle Forze armate e siano risultati idonei all'arruolamento nelle carriere iniziali delle Forze di polizia, ovvero vincitori di concorso, privilegiando in particolare le iniziative volte a favorire il loro transito nel servizio permanente nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e più in generale il loro stabile inserimento nella pubblica amministrazione.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Al riguardo, si fa presente che l'articolo 2, comma 208, della legge finanziaria per il 2010 dispone che "per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012 i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unità non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente".

Il successivo comma 209 dello stesso articolo ha, altresì, precisato che per tale “turn over” “è autorizzata la spesa di 115 milioni di euro per l'anno 2010, di 344 milioni di euro per l'anno 2011 e di 600 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012” e che “le assunzioni nelle carriere iniziali dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco negli anni 2010, 2011 e 2012 sono destinate ai volontari in ferma breve, in ferma prefissata e in rafferma delle Forze armate, in servizio o in congedo, nelle percentuali previste dall'articolo 16, comma 1, della legge 23 agosto 2004, n. 226, per i Corpi di polizia, e dall'articolo 18, comma 1, del decreto amministrativo 8 maggio 2001, n. 215, per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco".

Come è noto, il reclutamento nelle Forze di polizia avviene, ai sensi del citato articolo 16 della legge n. 226/2004, tramite concorsi riservati ai volontari delle Forze armate, ma pur sempre nell'osservanza - ai fini di controllo e contenimento della spesa pubblica - di peculiari procedure di programmazione delle assunzioni e di richiesta di autorizzazione ad assumere disposte dalla legge n. 449/1997.

Al riguardo, questa Amministrazione ha avviato la rilevazione delle cessazioni dal servizio dell'anno 2009 e delle assunzioni già programmate o da programmare - anche per il triennio - necessarie per l'inoltro al Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla Ragioneria Generale dello Stato della richiesta di autorizzazione alle assunzioni”.




Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

229

Note di attuazione pervenute

119

Percentuale

di attuazione

52%



Ministero del lavoro e delle politiche sociali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1386/61

Ordine del giorno

Miotto

Assemblea

5/5/2010

XI

Assunzione di iniziative volte a tutelare i cittadini italiani emigrati rientrati in Italia ai fini della corresponsione dell'assegno sociale

9/1386-B/1

Ordine del giorno

Miotto

9/1386-B/25

Ordine del giorno

Bobba


Gli ordini del giorno Miotto ed altri n. 9/1386/61, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 luglio 2008, Miotto ed altri n. 9/1386-B/1 e Bobba ed altri n. 9/1386-B/25, accolti come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 5 agosto 2008, premesso che il comma 10 dell'articolo 20 dell'Atto Camera 1386 (nel corso del cui esame sono stati presentati gli atti di indirizzo in titolo) ha modificato i requisiti per l'accesso all'assegno sociale, prevedendo in particolare la necessità di comprovare per gli aventi diritto il soggiorno in via continuativa per almeno dieci anni sul territorio nazionale, impegnavano l'esecutivo ad assumere iniziative affinché l'applicazione delle nuove norme non comporti il cambiamento della natura assistenziale della prestazione.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, si rappresenta quanto segue.

I punti di criticità nello stesso evidenziati sono insorti in sede di conversione del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112. Gli stessi sono stati recepiti nella formulazione definitiva dell'articolo 20, comma 10, della legge di conversione 6 agosto 2008, n. 133.

L'INPS, peraltro, ha fornito chiarimenti al riguardo con circolare n. 105 del 2 dicembre 2008”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2561-A/201

Ordine del giorno

Pepe Mario (PDL)

Assemblea

5/5/2010

XI

Possibilità per la Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza di Bisceglie di differire ulteriormente il pagamento delle imposte e dei contributi


L'ordine del giorno Mario Pepe (PDL) ed altri n. 9/2561-A/201, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 27 luglio 2009 impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di differire ulteriormente il pagamento delle imposte e dei contributi in favore della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza di Bisceglie.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“La questione posta, concernente la sospensione dei termini di pagamento di contributi, tributi e imposte da parte delle associazioni di volontariato e no profit, ha trovato soluzione nell'articolo l, comma 5 ter, della legge 26 febbraio 2010, n. 25, di conversione del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194, che dispone la proroga al 31 ottobre 2010 del termine di sospensione dei versamenti di imposte e contributi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1386/24

Ordine del giorno

Bucchino

Assemblea

5/5/2010

XI

Iniziative volte a sanare la situazione degli indebiti pensionistici a carico di pensionati residenti all'estero in assenza di dolo ed in presenza di determinati limiti reddituali


L'ordine del giorno Bucchino ed altri n. 9/1386/24, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l'esecutivo a valutare l'adozione di provvedimenti necessari a sanare la situazione degli indebiti pensionistici a carico di pensionati residenti all'estero in assenza di dolo ed in presenza di determinati limiti reddituali.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, si rappresenta che la materia relativa alle modalità di accertamento delle prestazioni collegate al reddito è stata, di recente, ridisciplinata dall'articolo 35, commi da 8 a 13, del decreto legge 30.12.2008, n. 207, convertito, con modificazioni, in legge 27.02.2009, n.14”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2561-A/97

