Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Il processo di ratifica del Trattato di Lisbona
Serie: Bollettino Questioni istituzionali    Numero: 5
Data: 21/11/2008
Descrittori:
RATIFICA DEI TRATTATI   TRATTATO DELL'UNIONE EUROPEA

Questioni istituzionali

Il processo di ratifica

del Trattato di Lisbona

 

Il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 dai Capi di Stato e di Governo, è stato sottoposto alla ratifica di tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea.

L’art. 6 del Trattato prevede che esso entri in vigore il 1° gennaio 2009, se entro tale data tutti gli Stati membri hanno depositato gli strumenti di ratifica; altrimenti, il primo giorno del mese successivo all’avvenuto deposito dello strumento di ratifica da parte dello Stato membro che avrà proceduto per ultimo.

Al momento, 23 Stati membri dell’UE - tra cui l’Italia - hanno completato la procedura di ratifica. In Germania e Polonia il Parlamento ha approvato il progetto di legge di ratifica che non è ancora stato firmato dal Capo dello Stato. La Repubblica ceca deve ancora completare la procedura parlamentare di ratifica. In Irlanda si è svolto il 12 giugno 2008 un referendum sull’approvazione del Trattato, che ha avuto esito negativo.

 

Il Consiglio europeo dell’11 e 12 dicembre 2008

Il Consiglio europeo dell’11 e 12 dicembre 2008, al fine di consentire l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona entro la fine del 2009, ha concordato sui seguenti punti:

·          composizione della Commissione: dato che i Trattati vigenti prevedono a partire dal 2009 la riduzione del numero dei commissari, il Consiglio conviene che, purché il Trattato di Lisbona entri in vigore, sarà adottata una decisione, secondo le necessarie procedure giuridiche, affinché la Commissione continui a comprendere un cittadino di ciascuno Stato membro;

·          ratifica del Trattato da parte dell'Irlanda: il Governo irlandese si impegna a proseguire la ratifica del Trattato di Lisbona entro la scadenza del mandato della Commissione europea in carica (1° novembre 2009). Il Consiglio europeo, da parte sua, riconosce le preoccupazioni del popolo irlandese e conviene che tali preoccupazioni saranno affrontate con reciproca soddisfazione dell’Irlanda e degli altri Stati membri. Le necessarie garanzie giuridiche sono espresse nei seguenti punti:

-             il Trattato di Lisbona non modifica la portata o l’esercizio delle competenze comunitarie nel settore della fiscalità;

-             il Trattato di Lisbona non pregiudica la politica di sicurezza e di difesa degli Stati membri, ivi compresa la tradizionale politica di neutralità dell'Irlanda, ne’ gli obblighi della maggioranza degli altri Stati membri;

-             le disposizioni della Costituzione irlandese relative al diritto alla vita, all'istruzione e alla famiglia non saranno pregiudicate dal conferimento di uno status giuridico alla Carta dei diritti fondamentali dell'UE da parte del Trattato di Lisbona, né dalle disposizioni del Trattato in materia di giustizia e affari interni;

-             l’Unione europea annette grande importanza ai seguenti aspetti: progresso sociale e protezione dei diritti dei lavoratori; servizi pubblici, in quanto strumento indispensabile di coesione sociale e regionale; responsabilità degli Stati membri in materia di fornitura di servizi per l'istruzione e servizi sanitari; ruolo essenziale e all'ampio potere discrezionale delle autorità nazionali, regionali e locali di fornire, commissionare e organizzare che nessuna disposizione del Trattato di Lisbona pregiudica.

Per quanto concerne le istituzioni dell’UE, nelle dichiarazioni allegate alle conclusioni il Consiglio ha convenuto quanto segue:

·          Presidenza del Consiglio europeo e Presidenza del Consiglio “Affari esteri”: le autorità competenti dello Stato membro che esercitasse la Presidenza semestrale del Consiglio al momento dell’entrata in vigore del Trattato continueranno a presiedere tutte le restanti riunioni per quanto riguarda il Consiglio e il Consiglio europeo, nonché le riunioni con i Paesi terzi, fino al termine del semestre. La Presidenza semestrale successiva sarà incaricata di organizzare l'esercizio della Presidenza del Consiglio europeo e del Consiglio "Affari esteri" durante il suo semestre, conformemente alle disposizioni del Trattato. Su tali questioni sarà stabilita una stretta consultazione fra tale Presidenza e il Presidente (eletto) del Consiglio europeo e l'Alto rappresentante (designato) dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza;

