Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca
Titolo: FOCUS SICUREZZA 1/2008. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di sicurezza
Serie: Focus sicurezza    Numero: 1    Progressivo: 2008
Data: 15/01/2008

Camera dei deputati - Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera

 

FOCUS SICUREZZA

 

Gennaio 2008, Anno II, N. 1

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti
in materia di sicurezza

 


Regno Unito

Due documenti parlamentari hanno di recente riportato all’attenzione il tema delle misure legislative la cui adozione, ritenuta necessaria per la sicurezza dello Stato a fronte della minaccia terroristica, può avere ricadute restrittive sul piano dell’esercizio di diritti fondamentali, sì da rendere ardua l’individuazione di un punto di bilanciamento degli interessi implicati. 

La questione era stata nel Regno Unito già dibattuta, con notevole risonanza anche presso l’opinione pubblica, in occasione dell’esame parlamentare del Terrorism Act del 2006, allorché venne proposta dal Governo una significativa estensione temporale della detenzione dei sospetti di terrorismo in assenza di una formale incriminazione. La previsione contenuta nella versione originaria di quel provvedimento (diretta ad aumentare la durata massima della pre-charge detention dai precedentemente previsti 14 fino a 90 giorni) non riuscì a conseguire l’approvazione per il voto contrario anche di esponenti della stessa maggioranza. Il limite della detenzione venne così fissato a 28 giorni; ma il proposito di introdurre più restrittive misure non venne abbandonato dal Governo, indotto dal parziale insuccesso ad assegnare maggior spazio ad aspetti di concertazione e di pubblica sensibilizzazione, forse prima trascurati; sicché il Primo Ministro Brown, mantenendosi nel solco del suo predecessore, il 7 giugno 2007 illustrava nuove disposizioni le quali, contenute in un Counter-Terrorism Bill, avrebbero esteso la durata dell’arresto per le persone sospettate di coinvolgimento in attività terroristiche.

Sulle annunciate misure di fonte governativa si registrano ora i pareri resi, rispettivamente, dalla Commissione Affari Interni della Camera dei Comuni (Home Affairs Committee) e dalla Commissione bicamerale sui diritti umani (Joint Committee on Human Rights).  

Un esame critico delle argomentazioni addotte dal Governo per affermare l’inadeguatezza del limite massimo oggi previsto per la pre-charge detention e, di conseguenza, per sostenere la necessità di una sua modifica, è svolto nella relazione pubblicata il 13 dicembre 2007 dalla Commissione Affari Interni dei Comuni (The Government’s Counter Terrorism Proposals, disponibile in rete all’indirizzo:  http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200708/cmselect/cmhaff/43/43i.pdf). Essa, pur senza escludere che una simile necessità possa porsi in futuro, ne ha negato l’attuale sussistenza, e ha ritenuto, avendo riguardo al quadro normativo vigente, che le disposizioni del Civil Contingency Act del 2004 forniscano strumenti idonei a far fronte a circostanze eccezionali, comprese quelle in cui le trame terroristiche siano così gravi e complesse da mettere in difficoltà le forze di polizia e i servizi di sicurezza. La Commissione non ha tuttavia trascurato che tali disposizioni presuppongono per la loro operatività la  proclamazione dello stato di emergenza nazionale, e ha riconosciuto in questo requisito un ostacolo per la loro utile applicazione. Essa quindi si è espressa, tra le diverse opzioni prese in esame, per una modifica del Civil Contingency Act, affinché l’esercizio dei poteri che vi sono disciplinati possa aver luogo senza dover dichiarare lo stato di emergenza e, nel contempo, nel limite delle fondamentali misure di salvaguardia (consistenti nello scrutinio parlamentare sull’applicazione della legge e nell’impugnabilità in giudizio dei provvedimenti restrittivi della libertà personale).

Riserve di analogo tenore sono state pronunciate, a conclusione di una approfondita disamina delle proposte governative, nella relazione pubblicata il 14 dicembre 2007 dalla Commissione bicamerale sui diritti umani (The Government’s Counter Terrorism Proposals: 42 Days, in rete all’indirizzo: http://www.publications.parliament.uk/pa/jt200708/jtselect/jtrights/23/23.pdf). La Commissione bicamerale ha infatti ritenuto che il Governo, pur impegnatosi a ricercare più ampie basi di consenso per le sue proposte, abbia fallito nel dimostrare la effettiva necessità di estendere il limite della detenzione per i sospetti di terrorismo. La previsione di un nuovo limite massimo (fino a 42 giorni, come da ultimo dichiarato, il 6 dicembre 2007, dal Ministro dell’Interno) sarebbe dunque da considerare alla stregua di “una interferenza molto grave con i diritti di libertà”. Di qui l’invito, rivolto al Governo, a ritirare la proposta: “procedere con essa nei termini esposti dallo Home Office porrebbe in dubbio l’impegno del Governo ad un approccio consensuale e solleverebbe questioni di compatibilità con i diritti umani”.

 

Stati Uniti 

Il 19 dicembre 2007 il Presidente della Commissione per la sicurezza e gli affari governativi del Senato, il democratico Joe Lieberman, ha accolto favorevolmente l’approvazione al Senato del disegno di legge annuale contenente gli stanziamenti complessivi per le spese relative all’esercizio finanziario 2008 (Fiscal Year 2008 Omnibus Appropriations Bill), all’interno del quale è prevista una assegnazione di 38,7 miliardi di dollari a favore del Dipartimento per la Sicurezza nazionale. Il Presidente Lieberman, facendo seguito alle personali preoccupazioni recentemente espresse al riguardo (si veda il Focus Sicurezza n. 1/2007), ha tenuto a sottolineare come, in sede parlamentare, siano stati aumentati gli inadeguati stanziamenti previsti dal Governo con riferimento ad alcuni programmi chiave per la sicurezza nazionale, tra i quali spicca lo State Homeland Security Grant Program, volto all’addestramento ed all’equipaggiamento degli operatori statali e locali, chiamati ad intervenire in prima istanza in situazioni di emergenza nazionale, al quale sono stati destinati 950 milioni di dollari.

Il disegno di legge assegna inoltre 50 milioni per migliorare l’interoperabilità delle comunicazioni in caso di emergenza, 750 milioni per le emergenze relative agli incendi, 724 milioni a favore dell’agenzia nazionale responsabile del settore, la Federal Emergency Management Agency (FEMA) e 400 milioni a testa per la sicurezza dei trasporti ferroviari e la sicurezza dei porti marittimi (con ulteriori 13 milioni per programmi di scannerizzazione del contenuto dei container scaricati nei porti). Particolare soddisfazione ha poi espresso il senatore Lieberman per lo stanziamento di 10 milioni di dollari assegnati all’Office of Bombing Prevention, con particolare riguardo alle misure da adottare contro gli attentati realizzati con “bombe artigianali” (improvised explosive devices), nonché per l’assegnazione di 50 milioni per la difesa degli impianti chimici da attacchi terroristici.

Le uniche osservazioni critiche mosse dal Presidente Lieberman hanno riguardato il numero record di accantonamenti di fondi per fini specifici (earmarks), presenti nel testo del progetto e la mancata previsione di stanziamenti per la costituzione di quartieri generali unificati all’interno del Dipartimento per la Sicurezza nazionale, i cui uffici sono, al momento, sparsi in 70 edifici diversi

(http://hsgac.senate.gov/index.cfm?Fuseaction=PressReleases.Detail&PressRelease_id=1602&Month=12&Year=2007&Affiliation=C).


XV Legislatura – Focus sicurezza, Anno II, n. 1 – 15 Gennaio 2008