Ordine del giorno

Schirru

Assemblea

5/5/2010

XII

Semplificazione delle procedure di verifica per l'accertamento delle invalidità civili e per la prevenzione di eventuali frodi

9/2561-A/125

Ordine del giorno

Romano


Gli ordini del giorno Schirru ed altri n. 9/2561-A/97 e Romano ed altri n. 9/2561-A/125, rispettivamente accolto e accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 27 luglio 2009, impegnavano l'esecutivo ad adottare tutte le misure necessarie affinché il passaggio dalle ASL all'INPS di tutta la procedura per l'accertamento dell'invalidità civile, previsto dall'Atto Camera 2561 (nel corso del cui esame sono stati presentati gli atti di indirizzo in titolo) non aggravi l'iter burocratico per il riconoscimento dell'invalidità stessa; gli ordini del giorno impegnavano altresì il Governo a valutare l'opportunità di emanare disposizioni e direttive finalizzate ad evitare la verifica del persistente stato di invalidità di quanti siano portatori di menomazioni o di patologie stabilizzate o ingravescenti.

In merito a tali impegni il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“La problematica rappresentata attiene alla regolamentazione degli aspetti operativi relativi ai controlli periodici da parte dell'INPS sulla verifica dei requisiti per la fruizione delle provvidenze economiche di invalidità civile, previsti dall'articolo 80 del decreto legge n. 112/2008, convertito in legge n. 133/2008.

Al riguardo si segnala che l'INPS ha fornito le istruzioni operative con la circolare n. 26 del 23 febbraio 2009 ed ha predisposto una procedura informatizzata per la gestione di tutte le attività connesse alla realizzazione del piano, volte sia a contrastare le frodi in materia di invalidità civile, sia ad accelerare le procedure per il riconoscimento dell'invalidità civile (circolare n. 131 del 28 dicembre 2009)”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/89

Ordine del giorno

Di Stanislao

Assemblea

5/5/2010

XI

Equiparazione delle modalità di rimborso dei versamenti fiscali e contributivi stabilite per i cittadini abruzzesi a quelle già previste per le popolazioni colpite dal sisma di Umbria e Marche del 1997 e da quello delle province di Campobasso e Foggia del 2002


L'ordine del giorno Di Stanislao ed altri n. 9/2936-A/89, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare, nei limiti delle risorse disponibili, iniziative normative volte a stabilire modalità di recupero dei versamenti fiscali e contributivi sospesi a seguito del terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo analoghe a quelle già previste a seguito degli eventi sismici verificatisi nelle regioni Marche ed Umbria nel 1997 e nelle province di Campobasso e Foggia nel 2002.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 1, comma 10, del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito in legge 26 febbraio 2010, n. 25, prevede, per le popolazioni abruzzesi, colpite nel mese di aprile 2009 dagli eventi sismici, la proroga della sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, nonché dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/251

Ordine del giorno

Codurelli

Assemblea

5/5/2010

XI

Incentivi all'occupazione femminile


L'ordine del giorno Codurelli ed altri n. 9/2936-A/251, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare con la massima celerità misure volte all'incremento delle risorse a favore dell'occupazione femminile e della conciliazione dei tempi di cura e di lavoro delle lavoratrici.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Al fine di promuovere l'occupazione femminile, di contrastare le discriminazioni di genere nel mercato del lavoro, di tutelare la maternità e la conciliazione lavoro-famiglia, a gravare sulla quota del Fondo di competenza dell'Ufficio della Consigliera nazionale di parità anno 2009, sono state impegnate risorse per la realizzazione di attività progettuali, che verranno sviluppate nel corso di tutto il 2010, volte allo sviluppo del Piano, "Italia 2020: Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/168

Ordine del giorno

Genovese

Assemblea

5/5/2010

XI

Sospensione della riscossione dei tributi e dei contributi previdenziali ed assistenziali per i cittadini dei territori della provincia di Messina colpiti dalle eccezionali avversità atmosferiche del 1° ottobre 2009


L'ordine del giorno Genovese ed altri n. 9/2936-A/168, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo ad assumere iniziative normative volte a riconoscere ai cittadini dei territori della provincia di Messina colpiti dalle eccezionali avversità atmosferiche del 1° ottobre 2009 la sospensione della riscossione dei tributi e dei contributi previdenziali ed assistenziali per almeno 6 mesi.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, si rappresenta che la richiesta ivi contenuta ha trovato soluzione nell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 novembre 2009, n. 3825.

