Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||
Titolo: | Consiglio europeo 29-30 ottobre 2009 | ||
Serie: | Documentazione per le Commissioni - Attività dell'Unione europea Numero: 89 | ||
Data: | 03/11/2009 | ||
Descrittori: |
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Il Consiglio europeo ha accolto con favore la ratifica del Trattato di Lisbona da parte di Germania, Irlanda e Polonia, sottolineando che esso è stato ormai approvato dai cittadini o dai Parlamenti di tutti i 27 Stati membri.
Il Consiglio europeo ha ribadito la propria determinazione affinché il Trattato entri in vigore entro il 2009.
Tenuto conto della posizione assunta dalla Repubblica ceca, i capi di Stato o di governo hanno convenuto di allegare, all'atto della conclusione del prossimo Trattato di adesione e in conformità alle rispettive norme costituzionali, un protocollo (riportato nell'allegato I delle conclusioni del Consiglio europeo) al Trattato sull'Unione europea e al Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. In particolare, l’accordo prevede che il protocollo n. 30 sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea alla Polonia e al Regno Unito si applichi anche alla Repubblica ceca. Il suddetto protocollon. 30 esclude la competenza della Corte di giustizia dell'Unione europea (o di qualunque altro organo giurisdizionale della Polonia o del Regno Unito) per la verifica della conformità delle leggi, pratiche o azioni amministrative della Polonia o del Regno Unito ai diritti, alle libertà e ai principi fondamentali che la Carta riafferma. Inoltre, prevede che ove una disposizione della Carta faccia riferimento a leggi e pratiche nazionali, detta disposizione si applica alla Polonia o al Regno Unito soltanto nella misura in cui i diritti o i principi ivi contenuti sono riconosciuti nel diritto o nelle pratiche della Polonia o del Regno Unito.
In tale contesto e tenuto conto dell'applicazione giuridica del Trattato di Lisbona nonché del suo rapporto con gli ordinamenti giuridici degli Stati membri, il Consiglio europeo ha ribadito quanto segue:
· il Trattato di Lisbona prevede che "qualsiasi competenza non attribuita all'Unione nei Trattati appartiene agli Stati membri" (articolo 5, paragrafo 2 del Trattato UE);
· la Carta si applica "alle istituzioni, organi e organismi dell'Unione nel rispetto del principio di sussidiarietà, come pure agli Stati membri esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Unione" (articolo 51, paragrafo 1 della Carta).
Il Consiglio europeo ha altresì approvato la relazione della Presidenza svedese sugli orientamenti per il servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) ed ha invitato il futuro Alto Rappresentante a presentare una proposta per l'organizzazione e il funzionamento del SEAE, il più presto possibile, affinché il Consiglio possa adottarla al più tardi entro aprile 2010.
Il Consiglio europeo ha definito la posizione dell'UE in riferimento alla prossima conferenza di Copenaghen sui cambiamenti climatici, prevista per il prossimo dicembre, confermando la determinazione dell’UE a svolgere un ruolo trainante e a contribuire al raggiungimento di un accordo globale, ambizioso e completo. Il Consiglio europeo ha sottolineato, inoltre, l'esigenza di un accordo giuridicamente vincolante per il periodo a decorrere dal 1º gennaio 2013, che si basi sul protocollo di Kyoto e ne riprenda gli elementi essenziali. Il Consiglio europeo ha riconosciuto altresì la necessità che tutti i paesi, compresi quelli che attualmente non sono vincolati dal protocollo di Kyoto, adottino misure immediate.