·          Parlamento europeo: qualora il Trattato di Lisbona entrasse in vigore dopo  le elezioni del Parlamento europeo del giugno 2009, saranno adottate misure transitorie per aumentare, fino al termine della legislatura 2009-2014, conformemente alle cifre previste nel quadro della Conferenza intergovernativa, il numero dei membri del Parlamento europeo dei dodici Stati membri per i quali era previsto un aumento di tale numero. Pertanto il numero complessivo dei membri del Parlamento europeo passerà da 736 a 754 fino al termine della legislatura 2009-2014. L'obiettivo è che tale modifica entri in vigore, se possibile, nel corso del 2010;

·          Commissione europea: il Consiglio europeo conviene che il processo di nomina della futura Commissione, in particolare la designazione del presidente, sia avviato senza indugio dopo l'elezione del Parlamento europeo del giugno 2009.

 

La Presidenza ceca dell’Unione europea (1° gennaio – 30 giugno 2009), secondo notizie riportate dalla stampa, si sarebbe impegnata a raggiungere entro giugno 2009 un accordo con il Governo irlandese sul contenuto esatto e la forma delle “garanzie giuridiche” previste dal Consiglio europeo dell’11 e 12 dicembre 2008, a favore dell’Irlanda, a fronte dell’impegno espresso dal Governo irlandese a proseguire il processo di ratifica del Trattato di Lisbona entro la scadenza del mandato della Commissione europea (1° novembre 2009).

 


STATO

MEMBRO

PROCEDURA DI RATIFICA

EVENTUALE REFERENDUM

Austria

Il Parlamento austriaco ha completato la procedura di ratifica il 24 aprile 2008 con l’approvazione da parte del Bundesrat (58 voti a favore, 4 contrari e nessuna astensione). Il Nationalrat aveva approvato il Trattato il 9 aprile 2008 (151 voti a favore, 27 contro e nessuna astensione).

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Belgio

Il processo di ratifica del Trattato da parte del Parlamento nazionale e dalle sei Assemblee federali è stato completato l’11 luglio 2008.

Il Senato ha ratificato il Trattato il 7 marzo 2008 (48 voti a favore, 8 contrari e nessuna astensione). La Camera dei Rappresentanti ha ratificato il 10 aprile 2008 (116 voti a favore, 18 contrari e 7 astensioni).

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Bulgaria

Il Parlamento bulgaro ha ratificato il Trattato il 21 marzo 2008 (195 voti a favore, 15 contrari e nessuna astensione).

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Cipro

Il Parlamento ha completato la procedura di ratifica il 3 luglio 2008 (31 voti a favore, 17 contrari ed una astensione).

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Danimarca

Il Parlamento danese ha completato la procedura di ratifica il 24 aprile 2008 (90 voti a favore, 25 contrari e nessuna astensione).

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Estonia

II Parlamento estone ha completato la procedura di ratifica parlamentare del Trattato l’11 giugno 2008 (91 voti a favore e 1 contrario).

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Finlandia

Il Parlamento ha completato la procedura di ratifica parlamentare del Trattato l’11 giugno 2008 (151 voti a favore, 27 contrari e 21 astenuti).

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Francia

Il Parlamento francese ha completato la procedura di ratifica parlamentare del Trattato il 7 febbraio 2008 (Assemblea nazionale - 336 voti a favore, 52 contrari e 22 astensioni; Senato  - 265 voti a favore, 42 contrari e 13  astensioni), successivamente all’approvazione di un progetto di revisione della Costituzione.

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Germania

Il Bundestag ha ratificato il Trattato il 24 aprile 2008 (515 voti a favore, 58 contro, 1 astensione). Il Bundesrat il 23 maggio 2008 (65 voti favorevoli, 4 astensioni e nessuno contrario). Il Presidente della Repubblica Horst Köhler ha tuttavia sospeso la firma della legge di ratifica, in attesa delle pronuncia della Corte costituzionale, prevista a maggio 2009, sui ricorsi presentati dal partito Die Linke (sinistra radicale) e dal deputato della CSU on. Peter Gauweller e, più recentemente, da alcuni privati cittadini. La Corte costituzionale ha svolto audizioni delle parti coinvolte il 10 ed 11 febbraio 2009. Fonti diplomatiche, che hanno smentito i toni allarmistici inizialmente circolati sulla stampa tedesca, hanno espresso una valutazione complessivamente positiva dell’esito delle audizioni svolte dalla Corte costituzionale, ritenendo che i giudici si pronunceranno positivamente sulla compatibilità del Trattato di Lisbona con la legge fondamentale tedesca.