L'articolo 2 di detta ordinanza prevede, infatti, che ai datori di lavoro ed ai lavoratori autonomi, anche del settore agricolo, operanti nei comuni della provincia di Messina interessati dagli eventi meteorologici del 1° ottobre 2009, è concessa, fino al 30 giugno 2010, la sospensione del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, ivi compresa la quota a carico dei lavoratori dipendenti, nonché di quelli con contratto di lavoro di collaborazione coordinata e continuativa”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

292

Note di attuazione pervenute

146

Percentuale

di attuazione

50%



Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3210/8

Ordine del giorno

Burtone

Assemblea

11/5/2010

XIII

Crisi del comparto agrumicolo


L'ordine del giorno Burtone ed altri n. 9/3210/8, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 febbraio 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative volte a fronteggiare la grave crisi economica e sociale di vaste aree del Mezzogiorno penalizzate dalle difficoltà dell'agrumicoltura.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento al succitato ordine del giorno, relativo alla crisi del comparto agrumicolo, che registra una situazione grave e diffusa di prezzi alla produzione che non coprono i costi, resa ancora più insostenibile in un contesto di costi crescenti, si segnala che la normativa comunitaria relativa all'OCM ortofrutta mette a disposizione una serie di strumenti e relative risorse, con lo scopo di incentivare l'aggregazione dei produttori in Organizzazioni dei Produttori (OP) e relative Associazioni, cofinanziando appositi programmi operativi predisposti dalle stesse Organizzazioni al fine di concentrare la produzione, incrementandone il valore commerciale e promuovendone la commercializzazione.

La normativa comunitaria consente, altresì, alle OP di intervenire nel caso di crisi di mercato con vari strumenti, quali i ritiri, la mancata raccolta, la promozione e comunicazione e le assicurazioni.

Tale esigenza prioritaria di aggregazione dell'offerta risulta particolarmente urgente ed inderogabile per la Sicilia, che pur essendo regione leader, con oltre il 18 per cento della produzione ortofrutticola nazionale, registra mediamente un tasso di aggregazione in OP molto basso, pari a circa il 18 per cento della intera produzione ortofrutticola regionale, a fronte di una media nazionale prossima al 40 per cento.

A tal fine, la normativa comunitaria prevede anche la possibilità di autorizzare risorse nazionali destinate alle Regioni con aggregazione in OP inferiore al 20 per cento, fra le quali primeggia la Sicilia, che in tale contesto e su richiesta dell'Amministrazione alla Commissione Europea potrà beneficiare anche per il 2010 delle consistenti risorse nazionali autorizzate, che si aggiungono al cofinanziamento comunitario dei programmi operativi delle OP”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

201

Note di attuazione pervenute

20

Percentuale

di attuazione

10%



Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3146-A/31

Ordine del giorno

Di Stanislao

Assemblea

26/5/2010

I

Possibile introduzione del sistema cosidetto di car sharing per le esigenze di mobilità delle pubbliche amministrazioni


L'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/3146-A/31, accolto dal Governo ed approvato dall'Assemblea nella seduta dell'11 marzo 2010, impegnava l'esecutivo a considerare la possibilità di introdurre anche in forma sperimentale il car sharing per le esigenze di mobilità delle pubbliche amministrazioni.

In merito a tale impegno il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione ha trasmesso la seguente nota:

“In data 10 maggio u.s. il Ministro per la pubblica amministrazione e per 1'innovazione ha emanato una direttiva sulla regolamentazione dell'utilizzo delle autovetture in dotazione alle pubbliche amministrazioni, che fornisce indicazioni in materia proprio nel senso auspicato con il presente atto di indirizzo.

Tale direttiva va ad inserirsi in un articolato quadro normativo, risultante da disposizioni legislative e regolamentari e da direttive ministeriali, volto a razionalizzare il regime giuridico e le modalità di utilizzazione dei veicoli in dotazione alle pubbliche amministrazioni; la stessa direttiva mira ad ottenere un dettagliato ed esauriente quadro informativo attraverso il censimento dell'intero parco macchine attualmente esistente nella pubblica amministrazione ed il monitoraggio di tutti i soggetti assegnatari delle auto in uso esclusivo e non esclusivo, nonché dei costi complessivi sostenuti.

Nel quadro delle vigenti disposizioni normative, la ratio ultima della direttiva è quella di realizzare il massimo controllo sul servizio citato, di abbattere i costi sostenuti dalle singole amministrazioni e di migliorare la qualità del servizio di mobilità, razionalizzando le procedure di acquisizione, gestione ed utilizzo delle c.d. auto blu; ciò anche attraverso l'adozione di modalità innovative ed alternative di utilizzo e gestione della mobilità, quali, in particolare, l'acquisto di pacchetti chilometrici “tutto incluso” (canone, bollo, assicurazione e manutenzione carburante), l'adozione di misure incentivanti per la c.d. “mobilità collettiva” e il ricorso al c.d. “car sharing”, così come auspicato dall'ordine del giorno in esame.

In merito a quest'ultima modalità, nota anche come “auto condivisa” o “condivisione dell'automobile”, la citata direttiva tende a massimizzarne l'uso, in quanto, tale modalità oltre a consentire la messa a disposizione dell'autoveicolo solo nel caso di effettivo utilizzo, ne permette la facile tracciabilità e rendicontazione, con cadenza periodica mensile o trimestrale, della percorrenza chilometrica e dei consumi.

I vantaggi auspicati sono rappresentati dalla riduzione del parco macchine in dotazione alle pubbliche amministrazioni, con evidente abbattimento di costi di investimento e manutenzione, da un più razionale utilizzo del servizio di mobilità e dalla possibilità di un più efficace controllo sullo stesso, nonché da un minore impatto ambientale e sociale derivante dalla riduzione del numero degli autoveicoli in circolazione.

Inoltre, la citata direttiva mira a potenziare le misure incentivanti per la mobilità collettiva.

