Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 421 del 10/2/2004
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In occasione della Giornata della memoria dell'esilio delle popolazioni italiane dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia (ore 19,15).

PRESIDENTE. (Si leva in piedi, e con lui l'intera Assemblea ed i membri del Governo) Onorevoli colleghi, esattamente un anno fa ho voluto ricordare, in quest'aula, la drammatica vicenda dell'esilio delle popolazioni italiane dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, in coincidenza con la giornata della memoria di quegli eventi celebrata dalla federazione delle associazioni degli esuli.
Oggi, l'attribuzione di un riconoscimento ai familiari delle vittime delle foibe e l'istituzione della giornata della memoria con la solennità della legge sono temi iscritti all'ordine del giorno dell'Assemblea della Camera dei deputati. È un fatto di grande rilievo che testimonia un percorso importante e che è stato ricordato questa mattina, a Padova, dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri, onorevole Fini.
Sulla verità storica della tragedia delle foibe e delle persecuzioni di centinaia di migliaia di italiani compiute nel nome dell'odio interetnico e della cecità delle ideologie, non vi sono discussioni: ogni dubbio è stato tacitato dall'oggettività eloquente delle fonti, dei documenti e delle testimonianze.
Oggi, a più di cinquant'anni, ci sono però anche le condizioni per riflettere su quelle drammatiche vicende con uno spirito diverso, come ha evidenziato in questi giorni chi mi ha preceduto alla Presidenza della Camera, l'onorevole Violante. Possiamo leggerle nella loro interezza, senza ipocrisie e senza riserve mentali: il cammino semisecolare compiuto nel segno dei valori della Costituzione, oggi patrimonio condiviso da tutti gli italiani, ci assicura la serenità di giudizio e l'equilibrio necessario.
È una responsabilità alla quale non possiamo sottrarci, se vogliamo costruire


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una nuova e più avanzata fase della vita democratica del paese. La Camera ha l'opportunità di dimostrare all'Italia che nelle istituzioni è presente e - come io auspico - largamente condivisa una nuova consapevolezza: si tratta non di contrapporre l'orrore all'orrore o l'odio all'odio, ma di compiere una semplice operazione di verità.
Nel rinnovare il commosso tributo della Camera dei deputati al percorso di dolore affrontato da quei nostri concittadini innocenti, auspico che la discussione odierna possa contribuire ad orientare lo sguardo del nostro paese verso il futuro ed a lasciare definitivamente alle spalle la tragedia del secolo che da poco si è concluso (Prolungati applausi - Le deputate Titti De Simone e Valpiana continuano ad indossare sul viso una maschera bianca - Dai banchi del gruppo di Alleanza nazionale si grida: «Via la maschera!»).
Onorevoli colleghi ... (Dai banchi del gruppo di Alleanza nazionale si grida: «Vergogna, vergogna!» e: «Fuori, fuori!»). Onorevoli colleghi! Onorevoli colleghi!
Onorevole Titti De Simone, la prego, per cortesia. Onorevoli colleghi, come voi capite, si riferiva, in modo del tutto improprio, ad un provvedimento precedentemente approvato. Onorevole Titti De Simone, la prego! Onorevole Titti De Simone, la richiamo all'ordine per la prima volta. Onorevole Valpiana, la richiamo all'ordine per la prima volta. Onorevole Titti De Simone, la richiamo all'ordine per la seconda volta. Onorevole Valpiana, la richiamo all'ordine per la seconda volta. Vi prego di prendere posto fuori dall'aula (Le deputate Titti De Simone e Valpiana escono dall'aula).

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