Il Consiglio, tra l’altro:
· ha auspicato che si assuma l’obiettivo del limite dei 2°C dell’UE e richiede una riduzione delle emissioni mondiali di gas serra di almeno il 50% nel 2050, rispetto ai livelli del 1990; la riduzione, per i Paesi industrializzati, dovrebbe essere nell’ordine dell’80-95%;
· ha sollecitato gli altri paesi sviluppati a condividere l’impegno dell’UE, e i paesi in via di sviluppo, specialmente quelli più avanzati, a impegnarsi con misure di mitigazione adeguate che rispecchino le loro responsabilità comuni, ma differenziate, e le rispettive capacità. Il Consiglio europeo sottolinea l’impegno dell’UE a fare la propria parte, nonché la necessità di procedere alla misurazione, notifica e verifica (MRV) delle azioni di mitigazione in tutti i paesi;
· ha sottolineato la necessità di aumentare i finanziamenti per l’adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo, “a partire da quelli particolarmente vulnerabili”, con flussi finanziari, stimati complessivamente in circa 100 miliardi di euro l'anno entro il 2020, sostenuti combinando sforzi propri dei PVS, proventi del mercato internazionale del CO2 e finanziamenti pubblici internazionali;
· ha affermato che la ripartizione dei finanziamenti pubblici internazionali, stimati attorno ai 22-50 miliardi di euro l'anno entro il 2020, dovrà avvenire, a livello globale, in modo che tutti i paesi, salvo quelli meno avanzati, contribuiscano sulla base del PIL e dei livelli di emissione;
· ha sottolineato la disponibilità dell’UE a contribuire in maniera adeguata, per un importo che sarà determinato alla luce dell’esito della Conferenza di Copenhagen, ad un finanziamento pubblico internazionale rapido destinato, nell’ambito di un accordo completo, equilibrato ed ambizioso, ad azioni a medio e lungo termine che non possono essere ritardate e che richiedono un importo stimato in 5-7 miliardi di EUR all'anno per il periodo 2010-2012;
· ha affermato che la questione delle unità di quantità assegnate (AAU) inutilizzate deve essere affrontata senza discriminazioni, garantendo parità di trattamento ai paesi europei e non europei;
· ha preso atto della proposta della Commissione (D006234/02) che individua, in base ai criteri fissati dalla direttiva ETS, 164 settori e sottosettori industriali considerati ad elevato rischio di rilocalizzazione delle emissioni CO2 - o carbon leakage – e che beneficeranno, nel periodo 2013-2020, di un sistema di allocazioni gratuite, rilevando che un settore o sottosettore può essere aggiunto all’elenco, sulla base di nuove informazioni, se soddisfa i pertinenti criteri.
Il Consiglio europeo ha rilevato che il drastico calo dell'attività economica europea si sta arrestando, i mercati finanziari si stabilizzano e migliora la fiducia, pur rilevando con preoccupazione l'aumento del tasso di disoccupazione. Ad avviso del Consiglio europeo occorre:
· per consolidare le aspettative e rafforzare la fiducia, mettere a punto una strategia coordinata di uscita dalle politiche di stimolo su larga scala quando la ripresa sarà assicurata, nel quadro dell'attuazione del Patto di stabilità e crescita;
· avviare un'azione coordinata, in ambito europeo e internazionale, per generare in futuro nuove fonti di crescita e maggiore occupazione, assicurando in tal modo tassi d'occupazione elevati e finanze pubbliche sostenibili a lungo termine. A questo riguardo, occorrerebbe inoltre promuovere politiche di inclusione e protezione sociale attive.
In materia di rafforzamento del quadro di vigilanza finanziaria nell'UE il Consiglio europeo ha preso atto dell'ampio accordo delineatosi nella sessione del Consiglio ECOFIN del 20 ottobre 2009 su due proposte legislative (un progetto di regolamento e un progetto di decisione) relative all'istituzione del comitato europeo per il rischio sistemico preposto alla vigilanza macroprudenziale. Il Consiglio europeo ha altresì ribadito quanto sia importante che i lavori per l'istituzione delle autorità europee per la vigilanza microprudenziale proseguano rapidamente, affinché si giunga entro dicembre 2009 ad un accordo su un pacchetto completo relativo all'istituzione di una nuova struttura di vigilanza nell'UE.
Il Consiglio europeo ha altresì accolto con favore l'esito della riunione del G20 a Pittsburgh, in particolare l'impegno di prendere misure intese a rafforzare il sistema internazionale di vigilanza e regolamentazione finanziaria, tra cui la riforma delle norme internazionali in materia di compensi ed il conseguimento di un insieme unico di principi contabili di qualità elevata.
Il Consiglio ha inoltre accolto con favore i progressi conseguiti dal gennaio scorso riguardo alle infrastrutture e interconnessioni energetiche nonché ai meccanismi di crisi. Invita i soggetti interessati a procedere con urgenza all'attuazione delle ulteriori misure legislative, in particolare in ordine al progetto di regolamento sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas, che dovrebbe essere adottato il più presto possibile.
Il Consiglio europeo ha accolto infine con favore le iniziative che la Commissione europea ha adottato per stabilizzare il mercato lattiero europeo. In tale contesto, prende atto della proposta della Commissione volta ad attenuare i problemi di liquidità più urgenti destinando al settore 280 milioni di euro dal bilancio 2010, nonché della decisione della Commissione stessa di istituire un gruppo ad alto livello con l'importante funzione di discutere le prospettive a medio e lungo termine.
Il Consiglio europeo ha adottato la strategia dell'UE per la regione del Mar Baltico che costituisce un quadro integrato per affrontare le sfide ambientali urgenti connesse con il Mar Baltico, e per contribuire al successo economico della regione e alla sua coesione sociale e territoriale, nonché alla competitività dell'UE. Nel chiedere a tutti i soggetti interessati di agire con rapidità ed assicurare l'attuazione piena della strategia, il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a presentare al Consiglio una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori entro giugno 2011.