A tal fine, ciascuna amministrazione pubblica, nell'ambito dei propri poteri organizzativi, dovrà provvedere, in via sperimentale, anche attraverso apposite convenzioni con le aziende di trasporto pubblico, a realizzare forme incentivanti della mobilità. collettiva, al fine di promuovere tra i propri i dipendenti una maggiore fruizione del servizio pubblico.

Sulla scorta del successo ottenuto dal c.d. “buono della mobilità sostenibile”, già sperimentato da alcune amministrazioni locali, volto ad agevolare il dipendente specialmente negli spostamenti casa-lavoro, infine, la direttiva intende favorire lo studio e la realizzazione di forme di incentivazione della mobilità collettiva basate sulla riduzione dei costi di trasporto e sulle facilitazioni di pagamento”.




Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

69

Note di attuazione pervenute

30

Percentuale

di attuazione

43%



Ministro per i rapporti con le regioni


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2897/2

Ordine del giorno

Zeller

Assemblea

18/5/2010

I

Possibilità di affidare la gestione dei servizi pubblici locali anche a società non in house a capitale interamente pubblico


L'ordine del giorno Zeller ed altri n. 9/2897/2, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 18 novembre 2009, impegnava l'esecutivo ad interpretare la lettera a) del comma 2 dell'articolo 23-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel senso di includere, tra i soggetti ai quali può essere conferita la gestione dei servizi pubblici locali mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, anche le società non in house a capitale interamente pubblico, esplicitando tale interpretazione nei regolamenti in corso di emanazione di cui al comma 10 del medesimo articolo 23-bis.

In merito a tale impegno il Ministro per i rapporti con le regioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Con l'Ordine del giorno dell'On. ZELLER ed altri. n 9/2897/2, relativo all'Atto Camera in oggetto accolto nella seduta dell'Assemblea del 18 novembre 2009, il Governo si è impegnato ad interpretare la lett. a) del comma 2 dell'art.23-bis del dl 25 giugno. 2008, n° 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n° 133, nel senso di includere, nel novero dei soggetti. ai quali possa esser conferita la gestione dei servizi pubblici locali per il tramite di procedure competitive ad evidenza pubblica, anche le società non in-house a capitale interamente pubblico.

Al riguardo si rappresenta che lo schema di DPR in corso di adozione, recante il regolamento di attuazione del citato art. 23-bis in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica, prevede espressamente all'art. 3, comma 2, che le società a capitale interamente pubblico possano partecipare alle procedure competitive ad evidenza pubblica, di cui al comma 2, lett. a), del predetto art. 23-bis”.


Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

50

Note di attuazione pervenute

26

Percentuale

di attuazione

52%



Ministero della salute


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/624/1

Ordine del giorno

Realacci

Assemblea

11/5/2010

XIII

Adozione del regolamento di attuazione della legge n. 458 del 1967 in tema di donazione di organi da vivente


L'ordine del giorno Realacci ed altri n. 9/624/1, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 settembre 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare il regolamento di attuazione della legge n. 458 del 1967 che disciplina il trapianto del rene tra persone viventi.

In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'impegno assunto dal Governo in esame, si comunica che lo schema di provvedimento è stato già firmato dal Ministro della Salute e in data 9 aprile 2010 è stato trasmesso per la firma del Ministro, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Si osserva infatti che il Regolamento in questione è adottato con Decreto di concerto del Ministro della Salute e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali”.




Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2010)

91

Note di attuazione pervenute

13

Percentuale

di attuazione

14%


Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al
31 maggio 2010



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Angeli

Ordine del giorno

9/2468/12

85

On.

Bobba

Ordine del giorno

9/1386-B/25

88

On.

Boniver

Mozione

1/00254

43

On.

Boniver

Mozione

1/00329

49

On.

Borghesi

Ordine del giorno

9/2714/18

55

On.

Bosi

Mozione

1/00315

45

On.

Bosi

Mozione

1/00315

65

On.

Bressa

Ordine del giorno

9/2561-A/65

81

On.

Bucchino

Ordine del giorno

9/1386/24

89

On.

Burtone

Ordine del giorno

9/3210/8

94

On.

Calvisi

Ordine del giorno

9/2561-A/66

81

On.

Casini

Mozione

1/00056

49

On.

Chiappori

Ordine del giorno

9/1366/38

80

On.

Cicu

Mozione

1/00314

45

On.

Cicu

Ordine del giorno

9/3097-B/8

60

On.

Cicu

Ordine del giorno

9/2937-A/7

70

On.

Cimadoro

Ordine del giorno

9/3210/20

78

On.

Cirielli

Ordine del giorno

0/2936/1/4

66

On.

Codurelli

Ordine del giorno

9/2936-A/251

91

On.

De Angelis

Ordine del giorno

9/2936-A/147

61

On.

Di Biagio

Ordine del giorno

9/2937-A/2

42

On.

Di Pietro

Mozione

1/00239

45

On.

Di Stanislao

Ordine del giorno

9/2936-A/89

91

On.

Di Stanislao

Ordine del giorno

9/3146-A/31

96

On.

Evangelisti

Ordine del giorno

9/2675/2

41

On.

