Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca
Titolo: FOCUS SICUREZZA 1/2007. L'attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti in materia di sicurezza
Serie: Focus sicurezza    Numero: 1    Progressivo: 2007
Data: 17/12/2007
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa

Camera dei deputati - Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera

 

FOCUS SICUREZZA

 

Dicembre 2007, N. 1

L’attività parlamentare in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti
in materia di sicurezza

 


Francia 

Il 28 novembre la Commissione della difesa nazionale e delle forze armate dell’Assemblea nazionale (http://www.assemblee-nationale.fr/13/cr-cdef/07-08/c0708016.asp#P2_69)

e la Commissione affari esteri del Senato (http://www.senat.fr/bulletin/20071126/etr.html) hanno proceduto all’audizione del Consigliere di Stato Jean-Clade Mallet, Presidente della Commissione incaricata dell’elaborazionedel Libro bianco sulla difesa e la sicurezza nazionale (al libro bianco è dedicato il sito internet: http://www.defense.gouv.fr/livre_blanc).

La commissione, di cui fanno parte anche dei rappresentanti delle due assemblee, è stata istituita con il decreto n. 2007-1144 del 30 luglio 2007 con l’obiettivo di definire una strategia globale di difesa e sicurezza per i prossimi 15 anni e di porre le basi delle future leggi di programmazione militare, fissando altresì gli orientamenti per una riforma del settore e formulando proposte concrete per il necessario adeguamento dell’organizzazione dello Stato.

Jean-Claude Mallet ha riferito in Parlamento, dopo che la Commissione ha concluso le audizioni con 52 personalità, rispondendo alle sollecitazioni dei parlamentari che ritengono necessario essere coinvolti nella riflessione in corso. Durante l’audizione il Presidente ha essenzialmente illustrato quelli che saranno i contenuti  del Libro bianco che verrà presentato per l’approvazione al Presidente della Repubblica nel marzo 2008.

Questo documento definirà innanzitutto un concetto nuovo di sicurezza nazionale che comprenderà gli ambiti della politica di difesa e della sicurezza interna. Il Libro bianco presenterà quindi un’analisi dei nuovi dati del contesto internazionale, economico, strategico ed una valutazione dei rischi e delle potenziali minacce alla sicurezza del Paese e dei suoi cittadini. Nel testo saranno anche presenti proposte per migliorare le capacità di difesa - militare, civile ed economica - francesi ed una riflessione particolare sarà dedicata al ruolo che potrà avere la Francia nel favorire il rafforzamento dell’Europa della difesa e della sicurezza. Il documento conterrà inoltre uno studio sulle possibilità di riorganizzazione dell’apparato industriale e di ricerca a livello nazionale, così come europeo.

Una parte del Libro bianco sarà poi dedicata al tema del rapporto tra forze armate, sicurezza e società, con l’obiettivo di individuare politiche per rafforzare il legame tra nazione e forze armate. Infine, il Libro bianco conterrà delle proposte per aumentare il coinvolgimento del Parlamento nella definizione e realizzazione della politica di difesa. 

 

 

Stati Uniti 

Il 3 dicembre 2007 il Presidente della Commissione per la sicurezza nazionale e gli affari governativi del Senato, il democratico Joe Lieberman, ha rilasciato una dichiarazione su una fuga di informazioni riguardante un documento dell’Office and Management Budget (OMB) della Casa Bianca, contenente il presunto taglio degli stanziamenti relativi a diversi programmi di sicurezza nazionale.

In particolare sarebbe stata ventilata la soppressione dello State Homeland Security Grant Program, il più importante programma per l’addestramento e l’equipaggiamento degli operatori statali e locali, chiamati ad intervenire in prima istanza in situazioni di emergenza nazionale, nonché l’eliminazione di altri programmi concernenti, tra l’altro, la sicurezza dei porti e l’interoperabilità delle comunicazioni.

Il Presidente Lieberman ha sottolineato che tali notizie, se confermate, costituirebbero una pericolosa inversione di tendenza, in contraddizione con le analisi contenute in recenti documenti pubblicati dall’amministrazione Bush, che sottolineano il ruolo chiave degli organi competenti, a livello statale e locale, nella prevenzione del terrorismo, nel coordinamento dei diversi centri di intelligence e nella pianificazione degli interventi da adottare in caso di catastrofi naturali (http://hsgac.senate.gov/index.cfm?Fuseaction=PressReleases.Detail&PressRelease_id=1596&Month=12&Year=2007&Affiliation=C).

 

Stati Uniti 

Nello scorso mese di novembre il National Intelligence Council, organo governativo per gli studi strategici, aveva presentato l’ultimo National Intelligence Estimate (NIE), rapporto elaborato periodicamente in base alle informazioni congiunte provenienti dalle 16 agenzie americane di intelligence, dal titolo “Iran: programmi e potenziale nucleare” (“Iran: Nuclear Intentions and Capabilities”) (http://www.dni.gov/press_releases/20071203_release.pdf). Nelle parti del documento rese pubbliche, vi si afferma che l’Iran ha sospeso nell’autunno 2003 il suo programma nucleare militare (da questo paese sempre negato), continuando tuttavia l’arricchimento dell’uranio per scopi civili e lo sviluppo di missili a lunga gittata, e che tale sospensione è dovuta al controllo, alle sanzioni e alla pressione esercitati dalla comunità internazionale Nel rapporto si ritiene tuttavia che, proseguendo l’arricchimento dell’uranio e lo sviluppo di missili, un’eventuale ripresa del programma militare consentirebbe la fabbricazione dell’arma nucleare. Il documento sostiene pertanto la necessità di accrescere i controlli, le sanzioni e la pressione, da accompagnare con l’offerta concreta di incentivi economici, geostrategici e politici all’Iran, con l’obiettivo di indurre questo paese a sospendere anche l’arricchimento dell’uranio.

Tra il 3 e il 6 dicembre 2007 diversi rappresentanti del Congresso americano hanno espresso il loro punto di vista sul documento. Tom Lantos, presidente della commissione esteri della Camera dei rappresentanti, ha affermato che il rapporto lascia più tempo per una politica combinata di pressione e diplomazia anche sotto la prossima amministrazione, invitando a non ripetere la stessa strada percorsa con l’Iraq. Joseph R. Biden, presidente della commissione esteri del Senato, ha sottolineato in modo analogo che, allungandosi i tempi, va intensificata la politica combinata di pressione e diplomazia, agendo però in collegamento più stretto con gli alleati degli USA, posizioni riprese in termini simili da Ike Skelton, presidente della commissione difesa del Senato, il quale ha tuttavia lamentato il ritardo di pubblicazione del rapporto. Infine, Duncan Hunter, capogruppo repubblicano alla commissione difesa della Camera, ha affermato che l’arricchimento dell’uranio è la condizione essenziale per l’arma nucleare, che gli impianti iraniani sono triplicati negli ultimi nove mesi, in base ai dati dell’International Atomic Energy Agency (IAEA), e che con il potenziale attuale potrebbe essere prodotto materiale fissile sufficiente per l’arma nucleare già alla fine del 2009, come sostenuto nel rapporto.

L’11 dicembre 2007 la commissione esteri del Senato ha successivamente svolto audizioni sul tema “National Intelligence Estimate on Iran: Nuclear Intentions and Capabilities”, alle quali hanno partecipato Stephen S. Kaplan, del National Intelligence Council e Vann Van Diepen e Leslie Ireland, per l’Office of the Director of National Intelligence.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

XV Legislatura – Focus sicurezza n. 1 – 15 Dicembre 2007