Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |
---|---|
Autore: | Servizio Biblioteca |
Titolo: | Rassegna parlamentare di politica internazionale 5/2008. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di politica estera e difesa. |
Serie: | Rassegna parlamentare di politica internazionale Numero: 5 Progressivo: 2008 |
Data: | 15/03/2008 |
Camera dei deputati - Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
|
RASSEGNA PARLAMENTARE DI POLITICA INTERNAZIONALE
Marzo 2008, Anno II, N. 5 |
L’attività
parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti
in materia di politica estera e difesa
Germania
Lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Befragung der Bundesregierung) sui temi discussi nell’ultima seduta del Consiglio dei ministri il 5 marzo 2008 è iniziato con l’intervento del Sottosogretario agli esteri con delega per gli affari europei Günter Gloser, che ha comunicato la decisione, adottata dal Governo federale, di inviare fino a 180 funzionari di polizia in Kosovo nell’ambito della missione EULEX (European Union Rule of Law Mission in Kosovo).
Si tratta della prima grande missione
civile nel quadro della politica europea di sicurezza e difesa (PESD), autorizzata
dal Consiglio dell’Unione europea il 16 febbraio 2008. La missione, che diventerà
pienamente operativa dopo una fase
transitoria di 120 giorni, rappresenta un importante contributo per la
sicurezza e la stabilità del Kosovo e dell’intera regione balcanica. I circa
2000 esperti internazionali (forze di polizia, magistrati, funzionari con
mansioni di supporto logistico) che, complessivamente, saranno impegnati in
EULEX avranno il compito di assistere le autorità kosovare nella creazione di
un efficiente sistema legale in grado di combattere la criminalità e di garantire
l'ordine pubblico. Il Sottosegretario Gloser ha dichiarato che
Germania
Nella seduta del 6 marzo 2008 il Bundestag ha discusso una mozione (stampato n. 16/8379 http://dip21.bundestag.de/dip21/btd/16/083/1608379.pdf) presentata dai gruppi della Grande coalizione di Governo (CDU/CSU e SPD), dal gruppo dei Verdi (Bündis/Die Grünen) e dal gruppo liberale (FDP), sulle libere e democratiche elezioni per il rinnovo del Parlamento in Iran (Für freie und demokratische Parlamentswahlen im Iran), previste per il 14 marzo 2008. Sia nel testo della mozione, sia nel corso del dibattito in Assemblea, è stata espressa grande preoccupazione per la decisione del Ministero dell’interno iraniano di eliminare dalle liste elettorali numerosi candidati, la maggior parte dei quali appartengono alla corrente riformista e, più in generale, all’opposizione desiderosa di mostrare il proprio peso nella politica nazionale. Nonostante le molteplici questioni ancora aperte con il paese in ambito internazionale (il programma nucleare, i rapporti poco trasparenti con i gruppi nemici della democrazia, gli attacchi verbali contro Israele e più in generale contro l’Occidente), in sede di discussione della mozione è stata da più parti sottolineata la necessità di “tenere aperte le porte della diplomazia” per dare un segnale positivo alle forze politiche riformiste di un paese che occupa una posizione geografica importante dal punto di vista strategico, ricco di risorse naturali e la cui popolazione possiede un alto livello di istruzione. Durante il dibattito è stata richiamata l’attenzione sull’importanza di queste elezioni perché, sulla base del loro esito, l’Iran potrà lanciare un concreto segnale di cambiamento verso un sistema politico più democratico e trasparente e perché solo con un Parlamento che rappresenti l’effettiva volontà popolare sarà possibile superare le sfide del futuro. Per quanto riguarda il programma nucleare iraniano, alcuni rappresentanti dei gruppi di maggioranza hanno accolto con favore l’approvazione, da parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU, della terza risoluzione sanzionatoria nei confronti dell’Iran (la n. 1.803 del 3 marzo 2008), auspicando che la comunità internazionale continui a restare unita al fine di individuare una soluzione pacifica ai problemi che pone la politica nucleare iraniana. La mozione, che è stata approvata all’unanimità, invita le autorità iraniane ad ammettere alle liste elettorali tutti i candidati e a garantire elezioni libere e democratiche. Il Bundestag, da parte sua, manifesta l’intenzione di intraprendere un costante e costruttivo dialogo con tutti i partiti politici iraniani, e non solo con quelli che saranno rappresentati nel futuro Parlamento.
Regno Unito
E’ stata diffusa, il 2 marzo 2008, la relazione della Commissione Affari Esteri della Camera dei Comuni dedicata alla questione nucleare iraniana e alle sue implicazioni per la sicurezza regionale e globale. Nel documento (dal titolo: Global Security: Iran, in rete all’indirizzo: http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200708/cmselect/cmfaff/142/142.pdf) sono presi in esame gli aspetti di maggiore criticità delle iniziative assunte in materia dal governo iraniano. Dopo aver sospeso nel 2003, sotto la pressione della comunità internazionale, il programma di dotarsi di armamenti nucleari, l’Iran ha proseguito le attività di arricchimento dell’uranio dichiarandone lo scopo solo civile; non può escludersi, tuttavia, che i propositi iniziali possano essere ripresi in seguito, e che l’Iran giunga infine a poter produrre armi nucleari nel 2015.
In considerazione del carattere semi-democratico del sistema
politico vigente in Iran (di impronta teocratica, ma
non privo di aperture e sottoposto, inoltre, alle sollecitazioni di una società
complessa ed eterogenea), è tuttavia opportuno, a giudizio della Commissione,
non assumere iniziative che possano essere prese a pretesto dal governo in
carica per consolidare la propria posizione facendo leva sul nazionalismo e per
emarginare gli elementi politici pragmatici e riformisti. A questo riguardo,
La soluzione del problema iraniano, ritiene
XV Legislatura – Rassegna parlamentare di politica internazionale, Anno II, n. 5 – 15 Marzo 2008