Evangelisti

Ordine del giorno

9/3097-B/5

59

On.

Fassino

Mozione

1/00313

45

On.

Fava

Mozione

1/00059

49

On.

Fedi

Ordine del giorno

9/2937-A/5

42

On.

Gaglione

Ordine del giorno

9/2714/196

62

On.

Garagnani

Ordine del giorno

9/2936-A/19

82

On.

Genovese

Ordine del giorno

9/2936-A/168

92

On.

Guido Dussin

Ordine del giorno

9/3196-A/16

75

On.

Laganà Fortugno

Ordine del giorno

9/1386/96

84

On.

Mantini

Ordine del giorno

9/3196-A/17

76

On.

Maran

Ordine del giorno

9/2936-A/207

43

On.

Marinello

Ordine del giorno

9/2937-A/11

73

On.

Miotto

Ordine del giorno

9/1386/61

88

On.

Miotto

Ordine del giorno

9/1386-B/1

88

On.

Morassut

Ordine del giorno

9/2936-A/167

68

On.

Narducci

Ordine del giorno

9/2675/1

41

On.

Nastri

Ordine del giorno

9/2936-A/43

71

On.

Orlando Leoluca

Mozione

1/00327

49

On.

Orlando Leoluca

Ordine del giorno

9/3097-B/6

64

On.

Pepe Mario (PDL)

Ordine del giorno

9/2561-A/201

89

On.

Proietti Cosimi

Ordine del giorno

9/2936-A/6

73

On.

Quartiani

Mozione

1/00253

43

On.

Realacci

Ordine del giorno

9/624/1

99

On.

Romano

Ordine del giorno

9/2561-A/125

90

On.

Rosato

Ordine del giorno

9/1966/87

54

On.

Rosato

Ordine del giorno

9/2937-A/6

54

On.

Rugghia

Ordine del giorno

9/3097-B/1

59

On.

Schirru

Ordine del giorno

9/2561-A/97

90

On.

Touadi

Mozione

1/00328

49

On.

Turco Maurizio

Ordine del giorno

9/2714/263

52

On.

Turco Maurizio

Ordine del giorno

9/2561-A/10

81

On.

Turco Maurizio

Ordine del giorno

9/3210/2

86

On.

Vietti

Ordine del giorno

9/2714/236

63

On.

Volpi

Ordine del giorno

9/2936-A/55

58

On.

Zacchera

Ordine del giorno

9/2936-A/17

72

On.

Zamparutti

Ordine del giorno

9/1-00005/1

83

On.

Zeller

Ordine del giorno

9/2897/2

98




















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO
E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE
























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle eventuali nuove relazioni ove previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Il Servizio per il controllo parlamentare effettua un monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri, nonché altri soggetti non governativi, devono trasmettere periodicamente al Parlamento come stabilito dalle vigenti disposizioni legislative.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari interessate per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

In evidenza a maggio 2010



In questo mese si è registrata la “prima trasmissione” di alcune relazioni previste da norme già da tempo vigenti. In particolare, si segnala l'invio, da parte del Ministero della salute, della relazione annuale sullo stato dell'organizzazione del sistema trasfusionale nazionale, aggiornata al 2009, prevista dall'articolo 25 (parte seconda) della legge n. 219 del 2005, recante “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati” (Doc. CCXXIX n. 1). Il Dicastero ha altresì inviato, ai sensi del medesimo articolo 25 (parte prima), la relazione una tantum avente ad oggetto lo stato di attuazione della citata legge n. 219 del 2005, anch'essa aggiornata al 2009 (Doc. CCXXIX-bis n. 1), obbligo da ritenersi pertanto concluso.

Un'ulteriore “prima trasmissione” è quella, da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, della relazione, ai sensi dell'articolo 30 della legge n. 70 del 1975, avente ad oggetto l'attività svolta, il bilancio di previsione e la consistenza dell’organico del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), istituito nel 1999. Tale documento contiene i dati relativi al periodo 2005-2008.

Sempre il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha inviato inoltre la relazione sullo stato di applicazione delle norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari, prevista, con frequenza triennale, dall'articolo 9 della legge n. 574 del 1996, contenente i dati relativi al periodo 2005-2008 (Doc. CCXXX n. 1). Va peraltro precisato che in passato il Dicastero aveva comunicato in più occasioni al Servizio per il controllo parlamentare l'impossibilità di adempiere all'obbligo a causa della mancanza di una disciplina tecnica relativa alle modalità di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione dei frantoi oleari, intervenuta solo a seguito del decreto ministeriale del 6 luglio 2005 e dei successivi provvedimenti regionali.