Il Consiglio europeo ha adottato conclusioni in materia di immigrazione clandestina, con particolare riferimento all’area mediterranea.
Il Consiglio ha preso atto del varo di un progetto pilota per Malta relativo alla redistribuzione dei beneficiari di protezione internazionale all’interno dell’UE e della solidarietà mostrata da vari Stati membri, esortando altri Stati membri a partecipare al progetto su base volontaria.
Ribadendo che l’Ufficio europeo di asilo dovrebbe essere istituito entro il 200, il Consiglio europeo ha chiesto ulteriori sforzi per adottare, attuare e valutare gli strumenti esistenti e per proseguire la realizzazione del sistema europeo comune di asilo, affrontando la questione dei movimenti secondari interni, nonché la necessità di solidarietà tangibile ed efficace con gli Stati membri che subiscono una particolare pressione.
Il Consiglio europeo ha chiesto il potenziamento delle capacità operative di FRONTEX invitando la Commissione a presentare proposte a tal fine all'inizio del 2010. Il potenziamento potrebbe fondarsi sugli elementi seguenti: i) messa a punto di procedure operative comuni chiare, con regole d'ingaggio chiare per le operazioni congiunte in mare, badando a tutelare le persone bisognose di protezione che viaggiano in flussi misti, in conformità del diritto internazionale; ii) maggiore cooperazione operativa tra FRONTEX e paesi d'origine e di transito; iii) vaglio della possibilità di noleggio regolare, finanziato da FRONTEX, di voli di rimpatrio congiunti.
Nell’esprimere soddisfazione per il dialogo rafforzato UE-Turchia in materia di migrazione, il Consiglio ha invitato la Commissione e gli Stati membri ad accelerare l'attuazione dell'approccio globale e ha chiesto alla presidenza e alla Commissione di proseguire negli sforzi per promuovere il dialogo con la Libia sulla gestione della migrazione e la risposta all'immigrazione clandestina, cooperazione in mare compresa.
Il Consiglio europeo ha approvato le conclusioni del Consiglio del 27 ottobre su Afghanistan e Pakistan e ha accolto favorevolmente l'adozione del piano per un'azione rafforzata dell'UE nella regione, volta a migliorare le capacità civili delle istituzioni statali dell'Afghanistan e del Pakistan.
Accolto con favore l'operato delle istituzioni elettorali in Afghanistan nel garantire la credibilità del processo elettorale, il Consiglio europeo ha sottolineato l'esigenza che il secondo turno delle elezioni presidenziali sia credibile, inclusivo e sicuro e rifletta la volontà del popolo afghano. Il Consiglio europeo ha sottolineato la propria fiducia nel ruolo guida delle Nazioni Unite nel coordinamento degli sforzi della comunità internazionale in Afghanistan.
In merito al deterioramento della sicurezza in Pakistan, il Consiglio europeo sostiene gli sforzi del governo di quel paese per stabilire il controllo su tutte le aree del paese e si dichiara pronto ad assistere la popolazione coinvolta.
Il Consiglio europeo ha inoltre adottato una dichiarazione sull’Iran, in cui ha ribadito l'impegno dell’UE in favore di una soluzione diplomatica alla questione del programma nucleare iraniano. Nell’esprimere la sua profonda preoccupazione - aggravata dalla recente rivelazione dell'esistenza di un impianto di arricchimento nei pressi di Qom -, il Consiglio europeo ha esortato l'Iran a cooperare pienamente con l'AIEA al fine di risolvere tutte le questioni in sospeso e ristabilire la fiducia nel carattere esclusivamente pacifico del programma nucleare iraniano. Il Consiglio europeo ha inoltre invitato l’Iran a concordare con l’AIEA l’accordo sulla fornitura di combustibile nucleare per il reattore di ricerca di Teheran, che contribuirebbe a creare un clima di fiducia soddisfacendo allo stesso tempo il fabbisogno di radioisotopi per uso medico.
Il Consiglio europeo ha deplorato le continue violazioni dei diritti umani in Iran e ha espresso la sua costante preoccupazione circa la situazione dei membri del personale delle missioni dell'Unione europea e dei cittadini europei in Iran recentemente sottoposti a processo, sollecitandone la liberazione immediata e senza condizioni.
XVI legislatura – Documentazione per le Commissioni – Attività dell’Unione europea, n. 89, 3 novembre 2009
Il bollettino è stato curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea (tel. 2145)