Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca |
Titolo: | FOCUS SICUREZZA 2/2008. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di sicurezza |
Serie: | Focus sicurezza Numero: 2 Progressivo: 2008 |
Data: | 30/01/2008 |
Organi della Camera: | IV-Difesa |
Camera dei deputati - Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
FOCUS SICUREZZA
Gennaio 2008, Anno II, N. 2 |
L’attività
parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti
in materia di sicurezza
Regno Unito
Il 24 gennaio 2008 è stato presentato alla Camera dei Comuni il disegno di legge d’iniziativa governativa in materia di terrorismo (Counter-Terrorism Bill
http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200708/cmbills/063/2008063.pdf), le cui previsioni contemplano, tra l’altro, l’estensione temporale (fino a 42 giorni) delle misure restrittive della libertà personale disposte, in via cautelare e in assenza di formale incriminazione, dalle autorità di polizia nei confronti di persone sospette di coinvolgimento in attività terroristiche. Il Governo ha così tenuto fermo il proposito, più volte annunciato nell’ultimo biennio, di modificare il Terrorism Act del 2000 al fine di prevedervi una maggiore durata della pre-charge detention, benché precedenti tentativi al riguardo abbiano suscitato reazioni polemiche nell’opinione pubblica ed incontrato forti resistenze in parlamento. Parere contrario all’introduzione di questa misura legislativa è stato recentemente formulato, in particolare, da due Commissioni parlamentari, che di essa hanno criticamente considerato l’effettiva necessità (il riferimento è allo Home Affairs Committee della Camera dei Comuni e alla Commissione bicamerale sui diritti umani; si veda il precedente Focus Sicurezza, Gennaio 2008, Anno II, N. 1).
La redazione del progetto sembra, almeno in parte, aver tenuto conto di queste critiche. Le sue previsioni contemplano la più ampia durata della pre-charge detention, senza però assegnare portata generale all’operatività di tale misura. Applicabile in relazione a casi specifici, essa è condizionata ad una previa determinazione ministeriale, adottata su richiesta delle autorità inquirenti e sulla base di loro relazioni motivate circa la sussistenza dell’effettiva ed attuale necessità di farvi ricorso. Ogni provvedimento ministeriale che abiliti le autorità inquirenti a disporre un arresto prolungato fino al termine massimo previsto, è, inoltre, soggetto al controllo delle Camere, che della sua emanazione sono informate dal Ministro entro i due giorni successivi.
Tra le altre previsioni del progetto (rivolte a conferire maggiori poteri alle autorità inquirenti in relazione ad una molteplicità di materie rilevanti per le finalità del testo normativo), si segnalano quelle dirette ad abilitare i soggetti privati a comunicare informazioni ai servizi segreti anche in deroga all’obbligo su di essi eventualmente gravante di tenerle riservate, fatto salvo il rispetto delle prescrizioni in materia di tutela dei dati personali. Delle informazioni così raccolte è resa possibile ai servizi segreti l’utilizzazione anche per finalità diverse da quelle dell’iniziale acquisizione, purché comprese nei loro compiti di istituto.
Stati Uniti
Il 17 gennaio 2008 la Commissione sulla Sicurezza Nazionale della Camera dei rappresentanti ha inviato una lettera al Dipartimento sulla Sicurezza Nazionale del Governo americano, relativa all’Homeland Security Information Network (HSIN), sistema interno di comunicazione ed informazione di dati sensibili ma non segreti, dedicato al contrasto al terrorismo e basato su una rete di computer colleganti i 50 stati americani, i 5 territories, Washington D.C. e le 50 più importanti aree urbane del paese.