Nell'ambito delle relazioni inviate da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, si segnala in particolare la trasmissione di due relazioni previste dalla nuova legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009 che, come noto, ha abrogato la legge n. 468 del 1978. La prima è la relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica (Doc. XXV-bis n. 2 e Doc. XXV n. 7) che, in conformità alla disciplina transitoria di cui all'articolo 52 della citata legge n. 196, doveva essere redatta secondo i medesimi criteri utilizzati per predisporre tale documento nell'anno 2009 e presentata, solo per il 2010, entro il 30 aprile. A partire dal 2011 infatti, la relazione unificata dovrà essere sostituita dalla relazione sull'economia e la finanza pubblica predisposta ai sensi dell'articolo 7, comma 2, lettera a), della richiamata legge n. 196 da inviarsi entro il 15 aprile di ogni anno. L'altra relazione pervenuta dal Ministero è la prima trasmessa ai sensi dell'articolo 12, comma 7, sempre della legge n. 196 del 2009: tale relazione, avente ad oggetto la situazione economica del Paese (dati relativi al 2009, Doc. XI n. 2), si pone sostanzialmente in linea di continuità con quella già prevista dall'articolo unico della legge n. 639 del 1949, anch'esso abrogato dalla più volte richiamata legge n. 196.

Un'altra segnalazione merita l'invio, da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare della relazione sullo stato di avanzamento delle attività riguardanti la bonifica ed il recupero ambientale dell'area ex industriale di Bagnoli (Doc. CXXIX n. 1), che aggiorna al 2009 i dati precedentemente pervenuti nel 2006, relativi all'anno 2005.

Si sottolinea infine che, con la trasmissione delle quattro relazioni inviate nel mese di maggio, il Ministero degli affari esteri risulta essere quasi pienamente adempiente rispetto agli obblighi di sua competenza, con la sola eccezione della relazione sull'attuazione degli interventi relativi alla promozione dello sviluppo delle lingue e delle culture diffuse all'estero e alla diffusione all'estero della lingua e della cultura italiane, prevista dall'articolo 19, comma 3, della legge n. 482 del 1999, di cui peraltro, il Dicastero ha preannunciato l'imminente invio.

Dall'inizio della XVI legislatura le “prime trasmissioni” di relazioni da obbligo di legge pervenute alla Camera dei deputati sono 40.



Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1°- 31 maggio 2010


Relazioni governative


Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 185/1990,

art. 5, co. 1

Relazione settoriale del Ministero dello sviluppo economico trasmessa ad integrazione della relazione sulle “Operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento nonché dell'esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia”

(Trasmessa dal ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al 2009, Doc. LXVII n. 3/Allegato)

III Affari esteri

IV Difesa

6/5/2010

D.Lgs. 66/1999,

art. 12, co. 1

Relazione di inchiesta relativa ad incidente aereo

(Trasmessa dal ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi all'incidente occorso all'aeromobile SIAI Marchetti F.260D, marche I-ISAM, il 20 novembre 2008, in località Rozzampia, comune di Thiene, Vicenza)

IX Trasporti

11/5/2010

D.P.R. 76/1998,

art. 8, co. 3

Erogazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale e verifica dei risultati ottenuti mediante gli interventi finanziati

(Trasmessa dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri)

(Dati relativi al 2008 e verifica dei risultati dal 2000 al 2007, Doc. LXIV n. 2)

V Bilancio

13/5/2010




Ministero degli affari esteri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 496/1995,

art. 9, co. 2,

lett. c)

Stato di esecuzione della Convenzione sulle armi chimiche e adempimenti effettuati dall’Italia

(Dati relativi al 2009, Doc. CXXXI n. 2)

III Affari esteri

3/5/2010

L. 411/1985,

art. 3, co. 2

Attività svolta dalla Società Dante Alighieri

(Dati relativi al 2009 con allegato il bilancio consuntivo)

III Affari esteri

VII Cultura

3/5/2010

L. 484/1998,

art. 4, co. 1,

lett. c)

Stato di esecuzione del Trattato per il bando totale degli esperimenti nucleari

(Dati relativi al 2009, Doc. CXXXIX n. 2)

III Affari esteri

3/5/2010

L. 948/1982,

art. 3, co. 4

Attività svolta dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri

(Dati relativi al 2008, Doc. CLXXII n. 2)

III Affari esteri

11/5/2010



Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 388/2000,

art. 114, co. 19

Stato di avanzamento delle attività riguardanti la bonifica ed il recupero ambientale dell'area ex industriale di Bagnoli

(Dati relativi al periodo 2006-2009, Doc. CXXIX n. 1)

VIII Ambiente

27/5/2010



Ministero per i beni e le attività culturali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 444/1998,

art. 1, co. 4

Immobili adibiti a teatro ammessi ai contributi della legge n. 444 del 1998, obiettivi perseguiti e risultati raggiunti

(Dati relativi agli anni 2008 e 2009)

VII Cultura

18/5/2010




Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 545/1992,

art. 29, co. 2

Andamento dell’attività degli organi di giurisdizione tributaria

(Redatta sulla base degli elementi predisposti dal Consiglio di presidenza)

(Dati relativi al 2008, Doc. CLV n. 2)

VI Finanze

6/5/2010

L. 11/2005,

art. 15-ter, co. 1

Andamento dei flussi finanziari tra l'Italia e l'Unione europea

(Dati relativi al IV trimestre 2009, Doc. CCXVIII n. 4)

V Bilancio

XIV Politiche dell'Unione europea

6/5/2010

L. 488/1999,

art. 26, co. 5

Risultati ottenuti in materia di razionalizzazione della spesa per l'acquisto di beni e servizi per le pubbliche amministrazioni