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STATO

MEMBRO

PROCEDURA DI RATIFICA

EVENTUALE REFERENDUM

Grecia

Il Parlamento ha approvato la ratifica del Trattato l’11 giugno 2008 (250 voti a favore e 42 astensioni).

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Irlanda

La Costituzione prevede due fasi: il referendum popolare e, a seguire, la ratifica parlamentare per maggioranza semplice.

L’Irlanda, a seguito dell’esito del referendum popolare svoltosi il 12 giugno 2008, ha respinto la ratifica del Trattato di Lisbona. Il 53,4 per cento dei cittadini (862.415 voti) ha votato no al referendum, mentre i si sono stati il 46,6 per cento (752.451 voti). La partecipazione al voto è stata di circa del 53% degli aventi diritto.

A seguito dell’esito negativo del referendum è stato istituito un comitato parlamentare sul futuro dell’Irlanda in Europa che ha presentato il 27 novembre 2008 una relazione sulle azioni da intraprendere nella quale si propone lo svolgimento di un secondo referendum, con un quesito analogo o con qualche variazione. Il referendum dovrebbe essere accompagnato da dichiarazioni del Governo irlandese e di quelle degli altri Stati membri che chiariscano aspetti ritenuti controversi dall’opinione pubblica irlandese. Il comitato ha individuato in particolare sei aree: regime fiscale (in particolare il regime per le imprese); protezione dei diritti dei lavoratori; servizi pubblici; diritto di famiglia ed aspetti etici (in particolare legislazione sull’aborto); politica estera e di difesa (in particolare la garanzia della neutralità militare per l’Irlanda); influenza dell’Irlanda sul processo decisionale UE (in particolare il mantenimento di un Commissario europeo per ogni Stato membro).

Secondo fonti diplomatiche un secondo referendum sul trattato di Lisbona si potrebbe svolgere a settembre/ottobre 2009. I risultati di un sondaggio pubblicato dal quotidiano Irish Times il 16 febbraio 2009 indicano che il 51% dei cittadini irlandesi (8%in più rispetto ad un sondaggio di novembre) è favorevole alla ratifica del Trattato di Lisbona, contro il 33% di contrari e il 16 % di indecisi.

Secondo notizie stampa, il Governo irlandese starebbe esaminando la possibilità di una clausola di dissociazione dell’Irlanda dalla politica di sicurezza e difesa (PESD) dell’UE. Secondo alcune fonti, tale clausola si limiterebbe alla non partecipazione all’Agenzia europea di difesa e allo Stato maggiore dell’UE. La partecipazione alle missioni PESD dell’UE, potrebbe invece essere decisa caso per caso (attualmente l’Irlanda partecipa attivamente alle missioni PESD in Bosnia e Ciad).

Il referendum si è svolto il 12 giugno 2008

Un secondo referendum dovrebbe essere indetto a settembre/ottobre 2009

Italia

Il Parlamento italiano ha concluso la ratifica del Trattato di Lisbona il 31 luglio 2008 (legge 2 agosto 2008, n. 130).Il disegno di legge di ratifica è stato approvato all’unanimità sia al Senato (286 voti a favore su 286 presenti), sia alla Camera (551 voti a favore su 551 presenti).

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Lettonia

Il Parlamento ha ratificato il Trattato l’8 maggio 2008 (70 voti a favore, 3 contrari e 1 astensione).

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Lituania

Il Parlamento ha ratificato il Trattato l’8 maggio 2008 (83 voti a favore, 5 contrari e 23 astensioni).

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Lussemburgo

il Parlamento ha ratificato il Trattato di Lisbona il 29 maggio 2008 (47 voti a favore, 3 astensioni  e 1 contrario).

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Malta

Il Parlamento ha ratificato il Trattato il 29 gennaio 2008 all’unanimità.

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Paesi Bassi

Il Parlamento ha completato la procedura di ratifica del Trattato il 9 luglio 2008, con l’approvazione da parte del Senato (60 voti favorevoli, 15 contrari). La Camera dei Rappresentanti aveva ratificato il Trattato il 5 giugno 2008 (111 voti a favore e 39 contrari).