Nella lettera è fatto riferimento ad un’audizione tenutasi presso la Commissione il 26 ottobre 2007, nella quale i rappresentanti del Dipartimento avevano riferito in merito alla situazione di HSIN ed agli sforzi in corso per renderlo interoperativo con altri sistemi di condivisione delle informazioni. Il giorno seguente all’audizione, però, il Dipartimento emanava un memorandum nel quale veniva annunciata la prossima sostituzione della rete HSIN con un nuovo sistema denominato “DHS [Department of Homeland Security] Portal Consolidation Program”.
A parte la sorpresa ed il rammarico manifestati per la mancata comunicazione del nuovo programma, la Commissione ha formulato una serie di stringenti interrogativi al Dipartimento: “Nel periodo di sviluppo del nuovo programma cosa accadrà al sistema HSIN? Tutti gli sforzi messi in atto per il suo miglioramento andranno completamente perduti? Quanto denaro è stato speso per HSIN fino ad oggi e quali sono i contrattisti privati coinvolti? Cosa è previsto per gli stati per i quali HSIN ha costituito il sistema principale di condivisione delle informazioni? Sono stati consultati in merito ai nuovi sviluppi? Sarà migliorata l’integrazione con gli altri sistemi di informazione esistenti? Come saranno realizzati, in concreto, i “sostanziali risparmi di spesa” promessi dal Dipartimento? E’ stato preventivamente consultato, e fino a che punto, il Program Manager of the Information Sharing Environment situato nell’ambito dell’Ufficio del Direttore del National Intelligence?
La lettera si conclude con la richiesta al Dipartimento di fornire risposte scritte entro il 14 febbraio 2008, accompagnate da ulteriore documentazione indicata
(http://homeland.house.gov/SiteDocuments/20080118152930-40065.pdf).
Stati Uniti
Il 23 gennaio 2008 la Sottocommissione sulla Sicurezza dei Trasporti e la Protezione delle Infrastrutture, interna alla Commissione sulla Sicurezza Nazionale della Camera dei rappresentanti, ha esaminato la proposta di legge per l’approvazione del Chemical Facility Anti-Terrorism Act of 2008, il cui testo è passato all’unanimità, con l’introduzione di alcuni emendamenti, e sarà ora sottoposto all’esame del plenum della Commissione
(http://homeland.house.gov/SiteDocuments/20080123151222-73408.PDF).
Il progetto considera gli impianti chimici del paese come un potenziale bersaglio per le azioni terroristiche e ritiene indispensabile attuare tutte le misure di sicurezza a disposizione, al fine di proteggere, in particolare, le installazioni considerate maggiormente rischio. La finalità principale della legge è quella di rendere permanenti le disposizioni dettate dal Segretario per la Sicurezza Nazionale, che fissano gli standard di sicurezza per gli impianti chimici (Chemical Facility Anti-Terrorism Standards,CFATS), dato che, in base alla normativa vigente, la competenza del Segretario per la Sicurezza Nazionale in tale ambito e la validità degli CFATS scade nell’ottobre del 2009.
Il giorno precedente all’esame, la Presidente della sottocommissione, Sheila Jackson Lee, ha rilasciato una dichiarazione nella quale ha ricordato le tragiche conseguenze dell’incidente avvenuto nel 1994 all’impianto chimico di Bhopal in India, affermando che esistono più di 100 siti negli Stati Uniti dove un’azione di sabotaggio, da parte di gruppi terroristici, potrebbe mettere in pericolo la vita di milioni di persone, portando ad esempio un impianto situato in California ed un altro nella zona di Chicago.
La Presidente Jackson Lee ha quindi sottolineato favorevolmente alcune misure presenti nel testo della proposta, come quelle in materia di addestramento del personale e di controllo delle possibili fughe di informazioni sui sistemi di sicurezza interni alle installazioni, affermando che gli impianti chimici devono avere gli stessi standard di sicurezza riservati ai porti, agli aeroporti ed agli edifici del Governo (http://homeland.house.gov/SiteDocuments/20080123150641-04775.pdf).
XV Legislatura – Focus sicurezza, Anno II, n. 2 – 30 Gennaio 2008