(Dati relativi al 2009, Doc. CLXV n. 2)

V Bilancia

6/5/2010

L. 448/1998,

art. 13, co. 1

Operazioni di cessione e cartolarizzazione dei crediti contributivi dell'INPS

(Dati aggiornati al 15 ottobre 2009, Doc. CXIV n. 2)

V Bilancio

XI Lavoro

11/5/2010

D.L. 351/2001,

art. 2, co. 1

D.L. 41/2004,

art. 1, co. 4

Risultati economico finanziari ottenuti in conseguenza dell'applicazione delle norme di cui alla legge n. 410 del 2001 in materia di dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato e degli enti previdenziali pubblici

(Dati relativi al I semestre 2009, Doc. CL n. 3)

V Bilancio

VI Finanze

11/5/2010

L. 196/2009,

art. 52, co. 3

Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica

(Dati relativi all'andamento dell'economia nel 2009, aggiornamento delle previsioni per il 2010-2012, Doc. XXV-bis n. 2, nonché situazione di cassa al 31 dicembre 2009 e stima del fabbisogno di cassa per l'anno 2010, Doc. XXV n. 7)

V Bilancio

11/5/2010

L. 196/2009,

art. 12, co. 7

Situazione economica del Paese

(Dati relativi al 2009, Doc. XI n. 2 – PRIMA RELAZIONE)

V Bilancio

18/5/2010





Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.P.R. 204/2006,

art. 2, co. 6

Attività svolta dal Consiglio superiore dei lavori pubblici

(Predisposta dal Consiglio superiore dei lavori pubblici)

(Dati relativi al 2009, Doc. CCXV n. 2)

VIII Ambiente

11/5/2010





Ministro per le pari opportunità

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 215/2003,

art. 7, co. 2,

lett. f)

Effettiva applicazione del principio di parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica ed efficacia dei meccanismi di tutela

(Redatta dall'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali)

(Dati relativi al 2008, Doc. CXXX n. 1)

I Affari costituzionali

3/5/2010




Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30, co. 5,

Tab. VI

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione – INRAN

(Dati relativi all'attività svolta nel 2008, con allegati il bilancio consuntivo e la relazione consuntiva riferiti alla medesima annualità, nonché il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009)

XIII Agricoltura

20/5/2010

L. 574/1996,

art. 9, co. 2

Stato di applicazione delle norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari

(Dati relativi al triennio 2005-2008 – PRIMA RELAZIONE - Doc. CCXXX n. 1)

XIII Agricoltura

25/5/2010

L. 70/1975,

art. 30, co. 5

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura – CRA

(Dati relativi al periodo 2005-2008 – PRIMA RELAZIONE)

XIII Agricoltura

27/5/2010



Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 322/1989,

art. 24, co. 1 e 2

Relazione sull'attività dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) sulla raccolta, trattamento e diffusione dei dati statistici della pubblica amministrazione, nonché sullo stato di attuazione del programma statistico nazionale e rapporto annuale redatto dalla Commissione per la garanzia dell'informazione statistica a norma dell'articolo 12, comma 6 del decreto legislativo n. 322 del 1989

(Dati relativi al 2009, Doc. LXIX n. 3)

I Affari costituzionali

27/5/2010



Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 135/1990,

art. 8, co. 3

Stato di attuazione delle strategie attivate per fronteggiare l’infezione da HIV

(Dati relativi al 2008, Doc. XCVII n. 2)

XII Affari sociali

4/5/2010

D.L. 89/2003,

art. 2, co. 2,

secondo periodo

Attività svolta dalla fondazione Istituto mediterraneo di ematologia (IME)

(Dati relativi al 2008, Doc. CLXIX n. 2)

XII Affari sociali

4/5/2010

L. 219/2005,

art. 25, co. 1,

parte prima

Stato di attuazione della legge n. 219 del 2005 recante “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”

(Trasmissione Una tantum, dati aggiornati al 2009, Doc. CCXXIX-bis n. 1)

XII Affari sociali

20/5/2010

L. 219/2005,

art. 25, co. 1,

parte seconda

Stato dell’organizzazione del sistema trasfusionale nazionale

(Dati aggiornati al 2009 - PRIMA RELAZIONE - Doc. CCXXIX n. 1)

XII Affari sociali

20/5/2010




Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 184/1975,

art. 5, co. unico

Stato di avanzamento del progetto di collaborazione Alenia Aeronautica-Boeing per la produzione del velivolo B767

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2009, Doc. XXXIX n. 4)

X Attività produttive

25/5/2010



Relazioni non governative



Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico regione Abruzzo

Relazione sull’attività svolta

(Dati relativi al 2009, Doc. CXXVIII n. 22)

I Affari costituzionali

6/5/2010

L. 289/2002,

art. 52, co. 4,

lett. c)

Regione Umbria

Attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa

(Trasmessa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri)

(Dati relativi al 2009, Doc. CCI n. 9)

XII Affari sociali

17/5/2010

L. 289/2002,

art. 52, co. 4,

lett. c)

Regione Molise

Attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa

(Trasmessa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri)

(Dati relativi al 2009, Doc. CCI n. 10)