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Polonia

Il Parlamento ha completato la procedura di ratifica del Trattato il 2 aprile 2008 con il voto del Senato (74 voti a favore, 17 contrari e 6 astenuti). La Camera bassa ha approvato la ratifica il 1° aprile 2008 (384 voti a favore, 56 contrari e 12 astenuti). Per il completamento della procedura di ratifica manca tuttavia la firma del Presidente della Repubblica, Lech Kaczynski, che ha comunicato che firmerà la legge di ratificasoloquando vi sarà la certezza che il Trattato di Lisbona entrerà in vigore.

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Portogallo

Il Parlamento portoghese ha completato la procedura di ratifica del Trattato il 23 aprile 2008 (208 voti a favore e 21 contrari).

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STATO

MEMBRO

PROCEDURA DI RATIFICA

EVENTUALE REFERENDUM

Regno Unito

Il Parlamento del Regno Unito ha completato la procedura di ratifica il 18 giugno 2008. La House of Commons ha ultimato la terza lettura del progetto di legge di ratifica l’11 marzo 2008 (346 voti a favore, 206 contrari). La House of Commons ha respinto il 6 marzo 2008 (311 voti contro, 248 voti a favore) la proposta presentata dal partito conservatore a favore dello svolgimento di un referendum popolare. La House of Lords ha ultimato la terza lettura il 18 giugno 2008, dopo aver respinto (277 voti contro 184) una proposta di rinviare la ratifica ad Ottobre, presentata dall’opposizione a seguito dell’esito negativo del referendum Irlandese. L’Alta Corte ha respinto il 25 giugno 2008 il ricorso presentato da un cittadino volto a promuovere lo svolgimento di un referendum sulla ratifica del Trattato.

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Repubblica Ceca

Maggioranza dei 3/5 dei voti in entrambe le Camere.

Il 24 aprile 2008 il Senato ha chiesto la pronuncia della Corte costituzionale sulla compatibilità del Trattato con l’ordinamento costituzionale della Repubblica Ceca. La Corte si è pronunciata il 26 novembre 2008 a favore dalla compatibilità del Trattato con la Costituzione ceca.

La Camera dei deputati ha approvato il 18 febbraio 2009 la ratifica del Trattato (125 voti a favore e 61 contrari). Hanno votato a favore il partito socialdemocratico (maggiore partito di opposizione), i Verdi e i cristiano democratici (partiti di Governo) e poco più della metà dei membri dell’ODS, il maggior partito di Governo.

Il disegno di legge di ratifica passa ora all’esame del Senato dove è previsto che il voto possa aver luogo nel mese di aprile 2009.

Il Presidente della Repubblica ceca, Vaclav Klaus, ha dichiarato la sua indisponibilità a firmare la legge di ratifica del Trattato fino a quando non sarà chiaro l’esito del secondo referendum irlandese.  

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Romania

Il Parlamento romeno ha ratificato il Trattato il 4 febbraio 2008 (387 voti a favore, 1 contrario e 1 astenuto).

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Slovacchia

Il Parlamento slovacco ha ratificato il Trattato il 10 aprile 2008 (103 voti a favore, 5 contrari e 1 astenuto).

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Slovenia

Il Parlamento sloveno ha ratificato il Trattato il 29 gennaio 2008 (74 voti favorevoli, 6 contrari e nessuna astensione).

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Spagna

Il Parlamento spagnolo ha ratificato il Trattato il 15 luglio 2008. In tale data il Senato ha infatti approvato la ratifica con 232 voti a favore, 6 contrari e 2 astensioni. Il Congresso aveva approvato la ratifica del Trattato il 26 giugno 2008, con 322 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astensioni.

 

Svezia

Il Parlamento svedese ha ratificato il Trattato il 20 novembre 2008 (243 voti favorevoli, 39 contrari).

 

Ungheria

Il Parlamento ungherese è stato il primo a ratificare il Trattato, il 17 dicembre 2007 (325 voti favorevoli, 5 contrari e 14 astenuti).

 

 

 

 

Paesi che hanno completato la procedura di ratifica del Trattato

Paesi il cui Parlamento ha approvato la ratifica

Paesi che non hanno ancora ratificato il Trattato

Paesi che hanno respinto la ratifica del Trattato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XVI legislatura – Bollettino Questioni istituzionali  n.5, 23  febbraio  2009