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C) Interpellanza e interrogazione
GARAGNANI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
servizi igienici molto più adeguati, senza voler indulgere a concezioni razzistiche o lesive della dignità della persona;
il personale della polizia di Stato della provincia di Bologna è costretto a subire condizioni strutturali ed alloggiative non degne dell'impegno che è richiesto al personale di polizia, particolarmente esposto per le crescenti esigenze di ordine e sicurezza pubblica;
già nell'aprile 2000, il Silp Cgil ha richiamato, con una lettera aperta al prefetto, al questore e al sindaco di Bologna, le problematiche degli operatori di polizia che prestano servizio nella provincia emiliana;
la lettera aperta del Silp Cgil sottolineava: «l'estrema attualità della questione pubblica sicurezza, ma soprattutto il modo in cui la stessa viene affrontata, il fatto che occupi ormai uno spazio sempre maggiore nei programmi di ogni forza politica, o che frequentemente costituisca vessillo di campagne elettorali, ci deve far riflettere sulle condizioni, non solo strettamente lavorative, degli operatori delle forze dell'ordine; mentre da un lato, infatti, costoro vengono sottoposti ad una sempre crescente pressione psicologica e ad impegni professionali sempre più fitti e qualificati, dall'altro lato si trascurano completamente i loro più elementari bisogni, come quello - tra gli altri - di una dignitosa sistemazione alloggiativa in una città che spesso dista diverse centinaia di chilometri da quella d'origine, e che costituisce premessa indispensabile per l'inserimento in quel tessuto sociale. Per fronteggiare le succitate richieste di sicurezza, il ministero dell'interno ha recentemente assegnato numerose nuove unità della polizia di Stato a Bologna, proprio per il rafforzamento dei reparti territoriali. Costoro, provenienti dalle più svariate parti del Paese, si trovano costretti ad alloggiare presso la fatiscente caserma «Smiraglia» di via Cipriani, tristemente nota per i gravissimi problemi igienico-sanitari ancora irrisolti e per l'enorme sovraffollamento: con gli ultimi trasferimenti, infatti, è stata semplicemente aggravata una situazione, nella più grossa caserma bolognese della polizia di Stato, che era già estremamente precaria»;
è il caso di rammentare che tale struttura rasenta ormai la fatiscenza. La nuova ala è ormai in costruzione da oltre 10 anni ed è ancora un triste scheletro di cemento armato; gli alloggi già esistenti cedono sempre più il passo all'età e le altre soluzioni abitative nelle caserme a Bologna sono tutte piccolissime e inadeguate;
gli ultimi arrivati, in molti casi, sono stati sbattuti in alloggi provvisori, che dopo poche settimane hanno dovuto abbandonare per far posto ad altri; alcune di queste persone sono state sistemate in alberghi lontanissimi dai propri posti di lavoro, in zone disagiate, con soluzioni abitative al limite della decenza (piccole stanze singole adibite a doppie e triple con un solo armadio), in strutture inadeguate - per sicurezza e infrastrutture - ad ospitare poliziotti con il loro bagaglio di armi;
il Silp Cgil ancora sottolineava «la serietà di queste problematiche e l'esigenza di sensibilizzare tutti gli organismi competenti affinché si attivino al più presto, con tutti gli strumenti in loro possesso e nell'ambito delle relative competenze, per dare una risposta altrettanto forte alle esigenze dei poliziotti di Bologna e con essi a tutti i cittadini. Solo ponendo in atto una politica della sicurezza lungimirante e costruita su basi solide si potrà raggiungere un risultato apprezzabile. Senza questi presupposti ogni iniziativa o provvedimento avrà la stessa precarietà e fragilità di una casa senza fondamenta e rappresenterà sempre e comunque una soluzione formale e non sostanziale delle problematiche connesse alla sicurezza»;
il Silp Cgil nazionale ha poi chiesto, con proposte di emendamenti, che la politica della case e degli alloggi per le forze di polizia entrasse nella legge finanziaria per il 2002. Cosa che poi non è avvenuta;
più recentemente, il 28 febbraio 2002 il Sap e il 19 marzo 2002 il Silp Cgil hanno riproposto la questione che per la città di Bologna ha particolare rilevanza;
il Sap, in particolare, ha sottolineato che: «il notorio aumento delle esigenze di ordine e sicurezza pubblica della nostra città ha portato ad un conseguente aumento degli organici dei vari uffici della polizia di Stato, senza per contro prevedere un adeguamento della già precaria situazione logistica e alloggiativa. Le esigenze di cui sopra sono state affrontate con soluzioni tampone che nel tempo hanno sortito l'effetto di parcellizzare la dislocazione degli uffici sul territorio, senza mai affrontare il problema nella sua reale dimensione e senza fornire una soluzione definitiva. L'occupazione di numerose strutture tra loro separate nelle quali ospitare i vari uffici della polizia di Stato e l'alloggiamento di parte del personale in alberghi ha generato indiscutibili effetti deleteri sul personale e sull'efficienza dei servizi con risorse dirottate-sprecate per interventi provvisori. In questo contesto le condizioni di vita riservate agli operatori della polizia di Stato, sul posto di lavoro e nelle strutture alloggiative, sono oggettivamente indecorose e molte volte al di sotto di quelli che sono i limiti imposti dalle normative» -:
quali iniziative il Ministro interpellato intenda prendere per risolvere al più presto tale problema, che è diventato sempre più grave ed urgente, coinvolgendo, in particolare, tutti i livelli istituzionali per l'immediato;
quali adeguati provvedimenti normativi intenda proporre per una sistemazione più organica e strutturale.
(2-00299)
«Grandi, Boselli, Cento, Titti De Simone, Grignaffini, Grillini, Papini, Parisi, Sabattini, Zani, Zanotti».
(11 aprile 2002)
estremamente difficile è la situazione logistico-abitativa degli agenti della polizia di Stato residenti nella caserma Smiraglia di Bologna. Locali fatiscenti, spazi angusti, carenza di pulizia, spogliatoi ristrettissimi, servizi igienici inadeguati sono solo alcuni dei problemi che richiedono un intervento urgente del ministero dell'interno, in presenza, peraltro, proprio a Bologna di un centro per immigrati che si presenta molto più accogliente e dignitoso, con dotazioni personali, come televisori, assenti nella caserma della polizia di Stato, e con
i difficili problemi di ordine pubblico che caratterizzano il capoluogo bolognese non possono essere affrontati con persone che mettono quotidianamente a rischio la propria vita per la collettività e che si sentono oggettivamente demotivate per effetto del trattamento loro riservato;
se a quanto sopra si aggiunge l'organico sottodimensionato e l'utilizzo irrazionale del personale, sottratto ai compiti di controllo del territorio o di vigilanza sulle strade per continui turni di controllo al citato centro di accoglienza per immigrati, si ha un'idea delle difficoltà notevoli che la polizia di Stato deve fronteggiare a Bologna -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere di fronte a questa situazione. (3-00798)
(14 marzo 2002)