XII Affari sociali

17/5/2010

L. 212/2000,

art. 13,

co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Calabria

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2009)

VI Finanze

19/5/2010




Nuove relazioni previste da fonti normative (*)



Relazioni governative


nessuna


(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino





Relazioni non governative


nessuna


1Si ricorda in proposito che il Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010 aveva approvato, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, uno schema di decreto legislativo di attuazione della delega conferita al Governo dalla legge 23 luglio 2009, n. 99, recante disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, di riordino del sistema delle Stazioni sperimentali per l’industria (articolo 46, comma 2), che prevedeva anche la soppressione dell'Istituto nazionale per le conserve alimentari INCA, ente che era stato tra l'altro recentemente commissariato e affidato al commissario Carlo Amatucci, nominato con decreti del Ministro dello sviluppo economico del 15 febbraio e del 23 marzo 2010, non ancora comunicati al Parlamento.

2 E cioè con esclusione degli ordini professionali e loro federazioni, delle federazioni sportive e degli enti non inclusi nell’elenco ISTAT [delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato] pubblicato in attuazione del comma 5 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, degli enti la cui funzione consiste nella conservazione e nella trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni, anche con riferimento alle leggi 20 luglio 2000, n. 211, istitutiva della Giornata della memoria, e 30 marzo 2004, n. 92, istitutiva del Giorno del ricordo, nonché delle Autorità portuali, degli enti parco e degli enti di ricerca (...).

3 Con decreto interministeriale del 19 novembre 2008 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e del Ministro per la semplificazione normativa, erano stati confermati i seguenti enti pubblici non economici: Accademia della Crusca, Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, Cassa conguaglio trasporti di Gas di petrolio liquefatto, Cassa conguaglio settore elettrico, Comitato olimpico nazionale italiano CONI, Istituto italiano per l’Africa e l’oriente ISIAO, Lega italiana per la lotta ai tumori LILT, Ente teatrale italiano ETI e Unione nazionale ufficiali in congedo UNUCI. Questi ultimi due enti rientrano anche tra quelli oggetto della citata legge n. 14 del 1978.

4 Co. 634: Al fine di conseguire gli obiettivi di stabilità e crescita, di ridurre il complesso della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche, di incrementare l’efficienza e di migliorare la qualità dei servizi, con uno o più regolamenti, da emanare entro il 31 ottobre 2009, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro o dei Ministri interessati, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, il Ministro per la semplificazione normativa, il Ministro per l'attuazione del programma di Governo e il Ministro dell'economia e delle finanze sentite le organizzazioni sindacali in relazione alla destinazione del personale, sono riordinati, trasformati o soppressi e messi in liquidazione, enti ed organismi pubblici statali, nonché strutture pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi: a) fusione di enti, organismi e strutture pubbliche comunque denominate che svolgono attività analoghe o complementari, con conseguente riduzione della spesa complessiva e corrispondente riduzione del contributo statale di funzionamento; b) trasformazione degli enti ed organismi pubblici che non svolgono funzioni e servizi di rilevante interesse pubblico in soggetti di diritto privato, ovvero soppressione e messa in liquidazione degli stessi (...) c) fusione, trasformazione o soppressione degli enti che svolgono attività in materie devolute alla competenza legislativa regionale ovvero attività relative a funzioni amministrative conferite alle regioni o agli enti locali; d) razionalizzazione degli organi di indirizzo amministrativo, di gestione e consultivi e riduzione del numero dei componenti degli organi collegiali almeno del 30 per cento, con salvezza della funzionalità dei predetti organi (...).

5 Sono riportate nella tabella le procedure con cui furono nominati (comprese le norme sul controllo parlamentare sulle nomine) gli organi attualmente in scadenza. Per le nuove procedure, stabilite dal D.P.R. n. 215/2009 di riordino dell’ONFA, con cui saranno nominati in futuro i nuovi organi, si veda supra nella relativa nota. Riassumendo le novità, il D.P.R. di nomina del presidente verrà adottato su proposta del Ministro della difesa sentito il Capo di stato maggiore dell'Aeronautica, il quale proporrà anche i nomi dei componenti del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori dei conti, poi nominati con D.M. del Ministro della difesa. Inoltre sembra si evinca dalla nuova normativa che, diventando il vicepresidente per legge il consigliere avente la maggiore anzianità di grado fra quelli di cui al comma 2, lettere b) e c), verrà meno la necessità di un'apposita proposta di nomina, e conseguentemente del connesso parere parlamentare, che resta invece senz'altro previsto relativamente alla proposta di nomina del presidente.

6 Il comitato nella nuova agenzia sarà sostituito dal consiglio direttivo nominato con D.P.C.M. su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentite le Commissioni parlamentari competenti. Il consiglio nominerà tra i suoi componenti il presidente, il quale nominerà il vicepresidente.

7 La procedura di nomina riportata nella tabella è quella del comitato attualmente in scadenza; per la procedura di nomina del nuovo consiglio direttivo dell'ANVUR, si veda supra alla nota n. 6.

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero. Pertanto la somma degli atti segnalati ai Ministeri può non coincidere con il totale degli atti da segnalare.

**Le risoluzioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea o delle Commissioni.

*Le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea.